
2 minute read
Thailandia – Martina
VOLONTARIA
Stavo per realizzare uno dei miei più grandi sogni: partire con uno zaino in spalla senza un programma preciso. Come ero arrivata lì non era ben chiaro nemmeno a me, eppure un incredibile susseguirsi di coincidenze mi aveva portato a comprare un biglietto di sola andata per Bangkok. Uno di questi meravigliosi e misteriosi intrecci del destino è stato quello di incontrare “Insieme si può…” che, oltre a definire la prima tappa del mio viaggio, mi ha aiutato a realizzare un altro dei miei sogni, ovvero partecipare in prima persona ad un progetto di volontariato. Mi sono recata così in Thailandia a visitare una delle realtà che l’Associazione supporta attraverso il Sostegno A Distanza e i Regali Senza Frontiere: la fondazione Fordec, un vero e proprio punto di riferimento per l’intera comunità circostante, che sostiene non solo bambini e famiglie in difficoltà, ma tutti coloro che ne hanno bisogno. Sarò sincera, è stato un mese lungo e impegnativo, non tanto per le mansioni che dovevo svolgere perché il mio compito era quello di servire i pasti, fare le pulizie, giocare con i bambini, aiutarli a seguire le lezioni ed insegnare loro qualche parola in inglese; quanto per il grande lavoro che si stava muovendo dentro di me. Ho preso una parte di ciò che credevo vero e l’ho ridimensionata totalmente, per costruire qualcosa di nuovo. Ho iniziato a guardarmi intorno con occhi diversi. Molte domande mi hanno accompagnato durante tutto il mese che ho trascorso con loro. Sono partita pensando di andare dall’altra parte del mondo per aiutare qualcuno, ma ho dovuto ricredermi nello scoprire che quel qualcuno stava aiutando me. In questo processo mi sono state molto d’aiuto le parole di Anna, la volontaria che mi ha seguito prima, durante e dopo quest’esperienza. Mi ha fatto capire che ciò che facciamo è come “una goccia in un oceano”: apparentemente la goccia sembra essere ininfluente ed insignificante, ma è proprio grazie all’insieme di molte gocce che si può ammirare la potenza e la vastità dell’oceano. L’obiettivo dei progetti di volontariato non è quello di stravolgere la vita negli altri Paesi, imponendo loro il nostro modo di operare, considerandolo il migliore in assoluto; è un arricchimento bidirezionale, improntato sul rispetto reciproco e sulla collaborazione, in un lavoro lento verso un obiettivo comune che si consolida nel tempo. Riflettere su questo mi ha permesso di mettere da parte l’ansia di voler risolvere in un mese tutti i problemi che affliggono l’umanità e di lasciar spazio alla spontaneità, all’umiltà, all’affetto, alla gratitudine. Anche io ero una goccia che portava nuovi modi di pensare e di vedere, sorrisi e abbracci per quei bambini pieni di energia che saltellavano di qua e di là e, allo stesso tempo, ero lì per ricevere un’importante lezione di vita da loro. Il grande mare della solidarietà stava continuando inarrestabile a crescere.
Advertisement