Juggling Magazine # 95 - june 2022

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CIRCO(R)ESISTENZANUMERO95GIUGNO2O22

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bollettino informativo dell’Ass. Giocolieri e Dintorni Pubblicazione trimestrale Anno XXV, n. 95, giugno 2022 Registrazione Tribunale di Civitavecchia n. 9 del 21 novembre 2002 Associazione Giocolieri & Dintorni viale della Vittoria, 25 00053 Civitavecchia (RM) h jugglingmagazine.it h progettoquintaparete.it e jugglingmagazine@hotmail.com f 0766 673952 m 340 6748826 Direttore responsabile Marcello Baraghini Direttore editoriale Adolfo Rossomando Content Manager Valentina Barone Social Media Manager Stefania Grilli Grafica e impaginazione Studio Ruggieri Poggi h ruggieripoggi.it m 339 5850916 Distribuzione CPC Logistica t 0761 275776 Stampa Pixartprinting Finito di stampare il 20 giugno 2022 In copertina Saltando por La Paz, Cali (Colombia) maggio 2021, ph Saltando por La Paz

Con il sostegno di

Pubblico ed eventi si rincorrono, mentre impazza la festa; la tanto attesa primavera-estate 2022 travolge il Bel Paese. Ma con una guerra in Ucraina è difficile disto gliere lo sguardo dalla tragedia. Proviamo allora con un salto, nel tempo e nello spazio, ad ascoltare altre voci resistenti del circo. La cover-story ci porta in Colombia dove artisti di circo, scesi nelle piazze durante la grave crisi del 2021, riven dicano un ruolo politico, sociale e culturale; scelte solidali invece che logiche com petitive e consumistiche. E anche nella culla democratica dell’Europa il circo, quello che meno strizza l’occhio al circuito commerciale, difende il diritto di genere, la tutela degli animali, l’inclusione dei più svantaggiati, il diritto ad un futuro sostenibile. Mossa dal desiderio di giustizia o dalla passione per la ricerca, la scena contemporanea non sta mai ferma. La Maison des Jonglages ci regala, tra le tante sorprese del XV Rencontre, la nascita della rivista online Jonglage, interamente dedicata alla giocoleria. Nuovo impulso alla riflessione su un’arte che non smette mai di incantare. Esplode questa estate anche la voglia di convention. Auguri alla ACDC, al suo battesimo di Celleno per la gioia dei giocolieri italiani, e a tutte le altre convention in programma. Saliamo in quota e orbitiamo sul Belgio, sempre attivissimo sul fronte dell’innovazione nel circo, pronti a raccontarvi di Smells like Circus, Cirkl, UP festival e della tappa a Bruxelles di Brà-vo! La circuitazione, la creazione, la formazione, temi sempre cari e cruciali per il circo e il teatro di strada. Ne parliamo con artisti, registi, operatori, FNAS e OCA DOC, prima di salire sull’albero maestro del SIDE e scrutare l’orizzonte internazionale. Dopo infiniti giri di boa, all’ennesimo sbarco salu-

MOON Cie Barks ph Jean Lambert

EDITORIALE

tiamo il SIDE e affrontiamo le curve e i tornanti delle zone collinari, per goderci il circo tra natura e borghi, ai festival Artincirco, Fantasy e Artisti in Piazza, dove contribuiamo con una nuova puntata di Nuovo Cinema Circo, che Raffaele De Ritis dedica interamente al ruolo del circo durante la nascita del cinema. Ma quale festa sarebbe possibile senza musica? Non quella del circo, che con la musica si è sempre sposata a meraviglia. Ancora De Ritis, e a seguire la neolaureata Irene Coni, ci accompagnano tra le note di questo matrimonio. Comincia a girarci la testa, allora tanto meglio lasciarla girare e volare all’emisfero australe per scoprire cosa ci fanno 3 italiani alla Zip Zap Accademy di Cape Town. Oppure nelle belle terre del Salento, dove vi aspettiamo per la XX edizione del Meeting Circosfera. Quaranta pagine dopo arriviamo a destinazione, ma solo per ripartire di nuovo. Impossibile fermarsi e il numero di settembre è già in incubazione: Fondazione Cirko Vertigo lancia il primo corso triennale universitario per artisti di circo, Circostrada si incontra a Circulatja in Lituania e si prepara allo study trip a New York e Montreal, ritorna a Mirabilia l’incontro annuale di INCAm… e la lista si allunga. Altro giro, altra corsa. Adolfo Rossomando direttore editoriale Juggling Magazine


APRILE 2022 LA COURNEUVE (FRANCIA) maisondesjonglages.fr

mia. Sono stato due anni difficili, devo ammetterlo, che però mi hanno dato la possibilità di imparare molte cose, come spesso accade quando si lavora fuori dalla zona di confort. La Maison persegue al momento 5 mission principali: 1) Programmare spettacoli, non solo durante il festival Rencontre des Jonglages, ma anche durante la stagione, in collaborazione con tanti partner attivi nelle periferie di Parigi. 2) Supportare la creazione, offrendo residenze della durata di una settimana (sul palco o in studio) a circa 50 compagnie l'anno. 3) Co-Produzione, in media 5 o 6 spettacoli l’anno, tutti con una

De Cie e t u Cro

foto di Tomas Amorin

rilevante componente della giocoleria al loro interno. 4) Lavorare sul territorio in cui abbiamo sede, organizzando masterclass e corsi, collaborando con scuole, associazioni locali, istituti penitenziari, persone diversamente abili. 5) La quinta mission, che ho introdotto personalmente, la definisco R&D, ed intende perlustrare nuovi orizzonti e approcci trasversali, come le relazioni tra juggling e sport, juggling e scienza, juggling e visual art, progetti collaborativi europei, progetti editoriali sulla giocoleria, come la rivista online Jonglages. Ritengo tutte queste attività di grande stimolo per l’intero movimento della giocoleria e per lo sviluppo della creatività artistica. Per supportare tutte queste attività, che sono molto cresciute negli ultimi 10 anni, grazie anche al riconoscimento arrivato nel 2016 come polo della giocoleria, caso unico in Francia, la Maison attualmente impiega 5 persone full time e 2 part time. Per la XV edizione del Rencontre abbiamo programmato un intero mese di spettacoli, incontri ed attiJUGGLINGMAGAZINE.IT

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vità. Molti i laboratori offerti alla comunità del territorio, così come le presentazioni, incontri e tavole rotonde preparati per i pro. Nella direzione artistica mi sono sforzato di creare un equilibrio tra le tante declinazioni del juggling, con 50 spettacoli di una certa intensità in drammaturgia e scrittura, che si aprissero anche ad altre arti. Dalla danza, alla musica, alla magie nouvelle, alla commedia, in sala o per strada, senza disdegnare le sperimentazioni né le carte blanche, ma nemmeno le nuove creazioni più legate all’innovazione anche tecnica della giocoleria contemporanea, come Rollercoaster di Wes Peden, oppure spettacoli come Sundsut Symphony, che destrutturano i confini della giocoleria.

Rollercoaster Wes Peden

TACOMA Cie L’Expédition

Sono l’attuale direttore della Maison des Joglages dal 2020, e negli ultimi 25 anni sono stato direttore, giocoliere e attore nella compagnia Les Singuliers, producendo 8/9 spettacoli e vincendo la prima edizione di Jeunes Talent du Cirque. Quando la Maison ha pubblicato una call per la direzione del progetto mi è sembrato interessante intraprendere anche questa nuova strada e lavorare dall'altra parte del palco! Il mio arrivo alla direzione della Maison ha coinciso con l'inizio della pande-

Fr act o

di Vincent Berhault direttore Maison des Jonglages

PROGETTOQUINTAPARETE.IT


che era un giocoliere prima di sviluppare il suo originale personaggio clown. Due grandi artisti che hanno accettato la sfida e portato al Rencontre le loro performance completamente inedite. Il tema del rischio abbraccia anche le scelte della direzione artistica, che deve sempre chiedersi fino a dove sia lecito spingersi e come mediare il desiderio della sperimentazione con le aspettative del pubbli-

La comunità dei giocolieri è abbastanza singolare all'interno del circo, è molto estesa, con un grande contatto tra la componente amatoriale e quella porofessionale, con il tessuto delle convention che vivacizza tutto questo ribollire, e anche il Rencontre accoglie parte di questo spirito delle convention. C'è molta vicinanza all'interno della community e tanta diversità alle diverse latitudini.

Scènes étranges dans la mine d’or Studio Phantôm

co, degli stakeholder, della stessa organizzazione in cui lavori. Quest’anno abbiamo co-prodotto lo spettacolo Scènes étranges dans la mine d’or di Elsa Guérin, ed ero molto curioso di vedere il debutto qui al Rencontre. Una produzione tutta al femminile, con tre giocoliere in scena, e mi piacerebbe nelle prossime edizioni ospitare più lavori al femminile. Una politica da perseguire tutto l'anno, quando programmi le residenze, le masterclass, quando selezioni le candidature per il festival. Ci sono molte giocoliere che mi vengono segnalate ed è importante per me essere curioso su questa componente così importante, per valorizzarne gli esiti, sempre molto originali. Naturalmente il virtuosismo di materiali/attrezzi riveste un ruolo importante in termini di innovazione. In questo senso spesso la giocoleria di innovazione può avvicinarsi anche all’universo e all’immaginario del teatro di figura. Alla Maison non programmiamo teatro di figura, ma tutti dovremmo chiederci dove sta veramente la differenza tra teatro di figura, giocoleria e teatro dell’oggetto. Il Pubblico, l’Oggetto, l’Artista, il Contesto. Questo quadrilatero rappresenta per me il perimetro all’interno del quale si sviluppa e si definisce la giocoleria contemporanea. Come gli artisti usano gli oggetti, come il pubblico percepisce gli artisti e gli oggetti, come le parti si relazionano e interagiscono insieme, come la performance si cala nella società che li circonda. Venendo da studi antropologici mi interessa molto capire in quale conteDe Cuyper vs. De Cuyper Cie Pol & Freddy

Tra gli highlight anche Guillaume Martinez, artista associato alla Maison per questo anno, che ha mostrato come il suo concept stia evolvendo nell’affrontare la dimensione outdoor. Una dimensione molto esplorata nel teatro ma ancora poco nella giocoleria, ad eccezione della ricerca perpetrata da anni dal Collectif Protocole. Sempre nel solco della trasversalità abbiamo attivato per il secondo anno la collaborazione con Le Samovar, centro di formazione di “Clown, Burlesque ed Eccentrici” di Bagnolet. Per esplorare i punti di contatto tra il clown, la giocoleria e la manipolazione di oggetti, abbiamo selezionato 6 spettacoli brevi che hanno condiviso il palco. Quest’anno abbiamo concesso due carte blanche, a Jay Gilligan, che ha concepito The Shuffle, uno spettacolo/performance completamente nuovo, e Ludor Citrik,

Perfect Timing Cie WCS

The Shuffle Jay Gilligan

sto socio-politico si posizionano gli artisti nel loro processo di creazione, ed è una direzione che voglio sviluppare per la prossima edizione.

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Il bilancio di questa edizione dal sapore così speciale del Rencontre è stato molto positivo. Abbiamo visto finalmente il pubblico, la comunità locale e la comunità dei giocolieri tornare numerosi al festival, approfittando del clima di distensione ormai raggiunto nella prevenzione al contagio. Questa frequentazione ha riempito di gioia e scambio i nostri spazi che, nel week end più intenso del festival, si sono trasformati nel tipico Rencontre che abbiamo tutti imparato ad amare. E dopo questa XV edizione dalla programmazione fortemente internazionale stiamo pensando già alla prossima edizione con un focus sul nord europa e i paesi scandinavi.


SAWDUST SYMPHONY sawdust-symphony.com

di Michael Zandl, David Eisele e Kolja Huneck Siamo tre giocolieri e ci siamo conosciuti durante la nostra formazione di circo alla Codarts (Rotterdam). Michael viene dall'Austria e si è laureato nel 2017, mentre David e Kolja, entrambi tedeschi, si sono laureati nel 2018 e nel 2019. Abbiamo così trascorso insieme alcuni anni nella stessa palestra e siamo diventati buoni amici. Originariamente Michael si destreggia con i cappelli, David lavora con diabolo e cyr wheel, Kolja con vinili e dischi di ogni genere. Dopo i nostri studi, abbiamo realizzato tre spettacoli solisti, "Janus", "Cycle" e "CM_30" e nel realizzarli abbiamo notato che amiamo costruire i nostri palchi, le scenografie e gli oggetti di scena. La no-

stra amicizia, l'amore per il legno fresco e l'odore della benzina ci hanno spinto a realizzare uno spettacolo collettivo per il quale potessimo creare il nostro palcoscenico. Così per Sawdust Symphony abbiamo deciso di condividere il nostro amore per la lavorazione del legno, l'artigianato e di utilizzare come oggetti di scena solo strumenti, macchine e materiali che si potessero trovare nell'officina di un falegname. La creazione è iniziata con grande slancio e durante l'estate del 2020 abbiamo ricer-

foto di Jona Harnischmacher cato molti oggetti e materiali in un fienile in Austria. Fondamentalmente, tutto ciò che potevamo trovare in una vecchia officina e nei mercatini delle pulci è stato esaminato e testato. Dopo aver selezionato e ordinato tutto il nostro materiale, con l'aiuto dei nostri consulenti artistici Lucho Smit e Darragh McLoughlin, abbiamo sviluppato ulteriormente le scene e creato i tre personaggi che si uniscono in Sawdust Symphony. Ci piace il fatto che non usiamo alcun tipico apparato o attrezzatura da circo, ma troviamo modi specifici per muoverci e destreggiarci con gli oggetti da officina. In questo modo gli spettatori possono relazionarsi con i materiali che vedono essere usati in modi diversi, straordinari e anche abbastanza assurdi. Avendo costruito noi stessi tutta la scenografia e gli strumenti, siamo stati liberi di immergerci in profondità nella ricerca con effetti speciali e tecniche che rendono il pezzo e l'uso delle nostre abilità circensi unici. A metà della creazione abbiamo notato che noi tre, con i nostri approcci individuali, abbiamo il potenziale per incarnare personaggi molto diversi. Abbiamo abbracciato questa diversità, facendo emergere nella scrittura il racconto di storie diverse nell’arco di 60 minuti. Le storie si sovrappongono, i personaggi si incontrano e i modi contrastanti di maneggiare strumenti, macchine e materiali si trasformano in un unico grande, assurdo universo. Spesso il pubblico ci dice che non hanno visto tre artisti in scena ma quattro. Questo quarto personaggio è il palcoscenico, un pavimento in legno sopraelevato, che è il cuore di questa performance. Si anima, si trasforma e crea immagini, quasi come un paesaggio, con molti dettagli. Tutti e tre abbiamo scelto i nostri strumenti e oggetti preferiti con molta attenzione, quindi condividiamo un rapporto molto intimo con i nostri "partner" sul palco. Un materiale essenziale è ovviamente la segatura. RappreJUGGLINGMAGAZINE.IT

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senta un prodotto visibile di un duro lavoro e crea, con il suo aspetto e il suo odore, l'atmosfera distintiva di una falegnameria. Mentre incarniamo i tre personaggi, sperimentiamo e condividiamo anche diversi aspetti della creazione e del lavoro con strumenti e materiali. Invitiamo il pubblico a vedere la nostra passione per l'artigianato e le qualità affascinanti e intriganti di materiali come la colla per legno. Seguendo il dialogo tra un essere umano, i suoi martelli e tanti chiodi, il pubblico sperimenta i piaceri e la miseria che derivano dal lavoro, e potrebbe persino riconoscersi in esso.

Abbiamo finora portato in giro la versione frontale dello spettacolo per i teatri. In estate faremo un tour di una nuova versione del pezzo con il pubblico attorno al nostro palcoscenico, per scoprire luoghi e pubblico all'aperto. Non vediamo l'ora di eseguire questa versione anche al Festival Brocante il 27 luglio a Casasola/Frisanco (Pordenone). Accanto a Sawdust Symphony, abbiamo tutti i nostri progetti e pezzi individuali che sono in tournée o in fase di creazione. Vogliamo lasciare aperta la possibilità di creare un nuovo spettacolo come collettivo o il formarsi di altre costellazioni di artisti. Poiché ci siamo innamorati di molti oggetti non “canonici” nel circo e degli effetti magici per creare atmosfere e storie speciali, siamo sicuri che questi aspetti ci seguiranno nei nostri progetti futuri. PROGETTOQUINTAPARETE.IT


circusartsmagazines.net INCAM (International Network of Circus Arts Media projects) riunisce i media project sulle arti circensi attivi nel settore. In questo numero presentiamo Jonglages, la nuova rivista online prodotta dalla Maison des Jonglages e dedicata interamente all’arte della giocoleria.

di Cyrille Roussial Jonglages è una rivista dedicata a “cosa” e “chi” nella giocoleria. Questa pubblicazione è destinata ad un pubblico che ha dimestichezza ed è interessato all'arte della giocoleria e la sua piattaforma online è ora accessibile gratuitamente e bilingue (inglese-francese) Da quando il festival Rencontre des Jonglages e l'associazione La Maison des Jonglages sono stati fondati nel 2008, il plurale francese della parola "giocoleria" ha significato un insieme di pratiche artistiche, opere e molte iniziative che un numero di operatori, reti, esperienze e contesti hanno reso possibile. Jonglages è dedicato ai loro approcci e punti di vista: ognuno fa riferimento alla giocoleria, sia per essere parte di un campo artistico, sia per metterlo in discussione. Questa pubblicazione è stata progettata negli ultimi tre anni come parte di un'area di interesse della Maison des Jonglages che mira allo sviluppo delle risorse e alla ricerca dedicate alle “giocolerie”. Uno degli scopi principali di Jonglages è quello di diventare un'area critica, riflessiva e di studio: il suo contenuto, fatto di scritti, dialoghi e altre produzioni libere, interroga e ed esplora i dettagli di ciò che costruisce la storia della giocoleria e le rappresentazioni attuali che potremmo averne. Jonglages mobilita vari campi, approcci e

maisondesjonglages.fr/revue/accueil tipi di contributi che offrono diversi generi letterari, al fine di fornire un accesso sensibile alla materia creativa e alle informazioni relative alle arti della giocoleria. Utilizzando diversi supporti (testo, iconografia, audio, video, etc.), la sua piattaforma online è il primo elemento di un'architettura modulare che può coinvolgere, a lungo termine, altri media. Tre sezioni principali accolgono i contributi della rivista: “Dossier” contiene contributi di vario genere, con l'obiettivo di affrontare un tema specifico; “Indagini” raccoglie contributi prodotti secondo un metodo o protocollo particolare o originale; “Esplorazioni” è la sezione di tutte le possibili sperimentazioni e proposte. Alcuni contributi sono già stati pubblicati in francese e le traduzioni in inglese dovrebbero essere pubblicate quest'estate. Per avere una panoramica del suo contenuto, puoi iniziare a esplorare il saggio "Il paradosso della giocoleria", in cui il giocoliere e ballerino Nino Wassmer condivide una conversazione con se stesso, che include una serie di domande vertiginose relative alla nascita e alla morte

della giocoleria. Altri contributi sono opportunità per tuffarsi nel mondo della giocoleria contemporanea attraverso registri distinti. Esther Friess approccia ad esempio la giocoleria da un punto di vista immaginario in “Pim Pam”, un racconto ispirato a uno spettacolo della famosa compagnia francese Collectif Petit Travers. Se sei interessato nell'archeologia dei gesti di giocoleria, dovresti leggere l'articolo di Olivier Burlaud: questo giocoliere e pedagogo prende in prestito un'espressione in ambito cinematografico, “fermo immagine”, per evidenziare e tentare di definire una recente tendenza alla giocoleria basata su tecniche e principi di blocco. Il comitato di redazione di Jonglages ha recentemente lanciato una call per contributi a un primo dossier che verterà su un particolare significato della parola “scrittura”, per investigare come la giocoleria si evolva nel cuore stesso di un'opera d'arte, e nel suo processo di creazione. Tutti sono invitati a presentare una proposta, purché si sia stimolati da questo progetto editoriale e si desideri contribuire.

RUGGIERIPOGGI.IT

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REFLEX JAY GILLIGAN reflexshow.com

foto di Hans Vera raggiunto un altro risultato, cioè creare una formazione imperniata sul metodo di realizzazione di uno spettacolo. Credo che la giocoleria sia un'arte astratta, e nei miei solo show i miei trick non avevano bisogno di raccontare una storia o essere narrativi. Ma tutti ora sono interessati nell'inserire significato nei movimenti e nella tecnica, realizzare performance portatrici di un messaggio. E Frodo è un genio nel rendere i trick “significativi” , nel comporli, nell’offrire un’esperienza anche narrativa al pubblico. Così il focus di questa nostra formazione verterà su come esprimere qualcosa sul palco con la tecnica che possiedi, i trick, le transizioni, il movimento, la composizione.

REFLEX Nella mia carriera ho collaborato con tanti artisti e anche realizzato dei solo show, ma non al massimo delle possibilità. Volevo sempre realizzare un greatest hits di tutto quello che ho fatto nella mia vita e durante la pandemia si è presentata l’opportunità di lavorarci. Ho trovato dei produttori di NY, Josh & Lyndsay Aviner che volevano portare lo show a NY, e ho chiesto al mio performer favorito, Captain Frodo Santini, di occuparsi della sua direzione. Abbiamo così lavorato a questo progetto per un anno e mezzo e ricostruito tutto il mio repertorio, arricchendolo di racconti sulla storia della giocoleria e sul mio personale sguardo e approccio alla giocoleria. Tutto il lavoro della mia vita era lì dentro, e nel raccogliere tutti i miei hit mi sono accorto che in realtà volevo farli diventare qualcosa di nuovo, aggiornarli, editiarli, migliorarli. Il debutto di Reflex è avvenuto a febbraio 2022, in un piccolo teatro di NY con 30 posti, con una lunga serie di circa 35 repliche in tre settimane. Abbia-

THE SHUFFLE

mo avuto tanto pubblico e le ultime repliche le abbiamo anche condivise in streaming. Captain Frodo è un performer norvegese che si è esibito in tutto il mondo negli ultimi 20 anni. È il mio performer favorito perchè è molto bravo a combinare arte e intrattenimento. Io sarei stato solo sul palco ma lo show sarebbe stato di entrambi. Durante la creazione ci siamo accorti che siamo della stessa generazione, che abbiamo la stessa attitudine, che nel lavorare insieme eravamo entrambi attenti all’intero processo creativo. E nel documentarlo abbiamo JUGGLINGMAGAZINE.IT

La performance The Shuffle è un'altra storia nata a NY. Mentre ero nel mezzo di questa pazza serie di repliche per Reflex mi arriva l’offerta di una carta bianca per il XV anniversario del Rencontre. Una richiesta interessante che lasciava spazio anche a qualcosa dove potevi osare e divertirti. Pensai allora di fare qualcosa proprio per la comunità che si riunisce al Rencontre e per il suo anniversario. Ho partorito quindi l'idea di uno show imperniato sulla cascata a 3 palline, con il titolo derivato dal libro New Juggling Tricks, scritto da

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Ellis Stanyon nel 1901, dove la cascata viene definita come The Shuffle. Questo trick fondamentale della giocoleria è forse la forma più riconoscibile di tecnica che tutti sono d'accordo nel definire giocoleria. Stavo lavorando a Reflex, dove ci sono molti "effetti speciali" e trovate che sarebbe stato interessate proporre, perchè avevano una particolarità anche all'interno di un trick così basic e arcinoto. Anche solo semplicemente cambiando gli oggetti tu puoi dare nuova vita e dimensione, espressione allo stesso trick. Un modo di essere creativi nella giocoleria. Siamo sempre ossessionati dalla ricerca di un nuovo pattern, un nuovo trick, nuova tecnica, ogni volta da concepire e testare e, siccome tutti i giocolieri possono fare una cascata con 3 oggetti, non pensiamo sia un trick su cui lavorare in modo creativo. Invece puoi farlo, e mi sono divertito molto nello sperimentare le varie possibilità con oggetti di diverse dimensioni, con il sale o la sabbia, con diverse velocità, etc. Ho portato così in scena nient'altro che la cascata con 3 oggetti, raccontando storie sulla natura della giocoleria stessa, immergendoci nella cultura e nella filosofia che circondano questa attività. Il pubblico è stato invitato a partecipare portando sul palco sue versioni della cascata, arricchendo questo omaggio allo Shuffle e al cuore stesso della giocoleria! È stato un esperimento e non so se continuare, ma lo spettacolo è venuto meglio di quanto pensassi, anche se alla fine avevo completamente perso la voce. Volevo un'atmosfera più casual e informale, più dialogo e più coinvolgimento del pubblico, è forse lo spettacolo è stato troppo lungo, ma avevo la possibilità di osare e da giocoliere non ho esitato a farlo! PROGETTOQUINTAPARETE.IT



VOGLIA DI CONVENTION! jugglingedge.com

di Davide Quagliotto Geo TG Juggling clusi; come affrontare il viaggio, magari in compagnia per entrare da subito nel clima di condivisione; dove accamparsi nel posto meno assolato del parco; come districarsi nel labirinto dei workshop in programma; quando allenarsi duro senza perdersi nessuno dei fantastici trick che i più bravi sparano in continuazione nella palestra; quando nutrirsi e abbeverarsi nelle intense giornate tra allenamenti, show e party; quale strategia adottare per potersi godere gli spettacoli a distanza ravvicinata; come riuscire a salutare tutte le vecchie e nuove conoscenze incontrate alla convention!

Sul fronte internazionale invece la situazione è decisamente più rosea. Ad aprile si sono tenute la British Juggling Convention e l’Israeli Juggling Convention, due manifestazioni storiche che da oltre trent’anni attirano centinaia, a volte migliaia, di giocolieri. Ma quanto a popolarità, prestigio e numero

ACDC A Convention De Celleno ph Alessio Paolelli

Gli ultimi due anni di emergenza pandemica hanno fortemente limitato queste esperienze uniche, lasciando quasi esclusivamente ai social il compito di mantenere vivo lo spirito di condivisione e scambio che contraddistingue la giocoleria, dando vita ad alcuni esperimenti di convention online. Tra questi le International Juggling Association Festival “quarantine edition” del 2020 e 2021 e la Virtual European Juggling Convention 2021, che pure hanno raccolto centinaia di partecipanti e creato un forte momento di condivisione e incontro. Quest’anno, con il graduale ritorno alla normalità e l’arrivo della bella stagione, tornano a fiorire le convention di giocoleria ed è giunto il momento di tornare a rivivere dal vivo questi eventi, supportando tutti i giocolieri che si impegnano per renderli possibili. Potremo quindi nuovamente sprofondare nei ricorrenti, familiari dilemmi che sempre accompagnano un giocoliere: come preparare il suo zaino con tutto l’occorrente, attrezzi in-

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Calaluna Arrivano Jugglers ph Sascia B

Israeli Juggling Convention ph Ben Hopper

Le convention di giocoleria hanno contribuito notevolmente nel corso degli ultimi decenni allo sviluppo della giocoleria, diventando delle vere e proprie esperienze formative, organizzate dai giocolieri per i giocolieri, in cui i partecipanti possono condividere la propria arte, tecnica e creatività attraverso workshop, spettacoli e il semplice, prezioso stare assieme. Le convention hanno permesso l’incontro tra giocolieri di ogni provenienza, diffondendo stili diversi, stimolando la ricerca su nuovi attrezzi e combinazioni, spingendo al superamento dei propri limiti, alimentando un clima di confronto non competitivo.

Ecco quindi cosa si è mosso in questi ultimi mesi e cosa succederà, partendo dall’Italia. Il vuoto enorme lasciato dalla Convention della Brianza, che manca da tre anni e ricordiamo essere fra le maggiori convention al mondo per dimensioni e prestigio, ha stimolato la nascita di nuove situazioni. Dopo la Zio Crue Convention del 2020 in Veneto e la Calaluna ArrIVANO Jugglers del 2021 in Toscana, qualche settimana fa si è tenuta la prima edizione dell’ACDC (‘A Convention De Celleno), un bellissimo raduno organizzato da Il Circo Verde fra le colline della Tuscia viterbese ai piedi del Borgo Fantasma di Celleno. Mentre per gli amanti del fuoco e della Flow art si è appena conclusa l’Artemisia Fire Gathering, uno dei ritrovi italiani più longevi rimasti (sesta edizione!) con location fissa a Vaglio in Basilicata. Al momento non ci sono in Italia altri appuntamenti in programma per il 2022, ma visto il fermento rinato della nostra comunità non è da escludere possano spuntare qua e là piccoli raduni, oltre alla tradizionale Convention di Capodanno di fine dicembre.

Betterave Party

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di partecipanti, il trono lo detengono le attesissime IJA festival (11/17 luglio, Cedar Rapids, IA USA, 75esima edizione) e la European Juggling Convention (6/14 agosto, Tres Cantos, Spagna, 44esima edizione). La EJC in particolare, il cui comitato organizzatore, composto da Asociación Juvenil 3 Cantos, Escuela Circo Diverso con il supporto dell’EJA, ha già staccato più di 2000 biglietti. Una location quella spagnola con altissimo potenziale a cui è stato posto il limite delle 3000 presenze per garantire uno svolgimento in maggiore sicurezza. Quindi occhio a non perdervi questa possibilità e affrettatevi a prendere l’ultima tranche di biglietti disponibile!

maggior parte dei weekend sono stati impegnati da numerosissimi appuntamenti sparsi soprattutto in Francia e Germania. Se siete curiosi e non volete perdervi quelli dei prossimi mesi vi segnaliamo il sito JugglingEdge.com. Nato come piattaforma per l’incontro virtuale fra giocolieri, presenta un calendario aggiornato con tutti gli eventi organizzati in tutto il mondo, con tanto di indicazioni sulla location, programma e link utili per registrarsi o chiedere informazioni. Sul portale troverete inoltre altre sezioni molto interessanti. Adelaide Juggling Convention

Luke's BJC

Tra workshop, open stage, spettacoli e renegade, le convention “maggiori” offrono un programma ricchissimo dove incontrare il meglio della giocoleria internazionale del momento. Parlando di eventi ”piccoli ma caratteristici”, maggio e giugno sono stati un’esplosione di raduni e convention. Oltre agli incontri a carattere nazionale come il Nederlands Jongleer Festival, il NICE Jonglierfestival e il Norges Sjongleringsfestival, rispettivamente in Olanda, Austria e Norvegia, la

British Juggling Convention ph Nicholas David Burns

NJC

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Oltre ad un tradizionale Forum, segnaliamo la sezione dei Record, che fornisce una lista completa e dettagliata dei record stabiliti con palle, clave, anelli, ma anche diabolo e altri attrezzi, sia in versione solo, sia in versione passing, e dei differenti primati stabiliti all’interno di un dato numero di oggetti giocolati. Una enciclopedia con centinaia di record in cui perdersi completamente spinti dalla curiosità. Molto utile anche una sezione sulle routine di allenamento (Practice Log), che riporta le dettagliate documentazioni delle sezioni di allenamento. La sezione è ancora allo stato germinale, ma vale la pena fare una visita. Un sentito grazie a Orinoco, gestore e fondatore di questo ottimo portale.

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ACDC

2-5 GIUGNO, CELENO (VITERBO) ilcircoverde.com di Simone Romanò direzione artistica Sono partito dall’Italia nel 2001 e dopo aver vissuto tra Spagna, UK, Svizzera, Belgio, tra viaggi e circhi, sono rientrato in Italia nel 2013, scegliendo di vivere nella campagna del viterbese. Nasce così nel 2014 a Celleno la ASD Il Circo Verde, inspirandosi al famoso film “Il Pianeta Verde”, fondata con la mia ex compagna e altri amici artisti. In un territorio con una offerta culturale limitata mi è sembrato naturale avviare subito delle iniziative di circo. I primi anni gestivamo una palestra giocolieri negli spazi dell’Università della Tuscia a Viterbo, organizzando anche rassegne di spettacoli, corsi residenziali di teatro, clown e verticali, che è la mia specialità. Nel 2016 è nato il Teverina Buskers e da lì è stato un crescendo, anche come impatto sul territorio, grazie anche ad un’amministrazione di Celleno incantevole, che ha sempre supportato le nostre iniziative con tutti i mezzi a disposizione. Mi accorgo di essere tra i membri fondatori delle due convention nate nel Lazio. La prima, Saltimbanchi alla Romana, nacque nel settembre del 2000. Eravamo un gruppo di giovani appassionati giocolieri e, rimasti colpiti dalla bellezza delle convention, con l'entusiasmo dei nostri 20 anni abbiamo creata a Roma la “Convention Romana” che, con tutte le sue trasformazioni, è andata avanti fino a 4/5 anni fa, quando poi il gruppo organizzatore si è disgregato.

unirsi alla nostra generazione e ai tanti ventenni. Ho apprezzato Salvo Stassi, un giovane siciliano con grande tecnica, molto pulita, e nel gala tanta roba interessante, come Busk, che mi ha stupito per la ricerca personale che sempre porta avanti. La gente è stata ad allenarsi tanto, anche a notte tarda, vivacizzando la palestra, dove avevamo montato anche due portici di aerea. Il format della convention è inossidabile e lo abbiamo foto di Alessio Paolelli mantenuto in toto. E anche per gli abitanti di Celleno vedere la parata, con la murga, le olimpiadi e il gala è stata un’esperienza molto festosa. Sono stati tutti molto riconoscenti, sia i giocolieri sia gli abitanti ACDC è nata in tempi di Celleno, e questo è quello che mi ha record. A gennaio colpito di più emotivamente. Siamo con2022, appena si era tenti anche di aver visto tutto funzionare capito che le limitaal meglio e di fare un buon lavoro. In tanti zioni sarebbero state si sono complimentati per come abbiamo eliminate a giugno, gestito anche la pulizia del villaggio e il riabbiamo avviato le spetto degli spazi pubblici durante gli

prime ispezioni e immaginato la logistica del villaggio. Con la ACDC abbiamo voluto dare voce alle stesse motivazioni che ci guidavano allora, aggiungendo il desiderio di voler riunire le generazioni di giocolieri che si sono succedute in questi anni. E' stato molto bello vedere alla ACDC pionieri come Valentin, il Conte Schippa, Stefano Corrina, Guglielmo, Beppe Tenenti ed altri

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eventi programmati in paese. Il Circo Verde, già dal nome, pone grande attenzione sulla sostenibilità ambientale. Sono tanti che ci hanno aiutato, dall’amministrazione comunale, tutto lo staff del Circo Verde, i volontari, tutti i giocolieri che sono venuti. Ci aspettavamo circa 200 giocolieri, e dovremmo averne raccolti circa 150. Un numero ragionevole, che ha reso questa edizione anche un’ottima prova generale per edizioni future più partecipate. L’amministrazione ci ha ripetuto più volte che sono propensi ad una seconda edizione e noi stiamo già pensando a come migliorarla! Siamo intenzionati a rimanere in questo territorio, e ci piacerebbe molto continuare il lavoro di rete con altre realtà di circo regionali, comprese quella che hanno scelto la Tuscia per viverci e lavorarci. PROGETTOQUINTAPARETE.IT


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ClubToulouse Kopergietery ph Phile Deprez

2-5 MARZO, GHENT (BE) viernulvier.gent/en/pQZAwcl/smells-like-circus

Cuir Un loup pour l’homme ph Leontien Allemeersch

SMELLS LIKE CIRCUS di Valentina Barone

chiusura esplosiva con la partecipazione degli artisti al concerto della performer Peaches. Come sempre, il format di Smells Like Circus estende i confini del circo contemporaneo e sorprende con eventi straordinari ed emozioni inaspettate. Con l’aggettivo queer si indica tutto ciò che è sessualmente, etnicamente o socialmente eccentrico rispetto alle definizioni di normalità codificate dalla cultura dominante. Il corpo è politico, la società è politica, l’arte è politica. La valenza del corpo nelle pratiche di circo è dunque una presa di posizione politica, etica, identitaria, che ha bisogno di essere ascoltata, argomentata e inclusa. Smells Like Circus contribuisce al dibattito tracciando traiettorie e apre le sue porte a forme d’arte che mettono in discussione codici e convenzioni, con un occhio di riguardo alle questioni di genere e il modo Ruine Erwan Ha Kyoon Larcher ph Michiel Devijver

Sesta entusiasmante edizione per Smells Like Circus, il festival avviato nel 2015 su iniziativa di VierNulVier e Circuscentrum che da quest’anno prende una nuova direzione. I partner principali VierNulVier e Miramiro hanno collaborato con altre realtà

del territorio, CAMPO, Kopergietery, Circuscentrum, The Circus Dialogues (continued) e Circusplaneet alla costruzione di un programma multiforme che ha previsto circo contemporaneo, performance, musica, danza, teatro, conferenze e una festa di

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in cui modellano il nostro mondo. Con la complicità di artisti, ricercatori e operatori culturali chiamati a partecipare attivamente a un programma variegato di talk, incontri, laboratori e spettacoli dal vivo, il festival ha esplorato il potere queer in cinque giorni di programmazione. Circuscentrum ha di recente cambiato la sua mission e dopo averlo organizzato in prima linea ora lo supporta da dietro le quinte, in collaborazione con Miramiro, con cui condivide gli spazi, e insieme al centro culturale VierNulVier che, abbinando gli spettacoli ai concerti dal vivo, apre la dimensione di nicchia delle performing art a un pubblico più ampio. Il programma e i suoi ospiti costruiscono un palinsesto davvero denso per chi vuole coltivare un approccio attivo alle forme d’arte della cultura attuale. The Circus Dialogues (continued), progetto iniziato dalla KASK School of Arts di Ghent e curato da Bauke Lievens, Quintijn Ketels, Sebastian Kann e Vincent Focquet, ha proposto una giornata di pratiche condivise sul tema del consenso e del perturbante. Ad impreziosire le collaborazioni del festival anche l’artista Bebe Books e il canale digitale Queef.be, interamente dedicato a connettere artisti ed eventi della comunità LGBTQ+ dal Belgio e non solo.

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Smells Like Peaches Laura Murphy ph Titus Simoens

Il cartellone degli spettacoli varia nelle sue proposte artistiche delineando una linea comune. Tra gli spettacoli visti, Club Touluse, una produzione Kopergietery de-

dicata ai giovanissimi, esplora la vita di due artisti dentro e fuori la scena, attualizzando la stravaganza di Touluse-Lautrec. La première belga di Ruine del performer Erwan Ha Kyoon Larcher è una serie di atti simbolici che insieme formano un autoritratto dell’autore. BitbyBit di Collectif Malunès, esplora la vicinanza e intimità tra due fratelli impegnati in una tecnica di mano a mano estremamente non convenzionale. Portraits della compagnia Side-Show racconta il circo a 360° dal punto di vista di un’artista plastica, Aline Breucker in collaborazione con Quintijn Ketels e la complicità degli artisti Camille Paycha e Sander De Cuyper. Distort the body, della compagnia Gedachtegang libera il corpo dalle sovrastrutture rivestendolo di gomma piuma e movenze acrobatiche. L’avant première di EZ a cura di Elena Zanzu, laureata circusnext e ricercatrice impegnata in residenza con The Circus Dialogues (continued), invita a riflettere con un rituale meticoloso e disarmante sul tema del consenso e le sue infinite variabili. Non è solo l’identità sessuale ad essere esplorata, ma anche quella mutevole di un linguaggio, quella del circo, ad essere presentata nella sua immanenza. Se si accetta che ciascuno è particolare e si lascia spazio ad ogni singola visione del mondo, la molteplicità degli sguardi ne ampia la bellezza. Dalla sua prima edizione, ogni anno Smells Like Circus cambia pelle e si colora di sfumature nuove, sempre al limite, o al margine, di quello che è o non è il circo. Oltre a riconoscere ciò che appartiene al circo, ne esplora le variegate possibilità di identità senza comprimerlo in una visione scontata, aprendolo a tutto ciò che lo può espandere oltre i confini di quello che è visibile o conosciuto.

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Quando la società cambia, anche le forme del circo che ne raccontano le storie mutano per incontrare nuove dimensioni di senso. In questi tempi complessi la fluidità di genere diventa rilevante, influenza la percezione dell’identità dell’individuo e la sua presenza attiva nella società. Ci si inizia a chiedere come sia possibile regolare i rapporti ingiusti di potere tra minoranze e una presunta forza maggiore. De-costruire è il nuovo aprire la via a relazioni di senso che possano rendere l’essere umano

Portraits ph Annelies Vanhove

sostenibile a sé stesso e all’ambiente che lo circonda. Ognuno è in fondo consapevole di una relazione da preservare con l’altro da sé per la vita di entrambi nell’ecosistema del pianeta. Dalle pratiche condivise a Smells Like Circus emerge una rinnovata esigenza di comunità, di libertà di espressione e di relazione fuori dai canoni di potere tradizionali in cui siamo ancora immersi. Nell’elaborazione di nuove forme di comportamento tra esseri umani, l’individualità si esprime con più veracità e senso, la poetica femminista diventa un punto di vista necessario. La parità dei sessi porta alla negoziazione del potere tra individui, nel rispetto del suo equilibrio si evolvono rapporti di fiducia, complicità e responsabilità condivisa che implicano piacere senza escludere il dolore, portando al rilassamento e alla sua condivisione. Condividere un approccio esplorativo e attuale è l’essenza della queerness. Il circo allora può anche diventare il mezzo che indaga ed esplora i rapporti umani chiedendosi cosa si può fare insieme, come poter esprimere un’identità cangiante senza restare imprigionati in un ego che per seguire la norma non ci appartiene.


movedbymatter.com collectifmalunes.be

di Kasper Vandeberghe direzione artistica MOVEDBYMATTER Ho una formazione da attore e danzatore interprete e ho insegnato per lungo tempo prima di dare il via a MOVEDBYMATTER il progetto trans-disciplinare dedicato alla creazione di format non rivolti a un ambiente definito di cui sono il direttore artistico. Il mio approccio al lavoro con altri artisti inizia dal chiederci cosa vogliamo raccontare insieme e solo dopo si arriva a pensare alla struttura in cui si svolgerà lo spettacolo. Curiamo progetti diversi che possono avere luogo in siti industriali, chiese, spiagge, e uso il noi perché ciascuno di essi coinvolge una squadra differente. Insieme a Collectif Malunés, abbiamo lavorato allo sviluppo e alla produzione dello spettacolo BITBYBIT. Tra di noi si è instaurata una vera e propria collaborazione alla pari da co-autori, indirizzata a capire quale fosse il risultato finale. Lavorare in questo modo, al posto di dirigere da soli instaurando una gerarchia è incredibilmente arricchente. Possono esserci momenti di disaccordo, ma l’apertura a condividere le idee in gruppo, l’ascolto reciproco per arrivare a una visione comune porta a un risultato più inclusivo e profondo. Ogni creazione di MOVEDBYMATTER è un rituale in cui il pubblico può partecipare, provare emozioni mentre guarda qualcosa. L’esperienza dello spettacolo passa attraverso lo sguardo ma è sempre fisica e spinge a partecipare emotivamente.

I due fratelli Bruyninckx, parte del Collectif Malunés, erano interessati alla reinterpretazione di una tecnica di circo tradizionale (jaws of steel, in italiano mascelle d’acciaio, ndr), il morso che tramite la bocca connette due corpi e permette una dinamica di equilibrio tra loro, tra connessione e resilienza da un lato, e l'inevitabile caduta dall'altro. Io ero interessato a esplorare il tema della tensione e fiducia tra due persone, la metafora di questa condizione. Uno chapiteau e il tema della fratellanza, sono i due elementi costitutivi da cui ha preso il via la nostra ricerca. La tenda che ospita BITBYBIT, di fatto è la sua scenografia, insieme alla passerella che abbiamo costruito al suo interno e su cui si muovono i due performer. Non avevo mai lavorato prima a uno spettacolo circolare e anche questo elemento è stato molto stimolante. All’inizio non era chiaro quanto la passerella dovesse essere alta, per esempio, di quale materiale dovesse essere composta. La sua presenza nello spazio mi ha permesso di creare qualcosa di lineare immerso in una vista a 360°, una condizione molto particolare in cui due punti di vista vengono messi insieme. In creazione, siamo passati dall’esplorazione di innumerevoli azioni, esplorando solo la tecnica, non per immagini o per metafore. Gioia, appartenenza, paura, competizione… esplorando fisicamente gli stati d’animo, siamo arrivati alla costruzione del lavoro finale. Lo spettacolo è il culmine di un anno di ricerca artistica e due anni di preparazione fisica e tecnica JUGGLINGMAGAZINE.IT

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BIYBYBIT Collectif Malunés ph Kalimba Mendes

MOVEDBYMATTER BITBYBIT COLLECTIF MALUNÉS

che i due fratelli hanno vissuto insieme. Alle spalle, hanno una storia particolare, hanno trascorso più tempo l’uno in presenza dell’altro che divisi. Entrambi sono cresciuti diventando artisti di circo. Volevo esplorare il tema della tensione, connessione e fiducia tra due esseri umani. Avevo chiara l’immagine e Il filo che li lega è la metafora di questa condizione. Rimuovendo il filo però la connessione resta ugualmente e in scena rimane intatta la tensione tra due persone. BITBYBIT non è solo una performance sulla storia di due fratelli, piuttosto indaga la miriade di possibilità che derivano dalla condizione di avere un legame imprescindibile. La realtà che stavamo ricercando conduce spettatori e autori a vivere il tempo presente, l’autenticità all’interno delle azioni emerge per tutta la performance. Lo spettacolo è fatto di azioni in cui i due artisti non fingono, non mettono in scena qualcosa di fittizio, ma esprimono attraverso la fisicità il momento presente, il legame che esiste tra loro. È dalla ripetitività delle azioni che lo spettacolo diventa performativo. Anche se emerge l’illusione e il gioco, BITBYBIT è fatto di sudore, fiducia e verità fisica condivisa con chi sta guardando. PROGETTOQUINTAPARETE.IT


We agree to disagree Collectif Malunés ph Dirk Sevenants

CIRKL 2022 cirklcircus.be

Cie Wurst ph Dirk Sevenants

di Jonas Van Soom direzione artistica CIRKL inizia la sua storia nel 2017 e da subito riscuote un incredibile successo di pubblico. Nel 2022 è organizzato dalla casa della cultura 30CC, il centro di creazione CIRKLABO e la città di Leuven e si svolge in un sito particolare, un luogo che si trasforma appositamente per ospitare il festival. Il palco principale è montato al centro di un velodromo, mentre altre aree attrezzate per gli spettacoli in interna e in esterna si trovano tutte intorno al piazzale centrale. Alle nostre spalle, tre cumuli di terra, a indicare la natura in costruzione di questo sito così particolare. La città, che contribuisce alla buona riuscita del festival, ha recentemente deciso di destinare quest’area alla nascita di un vero e proprio centro culturale. Per questo motivo, un anno prima della sua costruzione, ha deciso che il suo cantiere aperto fosse l’epicentro di CIRKL, sottolineando così la natura temporanea e aperta allo sguardo dei passanti che caratterizza il festival. A CIRKL vogliamo che la gente si senta libera e anche a casa propria, due elementi che possono essere associati al circo, che richiamano allo stesso tempo la sua libertà e insieme la sua voglia di farti sentire accolto. Amiamo far percepire al pubblico la natura transitoria del circo, la sua capacità di raccogliere insieme le persone per poi sparire senza lasciare tracce. Cerco di trovare sempre nuovi luoghi per ospitare le performance. Quest’anno un

ente privato ha dato libero accesso al suo giardino nel centro città. È in questo modo che facciamo scoprire al pubblico gli angoli meno conosciuti di Leuven e portiamo il circo a contatto con il contesto. In origine CIRKL era un progetto della città di Leuven e della scuola Cirkus in Beweging. CIRKLABO, il centro di creazione che dirigo e che si occupa di residenze e supporto artistico, ha solo un anno di età. La vocazione del festival è sempre stata quella di sostenere i giovani artisti in formazione alla scuola di circo e di presentarli al pubblico. Questo ha fatto sì che negli anni si creasse una vera e propria comunità di professionisti che hanno appoggiato l’idea di fondare un centro di creazione in città. In questo modo, durante tutto l’anno, possiamo accogliere in residenza lavori nuovi, giovani e sperimentali provenienti dal Belgio e internazionali, oltre che ospitarne la forma finale a CIRKL. Quest’anno il festival festeggia ufficialmente la sua quinta edizione e accoglie molti talenti emergenti dal Belgio, tra cui la compagnia Dyne e Be Flat, il collettivo Bruut, l’artista Wout Vanroose, insieme a co-produzioni belga come Collectif Malunés, Compagnie Wurst (DE), Denisse Mena & Yerko Castillo (CL), Knots on Hands (NL),

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l’artista Benjamin Kuitenbrouwer (NL) e il coreografo Hendrik Van Maele (BE), in collaborazione con TENT (NL). Molti dei talenti in cartellone si sono formati qui ed è un piacere rintracciare nella qualità del programma gli artisti che hai visto crescere. La selezione degli spettacoli internazionali include, tra gli altri, anche Circ Pistolet (ES), Krin Compagnie (FR), La Contrebande (FR), e Soon Circus Company (SE/ES). Parte della selezione internazionale e dei nuovi talenti locali, come il collettivo Bruut o l’artista Wout Wanroose, è curata dalla giovane artista Helena Sirgue. Uno degli obiettivi di CIRKLABO è quello di mettere la community degli artisti al primo posto. Per questo la direzione artistica di CIRKL vuole essere partecipata e non vincolata alle decisioni di una persona sola. All’interno del programma di CIRKL incentiviamo molto le collaborazioni di rete per ampliare le possibilità di sviluppo del settore. Durante questa edizione Circuscentrum presenta il suo nuovo sito web e i professionali dei centri culturali delle Fiandre si incontrano per scambiare idee e problematiche sul come accogliere le esigenze tecniche, logistiche e tecniche del circo contemporaneo.


Ghost-Light Machine de Cirque ph E. Burriel

Boutès Cie Courant D’Cirque ph Dominique Schreckling

Questa edizione di UP FESTIVAL è speciale perché presenta per la prima volta al pubblico internazionale la nostra nuova sede, il centro UP – Circus & Performing Arts di Molenbeek. La nostra storia, come centro di produzione è iniziata nel 1995 in un altro quartiere di Bruxelles, Saint Gilles. Oggi come allora, non abbiamo mai avuto problemi di affluenza, tutte le nostre proposte hanno sempre riscosso un grande successo di pubblico. Dopo aver organizzato diversi eventi in collaborazione con i teatri della città, ci siamo attivati per trovare una sede ideale per noi, più grande e adatta a ospitare attività durante tutto l'anno. Il sogno si è quasi avverato dopo dieci anni, nel 2019, ma la nuova giunta politica nella precedente area di interesse non ci ha più sostenuto e abbiamo dovuto riformulare i nostri piani futuri per adattarli ai nostri obiettivi. Così ci siamo finalmente trasferiti a Molenbeek, in uno spazio messo a disposizione dalla regione di Bruxelles, dove abbiamo trovato un'accoglienza eccezionale e abbiamo promosso l'integrazione sociale del quartiere. Siamo riusciti a rimanere attivi anche durante la pandemia, continuando a ospitare compagnie in residenza e ricreando uno spazio attrezzato all'esterno della piazza che ha permesso ad artisti e appassionati di continuare a formarsi nonostante le restrizioni.

WoManHood Mille Lundt ph Mathilde Schockaert

di Catherine Magis direzione artistica

Espace Catastrophe rappresenta ventisette anni di storia, con molti mobili e materiali raccolti in quel periodo. Una parte dei materiali è stata recuperata e riutilizzata all'interno di UP – Circus & Performing Arts. Abbiamo persino mantenuto una grande porta di vetro che ora è l'accesso alla sala della biblioteca. Abbiamo cambiato nome perché Espace Catastrophe rappresentava lo spazio in cui vivevamo a Saint Gilles, un nome che ho dato al luogo perché era legato alla mia compagnia, Cie Catastrophe. Ci appassiona anche la cultura dello spazio pubblico, uscire dalle mura, essere visibili nel quartiere, a Bruxelles e fare della città l'epicentro di eventi internazionali. Ogni edizione di UP FESTIVAL diventa una collaborazione diffusa e coinvolge non solo la nostra sede ma anche altri spazi in tutta la città. Diversità è per noi una parola fondamentale, che apre le porte alla nostra concezione del circo, accessibile, inclusiva e multiforme per definizione. Per realizzare la programmazione, tra le altre cose, ci siamo concentrati sulla diversità dei formati, che vanno dalle forme brevi ai piccoli numeri di circo, fino agli spettacoli completi, in programma all’aperto, in teatro o sotto tendone. In precedenza, lo spazio era più limitato, mentre per questa edizione abbiamo accolto tre tende e collaboriamo con il coJUGGLINGMAGAZINE.IT

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mune per avere accesso agli spazi verdi intorno al nuovo edificio. Durante questa edizione, abbiamo anche inaugurato la nostra black box dedicata alle rappresentazioni. L’altra novità è che non abbiamo più bisogno di noleggiare l'attrezzatura tecnica, la nostra è arrivata cinque giorni prima dell'inizio di questa edizione e d'ora in poi saremo anche più autonomi nella gestione di questa parte essenziale del nostro lavoro di supporto alla creazione artistica. UP FESTIVAL vuole guardare il mondo dritto in faccia. In contatto diretto con le domande che lo elettrizzano, il circo contemporaneo che incoraggiamo esplora le nostre sfide sotto una nuova luce.

NUYE Cie Eia ph Filo Menichetti

FESTIVAL

15 - 27 MARZO 2022, BRUXELLES upupup.be/festival

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De l’autre côté La Bête à Plumes ph UP festival

Quest’anno il festival è durato 13 giorni, ha coinvolto 11 spazi, ospitato 27 spettacoli e presentato 56 performance. Per la prima settimana abbiamo deciso di mantenere lo spazio aperto al pubblico, con il training libero per i professionisti, l’accesso alle sale studio, le residenze creative e i corsi di formazione serali. La seconda settimana del festival, invece, l’abbiamo interamente dedicata a ospitare il FOCUS PROS, un programma di 4 giorni di incontri, che alterna 3 mattinate dedicate alle presentazioni di progetti in fase di creazione, con tavole rotonde, una conferenza, momenti di incontro e scambio, aperitivi, pranzi conviviali e, inoltre, la possibilità di scoprire fino a 4 spettacoli diversi ogni sera. Questa versatilità ci permette di essere ancora più attivi e di adattare la nostra sede alle esigenze del momento. La rete di teatri che ospitano il festival in tutta Bruxelles è il risultato di più collaborazioni di lunga data che si rafforzano e si rinnovano di anno in anno. Fare rete è essenziale per rimanere connessi e attivi nel lavoro con le altre istituzioni culturali e per garantire che ogni performance artistica abbia il suo spazio ideale. La maggior parte delle compagnie invitate ad UP FESTIVAL sono già state ospitate precedentemente in residenza artistica e beneficiano del supporto della nostra struttura, che le accompagna in vari modi. Il festival è a cadenza biennale e permette alle compagnie invitate di presentare a un pub-

blico internazionale il risultato di due o tre anni di creazione artistica, che in alcuni casi abbiamo sostenuto attivamente. Quest’anno, non meno di 10.000 Spect’Acteurs si sono uniti a noi per lasciarsi trasportare dal circo che inventa, sorprende e orchestra l'incontro tra le arti, dal video, alle arti figurative al suono, per far emergere il gesto che colpisce il bersaglio e che tocca il cuore. Questo fervore dimostra la qualità della programmazione portata avanti dal team artistico di UP - Circus & Performing Arts, al centro di un grande evento che continua a crescere con forza, insieme ad artisti sempre più impegnati, sia nella ricerca sia nei temi affrontati. Toccanti, sensibili e inquietanti, tutti gli spettacoli di UP FESTIVAL hanno invitato il pubblico a rinnovare il proprio sguardo sul mondo alla ricerca di un equilibrio. Dal punto di vista professionale, UP Festival ha confermato il suo ruolo essenziale di vetrina internazionale per il circo contemporaneo. Circa 130 programmatori dal Belgio all’internazionale, provenienti da Francia, Germania, Paesi Bassi, Italia, Spagna, Svizzera, Austria, Lussemburgo, Svezia, Lettonia, Polonia, Inghilterra, Repubblica Ceca... e persino Canada, hanno raggiunto Bruxelles per i 4 giorni del FOCUS PROS e più di 220 professionisti hanno partecipato al programma di incontri, scambi, presentazioni di progetti e momenti di festa che abbiamo preparato.

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Juventud ph Francis Rodor

JUVENTUD MANIFESTE JONGLÉ nicanordeelia.com

di Nicanor de Elia

va, che trasmetteva al pubblico il senso giocoso e provocatorio di comunicare attraverso la giocoleria tra di noi. Juventud è uno spettacolo creato per la sala che parte da queste premesse, in cui in scena risuona la nostra complicità e fiducia, totalmente scritto in ogni passaggio e Juventud ph Francis Rodor

Per questo lo spettacolo è intriso di tecnologia e gioca con le luci e le proiezioni video, per lanciare lo stesso messaggio: indietro non si torna, restiamo creativi per inventare il mondo da vivi. Ci rivolgiamo alla gioventù di oggi e ci chiediamo come possiamo essere felici nel caos in cui viviamo, come possiamo essere positivi, senza tornare indietro e avanzando insieme. I performer sono molto forti nelle loro tecnica individuale e le azioni tra loro sono sempre sostenute dalla musica e dal videomapping. Abbiamo lavorato con un compositore meraviglioso, Giovanni Di Domenico, musicista italiano che vive a Bruxelles, che ha composto per noi una partitura specifica. Nello spettacolo emerge l’evoluzione emotiva del gruppo, che da un atteggiamento individualista si apre alla fiducia collettiva. Il passaggio avviene attraverso il riconoscimento nel gruppo, in un crescendo narrativo. La pandemia non solo distrugge i tuoi piani ma porta necessariamente a inventare altri. Così non ci siamo arresi, né ci siamo fermati, abbiamo semplicemente portato avanti il progetto lavorando minuziosamente sulla sua forma finale. Con il partenariato regionale di Occitanie fait son cirque à Avignon nel 2021 abbiamo portato Juventud al festival di Avignone e poi organizzato una tournée in Argentina. Nel 2022 ci aspetta un ricco calendario di date in tutta Europa con Copyleft in esterna e Juventud nelle sale teatrali. Juventud ph Macarena de Noia

La creazione di Juventud rappresenta il risultato del mio lavoro di ricerca più che decennale tra danza e giocoleria. Pratico da anni una tecnica di movimento inventata dal coreografo venezuelano David Zambrano chiamata Passing Through. Trovo sia una tecnica perfetta per insegnare ai giocolieri la danza contemporanea e per aumentare la fluidità dei loro movimenti. Nel tempo ho iniziato a mescolarla alla giocoleria e incominciato a proporre workshop incentrati su questa pratica. Dall’ambito pedagogico a quello artistico, a poco a poco sono emerse le possibilità di scrittura legate a questo linguaggio. I giocolieri che frequentavano i miei corsi erano già molto avanzati nella loro tecnica personale, per cui è stato naturale scegliere tra loro chi potesse far parte della squadra di lavoro. Così ho invitato ciascun di loro a fare parte del mio universo, sapendo che la loro attitudine personale avrebbe arricchito il nostro viaggio comune. La loro posizione è quella di interpreti ma anche di creatori, liberi di esprimersi attraverso le proprie scoperte individuali all’interno del contesto che ho creato: è da questa dinamica creativa che deriva il nostro gioco di squadra. In Juventud ciascuno dei performer in scena ha un proprio stile, un suo modo riconoscibile di muoversi e di interpretare la relazione con l’oggetto. Il progetto ha avuto inizio con un lavoro di improvvisazione pura, da cui è nato lo spettacolo Copyleft, che prevede movimenti di giocoleria accompagnati dalla musica dal vivo. In Copyleft niente è precostituito, troviamo i musicisti jazz direttamente sul luogo della performance. Li coinvolgiamo nella preparazione dello spettacolo per una giornata intera, incontrandoli la mattina e andando in scena la sera. Spieghiamo loro le intenzioni, loro osservano i nostri movimenti e il gruppo si mette d’accordo. Inizialmente eravamo molto più performativi, si percepiva una certa idea di provocazione, di pressing. I giocolieri si marcavano stretti e si creava intorno un’atmosfera sporti-

senza lasciare spazio a nessuna improvvisazione. Il titolo è un omaggio al manifesto futurista di Marinetti e alla sua idea dell’uomo del futuro; è una sua attualizzazione. Quello che mi interessava è fare un parallelo tra la gioventù del futurismo e quella attuale, recuperare la spinta verso l’avvenire, lo slancio verso l’ignoto, il guardare avanti, il progresso, il cambiamento nell’industria di allora e la sua speranza di progresso. JUGGLINGMAGAZINE.IT

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TOUT RIEN CIE MODO GROSSO

ph Angela Malvasi

modogrosso.be

Nel tempo lo spettacolo si è arricchito di importanti collaborazioni. La figura di Jani Nuutinen che ha agito come consigliere artistico e si è occupato della costruzione delle tribune, uno spazio definito da 94 posti che raccoglie intorno alla scena il pubblico. Loic Bescond è il compositore della musica di Tout Rien e mi ha accompagnato durante i tre anni di creazione. Per aiuta la to in izialm (scen creazion da H adrie ente ogra e te n f cnica d colo . Dur Lefaure a Sylva ma elett ia, luci, in rico) ante s che è sabil is F teo rtma lo e il tché sono sta Rien dell’azio spettaco tecnico t e o a lo cia p n in se scun ttuale de guito Vanit orta il pu amento o d l b a l i ne d s, della d blico a co metà d di noi due o spettael ei is n è racc tempo. soluzion tatto con meccan responog e is L cont liere un a struttu della ma la dimens mi. Tout atto teria ra de l io im ne d it ,d diret ato n l l'azio to ume le tribun ella dist ella n ro di orsio eèp una e. Manip con il ba pe en lu ol n illuso ce specif ando fili co di lavo rsone e sata per porta ica, in ro su di la rio. L na La vis rl a f c ione caduta d ondo agl , catene ui si svil e a u i di un i e e u l p n e a ietre ppa m a pie tra s catena p enti un so m ospe u ovim tto sa pu ò semb ento r ò spa a rire in re infinita . un la mpo . ph Fabienne Antomarchi

Il mio primo strumento di giocoleria è stato il diabolo, ma durante l’evoluzione degli studi ho cercato di sviluppare un mio approccio alle palline e ad altri oggetti per trovare il mio stile personale. Lavorare come interprete per la compagnia di Jérôme Thomas, Martin Palisse, Stefan Sing, mi ha insegnato quanti approcci diversi possono co-esistere nella giocoleria e che imparare da altri stili è importante. Sperimentare con le corde mi ha portato alla creazione di qualcosa che nessuno faceva, in apparenza semplice ma inedito, guidato dal mio gusto e da cosa mi faceva piacere fare. Con le corde ho iniziato a sperimentare in solitaria dopo le lezioni a scuola. Allenarmi da solo, con un oggetto che non avevo mai visto manipolare prima, mi ha permesso di entrare in una terra sconosciuta e a scoprire nuovi trick. All’epoca frequentavo tantissimi laboratori all’Espace Catastrophe e facevo molta ricerca. Poi ho presentato il mio progetto personale con le corde all’ESAC e ha avuto successo. In Belgio ho trovato sostegni e nel 2014 ho creato il solo Cordes, con l’aiuto di Paola Rizza e Nicanor De Elia. Ho iniziato a lavorare insieme al danzatore e artista visivo Tiziano Lavoratornovi e successivamente ho fondato con lui la compagnia Modo Grosso. Le nostre creazioni sono volutamente atipiche ed esplorano la relazione simbolica di oggetti o elementi con il corpo in movimento, lo spazio e lo spettatore, spaziando tra i generi e adattandosi ai luoghi. Collaboriamo con autori di altre discipline artistiche. È così che

ph Angela Malvasi

di Alexis Rouvre

nel 2019 è nato lo spettacolo Entre-cordes, un incontro tra la mia ricerca artistica e la musica composta e suonata all’arpa da Déborah Colucci. Nel 2019 ho iniziato a pensare a uno spettacolo per la sala. Il titolo, Tout Rien, mi risuonava in testa da molto tempo, ma non sapevo cosa esattamente volessi creare. L’unica cosa chiara era che per crearlo, volevo collaborare con altre persone. Tout Rien ha iniziato a pendere forma durante un laboratorio di ricerca drammaturgia a cura di Roberto Magro. Due domande sono state fondamentali per lo sviluppo di questo progetto: “cosa vuoi che il tuo pubblico senta?” e “qual è lo spazio dentro al quale immagini di portare il pubblico?” Ai tempi avevo iniziato a utilizzare il filo e la sua manipolazione lavorando a maglia ed ero interessato a creare in scena un momento definito che facesse pensare al tempo che passa. Nello spettacolo, i movimenti creano le emozioni e richiamano l’azione del tempo che inesorabile modifica qualunque cosa. La prima scelta è stata quella di sviluppare le azioni intorno a un tavolo e con una luce. Pietre, catene in movimento e fili di lana sono i tre elementi minimali su cui si basa Tout Rien che sono arrivati dopo quell’esperienza.

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“Brà-vo!” è un progetto realizzato con il sostegno del MIC - Direzione Generale Spettacolo, nell’ambito del bando “Boarding Pass 2021/2022”

DALL’ITALIA LUNGO LA SENNA PRIMAVERA 2022 – BRUXELLES (BELGIO) bra-vo.eu upupup.be

stegno all'internazionalizzazione del circo contemporaneo italiano. È un inizio”. Tra Circo El Grito e UP - Circus & Performing Arts, la passione per lo scambio non è nuova. “Quindici anni fa, la nostra compagnia è nata all'Espace Catastrophe”, esclama Giacomo. “Il supporto di Catastrophe è stato decisivo per la nostra creazione ed evoluzione professionale, sia dal punto di vista artistico che amministrativo. È un luogo di grande ispiradi Laurent Ancion foto di Up - Circus & Performing Arts zione! Oggi, mentre sogniamo di vedere la professionalizzazione del circo (articolo pubblicato su upupup.be il 19 maggio 2022; contemporaneo in Italia, è ovvio venire a traduzione di Valentina Barone) Bruxelles per motivare le nostre giovani compagnie e operatori. UP è come un croÈ noto che il circo ha il senso della condivisione. Per cinque cevia dove si riflettono tutti gli aspetti del settimane, il progetto Brà.vo! ha fatto tappa ad UP - Circus circo: creazione, formazione, divulgazio& Performing Arts, permettendo a cinque giovani compane, ricerca, ecc. Un luogo come questo, gnie italiane e a cinque giovani operatori di immergersi nella semplicemente in Italia non esiste. Bruxelvita culturale e artistica di Bruxelles e di incrociare le loro les è multiculturale e multidisciplinare. pratiche con altre realtà. Volevamo che i nostri giovani artisti poIl cielo di un azzurro perfetto, dove l'insegna El Grito si staglia tessero scoprire questa realtà da vicino.” sul tendone bianco, potrebbe quasi farci credere di essere in Isaac Valle, specializzato in bicicletta acroviaggio nel Mediterraneo. In questo soleggiato mese di aprile, batica, è uno degli artisti scelti - tramite però, siamo sulla spianata all'aperto di UP - Circus & Perforselezione - per l'avventura internazionale. ming Arts, a Molenbeek, dove è nato questo solido progetto. Conferma l'intensità del soggiorno e il piaBrà-vo! è un po' come l’Italia che risale la Senna, dato che un'incere della scoperta. “In Italia c'è poco sotera carovana di giovani artisti circensi italiani è confluita a Brustegno pubblico per gli artisti emergenti”, xelles per vivere l’esperienza di un centro di creazione. L'obietdice. “Il fatto di aver potuto osservare e tivo? Rafforzare un settore che, contrariamente a quanto si posperimentare dall'interno la vita quotidiana trebbe pensare (visto il Belgio), manca ancora dell'essenziale. di un luogo come UP e di una città come "In Italia c'è un enorme problema culturale" - spiega Giacomo Bruxelles è fantastico. Sono entusiasta di Costantini - "A Roma, per esempio, questa immersione!”. Dopo la residenza di dove ci sono 6 milioni di abitanti, quasi ricerca su Lebe, la sua nuova creazione ha non esistono posti per fare deciso di fermarsi ancora un po'. “Volevo le prove di uno spettacolo continuare a incontrare persone; non capidi circo. Mancano gli scamta spesso di vivere a contatto con un luogo bi, gli incontri e la condivifrequentato da così tanti artisti professiosione intorno a tutto quello nisti, tutti appassionati!” che è una creazione. Invece Gli scambi sono vantaggiosi sia per i visitadi lamentarsi, Circo El Grito tori, sia per chi li ospita. Per UP, questo sosi è rimboccato le maniche stegno al settore italiano è anche ossigeno e, insieme ai partner nazioper il circo belga. “Il circo è sempre più nali Cirk Fantastik e Juggling senza confini. Gli artisti di circo accolti ad Magazine, ha ottenuto un fiUP, sia che provengano dall'Italia o da altri nanziamento dal Ministero paesi, aprono anche le nostre vedute, ci perItaliano della Cultura (attramettono di continuare ad abbattere barriere verso l’avviso Boarding e di moltiplicare gli incontri per gli artisti che Pass Plus 2021/2022, ndr). vivono in Belgio”, commentano Catherine Cinque giovani compagnie Magis & Benoît Litt, direttori di UP. “L'idea italiane e cinque operatori della condivisione e della trasmissione è essono stati selezionati per partecipare all'avventura: andare senziale per le nostre pratiche, altrimenti ci all'estero per vedere da vicino di che cosa è fatto il circo chiudiamo in noi stessi. L'apertura alle percontemporaneo e prendere contatti per sviluppare un settosone e alle discipline è il principio base del re emergente. L'appello è stato molto sentito: "Abbiamo rinostro progetto. È anche il principio base cevuto un centinaio di candidature da parte di artisti e opedel circo!”. “Stiamo piantando dei semi“, ratori italiani", riferisce Giacomo. “Questo dimostra quanto dice Giacomo Costantini. “L'acqua della ossigeno ci manca. C'è davvero bisogno di imparare le buone Senna, come quella del Mediterraneo, è pratiche dall'estero. Si tratta di uno dei primi progetti di sopreziosa per farli germogliare”. JUGGLINGMAGAZINE.IT

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Extra Vagante Magdaclan ph Laura Luppi

ANNALISA BONVICINI ORGANIZZARE LA MERAVIGLIA

magdaclan.com/portfolio/organizzare-la-meraviglia

Annalisa Bonvicini ph Diego Brizi

“Ma quindi, che lavoro fai? [Respira Annina – è quella domanda difficile, dalla risposta complessa]. “Lavoro con MagdaClan, una compagnia di circo contemporaneo”. “Wow, sei un’acrobata!!!” [Malissimo. Scopriranno che non hai mai fatto circo.] “No, io non son in scena. Mi sono spiegata male, lavoro con artiste e artisti. Mi occupo della parte organizzativa della compagnia.” “Ah, in che senso?” [Ecco, non puoi scappare, ogni volta è come andar dallo psicologo, vai e rivendica questa caleodiscopica professione]. “Eh, nel senso che mi occupo di varie cose: sono la tour manager, alle volte sono anche la project manager, seguo alcuni aspetti della produzione, della distribuzione, non seguo l’amministrazione e la contabilità (ma un po’ ne devo sapere), rompo le scatole all’equipe, mando molte mail e odio i vocali, martello sulle scadenze, sono immersa nelle pubbliche relazioni, mi piace fare ponti con realtà nuove, sono tutor tirocini, mi piacciono gli schemi excel, sono la responsabile della comunicazione, seguo la biglietteria, se c’è bisogno tengo i bimbi degli artisti quando sono in scena, risolvo problemi insieme agli altri... mi sono persa, scusa.” [Failed.]. “Cura. In una parola è Cura.” Mi chiamo Annalisa Bonvicini, ho 36 anni, amo parlare e organizzare eventi, lavoro nel campo della cultura da 15 anni, da quando studiavo Scienze della Comunicazione a Bologna ed ero immersa nel mondo dell’Ass. Oltre… organizzando la Par Tòt Parata e tanti altri eventi culturali. Mi sono laureata con una tesi su come organizzare eventi a basso impatto ambientale e da 7 anni lavoro nel settore circo contemporaneo, grazie alla compagnia MagdaClan. Sono a servizio della scena, della bellezza che lì è custodita. I miei più grandi insegnanti sono i Magdaclan, che mi hanno dato fiducia nel 2015 e con cui sto ancora imparando e sbagliando, anno dopo anno. Insieme a loro ci sono le colleghe e i colleghi incontrati lungo il cammino. Che sono pochi. Nessuna scuola, se non la strada e l’esperienza che maturi da essa. Certamente attitudine. Più volte ho cercato corsi e formazioni specifiche, quelli che ho trovato parlavano di contesti francesi lontani anni luce da quello che è il settore, qui, in Italia, oggi. Più volte mi son sentita sola, davanti al computer, senza potermi confrontare con chi ragiona in termini di strategia, progettazione, organizzazione, produzione, distribuzione. Più volte non mi sono sentita riconosciuta come professionista, come manager, come donna manager. Più volte sono stata complice di questo non-riconoscimento: se non ci credi tu, come fanno a crederci gli altri? Più volte in mezzo alla pandemia - che sta ancora stravolgendo gli scenari del mondo, non solo dello spettacolo dal vivo – ho pensato al valore e al ruolo degli organizzatori e organizzatrici, e più volte è giunta dall’interno la domanda “ma tu, che lavoro fai?”. In questo caos, è nato “Organizzare la Meraviglia – giornate di formazione, confronto e scambio sul management nel circo contemporaneo”. Un’idea che oggi è un progetto, un mix tra talk e formazione. Nasce con l’intenzione di fare rete tra operatrici e operatori, di valorizzare il ruolo che copriamo, di creare occasioni

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rubrica a cura di Valentina Barone

mestieri &persone

d’incontro e formazione per professionalizzarci sempre di più, tra noi che siamo a servizio della bellezza, tra chi vorrà esserlo. Non limitandoci al circo contemporaneo ma aprendoci al management della musica, del teatro, della danza: sono convinta che un approccio trasversale e contaminato possa essere una grande chiave di crescita per tutti e tutte. “Organizzare la Meraviglia” ha la porta spalancata anche per artiste e artisti che gestiscono in autonomia le proprie compagnie, che hanno necessità di comprendere la complessità del lavoro organizzativo, di ascoltare i punti di vista di chi li potrebbe programmare, di chi li potrà amministrare, di chi è lì, a loro sostegno, ma forse non si sono ancora incontrati. Vorrei con questo progetto rafforzare il ponte tra il mondo organizzativo e quello artistico. È un nuovo percorso, una sfida ambiziosa, collettiva. Ogni volta alle giornate saranno presenti professioniste e professionisti dello spettacolo dal vivo che porteranno le loro esperienze, i loro strumenti, le loro visioni, i loro errori. Ogni volta, affronteremo un tema diverso e connesso al management culturale. Ogni volta, saremo ospiti in Festival belli, culla di incontri e di spettacoli. Organizzare la Meraviglia c’è, prenderà una forma o forse ne avrà più di una. Era un qualcosa per me necessario e che proviamo a costruire, insieme.


k o lj a .a rt /g lo w di Kolja Huneck

in g -c o a ls

foto di Kolja Huneck

Glowing Coals è una pubblicazione di ricerca sui processi di creazione all'interno delle scuole circensi. Poiché finora, nell'ambito di un corso di formazione universitaria per le arti circensi, è stato archiviato poco materiale di riflessione sul processo creativo, è emersa l'idea di mettere per iscritto i vari aspetti di tale processo in Glowing Coals. Attraverso questo studio artistico e sulla base di interviste, materiale fotografico e testi delle performance desideriamo fornire al lettore uno spaccato di un processo creativo, entro le possibilità e i limiti di un programma di studio. Attraverso la collaborazione con ex studenti e partner professionali, miriamo anche a dare uno sguardo critico alle prospettive per il futuro. Questa pubblicazione può essere vista come un diario di viaggio di molte persone che sono state coinvolte in tre processi creativi nel contesto della triologia: LIFE, My Name is Wollek e ELLE. Tre cocreazioni con Roberto Magro come regista. Poiché la creazione del gruppo "ELLE" al Codarts nel 2021 è stata il punto di partenza di questa ricerca, una lunga intervista a Roberto Magro come regista in questa creazione apre Glowing Coals. È stato molto stimolante e perspicace per conoscere la sua visione del circo, dell'insegnamento, della creazione e rimandiamo il lettore alle pagine di Glowing Coals per una sua lettura integrale. Molte altre persone che sono state coinvolte nelle ultime tre produzioni di Roberto a Codarts hanno contribuito a questa pubblicazione, come ex alunni, insegnanti e membri della giuria. Qui di seguito potrete leggere uno dei tanti contributi pubblicati in Glowing Coals: l’intervista a Birgit Hanerkamp, insegnante di improvvisazione e composizione alla Codarts Circus School. Glowing Coals è nato grazie alla proficua collaborazione del settore e sarà presentato nella programmazione dei rispettivi partner: Korzo, Festival Circolo, Rotterdam Circusstad, TENT, Theatre op de Markt, PERPLX e Circuscentrum. A complemento di questa pubblicazione Saskia Habermann ha realizzato il documentario “The making of ELLE”, disponibile su richiesta per festival circensi nazionali e internazionali e per il settore professionale. Se sei curioso di saperne di più sul lavoro di Roberto Magro e vuoi ricevere una copia di Glowing Coals, invia una richiesta a

info@kolja.art

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LO SVILUPPO DEGLI STUDENTI ATTRAVERSO SPETTACOLI COLLETTIVI Intervista a Birgit Hanerkamp Insegni improvvisazione e composizione al Codarts Circus Arts in tutti e quattro gli anni di corso. Dove vedi parallelismi e differenze tra il tuo insegnamento e le creazioni di spettacoli collettivi di Roberto Magro? Quando parlo con gli studenti, dicono di aver sperimentato il lavoro con Roberto come un’esperienza a sé stante, anche se nelle mie lezioni hanno usato metodi, esercizi e parametri simili per approcciare il lavoro artistico. L’esperienza con Roberto è percepita diversamente perché è inserita nel contesto di uno spettacolo collettivo e Roberto assegna incarichi molto specifici a seconda delle discipline degli allievi. C'è qualcuno di nuovo nella stan-

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za, un regista uomo in un processo artistico completamente diverso che andrà avanti per diverse settimane, in una creazione di gruppo completamente focalizzata su un tema. Direi che attraverso le lezioni di composizione degli anni precedenti abbiamo costruito una base che gli alunni hanno bene interiorizzato e da cui Roberto può attingere. Hanno acquisito esperienza attraverso il mio insegnamento e Roberto rinnova quell'esperienza. Dopo lo spettacolo di gruppo, quando gli studenti tornano alle tue lezioni, vedi un cambiamento? Quello che vedo è che il gruppo degli allievi, considerato come gruppo, ha più sensibilità per il palcoscenico e ha con-

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scuola di circo. Le circostanze sono buone in Brocante per collaborare istantaneamente e creare materiale in così poco tempo, con persone che conoscono a malapena. Essendo chiaramente guidato e diretto da Roberto, con la sua forte struttura, si crea molto spazio aperto e le persone hanno la possibilità di utilizzare tutte le loro abilità. Penso che sia molto importante confrontarsi con tali situazioni.

solidato materiale e metodi. È diventato tutto più facilmente disponibile per loro, come se fosse intuitivamente in background. Essere guidati verso un processo di creazione, su un tema che funziona bene per il gruppo, crea fiducia in se stessi nella maggior parte degli allievi. Gli spettacoli collettivi con Roberto rappresentano sempre un viaggio altro dal percorso scolastico, come se gli studenti provenissero da un universo completamente diverso a cui Roberto li ha in qualche modo portati attraverso i suoi metodi e la sua personalità. Quando tornano alle mie lezioni di composizione, ho bisogno di una o due ore per farli tornare alla vita scolastica. Le mie lezioni sono più per raccogliere, mettere insieme, esplorare e riflettere sulle abilità circensi. L'applicazione delle capacità creative avviene negli spettacoli collettivi e nei numeri individuali, ma in realtà ciò si verifica maggiormente quando le persone prendono il proprio lavoro e lo calano nella vita reale. Segui alcuni allievi dopo la laurea, guardi le loro creazioni e visiti anche Brocante. Vedi un'influenza, una connessione artistica o una continuazione delle esperienze con Roberto? Sì, lo vedo sicuramente con gli artisti che hanno avuto l'opportunità di lavorare con Roberto e soprattutto a Brocante. Lì sperimentano la creatività conscia e subconscia e la loro passione per il circo. Succedono molte cose lì e scoprono cosa possono portare al circo. Questa sensazione è molto importante, così come incontrare studenti di altre scuole di circo e persone che sono più avanti nel loro sviluppo artistico, che hanno trascorso più tempo lontano dalla

Pensi che i progetti e i corsi a scuola supportino sia gli autori sia gli interpreti? Al momento la scuola ha un programma in cui tutti i percorsi sono possibili, quindi puoi diventare autore o interprete, regista o artista circense, anche se siamo convinti che nella maggior parte delle situazioni professionali tu sia per metà interprete e per metà autore. Molti registi lavorano senza dare materiale pre-costruito e dicendo agli artisti cosa fare. Quindi gli studenti hanno comunque bisogno di entrambe le abilità e offriamo una via di mezzo in cui possono esplorare entrambe. Ma per questo perdiamo anche un po' da entrambe le parti. Andare più in profondità richiederebbe un programma adattato per potenziali autori, composto da molte più lezioni che offrono metodi, teoria e compiti aggiuntivi. Non puoi esplorare abbastanza in sole due ore di lezioni di composizione a settimana. Ma il programma scolastico è troppo completo e diversificato per quel livello di specializzazione. La procedura di selezione tiene conto anche di una grande varietà di persone. Accogliamo allievi che hanno un background ginnico con pochissima esperienza nella creazione e allievi che sono più orientati artisticamente e non così altamente qualificati nelle loro discipline circensi. Quindi alcune persone dovranno compensare le capacità creative e altre quelle tecniche.

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CONDIVIDERE I PROCESSI CREATIVI 22 MARZO, ROMA materiaviva.it

di Leonardo Varriale Quando Alessandra e Roberta mi hanno chiesto di facilitare un incontro di condivisione sulla creatività al teatro Furio Camillo, cercando di coinvolgere in una discussione Stefan Sing, Shay Wapniaz, Alessio Dantignana, il duo Flosh insieme a un gruppo di giovani artisti e artiste romani, ho pensato che sarebbe stata una fantastica occasione per supportare con un linguaggio diverso tutto il lavoro che si sta facendo in questo periodo sulla collaborazione, sulla rete e sulla promozione del circo contemporaneo a Roma e nel Lazio.

di Shay Wapniaz, nato e cresciuto a Roma e poi trasferitosi con tutta la sua famiglia a Torino. Uno spostamento dettato dalla necessità di proseguire un percorso di ricerca e di creazione, rivelatosi poi un’eccezionale occasione di crescita, oltre che condizione indispensabile per la creazione del nuovo spettacolo. Creare vuol dire operare delle scelte, ogni scelta innesca un movimento, apre percorsi nuovi e ne chiude altrettanti. Alessio Dantignana si ritrovava con frequenza a fare scelte motivate dal lavoro

In ambito creativo lavorare con delle restrizioni è indispensabile, perché quando si hanno tutte le possibilità diventa impossibile scegliere. All’inizio può sembra-

Critical Mess Dodai Stefan Sing Circusstad Festival ph Joke Schot

La presenza di Stefan Sing al teatro Furio Camillo per una serie di lezioni ha permesso alle direttrici Alessandra e Roberta di creare uno spazio di discussione e condivisione per esplorare i concetti di creatività, creazione e atto creativo nel circo. Hanno voluto reagire all’idea che la creatività fosse qualcosa di esclusivamente personale, cercando invece di farle ritrovare la sua dimensione sociale, attraverso la possibilità di chiederci come ci sentiamo in questo momento, quanto riusciamo a creare per necessità artistica e quanto creiamo per necessità di mercato. L’atto creativo artistico è caratterizzato dall’essere al contempo causa e conseguenza delle scelte di vita dell’artista. Questo paradosso è emerso dal racconto

piuttosto che dal piacere. Parte della sua ricerca quindi si è concentrata nel trasformare i fattori limitanti in elementi da cui trarre piacere. Per questo si è concesso un tempo lungo per raccogliere materiale e arricchire il proprio immaginario attraverso film, spettacoli, libri, permettendosi di creare senza aver paura né di tenere né di buttare il materiale prodotto, ma dandosi tempo per trovare il modo di usarlo. L’azione creativa necessita di un ambiente ricco di tendoni, scuole, teatri, spazi di allenamento, compagnie stabili, festival, in cui gli artisti possano nutrirsi e sviluppare un flusso creativo continuo. Francesco Fiore e Nicola Carbone, del duo Flosh, ci hanno raccontato del loro rapporto con l’ambiente romano di circo contemporaneo. La creazione del nuovo spettacolo, una volta terminato il loro percorso alla Scuola Romana di Circo, si è basata sulla trasformazione dei limiti in stimoli creativi, dando valore a quello che c’era piuttosto che a quello che mancava, usando spazi ridotti e semplificando le necessità tecniche.

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re che sia più difficile, ma avere a che fare con tante restrizioni è molto stimolante. Stefan Sing ha sempre reagito a questo genere di problemi lasciandosi ispirare dalle altre forme d’arte, in particolare confrontando le proprie idee con le soluzioni trovate in passato dalla danza rispetto a questi temi. Questi racconti hanno generato una vivace discussione tra tutti gli artisti e le artiste presenti, lasciando la chiara convinzione di quanto questi incontri siano estremamente nutrienti e stimolanti, di come permettano agli artisti che già lavorano di solidarizzare e confrontarsi con i loro colleghi, e ai giovani di avere uno sguardo più chiaro sugli sbocchi professionali cui si stanno approcciando. Oltre al tema della creazione hanno animato la discussione anche molti quesiti che ci piacerebbe approfondire in futuro. Eccone una short list: Dove si apprende il lavoro di diffusione, e di management di compagnia? Che impatto ha la nascita di organizzazioni che si propongono di gestire questi aspetti per conto delle compagnie? È necessario che una compagnia si strutturi fortemente per lavorare? Strutturandosi, si riesce davvero a lavorare di più e meglio? È così importante guardare al modello di circo francese, che allo stato attuale in molte sue produzioni sta vivendo quasi una fase di stagnazione?

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CIRCO CONTEMPORANEO FVG circoallincirca.it

IL PROGETTO Già a partire dal titolo semplice ed esplicito è chiaro quale sia l’obiettivo del progetto Circo Contemporaneo FVG: sviluppare la rete regionale degli operatori culturali che si occupano di circo, accrescere la consapevolezza e le competenze del pubblico appartenente a questo territorio e dare l’opportunità ai territori locali di entrare in diretto contatto con l’arte circense, con la sua poetica e con le sue infrastrutture. La proposta infatti ruota attorno ad uno chapiteaux che verrà montato in cinque comuni del Friuli Venezia Giulia e all’interno del quale non saranno presenti solamente spettacoli di circo: per creare connessioni con le comunità locali, la programmazione prevede anche presentazioni e attività realizzate dalle associazioni del territorio in cui il tendone sarà montato. Inoltre, grazie alla collaborazione con AICS (Associazione Italiana Cultura e Sport), all'interno del progetto è stato attivato un corso rivolto agli aspiranti istruttori di acrobatica aerea. Si tratta di un corso realizzato dai professionisti del Circo all'inCirca al termine del quale AICS, affiliato al CONI, rilascerà un’abilitazione da tecnico nazionale all'insegnamento delle discipline

aeree. Anche questo aspetto di formazione di formatori fa parte dell’obiettivo generale del progetto, ovvero accrescere e laddove necessario ricostruire relazioni tra pubblico, territorio e circo contemporaneo.

prio lavoro di ricerca e presentarlo ad un pubblico locale sempre più competente e disponibile.

UN NETWORK IN FRIULI VENEZIA GIULIA Circo all’inCirca, Brocante e Sparpagliati rappresentano gli operatori culturali che attualmente stanno lavorando su tutto il territorio regionale allo sviluppo e alla diffusione del circo contemporaneo: Terminal, Brocante e Muja Buskers sono tre festival che si svolgono rispettivamente nelle provincie di Udine, Pordenone e Trieste. Assieme alla Cooperativa Punto Zero, solido partner artistico/logistico di Circo all’inCirca, queste realtà costituiscono la rete “Circo Contemporaneo FVG”, il cui obiettivo va oltre la tournée che si svolgerà nell’estate 2022. Lo sguardo prospettico ci fa intravedere la possibilità di offrire ai giovani artisti neodiplomati presso scuole di circo professionali l’opportunità di mettersi alla prova con una tournée con chapiteaux. Quest’anno lo spettacolo che accompagnerà nelle varie tappe il progetto è realizzato da Simone di Biagio, Sarah Ferretti e Christina Lancione, tre giovani artisti che si stanno affacciando al mondo del professionismo e che avranno l’occasione di mettersi alla prova a trecentosessanta gradi con una tournée. Per i prossimi anni riteniamo che la rete friulana possa offrire le infrastrutture e le competenze artistiche necessarie per dare la possibilità agli artisti di sviluppare il proph Bartolomeo Rossi

di Davide Perissutti

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IL TENDONE L’idea è nata all'inizio del 2019. Dopo diversi anni in cui invitavamo al nostro “Festival Plausibile” - dedicato ai piccoli circensi del Circo all’inCirca - le compagnie italiane con tendone perché ospitassero gli spettacoli dei bambini, abbiamo deciso di fare un passo in avanti investendo in una tensostruttura che potessimo gestire in autonomia. Avremmo voluto inaugurarla nella primavera 2020 per i 10 anni del Circo all'inCirca, ma sappiamo come sono andate le cose con la pandemia. A quel punto abbiamo dovuto congelare tutto, senza sapere se sarebbe stato possibile dare concretezza al nostro progetto di avere uno spazio mobile in cui ospitare il pubblico friulano e i nostri circensi. La Regione Friuli Venezia Giulia, con una politica lungimirante, in quel frangente ha deciso di sostenere la ripartenza delle attività sportive e culturali sul territorio e dal canto nostro abbiamo colto questa importante opportunità per ricostruire ciò che sembrava essersi distrutto durante le due estati di stop forzato. È nata così l’idea di una micro tournée regionale, il cui obiettivo è far conoscere il nostro spazio mobile, la tenda che abbiamo battezzato Maude.


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ARTinCIRCO

di Federico Cibin coordinamento progettuale spalla Teatro con Il Sogno. All’interno della programmazione del Festival continuiamo a proporre degli appuntamenti in collina che rafforzano il legame con l’ambiente naturale, valorizzando quello che di bello il territorio ha da offrire. Portare il pubblico in collina non è facile. Quest’anno, in partenariato con l’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità dell’Emilia Orientale e in collaborazione con la rete CalanchiAmo, abbiamo proposto una versione in anteprima dello spettacolo il Bosco Sonoro, a cura della Compagnia Nando e Maila. Si tratta di un percorso di circo e musica dal vivo che si snoda nella parte più selvaggia del parco naturale, che vuole sensibilizzare il pubblico all’ascolto e sull’importanza di proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell'ecosistema terrestre. Il festival coinvolge anche i territori limitrofi di Castel San Pietro Terme e Minerbio, dove abbiamo proposto spettacoli a cura di Teatro Necessario, Circo Bipolar, Lucie Vendlova, Matteo Galbusera, Il Drago Bianco e Circo Improvviso. La Stranparata, ha risvegliato le vie dei centri storici insieme alla Scuola di Circo e la Banda Musicale di Ozzano, la Baph Elisa Cerä

ARTinCIRCO è giunto alla quinta edizione rinnovando sul territorio la presenza di un appuntamento con l’incanto, la bellezza e la condivisione dello spettacolo dal vivo. Tutto è cominciato nel BioAgriturismo Dulcamara, a 500 metri da dove ha sede ARTinCIRCO. Immerso nel Parco naturale dei Gessi e dei Calanchi della Abbadessa, nella zona collinare di Ozzano dell’Emilia, è stato il luogo

naturale in cui abbiamo iniziato a programmare le nostre attività: ARTinCIRCO nasce in questo meraviglioso contesto nel 2016 con la rassegna di circo-teatro Dulcamara Circus, banco di prova di quello che volevamo concretizzare in futuro: un festival che proponesse al pubblico le nostre scelte artistiche e la nostra visione “sonora” ed ecosostenibile del circo. Nel 2018 debutta, questa volta nel centro della cittadina, ARTinCIRCO FESTIVAL. Dopo due edizioni toccate dalle restrizioni della pandemia, ad Ozzano abbiamo festeggiato il ritorno dello chapiteau che ha ospitato i ragazzi della Scuola di Circo di Ozzano con lo spettacolo Il Viaggio, Teatro Necessario con Clown in Libertà, insieme a Valentina Franchino e la sua performance sospesa Sulla Luna, la compagnia I Quattro Elementi con Mr. Ping Pong, il duo Lannutti-Corbo con All’incirco Varietà, Cie Circocentrique con Respire e Gambein-

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ph Elisa Cerä

25 APRILE - 23 AGOSTO OZZANO DELL’EMILIA CASTEL SAN PIETRO TERME MINERBIO (BO) artincirco.it

tukada Marakatimba e la Scuola di Teatro di Bologna A. Galante Garrone con giocolieri, clown e l’Orchestre Dramatique. Oltre agli spettacoli di circo sono tornati a pieno regime concerti, laboratori ludici di giocoleria, giocattoleria con Officina Clandestina, racconti animati, spettacoli di danza con il fuoco, incontri con gli artisti disponibili anche in podcast sul sito di Cosmic Fringe Radio, la radio di Artistinpiazza, mediapartner del festival. Il lavoro di Nando e Maila, a cui è affidata la direzione artistica del Festival, ha radunato quest’anno nuovi progetti per promuovere la cultura del circo. Tra questi, Nuovo Cinema Circo a cura di Raffaele De Ritis, ideato nell’ambito del progetto Quinta Parete di Giocolieri e Dintorni. Un viaggio nella storia del circo at-

traverso la lente del cinematografo ai suoi albori. Inoltre il festival ha ospitato la prima riunione delle scuole di circo ludico-educativo attive in Emilia-Romagna e aderenti alla rete Circosfera, per gettare le basi di un futuro sviluppo regionale. Per l’edizione 2023 è già confermato il ritorno ad ARTinCIRCO della Compagnia Baccalà con OH OH! PROGETTOQUINTAPARETE.IT


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FANTASY

15/17 APRILE OLIVOLA (AL) E FRASSINELLO MONFERRATO (AL) fantasyfestivalcirco.it

di Elena Bosco e Annalisa Bonvicini Partiamo dalla fine: la V edizione di FANTASY è stata radiosa. Tre giornate di festival nelle colline del Monferrato, 1.000 persone che hanno partecipato agli spettacoli, 7 compagnie ospiti, 20 artiste e artisti internazionali, 400 bambini arrivati sotto tendone per le mattinée, 18 i cartoni in pila dei Soralino. FANTASY è uno dei progetti che MagdaClan ha sviluppato nel Monferrato piemontese ed è nato dalla determinazione di Elena Bosco e Giulio Lanfranco, originari del territorio, con la volontà di “riportare a

casa” esperienze artistiche europee di circo contemporaneo, con un progetto che si fondasse su condivisione e scambio. Le prime edizioni si sono svolte a Casale M.to, ma in questi due anni di fermo abbiamo ripensato al format, decidendo di spostarci sulle colline, che da anni sono diventate la base per molti Magda, nonché la culla di progetti artistici come MonCirco e Spiazzo-Circo fuori dal vaso. Unire il Festival alla bellezza delle colline patrimonio Unesco ne ha arricchito la qualità, portando

foto di Filippo Ciccone il pubblico ad assaporare la magia del circo immersa tra il verde. Non è cambiato cosa ci spinge a organizzare il Fantasy: vogliamo creare un’occasione d’incontro culturale, umano e dare la possibilità al pubblico monferrino di vivere un’esperienza nuova, di guardare spettacoli di alta qualità, di trascorrere giorni all’insegna dell’arte. Allo stesso tempo, vogliamo far conoscere il Monferrato promuovendone la bellezza. Non è cambiato neanche il periodo in cui Fantasy prende vita: a Pasqua. Ci piace l’idea di essere tra i Festival che aprono la stagione degli eventi di circo contemporaneo e arte di strada in Italia, e perché coincide con il risveglio della natura. Con il Fantasy vogliamo accompagnare il pubblico in questo risveglio. Fantasy si è così svolto, in collina, in tre belle giornate di aprile, con un’anteprima dedicata alle scuole: Clara Storti è andata in scena con Gretel, produzione Quattrox4 davanti a più di 400 bambini e bambine sotto tendone. Per molti di loro era il primo spettacolo dal vivo della vita. E questo ci ha ripagato di tutte le difficoltà che abbiamo incontrato nell’organizzare un festival in due piccoli comuni. Si, perchè Olivola ha 113 abitanti e Frassinello M.to ne ha 492. Il 15 aprile il borgo di Olivola è diventato un palcoscenico a cielo aperto ed ha accolto 200 persone - il doppio dei suoi abitanti giunte a vedere Circo Extra_ordinario di MagdaClan, un site specific itinerante che ha stravolto gli spazi “ordinari”, rendendo ancora più poetici gli scorci del paese. Il 16 e 17 aprile, il Festival si è spostato nell’area sportiva di Frassinello: il tendone sullo sfondo, tre aree spettacolo all’aperto, la piazza viaggiante Magdaville, il

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ristoro del bike-food Cucù, l’area giochi di Officina Clandestina, il meteo perfetto, le colline tutte intorno. Sì, è stata una sfida organizzare un festival in collina: il pubblico non capita per caso al festival. Il paesaggio in Monferrato è ele-

gante: le colline sono dolci, ricche di vigneti e noccioleti, quasi dipinte, abitate da cascine in tufo dai colori tenui. Quest’atmosfera ha influenzato la nostra direzione artistica ed abbiamo cosi scelto di programmare spettacoli dal gusto elegante, complesso ed allo stesso tempo con note sorprendenti e frizzanti, come il vino che è prodotto proprio in questo territorio. Si è davvero creata l'alchimia giusta per tre giorni all'insegna dello spettacolo dal vivo, della spensieratezza e divertimento. Siamo felici di aver visto un pubblico variegato, partecipativo, maturo, unito e molto rispettoso del luogo, degli altri. Circondarsi di arte e cultura, educarsi al bello, sono un sano motore per l'evoluzione che ci aspetta tra le difficoltà che come collettività stiamo affrontando. Grazie alle artiste e agli artisti, a tutto il Magda, a coloro che hanno reso possibile la manifestazione e soprattutto grazie al pubblico, il Fantasy ha dato il suo piccolo contribuito a questa spinta evolutiva. Appuntamento al 2023!


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ARTISTI IN PIAZZA

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La Dinamica del Controvento Teatro Necessario

1-5 GIUGNO, PENNABILLI (RN) artistiinpiazza.com

di Enrico Partisani direzione artistica

La Trottola Compañia Depáso

Era difficile immaginarsi questa edizione 2022. Per certi versi il ricordo delle edizioni precedenti in era pre-covid, con tutta la partecipazione festosa del pubblico, quasi ci spaventavano. E invece è andato tutto benissimo. Il pubblico è arrivato numeroso da ogni dove, e alla fine abbiamo contato circa 21.000 spettatori paganti, a cui vanno sommati i residenti di Pennabilli, che hanno diritto di libera cir-

biano la possibilità di seguire degli spettacoli. Per i residenti è in un certo senso un’invasione, anche se pacifica, ma anche quelli che di solito si lamentavano quest’anno sono venuti a farci i complimenti. Naturalmente il festival è accolto con grande entusiasmo da tutti i commercianti e operatori del territorio, per le ottime vendite che realizzano in questi 5 giorni. Il vantaggio di essere in un paese piccolo è che il valore del festival viene sostenuto da tutti e l’amministrazione si adopera

colazione all’interno del festival. In passato l’ingresso libero portava più visitatori, ma anche più confusione, e l’introduzione di un biglietto, direi fortemente calmierato, ha contribuito a filtrare positivamente l’affluenza. Di recente lavoriamo anche attraverso le prevendite, per capire i flussi del pubblico, e assicurare per quanto possibile che tutti ab-

per facilitare tutte le cose, anche quando si tratta di operazioni complesse, come gli attraversamenti su filo teso da un capo all’altro del paese. Il festival era cresciuto molto negli anni e ultimamente si era stabilizzato come dimensione, avendo praticamente occupato gran parte del territorio cittadino. Abbiamo così JUGGLINGMAGAZINE.IT

foto di Nicola Bruni cominciato a esplorare le aree intorno a Pennabilli, portandovi il pubblico attraverso iniziative come Paesaggi Migranti. Ci troviamo in un parco interregionale e ci sono scorci bellissimi. Ci portiamo il pubblico non solo per alleggerire la pressione sul borgo, ma anche per far vedere queste aree, per invogliare a ripopolarle. Alcune compagnie negli anni hanno scelto Pennabilli come sede delle loro attività, scoprendo come un piccolo paese di collina, dotato di un grande festival, possa offrire molte opportunità anche nel corso dell’anno, come le residenze artistiche che offriamo spontaneamente agli artisti ospitandoli nel teatro cittadino e nella sua foresteria. Nella programmazione artistica offriamo spettacoli di facile fruibilità, prediligendo sempre quelli che prevedono la partecipazione del pubblico. Una fascia di spettacoli funge anche da esca culturale per poter proporre spettacoli più sofisticati, come ad esempio quello sulla sostenibilità ecologica presentato quest’anno da Theatre En Vol. Mi piace che a Pennabilli la gente possa muoversi liberamente attraverso il programma e trovare sempre qualcosa per i suoi gusti. Nel festival programmiamo musica, teatro, circo, senza disdegnare puntate anche nella danza, come quest’anno con il Balletto Civile. Con la musica, sempre di qualità e di grande impatto nel festival, abbiamo aperto 10 anni fa uno spin off dedicato alla chitarra e alla musica manouche di Django Reinhardt, organizzando a dicembre il Pennabilli Django Festival. Con 26 anni di storia alle spalle possiamo dire di aver visto diverse generazioni di artisti passare da Pennabilli, a rotazione li invitiamo ed è bello rivederli proporre dei cavalli di battaglia ormai diventati dei classici, oppure cimentarsi in nuove produzioni che esplorino altre strade. Ed è sempre bello avere artisti che lavorano da 20 anni e più, con cui si fanno sempre delle chiacchiere interessanti tra uno spettacolo e l’altro. Abbiamo anche tanti giovani artisti al festival, che ancora non hanno maturato l’esperienza per muoversi

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The Loser Matteo Galbusera Miracle of Balance Jyoti Supernaturel Paidia Teatro del Sottosuolo

con velocità all’interno di un festival dalla programmazione così stringente come il nostro, dove il tempo e gli spazi per le prove sono praticamente annullati, allo stesso tempo il loro apporto e la loro energia sono importanti per la crescita del festival. Collaboriamo con altri festival italiani ed esteri. Quest’anno c’erano tante collaborazioni importanti che hanno portato aria nuova, come la vetrina Trampolino di ACCI, con i suoi 4 spettacoli di generi diversi largamente apprezzati dal pubblico. Invece con Teatro Necessario abbiamo collaborato al progetto Il Circo nello Spazio, all’interno del bando Boarding Pass Plus,

che vedeva qui a Pennabilli una tappa del percorso che ha visto i giovani partecipanti andare a Riga e in Portogallo, per poi confluire il prossimo settembre a Tutti Matti per Colorno. Ogni anno teniamo inoltre uno sguardo aperto su altre scene dello spettacolo dal vivo. Gli anni precedenti avevamo collaborato con “La Francia va In Scena” mentre quest’anno abbiamo attivato uno scambio con ACE-PICE di Madrid, proponendo un focus sul teatro di figura spagnolo, una sezione del festival in cui è fondamentale l’apporto artistico dato dalla compagnia spagnola Trukitrek che hanno scelto di vivere a Pennabilli e condividere con noi la programmazione del festival. Ma il maggior regalo che ci è stato fatto da artisti e pubblico è stata la felicità condivisa dello stare insieme, immersi nell’arte e nella natura, e la cosa che più abbiamo fatto e visto fare sono stati gli abbracci e i sorrisi del ritrovarsi.

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pratica di almeno uno strumento musicale nella formazione dell'acrobata. Una esigenza che si ritroverà dopo il 1975 nella prima scuola di circo occidentale, fondata a Parigi da Annie Fratellini, artista di circo da quattro generazioni. Quando due secoli prima nasce a Londra il circo moderno, sappiamo che il cavallo disegna il cerchio della pista; bene, al centro vi si progettoquintaparete.it/astleys-place trova una pedana di fortuna con un suonatore di piffero e uno di tamburo: l'”orchestra” é il primo investimento economico del sergente Philip Astley, fondatore del genere. I primi circhi equestri avevano una forte componente drammaturgica e narrativa, con intere orchestre e compositori specifici, che per buona parte dell'800 erano una seria concorrenza all'opera lirica. Lo stesso creatore moderno di Raffaele De Ritis Se per trovare del termine “Circus”, Charles le prime tracce del Dibdin rivale di Astley, era un gesto acrobatico bisogna famoso autore di canzoni e andare indietro di migliaia di musiche. anni, di fianco ad esso si scopre È noto come la matrice militaun’affascinante costante in quasi re del circo abbia portato, tutte le testimonianze. Che si tratti di oltre ai cavalli, alla suspence contorsioniste ritratte in tombe etrue alle uniformi, anche uno sche, danzatori a cavalli in affreschi a stile musicale molto preciso, Tebe, giocolieri dipinti in Egitto, manufatti quello della “banda”: del precolombiani, Greci o Romani, l'artista di resto ottoni, fiati e percussiocirco appare quasi sempre accompagnato ni erano le soluzioni più pratida un musicista. Un flauto, una percussioche per farsi sentire ed emone, quasi che la “rottura” estrema del zionare sotto tendoni sempre corpo e della legge di gravità debbano più sterminati, circhi stabili poggiarsi sulla melodia del suono. Contiampi e le sfilate della troupe nua così anche nel Medioevo, fino alle lungo le vie cittadine. Prima fiere del Rinascimento, quando per il cirdell'invenzione della radio, cense la musica é anche una tecnica di l'arrivo del circo era l'unisopravvivenza: si tratta infatti dell'unico modo per far conoco modo per attirare l'attenzione del scere canzoni e melopubblico prima dell'esibizione. È die nuove nei paesi forse da questi tempi lontanissimi più sperduti; o per che le famiglie di saltimbanchi, formare una fino alle dinastie circensi di cultura peroggi, imponevano la sino

IL CIRCO, UNA STORIA IN MUSICA

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della musica classica: anche le arie operistiche diventano infatti parte integrante del fascino circense. Le stesse origini popolari della musica afroamericana, (dal blues al charleston) saranno divulgate proprio dal circo, che in America aggregava orchestrine delle minoranze di colore come spettacolo annesso ai propri tendoni. Saranno poi i clown e gli acrobati a distruggere la cadenza militare della musica circense. L'integrazione degli strumenti e delle sonorità in numeri di equilibrismo, acrobazia e invenzioni comiche, iniziano dalla fine dell'800 a produrre invenzione e ricerca, in un tripudio folle che piacerà molto alle avanguardie e che anticipa l'anarchia dei cartoni animati e del teatro. All'alba del Novecento, l'”eccentrico musi-

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cale” diventa un vero e proprio genere ufficiale, e indefinibile, del circo e del varietà. Saranno i clown, con il loro dna di acrobati o giocolieri, a “distruggere” il rigore orchestrale della musica da circo, fino ad inventare nuovi strumenti, e renderla elemento creativo dello spettacolo. Il secolo scorso determina la divulgazione di forme musicali di massa: lo swing, le jazzband, gradualmente modernizzano anche la musica di circo. Se per la maggior parte dei casi l'orchestra di circo resta pressoché accompa-

gnamento, già dagli anni '50 e '60 i circhi più creativi compongono colonne sonore specifiche per le proprie produzioni, secondo i canoni del teatro musicale: come il Medrano a Parigi, Ringling negli USA, e nell'emergente circo Sovietico in Russia. Il primo circo attuale di creazione (con il quale nasce il termine di “nouveau cirque”) é dal 1975 quello francese dei Gruss, circensi e musicisti da remote generazioni. Nelle loro creazioni annuali, realizzano arran-

giamenti e partiture specifiche, a seconda del tema di spettacolo e del repertorio, con autori importanti. Lo stesso accade in Svizzera al circo Knie, o in Germania al Roncalli. Sono le tre matrici (oggi ancora vivacissime) che ispireranno la struttura artistica del Cirque du Soleil. Pop, rock, musica contemporanea entrano regolarmente sotto i tendoni, plasmando e definendo la performance fisica in una cultura sonora trasversale alle definizioni di contemporaneo o tradizionale. Si pensi alle creazioni equestri di Zingaro, in cui la sperimentazione sulle culture musicali etniche é imprescindibile dal virtuosismo in pista; o a quello che ha rappresentato negli anni '80 Archaos, con la cultura pop-metal (ma anche pionieri come Baroque o Plume). Oggi le tendenze restano fertili e diversissime. Matrici di ricerca come il Cnac hanno esplorato le sonorità della musica contemporanea; compagnie come Circa, Gandini o Cirkus Cirkor hanno stabilito incontri importanti tra la cultura operistica e il gesto circense del nostro tempo. Il Cirque du Soleil ha poi creato simbiosi vere e proprie tra il circo di creazione e la musica di massa, basti pensare solo al progetto “Love” con i Beatles. È poi da notare l'affermazione importante della musica tra le compagnie sotto tendone, in particolare in Italia. Un progetto come “El Grito” nasce in gran parte dalla cultura musicale stessa; negli spettacoli del circo Zoe gli acrobati plasmano i musicisti e viceversa; così come per Paniko, Magdaclan, Teatro nelle Foglie, o nella forte musicalità circense di Side Kunst.

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Eva Lunardi

Los Gonzalos

U A E T I P A H C I R O U F E O R T MUSICA DEN

Soralino

La Banda de Otro

narrativa. Come sostengo nella mia tesi, nel circo la musica non può essere considerata incidentale e ciò è dimostradi Irene Coni foto di Irene Coni bile grazie alla sua onnipresenza all’interno delle creazioni artistiche L’idea di scrivere una tesi per la e al suo dinamico utilizzo. mia laurea magistrale in Scienze In questi anni ho avuto la possibidella Produzione Multimediale lità di conoscere svariate realtà all’Università di Cagliari sul rapporpartecipando ad incontri e festival to tra musica e circo giunge prima di di circo contemporaneo. Gran parte tutto da una mia passione per le arti di degli spettacoli a cui ho assistito ha utistrada. Nell’autunno del 2018 l’incontro lizzato la musica dal vivo rispeccon il Circo Paniko, con il loro modo di vivere chiando il gusto musicale della la quotidianità, le abilità fisiche e comiche e, compagnia. Le sonorità specialmente, l’importanza che questo colpossono attribuire diffelettivo di artisti attribuisce alla sfera musicarenti interpretazioni a le, hanno sollevato in me una marea di douna creazione, così mande. Un primo passo della ricerca è stato come il prodotto quello di applicare le prospettive e le metoartistico può esdologie dell’etnomusicologia per studiare il sere oggetto di circo contemporaneo. diverse letture Ho scelto di presentare parte dei temi emersi da parte del tramite l’audiovisivo, strumento particolarpubblico determente efficace per raccontare i diversi approcci minando una converso la sfera sonora da parte di ciascuna compatinua interazione tra gnia e il modo in cui i protagonisti veicolano musica e circo. In tutti i pensieri, valori e significati, per costruire la casi, l’artista pone al centro la sua propria identità anche musicale. individualità e forza espressiva. Intendendo lo spettacolo come la massima La musica intraprende un rapporto significante con tutto ciò che è espressione del circo, mi sono concentrata messo in scena, dal luogo fisico di rappresentazione allo spazio scesu due aspetti complementari e interdipennico, dal tempo in cui avrà luogo l’esibizione al tempo dettato dall’atdenti. Da un lato la performance, con tutti to acrobatico. Di conseguenza, ogni singolo spettatore fruirà in modo i suoi essenziali elementi costitutivi: dai soggettivo ciò che sta vedendo e ascoltando. movimenti degli artisti nello spazio all’irrepetibilità Mi sono poi interrogata sull’esistenza di sonorità capaci di contraddistindell’evento, dalla manipolazione di oggetti alla preguere l’arte performativa del circo. È pur vero che ci sono rimaste delle senza di costumi, luci, scenografie e suoni. Dall’almusiche composte appositamente per spettacoli, ma ciò non implica l’esitro la presenza del pubblico e in particolare il modo stenza di suoni esclusivamente rappresentativi. in cui questo interagisce con la componente sonora. Questo lavoro è servito a convincermi del fatto che le sonorità scelte da Sebbene in Italia il settore del circo contemporaneo un’artista e/o compagnia riflettono anche i cambiamenti sociali e delle sia sempre più in espansione, innovativo e vivace, la binorme culturali, adattandosi al contesto storico e alla sensibilità del pubbliografia che ho potuto reperire approfondisce prevablico. Nessun elemento all’interno di una performance può essere tralentemente le figure di alcuni direttori d’orchestra dei lasciato e considerato irrilevante; ugualmente, il fare musica nel circo, primi e fiorenti circhi tradizionali e le grandi bande di fiati sia esso dentro uno chapiteau o all’aperto, non deve essere decontestatunitensi, fermandosi però alla prima metà del Nostualizzato dal suo ambiente sociale e culturale. vecento. Gli studi relativi ai decenni successivi riconduCon la speranza di poter ampliare presto questa ricerca e svilupcono il declino dei grandi circhi tradizionali all’introduziopare insieme nuovi spunti di riflessione, chiudo con un pensiero ne della musica registrata e, prima ancora, al diffondersi di gratitudine agli artisti del circo che continuano a riempire di piccoli ensemble, economicamente più sostenibili. Un spazi vuoti, troppo spesso dimenticati, con la loro arte. Ciò cambiamento musicale interpretato perlopiù come segno che più di tutto ho imparato è che uno spettacolo circense di una decadenza del circo moderno, senza prendere in sarà sempre un'esperienza percettiva ed emotiva intenanalisi una plausibile evoluzione del gusto e della struttura samente significativa. JUGGLINGMAGAZINE.IT

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CIRCUS OVERSEAS APRILE 2022, CAPE TOWN (SUD AFRICA) caravancircusnetwork.eu/circus-overseas

Ad aprile tre rappresentanti della rete AltroCirco (Leonardo Varriale, Miguel Manzano, Lapo Botteri) hanno preso parte al primo modulo del progetto circus Overseas, finanziato dal programma Erasmus +. Qui sotto il loro racconto di viaggio.

di Leonardo Varriale Circus Overseas, progetto biennale (20212022) che mira ad affrontare le sfide della gestione delle attività e delle entità del circo sociale attraverso una serie di quattro moduli di formazione per giovani operatori/operatrici di circo e personale delle scuole di circo partner del progetto. Questo rafforzamento delle capacità avverrà attraverso una combinazione di arti circensi ed educazione non formale, valo-

rizzando lo scambio tra pari e la condivisione di esperienze, promuovendo al contempo la creatività, la libertà e il dialogo interculturale. Il progetto è promosso dal capofila Caravan Circus Network insieme ai partner: AltroCirco (Italia), Le Plus Petit Cirque du Monde (Francia), Phare Ponleu Selpak (Cambogia), Sirkus Magenta (Finlandia), The Palestinian Circus School (Palestina), & Zip Zap Circus (Sudafrica).

Il 29 novembre 2021 è stata annunciata la call per partecipare al primo modulo in Sudafrica. Il 29 novembre 2021 viene annunciata la scoperta della variante Omicron in Sudafrica. Il 4 aprile 2022 siamo atterrati a Capetown partendo da tutta Europa. Arrivare fin lì è stato un percorso complesso che ha avuto successo solo grazie alla determinazione di tutti i partner e dei/delle partecipanti.

REGISTRO NAZIONALE PROGETTI DI CIRCO SOCIALE Piemonte Fondazione Uniti per Crescere Insieme via Pacchiotti 79, 10146 Torino Sara Sibona 011 19836531 unitipercrescereinsieme.it Jaqulè via Lazio 2, 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 jaqule.com Pirilampo Regione Faule 7, 10060 Macello (TO) Ilaria Bessone 339 202288 E pirilamposcuoladicirco Teatrazione via Artom 23, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 teatrazione.com

Lombardia Campacavallo via F.lli Rizzardi 15, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 campacavallo.com Hops via Lanzi 51, 20872 Comate d’Adda (MB) Sara Papadato 348 0069417 scuola-circo-hops.it Quattrox4 via Andolfato 10, 20126 Milano Elisa Angioni 348 2269315 quattrox4.com Spazio Circo Bergamo corso Roma 84 A, 24068 Seriate (BG) Manlio Casali 393 0082506 spaziocircobergamo.it Spazio Kabum via Guicciardini 114, 21100 Varese Alessandra Pessina 349 4568018 spaziokabum.it

Veneto Circo in Valigia via Falgare 31, 36015 Schio (VI) Nicoletta Grolla Cegalin 0445 1716634 circoinvaligia.it Kervan-Circolarte via Fiorano1D, 35100 Padova Valentina Sperandio 351 2169653 E Associazione Kervan Ludika Loc. Corbellar 7, 37020 Marano di Valpolicella (VR) Sara Marchesini 345 2153828 ludicacirco.com

Friuli Venezia Giulia Circo all’inCirca via Cividina 17, 33100 Udine (località Molin Nuovo) Alessandro Papa 340 6052371 circoallincirca.it Trentino-Alto Adige Animativa via Max Vailer 11, 39011 Lana (Bz) Reinhard Demetz 0473 239564 animativa.org

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circus school, Altro Circo e Zip Zap Circus hanno potuto presenziare. Tutte le difficoltà vissute da ognun* per riuscire a raggiungere Cape Town, si sono dissolte nel momento in cui ci siamo mess* in cerchio la prima volta e abbiamo fatto la nostra prima condivisione di competenze e tecniche, nel giro di pochi minuti parlavamo tutti la stessa lingua e la prospettiva di passare una settimana

insieme in quel posto incredibile faceva scomparire qualsiasi preoccupazione. Zip Zap è incredibile. Sia perché si trova al confine del mondo, in un paese in cui convivono leoni e pinguini oltre a una dozzina di culture nazionali differenti, sia perché negli ultimi trent’anni è riuscita a creare tantissimi progetti di circo nelle township, piantare una gigantesca tensostruttura nel centro di Cape Town, costruire un palazzo adibito ad accademia di circo, mandare i suoi spettacoli in giro per il mondo, far diventare artist* internazionali e insegnanti i/le propri* alliev*. Fino a quel momento ci eravamo vist* solamente per pochi minuti in videocall prima della partenza e ci eravamo scambiat* solo quel minimo di informazioni necessarie per arrivare ad incontrarci. Tutto il lavoro è stato fatto sul posto. L’organizzazione di Zip Zap è stata impeccabile, riuscendo sempre a garantire una situazione sicura, stimolante e tenendo alto il morale, bilanciando il lavoro fisico e creativo con momenti di scambio informale e di conoscenza della cultura locale. Il focus di questo primo modulo è stato la creazione artistica e il punto di innesco del processo creativo è stato proprio lo scambio tecnico e culturale tra i/le partecipanti. Abbiamo trascorso i primi due giorni facendoci laboratorio a vicenda, coinvolgendo anche studenti e studentesse della formazione professionale di Zip Zap. Da questi laboratori è uscita una grande voglia di sperimentare insieme e di metterci in gioco su tecniche differenti da quelle su cui lavoriamo di solito. Il materiale da portare in scena è uscito fuori copiosamente da ogni sin-

gola sessione di lavoro, la parte difficile è stata fare selezione e orchestrare tutto in maniera armonica. Abbiamo deciso di lavorare site-specific e di creare un percorso che portasse il

pubblico in giro per tutta la Zip Zap Accademy, mentre scene di ogni genere si svolgevano negli spazi meno convenzionali possibili. L’armadio dell’estintore, le scale principali, il tavolo da biliardo dell’area relax, la sala riunioni insieme alla sala danza e alla palestra principale sono state alcune delle location usate. È stata posta una particolare attenzione nel curare il punto di vista di ogni scena, l’itinerario del pubblico non era lo stesso di quello delle performance, i due percorsi si incrociavano, si allontanavano e si raggiungevano creando delle angolazioni di vista sorprendenti. Ci siamo riservat* il lusso di mescolare stili e linguaggi cercando di dare importanza all’esperienza che avevamo vissuto insieme, senza preoccuparci troppo di ottenere una forma finale particolarmente definita. Teatro di strada, giocoleria funzionale, clown, circo tradizionale, di ricerca, parkour, musica dal vivo e danze tradizionali si sono ripetutamente intrecciati e sovrapposti lungo il percorso. Questo ci ha permesso di dare voce a tutti quegli spazi che normalmente sono solo di passaggio e far percepire quello che normalmente è solo un luogo di lavoro come un posto in cui qualsiasi cosa può accadere in qualsiasi momento, terminando con un improvviso e liberatorio grido tradizionale lanciato da ogni angolo dell’edificio.

Emilia Romagna Arterego via Piave 19, 40033 Casalecchio di Reno (BO) Roberto De Marchi 339 7508734 arterego.org Circo Sotto Sopra piazza dei colori, 40138 Bologna Mariagrazia Bazzicalupo 328 7312861 circosottosopra.com TaDam Circo via Allevi 13/A, 29122 Piacenza Dario Rigolli 333 1532976 tadamcirco.com

Toscana Antitesi Teatro Circo via Guidiccioni 6b, 56017 Ghezzano-San Giuliano Terme (PI) Martina Favilla 349 6304211 antitesicircoteatro.it Badabam strada valacchio casella 30, 53018 Sovicille (SI) Margherita Gamberini 347 7856564 badabam.it Circo Libera Tutti via Marconi 108, 50056 Montelupo Fiorentino Samuele Mariotti 333 4022331 circoliberatutti.it Circo Tascabile p.zza Cairoli 4/c, 50065 Pontassieve (FI) Claudia Brandani 380 3585691 circotascabile.com En Piste via Bocchi 32, 50126 Firenze Maria Luisa Liguoro 333 3733644 enpiste.it Saltimbanco c/o Nuovo Teatro delle Commedie via G.M. Terreni 5, 57122 Livorno Enrico Pellegrini 329 9523295 saltimbancoscuolacirko.it

Marche Circoplà c/o Spazioplà via Vanoni 11, 60030 Serra De Conti (AN) Elisa Mencarelli 338 1545063 circopla.it Lazio Circosvago via delle Mole 32, Albano Laziale (Rm) Jacopo Beretta 331 868114 circosvago.it Campania Circo Corsaro via Dietro la Vigna 14, 80145 Scampia (NA) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 E Scuola di Circo Corsaro Puglia CircoLaboratorioNomade via Sferra Cavallo Snc, loc. Crispiano (TA) Monia Pavone 333 4292637 E Circo.LaboratorioNomade Cirknos via vecchia Frigole 36, 73100 Lecce Giorgia Basilico 333 410 916 E cirknos Un Clown per Amico/Circo Botero st. Modugno Carbonaro 4/8, 70123 Bari Michele Diana 348 0535875 unclownperamico.com

Sicilia Circ’Opificio via Ammiraglio denti di Piraino 1, 90142 Palermo Marika Riggio 340 3928905 circopificio.it Clatù via San Josè Maria Escrivà 3, 95030 Tremestieri (CT) Maria Elena Rubbino 340 1723934 E Clatù

Sardegna Teatro Circo Maccus via dei Gerani s.n. Sant’Isidoro 09044 Quartucciu (CA) Virginia Viviano 347 9650413 teatrocircomaccus.com 37 JUGGLINGMAGAZIN3 O95GIUGNO20 NUM3R

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La rete di Caravan si è allargata parecchio negli ultimi anni, anche oltre i confini europei e Circus Overseas ha voluto essere l’occasione per sperimentare questa nuova dimensione. Il progetto è ambizioso e bellissimo ma, essendo stato proposto nel momento più complesso possibile per gli spostamenti, è stato rimandato più volte. A causa delle difficoltà sanitarie degli ultimi anni, unite alle limitazioni burocratiche già esistenti, il team cambogiano e quello palestinese non sono riusciti a partire, per cui solo i/le rappresentanti di 5 differenti partner del network Caravan: Plus petit cirque du monde, Sirkus Magenta, The Palestinian


SOLIDARIETÀ E CURA DELL’ALTRO

UNA STORIA DI CIRCO IN COLOMBIA CircoAlParo performance, Bogotá, maggio 2021 ph CircoAlParo

artemotion.org/solidaridad-y-performance di Olga Lucia Sorzano

@Altra

Risorsa 2021

Circo AlParo

Medellin, 28 aprile 2021 ph @fredyhenaoag

Questa è la storia di un'arte non sempre riconosciuta come arte. La storia dei giovani che vediamo nelle strade, nelle tende e nei teatri senza sapere davvero chi sono o cosa fanno. Una storia di arte marginale e periferica uscita in massa per protestare il 28 aprile 2021 nel quadro del più lungo sciopero nazionale della recente storia colombiana. Il 28A, come viene chiamato lo sciopero, è stata la continuazione delle mobilitazioni pre-pandemia contro le politiche neoliberiste e guerresche del governo Ivan Duque (2018-2022). Una delle migliaia di mobilitazioni che scuotono il mondo, chiedendo giustizia ed equità sociale. Per 3 mesi milioni di persone sono scese in marcia, nonostante la risposta violenta della polizia e del governo nazionale. Artisti di diverse discipline sono scesi in piazza per dire NO MORE! alla violenza e alla disuguaglianza. Un movimento di dimensioni mai visto prima nelle proteste nazionali, che la scrittrice e giornalista Yolanda Ruiz ha definito 'l'esplosione culturale'. Le strade delle principali città sono così diventati palcoscenici circensi nel 28A. Tessuti con 50 acrobati appesi ai ponti, funamboli che attraversano grandi viali; pagliacci mimetizzati; spettacoli di fuoco di notte; artisti che trasportano le loro bascule e tappeti di caduta per tutta la città, saltando a più di 6 metri di altezza. Gli artisti di circo sono usciti per protestare pacificamente, usando la loro arte come veicolo di espressione. Per mostrare al Paese che attraverso l'arte, e non la violenza, si può essere visti e ascoltati; la società può essere trasformata. Movimenti come CircoAlParo a Bogotá e Jumping for Peace a Cali sono emersi per rappresentare il circo, poiché nessun membro ufficiale rappresentava le loro voci. Giovani per i quali non valgono le categorie di sinistra o di destra che hanno

polarizzato la protesta. Non sono queste etichette che li motivano o li identificano, ma la libertà di espressione, la possibilità di praticare la propria arte, di lavorare e studiare, di vivere in pace lontano dalla violenza e dalla paura. A Manizales e Medellín, il circo si è unito, e ha unito molte arti, per raggiungere i luoghi più remoti e dimenticati della città. Il sostegno reciproco e la comunità è ciò che emerge da questi incontri che chiedono un futuro dignitoso per i giovani. Una storia di artisti per i quali fare circo è il più grande atto di resistenza e di esistenza; perché essere un artista circense ed essere giovane in Colombia è un atto di coraggio di fronte alla stigmatizzazione e al poco sostegno che ricevono dalle istituzioni e dalla società. Il 28A è diventato il punto di ricongiungimento e creazione culturale, dopo un indebolimento dovuto al lungo anno di confinamento e diversione delle risorse indotto dalla pandemia. L'occasione perfetta per esprimere il proprio malcontento nei confronti del malgoverno e mostrare solidarietà alle vittime della violenza; rappresentare in scena ciò JUGGLINGMAGAZINE.IT

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che stava accadendo e denunciare lo stato precario del circo e delle arti. Lo sciopero è stata un'opportunità per generare contenuti e trasformazione sociale attraverso i loro atti, ma anche un'opportunità di festa, carnevale e gioia. L'esplosione culturale ha rafforzato i modi di fare circo; ha permesso l'espansione degli eventi di street art che si svolgono regolarmente. Gli artisti hanno organizzato festival e tutta la logistica implicata; preparato pentole comunitarie per sfamare artisti e manifestanti; gestito collette e campagne per raccogliere le risorse necessarie per la messa in scena; negoziato con la polizia e la comunità per l’allestimento degli spettacoli; realizzato video e pagine web per documentare le loro proposte. Proposte collettive che propongono un'alternativa al modello di consumo culturale moderno basato sulla concorrenza e sulla precarietà degli artisti. Lo sciopero ha consentito il cameratismo e il sostegno di un'intera società nei confronti del circo e delle arti; segno di solidarietà, gioia, cura reciproca e rispetto per l'altro. PROGETTOQUINTAPARETE.IT


CircoAlParo performance, Bogotá, maggio 2021 ph CircoAlParo

Il 28A ha mostrato che essere colombiani o latini non è una semplice miscela omogenea di indigeni e spagnoli; una miscela che ha lasciato da parte le varie identità afro e indigene dell'idea di meticciato. Come anticipava Nestor García-Canclini anni fa, il 21° secolo richiede nuove forme di organizzazione sociale. La risposta non è nel comunismo, nel socialismo o nel capitalismo; né è a destra né a sinistra. Tutte categorie ereditate dal moderno sistema coloniale. È tempo di conoscere e riconoscere mondi che operano al di fuori di queste categorie, come quelli del circo o delle filosofie antiche. È tempo di decolonizzare i nostri modi di vivere il mondo. Il circo, un'arte stigmatizzata e sconosciuta come tante altre arti e modi di vivere. Una storia di circo, che in realtà è la storia di molti.

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CircoAlParo performance, Bogotá, maggio 2021 ph CircoAlParo

CircoAlParo performance, Bogotá, maggio 2021 ph CircoAlParo

Segnali che mostrano come non siano stati violenza e caos i protagonisti dello sciopero, ma solidarietà, unione e affetto. Raccogliersi, radunarsi attorno alla stessa causa. Il circo ha mostrato che la lotta non è tra polizia e cittadini. I suoi spettacoli hanno impedito alla polizia e ai civili di attaccarsi a vicenda; acrobati e ballerini hanno disarmato i manifestanti che hanno gridato "uccidi la polizia" per finire di cantare "saltando per la pace". Le storie e gli esempi sono moltissimi, ma nessuno di essi viene divulgato nei media o nelle ricostruzioni politiche. Queste storie sono le storie di artisti registrate sulle loro pagine web e sui social network, per documentare la propria versione e raccontare alla gente cosa stava succedendo per le strade. Raccontare che la lotta è per l'arte e la non violenza; e la sua proposta, l'unione di giovani che non vogliono più vivere nella precarietà, in competizione per qualche borsa di studio in cambio di un logo. Le loro forme di protesta e di produzione culturale, al contrario, si basano sulla collettività e sulla condivisione delle risorse. Ecco l'importanza dell'esplosione culturale. Ha mostrato che il sentimento e l'esistenza di molti sono più legati alla solidarietà e alla cura dell'altro che ai principi del modello coloniale capitalista basato sull'individualismo, la competizione e lo sterminio dell'altro. Stili di vita e sentimenti più simili a filosofie e pratiche di vita afro e indigene come Good Living, Minga, Uramba o Gustoso Vivere, che rappresentano unione, lavoro di squadra, perdono, cura, condivisione della volontà e responsabilità collettiva.

Saltando Por la Paz


di Elena Giussani Caro Meeting, ti scrivo così mi distraggo un po'…leggi pure cantando o ascolta della buona musica di sottofondo, perché ci sei mancato e desideriamo riallacciare il dialogo in sospeso. Abbiamo provato a metterti dei panni nuovi, a vestirti di schermi, ma a noi piaci tanto perché sei anche il viaggio per raggiungerti, tanti abbracci da stringere e molto sudore da condividere! In questi vent'anni sei cresciuto e molte persone che hai incontrato sono diventate grandi con te: a noi puoi dirlo, non ci credevi neanche tu…Poi hai capito quanto tempo serve per fare l'annuale foto ricordo di gruppo e hai realizzato che la famiglia si è allargata! Forse questo senso di comunità è la prima grande spinta che ci fa venire da te e poi tornare, ritrovare. Sei appuntamento atteso, messo lì a far da cuscino tra un anno sportivo appena terminato, sulla scia degli eventi estivi e alle porte di un nuovo lungo periodo di lavoro e tanto circo. Sei punto di arrivo e partenza, come un amico che ti accoglie in ascolto dei racconti di un viaggio appena terminato e dei progetti per le avventure a venire. E tu di amicizie ne hai cullate e viste nascere molte…hai accompagnato anche qualche commiato, ma hai conservato con cura le immagini di abbracci e sorrisi per non perdere ricordi, racconti, fili. Sei appuntamento generoso, che ci mette tutta l'energia disponibile per far convogliare nello stesso luogo, quasi per incanto, tante persone trasudanti circo! Ci proponi formazione, informazione, scambi di conoscenze, possibilità di futuro. Sei terreno per continuare a fertilizzare il sapere che c'è, su cui provare a tracciare possibilità, intravedere nuove declinazioni e con-

tinuare a tentare innesti, connessioni: insieme siamo circo. Sei appuntamento disponibile e malleabile, pronto a cambiare luogo, ospiti, programmi e sempre con le antenne alte a captare richieste e consigli per far sentire tutta la comunità partecipante a proprio agio, ben accolta. Per questo tuo compleanno, caro Meeting, ti meriti un dono: un posto nuovo, persone nuove, una sfida nuova…Ma anche qualcosa di conosciuto: noi! Chi sostiene la tua organizzazione e i tuoi desideri, chi per certo tornerà perché era ora e ci vogliamo rivedere, chi non resisterà al richiamo del Sud… Tu continua a preparare i vestiti nuovi, ma metti anche qualcosa per riconoscerti e vedrai che noi non mancheremo e sarà festa grande! Caro Meeting, a presto.

Lo abbiamo chiamato Meeting fin dalla sua nascita nel 2002, e già dalle sue prime edizioni si capiva che era un appuntamento unico e speciale, riservato ad “operatori di circo”, una nuova professione che stavamo creando tutti insieme. In tanti, protagonisti prima che partecipanti, sono venuti almeno una volta al Meeting in questi primi 20 anni; ne abbiamo contati più di 700, provenienti da ogni regione d’Italia. Ribattezzato Meeting CircoSfera, curato dall’omologo team, con le giovani generazioni già protagoniste di un parallelo Meeting Youth Forum, celebra quest’anno la sua XX edizione live, dopo due anni di restrizioni in versione online, per restituire agli operatori e scuole di circo italiane uno sei suoi più attesi appuntamenti annuali.

Meeting CS 2018 ph Andrea Vanni

JUGGLINGMAGAZINE.IT

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PROGETTOQUINTAPARETE.IT


Flic via Magenta 11, 10128 Torino Matteo Lo Prete 011 530217 flicscuolacirco.it Jaqulè via Lazio 2, 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 jaqule.com Macramè Strada dei Sent 16, 12084 Mondovì (CN) Marco Donda 347 8251804 scuoledicircomacrame.blogspot.it Pirilampo regione Faule 7, 10060 Macello (TO) Ilaria Bessone 339 2022881 E pirilamposcuolacirco Sportica Gym via Cattaneo 41, 10064 Pinerolo (TO) Paola Martina 0121 795590 sportica.it Teatrazione via Artom 23, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 teatrazione.com UP Via Mercantini 9,12042 Bra (CN) Maria Grazia Ielapi 339 7532815 upscuoladicirco.com

Lombardia Allincirco via Crispi 53, 22100 Como Fabio Giangreco 339 6657570 allincirco.it Campacavallo via F.lli Rizzardi 15, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 campacavallo.co Hops via Lanzi 51, 20872 Cornate D’Adda (MB) Sara Papadato 348 0069417 scuola-circo-hops.it Kabum via Guicciardini 114, 21100 Varese Alessandra Pessina 349 4568018 spaziokabum.it Quattrox4 Via Andolfato 10, 20126 Milano Elisa Angioni 02 36525176 quattrox4.com Spaziocirco via Carrobbio 6, 20093 Cologno Monzese (MI) Sonia Belotti 338 7813115 spaziocirco.it Spazio Circo Bergamo c.so Roma 84/a, 24068 Seriate (BG) Manlio Casali 393 0082506 spaziocircobergamo.it Trillino Selvaggio via Tolstoj 14/a, 20146 Milano Giuditta Pino 334 2765052 trillinoselvaggio.it

Trentino Alto Adige Animativa via Max Valier 11, 39011 Lana (BZ) Reinhard Demetz 0473 239564 animativa.org Arteviva via Bari 32/L, 39100 Bolzano Mauro Astolfi 333 8596111 arteviva.bz.it

Friuli Venezia Giulia Circo all’inCirca via Cividina 17, 33100 Udine Irene Giacomello 340 6052371 circoallincirca.it Veneto Barbamoccolo via Maestri del Lavoro 36, 30037 Scorze (VE) Manuela Polacco 339 4652122 barbamoccolo.it Circo dell’Imprevisto via Fogazzaro 12, 36030 Caldogno (VI) Giovanni Evaristo Arnaldi 347 2261288 E Circo dell’imprevisto Circo in Valigia via Falgare 31, 36015 Schio (VI) Nicoletta Grolla Cegalin 0445 1716634 circoinvaligia.it Circo Volante via Pacinotti 5/c, 30034 Mira (VE) Laura Ugolini 329 3330986 circovolante.it Kervan-Circolarte via Fiorano 1D, 35100 Padova Valentina Sperandio 351 2169653 E Associazione Kervan Ludica Circo Loc. Corbellar 7, 37020 Marano di Valpolicella (VR) Stefania Garaccioni 347 9121866 ludicacirco.com

Liguria Circo Galleggiante via Castelfidardo 1, 19122 La Spezia Chiara Martini 339 5772543 circogalleggiante.it

CIRCOSFERA.IT REGISTRO NAZIONALE CORSI/SCUOLE DI CIRCO EDUCATIVO

Piemonte Arcobaleno via delle Fontane 60, 13011 Borgosesia (VC) Ilaria Sitzia 348 8123417 sportarcobaleno.it

Circo Mirtilla Str. Ronchi Brighei 1/c, 18100 Imperia Arianna Pastorelli 338 9700357 femspettacoli.com SiRCUS c/o Teatro Internaz. di Quartiere, Pz.tta Cambiaso 1, 16123 Genova Barbara Vecchio 010 8600232 sarabanda-associazione.it sYnergiKa piazza Palermo 12, 16129 Genova Annalisa Alcinesio 338 1172011 synergikaasd.com

Emilia Romagna Arterego via Piave 19, 40033 Casalecchio di Reno (BO) Roberto De Marchi 339 7508734 arterego.org

ArtinCirco via Tolara di Sopra 88, 40064 Ozzano dell’Emilia (BO) Maila Sparapani 328 6493203 artincirco.it Circolarmente via Mantova 4/b, 43123 Parma Albert Horvath 338 3939743 circolarmente.it Circo Sotto Sopra p.zza dei Colori 28/a, 40138 Bologna Mariagrazia Bazzicalupo 328 7312861 circosottosopra.com OfficinAcrobatica via Stalingrado 12 c/o p.co Dopolavoro Ferrov., 40128 Bologna Barbara Vitangeli 347 1107367 officinacrobatica.com TaDaM Circo via Allevi 13, 29121 Piacenza Dario Rigolli 333 1532976 tadamcirco.com

Toscana Antitesi Teatro Circo via Guidiccioni 6b, 56017 Ghezzano-S. Giuliano Terme (PI) Martina Favilla 349 6304211 antitesiteatrocirco.it Badabam Str. della Tressa 5, 53100 Siena Margherita Gamberini 366 4811081 badabam.it Circo Libera Tutti via Marconi 108, 50056 Montelupo Fiorentino (FI) Stefano Bertelli 340 0810499 circoliberatutti.it Circo Tascabile p.zza Mosca c/o Giardini Montagnola, 50065 Pontassieve (FI) Claudia Brandani 380 3585691 E circotascabile En Piste via Bocchi 32, 50126 Firenze Maria Luisa Liguoro 333 3733644 enpiste.it K-production piazza Viani 6, 55049 Viareggio (LU) Claudia Sodini 328 1447868 E Kproduction - teatro circo scienza Mantica via Cere 13/15, 58100 Grosseto Ilaria Signori 328 9089250 compagniamantica.it Passe-Passe via Sorripa 50, 50026 San Casciano in Val di Pesa (FI) Julien Morot 371 1287774 passepasse.it Saltimbanco c/o Nuovo Teatro delle Commedie via G.M. Terreni 5, 57122 Livorno Enrico Pellegrini 329 9523295 saltimbancoscuolacirko.it Sottosopra via Pievan Landi 42, 52100 Arezzo Simona Serafini 339 3840294 arezzosottosopra.it

Marche Aria di Circo via Achille Grandi 45, 60131 Ancona Caterina Del Giudice 388 7533247 ariadicirco.com Circoplà c/o Spazioplà Via Vanoni 11, 60030 Serra dÈ Conti (AN) Elisa Mencarelli 338 1545063 circopla.it Visionaria via Gabrielli, Teatro Panettone, 60131 Ancona Valeria Mastropasqua 338 7587532 visionaria.org

Umbria Circo Corsaro piazza Vanvitelli 1/a, 06034 Foligno (PG) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 E Scuola di Circo Foligno Circo Instabile via Birago 4, 00124 Perugia Michele Paoletti 347 3867654 E Circoinstabile Sul Filo e Dintorni Località Padella 37, 05018 Orvieto (TR) Soledad Prieto 335 389432 E Cirko Andando

Lazio Accademia Materia Viva via M. Marulo 54, 00143 Roma Roberta Castelluzzo 06 45491296 accademiamateriaviva.it Circoraggio via Baccano 10, 00188 Roma Ombretta Di Simone 339 8258627 E ScuolaCirco Circoraggio Vola Voilà via dei Pescatori snc, 00124 Roma Anna Paola Lorenzi 342 5451353 volavoila.it

Campania Circo Corsaro via Dietro la Vigna 14, 80145 Scampia (NA) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 E Scuola di Circo Corsaro Puglia Circo Laboratorio Nomade via Sferracavallo snc, 74012 Crispiano (TA) Monia Pavone 333 4292637 circolaboratorionomade.com Circolare v.le Europa 99a, 72019 San Vito dei Normanni (BR) Anna Pinto 380 1274099 E CIRCOlareFestivaldelleArtiCircensi Cirknos via Vecchia Frigole 36, 73100 Lecce Giorgia Basilico 333 4100916 E Cirknos Un Clown per Amico / Circobotero Str. Modugno Carbonara 4/8, 70131 Bari Michele Diana 348 0535875 unclownperamico.com

Sicilia Circ’Opificio via Ammiraglio denti di Piraino 1, 90142 Palermo Marika Riggio 329 7169258 circopificio.it Gigliopoli via S. Antonio 6 Capo Milazzo, 98057 Milazzo (ME) Alfredo D’Asdia 090 9281274 gigliopoli.org Spazio Kiklos via Esopo 20, 90011 Bagheria (PA) Mario Barnaba 328 1668183 E spaziokikloscoworkingart

Sardegna Teatro Circo Maccus via dei Gerani s.n. Sant'Isidoro 09044 Quartucciu (CA) Virginia Viviano 347 9650413 teatrocircomaccus.com



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