GANDINI JUGGLING
Life ph Jack Thomson
Life ph Dolly Brown
di Sean Gandini
L
a giocoleria coreografica rappresenta la nostra ricerca da più di trent’anni. Agli inizi di questo percorso non era scontato utilizzare la giocoleria in una forma danzata: coreografia e juggling oggi, invece, dialogano in modo fluido e con una dinamica più evidente. Abbiamo portato in scena Smashed così tante volte che lo spettacolo prende sempre nuovi significati. I ruoli sono sempre gli stessi, ma i performer cambiano continuamente. Ad ogni nuova rappresentazione emergono nuove sfumature nelle interazioni a seconda della loro presenza e interpretazione. Abbiamo la prima versione, creata per sette uomini e due donne - in cui il gruppo viene sostenuto nella messa in atto delle azioni più controverse, mentre con la seconda versione, pensata per sette donne e due uomini, il comportamento del gruppo al femminile ribalta il senso delle azioni più disturbanti. Il fascino di questo spettacolo si fonda su una comunicazione aperta, sulla composizione di forti immagini teatrali che restano
aperte all’interpretazione di ciascuno di noi. Le molteplici esecuzioni in paesi diversi portano il pubblico a reazioni differenti a seconda della cultura di riferimento. In Inghilterra ridono spesso, in Finlandia ridono per l’assurdità, in Corea non hanno riso, in Russia hanno riso nella scena più disturbante; in Italia non è mai scontato come il pubblico risponderà. Se ci pensi, non fornire una soluzione immediata non è un approccio facile per un autore. Avere di fronte qualcosa che può farti pensare - proprio perché può avere diverse interpretazioni - è un po’ fuori moda. Questo accade anche per il cosiddetto formalismo, la perfezione geometrica e ragionata di questo stile che è alla base di Life, la nostra nuova creazione. Trovo che il periodo di lockdown sia stato incredibilmente positivo e creativo per la compagnia. Ciascuno di noi ha avuto più tempo per immergersi a pensare o pianificare meglio a casa che cosa fare dal vivo. Per costruire Life abbiamo lavorato molto in remoto, vedendoci dal vivo per mettere a punto la resa finale. In scena si esibiscono alcuni dei collaboratori più stabili della compagnia, già impegnati con noi in altre produzioni. Sono ormai più di due anni che sono immerso nell’universo di Merce Cunningham e della sua tecnica coreografica. Life utilizza la concezione di Cunningham sui movimenti e incontra i pattern geometrici della nostra giocoleria. Le due percezioni, giocoleria e danza, in quanto tecniche e approcci diversi, generano un nuovo mondo di corrispondenze e sensibilità. JUGGLINGMAGAZINE.IT
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Life ph Dolly Brown
Paragonando Life e Smashed, vediamo che entrambi sono dedicati a un grande coreografo della danza. Nel caso di Smashed, dedicato a Pina Bausch, l’approccio però è più narrativo, teatrale. Nel caso di Life, prevale il formalismo, emerge la geometria del gesto e il suo incontro con il ritmo. Naturalmente c’è anche un’altro fattore importante nello spettacolo, la definizione dello spazio. Come Cunningham ci ha insegnato, non è necessario avere un centro nello spazio su cui convogliare tutte le azioni, bensì è possibile spostarlo e far iniziare un’azione partendo da un altro punto di vista. Life ha dei momenti difficili, il movimento con i piedi è molto veloce e difficile da imparare. Dieci anni fa non avremmo potuto ese-
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guire in scena lo spettacolo così com’è oggi. Life prevede una preparazione tecnica meticolosa e un livello di esecuzione minuzioso: si può dire che è anche un ritorno alle origini, ma dopo trent’anni di ricerca in territori tangenti e per vie traverse. PROGETTOQUINTAPARETE.IT