Sofà #13

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26-01-2011

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il cammeo

Nuova vita all’antica meraviglia Torna a splendere il Magnifico cratere di Belgrado Il vaso è parte del corredo funebre di un principe guerriero. Roma ne celebra la gloriosa rinascita di Adiem

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A Roma è stato rimesso a nuovo negli ultimi tre anni e a Roma ritorna in scena, dopo il virtuoso restauro. Il cosiddetto Magnifico cratere, top della collezione archeologica del museo nazionale di Belgrado, si ripresenta al pubblico nella sala delle Bandiere del Quirinale, nella raffinata mostra L’Italia e il restauro del Magnifico Cratere. Capolavori del museo nazionale di Belgrado, in cartellone fino al 6 febbraio. Alto 81 cm e largo 44 nel diametro massimo, databile fra la fine del VI e gli inizi del V secolo avanti Cristo, il manufatto bronzeo è figlio, secondo il curatore della mostra Louis Godart, della vis creativa dei toreuti di Egina, l’isola greca di fronte ad Atene, famosa anche per il tempio di Aphaia e le sue sculture frontonali, con cui pare lecito confrontare le parti scolpite del nostro recipiente. Indiscusso primattore di questa rassegna, promossa dalla presidenza della repubblica italiana e da quella della repubblica serba, il capolavoro si avvale di una compagnia di tutto rispetto. A cominciare dagli altri due crateri, di dimensioni leggermente inferiori, che, spalleggiandolo, ne esaltano l’unicità, rilevabile in particolare nella base a tripode – finora non se ne conoscono altri esemplari – in cui sono raccordati con perito azzardo, cani, gorgoni e zampe leonine. Altrettanto superba è la fattura del fregio del collo, con “appliques” di cavalli e cavalieri in regolare cadenza, e la fattura delle gorgoni – di nuovo – che assecondano elegantemente le anse d’impugnatura. Ritrovato nel 1931 in una necropoli di Trebenište, in Macedonia, l’eccezionale vaso faceva parte del sontuoso corredo funebre di un principe guerriero e tanto di cappello alla scelta di esporre altri spettacolari ritrovamenti della stessa provenienza, come la maschera, i sandali e gli spilloni, tutti in oro e perciò ancora rilucenti. Ma incredibilmente splendente era, appena uscito dall’atelier, anche il Magnifico cratere. Per averne un’idea basta dare un’occhiata all’”applique” del cavaliere, ancora parzialmente inglobata nel mantello di fusione, collocata in una vetrinetta laterale. Sbalorditivo, non c’è che dire. Fino al 6 febbraio. Palazzo del Quirinale, sala delle Bandiere, Roma. Info: 06692050220; www.civita.it, www.quirinale.it.

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