Ipsiologia 2001 02 (ed 6)

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Le tappe della lira * 780-790, con la riforma di Carlo Magno nasce la lira, ma solo come unità astratta corrispondente a 240 denari. * La prima lira italiana in moneta d'argento fu coniata dalla Zecca di Milano nel 1808 per volere di Napoleone. Fu poi Vittorio Emanuele II° a introdurre la lira con il sistema decimale quale rimase fino a oggi. * 1936, scompare la lira d'argento, le monete diventano in nichel e poi in leghe d'acciaio. * Giugni 1944: comincia l'inflazione galoppante, seguita allo sbarco degli americani, alla divisione in due dell'Italia e all'emissione delle lire americane, le Amlire. * Giugno 1946: vengono emesse le monete della Prima Repubblica e la lira perde i centesimi. * 1950-60, sono gli anni del boom economico, la lira raggiunge il suo massimo potere d'acquisto. * 28 febbraio 2002, la lira esce di scena, dopo circa 1200 anni di vita.

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Date da ricordare • • •

Dal 1 gennaio 2002, saranno in circolazione banconote e monete in euro, affiancate alla lira, che potrà essere utilizzata ancora per due mesi. Dal 1 marzo 2002, la lira perderà corso legale, lasciando per sempre spazio all’euro. Dopo tale data, chi avrà ancora in tasca delle lire, potrà usufruire del cambio in euro per un massimo di dieci anni presso la Banca d’Italia.

Un passaggio automatico Dal 1 gennaio 2002, tutti i conti correnti in banche e poste saranno automaticamente riconvertiti in euro; lo stesso vale per vaglia, bollettini postali, francobolli, e i vari tipi di contratti come i mutui, gli affitti, le polizze di assicurative. Per i libretti di risparmio sarà sufficiente andare nel 2002 al primo deposito o prelievo per avere ricalcolato il conto in euro ed averlo annotato sul libretto stesso.

Saper arrotondare Dobbiamo imparare a fare i conti anche con i centesimi: tutti i valori devono sempre essere arrotondati in modo da lasciare solo due decimali, il terzo decimale va eliminato. Segui questa regola: se la terza cifra è inferiore a 5, si arrotonda per difetto: es.: 4,332 euro = 4,33 euro se la terza cifra è superiore a 5, si arrotonda per eccesso: es.: 51,129 euro = 51,13 euro

Sapete come si fa la conversione ? Per fare il cambio dalla lira all’euro occorre dividere l’importo desiderato per il valore della moneta unica, cioè: es.: 30.000 lire : 1936,27 = 15,49 euro Per fare il cambio dall’euro alla lira, si fa l’esatto contrario: si moltiplica la quota in euro per il suo stesso valore, cioè: es.: 68,23 x 1936,27 = 132.111 lire Per un calcolo veloce, è stato coniato uno slogan che non da precisione, ma ci può aiutare i primi tempi: “Togli tre zeri e dividi a metà”. Se infatti voglio sapere quanti euro sono 20.000 lire, tolgo i tre zeri, per cui 20, e divido a metà, per cui 10 euro (10,33 per la precisione).

L’euro su internet WWW.TESORO.IT, sito ufficiale in materia di euro, da cui si accede anche al sito specializzato WWW.EUROLANDIA.IT WWW.M ICAMCOM.IT, sito della Camera di Commercio di Milano, info aggiornate. WWW.ILSOLE24ORE.COM, info aggiornate e sportello domande e risposte. WWW.EUROPA.EU.INT, sito della Commissione europea.

Gli assegni I pagamenti con assegni, bancomat e carte di credito, diversamente dai contanti, saranno effettuati esclusivamente in euro. Ricordarsi di mettere sempre i decimali: es.: 120,50 oppure 365,00. Lo stesso vale la cifra scritta in lettere: in tal caso è possibile scrivere i centesimi sia in numero che in lettere. Ad es.: “trecentosessantacinque/00” (o con la virgola prima degli zeri) oppure “trecentosessantacinque e zero centesimi” (o senza la “e”: trecentosessantacinquezerocentesimi, o trecentosessantacinquezerocent o trecentosessantacinque no cent).

Il numero verde per l’euro: Pronto euro – 840500700, gestito dalla Camera di Commercio di Milano, costa uno scatto per ogni chiamata, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.

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T E S T - FAI LA SPESA CON NOI, IN EURO 1.

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Memorizza il valore delle monete e delle banconote in euro; poi gioca! 7. La carica del cellulare che pago £. 100.000… Se pago un caffè (£. 1500) con 1 euro, A. 100 euro che resto riceverò? B. 50 euro A. 20 cent + 2 cent +1 cent C. 56,81 euro B. 50 cent C. 10 cent + 2 cent 8. Per un litro di latte fresco (£. 2400), spenderò… Quanti euro costerà un quotidiano? A. 2 euro A. 1 euro B. 1,24 euro B. 0,77 euro C. 2,24 euro C. 50 cent 9. Una serata al cinema (£. 12.000), mi costerà… Per pagare dei jeans che banconota uso? A. 6,19 euro A. 50 euro B. 5,19 euro B. 100 euro C. 10 euro C. 200 euro 10. Quanto mi costerà noleggiare una Quanto costerà un chilo di pane? videocassetta (£. 8.000)? A. 2 euro A. 5 euro B. 20 cent B. 4,13 euro C. 2,07 euro C. 40 ce Giocare la schedina mi costerà… A. 0,82 euro LE RISPOSTE ESATTE DEL TEST B. 1 euro 1) A, mi devono restituire 23 cent, lo possono fare con un minimi di tre monete, una da 20 cent, una da 2 cent e una da 1 cent. - 2) B, £. 1500 corrispondono a 0,77 euro. - 3) A, C. 50 cent quella da 50 euro che corrisponde a £. 96.813,4. - 4) 2,07 euro, cioè £. 4.000. – 5) A e B, Acquisterò un paio di scarpe da tennis con… dovrebbe costare 0,82 euro (£. 1.600) ma, per l’arrotondamento, il costo sarà A. 2 banconote da 20 euro probabilmente di 1 euro, £. 1936,27. – 6) A, le scarpe, in lire, costano £. 70.000, quindi B. 1 banconota da 50 euro con due banconote da 20 euro arriverò a £. 77.450 e mi verrà il resto. – 7) C, le schede riportano già la cifra in euro. – 8) B. – 9) A. – 10) B. C. 1 banconota da 100 euro

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PROF. E STUDENTI A CONFRONTO SULL’EURO 1) Sta per arrivare l’euro una moneta unica europea, secondo lei/ te cosa cambierà nella vita anche quotidiana degli italiani? - Nella vita quotidiana non cambierà molto, se non nelle difficoltà, soprattutto inizialmente. che ci saranno nell’acquistare e nell’usare. Ci saranno dei vantaggi e anche degli svantaggi; non credo però che nella vita quotidiana cambierà molto, se non nelle difficoltà di trasformare nella nostra mente la lira in euro. ( F. CABERLETTI) - Speriamo che qualcosa cambi in meglio. Io sinceramente mi troverò un po’ in difficoltà nel cambio di valuta, ma sarà solo per i primi due mesi prima della scomparsa della lira. ( A. BUGANZA) - All’inizio avranno delle difficoltà soprattutto le persona anziane: per esempio mia mamma non riesce a capire quanto valga 1/100 di euro; ma nel giro di sei mesi, un anno, tutti si abitueranno e il problema saranno solo i furbi cioè coloro i quali ne approfitteranno. ( G. CIGARINI) - Sarà un po’ difficile solo agli inizi ma poi tutto risulterà spontaneo credo che sia più una psicosi per l’euro che altro!. ( G. PEZZUOLO)

2) Crede che saranno più i vantaggi o gli svantaggi di questo cambiamento? - Credo più i vantaggi innanzitutto, nel poter girare liberamente tra i paesi che hanno aderito all’unione europea, e poi per la riduzione dei tassi d’interesse e per la maggiore trasparenza dei paesi. Ci saranno sicuramente anche gli svantaggi, come ad esempio un probabile arrotondamento in eccesso dei prezzi. ( F. CABERLETTI) - In egual misura. Ci saranno svantaggi per la confusione che l’aumento dell’euro creerà, ma sicuramente ci sarà il grande vantaggio di poter circolare liberamente tra i paesi senza aver bisogno di attuare un cambio di valuta. ( A. BUGANZA) - Penso saranno più i vantaggi nel poter girare nei paesi dell’unione senza bisogno di avere con se la moneta di quel paese, per una maggiore trasparenza dei prezzi e poi perché avremo finalmente una moneta da contrapporre al dollaro, per quanto questa contrapposizione possa sembrare impari. ( G. CIGARINI) - All’inizio saranno più gli svantaggi per la difficoltà che questo cambio di moneta porterà con sé, ma poi ci sarà il grande vantaggio di avere una moneta utilizzabile in più paesi. ( G. PEZZUOLO)

3)Pensa/i che i paesi con una moneta più forte della nostra troveranno il cambio svantaggioso? - No perché il cambio sarà proporzionato al valore della moneta. ( F. CABERLETTI) - Penso di si, economicamente forse si. ( A. BUGANZA) - No i paesi che fanno parte dell’unione europea con una moneta più forte della nostra ( vedi ad esempio la Germania ) dovranno rassegnarsi al fatto che sono Germania, ma sono anche Europa da qualche anno. ( G. CIGARINI) - Credo di no perché fra il cambio di valuta e i prezzi dei prodotti c’è un rapporto inversamente proporzionale ( al calare della moneta aumentano i prezzi e viceversa). (G. PEZZUOLO)

4)Secondo lei /te è prospettabile in un futuro un unione fra gli stati europei simile a quella d’America sia a livello politico che economico? - Penso che a livello politico non sia possibile, ma a livello economico non si vede perché non dovrebbe essere così. ( F. CABERLETTI) - Credo che sia prospettabile un’unione simile a quella dell’America sia a livello politico che economico. ( A. BUGANZA) - A livello economico si potrà forse arrivare a qualcosa di simile ma a livello politico ci vorrà ancora qualche decina d’anni perché l’etnologia delle popolazioni e la diversità di usi e costumi non sono cose che si possono superare nel giro di un anno e neanche in dieci, quindi avremo un’unione di stati che dal punto di vista economico potranno avere una direttiva comune ma sicuramente dal punto di vista delle tradizioni culturali rimarranno divisi ancora per parecchio tempo. ( G. CIGARINI) - Credo che nessuna di queste possibilità sia prospettabile in futuro. ( G. PEZZUOLO)

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IL NONNO DEI TELEFONINI: il “TELEGRAFO”. Il telegrafo fu uno delle più grandi invenzioni tecnologiche per la comunicazione. Ad inventarlo fu il pittore e inventore statunitense Morse Samuel Finley Breese (Charlertown, Massachuttes: 1971- New York 1872) Dedicatosi inizialmente alla pittura fondò a New York la società delle belle arti poi divenuta la National Academy of Design. Appassionatissimo poi delle scoperte di Ampère, ne trasse l’idee della sua principale invenzione, il Telegrafo elettrico. Presentato nel 1837 un primo rudimentale apparecchio, ne ottenne il brevetto nel 1840. Mediante funzionamenti nel governo statunitense, riuscì a costruire la sua prima linea telegrafica sperimentale fra Washington e Baltimora inaugurata nel 1844. Nominato direttore tecnico della New York and New Fonland Telegraph Co, eseguì anche esperimenti di telegrafia marina con cavi sottomarini. Morse ideò inoltre un sistema per trasformare segnali Telegrafici mediante linee e punti, (l’alfabeto morse) in seguito universalmente adottato. Il più comune è l’SOS. Il telegrafo è un apparecchio elettromagnetico costituito da un generatore elettrico, una linea di alimentazione ed un elettromagnete che attrae un’ancora metallica quando viene alimentato attraverso la linea. In serie alla linea è collegato un tasto trasmettitore manipolatore che consente di inviare corrente di linea o di interromperla provocando il movimento dell’ancora. Quest’ultima porta un nastro di carta che si svolge a una velocità costante quando la corrente è in linea, secondo la durate degli impulsi , il nastro viene spinto a contatto con una punta scrivente che traccia su di essi esso segnali caratteristici del codice morse ( - -- -----) a relazione durante il quale il manipolatore viene premuto. Il risultato del messaggio è il cosiddetto telegramma. COME COSTRUIRLO: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

Una graffetta da aprire. Del filo da 1 mm. Una batteria piatta da 4.5V. Un chiodo. Un piano di legno a T rovesciata. E uno normale piatto. Una lamina di plastica. Puntine per legno nella quale una piegata al dente.

Zorzetto Federico/2°A

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FINAL DESTINATION Regia di James Wong Con Devon Sawa, Ali Carter, Kerr Smith, Kristen Cloke, Daniel Roebuck, Roger Guenveur Smith, Chad E. Donella, Seann William Scott, Tony Todd, thriller, 1999 Inquietante, alle volte innaturale e senza dubbio con una vena ironica. Un film che risveglia in noi qualcosa di spaventoso e destabilizzante, un disagio impalpabile, difficile da definire. E’ proprio per questo Final Destination è indubbiamente un thriller ben riuscito. Giocato sulla paura più grande dell'uomo, la Morte e l'imprevedibilità del suo arrivo, questo film tiene letteralmente aggrappati alle poltrone. Perché quella che aleggia, continuamente, è proprio la presenza della Nera Signora. Sappiamo tutti chi prenderà, qualche secondo prima che lo faccia, e le riprese e il montaggio sono costruiti in maniera tale che, un istante dopo l'altro, ci diciamo 'Ecco, ora succede', ma invece sul più bello il Destino cambia bruscamente strada e allora l'angoscia sale, e di nuovo 'Ecco, sta per accadere' e via così fino alla vittoria della Morte sullo sventurato personaggio, in una maniera che quasi sempre ci strappa un grido e ci fa pensare che alle volte davvero la sorte fa dei giri strani, perfino irreali, ma inevitabili, per venire a cercarci. Tutto questo ovviamente se Alex, il protagonista del film diretto da James Wong, non decide di mettersi in mezzo. E di sviare, con le sue visioni, niente meno che il disegno stesso della Morte. Comincia sull'aereo che sta per decollare alla volta della Francia, dove lui e i suoi compagni di scuola si godranno una bella vacanza europea. Ma non va a finire proprio così. Perché Alex ha una premonizione e durante quella sua premonizione, che anche noi siamo costretti a vivere, il pensiero che attraversa la mente di ogni spettatore, almeno per un attimo, è 'non prenderò mai più un aereo'. Quello che fa Alex è saltare su dal suo posto, mettersi a urlare e, un po' fuggendo, un po' cacciato, scendere da quel volo. E dietro a lui qualche compagno e un'insegnante. Loro si salveranno, almeno per il momento, perché l'aereo esploderà davvero, come pre-visto. E questo non farà di Alex un eroe, bensì una specie di appestato, agli occhi della gente, e perfino un tipo sospetto da pedinare, per l'FBI. Il resto è il tentativo della Morte di riprendere i fili del suo progetto, perché in fin dei conti quello è il suo mestiere. E se Alex le ha fregato le pedine del suo gioco, lei comincia una partita nuova. Obiettivo: ucciderli uno ad uno. Con qualcuno dimostra di avere un certo senso ironico, la Morte, come con Terry, che conclude un suo dignitoso panegirico sulla sua voglia di vivere e su come non abbia nessuna intenzione che uno 'stupido' incidente aereo gliela faccia perdere, con un incontro piuttosto ravvicinato con un altro mezzo di trasporto. Se volete un po' di sana tensione, ottimi effetti speciali e un thriller costruito con intelligenza e nessuna pesantezza, mettetevi pure in lista per la vostra Final Destination. Celeghin Matteo (1°A)

HACKERS. COSA SONO? COME CI SI PUO’ DIFENDERE? Sono persone che nella maggior parte dei casi (non nel mio, in quanto lo faccio solo per hobby) si sentono esclusi dalla società, quindi emarginati. Per lo più sono persone o ragazzi dotati di una certa intelligenza, e lo scopo per cui praticano l’hacking può magari essere quello di diventare famosi o almeno vedere riconosciuta la loro intelligenza! E’ molto raro però incontrare hacker che “lavorino” per soldi. Differenze: HACKER: è una persona esperta nel campo informatico spesso abbastanza curiosa che s’intrufola nei computer degli altri per “esplorare” senza fare danni. CRACKER: è praticamente l’hacker cattivo, se entra nel vostro computer gli potete dire addio! WRACKER: se lo incontrate spegnete il computer! Perché solo il cielo sa che cosavi potrebbe combinare nel computer! Se fate parte di una azienda la potrebbe persino metterla in ginocchio!!! Statene alla larga!!! Il rischio di intaccarsi è sempre molto alto.

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I TROJANI . COSA SONO? COME FARE PER SCONFIGGERLI. I trojani sono ben più vecchi della rete. Innanzi tutto vediamo un po’ cos’è un trojano: non è altro che un programma che finge di fare qualcosa mentre fa qualcos’altro. In poche parole: un cavallo di Troia (se no perché si chiamavano troiani??) Suppongo che tutti sapete la storia del cavallo di Troia.. beh se non la sapete non ve la posso raccontare io perché non ho molto tempo. Ok, un trojano è ne più ne meno che un cavallo di Troia, un programma all’apparenza innocuo, ma che in realtà ci sta fregando. Come dicevo, i trojani sono ben più vecchi della rete, infatti sono considerati un tipo di virus: virus trojani appunto. L’intento principale di questi programmi, ancor prima che potessero sfruttare le potenzialità della rete, era quello di fare qualche danno mentre davano l’aria di non fare un bel niente. Un virus un po’ subdolo se vogliamo, ma molto difficile da programmare, per cui ha un suo fascino. Il pratica il programma non fa nulla, o al limite qualche scemenza, ma pare una porta e la tiene in listening (in ascolto). Questa backdoor può essere localizzata facendo un scanning bruto di tutto un pacchetto di IP: pingare una sequenza di IP ad una porta prestabilita (quella da noi programmata ovviamente). Attraverso questa porta si possono fare diverse cose, a seconda dell’abilità del programmatore che ha programmato il trojano. Ora i programmi trojani più conosciuti sono il Bo e il Netbus, infatti dando l’apparenza di non fare niente di niente, concedono da remoto, attraverso le porte 31337 e la 12345 rispettivamente, accesso totale ad ogni parte del computer. Basta bloccare questi due allora?? Niente affatto, esistono decine di programmi che fanno più o meno la stessa cosa, alcuni più efficaci, altri meno. Evidentemente il Bodetect, che è un programma freeware, non può localizzarli tutti infatti localizza il Bo, il Netbus e pochi altri. I trojani, come ho detto prima, sono nati ben prima della rete, e sono considerati a tutti gli effetti dei virus. Un buon antivirus ve li becca come niente (il Norton ne ha beccati 37 contro i 10 del Cleaner) il solo avere certi programmi di hacking viene considerato virus da parte del Norton e del Cleaner. Se beccate un vero hacker, chiedetegli solo di non farvi troppo male. Infatti un hacker che si rispetti, programma dei trojani, senza seguire gli standard proposti da altri, realizzando delle versioni del tutto sconosciute e non rilevabili. Ma anche qui non si può sfuggire ad alcune cosette, per cui ( a meno che l’hacker non sia davvero molto bravo) si possono rilevare le porte abusive lasciate aperte facendo un loopback all’indirizzo 127.0.0.1 con un portscanner a tutte le 65536 porte del computer. Prima bisognerebbe vedere col regedit se è stato modificato il registro di configurazione e provare a vedere, facendo ctrl + alt + canc, quali applicazioni girano in background, trovare quelle sospette e terminarle. Giriolo Daniele 1°B

8Θ ∆ςς∆ϑϑΛΡ((((((ΓΛ ΠΞςΛΦ∆) 8Θ ∆ςς∆ϑϑΛΡ((((((ΓΛ ΠΞςΛΦ∆) Oggi la musica è comune a tutti senza nessuna esclusione raziale, dagli anni 60-70-8090; nascono artisti come: i Doors, i Rolling Stones, i Pink Floyd, Alice Copper, i Kiss, Bob Marley ecc... Ma dagli anni novanta nascono anche generi come: il pop, la dance,l'Hip Pop,il Rap,il Ragge,il Tribal,la classica moderna,la celtica,il rock & rolls’s, il rock, il grunge,il punk, lo ska core,il rock e horror,il rock in maschera, il metal, l'Heavy metal ecc...... La musica si e' sempre evoluta anche nelle discoteche grazie alla dance che non e' tramontata ma ha fatto nascere generi come la Tecno l’Hard core; questo genere di musica vende molto perchè alcuni brani fanno successo in certi periodi come per l'estate. Il pop è genere di musica composto o da boy band o dai giovani esordienti sono note nelle classifiche musicali e nelle radio, i loro fans sono giovani che amano immedesimarsi nei loro testi orecchiabili. Mentre per il genere di strada Hip Pop, Rap, Funky, ha uno stile molto veloce con suoni fatti con piastre e con i sampler nato a New York dai giovani di colore rimane uno stilo molto apprezzato dai giovani. Il ragge nato dalla cultura Jamaicana musica molto semplice suonata con quattro accordi, ha dei testi melodici simile all’Afro, questo genere è amato da molte persone grazie al Leader Bob Marley (il re del Ragge) che ha fatto capire ai suoi fans che la pace e l’amore era l'unica cosa importante per vivere bene.

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Ma adesso vi parlo del genere americano il rock, il rock e roll, musica amata da tutto il mondo, una musica giovanile dagli anni 60 sono nati vari generi e varie band da ricordare: Elvis, i Doors, Jimmi Hendrix, sono loro che hanno inventato il suono melodico delle loro chitarre, nei loro concerti il pubblico urlava a scuarciagola le loro canzoni, ricordiamo che negli anni 60 la musica si rivolgeva contro L'America a causa della guerra in Vietnam dove gli universitari diventano naturalisti (Anaif). Tra gli anni 70- 80- 90 nasce un stile musicale odiato da tutti i genitori :il rock in maschera, il rock ed horror,musica trasgressiva con suoni diversi ed accordi inventati sul momento, musica violenta ma nello stesso caso incitava alla rivolta, in quegli anni nascono: i Kiss, Alice Cooper, i Bad boy. Negli anni 89 - 90 nasce il Metal musica violenta con suoni veloci ed improvvisazione nei Live, Band musicali come i: Metallica, Iron Maiden,gli Slaier ecc... Tra gli anni 90 - 91 nasce il grunge stile musicale trasgressivo ed ironico inventato da band come i Nirvana i Pearl Jem accordi molto bassi ma con una carica da sollecitare il pandemonio tra il pubblico. Col passare degli anni il Metal,il Rock, il Punk, si mescolano diventando commerciali; tra il 96-98 nascono band come i: i Korn, Marlin Manson, i Limp Bizkit, gli Smashing Pumpinks, i Floder, i Foo Figthers, I Sistem of a Down, gli Stati-X,gli Staind, musica nuova con suoni scok. Con l'arrivo del 99 - 00 nasce sempre la voglia di questo genere ecco l'arrivo di gruppi musicali metall caostrofobici come: gli Slipknot, Mudvayne, gli Amen, i Doggy Style, gli Hig Tide, i Last Rites, i Papa Roach, i Distuebed ed i Coal Chamber. Oltre al Metal altri generi oggi sono cambiati si fa esempio al Punk Core ed lo Ska Core . Grazie al progresso l’uomo è riuscito a modificare la musica, con il passare del tempo oggi ci ritroviamo il ricordo delle leggende musicali che hanno influito le generazioni giovanili. Felis Francesco 1° E

Quando Bob Marley abbracciò la filosofia rasta, i suoi testi ne furono grandemente influenzati. Sempre diceva che l'’ispiratore delle sue parole fosse Jah e cosi i temi mistici e spirituali assunsero un ruolo di rilievo nella sua produzione lirica, senza peraltro abbandonare i temi di scottante attualità. Guardateli combattere per il potere. - E’ una brama ossessiva. - Così corrompono Con armi, pezzi di ricambio e denaro Tentando di sminuire la nostra rettitudine. Bene, quello che sappiamo non è quello che ci raccontano. - Non siamo ignoranti, questo è certo - E proprio non ci possono toccare. Attraverso i poteri dell’Altissimo Noi continuiamo a riemergere. - Attraverso i poteri dell’Altissimo - Continuiamo a sopravvivere…..» - (da «Ambush In The Night). "...Così vecchio amico fiume non prosciugarti per me. - Vedi che fu una rapida corrente d’amore che scorre. - Così non importa cosa ci faranno….. - Qualunque cosa ci facciano non verremo mai abbattuti. - Non importa quanto furore, oh furiosi cambiamenti. - Del furore che ci riserveranno, noi non verremo mai abbattuti. Noi lo ameremo per sempre si. - Ameremo Jah per sempre - Lo ameremo per sempre…………..» (da «Forever Loving Jah»). «Oh noi Rasta sappiamo che Jah non ci deluderà mai - nella nostra scelta tra la ragione e il torto. - So che Jah non ci deluderà mai - Oh no, Oh no………. Hanno reso il loro mondo tanto difficile. - Ogni giorno dobbiamo continuare a combattere. Hanno reso il loro mondo tanto difficile. - Ogni giorno la gente muore Dread, dread, muore di fame e Stenti, dread, dread. Lamento dread, dread Ma ho letto che nella Rivelazione dread - Troverete la vostra Redenzione (da «One Drop») «Non essere egoista in quel che fai. Vai oltre. - Aiuta i tuoi fratelli nel bisogno. Vai oltre. - Vivi per te stesso e vivrai invano. - Vivi per gli altri E rivivrai. Nel regno di Jah - L’uomo regnerà -Vai oltre……….» (da «Pass it On») «Rivelazione, rivela la verità, Rivelazione. - Ci vuole una Rivoluzione per trovare una soluzione. - Troppa confusione, così tanta frustrazione. - Non voglio vivere nel parco, - non posso fidarmi delle ombre dopo l’oscurità. - Amico mio, vorrei che tu potessi capire - Come un uccello sull’albero, i prigionieri devono essere liberi. Non lasciare mai che un politico ti faccia un favore, vorranno per sempre controllare la tua vita. Così se il fuoco lo fa bruciare E se il sangue lo fa correre. - Rasta lassù, non puoi vedere - Così non puoi prevedere i fallimenti. - Noi abbiamo fulmini, tuoni, zolfo e fuoco - Fulmini, tuoni, zolfo e fuoco…

IL RASTAFARIANESIMO: E’ un culto e movimento di protesta sociale dei neri di Jamaica ispirato da Marcus Garvey, che nel 1914 fu il fondatore della universal negro improvement organization, ovvero l’ associazione per il miglioramento della condizione dei negri.

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Per i rasta la razza africana e’ la prediletta da dio, e haile’ selassie’, incoronato imperatore d’Etiopia nel 1930 e morto nel 1975, il suo messia. Il credo del rastafari (da ras, principe, e tafari, da temere) dice che un giorno dio (jah) condurrà il suo popolo da babilonia (la Jamaica) alla terra promessa (l’Etiopia). Per il movimento dei rastafariani nell’ uomo convivono tre diversi livelli: il primo livello, quello animale, in cui l’ uomo e’ dominato dalle passioni, il secondo nel quale con la volontà riesce a dominare le emozioni e le passioni e, il terzo, il livello più alto, nel quale l’ uomo entra in profonda comunione con il proprio essere. Negli ultimi anni il movimento rasta ha dato sempre meno importanza all’ aspetto religioso, buttandosi invece sulla protesta non violenta contro l’ oppressione dei poveri e degli espropriati dell’ isola: la musica e i testi di Bob Marley, che ha diffuso nel mondo il rastafarianismo, ne sono il manifesto. Quanto all’ onnipresente ganja (marijuana), per i rasta e’ l’ “erba sacra”, il miglior modo, per loro, di estraniarsi dalla realtà terrena ed avvicinarsi al soprannaturale.

prima vettura con il nuovo simbolo corse il 9 luglio 1932 alla 24 ore di Spa, vincendo.

Ferrari, Scuderia di automobili sportive e da competizione fondata a Modena nel 1929 dall'ex pilota automobilistico Enzo Anselmo Ferrari, che rimase direttore del reparto corse dell'Alfa Romeo fino al 1939. La Ferrari nacque con il principio costitutivo di far correre i soci. Sviluppatasi nell'ambito dell'Alfa Romeo, se ne distaccò nel 1940, quando si trasformò in società Auto Avio Costruzioni Ferrari. Nel 1943 la società si trasferì a Maranello, in provincia di Modena, dove ha sede attualmente, per produrre macchine rettificatrici oleodinamiche per cuscinetti a sfere. Bombardata nel 1944, l'officina fu ricostruita nel 1946, anno in cui ebbe inizio la progettazione completa e la costruzione della prima vettura Ferrari, la 125 Sport a 12 cilindri. Dal 1960 l'azienda si trasformò in Società per Azioni; nel 1969 cedette alla FIAT un pacchetto azionario del 50%, che nel 1988 salì al 90%. Enzo Ferrari rimase presidente dell'azienda fino alla morte, avvenuta a Modena il 14 agosto 1988. Oggi l'azienda conta 1900 dipendenti e 300 punti vendita in 40 paesi del mondo; oltre alle vetture da competizione, produce macchine sportive di alto prestigio, il 90% delle quali destinate al mercato estero. Nel corso della sua storia la Scuderia ha vinto oltre cinquemila gare conquistando 25 titoli mondiali. In Formula 1 ha vinto nove titoli mondiali, il primo con il pilota Alberto Ascari nel 1952 e l'ultimo con Jody Scheckter nel 1979, e otto volte il titolo mondiale costruttori: la prima nel 1961 e l'ultima nel 1983. Tra i piloti di Formula 1 più amati si ricordano Niki Lauda e Michael Schumacher. Ferrari scelse l'emblema del cavallino rampante in onore di Francesco Baracca, l'asso dell'aviazione italiana caduto sul Montello durante la prima guerra mondiale, che aveva fatto dipingere il simbolo sulla carlinga del suo aereo. La

Il pilota tedesco di automobilismo, fu il più giovane pilota a vincere due mondiali consecutivi. Dopo aver gareggiato in formule minori, Schumacher fece il debutto in Formula 1 nel 1991. Al volante di una Benetton-Ford, giunse terzo nel mondiale piloti nel 1991 e quarto nel 1992, anno in cui vinse i Gran premi del Belgio sul circuito di Spa Francorchamp e del Portogallo all'Estoril. Sempre su una monoposto Benetton, il pilota tedesco conquistò il suo primo titolo mondiale nel 1994, e il secondo nel 1995. Nel 1996 passò alla Ferrari, scuderia con la quale trionfò nel Gran premio d'Italia a Monza. Nella stagione 1997 vincendo nei Gran premi di Montecarlo, Canada, Francia, Belgio e Giappone ha portato la "rossa" di Maranello a sfiorare dopo molti anni il titolo mondiale, conteso fino all'ultimo Gran premio a Jacques Villeneuve. Proprio nell'ultima prova, il Gran premio d'Europa disputato sul circuito spagnolo di Jerez de la Frontera, Schumacher si è reso protagonista di un episodio che ha fatto molto discutere: vedendosi sorpassato in curva dal pilota canadese, ha azzardato un repentino quanto pericoloso cambio di linea andando a chiudere la strada all'avversario. La manovra ha tuttavia danneggiato la Ferrari del tedesco, che uscito di pista non ha potuto riprendere la gara e ha dovuto lasciare via libera a Villeneuve verso la conquista del Gran premio e del Mondiale. Alessandro Carazzato / 1E

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MOTOMONDIALE Non ci sono parole per descrivere la grandissima stagione di Valentino rossi, dopo aver vinto i mondiali nelle classi 125cc(1997) e nelle 250cc(1999),si è ripetuto nel 2001 conquistando con tre gare d’anticipo il mondiale 500 nel gran premio d’Australia sul circuito di “Phillip Island”. Un gran premio che ha visto come protagonisti Vale e max Biaggi, che dopo un testa a testa durato tutta la gara ha visto vincere Valentino beffando Max di pochissimi millesimi. Valentino conquista così il suo terzo titolo mondiale: ricordiamoci che a soli 21 anni Vale ha vinto tutto nel motociclismo. Una stagione dominata da lui, con le sue doti di guida e dalla Honda che gli ha dato una moto in grado di competere per il mondiale. Dall’Aglio Andrea / 2aD O.M

Le corse possono svolgersi su strada, su pista o su percorsi accidentati di campagna (ciclocross). Le attività agonistiche su strada si suddividono in gare in linea, a tappe e a cronometro. Le gare in linea, in cui i partecipanti partono in gruppo, si concludono con l'arrivo al traguardo dei ciclisti che hanno coperto il percorso o, nel caso di corse in circuito, più volte lo stesso percorso. In generale la distanza massima da percorrere in una corsa in linea va dai 150 chilometri, per i dilettanti, ai 240 chilometri, per i professionisti. Le gare a tappe si svolgono nel corso di più giornate successive su un percorso totale che arriva, per i grandi giri nazionali, a superare i 4000 chilometri; il tempo impiegato da ciascun concorrente nelle singole frazioni viene sommato di giorno in giorno fino a costituire la classifica generale che alla fine della manifestazione proclamerà vincitore chi ha impiegato il minor tempo per coprire il chilometraggio complessivo. Alcune tappe possono essere a cronometro: i ciclisti, che non partono in gruppo ma scaglionati a intervalli di qualche minuto, sono impegnati in una gara contro il tempo. Le corse a cronometro, perlopiù individuali, ma talvolta anche a squadre, possono svolgersi su un percorso pianeggiante, oppure in salita; in tal caso, vengono definite "cronoscalate". Le gare su pista si disputano all'interno di un'apposita struttura, detta velodromo, che può essere scoperta o coperta. Le principali specialità in cui i ciclisti – individualmente, a coppie o a squadre – si misurano sono la velocità, l'inseguimento e il mezzofondo al seguito di "allenatori meccanici". Le gare di velocità si svolgono tra due o più corridori sulla distanza di mille metri; viene rilevato il tempo impiegato per percorrere gli ultimi duecento metri. Mentre nella velocità i ciclisti partono dallo stesso punto della pista, nell'inseguimento, alla partenza, i due concorrenti si trovano sui lati rettilinei opposti dell'ovale; il vincitore è quello che al termine della gara ha guadagnato terreno sull'avversario, o che lo ha raggiunto durante la corsa. La distanza nelle gare a inseguimento è di norma di cinque chilometri per i professionisti e di quattro per i dilettanti. Cento chilometri (o un'ora di durata) è invece la misura per il mezzofondo dietro motori: l'"allenatore meccanico" è uno speciale mezzo a motore che precede il ciclista e che, tagliando l'aria, gli permette di raggiungere velocità molto elevate. Tra le competizioni che si svolgono in pista esistono inoltre le gare a cronometro, le corse a punti, le gare di velocità in tandem. Tutte queste specialità sono comprese nelle "sei giorni", manifestazioni in cui gli atleti partecipano in coppia, alternandosi nelle varie prove su un arco di tempo di appunto sei giorni. Su pista si svolgono anche i tentativi di migliorare il record dell'ora, in cui viene misurato il percorso che il ciclista riesce a coprire in sessanta minuti. Oltre che su strada e su pista, si tengono gare ciclistiche anche fuori strada. Il ciclocross, o corsa ciclocampestre, si svolge, prevalentemente in inverno, su un percorso di circa venticinque chilometri su terreno di campagna reso difficile dalla presenza di ostacoli naturali e artificiali. Altre specialità fuori strada che si vanno affermando negli ultimi anni sono quelle che si praticano con le mountain bike e con le BMX: prove di velocità, di discesa, di regolarità, a cronometro e combinate. Ogni specialità ciclistica adotta un tipo diverso di bicicletta: dai leggerissimi telai in alluminio e fibra di carbonio, per la corsa su strada e su pista, a quelle molto robuste dotate di speciali copertoni e sospensioni per le prove di mountain bike. Mentre la bicicletta da ciclocross è, a parte le forcelle rinforzate, essenzialmente simile a quella da strada, più consistenti sono le differenze tra quest'ultima e la bicicletta da pista, che non possiede il meccanismo della ruota libera (il dispositivo che permette alla ruota di continuare la sua rotazione anche quando i pedali sono fermi o girano all'indietro) e non è dotato né di cambio né di freni. In tutte le specialità, tranne che per i professionisti su strada, è obbligatorio l'uso del casco.

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Storia Il primo prototipo di bicicletta, il celerifero, fu presentato al Palais Royal nel 1791, ma per vedere la realizzazione della prima "vera" bicicletta occorre attendere l'invenzione del velocipede, progettato e costruito nel 1861 dai francesi Pierre ed Ernest Michaud. La prima gara, su 1200 metri, si disputò nel parco di Saint Cloud a Parigi, nel 1868, e il vincitore fu un inglese, James Moore. In questo periodo si cominciarono a disputare in Francia le prime corse su strada; l'Italia accolse ben presto il nuovo sport: nel 1870 si svolse la prima gara importante, la Firenze-Pistoia, di 33 km, vinta dallo statunitense Rynner van Hestet, e nello stesso anno si disputò il circuito dei bastioni milanesi (11 km) vinto da Giuseppe Pasta in 37 minuti. Tra la fine del secolo e i primi anni del seguente gli appassionati del nuovo mezzo cominciarono in tutta Europa a fondare circoli e associazioni, organizzando manifestazioni e gare che hanno resistito per decenni diventando dei classici di questo sport. Già nella prima Olimpiade moderna (Atene 1896) la bicicletta era presente con varie specialità (le gare femminili dovettero aspettare quasi un secolo; furono introdotte solo nel 1984). Nacquero a partire da questo periodo alcune delle corse su strada più rinomate: tra le gare a tappe il Tour de France (1903), il Giro di Lombardia (1905), il Giro d'Italia (1909, organizzato dalla "Gazzetta dello Sport"), il Giro delle Fiandre (1913), il Giro di Spagna (1935); tra le gare in linea la Liegi-Bastogne-Liegi (1892, la più antica delle "classiche" ancora oggi disputate), la Parigi-Roubaix e la Parigi-Tours (1896), la Milano-Sanremo (1907) e, più in là negli anni, la Freccia Vallone (1936). Del 1927 è la prima edizione del campionato del mondo su strada. Nel volgere di pochi decenni, la bicicletta si era trasformata da passatempo aristocratico e vagamente stravagante in mezzo di trasporto di massa, in Italia non meno che nel resto d'Europa; la stessa sorte aveva seguito il ciclismo sportivo, specie quello su strada, che ormai poteva contendere al calcio il primato della popolarità. I campioni del ciclismo erano eroi popolari, veri e propri miti delle due ruote, e tali sono rimasti alcuni nel ricordo. Se personaggi come Ottavio Bottecchia, Costante Girardengo, Alfredo Binda e Learco Guerra riportano agli anni Venti e Trenta, anni eroici del ciclismo, nomi come Gino Bartali, Fausto Coppi, Fiorenzo Magni, Hugo Koblet, Louison Bobet e Charlie Gaul evocano terribili salite e fughe solitarie, tubolari di ricambio a tracolla e gesti nobili sulle polverose strade d'Italia e d'Europa che, uscite dalla catastrofe della seconda guerra mondiale, si andavano faticosamente ricostruendo. La radio e il bianco e nero dei cinegiornali (e in seguito della televisione) diffondevano le imprese leggendarie di questi campioni: il pubblico si divideva in accesi e irriducibili schieramenti (esemplare in Italia la rivalità tra "coppiani" e "bartaliani"), ma i valori messi in gioco erano chiari, comuni, comprensibili e accessibili: la tenacia, l'impegno, il rispetto e il lavoro di squadra. Nel ciclismo, infatti, al di là delle mitologie personali dei singoli assi, fondamentale è il lavoro della squadra, dal capitano al più umile gregario, che contribuisce collettivamente al risultato, che si tratti della maglia rosa del Giro o di quella gialla del Tour. E sono valori che questo sport ha sostanzialmente conservato nei decenni, nonostante la crescente professionalizzazione degli atleti, sottoposti a sempre più rigorosi programmi di preparazione fisica e mentale, e le innovazioni tecniche che hanno trasformato le biciclette in avveniristici strumenti di precisione; e benché la sfrenata commercializzazione del settore e i sempre più diffusi episodi di doping stiano negli ultimi anni gettando oscure ombre sulla integrità morale di questo sport. La macchina organizzativa del ciclismo ogni anno richiama sulle strade, soprattutto europee, un esercito pittoresco, una "carovana" di ciclisti, pubblico, giudici, allenatori, tecnici, giornalisti, telecronisti, venditori, pubblicitari. Si possono ricordare alcuni dei nomi che in tempi più recenti hanno fatto la storia del ciclismo: i belgi Eddy Merckx e Roger De Vlaeminck; i francesi Jacques Anquetil, Laurent Fignon e Bernard Hinault; l'irlandese Stephen Roche e lo statunitense Greg Lemond; lo spagnolo Miguel Indurain; e gli italiani Felice Gimondi, Francesco Moser, Giuseppe Saronni, Gianni Bugno, Claudio Chiappucci e Marco Pantani, per le corse su strada; Antonio Maspes e Sante Gaiardoni per le specialità su pista. Maria Canins è stata una delle migliori cicliste italiane. Nel nostro paese, l'attività ciclistica è rappresentata e organizzata dalla FCI (Federazione Ciclistica Italiana) mentre la federazione mondiale, creata nel 1900, è l'UCI (Union Ciclyste International). Pavanello Matteo e El Medahe Jilali / 2D

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Fra le specie di Ciprinidi delle acque dolci Italiane, la carpa è quella che raggiunge le maggiori dimensioni, superando 1 metro di lunghezza e 20 kg di peso.

STORIA: La Carpa è originaria dell’Europa Orientale e dell’Asia, dove è allevata da secoli e dove sono state selezionate numerose varietà domestiche. Alcune di queste hanno forme selvatiche, sono completamente ricoperte di scaglie mentre altre, come la carpa a specchi e la carpa cuoio, ne sono parzialmente o completamente prive. In Italia la carpa è stata introdotta forse in epoca romana. Fino a pochi anni venivano diffusamente allevate per scopo alimentare, soprattutto nelle risaie. Abbastanza frequentemente nel Po, nel tratto terminante dei suoi affluenti e in genere nei corsi d’acqua della Pianura, la carpa è comune pure nei canali di bonifica, che rappresentano un ambiente ottimo per questa specie. Come per altre numerose specie tipiche delle acque di Pianura, nella parte Orientale della regione la carpa, a causa di caratteristiche ecologiche non soddisfano però le esigenze di questo pesce. Predilige acque ferme o moderanti correnti, con fondi melmosi e ricchi di vegetazione. La carpa è un pesce onnivoro; cioè si nutre di materiale vegetale o in decomposizione, di invertebrati nel fondo e occasionalmente, di avannotti.

Carpa regina nel Po Carlo Marini di Stradella (uno dei primi pescatori, esperti, famosi), (PV) ha rimesso in acqua la Carpa regina di sei kg che ha pescato nelle acque del fiume Po, a Spessa (PV) per prendere la carpa ha impiegato quindici minuti (con una canna DAM, con mulinello DAIWA caricato con 0,30 e granoturco naturale come esca. Pegoraro Andrea 1°D

dedicasse per svariate ore al giorno. Il gioco si valeva di trenta pedine, quindici bianche e quindici nere, e di una tavola sulla quale venivano incise sei parole di sei lettere ciascuna disposte in file verticali. Le pedine dovevano percorrere tutte le lettere che avevano il valore di caselle; per sapere di quanto si doveva avanzare, si gettavano i dadi. L'arrivo di una pedina nemica nella stessa casella di una pedina isolata detta "Vagus" (vagabonda), ne comportava l'arretramento. Un gioco d'attacco ovviamente. Da rilevare che i giocatori si dimostravano spiritosi nel tracciare parole. Un'altra testimonianza sul gioco è ad esempio questa traccia dal passato, una tavola di Duodecim ritrovata a Roma che reca inciso: "LEVATE DA LOCU LUDERE NESCIS - IDIOTA RECEDE", che significa: Levati in piedi - Non sai giocare - Vattene idiota.

POMPEI: GIOCHI ABUSIVI DI NOTTE In una taverna a Pompei c'è un affresco molto decorato di due scene di gioco da osteria. Nella prima ci sono due uomini di cittadinanza Romana che discutono animatamente mostrando profili molto identici alla realtà. Nella seconda questi due litigano, mentre l'oste cerca di accompagnarli fuori dal locale. La causa di quest'agitazione un po' scontrosa è stata la vittoria di uno di loro nel gioco della "Duodecim Scripta"; gioco d'azzardo molto comune dell'antico Impero Romano, però abusivo di notte. Si racconta che Nerone, l'imperatore di quel tempo scommettesse a Duodecim fino a 400.000 sesterzi (una cifra calcolabile di tredici milioni di lire attuali) e che comodo vi si

Trambajolli Christian 1°D

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1)Che cosa fanno due martelli davanti a una moto. Ya-maka!! 2)Posso leccare la tazza?-Chiede Pierino che ha finito di fare colazione alla mamma che, nell’altra stanza, sta stirando.No Pierino-risponde lei distrattamente- Quante volte ti devo dire che devi tirare l’acqua? 3)Pronto,c’è Nostradamus? -Indovini! Salvon Manuel (2°A)

1. DIO ACCETTA IL CUORE. 2. GLI UOMINI FANNO LA GUERRA, E DIO DA’ LA VITTORIA 3. A CHI NULLA TENTA, NULLA RIESCE. 4. TUTTA L’ACQUA CHE SCORRE SI PUO’ BERE. 5. QUANDO C’E’ LA VOLONTA’ C’E’ TUTTO. 6. CHI NASCE BELLA NON MUORE DI FAME. 7. I PRIMI AMORI SONO I MIGLIORI. 8. BELLEZZA SENZA BONTA’ E COME VINO SVANITO. 9. GRANDE AMORE GRAN DOLORE. 10. AMOR DI MADRE, AMOR SENZA LIMITI. Kolly Ella Anagba Antoine (1°B)

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Che cosa ordina al bar un elettricista che ha sete? Una birra alla spina.

- Qual’è il colmo per un uomo nel deserto? Trovarsi in cattive acque.

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Se gli animali erbivori mangiano l’erba, che cosa mangiano i rapaci? Le rape.

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Qual’è il colmo per un uomo che gela dal freddo? Bollire di rabbia.

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Perché Robin Hood rubava ai ricchi per dare ai poveri? Perché i poveri non avevano niente da farsi rubare.

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Nasce gia con il cappello ben piazzato in testa. Chi è? Il fungo.

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Quali sono le lettere su cui si sostengono gli uomini? Pi e Di.

Qual’è il colmo per il sindaco? Essere un tipo fuori dal comune.

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Qual’è il nome migliore per un bagnino? Salvatore.

- Qual’ è la città che da molto tempo ha smesso di crescere? Cortina d’ampezzo.

Ferraresi Enrico 1°B

REDAZIONE: Felis Francesco (1E), Zerbinati Manuele (2A), Terazzan Filippo (2B), Massaggia Stefano (3D), Buganza Aurora – Calzolari Andrea e Scapin Nicola (4A), Altobello Cristian – Bersani Luca e Guarise Michele (4D), Stella Enrico (5A), Bolognese Mirco (5D). ASSEMBLATORI: Scapin Nicola. INTERVISTATORI: Massaggia Stefano e Bolognese Mirco. COORDINATORI DEI GIORNALISTI: Felis Francesco, Zerbinati Manuele, Terazzan Filippo, Calzolari Andrea, Altobello Cristian, Bersani Luca e Guarise Michele. DISEGNATORI: Bersani Luca (4D) e Viaro Alex (1E). RICOPIATORI DI ARTICOLI: Pontara Davide (2B), Pasello Daniele – Zuliani Alessio e Moretto Luca (2E), Zerbinati Manuele (2A), Faliva Emilio (3D), Biscola Federico (4°A)

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