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LINEA TERAPEUTICA PER MALATTIA RAI REFRATTARIA In luglio 2017, a seguito del rialzo della Tg (534.3 ng/ml) e della riferita comparsa di sintomatologia dolorosa livello dorsale, il paziente veniva sottoposto a RM della colonna toracica, con evidenza a livello del soma di L1 di un’areola ipointensa in T1 con orletto iperintenso e dotata di incremento dell’intensità di segnale possibile espressione di lesione focale. Venivano inoltre segnalate a carico del soma di D10 e D11 due centrimetriche areole ipointense in T1 dotate di discreto incremento dell’intensità di segnale di non univoca interpretazione. Veniva dunque effettuato approfondimento mediante PET-FDG con evidenza di comparsa di iperfissazione del radiofarmaco a livello osseo pluridistrettuale (coste, spina iliaca antero-superiore, L1 e L5) e polmonare. Alla luce dell’estensione di malattia, da metà luglio 2017 il paziente iniziava terapia con lenvatinib 24 mg, con ottima tolleranza complessiva gravata unicamente da astenia G1 ed episodi saltuari di diarrea G2, gestiti con sola terapia sintomatica. Alla prima rivalutazione laboratoristico-strumentale effettuata in ottobre 2017 veniva documentato un lieve rialzo della Tg (696 ng/ml) con un quadro di risposta mista per lieve aumento del gradiente metabolico a livello dell’interruzione della corticale ossea della spina iliaca di destra in regione antero-superiore destra (SUvmax=2.4 vs 1.5). Si decideva di proseguire con il trattamento al medesimo dosaggio alla luce dell’ottima tolleranza alla terapia. Alle successive rivalutazioni (febbraio 2018 e giugno 2018) si assisteva ad un progressivo calo della Tg (480.5 ng/ml; 367.3 ng/ml), e ad una riduzione del metabolismo a livello di tutte le sedi di malattia note (Fig. 1). All’ultima rivalutazione strutturale di malattia effettuata in novembre 2018 apparivano invariate le due formazioni nodulari iperdense di 6x6 mm e l’altra più caudale di circa 4 mm calcifica a livello della loggia tiroidea di sinistra, i millimetrici noduli parenchimali polmonari bilaterali e le localizzazioni a livello dell’arco medio posteriore della X costa di destra, dell’arco medio della III costa di sinistra, come il rimaneggiamento strutturale osseo a carico dell’emisoma sinistro di L1, le areole di osteorarefazione a livello di L5, e di sclerosi a livello di L3 e D11.

CONCLUSIONI E CONSIDERAZIONI FINALI:

Nonostante l’iniziale risposta mista al trattamento, nei mesi successivi si è osservata una progressiva risposta sia metabolica che laboratoristica di malattia, associata ad una stabilità di malattia sul piano strutturale a fronte di una tolleranza al trattamento ottimale, per cui il paziente è tuttora in terapia a dosaggio pieno. All’ultima rivalutazione strumentale mediante TC-PET con FDG (febbraio 2020) la malattia permane in risposta in tutti i distretti corporei interessati.

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LONG TREATMENT

CASO CLINICO


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16 CC_Nannini_1_20210429_IT-LENA-20-0032 by axenso - Issuu