Insieme nr. 16 dicembre 2011

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Periodico della Parrocchia S. Maria Assunta in Brembate di Sopra Anno III - N. 16 - Dicembre 2011


Come ricevere il giornalino parrocchiale "Insieme"? Poiché molte persone hanno chiesto chiarimenti su come ricevere a casa il giornalino parrocchiale "Insieme", ecco alcune precisazioni che speriamo possano essere utili. 1) Il nome e l'indirizzo vanno consegnati UNA SOLA VOLTA in sacrestia. 2) La quota chiamata "di abbonamento" o "quota annuale" (di euro 12,00) è un'offerta. NON E' OBBLIGATORIA per ricevere l'Insieme. Tali offerte si raccolgono in chiesa nella cassetta con l'indicazione "INSIEME" oppure in sacrestia.

In copertina: è riprodotta la statua della Madonna, onorata con il titolo “Maria Consolatrice degli Afflitti” (conosciuta in paese come “Madonna dei disperati”), conservata in sagrestia e recentemente restaurata.

Direttore: don Corinno Scotti Direttore responsabile: Davide Agazzi Editore: Parrocchia S.Maria Assunta, Brembate di Sopra

Stampa: Guerre Serigrafia Ghiaie di Bonate Sopra Redazione: don Carlo, don Matteo, Max, Marco, Luciano, Giuseppe, Luisa Impaginazione ed elaborazione foto: Max, Luciano, Giuseppe Foto: Max, Foto Mauro

E' inutile allegare all'offerta il nome e l'indirizzo (se sono già stati dati). E' un'offerta libera per sostenere le spese della stampa.

Sommario 3 Editoriale

5 Vita parrocchiale

21 Missioni

Collaboratori: don Corinno, don Tonino, don Matteo, Clara, Cristina, Anna, suor Nives, p. Leonardo, Luisa, Giulia, Paolo, Giuseppe

24 Attualità

E-mail: insieme@oratoriobrembatesopra.net Sito web: www.oratoriobrembatesopra.net AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI BERGAMO N. 28 DEL 20.10.2008

28 Associazioni e gruppi


Editoriale

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ella sacrestia della chiesa parrocchiale c’è una nicchia che custodisce la “Madonna dei disperati”. Mi sono fatto spiegare dagli anziani il significato di quel nome e di quella statua, posta in un luogo insolito, non in chiesa ma in sacrestia. È frutto dei sacrifici delle mamme e delle spose, quando durante la grande guerra, piangevano e pre-

venta bambino. Un neonato non fa paura. Un bambino si affida, anzi vive solo se qualcuno lo ama e si prende cura di lui. Come ogni neonato Gesù vivrà solo se qualcuno si prenderà cura di lui. Cose da far venire i brividi. Impensabili se non fossero la più bella e la più grande realtà. E io dovrei tacere per lasciar spazio agli unici che possono parlare con competenza del Natale: sono i santi, gli innamorati e i bambini. I bambini che hanno ancora il profumo di Dio dalle cui mani sono appena usciti. I Santi e gli innamorati perché sanno cantare di gioia. Come gli Angeli della notte santa. Come Maria, la Madre, che piange lacrime di gioia per il Figlio appena generato. E che continua a piangere per ogni figlio. Magari per noi le sue sono lacrime di sofferenza e di dolore. Ma sono sempre lacrime di una mamma.

Buon Natale! don Corinno

***

gavano per i figli e i mariti che erano al fronte. Ora la invochiamo con un nome più giusto, tolto dalle litanie della Madonna: “consolatrix afflictorum” consolatrice degli afflitti: ma il significato e il cuore è lo stesso. Proprio in quei giorni la nicchia è stata restaurata dal nostro compaesano Giovanni Scalpellini, su iniziativa e con il contributo delle vedove della parrocchia. Il risultato di tale lavoro lo vedede dalla foto di copertina, o, meglio ancora, andando in sacrestia. Dunque, Maria è “colei che consola”, che non ci fa sentire soli, perché Lei, la Madre, ci rivela e ci comunica la tenerezza di Dio. Ma a pensarci bene, ci rendiamo conto che questo è anche il senso più vero e profondo del Natale. Dio, l’infinito, l’eterno, colui che i cieli non possono contenere, diventa una creatura. Di-

«Carissimi, non obbedirei al mio dovere di vescovo se vi dicessi “Buon Natale” senza darvi disturbo. Io, invece, vi voglio infastidire. Non sopporto, infatti, l’idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine di calendario. Mi lusinga addirittura l’ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati. Tanti auguri scomodi, allora, miei cari fratelli! Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali e vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio. Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un po-

3 INSIEME

S

u una rivista di qualche anno fa ho trovato questi “auguri scomodi” del vescovo Tonino Bello, morto da dodici anni, eppure di una provocazione più che mai attuale. Sono auguri molto scomodi, eppure profondamente veri.

Editoriale

Auguri “scomodi” per il nuovo anno


Editoriale

vero di passaggio. Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate. Maria, che trova solo nello sterco degli animali la culla dove deporre con tenerezza il frutto del suo grembo, vi costringa con i suoi occhi feriti a sospendere lo struggimento di tutte le nenie natalizie, finché la vostra coscienza ipocrita accetterà che il bidone della spazzatura, l’inceneritore di una clinica diventino tomba senza croce di una vita soppressa. Giuseppe, che nell’affronto di mille porte chiuse è il simbolo di tutte le delusioni paterne, disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate, provochi corti circuiti allo spreco delle vostre luminarie, fino a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di

tanti genitori che versano lacrime segrete per i loro figli senza fortuna, senza salute, senza lavoro. Gli angeli che annunciano la pace portino ancora guerra alla vostra sonnolenta tranquillità incapace di vedere che poco più lontano di una spanna, con l’aggravante del vostro complice silenzio, si consumano ingiustizie, si sfratta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili, si condannano popoli allo sterminio della fame. I poveri che accorrono alla grotta, mentre i potenti tramano nell’oscurità e la città dorme nell’indifferenza, vi facciano capire che, se anche voi volete vedere “una gran luce” dovete partire dagli ultimi. Che le elemosine di chi gioca sulla pelle della gente sono tranquillanti inutili. Che le pellicce comprate con le tredicesime di stipendi multipli fanno bella figura, ma non scaldano. Che i ritardi dell’edilizia popolare sono atti di sacrilegio, se provocati da speculazioni corporative. I pastori che vegliano nella notte, “facendo la guardia al gregge”, e scrutano l’aurora, vi diano il senso della storia, l’ebbrezza delle attese, il gaudio dell’abbandono in Dio. E vi ispirino il desiderio profondo di vivere poveri, che è poi l’unico modo per morire ricchi. Buon Natale! Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza».

La redazione con i sacerdoti della parrocchia i collaboratori

INSIEME

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i distributori porgono i migliori Auguri di Buon e Santo Natale

Don Tonino Bello


CALENDARIO PARROCCHIALE CATECHESI ADULTI Mercoledì Giovedì

8.30 in chiesa parrocchiale 9.30 in Casa Serena

CATECHESI RAGAZZI (oratorio) Martedì

14.50 IV primaria - II secondaria

Sabato

14.20 II-III primaria 15.50 IV primaria - II secondaria

Domenica 11.00 V primaria e II secondaria

ADORAZIONE

Il Santissimo Sacramento resta esposto ogni Venerdì dalle ore 8.30 alle 11.45 e dalle 16.45 alle 18.00 adorazione animata dalle Suore 18.00 S. Messa.

4 Domenica II di Avvento (Letture: Is 40,1-5.9-11/ Sal 84/2Pt 3,8-14/ Mc 1,1-8) Ore 11.15: Celebrazione battesimi. Ore 09.00-11.00: Ritiro bambini 1ª Comunione. Presentazione alla carità.

17 Sabato Ore 14.00: Confessioni dei ragazzi delle elementari. Ore 16.00: Confessioni dei ragazzi delle medie.

5 Lunedì. Ore 17.00: Incontro in oratorio per gli animatori dei gruppi di preghiera.

20 Martedì Ore 14.00: Confessioni dei ragazzi delle elementari. Ore 16.00: Confessioni dei ragazzi delle medie. Ore 20.30: Confessioni per i giovani e gli adulti presso la chiesa delle Cascine ad Almenno S.B.

6 Martedì. S. Nicola, vescovo. 7 Mercoledì. S. Ambrogio, vescovo e dottore della Chiesa, Patrono della Regione Lombardia. Ore 18.00: Ministri della Comunione. 8 Giovedì. Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria (Letture: Gen 3,9-15.20/ Sal 97/ Ef 1,3-6.11-12/ Lc 1,26-38) Ore 07.30: S. Messa Azione Cattolica. 9 Venerdì. S. Giovanni Diego Cuauhtlatoatzin. 11 Domenica III di Avvento (Letture: Is 61,1-2.10-11/ Sal Lc 1,46-54/ 1Ts 5,16-24/ Gv 1,6-8.19-28) Ore 09.00-11.00: Ritiro ragazzi Cresima. Ore 11.15: Presentazione ragazzi Cresima. 12 Lunedì. Beata Vergine Maria di Guadalupe. Ore 17.00: Incontro in oratorio per gli animatori dei gruppi di preghiera. 13 Martedì. S. Lucia vergine e martire.

22 Giovedì Ore 8.30-12: Confessioni Ore 15-17.30: Confessioni. 23 Venerdì Ore 8.30-12: Confessioni Ore 15-17.30: Confessioni. 24 Sabato Ore 8.30-12: Confessioni Ore 15-19.30: Confessioni.

19 Lunedì. Ore 17.00: Incontro in oratorio per gli animatori dei gruppi di preghiera. 21 Mercoledì. S. Pietro Canisio, sacerdote e dottore della Chiesa. Ore 20.30: Preghiera e scambio di auguri con i volontari della Parrocchia.

14 Mercoledì. S. Giovanni della Croce, sacerdote e dottore della Chiesa. Ore 20.30: In Oratorio: preparazione battesimi per genitori e padrini.

22 Giovedì. Ore 20.00-22.00: All’oratorio, incontro in preparazione al Natale.

18 Domenica IV di Avvento (Letture: 2Sam 7,1-5.8-12.14.16/ Sal 88/ Rm 16,25-27/ Lc 1,26-38) Ore 10.00: S. Messa animata dalla CRI.

23 Venerdì. S. Giovanni da Kety, sacerdote. Ore 20.00-22.00: All’oratorio, incontro in preparazione al Natale.

Vi t a p a r r o c c h i a l e

CONFESSIONI DI NATALE

5 INSIEME

DICEMBRE


24 Sabato. (Letture: Is 62,1-5/ Sal 88/ At 13,16-17.22-25/ Mt 1,125) Ore 21.00: S. Messa della Vigilia presso Casa Serena. Corale di Briolo. 25 Domenica. Natale del Signore Ore 0.00: Messa di Mezzanotte (Letture: Is 9,1-6/ Sal 95/ Tt 2,11-14/ Lc 2,1-14) Orale della nostra parrocchia. Ore 7.30 – 9.00: Messa dell’Aurora (Letture: Is 62,11-12/ Sal 96/ Tt 3,4-7/ Lc 2,15-20) Ore 10.00 – 11,15 – 18: Messa del Giorno (Letture: Is 52,7-10/ Sal 97/ Eb 1,1-6/ Gv 1,1-18) 26 Lunedì. S. Stefano, primo martire. Orario festivo delle messe. 27 Martedì. S. Giovanni, apostolo ed evangelista. 28 Mercoledì. Ss. Innocenti, martiri. 29 Giovedì. 2° Anniversario della morte del vescovo mons. Roberto Amadei. 30 Venerdì. Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe. 31 Sabato. S. Silvestro I, papa. Ore 18.00: Ringraziamento di fine anno.

GENNAIO

XCVIII Giornata mondiale delle migrazioni. Ritiro spirituale dei gruppi missionari a Botta di Cedrina. Giornata del seminario vicariale. 17 Martedì. S. Antonio, abate. XXIII Giornata nazionale per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra Cattolici ed Ebrei. 18 Mercoledì. Inizia la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. 20 Venerdì. S. Fabiano, papa e martire. S. Sebastiano, martire. 21 Sabato. S. Agnese, vergine e martire. Ore 14.30: Genitori bambini 4ª e 5ª elementare. 22 Domenica III del Tempo Ordinario (Letture: Gio 3,1-5.10/ Sal 24/ 1Cor 7,29-31/ Mc 1,1420) 23 Lunedì. S. Paola Elisabetta Cerioli, religiosa. 24 Martedì. S. Francesco di Sales, vescovo e dottore della Chiesa. 25 Mercoledì. Conversione di S. Paolo, apostolo. Si conclude la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. 26 Giovedì. Ss. Timoteo e Tito, vescovi.

Vi t a p a r r o c c h i a l e

27 Venerdì. S. Angela Merici, vergine.

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1 Domenica. Maria Santissima Madre di Dio. Ottava di Natale. (Letture: Nm 6,22-27/ Sal 66/ Gal 4,4-7/ Lc 2,16-21) XLV Giornata Mondiale della Pace sul tema: “Educare i giovani alla giustizia e alla pace”. Ore 17.00: Adorazione eucaristica per la pace. 2 Lunedì. Ss. Basilio Magno e Gregorio Nazianzeno, vescovi e dottori della Chiesa.

29 Domenica IV del Tempo Ordinario (Letture: Dt 18,15-20/ Sal 94/ 1Cor 7,32-35/ Mc 1,2128) Inizia la Settimana dell’Oratorio. Giornata mondiale dei malati di lebbra.

3 Martedì. Ss. Nome di Gesù. 31 Martedì. S. Giovanni Bosco, sacerdote. 6 Venerdì. Epifania del Signore. (Letture: Is 60,1-6/ Sal 71/ Ef 3,2-3.5-6/ Mt 2,1-12) Ore 15.00: Processione dei Magi. Giornata mondiale dell’infanzia missionaria. 7 Sabato. S. Raimondo di Peñaford, sacerdote. 8 Domenica. Battesimo del Signore. (Letture: Is 55,1-11/ Sal Is 12,2-6/ 1Gv 5,1-9/ Mc 1,711) Ore 11.15: Festa dei bambini battezzati nell’anno. Ore 20.30: In Chiesa: concerto di Natale (Banda). 13 Venerdì. S. Ilario, vescovo e dottore della Chiesa.

INSIEME

28 Sabato. S. Tommaso d’Aquino, sacerdote e dottore della Chiesa.

14 Sabato. Dedicazione della Cattedrale di Bergamo (a. 1689). Ore 14.30: Ritiro genitori bambini 1ª confessione. 15 Domenica II del Tempo Ordinario (Letture: 1Sam 3,3-10.19/ Sal 39/ 1Cor 6,13-15.17-20/ Gv 1,35-42)

FEBBRAIO 2 Giovedì. Presentazione del Signore. Ore 10.15: Alla scuola materna benedizione dei bambini. XVI Giornata mondiale della Vita Consacrata. 3 Venerdì. S. Biagio, vescovo e martire. S. Ansgario (Oscar), vescovo. Al termine delle messe ci sarà la benedizione della gola. Primo venerdì del mese. 5 Domenica V del Tempo Ordinario (Letture: Gb 7,1-4.6-7/ Sal 146/ 1Cor 9,16-19.22-23/ Mc 1,29-39) XXXIV Giornata nazionale per la vita sul tema “Giovani aperti alla vita”.


La redazione (che saluto) mi ha chiesto di scrivere un articolo di presentazione. Ho deciso invece di fare altro… ho scelto quest’opera d’arte di Vincent Van Gogh, intitolata “Seminatore al tramonto”, perché non voglio dir nulla di me, preferisco usare il tempo scrivendo ciò che quest’opera suggerisce alla mia mente e al mio cuore: magari da queste righe qualcosa di me potrete intuire! C’è una cosa che domina tutta l’opera, qualcosa di bello, che da senso alla vita di quel seminatore: il sole. Il sole è bello per la luce calda e lieta che arriva ad ogni angolo del quadro; dà senso a tutto

don Matteo

Alcuni amici di Brembate hanno salutato don Gustavo nella nuova parrocchia di Adrara S. Rocco il 16 ottobre 2011

Vi t a p a r r o c c h i a l e

Carissimi tutti, di Brembate di Sopra, sono don Matteo, il curato dell’Oratorio che sostituisce don Gustavo, mio amico e compagno.

perché è come se dicesse: “Non temere nulla, perché la vita è buona ed è per te!”. Il sole è al tramonto, è stata una lunga giornata di lavoro, ancora qualche passo poi rientro a casa. In questa giornata mi ha fatto compagnia il cielo dorato, il fruscio del vento tra le spighe in lontananza e quei maledetti corvi! Certo, maledetti perché stanno mangiando i semi che con fatica sto cercando di gettare nel terreno; perché restano sempre alle mie spalle, come se stessero prendendo in giro il mio lavoro, come se stessero dicendo: “Lascia perdere! Tanto non verrà nessun frutto, ci pensiamo noi a distruggere tutto!”. Ma nel cuore ho un tesoro prezioso, una Presenza speciale, una certezza che illumina tutto, anche quei maledetti corvacci: il buon Dio, che non smette mai di dirmi che la vita è per me, che mi invita a dare tutto come ha fatto Lui, che ha sigillato con la Sua vita la vittoria sul male, che mi dona la certezza che nulla di ciò che accade può davvero minacciare la Sua opera di misericordia e di salvezza. Mangiate pure corvacci, perché se anche riuscirete a sporcare di nero il quadro di questo mondo, non potete proprio far nulla contro la potenza di Dio! Il Suo amore fa sorgere il sole ogni giorno, fa germogliare le spighe, rende il cuore dell’uomo lieto per le piccole cose: c’è sempre una persona cara che, affacciata alla finestra di casa, attende con pazienza il mio ritorno!

7 INSIEME

UN CERTEZZA CHE ILLUMINA


Festa di S. Luca

Vi t a p a r r o c c h i a l e

Chi abita a Tresolzio è affezionato, da tempi immemorabili, a San Luca.

Anche quest’anno si è svolta la tradizionale festa dedicata all’evangelista, che è cominciata ufficialmente sabato 15 ottobre con la messa celebrata nella chiesina dedicata al Santo. Nel pomeriggio di domenica 16, si è svolta la suggestiva processione che ha coinvolto gli abitanti della frazione. Lungo il tradizionale percorso, opportunamente addobbato a festa, è transitata la statua del santo. La processione è stata allietata dal suono della banda ed è stata accompagnata con

preghiere, canti e riflessioni dettati da don Andrea Papini. Anche nelle giornate di lunedì, e soprattutto di martedì 18, giorno della festa liturgica di San Luca, si è celebrata la messa. La festa è stata accompagnata dalla tradizionale sagra con tombole e giochi vari. Non sono mancate le caldarroste. La sagra ha permesso la raccolta di la somma cospicua di 5.048 euro, che è stata devoluta alla Parrocchia.

INSIEME

8 Un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno dedicato tempo ed entusiasmo nell’organizzazione; un grazie particolare al sig. Paolo Quadri, per l’attività svolta.


Don Carlo, nuovo curato, è sacerdote da 34 anni. Ha operato per 7 anni ad Almenno San Bartolomeo, per 4 anni a Brembate Sotto, è stato parroco a Clanezzo per 4 anni ed a Endenna parroco per 19 anni. Ora ha chiesto di essere trasferito ed ha accettato con entusiasmo la destinazione nella nostra comunità. Anche don Carlo è insegnante preso il liceo scientifico di Zogno da 22 anni ed intende svolgere ancora questo compito che gli permette di operare tra i giovani. Molti si saranno chiesti perché da parroco è tornato a fare il curato. A questo domanda don Corinno risponde che guai se un sacerdote fosse animato da ambizioni di carriera, ma deve essere animato unicamente dallo spirito di servizio alla Chiesa e dalla ferma volontà di operare per il bene della gente là dove viene mandato. Don Corinno si è dichiarato contento per la grazia di avere due preti nuovi, cosa peraltro molto difficile da ottenere di questi tempi. Ha salutato con passione i due nuovi confratelli invitandoli ad avere atteggiamenti di umiltà, misericordia e gioia che devono sempre essere le caratteristiche di un sacerdote. Ha suggerito loro di avvicinare le persone sempre con semplicità per fare conoscere il volto di Dio che è un volto di tenerezza. Don Corinno ha ricordato poi che il prossimo 26 novembre ricorre il primo anniversa-

2. Si è poi parlato della Assemblea Diocesana del 16 settembre scorso che aveva per tema “La famiglia, il lavoro e la festa”. I membri del Consiglio Pastorale che vi hanno partecipato ci hanno comunicato le loro impressioni e le proposte del Vescovo. Sono emerse le grandi difficoltà che incontrano le famiglie, specialmente quelle giovani ed appena formate, in questo grave momento economico e sociale. I grandi cambiamenti che si sono verificati in modo repentino nel campo del lavoro con conseguenti ricadute economiche, possono influire negativamente anche nei rapporti interni alla famiglia. Inoltre si fa sempre più evidente una mancanza di valori morali che poi possono portare a diminuzione di amore tra i coniugi, e quel che è più grave, con ricadute negative sui figli. Per la parrocchia operare in questo ambito diventa sempre più difficile, ma necessario. La famiglia piccola e stretta deve diventare una famiglia allargata con la partecipazione di altre famiglie, con l’amore e la stima di tutti. E cosa è la parrocchia se non una famiglia allargata? Nel nostro piano pastorale si pensa di organizzare in Avvento ed in Quaresima incontri guidati da esperti ed autorevoli che abbiano per tema proprio l’aiuto ed il sostegno alle nostre famiglie. Al termine dell’anno pastorale poi si dovrà studiare come continuare ad intervenire e stimolare le famiglie. Per formulare delle proposte accettano l’incarico, e gli siamo grati, Mirco, Matteo ed Daniela con don Matteo, ed i catechisti battesimali con don Carlo. I catechisti battesimali a loro volta hanno proposto di riunire e rincontrare quei genitori che loro stessi hanno incontrato andando nelle case per la preparazione dei genitori al battesimo dei figli. Con la preghiera di Compieta è quindi terminata la nostra riunione. il Segratario

Vi t a p a r r o c c h i a l e

1. Dopo la preghiera iniziale è cominciato il nostro consiglio con la presentazione dei due nuovi sacerdoti che con nostra grande soddisfazione sono stati assegnati alla nostra parrocchia. Il nuovo direttore dell’oratorio don Matteo proviene dalla parrocchia di Villa d’Adda dove ha operato, dopo la sua ordinazione, per otto anni. È stato insegnante alla scuola media di Villa d’Adda ed ora insegna oltre che nella nostra scuola anche presso l’Istituto Sacro Cuore sempre di Villa d’Adda. Dal prossimo anno sarà però impegnato esclusivamente presso la nostra scuola. Don Matteo si è dichiarato contento di potere occuparsi ancora dell’Oratorio e quindi di potere operare ancora tra i giovani.

rio della morte della nostra cara Yara e che nell’occasione verrà presentato il libro con i ricordi e le preghiere raccolte in questi lunghi mesi, così da tenere viva la memoria di Yara che per la nostra comunità, ma non solo, è stata un dono.

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Verbale del Consiglio Pastorale Parrocchiale del 13 ottobre 2011


Esta es la Juventud del Papa Mattia, Alessandra, Clara, Chiara, Valentina: siamo i ragazzi di Brembate di Sopra che han-

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occasione della catechesi incentrata sulla testimonianza, ci ha raccomandato di impegnarci nel racconto, una volta tornati a casa.

INSIEME

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no deciso di prendere parte alla Giornata Mondiale della Gioventù a Madrid lo scorso agosto, aggregandosi al Gruppo Giovani di Prezzate, guidati da Don Alessandro, parroco di Mapello. Con questo articolo vogliamo rendervi partecipi di quanto abbiamo sperimentato nella settimana trascorsa a Madrid, nelle fatiche e nelle soddisfazioni, riprendendo la lezione del nostro vescovo Francesco Beschi che, in

Cominciamo con la partenza da Presezzo alle ore 4:00 del 15 agosto, a cui hanno fatto seguito ben 16 ore di pullman per arrivare nelle vicinanze di Barcellona e fare la nostra prima conoscenza con l'(im)perdibile cena al sacco fornitaci dall'organizzazione e le comodissime notti passate sui pavimenti delle palestre. È stato solo alla sera del giorno 16 che siamo finalmente giunti al nostro alloggio madrileno: la palestra del centro sportivo del paese di Velilla de San Antonio.

I tre giorni seguenti possiamo riassumerli citando la coinvolgente e motivante catechesi di Mons. Francesco Beschi, oltre alla visita della città di Madrid, in particolare del Museo Reina Sofia, che ospita fra gli altri capolavori l'imponente Guernica di Picasso. La prima occasione di incontro con il Papa è stata l'accoglienza in Piazza de Cibeles, dove per la prima volta abbiamo preso realmente consapevolezza della moltitudine di giovani venuti dai cinque continenti portando con loro l'entusiasmo, l'allegria e tanta voglia di crescere insieme nella fede. Questo evento è stato però solo un assaggio di quello che ci ha aspet-


malmente vivono in posti lontani da noi. Invece dal punto di vista spirituale abbiamo sentito crescere in noi la spinta ad essere testimoni e missionari del Cristo di cui abbiamo approfondito la conoscenza in questi intensi giorni a Madrid. Il filo conduttore delle parole che ci sono state rivolte è stata la testimonianza, declinata nei tre aspetti della gratitudine verso Dio e verso chiunque si faccia portatore di amore, della mitezza nel confronto con gli altri, e del racconto, in cui le opere hanno più importanza delle parole. tato nei due intensi giorni trascorsi all'aeroporto militare di Cuatro Vientos, diventato per noi “la spianata” . Il caldo pomeridiano e l'imprevisto diluvio serale hanno ostacolato la perfetta riuscita della serata di preghiera; abbiamo però recuperato la mattina successiva, con la Messa presieduta dal Santo Padre, conclusasi con l'invito dello stesso Papa ad essere messaggeri di Cristo nelle nostre comunità. Gli ultimi giorni sono stati in gran parte occupati dal viaggio di rientro, con tappa a Barcel-

lona, dove abbiamo avuto la possibilità di ammirare la maestosa Sagrada Familia. Possiamo dire di aver vissuto un'esperienza sconvolgente sotto vari aspetti. Dal punto di vista umano abbiamo imparato a vivere la quotidianità in costante relazione con gli altri, oltre che ad ascoltare le storie di ragazzi che nor-

drid che ci hanno accolto con grande disponibilità e ci hanno sostenuto per questi otto giorni; infine ringraziamo tutti coloro che abbiamo incontrato per le vie di questa meravigliosa città e che hanno camminato con noi. Arrivederci alla prossima GMG, destinazione Rio De Janeiro 2013! Clara

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Non possiamo fare a meno di ringraziare chi ci ha reso possibile questo pellegrinaggio: il Gruppo Giovani di Prezzate, guidato da Rose e Mario; Don Alessandro parroco di Mapello; Don Andrea e il suo gruppo di Ponte San Pietro con cui abbiamo condiviso l'intera GMG; tutti i volontari spagnoli e gli abitanti di Ma-

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In conclusione ci sentiamo di avere vissuto a pieno il tema di questa GMG, ovvero di essere firmes en la fe, radicati e fondati in Cristo.


TAIZÈ

Vi t a p a r r o c c h i a l e

Taizè è un posto molto particolare... la mia "vacanza" più che una vacanza è stata "un'esperienza di vita"... ho scoperto che sono un po' vecchia per il campeggio, che la tenda non è comoda e che a dormire in tenda fa freddo... ma ho scoperto che non sono troppo vecchia.... infatti quando mi sono "abituata" al materassino, all'umidità e all'odore "di tenda" mi sono divertita .... ho scoperto che devo ringraziare il Signore di avere una casa, con un bagno tutto mio!!!... che sono fortunata a non dover fare file lunghissime per lavare i denti e che è una grazia pure la possibilità di fare la doccia quando voglio in un ambiente pulito, ordinato e .... grande..... pensa , ho scoperto che il bagno di casa mia E' GRANDE!!.... Ho scoperto che ho la grazia di avere il frigorifero pieno (anche quando mi pare sia vuoto, in realtà è pieno) che ho la fortuna di avere piatti,

INSIEME

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bicchieri e posate con cui mangiare... un tavolo da apparecchiare e una bella tovaglia su cui mangiare... ho scoperto che sono molto , molto fortunata!! Ho scoperto anche, però, che mangiare su un tavolo (anche se spoglio) con tante persone che parlano, si confrontano, si sostengono, si ascoltano... NON HA PREZZO!... Che avere sempre al fianco qualcuno che si preoccupa di sapere come stai, come hai dormito, cosa pensi, cosa sogni..... quello fa si che il cibo che mangi sia poco importante, che la doccia che non puoi fare (perché in bagno c'è coda) non è assolutamente di vitale importanza, e che passare qualche ora in silenzio ad ascoltare gli altri o a guardare il cielo vale molto di più di una giornata passata sul divano a guardare la tv, o a leggere un libro, o a fare shopping.... Ho scoperto che La Chiesa siamo davvero noi,

che si può fare Chiesa anche mentre si sta sdraiati in un campo, o mentre si medita la parabola del Figliol Prodigo.. anche se non si è seduti comodi, anche se poco distante da chi parla di Gesù ci sono 30 bambini che fanno rumore, gridano e giocano... Ho scoperto che anche il canto è preghiera, che se ascolti con il cuore i canti "ti pare quasi di sentire cantare gli angeli" perché quando tutti insieme cantano non c'è più lo stonato, quello che perde il filo... non c'è più il bravo e l'incapace... si crea una sola voce, una sola melodia.... Taizè è stato questo e ancora tanto altro.... è stato i capelli che non si pettinano e non si asciugano e vanno dove gli pare a loro... e chi se ne frega se non sei "carina" da vedere.... perché chi parla con te non lo fa perché sei carina, ma perché sei Figlia di Dio e ha voglia di conoscerti... perché chiunque ha una storia da raccontare, bello, brutto, ordinato, disordinato.... rasta, punk, bianco, nero.... e se ascolti, dentro quella storia , c'è sicuramente un insegnamento anche per te.... Ho scoperto che la vita è una parabola, che ogni giorno è una parabola, che dentro ad ogni attimo possiamo trovare una parabola fatta apposta per noi, in ogni cosa, in ogni situazione, in ogni anima, in ogni vita, in ogni tutto il Signore ci vuole dare un insegnamento.... sta a noi prestare l'attenzione del cuore e dell'anima per capire cosa il Signore ci vuole comunicare.... Ti puoi immaginare cosa sia significato il rientro... un delirio.... dal Tabor è dura scendere.... Ma come dice quella canzone "il nostro posto è là... è là in mezzo al mondo.... "... quindi sono qui... con un po' di malinconia e tante fatiche.... Oh... come sempre ho scritto un mare di parole ... Scusa Don... Un abbraccio e buona giornata. Cristina


Messaggio del Consiglio Episcopale Permanente per la 34a Giornata Nazionale per la vita (5 febbraio 2012)

Educare i giovani a cercare la vera giovinezza, a compierne i desideri, i sogni, le esigenze in modo profondo, è una sfida oggi centrale. Se non si educano i giovani al senso e dunque al rispetto e alla valorizzazione della vita, si finisce per impoverire l’esistenza di tutti, si espone alla deriva la convivenza sociale e si facilita l’emarginazione di chi fa più fatica. L’aborto e l’eutanasia sono le conseguenze estreme e tremende di una mentalità che, svilendo la vita, finisce per farli apparire come il male minore: in realtà, la vita è un bene non negoziabile, perché qualsiasi compromesso apre la strada alla prevaricazione su chi è debole e indifeso. In questi anni non solo gli indici demografici ma anche ripetute drammatiche notizie sul rifiuto di vivere da parte di tanti ragazzi hanno angustiato l’animo di quanti provano rispetto e ammirazione per il dono dell’esistenza. Sono molte le situazioni e i problemi sociali a causa dei quali questo dono è vilipeso, avvilito, caricato di fardelli spesso duri da sopportare. Educare i giovani alla vita significa offrire esempi, testimonianze e cultura che diano sostegno al desiderio di impegno che in tanti di loro si accende appena trovano adulti disposti a condividerlo. Per educare i giovani alla vita occorrono adulti contenti del dono dell’esistenza, nei quali non prevalga il cinismo, il calcolo o la ricerca del potere, della carriera o del divertimento fine a se stesso. I giovani di oggi sono spesso in balia di strumenti – creati e manovrati da adulti e fonte di lauti guadagni – che tendono a soffocare l’impegno nella

realtà e la dedizione all’esistenza. Eppure quegli stessi strumenti possono essere usati proficuamente per testimoniare una cultura della vita. Molti giovani, in ogni genere di situazione umana e sociale, non aspettano altro che un adulto carico di simpatia per la vita che proponga loro senza facili moralismi e senza ipocrisie una strada per sperimentare l’affascinante avventura della vita. È una chiamata che la Chiesa sente da sempre e da cui oggi si lascia con forza interpellare e guidare. Per questo, la rilancia a tutti – adulti, istituzioni e corpi sociali –, perché chi ama la vita avverta la propria responsabilità verso il futuro. Molte e ammirevoli sono le iniziative in difesa della vita, promosse da singoli, associazioni e movimenti. È un servizio spesso silenzioso e discreto, che però può ottenere risultati prodigiosi. È un esempio dell’Italia migliore, pronta ad aiutare chiunque versa in difficoltà. Gli anni recenti, segnati dalla crisi economica, hanno evidenziato come sia illusoria e fragile l’idea di un progresso illimitato e a basso costo, specialmente nei campi in cui entra più in gioco il valore della persona. Ci sono curve della storia che incutono in tutti, ma soprattutto nei più giovani, un senso di inquietudine e di smarrimento. Chi ama la vita non nega le difficoltà: si impegna, piuttosto, a educare i

giovani a scoprire che cosa rende più aperti al manifestarsi del suo senso, a quella trascendenza a cui tutti anelano, magari a tentoni. Nasce così un atteggiamento di servizio e di dedizione alla vita degli altri che non può non commuovere e stimolare anche gli adulti. La vera giovinezza si misura nella accoglienza al dono della vita, in qualunque modo essa si presenti con il sigillo misterioso di Dio.

Roma, 4 novembre 2011 Memoria di San Carlo Borromeo il Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana

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La vera giovinezza risiede e fiorisce in chi non si chiude alla vita. Essa è testimoniata da chi non rifiuta il suo dono – a volte misterioso e delicato – e da chi si dispone a esserne servitore e non padrone in se stesso e negli altri. Del resto, nel Vangelo, Cristo stesso si presenta come “servo” (cfr Lc 22,27), secondo la profezia dell’Antico Testamento. Chi vuol farsi padrone della vita, invecchia il mondo.

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“Giovani aperti alla vita”


Brembate di Sopra - Ostrów Mazowiecka

Un incontro sotto il segno del Beato Giovanni Paolo II Per la solennità della Madonna Assunta il nostro paese, come da tradizione, si veste di luci e colori e la cittadinanza brembatese si prepara ad onorare la nostra patrona, in un periodo, quello estivo, che riserva ritmi meno frenetici, spazi dove ritrovare il gusto di incontrasi e parlarsi, occasio-

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ni per arricchire lo spirito. Le condizioni climatiche favorevoli hanno permesso, quest’anno, che gli intrattenimenti programmati per la festa patronale si svolgessero regolarmente, senza interruzioni o incresciosi spostamenti: un calendario di eventi particolarmente piacevoli e ricco ha attirato l’attenzione dei brembatesi - e non solo - che hanno partecipato numerosi. Proprio per permettere la massima partecipazione da parte della cittadinanza, l’Amministrazione Comunale ha voluto festeggiare, il 14 Agosto scorso, due importanti avvenimenti:

l’intitolazione della nuova piazza al beato Papa Giovanni Paolo II il 10° anniversario del gemellaggio con la città polacca di Ostrów Mazowiecka proprio nella nuova piazza, un luogo destinato a diventare il “salotto cittadino” che ospiterà le manifestazioni pubbliche e moltiplicherà le occasioni di incontro. Ha condiviso con noi questi momenti di festa una delegazione dell’amministrazione civica di Ostrów Mazowiecka capeggiata dal Sindaco Wladyslaw Krzyzanowski, accompagnata da un interprete, dal Parroco della città Mons. Okula e dal Vicario don Chodkowski. I due sacerdoti polacchi sono stati gentilmente ospitati in canonica da Don Corinno, che ringraziamo sentitamente: la difficoltà di comunicazio-

ne è stata facilmente superata grazie alla perfetta conoscenza della lingua italiana da parte del Vicario polacco. La cerimonia civile di intitolazione della piazza è stata preceduta da una Santa Messa, celebrata sulla piazza alle ore 20,00, presieduta da don Corinno, con il curato don Gustavo, il monfortano padre Corrado Maggioni, don Carlo Comi – ora destinato a Brembate Sopra -, Mons. Okula e don Chodkowski, alla presenza delle Autorità, delle Associazioni Locali, del progettista e della Società costruttrice della piazza e tanti cittadini. Sull’altare abilmente addobbato con i colori propri della festività della Madonna Assunta, spiccava una bellissima immagine di Giovanni Paolo II, mentre il bel tramonto ha fatto da suggestivo sfondo ad una concelebrazione ricca di spunti di riflessione per un’assemblea raccolta e partecipe. Proprio nel corso della Messa i due sacerdoti polacchi hanno voluto ribadire che “…la nuova piazza è molto bella e utile alla cittadinanza, ma soprattutto ogni persona che passerà su questa piazza sentirà la protezione di Papa Wojtyla”. Hanno evidenziato, inoltre, che alla Madonna Assunta è intitolata anche la Chiesa parrocchiale di Ostrów: entrambe le comunità sono quindi sotto la sua protezione. Al termine della celebrazione, ha avuto inizio la cerimonia di intitolazione della nuova piazza. L’Amministrazione Comunale ha predisposto una targa toponomastica in marmo che è stata benedetta da don Corinno e che troverà presto una sua idonea collocazione. Il Sindaco Diego Locatelli ha spiegato la scelta dell’Amministrazione con queste parole: “Era sera il 2 aprile 2005 quando, dopo una lunga agonia, il mondo intero si è fermato alla notizia della morte di uno degli uomini più significativi del nostro tempo, che ha cambiato la storia scrivendo pagine che parlano di dialogo fra i popoli, di concordia fra le nazioni e fratellanza fra gli uomini. Atei e credenti di tutte le fedi religiose hanno piegato il capo di fronte al carisma di Karol Wojtyla, un uomo arrivato da lontano che ha saputo sempre porsi dalla parte degli ultimi e parlare agli animi degli uomini. E’ difficile raccontare la grande opera di Papa Giovanni Paolo II con poche parole. Tutti noi lo ricordiamo ancora presente e ognuno di noi secondo la propria esperienza.


L’applauso che la cittadinanza ha tributato alle parole del Sindaco ha espresso l’unanime consenso, condividendo i sentimenti di ammirazione verso Papa Wojtyla. La cerimonia ha poi proseguito con il rinnovo del patto di gemellaggio con la città polacca di Ostrów Mazowiecka, preceduta dalle parole dell’Assessore Mario Imi, che fu promotore dell’iniziativa: “A nome di tutta la popolazione rivolgo un cordiale saluto a tutta la delegazione di Ostrów Mazowiecka con la quale oggi ci troviamo a celebrare il traguardo dei 10 anni di gemellaggio fra i nostri paesi. 10 anni in cui la conoscenza reciproca si è approfondita costruendo un autentico legame di amicizia che ha costituito un ponte fra le nostre due comunità. Abbiamo potuto sperimentare che la fratellanza fra i popoli non è un concetto astratto, o il frutto di accordi fra Nazioni, ma è il legame concreto,

individuale e fraterno che si costruisce fra persone che si conoscono e, pur nella diversità della propria lingua e cultura, trovano un terreno comune di dialogo e costruiscono legami di profonda amicizia. E’ attraverso esperienze come queste che i nostri concittadini sperimentano l’idea di Europa senza confini e senza barriere. Entrambi abbiamo colto l’opportunità di arricchimento personale e dell’intera comunità rappresentato dal gemellaggio: l’attività amministrativa, la vita del paese, le sue feste e le sue tradizioni, la scuola e le proposte culturali, ogni aspetto della vita della comunità ha ricevuto un contributo dallo scambio reciproco. Fra i momenti più significativi posso ricordare il primo incontro con il primo cittadino di Ostrów Andrzej Andersz e con tutto il consiglio comunale; voglio ricordare anche il Sindaco successivo Mieczyslaw Szymalski e quello attuale Wladyslaw Krzyzanowski. Con loro ringraziamo anche tutta la cittadinanza di Ostrów che ci ha sempre riservato una calorosa accoglienza. Le amministrazioni e gli amministratori si sono succeduti nel tempo ma il gemellaggio è andato sempre consolidandosi e rafforzandosi, fino ad oggi, giorno in cui raggiunge il suo culmine con l’intitolazione della nuova piazza di Brembate di Sopra al Beato papa Giovanni Paolo II, il Papa polacco, che tanto ha contribuito ad abbattere i muri che dividevano est e ovest e a rafforzare sentimenti di unità e di fratellanza, in particolare fra Italia e Polonia. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno collaborato in questi 10 anni alla realizzazione delle iniziative del gemellaggio, in particolare il Sindaco Rota, il Sindaco attuale Locatelli, tutti i Consiglieri, gli insegnanti e i ragazzi che hanno partecipato e le loro famiglie. Rinnoviamo oggi l’impegno a rinforzare i legami fra Brembate Sopra e Ostrów Mazowiecka, nella certezza che è attraverso la conoscenza reciproca, la stima e l’amicizia fra la gente dei nostri paesi la più sicura garanzia per un futuro di pace e di prosperità per tutti.” Molto toccante è stata, infine, la testimonianza di un giovane studente che fece parte del gruppo di

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Qualche anno fa, quando la piazza stava ancora prendendo forma, un membro della Giunta ha proposto l’intitolazione a Giovanni Paolo II. La proposta è stata subito accettata, senza pensarci due volte, senza nessun dubbio e chiedersi perché. E’ stato subito scontato. Una piazza dedicata a Karol Wojtyla – Giovanni Paolo II. Noi vogliamo veramente che questo luogo sia un simbolo che rappresenti l’immagine dei suoi insegnamenti, un luogo di fratellanza e di concordia. Per Brembate di Sopra ha poi un altro significato importante. Da dieci anni siamo gemellati con Ostrów Mazowiecka, una importante città della Polonia. Polonia, terra di origine di Papa Giovanni Paolo II, la nazione che lui amava e che noi abbiamo imparato a conoscere. Abbiamo conosciuto la sua gente e credo di non sbagliare dicendo che ha il suo stesso carattere: fiero, coraggioso, umano, credente e lavoratore, ma soprattutto entusiasta e desideroso di crescere e andare avanti. Umilmente dovremmo alcune volte prendere esempio. Tanti sarebbero ancora i sentimenti e pensieri da poter esprimere, ma credo che il senso di questa intitolazione sia dimostrato questa sera. L’unione tra le persone, rappresentanti religiosi, politici, autorità, uomini, donne, ragazzi della nostra comunità e dei paesi vicini, insieme con gli amici polacchi ed ucraini, tutti per onorare e celebrare questo Papa straordinario.”

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Intitolare la piazza a questo grande uomo potrebbe sembrare inadeguato, azzardato, forse meriterebbe qualcosa di più prestigioso. Non ho risposte.


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studenti brembatesi che per primi sperimentarono lo scambio culturale con i loro coetanei polacchi: “Sono già passati 10 anni da quella fantastica esperienza di gemellaggio con i ragazzi di Ostrów. Nel ripensarci ricordo molto chiaramente l’atmosfera che si respirava già nei mesi precedenti al viaggio, nelle lunghe giornate di organizzazione e di preparazione; eravamo tutti esaltati per quello che stavamo facendo, come se sapessimo già che quella sarebbe stata un’esperienza di cui magari, dieci anni più tardi, avremmo parlato con tanto piacere...ed un briciolo di nostalgia. Ricordo come se fosse ieri il giorno in cui arrivarono i ragazzi polacchi; lo so che potrebbe suonare come la solita retorica dei discorsi ufficiali, ma sono sincero quando dico che l’entusiasmo era tale che, già dopo qualche ora, il gruppo era ben amalgamato ed unito; c’era chi si esprimeva a gesti e chi invece tentava di farsi capire sfoderando un tanto simpatico quanto improbabile inglese (questo soprattutto noi italiani che studiavamo per lo più il francese). In quella settimana evidentemente l’evento richiamò l’attenzione di tutti, tanto che l’intero paese sembrò essere molto interessato e partecipe alla novità; si organizzarono cene, gite, serate e tornei a cui aderirono anche persone che non facevano parte del progetto, ma che erano semplicemente state richiamate dall’aria di festa che aleggiava a Brembate. Furono davvero dei bei giorni, ma per noi pochi fortunati il meglio doveva ancora venire. Per ognuno di noi ragazzi era la prima volta che si prospettava una settimana lontani dai nostri genitori, ospitati da un’altra famiglia in un paese che non conoscevamo. La cosa che mi sorprende ancora però, è proprio il fatto che nessuno di noi appariva preoccupato o agitato; probabilmente la settimana precedente era andata talmente bene da farci dimenticare le normali paure che si possono avere quando si deve affrontare per la prima volta qualcosa di nuovo. Il nostro arrivo a Ostrów fu letteralmente una festa, eravamo contentissimi di riabbracciare i

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nostri amici, ormai era come se ci conoscessimo da tanto tempo. Quello che mi è rimasto maggiormente di quei giorni in Polonia è proprio l’entusiasmo e il calore che ci regalarono i ragazzi, le famiglie che ci ospitarono e l’intera città. Ovunque andassimo erano stati preparati spettacoli, concerti e feste, ci sentivamo veramente al centro dell’attenzione e si avvertivano chiaramente l’impegno e la passione della gente di Ostrów. Non voglio annoiarvi raccontando ogni singolo episodio, perché probabilmente mi stacchereste il microfono con la forza; vorrei solo concludere dicendo che mi considero molto fortunato ad aver vissuto un’esperienza di quel tipo proprio a quell’età perché, anche a distanza di parecchi anni, riconosco di aver avuto un aiuto importante per una maggiore apertura mentale. Purtroppo, nel corso degli anni, non sono riuscito a mantenere tanti contatti con i miei amici polacchi, questo anche perché all’epoca non avevamo Facebook e molti non avevano neanche il cellulare…questa è la sola cosa che rimpiango. In ogni caso, mi auguro che questo tipo di esperienza possa continuare nel tempo, per dare modo ad altri ragazzi di vivere le stesse emozioni e perché magari possano, tra dieci anni, parlarne con lo stesso entusiasmo. Quanto a me, spero che prima o poi possa tornare a Ostrów e rivedere qualcuno di loro per rivivere insieme quei fantastici giorni di dieci anni fa.” I Sindaci delle due città gemellate hanno infine sottoscritto il rinnovo del patto che così recita: Oggi, 14 Agosto 2011, noi Sindaci di Brembate di Sopra e Ostrów Mazowiecka, nel rinnovare il Patto di Gemellaggio tra i nostri Comuni, confermiamo un percorso che ha avuto inizio 10 anni fa e che ha contribuito a generare innumerevoli opportunità di scambi di carattere culturale, economico, sportivo ed artistico ed a sancire il senso di identità europea costruita dalla Gente Comune, promuovendo i valori universali di amicizia e cooperazione. Il rinnovo del Patto tra i nostri Comuni esprime la soddisfazione per il risultato ottenuto, conferma la volontà di mantenere costanti rapporti tra le nostre comunità e sottolinea il forte impegno per far conoscere ai giovani l’importanza di questo legame.

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L’esecuzione degli inni polacco, italiano ed europeo da parte del nostro Corpo Bandistico G. Donizetti hanno siglato la fine di una manifestazione ricca di contenuti ed emozioni, condivise da tanti cittadini che hanno voluto assaporare una bella serata estiva in piazza. Anna Foto Mauro


Anagrafe

FUSTINONI GIORGIA di Luca e di Pasini Manuela nata il 20.04.2011 battezzata il 03.07.2011 GRIGOLETTO MATIAS di Antonio e di Laila Sharkawi nato il 09.07.2010 battezzato il 25.07.2011

PELLEGRINELLI LORENZO di Fabio e di Capelli Daniela nato il 25.02.2011 battezzato il 04.09.2011 Signore, ti ringraziamo di averci donato Lorenzo e con lui questa nuova vita. Prendici per mano ed aiutaci ad essere genitori nel difficile compito di educatori, affinché possiamo sempre essere per Lorenzo un giusto esempio. Fa’ di Lorenzo uno strumento della tua pace, guidalo con l’amore che solo tu conosci nel cammino della vita. Grazie della gioia che hai portato nei nostri cuori. Noi ti preghiamo. AIOLFI MARTINA di Simone e di Ferreri Marzia nata il 21.11.2010 battezzata il 04.09.2011 Signore, sostienici e guidaci, come genitori, ad educare la nostra piccola Martina. Secondo i tuoi insegnamenti di verità e di amore. Sappia portarti nel cuore per tutti i giorni della vita. Ti preghiamo. VIGANÒ MELISSA di Bruno e di Lozza Samanta nata il 09.05.2011 battezzata il 04.09.2011 O Signore, ti ringraziamo per averci voluto donare questa preziosa vita, Melissa, la proteggeremo e la cresceremo nell’amore e nella fede. O Signore, accompagna noi genitori nel lungo cammino della vita insieme ai nostri bambini.

CAPELLI LUCREZIA di Daniele e di Maggioni Monica nata il 08.07.2011 battezzata il 04.09.2011 Ti ringraziamo, Signore, per averci affidato la vita della piccola Lucrezia; per averci permesso di godere ancora della tenerezza e del sorriso di un’altra figlia. Aiutaci ad accrescere la nostra fede, ad essere un buon esempio di umiltà e bontà affinché anche Lucrezia possa amarti ed aprire il proprio cuore al bene. SARTIRANI ERMES di Andrea e di Sala Paola nato il 10.03.2011 battezzato il 18.09.2011 Signore ti ringraziamo per la nostra famiglia, fa’ che nella nostra casa regnino sempre amore e comprensione, calma e pazienza, rispetto reciproco e attenzione verso i problemi di ognuno, piccoli o grandi. Fa’ che sempre ci sia il desiderio di stare insieme e di condividere. Fa’ che per Ermes, Anita e Tecla anche la tua casa sia sempre luogo di rifugio e la tua parola sia per loro di aiuto e guida nella vita. Fa’ che crescano buoni e sinceri e mantengano il loro sorriso, la loro dolcezza, il loro entusiasmo. Fa’ che diano sempre il meglio di se stessi che affrontino i problemi con forza, coraggio e fiducia nelle loro capacità nel tuo amore e nella provvidenza. Ti ringraziamo Signore per la nostra famiglia,. Amen. RAVASIO GIULIA MARIA di Adolfo e di Mascheroni Emanuela nata il 23.07.2010 battezzata il 18.09.2011 Signore, ti ringraziamo per averci dato questo grande dono che oggi intendiamo presentare e rendere parte di questa comunità. Ti preghiamo affinché Giulia Maria possa trovare in noi un esempio e un valido sostegno nel percorrere il suo cammino di fede. Noi ti preghiamo.

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BETTINELLI ELISA di Roberto e di Spotti Eleonora nata il 12.03.2011 battezzata il 03.07.2011

RAVASIO LORENZO di Agostino e di Cornali Francesca nato il 09.02.2011 battezzato il 04.09.2011 Signore, oggi abbiamo portato Lorenzo, nostro figlio frutto del nostro amore, nella tua casa per presentartelo. Ti ringraziamo di avercelo donato e ti preghiamo di proteggerlo in ogni momento della sua vita e di aiutarci a crescerlo secondo gli insegnamenti della fede cristiana, noi ti preghiamo.

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BATTESIMI


MILANESI VIOLA DESIDERIA di Roberto e di Noris Paola nata il 31.12.2010 battezzata il 18.09.2011 Piccola Viola, sei il dono più bello che mamma e papà abbiano mai avuto. Oggi ricevi il sacramento del Battesimo, è una gioia immensa per noi perché Dio ti aiuterà nel tuo cammino di fede; sarà la tua luce. GALBUSERA DARIO ANGELO di Luigi Battista e di Averara Daniela Rachele nato il 07.06.2011 battezzato il 18.09.2011 O Signore, con tutto il nostro amore oggi portiamo a te il nostro piccolo Dario Angelo così che come Milena Caterina possa ricevere il sacramento del Battesimo. Ti chiediamo per la nostra famiglia una crescita di amore e fede cristiana. Noi ti preghiamo.

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CACCIA ALICE di Giorgio e di Arzuffi Jennifer nata il 20.12.2010 battezzata il 18.09.2011

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BOLIS DIEGO di Luca e di Caccia Petra nato il 19.07.2010 battezzato il 18.09.2011 BOLIS ELENA di Luca e di Caccia Petra nata il 19.08.2011 battezzata il 18.09.2011 CACCIA FEDERICO di Riccardo e di Ricappi Marianna nato il 03.04.2011 battezzato il 18.09.2011 PEDRETTI GLORIA di Roberto e di Ferrari Ilenia nata il 17.06.2011 battezzata il 02.10.2011 Signore, ti ringraziamo immensamente per averci donato Gloria. Aiutaci in questo cammino di genitori, affinché possiamo trasmetterle il valore della fede e dell’amore per il prossimo.

COLLEONI THOMAS di Massimo e di Sartirani Laura nato il 30.05.2011 battezzato il 02.10.2011 Preghiamo per Thomas, i genitori, la madrina, il padrino, per tutti i bambini e per tutte le persone che conosciamo e non conosciamo, perché vivano sempre in serenità e felicità nella fede e nell’amore del Signore. Noi ti preghiamo TIRONI NICOLAS di Stefano e di Magno Jennifer nato il 08.04.2011 battezzato il 02.10.2011 SANA ELISA di Marco e di Lazzaroni Barbara nata il 27.10.2010 battezzata il 02.10.2011 Voi siete felicità, voi siete amore, voi siete futuro, voi siete il nostro meraviglioso presente, voi siete il dono che Dio ci ha voluto concedere, un meraviglioso dono da coltivare insieme. Signore accogli oggi questi nostri figli nella tua chiesa affinché possano essere anche figli tuoi e aiutaci a crescerli nell’amore della tua luce. Amen. TERZI DAVID di Pierluigi e di Pellegrini Laura Milena nato il 08.07.2011 battezzato il 02.10.2011 Signore, ti ringraziamo per averci donato il nostro piccolo David. Un figlio è un dono così importante e prezioso! Per questo ti chiediamo di aiutarci ad educarlo nel suo cammino di fede e di vita. PEDRUZZI NICCOLÒ di Marco e di Zanchi Michela nato il 20.05.2011 battezzato il 16.10.2011 In questo giorno o Signore chiediamo, noi genitori, di accogliere nella comunità il nostro piccolo Niccolò attraverso il dono del Batte- simo. Non ci stanchiamo mai di guardarlo, lui così piccolo, così fragile, così bisognoso della nostra protezione e del nostro amore, ti ringraziamo o Signore per i suoi sorrisi che ogni volta ci riempiono il cuore e ci fanno commuovere e per ogni suo sguardo che ci trasmette amore. O Signore noi ti preghiamo, aiutaci a proteggerlo e a farlo crescere nella fede della tua chiesa anche con l’aiuto del suo angelo custode perché attraverso il battesimo ogni bimbo riceve il proprio angelo custode che lo accompagna, lo ispira e lo guida spiritualmente nel lungo percorso che è la vita.


CABRINI DAVIDE di Mauro e di Zanchi Elena nato il 18.04.2011 battezzato il 16.10.2011 Oh Signore, ogni volta che guardiamo il nostro piccolo Davide, ci rendiamo conto di essere stati partecipi con e grazie a te al miracolo della vita! Aiutaci a crescerlo con la consapevolezza che la vita è un dono meraviglioso e ad educarlo nel segno del tuo amore e della fede, affinché possa essere un bambino felice nella nostra nuova famiglia protetta dalla tua luce. Noi ti preghiamo.

MATRIMONI

SANA CAROLINA di Ivano e di Locatelli Chiara nata il 07.04.2011 battezzata il 13.11.2011 Signore, benedici i nostri bambini, custodisci la meraviglia nei loro occhi, proteggi la bellezza dei loro gesti, guida i loro passi e dona a noi tutti, figli di Dio, la tua luce, per crescerli felici nell’amore.

26 agosto 2011

SANA CAROLINA di Ivan e di Locatelli Chiara nata il 07.04.2011 battezzata il 13.11.2011 Signore, benedici i nostri bambini, custodisci la meraviglia nei loro occhi, proteggi la bellezza dei loro gesti, guida i loro passi e dona a noi tutti, figli di Dio, la tua luce per crescerli felici nel tuo amore.

PERICO FEDERICA Testimoni: Mazzoleni Alice e Perico Silvia.

CANTUNI MARIO EMILIO con LUBRINI LILIANA 15 ottobre 2011 Testimoni: Ruffoni Matteo e Inchingolo Alessandra.

Vi t a p a r r o c c h i a l e

BOFFELLI ALESSANDRO di Roberto e di Ravanelli Simonetta nato il 30.08.2011 battezzato il 13.11.2011 Per te Alessandro che questo giorno possa essere pieno di gioia e allegria, che sia una festa all’insegna di un inizio di fede cristiana che ti accompagni per tutta la vita. Auguri piccolo.

con

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MANCHAMÉ VILCHEZ ALONSO UMBERTO di Alirio e di Vilchez Rossmery nato il 05.01.2011 battezzato il 13.11.2011 Preghiamo per il piccolo Alonso Umberto che nel santo battesimo sarà oggi rigenerato dallo Spirito di Dio. Fa’ che la sua vita possa essere segno vivente dell’amore e insieme a mamma e papà ti riconosca come padre che accoglie. Per questo ti preghiamo.

MAZZOLENI SIMONE GIUSEPPE


FRASSONI ANGELO di anni 76 morto il 13 settembre

FUNERALI BONANOMI GIULIO DOMENICO di anni 83 morto il 22 luglio

MOLTENI GIULIO di anni 80 morto il 15 settembre PANZOLDO ANTONIETTA ved. Aleardi di anni 95 morta il 14 agosto SANA SUOR MARIA CECILIA di anni 90 morta il 15 settembre

ROTA ANNA BARBARA ved. Servalli di anni 90 morta il 15 agosto

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ZONCA ERMES di anni 53 morto il 19 agosto

INSIEME

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LOCATELLI BIANCA di anni 86 morta il 18 settembre QUARTI VINCENZO di anni 45 morto il 6 ottobre

PRANDI MANSUETO di anni 80 morto il 26 agosto

SAVOLDELLI BEATRICE in Rota di anni 80 morta il 26 agosto

VALSECCHI CARLO di anni 77 morto il 13 ottobre

AULINO OLGA in Piastra di anni 76 morta il 19 ottobre PELLEGRINELLI IRMA ved. Caccia di anni 89 morta il 30 ottobre

PERONI ALMA ved. Treccani-Chinelli di anni 100 morta il 3 settembre


Il cristiano è sempre tenuto a testimoniare la

Missioni

Stavo pensando come darvi un saluto quando mi ha sommerso, come un fiume biblico di latte e miele, un’autentica ondata di solidarietà e di affetto per la mia nuova partenza. Non potendo rispondere singolarmente ad ognuno, anche perché fratello tempo è avaro con me, chiedo a tutti di ricevere questo saluto cominciando dal parroco, curati, suore, come un abbraccio personale, forte, di gratitudine e di comunione rinnovata. Da che mondo è mondo, in qualunque posto del mondo, i sogni di tutti i genitori sono orientati sempre verso la sopravvivenza, il benessere ed il futuro dei figli, iniziando sempre prima a dare loro una istruzione. Nella hit parade delle notizie, da qualche tempo a questa parte una delle prime nozioni di geografia che i nostri bambini imparano è situare correttamente sulla carta del mondo l’isola di Lampedusa, un tempo terra semisconosciuta a noi scolari prealpini che con il sud d’Italia non avevamo certo una gran dimestichezza. Merito di questa performance infantile non è certamente la scuola, ma la televisione ed i giornali che ogni giorno ci mostrano l’arrivo sempre più massiccio di profughi che, specie per la situazione sempre più caotica del nord Africa, neanche le sciabolate verbali sempre più a vuoto di qualche politico militante che invita a mettere tutti i clandestini alla porta, è riuscito a fermarli. Lev. 19,34 “Lo straniero che dimora tra voi lo tratterete come colui che è nato tra voi. Tu l’amerai come te stesso”. Siamo tutti stranieri, tutti forestieri: solo adottando questa prospettiva potremo vivere in pace e applicare le parole della Bibbia alle nostre vite. Lavoro improbo quello di dare stabile accoglienza a gente che arriva con tutte le paure del mondo, dopo essersi lasciati alle spalle, storie di sofferenza e di morte. Se c’è un aspetto della carità nel quale si confondono in un tutt’uno forma e sostanza è proprio la prima accoglienza che, se non è fatta bene rischia di pregiudicare i contenuti più positivi. In questi ultimi mesi, siamo stati testimoni di tristi fatti. Ci troviamo in casa 5 milioni di stranieri.

La frontiera però non è una linea di separazione, ma uno spazio, l’unico spazio-in cui viviamo noi e gli altri. Permette di trovare la propria casa anche dove non si è a casa. Viviamo in un mondo in cui le disuguaglianze sono palesi e scandalose! E’ inaccettabile che i perdenti siano lasciati sempre più ai margini mentre i vincenti si impadroniscano di tutti i diritti. La presenza variegata e insperata di tanta gente è una delle tante sfide che una comunità cristiana deve affrontare. Il mattino di Pentecoste in cui la gente di ogni razza ascoltò Pietro, è alla portata di mano ogni giorno. Due aspetti sfidano la nostra comunità: la valorizzazione dei cristiani che vivono tra noi e l’evangelizzazione di quelli che cristiani non lo sono. Potrei sbagliare, ma fino ad oggi abbiamo valorizzato poco i cristiani presenti nelle nostre parrocchie. Molti vengono da comunità fervorose, con tante belle storie da raccontarci..comunità di base, catecumenato, solidarietà, lettura della vita nella Parola, e della Parola nella vita. Conoscerli incoraggiarli, inserirli nelle strutture pastorali della nostra diocesi e della nostra parrocchia, non è un dovere ed un arricchimento straordinario? Esempi non mancano. L’evangelizzazione dei non cristiani è l’altro aspetto della sfida: non possiamo disinteressarci per il fatto che in gran parte sono mussulmani e di difficile approccio. Chi conosce soltanto la propria religione non la conosce veramente. Ogni religione è un cammino verso il cuore del mondo. La presenza crescente di stranieri nel nostro paese è una occasione provvidenziale per noi di ritornare a Gesù di guardare alla nostra origine, al nostro battesimo, al dono della fede. Se ci lasceremo invadere dalla gratitudine per tanto dono e lo vedremo bello ed entusiasmante per noi stessi, sarà più facile farlo comprendere e trasmetterlo ad altri. Non un proselitismo invadente, ma l’immagine di una comunità plasmata dal vangelo e dell’Eucarestia, libera e serena nel suo impegno civile quotidiano, coraggiosa nelle prove, sempre piena di speranza.

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Suor Nives


Missioni INSIEME

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sua fede dovunque e a chiunque, tenendo ovviamente conto della diversità delle situazioni e della molteplicità degli approcci. Bisogna per questo evangelizzare con il Vangelo dell’accoglienza ed il Vangelo della pazienza. E’ la prima testimonianza che rende presente il Dio che amiamo. Se noi aiutiamo i nostri ospiti non cristiani ad incontrare Gesù, saranno loro poi ad evangelizzare i famigliari ed amici lasciati altrove. Renderci conto che c’è una emergenza educativa missionaria significa far germogliare comunità cristiane che fanno proprio il grido di Paolo: Guai a me se non evangelizzo! L’evangelizzazione è fatta di incontro, di accoglienza, di condivisione, di relazione, di contemplazione. Come accogliere gli altri se non nell’accoglienza di noi stessi, come poter condividere se non conosciamo la grande ricchezza che abbiamo dentro di noi e che c’è nell’altro, come avviare una relazione efficace se non comprendiamo che il nostro punto di vista è “la vista di un punto?” Noi possediamo una parte di questa conoscenza ed è solamente accettando di camminare con l’altro che possiamo ricercarne l’interezza e la completezza. E’ un uscire da se per incontrare l’altro, che è il fratello, tante volte scomodo, ma che ci interpella a gran voce e ci chiede di abitare luoghi e situazioni a noi estranei, ci conduce in mondi cosi diversi dal nostro facendoci provare un senso di spaesamento. Se si trova un punto comune, si trova ad un tempo una verità e una armonia. Quello che dobbiamo custodire gelosamente è la circolazione dei beni, delle cose, delle idee, delle forze, delle energie positive che tutti abbiamo. Ciò che fai è ciò che ottieni, è la legge di causa ed effetto. E poi bisogna essere disposti a guardare oltre. In tutto questo scenario ci muoviamo e ci interroghiamo attraverso la riflessione ed il discernimento: sono cristiano-missionario? Qual è allora lo stile che caratterizza il mio essere missionario? Perché tutti noi lo siamo anche vivendo qui. Questa è una domanda che ognuno porta con se e attraverso il suo vissuto e la sua quotidia-

nità darà la sua risposta. Direi ancora una volta che quello che è successo è un segnale di allarme. “Italia vuoi diventare veramente civile? - e io dico anche cristiana, vuoi diventare davvero accogliente? E allora la nostra fatica quotidiana deve essere quella di accogliere, una fatica che investe le possibilità di tutta l’Europa, e non quelle di una Europa-fortezza che respinge. Dimmi chi respingi e ti dirò chi sei. L’appartenere a un mondo multiculturale esige un forte e maturo senso di identità. Se enfatizziamo la nostra paura significa che la nostra identità è fragile. E i nostri ospiti, per scappare dalle bombe, anche le nostre, hanno preso la via del mare rischiando come tanti loro compagni di restare per sempre in quella vergognosa fossa comune che è diventato il Mediterraneo.. E come possiamo dire si alla guerra se poi i profughi non li vogliamo? L’incontro è la più grande, la più importante delle esperienze: guardare il volto che l’altro ti offre. Oggi loro sono qui tra noi: non cercano solo acqua e cibo, ma soprattutto vogliono essere ascoltati, uno per uno, nei loro problemi, e ognuno ha il suo. Globalizzare in queste situazione è quanto di più sbagliato si possa fare. Vogliono essere chiamati per nome, e mettersi in relazione con chi li accoglie, superando gli stereotipi che per forza di cose la precarietà e l’imprevedibilità della situazione suggerirebbero. Chissà cosa riserverà loro il domani…ma accontentiamoci dell’oggi, che non è poco! Credetemi! Non speculiamo sull’ accoglienza, che è ancora una delle nostre ricchezze più grandi e che deve essere disponibile e da buoni Bergamaschi, franca, soprattutto senza brontolii che spesso accompagnano anche i più generosi gesti di solidarietà. Non dimentichiamoci che la storia è sempre scritta dai sopravissuti, e che solo Dio conosce il mistero del dolore di chi si è visto associato alla sofferenza del Suo Figlio in una delle non poche Lampedusa del mondo. E ricordiamoci che nella comunità dei credenti Gesù non ammette nessun ricco (ricco è colui


Suor Nives

*** Padre Leonardo da Quito Carissima Fiorenza e amici del gruppo missionario, mi trovo qui a Quito per alcune analisi mediche di controllo. Approfitto per salutarvi, con la speranza che tutto proceda bene lì da voi. Ho saputo che don Gustavo ha lasciato la parrocchia ed è diventato parroco altrove. Mi congratulo con lui.

Come ti dicevo nell’ultimo mio messaggio, la situazione qui non è tanto tranquilla. Stiamo ancora vivendo il problema dell’acqua avvelenata e il governo non si preoccupa affatto. Dalle ultimissime analisi è risultato che i frutti di mare sono sazi di arsenico e così pure alcune specie di pesci. Le miniere continuano indisturbate a lavorare, specialmente di notte, perché gli elicotteri dell’esercito non viaggiano al buio. Per il primo di ottobre stiamo organizzando una assemblea generale (circa 350 invitati) per affrontare questo problema. Speriamo che poi si possa organizzare delle attività a favore della vita, specie dell’acqua e obbligare il governo a intervenire. Purtroppo noi continuiamo a essere minacciati di morte. Domenica ci hanno informato che un gruppo di persone hanno ormai deciso di eliminare coloro che hanno fatto la denuncia al governo circa l’acqua, e tra di essi c’è anche il mio superiore e indirettamente anch’io. Che il Signore guardi giù. Domenica scorsa si è inaugurato il salone dedicato a Yara: non è ancora del tutto terminato (manca il pavimento), però è bello e soprattutto è utile per la comunità in quanto adesso possono fare le riunioni e il catechismo. Approfitterò anch’io per fare dei ritiri con i giovani cresimandi, in quanto dalla missione centrale è distante km 14. Appena posso vi manderò delle foto che ho scattato durante l’inaugurazione. Ti mando un forte abbraccio e un saluto a tutti gli amici brembatesi. p. Leonardo

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Io, dopo un anno di permanenza a casa faccio ritorno in Ethiopia. La via della missione è lastricata di tenacia, di disponibilità, di mobilità, di un lasciare per trovare, di consapevolezza che il dono inizia solo dopo aver restituito il dovuto, per giustizia. Un graffio sul cuore, un sorriso sulle labbra, un soffio nell’anima. In tutto questo scenario mi muovo e mi interrogo e chiedo anche a voi il sostegno e l’energia della vostra preghiera non solo per oggi, ma anche per il futuro. Perché chiunque è per il bene dell’umanità, non è lontano dal regno di Dio. E tanti di voi me lo hanno confermato in vari modi. Cosi continuiamo questo cammino comune sapendo che non abbiamo davanti un’autostrada, ma un sentiero e talvolta neppure quello: ma camminando si apre cammino e si crea il sentiero, con l’aiuto del Signore, la pazienza e la benevolenza di voi compagni/e di strada. Maria madre di Cristo e dell’umanità, donna della speranza, sostenga il vostro e mio cammino.

Adesso abbiamo un altro coadiutore che lo sostituisce e questo è davvero una grazia molto grande, perché ci sono sempre meno sacerdoti. Credo che, dopo tanti documenti e riunioni, sia giunta davvero l’ora dei laici: che abbiano lo spazio e la possibilità di operare nelle loro rispettive parrocchie. È quello che stiamo tentando di fare anche noi qui in missione, ma non sempre è facile o almeno ci sono sempre delle belle scuse da parte nostra: non sono preparati, non vogliono, non hanno tempo… Ma forse il problema è che non ci fidiamo molto: li vogliamo a “nostra immagine e somiglianza”. Comunque noi stiamo tentando di dare sempre più spazio a loro. I frutti verranno più tardi.

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che ha) ma solo signori. (Signore è colui che dà)


Vocabolario: Parole per la vita Famiglia:

F

Insieme di persone congiunte da vincoli del sangue e (per lo più) conviventi.

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La piccola parentesi non è nella definizione: appena letta mi è venuta in mente la pubblicità in cui un gruppetto di conviventi, davanti a uno sportello, si sente chiedere solo 19 Euro per un abbonamento a non so cosa. “È una famiglia” proclama l’attore e lo dice tanto bene che quel gruppetto diventa un’entità importante, bella, significativa e unita, con un valore intrinseco per il solo fatto di essere una famiglia. Bello! ma questa enfasi dovrebbe trovarsi anche in tanti altri contesti in cui la famiglia sia considerata nel suo grande valore per ciò che E' e non per ciò che può ottenere.

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Tornando alla definizione “persone congiunte da vincoli di sangue”, ma la famiglia inizia prima quando il legame del sangue ancora non c’è: all’origine c’è una scelta libera e responsabile che porta a formare una comunità di vita e di amore fra un uomo e una donna, una “piccola cellula sociale” chiamata a permeare la società tutta del suo stile, dei suoi valori. Ho sentito spesso l’espressione: “la famiglia è una palestra di vita”: l’esperienza mi ha insegnato che è molto vera nella misura in cui non la si vive solo come una società di mutuo soccorso. “A ogni membro della famiglia spetta un at-

tivo coinvolgimento, vivendo fedelmente la realtà della comunione, nell’impegno costante di sviluppare una autentica comunità di persone che può essere perfezionata solo con spirito di sacrificio e generosa disponibilità” (Giovanni Paolo II). Non so niente di scalate, ma penso che nella famiglia sia un po’ come in una cordata: detta il passo il più debole, si è così dipendenti gli uni dagli altri, necessariamente qualcuno si deve far carico della stanchezza, della dimenticanza, dell’inesperienza dell’altro; non si va mai in cordata da soli, almeno in due. La famiglia allora per la sua importanza, il suo valore nella costruzione di una società, è da sempre oggetto di particolare attenzione da parte della Chiesa: oggi più che mai poiché la sua immagine è offuscata , messa in discussione, sono stravolti i significati dei suoi legami a favore di individualismi che la lacerano. I pastori della Chiesa di Bergamo hanno incentrato, da qualche anno, sulla famiglia il percorso programmatico per l’azione pastorale: prima l’attenzione alla formazione delle nuove famiglie, seguita dalla cura dei primi anni di matrimonio, poi alla nascita dei figli; quest’anno è proiettata verso l’esterno, nei rapporti determinanti che ci sono tra: la famiglia, il lavoro e la festa. Sono tre realtà che insieme dicono “vita quotidiana”, si influenzano a vicenda ed è indubbio che tutte e tre soffrano di gravi difficoltà.

Il lavoro Il lavoro è stato considerato, nel tempo, come una pura e dura necessità, poi la crescita in consapevolezza e responsabilità ci hanno aiutato a scoprire un’altra ragione del nostro lavoro, esso è un obbligo morale verso la fa-


Famiglia, lavoro, festa Tre realtà unite e interdipendenti che devono diventare sempre più favorevoli allo sviluppo integrale dell’uomo e lo scopo del programma pastorale è proprio quello di valorizzare ed evangelizzare questa realtà. La domenica è vissuta socialmente come “tempo libero”, un intervallo fra due fatiche, uno spazio personale alternativo all’impegno feriale. Il senso della fatica feriale è di trasformare il nostro lavoro in offerta grata, in riconoscimento del debito verso Dio per i doni che ci vengono elargiti: il senso della festa è testimoniare che l’uomo non è solo l’essere del bisogno, ma l’essere della relazione con Dio e con gli altri. La Santa Messa domenicale è per vivere questo INCONTRARE, ASCOLTARE, OFFRIRE, CONTEMPLARE, RINGRAZIARE e GIOIRE CON GLI ALTRI : questo è fare festa, espressione di libertà e di impegno.

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Luisa

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miglia anzitutto, verso la società, la Nazione e l’intera famiglia umana. “Noi siamo eredi del lavoro delle generazioni che ci hanno preceduto e insieme costruttori del futuro di coloro che vivranno dopo di noi”.(dalla lettera della CEI ai cercatori di Dio) A questo punto mi viene in mente un apologo: un signore sta osservando da qualche tempo uno scalpellino che spacca pietre tutto il giorno e canta. Alla domanda come faccia ad essere così contento in quella fatica , con un lavoro così duro ed umile, lo scalpellino risponde con un sorriso: “Io non spacco solo pietre, io costruisco una cattedrale!”. Lui aveva capito Possiamo immaginare come si senta una persona costretta all’inattività avendo perso il lavoro! Non solo la preoccupazione di non poter sostenere la famiglia, ma anche la penosa sensazione di perdere in dignità e valore. Si dice comunemente che si apprezza di più qualcosa quando si perde: ecco, la crisi in atto serva almeno a far crescere in tutti la consapevolezza che il lavoro, qualsiasi lavoro, è dignitoso, deve essere giustamente retribuito, che l’onestà negli affari è fondamentale, ed ognuno è chiamato a dare il meglio nella sua opera. La rincorsa al denaro, al successo, all’accumulo, al consumo senza regole di questi ultimi anni dove ci ha portato? La Chiesa, invitando le comunità a riflettere su questi temi, intende anche sollecitare l’attenzione ai bisogni che emergono nelle parrocchie affinché le famiglie colpite dalla crisi non siano lasciate sole. Nella famiglia si impara lo stile della condivisione e nel gruppo di famiglie si può più facilmente attuare.


Lasciatevi coccolare da Dio e scalerete le montagne… Giulia Gabrieli era una ragazza di Bergamo di 14 anni. Due anni fa le fu diagnosticato un tumore alla testa. Visse la sua malattia con grande coraggio, ma soprattutto con grande fede. Morì lo scorso 19 agosto. Aveva la stessa età di Yara e aveva sempre seguito con apprensione la sua vicenda. Ha partecipato ai funerali il 23 maggio.

mamma, il pensiero che Lui è accanto a me, che mi starà sicuramente coccolando, mi fa venire un sorriso e mi aiuta a stare meglio. La prima cosa da guarire è dentro, è il cuore… Io mi ricordo quando ho fatto la Cresima: il don ci aveva spiegato che noi quando riceviamo il Sacramento della Cresima dobbiamo essere pronti a essere servi del Signore, a fare la sua volontà, a ricevere i sette doni dello Spirito Santo, essere degni di ricevere questi doni, di portarli come li hanno portati i discepoli. A me questa cosa continuava a frugare nella testa: cosa devo fare per essere la serva del Signore? Cosa posso fare? E di li a due mesi si è presentata la malattia. Io la malattia l’ho vissuta proprio come impegno da cresimanda e la sto portando avanti anche adesso. Infatti ogni giorno le mie sofferenze e anche le mie gioie le affido tutte al Signore, perché so che lì sono nelle mani giuste e le offro a tante persone. Un giorno le offro alle persone che stanno con me, un altro giorno a tutti i non credenti, perché tutti abbiamo bisogno di pre-

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Un’altra cosa molto importante che qui a dirvi è l’importanza della fede. La fede è la cosa che mi sta aiutando più di tutto ad andare avanti. Il pensiero che c’è un Dio che mi protegge e che fa di tutto perché le cose vadano al meglio, mi carica, mi dà questa grandissima forza… E in questo mi sta aiutando molto una ragazza, la beata Chiara Luce Badano: anche lei ha avuto vent’anni fa un tumore e purtroppo vent’anni fa non c’erano ancora i mezzi adeguati per curare. Lei è morta, però ha saputo vivere questa esperienza in modo così luminoso e solare, abbandonandosi alla volontà del Signore, che per me è un grande esempio. Voglio imparare a seguirla, a fare quello che lei è riuscita a fare nonostante la malattia. La malattia non è stato un modo per allontanarsi dal Signore, ma per avvicinarsi a Lui e al suo grande amore. La sera quando magari sto male, ho tutti i miei problemi dati dalle terapie, il pensiero che è accanto a me, che c’è Lui ogni giorno, che ci guida sulla nostra strada, sul nostro cammino, passo dopo passo insieme alla Madonna, la nostra

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Giulia incontra il vescovo Francesco il giorno dei funerali di Yara.


Io ora so che la mia storia può finire solo in due modi: o, grazie a un miracolo, con la completa guarigione, che io chiedo al Signore perché ho tanti progetti da realizzare, a partire da un gruppo di preghiera per i giovani. E li vorrei realizzare proprio io. Oppure incontro al Signore, che è una bellissima cosa. Sono entrambi due bei finali. L’importante è che, come dice Chiara Luce, sia fatta la volontà di Dio. Giulia Gabrieli

*** Le vocazioni religiose emigrano Sorpresa. Nell’India delle persecuzioni anticristiane, aumentano le vocazioni religiose nell’ambito della Chiesa cattolica. In particolare tra le giovani donne. Nel quinquennio 2002-2007 ben 9.398 ragazze si sono fatte suore, nella nazione continente dove operò Madre Teresa di Calcutta (dove tuttora operano tante Missionarie della carità: proprio una delle congregazioni che ha accolto il maggior numero di consacrate, tra quelle comprese nel numero che fa gridare al boom). Ma in generale in diverse zone del sud-est asiatico, si registra poi la medesima tendenza, si contano sempre più vocazioni religiose femminili. Il dato l’ha evidenziato una recente ricerca statist ica co nd o tta d al p resid ente dell’organizzazione non profit statunitense Trinity Communications, il direttore del portale web CatholicCulture.org Jeffrey A. Mirus. Nel mentre

Paolo Besana

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Molti ragazzi, ne conosco tanti anch’io, pensano che non andare più a Messa sia un modo per essere più grandi, che andare a Messa sia una barba. Pensano di essere autonomi, di non avere più bisogno di Dio. No, no. State facendo una caccia la tesoro senza il tesoro…. Ma come, lui ci mette un tappeto rosso sotto i piedi e ci guida, ci tratta come delle star, e noi poi lo snobbiamo? Questi ragazzi non sanno quello che ci perdono: il fatto che Gesù ci ospita nella sua casa, ogni domenica. Andarlo a trovare, a riceverlo nel nostro corpo attraverso l’Eucarestia, è proprio una cosa speciale per me. Si stanno perdendo veramente tanto….

questo dato s’incrocia con quello che emerge da un altro rapporto, questa volta del Centro d’informazione sulle nuove religioni (Cinr) canadese, e che aggiorna le cifre relative all’età media dei religiosi di tutto il Nord America. Là dove le vocazioni alla vita consacrata, maschili o femminili che siano, continuano invece a diminuire. Negli Stati Uniti il 75% dei religiosi ha più di sessant’anni. E addirittura il 90% delle religiose, delle suore e delle donne pastori è nato prima del 1950. “Le percentuali e le proporzioni sono molti simili a queste ultime, anche nel Canada”, puntualizza il ricercatore del Cinr Alain Pronkin. La somma dei due risultati non fa che confermare un processo sociale globale del resto già abbondantemente analizzato, e non solo dagli accademici; anche dai religiosi stessi, dai cultori della materia appartenenti alle diverse chiese e in primis dai curatori dell’annuario pontificio. L’ultima edizione del repertorio pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana risale oramai a un anno fa. E il periodo considerato dalle rilevazioni statistiche lì pubblicate non va oltre il dato di due anni prima. Quando il numero dei candidati al sacerdozio, nel mondo, è risultato aumentare dello 0,4% (tra 2006 e 2007: da 115.480 candidati a 115.919). Segno però di “un’evoluzione differente nei vari continenti”, non mancò di annotare l’incaricato dell’Ufficio centrale di statistica della chiesa, Mons. Vittorio Formenti. “Da un lato Africa e Asia hanno mostrato una sensibile crescita” del numero delle vocazioni, dall’altro “nello stesso periodo l’Europa e l’America hanno registrato una contrazione del 2,1% e dell’1%”. Ancora: nel periodo 2000-2007 Africa e Asia “mostrano una dinamica assai sostenuta (sacerdoti +27,6% e +21,2%)”, così rilevò il prelato con la passione per i numeri. “Europa e Oceania registrano invece tassi di crescita negativi, (6,8% e -5,5%)”. Le ricerche Trinity Communications e Cinr sottolineano allora una volta di più una tendenza generale, e sempre più accentuata: le vocazioni religiose emigrano dall’Occidente, verso l’Oriente e verso l’Africa. Epicentri del fenomeno Italia, Germania, Francia e Spagna, quanto a fuga dai seminari e a diffusione di un’allergia al noviziato (in particolare: in trent’anni le suore sono diminuite del 44% in Francia, del 48% in Germania, addirittura e del 51% in Olanda). E oltre all’India, epicentri Vietnam, Tanzania, Congo, Nigeria, Kenya nel resto del mondo, quanto a fermento religioso che ispira le vocazioni femminili. Ad oggi, le donne consacrate in seno alla sola chiesa cattolica sono circa 750 mila. Presenti in tutti i continenti, in formazione più o meno ridotta.

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ghiere, di sostegno. Ognuno ha un Dio, Dio c’è per tutti. Potete farlo anche voi, ragazzi!” Offrite le vostre giornate a tanti altri ragazzi che soffrono perché non hanno la fede, hanno un grande vuoto. Dio ci dà questa grandissima forza:potete costruire grattacieli, scalare le montagne.


Associazioni e gr uppi

Nella settimana delle Associazioni e del volontariato, arrivata ormai al sesto anno, che si è svolta a Brembate di Sopra, dal 25 Settembre al 02 Ottobre 2011, l’Avis ha fatto la parte del leone con due significative manifestazioni. La prima, domenica 25 Settembre, con il torneo 3ª coppa Avis, Quadrangolare di calcio a sette organizzato in collaborazione con Asd

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Brembat Sura e con il Patrocinio del Comune di Brembate di Sopra. tutto giocato in Famiglia visto che a partecipare sono state le Avis Comunali di Brembate di Sopra, Ambivere, Media Valle Imagna e Sant’Omobono Terme, che hanno dato vita ad un torneo equilibrato, ben giocato e divertente in una bella giornata di sole, sul campo sintetico di via Torre, (per la cronaca quest’anno a vincere è stato l’Avis di Ambivere).

La seconda iniziativa si è svolta il 29 Settembre nella Sala Teatro di Casa Serena, dove l’Avis zona 7 Isola 2 ha tenuto una serata di dibattito sul tema “Donazione Solidaristica di Sangue da Cordone Ombelicale” con relatori: IL Dottor Martino Introna, responsabile laboratorio di terapia cellulare, Dott.ssa Patrizia Ghilardi, responsabile dipartimento materno pediatrico e l’Ostetrica Bruna Pasini capo ostetrica sala parto, tutti degli Ospedali Riuniti di Bergamo. Sono intervenuti anche il Presidente Provinciale dell’Avis Oscar Bianchi, il Presidente Regionale dell’Avis Dottor Domenico Giupponi e un folto numero di presenti. Per L’Amministrazione Comunale invece erano presenti il Sindaco Diego Locatelli e l’assessore alle Politiche Giovanili Massimo Curiazzi. L’Avis di Brembate di Sopra e le consorelle della Zona 7 sono stati molto soddisfatti dei risultati ottenuti con questa iniziativa, che grazie ai filmati e alle spiegazioni fornite dei Medici presenti ha potuto dare il suo contributo alla promozione di questo importante progetto di solidarietà. L’ Avis di Brembate di Sopra vi da appuntamento con altre iniziative per il prossimo anno sempre nella settimana delle Associazioni e del Volontariato. Giuseppe


L’AIDO di Brembate di Sopra in collaborazione con

l’Oratorio “San Giovanni Bosco” e la Biblioteca Comunale “M. Testa” organizza

CONCORSO PRESEPI 2011 Regolamento

27 al 30 dicembre 2011, nel giorno e negli orari indicati sul modulo di partecipazione.

1. Oggetto del concorso è la realizzazione di un manufatto tridimensionale che rappresenti la natività di Gesù interpretata attraverso una forma d’arte a scelta.

8. I criteri di valutazione si baseranno su: a. originalità e ambientazione b. accuratezza dei particolari c. qualità artistica d. difficoltà tecnica di realizzazione e. coerenza con il tema e il messaggio spirituale.

3. Possono partecipare: a. singole persone o famiglie residenti a Brembate di Sopra b. associazioni, gruppi, enti, esercizi commerciali di Brembate c. classi di tutte le scuole di Brembate. 4. I partecipanti dovranno consegnare entro venerdì 23 dicembre 2011, 5. il modulo di partecipazione riportato sui volantini, compilato in tutte le sue parti, presso: a. bar dell’oratorio don Bosco b. biblioteca comunale c. stand dell’AIDO , il 18 dicembre d. passaggio di S. Lucia la sera del 12 dicembre. 6. La valutazione dei lavori sarà effettuata da una giuria composta da persone designate dagli organizzatori. 7. La giuria visiterà le opere partecipanti dal

9. Ciascun membro della giuria può assegnare un massimo di 5 punti, per ogni parametro di valutazione. 10. Il giudizio della giuria è definitivo ed insindacabile. 11. Verranno riconosciuti premi ai primi 10 classificati,e una pergamena a tutti i partecipanti. 12. Le premiazioni avverranno domenica 8 gennaio 2012 alle ore 10, presso l’oratorio don Bosco. 13. I presepi partecipanti verranno fotografati e le foto saranno pubblicate sul sito internet dell’ Oratorio e della biblioteca. Per informazioni: sig Bosoni (035-332108), don Matteo (035-332385), biblioteca (035- 333030).

Associazioni e gr uppi

2. La partecipazione al concorso è gratuita

Storia di San Francesco e del primo Presepio

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PREGHIERA DI NATALE Verbo Incarnato, che nuovamente condividi con noi il tuo Natale insegnaci a condividere con gli altri i nostri progetti di pace e solidarietà. Tu che nella Grotta di Betlemme hai proposto agli uomini di ogni tempo un itinerario di amore e riconciliazione illumina l'umanità di oggi a ritrovare la strada che porta ad incontrare l'altro nel dialogo, nell'amore e nel rispetto profondo. Piccolo grande Dio, che nell'umiltà più sentita hai indicato in Te la via maestra che porta alla verità aiutaci ad eliminare da questa terra l'orgoglio, la falsità e la menzogna, cause dirette del male del mondo moderno. Tu che leggi nel profondo di ogni cuore trasforma i nostri personali risentimenti in atteggiamenti e comportamenti fraterni, gli unici che danno gioia vera e trasformano il Natale in festa vera. Messia atteso da secoli e giunto nella pienezza dei tempi guida l'umanità del terzo millennio verso mete di giustizia più certe per ogni uomo di questa Terra. Tu che tutto sai e puoi conosci le attese di ciascuno di noi anche per questo annuale anniversario della tua venuta tra noi fa nascere nel cuore di tutti gli uomini della terra un solo raggio della tua infinita carità e della tua bontà illimitata. Non permettere, Gesù, Figlio dell'Uomo, che nessun bambino, giovane, adulto ed anziano del Pianeta Terra continui a soffrire a causa della cattiveria che si annida nel cuore di tanta gente. Fa di tanti cuori segnati dall'odio e dalla morte cuori capaci di amare e di perdonare come tu hai perdonato alla Maddalena, ai tuoi crocifissori ed al buon ladrone morto in croce accanto a Te sul Golgota. Dalla capanna di Betlemme anche quest'anno si irradi in tutto il mondo la luce del tuo Natale, che è sempre motivo di speranza e di pace per l'intera umanità. Del Beato Papa Giovanni Paolo II


Informazioni parrocchiali Orari delle S. Messe Feriali: ore 8,00 - 9,00 (in Casa Serena) - 18,00. Festive: Sabato sera e vigilia delle feste: ore 18,00 ore 16,30 a Tresolzio (marzo-settembre). Domenica e feste: ore 7,30 - 9,00 (Casa Serena) Invernale: ore 10,00 - 11,15 - 18,00. Estivo: ore 10,30 - 18,00. Disponibilità per le Confessioni Don Corinno: venerdì 8.30 - 9.30 / 15.00 - 17.30 - sabato 16.00 - 17.30 Don Carlo: ogni giovedì 17.00 - 18.00 Don Matteo: ogni sabato 16.00 - 17.30 N.B. A richiesta i sacerdoti, nei limiti del possibile, sono sempre a disposizione per questo ministero. In particolare mezz’ora prima delle S. Messe o subito dopo. Celebrazione del Battesimo Prima domenica di ogni mese, ore 11.15 Terza domenica di ogni mese, ore 16.00 N.B. In vista del Battesimo, si prenda contatto con il Parroco. Il 2° Mercoledì di ogni mese alle 20.30 si terrà in Oratorio un incontro di preparazione per i genitori ed i padrini. I catechisti battesimali incontreranno i genitori nelle loro case. Celebrazione del Matrimonio Il Matrimonio si può celebrare in ogni giorno dell’anno, eccetto le domeniche e i tempi di Avvento e di Quaresima. Occorre prepararsi adeguatamente. Per questo la parrocchia organizza un corso di preparazione al matrimonio da gennaio a marzo. È possibile partecipare anche a corsi fuori parrocchia. In ossequio a giuste disposizioni diocesane, il Matrimonio va celebrato o nella parrocchia della sposa, o in quella dello sposo o in quella dove la coppia andrà ad abitare. Per eventuali eccezioni ci si rivolga alla Curia vescovile.

Tel. dei Sacerdoti:

Don Corinno Scotti Tel. 035.620.103 - cell. 334.351.6097 e-mail: brembatesopra@diocesibg.it Don Matteo Bettazzoli Tel. 035.332.385 e-mail: don@oratoriobrembatesopra.net Don Carlo Comi Tel. 035.332092 - cell. 340.6483352



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