ipcm® n. 54 - Novembre/Dicembre 2018

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EDITOR’S LETTER È tempo di “Human 4.0”. Il paradosso della quarta rivoluzione industriale, l’era della Fabbrica Digitale, è che il capitale umano

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rimarrà la risorsa principale per raccoglierne le opportunità. Con l’avvento del concetto di Industria 4.0 si è superata la dicotomia fra uomo e robot in favore della centralità delle risorse umane nel processo di digitalizzazione. Già nel 2017, il World Economic Forum confermava la centralità del fattore umano, sottolineando come, entro il 2020, un terzo delle abilità richieste ai dipendenti includerà competenze al giorno d’oggi non considerate cruciali per il ruolo svolto. Alle aziende non è più richiesta solo la capacità di investire in macchine 4.0: diventa imperativa la ricerca di personale specializzato in grado di gestirle, sfruttarne appieno le potenzialità e soprattutto analizzare i big data, capacità senza la quale l’Industria 4.0 perde parte del proprio appeal e del proprio scopo. Gli incentivi che tutti i paesi europei hanno dato alle aziende disposte ad investire in macchine e impianti 4.0 sono stati ampiamente sfruttati per rinnovare le linee produttive e creare fabbriche digitali, interconnesse, in grado di tracciare la produzione, prevedere gli errori e la manutenzione necessaria. Adesso è il momento, per queste aziende, di investire nel personale umano: figure dotate di capacità di risolvere problemi complessi e pensiero critico per aiutare le organizzazioni ad adattarsi rapidamente ai cambiamenti; programmatori di software; data analytic e data scientist per trasformare i dati raccolti in suggerimenti strategici per l’impresa; esperti di sicurezza informatica per proteggere le reti e il know-how. Servono competenze tecniche estremamente specializzate, alcune delle quali forse ancora non esistono. I laureati nelle materie STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) e i super-periti sono - e lo saranno per molti anni a venire – i più ricercati dalle aziende mondiali. La domanda da porsi, tuttavia, è se l’attuale offerta formativa sarà in grado di soddisfare la richiesta del mondo del lavoro nei prossimi 5 anni. La realtà che alcune aziende manifatturiere stanno affrontando, dopo aver realizzato ingenti investimenti in tecnologia, è un senso di disorientamento generale che serpeggia fra il proprio personale: i più “anziani” sentono la propria professionalità minacciata dalle macchine digitali e faticano ad adattarsi al nuovo contesto produttivo; i più giovani ancora non possiedono le competenze tecniche per gestire la nuova fabbrica digitale e annaspano alla ricerca di informazione e di formazione. Il fattore umano, dunque, deve essere valorizzato ancora prima della tecnologia. Non c’è tecnologia, non c’è innovazione senza risorse umane adeguate: i cambiamenti tecnologici richiedono una formazione e una cultura diversa per studenti e lavoratori. Potenziare il link scuola-lavoro, già molto diffuso nei paesi europei, è sicuramente una delle chiavi per preparare le nuove generazioni di tecnici alla realtà della fabbrica digitale, una realtà che si sviluppa così velocemente che le conoscenze acquisite diventano obsolete nel giro di pochi anni. La formazione plug & play, lo sviluppo di una professionalità tale da renderne possibile l’inserimento immediato in uno specifico contesto lavorativo, è la soluzione per ridurre il gap fra la preparazione dei giovani e la necessità delle imprese. Il progetto ipcm Academy, i corsi di formazione professionale organizzati dalla rivista ipcm®, vanno in questa direzione: i diversi moduli compongono un percorso formativo in grado di affinare le competenze professionali dei partecipanti e offrono una specializzazione immediata. Ipcm Academy ha in cantiere progetti di sviluppo molto interessanti e allineati alle richieste del mondo del lavoro manifatturiero per il 2019 e il 2020.

Alessia Venturi Editor-in-chief Direttore Responsabile

Il 2019 sarà anche l’anno del 10° anniversario dalla fondazione della rivista ipcm®: per questo finiamo l‘anno con una grande carica e tanta voglia di fare! Auguri di Buone Feste e arrivederci all’anno prossimo.

international PAINT&COATING magazine - NOVEMBER/DECEMBER 2018 - N. 54

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