Quelli che...Il Sambe 6- 2020

Scuola Primaria-Secondaria I grado San Benedetto

QUELLI CHE…IL SAMBE 6-2020

IL SAMBE VI ASPETTA A BRACCIA APERTE 25 maggio 2020

“La santità consiste nello stare molto allegri”

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Quelli che…il Sambe Cari bambini, bambine e famiglie della scuola primaria, ormai sono passati tre mesi da quel 24 febbraio che ha cambiato le nostre giornate! Con il passare dei giorni scendeva una coltre di nebbia che pian piano offuscava tutto quello che ci circondava: ci siamo ritrovati chiusi nelle nostre case, distanziati dalle persone che erano fuori dalle nostre mura. Sembrava di vivere un’esperienza non reale, non si potevano incontrare i nonni, gli amici, i compagni, le maestre! Invece era tutto molto vero! Un virus invisibile, ma terribile, ha deciso di capovolgere la nostra quotidianità.

Noi, tutti insieme, non ci siamo arresi e abbiamo messo in campo le nostre forze. Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo scoperto che tablet, smatphone, PC, da strumenti utilizzati solo per giocare ai videogiochi, sono diventati nostri indispensabili alleati perché hanno davvero accorciato le distanze. Abbiamo ricominciato a fare scuola e la classe è entrata nelle nostre case: sullo schermo compaiono i compiti, le spiegazioni, ma prima di tutto la maestra e i compagni. È stata questa la grande scoperta: si è aperto il sipario sulle nostre vite così che nella cameretta o nella cucina di uno, ora sono potuti entrare tutti!

Abbiamo incontrato cani, gatti, tartarughe, visto i giochi costruiti con cartoni e scatole, assaporato a distanza torte e pizze cucinate da nuovi cuochi.

La scuola a distanza ci ha permesso di conoscere e far conoscere tanto di noi e delle nostre vite, di capire che solo insieme si superano le difficoltà.

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Certo è che rimane il rimpianto della vicinanza e dell’abbraccio, ma abbiamo fatto un’esperienza che ci ricorderemo per tutta la vita ed è rinato in noi desiderio di riavvicinarci perché GLI ALTRI sono il bene più prezioso che possediamo!

Il ringraziamento più grande vorrei farlo ai meravigliosi bambini che, dalla prima alla quinta, non si sono mai fermati davanti a ostacoli molto più alti di loro.

Il mio grazie e la mia riconoscenza ai genitori per aver supportato figli e maestre, trovandosi immersi da un giorno all’altro dentro alla nuova classe: attivare il collegamento, aiutare a capire una spiegazione che la maestra non può ripetere, incoraggiare e tranquillizzare… mentre il proprio lavoro, quando può continuare, viene fatto da casa!

Infine, un enorme GRAZIE alle maestre della primaria del Sambe per lo zelo, la forza di volontà, la professionalità che hanno dimostrato.

Nel diverso ambiente di apprendimento hanno ripensato a una didattica che permettesse di non lasciare MAI i loro scolari: i programmi possono anche attendere un anno per essere ultimati, la cura e vicinanza ai bambini non può perdere nemmeno un attimo!

Nello spirito e nella passione educativa di don Bosco hanno dato tutto per non lasciare solo nessuno!

GRAZIE A TUTTI Maestra Paola Guareschi Coordinatrice della Scuola Primaria

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ARTISTI ALL’OPERA a cura delle classi di prima e seconda primaria

I nostri piccoli artisti hanno continuato a lavorare e a creare tantissimi nuovi artefatti, utilizzando sempre nuove tecniche e i più vari materiali. In queste settimane si sono tutti cimentati nella realizzazione di simpatici animaletti, i nostri bambini hanno infatti creato delle bellissime FARF ALLE, delle API e delle CO CC INELLE utilizzando rotoli di carta igienica, fogli, colori, forbici, colla e tanta creatività! Del resto, perché no? Meglio riciclare i rotoli di carta igienica terminati per realizzare qualcosa di bello piuttosto che buttarli via! Per tutti i lavoretti sono sempre stati utilizzati infatti dei materiali che si potessero trovare facilmente in casa e che i bambini potessero colorare e decorare a loro piacere. Allo stesso tempo abbiamo quindi riciclato degli oggetti e realizzato dei nuovi capolavori! I nostri artisti hanno anche costruito un simpatico BRUC O PO RT APENNE, in modo che li potesse aiutare a tenere più in ordine le loro scrivanie, dato che tutti i giorni stanno lavorando da casa e i loro tavoli sono sempre sommersi da matite, penne, righelli, gomme e tanti altri oggetti! Eh sì, anche questo bruco si è dimostrata essere un’attività intrigante e molto colorata! I nostri bambini hanno così decorato e colorato ancora di più la loro cameretta e riordinato tutti i loro materiali all’interno del simpatico bruco. È bello lavorare con i colori e con la fantasia, ritagliando ed incollando vari oggetti possiamo dare sfogo alla nostra creatività! E così i nostri piccoli artisti continuano a lavorare e a … creare!

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Breaking news

RITROVATI RESTI DI DINOSAURO a cura della classe terza primaria

Il nome dinosauro deriva dal greco antico e significa “terribile lucertola”. In realtà i dinosauri erano solo lontanamente imparentati con le lucertole e molti non erano feroci. Popolarono la Terra per 150 milioni di anni e si estinsero 65 milioni di anni fa. Ecco gli archeologi al lavoro con martello e scalpello mentre riportano alla luce i resti.

Incontro tra generazioni Durante il mese di Ottobre i giovani archeologi hanno incontrato Don Pietro Rossi che ha spiegato loro che, per ricostruire il passato, servono la curiosità di sapere, la voglia di scoprire, ma anche di farsi domande e cercare le risposte. È un po’ come fare l’investigatore.

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I V ANDALI I Vandali erano un popolo germanico stanziato presso il Mar Baltico. Dalla Spagna si lanciarono alla conquista della provincia romana dell’Africa e conservarono le proprie usanze e la propria religione.

Le o rig ini Si spostarono nei pressi del Danubio, ma l’imperatore Marco Aurelio li sconfisse insieme ai Marcomanni, loro alleati. Vennero accolti in Pannonia – l’attuale Ungheria –, da Costantino, dove si convertirono al cristianesimo secondo la dottrina di Ario (eresia). La politica ariana e anticattolica accompagnò sempre l’esistenza del regno vandalo e lo caratterizzò rispetto a tutti gli altri regni romano-barbarici.

Nel 406 i Vandali, insieme ad altre popolazioni germaniche e agli Alani, invasero le Gallie. Nel 411, sotto il re Gunderico, si diressero in Spagna, dove fondarono il regno di Vandalusia, che diede il nome alla moderna regione dell’Andalusia. Popoli germanici e Romani si diedero guerra negli anni successivi per il controllo della regione: alla fine furono i Visigoti a prendere il posto dei Vandali.

Dal la Sp agna all ’Afri ca Fu nel 429 che il re Genserico, il più importante dei sovrani vandali, guidò il suo popolo di 80.000 persone, di cui 30.000 combattenti, alla conquista dell’Africa attraverso lo Stretto di Gibilterra. La città di Ippona venne assediata per oltre un anno. Le devastazioni e le carneficine che seguirono la presa di Ippona furono terribili e tali da dare al termine vandalo l’accezione fortemente negativa che possiede ancora oggi. L’imperatore romano Valentiniano III fu costretto nel 435 a trattare una pace con Genserico. Quest’ultimo, però voleva farsi portatore di una vera e propria guerra ideologica contro l’Impero Romano. In barba al trattato appena concluso, dunque, Genserico completò la conquista dell’Africa assediando e devastando anche Cartagine, che divenne la capitale del suo regno. Violentissime furono inoltre le persecuzioni e le confische contro il clero e la popolazione di fede cattolica. Compiuta la conquista, Genserico iniziò subito a costruire una potente flotta da guerra con la quale riuscì a imporsi su gran parte del Mediterraneo, impadronendosi per brevi periodi della Sicilia, della Sardegna, della Corsica e riuscendo a saccheggiare addirittura Roma. Qui solamente l’intervento di papa Leone I, che già era riuscito a fermare l’unno Attila, riuscì a far liberare la città.

Dal lo spl endo re a l cr oll o Il governo quasi cinquantennale di Genserico (428-477) segnò il momento di massimo splendore del regno vandalo. I successori di Genserico – Unerico, Gundamondo, Trasamondo, Ilderico e Gilimero – ressero il regno dei Vandali più o meno con lo stesso atteggiamento fortemente anticattolico e antiromano. Fu il grande imperatore bizantino Giustiniano a porre fine al terribile regno vandalo. Egli affidò la riconquista delle province africane al generale Belisario e, dotò il generale di una grande flotta e di un esercito di 15.000 uomini. I Bizantini sconfissero i Vandali in due battaglie presso Cartagine, e il loro re Gilimero, finì tra i prigionieri nel trionfo a Costantinopoli(534). I Vandali che non vennero venduti schiavi entrarono a far parte della cavalleria imperiale. Da allora essi persero ogni importanza. L’accezione moderna del termine vandalo, indica colui che danneggia senza particolare motivo la proprietà altrui, descrive meglio di ogni altra cosa il terribile ricordo che tale popolazione ha lasciato dietro di sé.

Gli Unni non ebbero mai una vera e propria unità etnica, né mai costituirono un vero Stato. Il loro momento di gloria fu nel 5° secolo d.C. quando, sotto la guida di Attila, riuscirono a raggiungere una certa coesione. Con la morte del loro capo crollò per sempre la loro potenza.

Gli Unni riuscirono a varcare la Grande Muraglia verso la metà del 3° secolo d.C. e a giungere a Pechino. Il seguente spostamento degli Unni verso occidente provocò un vero e proprio effetto domino sulle altre stirpi barbariche. I Visigoti, premuti alle spalle dagli Unni, varcarono i confini dell’Impero Romano nel 376, entrandovi come federati (alleati). Gli Unni sconfissero l’esercito romano in Tracia con la grande battaglia di Adrianopoli (378 d.C.).

Gli Unni, però, non erano altro che schiere tra loro slegate, che si riunivano a seconda del bisogno e delle circostanze, senza alcuna vera struttura sociale. Nel corso del 5° secolo d.C. il contatto con i più civili Germani, oltre che con i Romani, portò alla creazione di una struttura leggermente più stabile, con a capo un ‘re’, Udino. Alla morte di Udino gli succedette il figlio Rua e quindi i nipoti di questo, i due fratelli Attila e Bleda. Nel 444 Attila uccise Bleda e si fece re di tutte le stirpi unne fra Mar Baltico, Danubio e Don. Attila pretese un forte aumento del tributo che da tempo l’Impero Romano pagava agli Unni, come ad altre stirpi barbariche, e inoltre pretese di esser nominato magister militum, capo dell’esercito. Nonostante ottenesse tutto quel che chiedeva, essendosi accorto dello stato di impotenza in cui versava allora l’Impero, decise di approfittarne. Iniziò a devastare le province orientali, guadagnandosi il titolo di flagello di Dio; si disse anche che dove passavano le sue schiere le distruzioni erano così terribili che non cresceva più l’erba. Quindi, a partire dal 451, iniziò a devastare le Gallie. Lì fu affrontato e sconfitto dall’ultimo grande generale romano, Ezio, nella grande battaglia dei Campi Catalaunici. Qui, però, avvenne un fatto miracoloso: il papa Leone I andò incontro al selvaggio invasore e lo convinse a fermarsi. Attila, quindi, si ritirò e l’anno seguente, improvvisamente, morì (453). Con lui si dissolse improvvisamente la potenza degli Unni, che non ebbero più un ruolo importante nella storia delle invasioni barbariche. Le descrizioni che le fonti antiche riportano di questo popolo sono talmente terribili da sembrare incredibili, anche se la testimonianza di Prisco, che fu ambasciatore alla corte di Attila, è al di là di ogni sospetto. Erano piccoli, esili, più simili a bestie che a uomini, violenti e ferocissimi, vestiti di pelli di animali o di una tunica di tela che non cambiavano se non quando cadeva a brandelli. Vivevano praticamente in simbiosi con i loro cavalli; mangiavano radici e carne cruda, che facevano frollare fra le cosce dei cavalieri e il dorso dei cavalli. Si spostavano con le loro donne e i bambini su carri coperti di pelli. Non avevano alcuna credenza religiosa.

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R TE A ’ L L E D O L O L’ ANG APPARENZE ETI E LE OLTRE LE PARclasse quinta primaria a cura della

In questo periodo di reclusione forzata i ragazzi di quinta hanno utilizzato l’ARTE per guardare l’interno delle loro case da angolazioni differenti e per immaginare gli scenari esterni. In questi lavori i ragazzi hanno dato sfogo alla loro fantasia per poter realizzare qualcosa di personale e allo stesso tempo anche di creativo e unico, utilizzando e mescolando colori, idee ed emozioni!

Il loro intento, soprattutto nei disegni che raffigurano la stanza e i grattacieli, era quello di guardare oltre le mura delle loro case, dato che da più di tre mesi hanno avuto una visione limitata della realtà che li circonda. I ragazzi hanno quindi riflettuto molto sulla situazione in cui ci siamo ritrovati a vivere e hanno un grande desiderio di poter ritornare alla vita di tutti i giorni, INSIEME! Con tutti questi disegni loro hanno voluto osservare oltre e immaginare, pensare in grande, guardando e riflettendo sul mondo e su tutto quello che di bello ci può offrire. I ragazzi hanno voluto lasciare un segno di loro stessi in tutti i loro disegni, cercando di dar vita a tutti gli oggetti e i personaggi rappresentati con un gran tocco di colore e di creatività.

Grazie alle sue opere la classe quinta ha espresso ancora una volta la sua vivacità e la sua forza nell’essere uniti!

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English Corner

Eccoci qui per proporvi anche questa settimana dei nuovi giochi da fare insieme! Potrete vedere quanto sarà bello e semplice imparare l’inglese divertendoci!

Che aspettate? Giocate con noi!

LET’S PLAY TOGETHER! MY BODY In questi giorni in CLA SSE 1^ conosceremo i nomi delle parti del nostro corpo, è divertente imparare nuovi termini in inglese! Nel gioco che vi proponiamo dovrete colpire le talpe che hanno il nome di una parte del nostro corpo. Fate presto, perché poi scappano via!

Whack a mole: https://wordwall.net/play/1415/593/241 FOOD AND DRIN K In CLA SSE 2^ inizieremo a studiare i nomi di cibi e bevande. Impareremo a dire che cosa mangiamo per colazione, pranzo e cena. Vi proponiamo un gioco in cui dovrete indovinare la figura nascosta, appena credete di averla scoperta schiacciate il pulsante rosso e selezionate l’opzione corretta.

Image quiz: https://wordwall.net/play/2247/239/570

WILD ANIMALS In CLA SSE 4^ inizieremo a conoscere gli animali selvaggi, dove si trovano, che cosa mangiano e impareremo anche a descriverli con le loro caratteristiche fisiche! Nel gioco che vi proponiamo dovrete individuare, in mezzo ad un quadro pieno di lettere, i nomi di alcuni di questi animali. Le parole sono scritte in orizzontale, in verticale ed alcune in diagonale, provate anche voi!

Wordsearch: https://wordwall.net/play/1414/980/207 THE UNITED KINGDOM In CLA SSE 5^ stiamo conoscendo sempre meglio il Regno Unito, tutti gli stati che ne fanno parte e la sua storia. E’ davvero tutto molto interessante! Vi proponiamo un gioco in cui dovrete selezionare, per ogni foto che comparirà, il nome corretto. Tutte queste immagini rappresentano dei luoghi famosi presenti nel Regno Unito. Provate ad indovinarli tutti!

Find the match: https://wordwall.net/play/2412/939/533 Mettetevi alla prova, la prossima settimana vi attenderanno nuove sfide!

Have a good week!

CLOTHES In CLA SSE 3^ siamo alle prese con i vestit i, stiamo imparando tutti i loro nomi e a descriverli. In questo gioco voi sarete i piloti dell’aereo ed in base alla domanda che troverete scritta in basso, dovrete dirigere l’aereo verso la risposta corretta contenuta in una delle nuvolette. Provate anche voi a pilotare questo simpatico aereo!

Airplane: https://wordwall.net/play/2228/693/617 7

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FAMIGLIA un dono da condividere Intervista a Giusi e Tullio genitori di Giulia Cappelluti

Cosa vuol dire per voi fare famiglia?

La famiglia è un bisogno profondo scritto nel cuore di ogni uomo, il bisogno che ciascuno ha di sentirsi amato, accolto. La famiglia è il luogo fatto di relazioni dove la vita di ognuno di noi rinasce ogni giorno. Il luogo dove ritornare e ripartire.

Dove imparare a spiccare il volo. La famiglia per noi è un dono prezioso che ha il profumo del nostro amore e dei nostri sogni.

Ma proprio perché è un dono, crediamo che non sia giusto tenerlo solo solo per noi. I doni più preziosi vanno condivisi, perché diventino dono per altri. Per questo abbiamo scelto di essere una famiglia aperta e nel corso degli anni abbiamo accolto persone in difficoltà di diverse culture, provenienze e religioni. Oltre ai nostri cinque figli, fanno parte della nostra famiglia anche due ragazze, una nigeriana e l’altra di origine magrebina. Anche i grandi hanno bisogno di una famiglia dove sentirsi amati e ricominciare a vivere e sognare.

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Quali sono stati gli incontri determinanti che vi hanno portato a fare scelte così importanti?

Beh un incontro determinante è stato sicuramente quello tra di noi. L'esserci innamorati e aver scelto di camminare insieme in questo viaggio meraviglioso che è la vita. Poi ci sono stati tantissimi incontri che hanno aperto strade dentro di noi. Ne ricordiamo qui solo due. Bedri, un ragazzino kosovaro venuto a curarsi in Italia, vittima di una mina antiuomo e della violenza della guerra. Lo abbiamo conosciuto quando eravamo studenti all'università e facevamo volontariato in ospedale. Bedri ci ha insegnato che la pace si costruisce con i nostri piccoli gesti e che non sono i legami di sangue a farci sentire fratelli, ma l'amore.

Don Oreste Benzi, un prete con la tonaca lisa e un sorriso sempre acceso: ci ha insegnato che quello che siamo e che abbiamo ha senso solo se condiviso. Sì, di incontri significativi ce ne sono stati tanti, ognuno unico e speciale. La vita stessa è un incontro, uno sguardo che si apre su orizzonti ogni volta nuovi e ogni volta più grandi.

Amare cosa vuol dire?

Amare è avere a cuore, prendersi cura. Amare è scoprire che l'altro che non conoscevi è parte di te. È volere il suo bene.

Per noi amare vuol dire fare posto nel proprio cuore e nella propria vita a chi è più fragile. Non aver paura di rallentare il passo per aspettare chi fa più fatica. Amare è dare la vita nei piccoli gesti di ogni giorno. Vedere la bellezza dove gli altri vedono macigni. Amare è sognare insieme.

Quali sono nella vostra vita i pilastri che vi danno la forza nei momenti più duri?

La nostra forza è sentirci amati da Dio, nonostante i nostri tanti limiti. Nei momenti più difficili abbiamo sentito forte l'abbraccio di Dio che ci custodiva e donava speranza. Una speranza più grande di tutte le paure.

Quale messaggio volete lasciare ai nostri ragazzi?

Cari ragazzi, vi auguriamo di custodire nel cuore l'entusiasmo che fa nuove tutte le cose. Di avere sogni semplici e grandissimi che abbiano i colori dell'umanità. Coltivate l'allegria e non lasciate indietro nessuno. Dio ha un sogno d'amore su ciascuno di voi. Siete nel Suo sorriso. Non abbiate paura di essere felici.

Buon cammino!

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CAMPI ILLUMINATI di Bianca Bertozzi

Lunedì 4 maggio, finalmente è arrivata la data tanto attesa. La quarantena è finita, o quasi: non possiamo andare al di fuori della nostra regione e dobbiamo sempre mantenere le distanze ed indossare le mascherine, che penso entreranno a far parte del nostro guardaroba!

Per questo racconto mi sono ispirata al quadro di Van Gogh, “La notte stellata”(1889).

La scuola ovviamente non ha ancora riaperto e, proprio per questo motivo la mia giornata è rimasta abbastanza monotona,

campagna è appena dietro casa mia, tempo un quarto d’ora

visto che non posso andare in centro città dieci volte al giorno!

e la raggiungo. Appena svolto l’angolo per entrare nel

Ma è grazie a una di queste noiose giornate che mi è venuta

campo, però, noto qualcosa di strano: vedo tante luci,

un’idea abbastanza particolare: la sera successiva sarei andata

sembrano le torce del telefono, ma è impossibile…:

da sola in campagna, verso le nove, così da poter passeggiare

insomma mica tutta quella gente può avere avuto la mia

un po’ sotto le stelle, poiché non le vedo da ormai 2 mesi!

stessa idea…e invece mi sbagliavo.

I miei amici e i miei genitori mi hanno detto: “Ma scusa,

Oltre a me, in quel campo, ci sono altre venti o trenta

proprio ora che si può uscire ed andare in città, tu vai in

persone, tutte a metri e metri di distanza fra di loro, con in

campagna?” Io ho risposto: “Si, perché ora che il peggio è

mano il telefono con la torcia accesa e puntata verso l’alto.

passato voglio ammirare la bellezza del nostro paesaggio”.

E’ incredibile che siano in così tanti ad avere avuto la

E’ arrivata la sera da me tanto attesa: mi sono vestita, ho

stessa idea, ma…è meraviglioso!

indossato la mascherina nel caso avessi incontrato qualcuno, e

Ad un certo punto qualcuno, non so chi di preciso,

sono finalmente uscita di casa.

comincia a cantare l’inno di Italia

C’era un clima fantastico, mi sembrava di essere al mare in

seguono, si forma così un coro improvvisato per onorare

una di quelle sere di fine agosto, quando soffia quella brezza

l’Italia sotto il cielo stellato di maggio.

leggera che rinfresca l’aria dopo mesi di caldo.

Tutto il vicinato si affaccia dalla finestra per ammirare

Mentre ammiravo il paesaggio, mi sono persa tra i miei

quello “spettacolo improvvisato” e pure loro si uniscono a

pensieri, mi sembrava così strano uscire dopo mesi e mesi

noi. Verso le dieci di sera torno a casa, ripensando a ciò che

chiusa in casa, finalmente la città cominciava ad essere viva: le

è appena successo: è stato veramente meraviglioso vedere

macchine iniziavano a circolare, alcuni mi imitavano facendo

tante persone unite dopo aver superato un periodo così

una passeggiata col fidanzato o con il cane.

brutto e difficile. “Se dopo periodi tristi la gente è sempre

Ad un certo punto, mi sono fermata a riflettere su quanto

così unita, forse ne servirebbero di più” penso

tempo avevo trascorso in casa, poco più di due mesi, e mi sono

scherzandoci su.

resa conto di quante cose avrei potuto fare in quelle settimane:

Quando arrivo a casa, sono felice per quello a cui ho

feste, uscite con gli amici, gite al mare o in montagna, pranzi o

assistito e non vedo l’ora che sia mattina per raccontare a

cene al ristorante, tutte cose così “banali”, ma che dopo questo

tutti la mia particolare serata in campagna sotto il cielo

brutto periodo hanno acquistato un’enorme importanza.

stellato.

e a ruota tutti lo

Non faccio in tempo a pensare ad altro che sono già arrivata; la

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INTERVISTA

LONDRA AL TEMPO DEL COVID INCONTRO CON GIULIA

A cura di Matilde Rocca

squadra.

Da paio di settimane l’Italia è passata alla FASE DUE, che tutti aspettavamo. I contagi stanno diminuendo e ora ci sono concesse più libertà. Possiamo uscire per passeggiare e andare a trovare i nonni. L’epidemia di COVID-19, però, non riguarda solo il nostro paese, ma tutto il mondo e, purtroppo, non potremo viaggiare ancora per vari mesi.

I bambini e i ragazzi devono stare a casa da scuola e non possono vedere gli amici?

Le scuole sono aperte solo per i figli delle persone che lavorano nella polizia, negli ospedali e nelle case di cura. È consigliato non incontrarsi con amici e parenti.

Che effetto ti fa vedere le strade di Londra vuote?

Sembra di essere in un film. Di solito le strade del centro sono affollatissime e ora sembra di vivere in una città fantasma.

Vorresti tornare in Italia?

Vorrei essere in Italia con la mia famiglia. Ma anche se tornassimo non ci sarebbe possibile vedere subito i nostri cari e dovremmo stare in quarantena per evitare eventuali contagi.

Io e la mia famiglia abbiamo alcuni amici originari di Parma, che vivono a Londra, lontani dai loro cari. In questo periodo li abbiamo sentiti in videochiamata e ho pensato di rivolgere loro qualche domanda sulla situazione nel Regno Unito. Le risposte sono di Giulia, che vive a Londra con il suo compagno Alessandro e la loro bimba Olivia, di quasi un anno.

A Londra non si può uscire liberamente?

Qui a Londra si può uscire per fare la spesa, andare in farmacia e al lavoro (solo se non si può lavorare in smartworking da casa). Sin dall’inizio del lockdown, ci è permesso fare attività fisica per un’ora al giorno, anche al parco. Non si possono praticare sport di

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Anche da voi si è attivata la didattica a distanza nelle scuole?

Molte scuole inviano alle famiglie alcuni materiali e compiti che gli studenti devono svolgere. Altre scuole hanno attivato le video lezioni, proprio come in Italia.

Grazie mille Giulia, spero di potervi rivedere presto qui a Parma oppure a Londra, appena potremo tornare a viaggiare!

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L’urlo della natura di Matilde Pierini

Per questo racconto m i sono ispirata al quadro di Edvard Munch “L’urlo” (1893)

Giulio era un ragazzo bello e simpatico. Per risultare divertente ed avere tanti amici, faceva cose che danneggiavano l’ambiente: a scuola, per fare il bullo,

apriva il rubinetto dell’acqua lasciandolo scorrere a lungo, buttava cartacce e cicche per terra, derideva chi faceva la raccolta differenziata ed altre bravate del genere.

Ogni tanto pensava se ciò che faceva avrebbe potuto danneggiare la natura, ma poi scacciava via questo pensiero.

Una sera Giulio andò a letto, come sempre, ma non riuscì ad addormentarsi: sentiva nelle orecchie uno strano sibilo, come un rumore del vento, che non riusciva a decifrare.

La mattina seguente il ragazzo si preparò per andare a scuola ed uscì da casa: mentre attraversava il ponte che collegava la sua casa alla scuola, però, vide il cielo rosso fuoco, come non lo aveva mai visto, ed il fiume, prima azzurro, diventare nero, pieno di plastica che girava vorticosamente e sembrava risucchiare tutto.

Il parco stava andando a fuoco, gli alberi erano aridi come spettri e per l’aria si sentiva un forte odore di smog. Nelle orecchie continuava forte il fischio della notte precedente.

Ora, però, Giulio riusciva a decifrarlo, diceva così: “Rispettami, rispettami, rispettamiiiiiiii”!”

Subito il ragazzo ebbe paura e cominciò a pensare a tutte le volte in cui non aveva rispettato la natura e, tappandosi le orecchie e tirando un urlo disperato, si pentì di tutto.

Giulio si svegliò sudato e angosciato.

Guardò fuori dalla finestra: il cielo era azzurro e limpido, gli uccellini cantavano ed il pesco nel giardino era fiorito.

Per la prima volta si rese conto della bellezza della natura e di quanto grande fosse il rischio di perderla.

Il sogno gli aveva aperto gli occhi.

Da quel giorno Giulio non solo rispettò la natura, ma si ingegnò affinché anche i suoi amici facessero lo stesso. Giulio,

crescendo,

è

diventato

un

biologo

naturalista.

Ora protegge le specie in via di estinzione e gira le scuole per insegnare ai ragazzi l’importanza del rispetto verso la natura.

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di Ludovica Elisa Peressotti

Stranger Things è una tra serie Netflix più famose, ambientata nel 1983 ad Hawkins. Il successo globale che questa ha riscosso si pensa sia dovuto alla voglia dei registri

di evidenziare il carattere che distingue ogni personaggio, accentuandone l’originalità. Nelle tre stagioni di Stranger Things, si è riconosciuto un episodio come più coinvolgente

Ancora non sappiamo quando riprenderanno, ma

ed

terza

qualcosa la possiamo ricostruire grazie a delle interviste

stagione,(S3E8), di fatti, ci ha colpiti tutti per i numerosi

fatte a Finn Wolfhard (Mike), Sadie Sink (Mad Max);

colpi di scena che nessuno si sarebbe mai aspettato.

Natalia Dyer (Nancy), invece, ha preferito non dire niente,

Insomma, le sole cose che non si sarebbero mai immaginate,

perché afferma di non sapere quanto accadrà nella nuova

sono capitate in questo episodio, il più intenso della serie. La

stagione e si rifiuta di fare finte promesse. Sappiamo però

vera domanda che tutti ci poniamo dopo aver finito di

che probabilmente la nuova stagione sarà divisa in due

vedere la serie è: Quando uscirà la quarta stagione? Circa

parti, (come Harry Potter e i doni della morte). Possiamo

metà di febbraio le riprese sono cominciate ufficialmente,

anche dire, con certezza, che la nuova stagione non sarà

ma quasi subito (verso marzo) sono state sospese a causa

più ambientata ad Hawkins, ma nella lontana Kamchakta

dell’emergenza coronavirus.

dove ritroveremo uno dei personaggi più amati di tutti,

emozionante.

L’ultimo

episodio

della

Jim Hopper, capo della polizia di Hawkins e padre di Undici, non è morto come tutti ci aspettiamo dato il finale dell’ultima serie, ma è ancora vivo, prigioniero in una base Russa in Kamchakta che ci viene accennata nell’ultimo episodio della terza serie. Attorno a lui si svilupperà la prima parte della quarta stagione di Stranger Things e probabilmente anche la seconda.

Per ora non possiamo dire altro, possiamo solo sperare che tutto si riprenda al più presto.

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VITA DA QUARANTENA Corso di arte A cura del Prof. Mancini

ELENA CAVATORTA ALICE ZANICHELLI

FERRARI CAMILLA

CALDERONI KINZICA

MION CHIARA PAPINI PICO GIOVANNI

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INTERVISTA ALLO SPECCHIO a cura di Sophie Guasti

Paolo Borghi

Paola Ferrari 61

Anni

65

No

E’ stato bocciato?

Mai

Cancro

Segno zodiacale

Cancro

Tanti tra cui “Il Vangelo secondo Giovanni”

Libro preferito

“Guerra e pace”

“Indovina chi viene a cena”

Film preferito

“Balla coi lupi”

Lungo viaggio nei paesi del Nord Europa

Sogno nel cassetto

Diventare un bravo tastierista e vedere finalmente il mio paese, l’Italia. Iniziare un cammino di sincero e profondo cambiamento

Scientifico

Liceo frequentato

ITIS

Parrucchiera

Lavoro che voleva fare da piccolo

Architetto

Il desiderio e la gioia di scoprire cose nuove

Qualità che apprezza dai suoi studenti

Sincerità

A 14 anni

Primo fidanzato/a

A 18 anni, con la persona che è diventata mia moglie

Sudoku e giochi simili

Hobby

Qualsiasi cosa dove ci sia da pensare e costruire

Sci

Sport preferito

Camminare

Scienze

Materia preferita

Matematica e Meccanica e Composizione

Ipocrisia, tendenza al pettegolezzo e prepotenza

Tre caratteristiche che detesta negli altri

Avidità e adulazione

Vorrei riavere mia sorella

Cosa cambierebbe nella sua vita?

Niente, sono contento del tanto che ho ricevuto

Viaggio in Nord Europa

Vacanza ideale

In montagna

Pasta con pesce e dolci con zabaione

Piatto preferito

Pastasciutta

Il libro parla di Harry Potter che deve frequentare il secondo anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts dopo aver trascorso le vacanze estive prima a casa dagli zii e dopo alla Tana, la casa di Ron. Harry, avvisato dall’elfo Dobby, avrebbe trascorso un anno molto difficile in quanto qualcuno voleva ucciderlo. Infatti arrivando a scuola scopre che è stata riaperta la Camera dei Segreti, la stanza creata dal fondatore Serpeverde per tutelare i suoi antenati, che si racconta rinchiudesse un mosto mitologico di nome Basilisco. Tale stanza poteva essere aperta solo da un antenato di Serpeverde e l’unica volta che era stata aperta era morta una ragazza. Harry, con l’aiuto dei suoi amici Hermione e Ron, vuole scoprire chi ha aperto la camera per poi sconfiggere il mostro che crea panico tra gli studenti e gli insegnanti della scuola. Per questo gli amici si trovano ad affrontare tante avventure e alcune di queste mettono in difficoltà Harry che, dimostrando di saper parlare con i serpenti, viene incolpato di essere lui ad aver aperto la stanza. Harry viene anche fatto arrestare anche se i problemi all’interno della scuola non finiscono. I tre amici creano anche la pozione magica chiamata Polisucco per potersi trasformare in altre persone per poter trovare più indizi. Alla fine i tre amici riescono a scoprire, per caso, dove si trova la camera segreta e che ad aprirla era stata Ginny, la sorella di Ron, che era sotto l’incantesimo del Diario di Tom Riddle cioè di Voldemort. Harry grazie alla spada Grifondoro uccide il mostro Basilisco, distrugge il diario di Tom Riddle, libera Ginny dall’incantesimo e riporta la pace alla scuola di Hogwarts.

La mia famiglia

Tre cose che porterebbe in una isola deserta

Un coltello, un materasso e una coperta

Consigliato a tutte le persone a cui piacciono l’avventura e le sfide. È un libro per chi ama vivere, sognando cose diverse dalla realtà.

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LETTURE CONSIGLIATE a cura di Riccardo Rossi

Quelli che…Il Sambe

6-2020

IL BUONGUSTAIO

Le meraviglie della Terra

Barcellona

CROSTACEI IN GUAZZETTO

di Elena Cavatorta

di LORELAY GUASTI

INGREDIENTI

Barcellona è la capitale della regione spagnola Catalogna ed è celebre per l’arte e l’architettura e per la sua movida.

Passeggiando per Barcellona sicuramente non passeranno inosservati gli edifici progettati da Gaudì, un architetto che aveva ispirazioni artistiche e architettoniche stravaganti.

Se ti affascina l’architettura di Gaudì ti consiglio di visitare prima di tutto la famosissima Sagrada Famìlia: è una basilica cattolica ed è uno dei monumentisimbolo della città di Barcellona nonostante sia una Basilica Minore. Il progetto inizialmente è stato affidato nel 1882 all'architetto Francisco de Paula del Villar y Lozano, che iniziò l'opera in stile neogotico, però dopo le sue dimissioni nel 1883 venne affidata a Gaudì che stravolse il progetto iniziale. E’ anche chiamata “L’Eterna Incompiuta” perchè dall’inizio della costruzione non è ancora stata completata.

Non potrete perdere la Pedrera o Casa Milà(dal nome dei suoi proprietari), è una delle strutture morderniste più belle di Barcellona; A parer mio è un’ edificio che toglie il fiato soprattutto la terrazza sul tetto dove ci sono comignoli e condotti di aerazione della struttura che rappresenta enormi facce strambe e contorni ondulati, per di più la vista è mozzafiato!! Inoltre c’è la Casa Batlò che pensando alla sua stravaganza a me fa venire in mente un walzer pazzo e capriccioso dato il suo stile letteralmente ondulato come le onde di un mare in tempesta. La vista della casa dopo il tramonto regala una facciata tutta illuminata, in tutta la sua bellezza.

Per chiudere il giro delle opere principali dell’architetto Gaudi non potete non andare a Parc Guel. Trattasi di una città giardino ornamentata da strutture giocose come il drago (el Drac) ricoperto di mosaici colorati che accoglie i turisti all’entrata.

Le strane casette dietro alla scalinata di accesso, e la vegetazione distribuita nel parco mi ha fatto sentire all’interno di una fiaba. Ritornando in città e partendo da Placa Catalunia percorri la Rambla (lunga poco piu di un km) incontrerai fioristi, artisti di strada, palazzi d’epoca e raffinate boutiques.

Al termine della Rambla ci sarà ad aspettarti la statua di Cristoforo Colombo con il volto rivolto vs l’America (ovest), il porto e l’acquario. Per gli amanti del calcio non si può dimenticare di visitare il Camp Nou, lo Stadio del FC Barcelona, trattasi di uno degli stadi piu grandi e belli del mondo.

L’appetito vien camminando , alle tapas offerte dai vari non si può rinunciare, e per cena una gustosa Paella de Mariscos (solo pesce) non può mancare nel tuo piatto…

Bon Provecho!

12 SCAMPI 12 GROSSI GAMBERONI 1 SPICCHIO D’AGLIO PREZZEMOLO Q.B. FARINA Q.B. ½ BICCHIERE DI VINO BIANCO SECCO COGNAC OLIO D’OLIVA SALE PEPERONCINO ROSSO

PREPARAZIONE

LAVATE E SGUSCIATE SCAMPI E GAMBERONI SENZA PRIVARLI DELLA TESTA POI INFARINATELI E DISPONETELI IN UN LARGO TEGAME.

CONDITELI CON OLIO, AGLIO SCHIACCIATO, PEPERONCINO SBRICIOLATO, SALE.

FATE ROSOLARE IL TUTTO, BAGNARLO CON UNA SPRUZZATA DI COGNAC E VINO BIANCO FACENDOLI CUOCERE PER 15 MINUTI A FUOCO BASSO, TENENDO IL TEGAME COPERTO. A FINE COTTURA SPOLVERATE CON PREZZEMOLO TRITATO.

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6-2020

Quelli che…il Sambe

IL CAPO CANTIERE di Luca Ghidini Consulente finanziario

Un luogo comune molto utilizzato quando si descrive la vita del pensionato è quello dell’immaginarlo a fianco di un cantiere stradale, col busto inclinato in avanti di qualche grado e le mani incrociate dietro la schiena, a dare indicazioni ad operai, al geometra, e anche all’ingegnere preposto.

Luoghi comuni a parte, ci sarà un futuro dopo la pensione e sarà tanto più avvincente, quanto più saremo stati in grado di pianificarlo!

L’essere nati nella parte “fortunata” del globo ci permette di concentrare la nostra vita su cose assai meno importanti del semplice sopravvivere; le condizioni culturali, igieniche, sanitarie nonché l’avere una alimentazione varia e livelli evoluti di istruzione, potrà consentire ad un bimbo nato nell’Occidente del mondo, di vivere fino a 142 anni (la copertina del TIME di fine Febbraio 2015 è eloquente e colpisce meglio di mille parole).

Toccherà a quel bambino, e a ciascuno di noi, fare in modo che questa speranza di vita sia realmente una fortuna, e non si trasformi in una indesiderata e spiacevole agonia.

Ma come? Partiamo dal presupposto che l’attuale struttura pensionistica in vigore in Italia non è idonea per sostenere una prospettiva di questo tipo (sopravvivere 140 anni vorrebbe dire trascorrerne 70 nello stato di “pensionato”) e andrà perciò ristrutturata per alleggerire il carico sulle spalle del sistema del welfare in generale, nonché del sistema nervoso degli operai del suddetto cantiere.

Si presume che le esigenze aumenterebbero irrimediabilmente compleanno dopo compleanno, arrivando a pesare un giorno su figli (non più giovanissimi- molto probabilmente anch’essi ultracentenari), nipoti (che saranno a quel punto diversamente giovani), e pronipoti, che certamente saranno accompagnati da un forte senso di affetto, ma che presumibilmente saranno impegnati a costruire un futuro sereno per loro stessi e per i propri figli.

Le soluzioni potranno essere diverse, non necessariamente tutte percorribili, ciascuna con i propri punti di forza e i propri limiti, ad esempio si potrebbe costruire un portafoglio di investimento che porti un flusso costante di entrate, oppure comprare e mettere a reddito, tramite l’operazione di affitto, immobili di tipo residenziale oppure commerciale o anche tutelarsi con fondi pensione a cui destinare costantemente una parte dei propri risparmi.

Nessuna strada è a priori la migliore, una non esclude l’altra: la cosa fondamentale da fare è prendere consapevolezza di ciò che potrà essere il nostro futuro!

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Quelli che…Il Sambe

6-2020

MUSICA PER VOI a cura di Francesca Carra e degli allievi delle classi terze

1. CUCINA

2.

INTRATTENIMENTO

3. LIBRI

4. MODA

5. QUIZ

6. SPORT

7. MOTORI

8. MUSICA

9. DIARIO COVID

10.

ATTUALITA’ E POLITICA

11.

TECNOLOGIA

12. FITNESS

13. LIMITED EDITION

14. VANGELO DELLA DOMENICA

https://sambeparma.podomatic.com Lunedì 25 maggio

Martedì 26 maggio

Mercoledì 27 maggio

10

ATTUALITA’: le interviste di ANGELICA (voce di GIULIA L.)

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INTRATTENIMENTO: curiosità dal mondo del web con BEATRICE

8

MUSICA: ospitiamo il pianoforte di RICCARDO M. (1°A)

9

DIARIO COVID: con GIANELIA. Com’eravamo in un passato non troppo remoto?

12 10-4

Giovedì 28 maggio

venerdì 29 maggio

FITNESS: allenamento con le personal trainer CARLO (e la voce di MARCO M.) ATTUALITA’&MODA: ecologia e nuove tendenze moda con NOEMI (e la voce di GIULIA L.)

8

MUSICA: con FEDERICO MA.

2

INTRATTENIMENTO: curiosità dal mondo DISNEY e quiz con GIADA.

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LIMITED EDTION: con il PROF. “GIANNI” MASTRANTONIO

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Quelli che…il Sambe

LE CHICCHE DI PARMA a cura di Cristina Cabassa e Enrico Maletti (ex allievo del San Benedetto)

Curiosità su piatti parmigiani (prima parte) “Pärla cme 't magn” Parla come mangi, sii schietto Un alimento che tutti noi abbiamo sul nostro tavolo e che conosciamo da quando siamo bambini è IL PANE vi chiederete cosa centra con i piatti parmigiani? Già nel lontano 1550-1560 “...a Parma si fa un pane bianco che chiamano “buffetto” “bufètt”. Il famoso pan “buffètt äd Pärma” era comunque noto, negli stessi anni, anche a Firenze, come attesta il Ricettario Fiorentino... Era un pane schietto, non di mistura. Si assecondava così la massima parmigiana “Pàn s'ciètt e vén 'd mistura” che vuole in tavola pane di pura farina accanto ad un vino che sia frutto di accorti tagli. Un altro pane famoso e attuale è la Micca di Parma “Mìcca äd Pärma” dai grani antichi del territorio parmense, selezionati e coltivati nei campi del territorio prodotta con lievito naturale e senza strutto.

La ricetta di questo pane casareccio è antica, tramandata negli anni fino ai giorni nostri. IL PANE è un simbolo della nostra storia, delle nostre radici e dei nostri sapori che sempre più spesso diamo per scontati.

Quante volte sarete usciti a mangiare al ristorante o in trattoria e come prima portata di solito ci sono gli antipasti con una bella micca di pane. Parlare di antipasti a Parma significa parlare di salumi locali, insaccati o naturali. Culatello di Zibello; ”Culatél äd Zibél”, Spalla di San Secondo; “Spala äd San Zgónd”, Il Prosciutto di Langhirano; “Al parsùtt äd Langhiràn”, Salame di Felino; “Salam äd Flén”, Coppa “Còppa” e Ciccioli “Grasól” e cicciolata “Cicoläta äd Gozén”, o soppressata “Sopresäda”. Gli antipasti sono la morte del pranzo “J antipàst j én la morta dal diznär”, gli antipasti sono la malizia degli osti “J antipast j én la furbìssja ädj ost”. L'oste abbonda negli antipasti per scarseggiare nelle altre portate o per nascondere qualche mancanza nella loro qualità.

Un altro podotto famoso in tutto il mondo è il formaggio parmigiano reggiano dop, “Formàj Grana p'r i pramzàn” è un formaggio a pasta dura, prodotto con latte vaccino crudo parzialmente scremato per affioramento, senza l'aggiunta di additivi. La zona di produzione comprende la provincia di Parma, Reggio Emilia, Modena, una parte di Bologna e Mantova sotto il Po.

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Quelli che…il Sambe

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“Quelli che…Il Sambe” Scuola primaria e secondaria di I grado “San Benedetto” Piazzale San Benedetto, 5 Parma, Pr 43121 http://www.salesianiparma.it

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