I se al fine de s u
Ciao a tutti e benvenuti nell’ultimo numero di quest’anno! Fatevi un applauso, avete superatounaltro anno al Legnani, e per chi deve fare la maturità un applauso di incoraggiamento, crediamo in voi, ce la farete a uscire dal Legnani tutti interi. Inognicaso,per sdrammatizzare un po’ vi propongo questo articolo. Ci vediamoallafineconsalutienotizieimportanti!
Ariete♈
Cari arieti, siete riusciti ad arrivare alla fine di quest’anno senza strozzare qualche idiota? Detto sinceramente, che voi abbiate passato l’anno o no, vi meritate un premio se siete riusciti a non commettere alcun omicidio Avete vissuto l’anno aspettando ogni settimana l’ora di educazione fisica per potervi sfogare immagino, ma soprattutto perchè ormai è la vostra materia preferita Se quest’estate nonsareterinchiusiin casa a studiare per superare i debiti, viconsigliounbel torneo di beach volley, dopo tutto l’allenamento che avete fattodurantel’annosaretesicuramenteicampioni ;)
Toro♉
Beh, dopo un anno a scroccare la merenda al vostro compagno di banco non so se sarete voi più felici per l’estate o loro perché non dovranno più condividere il cibo con voi. Col vostro sguardo quasi sempre assonnato direi che a voi educazione fisica piace ma quando non dovete correre Direi che avete di sicuro preferito di gran lunga seguire, per poi appisolarvi, le lezioni di storia che alla finesembraancheaverattirato la vostra attenzione; immagino che quest’estateandrete a visitare qualche monumento o sito archeologico, senza però nulla togliere alle giornate di riposo, sia ovvio.
Gemelli♊
Direi che dopo un anno di continue chiacchiere col compagno di banco e anche diversi richiami da parte dei prof, sapete a menadito qualunque avvenimento e gossip del mondo, molto probabilmente più che storia sapete i gossip dei personaggi storici Vista la nostra tendenza al parlare direi che ci sono alquanto
interessate le materie di stampo linguistico e se, come me, avete scelto il linguistico avete fatto tombola (o forse no e ve ne pentite, il che è probabile) Beh, quest’estate uscire con i vostri amici èd’obbligo,come igiorniinpiscinaassiemeelelunghetelefonate.
Cancro♋
Dopo esservifinalmenteripresidalfinalediquellaserie Netflix che avete visto ainizioannoeavertormentatoi vostri amici a riguardo,avetedecisocheavrestedovuto prestare più attenzione in classe, e ciò che vi ha più catturato è stato l’inglese, lo studio di Shakespeareedi tutti i testi sentimentali degli autori: oltre che le serie avevate trovato anche testi strappalacrime Quest’estate vi consiglio una bella giornata all’ombra di unalberoa leggere un bel libro per poi andare a fare una bella passeggiata con i vostri amici più stretti, vi ci vedo bene
Leone♌
Dopo aver passato l’ennesimo anno a essere quello popolare della classe, volete solo andare in vacanza, siete stanchi di tutte queste attenzioni. Dopo aver passato tutto l’anno a difendereivostriamicidaiprofo da voi sapete chi, avete trovato conforto nella letteratura italiana, vedendo che alla fine c’era chi era messo peggio di voi per scrivere quella roba. Quest’estate crema da soleallamanoeinspiaggiatutto il giorno per poi andare a fare serata! Ricordatevi però di non arrivare a settembre senza aver fatto nulla e ancoraubriachidallaseraprima,miraccomando.
Vergine♍
Dopo un anno in prima fila con i prof che vi prendono come esempio evielogianoperlevostridotiincredibili in scienze, avete bisogno distaccareepassarel’estatea giocare con la Switch a Animal Crossing o ad altri giochi cozy bevendo drinkaestheticeportandoviavanti facendo schemi scritti da dio per l’anno prossimo Ricordatevi di tenervi in contatto coi vostri amici, organizzate un pigiama party o una qualche uscita assiemecarina,magariunagitainunmuseo.
Bilancia♎
Un altro anno da popolari, un altro anno da pagliacci; mi chiedo se siate più conosciuti per la vostra proverbiale bellezza o per il fatto che siete i pagliacci della classe e parlate con chiunque. Di sicuro il vostro senso estetico ha influenzato la vostra predilezione per lematerieartistiche Quest’estatequindipotresteandare ad una mostra d’arte, ma sappiamo tutti che andrete in spiaggia a sfoggiare il vostro fisico, in giro conivostri amici o a comprare qualsiasi cosa che potete in boutique che solo voi conoscete; confido nel fatto che ce la farete a non spendere troppo, anche se quell'aggeggiosenzautilitàèdavverostupendo.
Scorpione♏
Voi invece, dopo aver terrorizzato a morte il vostro compagno rompiscatole con lo sguardo della morte, avete sorprendentemente appreso chelamatematica,da quello che era il vostro peggiore incubo, si è trasformata in un qualcosa di divertente. Anche il vostrocompagnodibancodaitempidell’asiloèrimasto stupito della vostra bravura e vi avrà probabilmente chiesto aiuto Quest’estate quindi non dovreste preoccuparvi di avere il debito in matematica, sfruttatela invece per uscire conivostripiùcariamicie tornarenelvostropostodelcuore
Sagittario♐
Cosa possiamo dire di voi? Anchevoiafareipagliacci e a cercaredifarridereilvostrocompagnodibanconel mentre che sta leggendo ad altavoce(infami),lavostra tendenza naturale è di fare gesti e imitazioni quando i prof sono girati e la vostra materia preferita è religione… diciamo che siete delle creature particolari. Quest’estate o starete in casa tutto il tempo ed emergerete dalla vostra tana solo pernutrirvi,oandrete
in giro giorno e notte diventando l’anima della festa comesolovoisapetefare,noncisonoviedimezzo
Capricorno♑
Dopo aver passato l’anno su come iniziare i vostri business investendo in crypto o aprendo un Only Fans, avete sicuramenteprestatomoltaattenzioneedinteresse alle lezioni di matematica e diritto se siete dell’economico e dintorni. Quest’estate per voi niente riposo, avete già programmato di fare 400 lavori per poter accumulare abbastanza soldi per potervi godere un soggiorno alle MaldiveconilsosiadiElvisPrestley, niente divertimento, solo fatturato per le prime 3 settimane poi vi rinchiudete in casa evitando ilsoleper iltroppocaldo
Acquario♒
Voi acquario invece avete passato l’anno in ultima fila con i prof che, quando leggevano il vostro nome, si chiedevano chi foste; tranne per quello di matematica, antropologia e psicologia (per coloro che hanno scelto l’economico e dintorni), materie nelle quale vi siete distintiperdeivotinientemale
Quest’estate immagino la passeretetraunapasseggiata, una serie e un buon libro; beh, niente male, ve lo siete meritati
Pesci♓
Ultimi ma non per importanza voi pesci che avete passato l’anno incantati ad ascoltare le lezioni di storia dell’arte e storia, affascinati da tutto ciò, mentre avete scarabocchiato sul libro nelle altre ore. Non avete di sicuro perso l’occasione di eccellere coi voti, ma ora con tutto questo stress avete solo voglia dell’estate, di rilassarvi, di tornare nel vostro posto del cuore e riabbracciare tutti i vostri amici;credo in voi, ce la farete!
Ed eccoci alla fine di quest’ultima edizione dell’anno, ringrazio tutti voi. Vi invito a seguire anche il podcast di In Punta Di Stella su Spotify durante l’estate per rilassarvi e ridere di gusto (https://open.spotify.com/show/2AIfNjkLIvZ6I3zhH3g aXT?si=92abdb7e711840fc). Vi saluto, un abbraccio a tutti,buonaestate!
Non avevo mai avuto talmente tanta paura in tutta la miavita,saròonesto
La nostra era una missione che ci avrebbe certamente condannati a morte, anche se, di fatto, lo eravamo già dal principio: il Bunker, i piani, l’evasione che avevamo da perdere ormai? Il rischio diesserescoperti aumentava di giorno in giorno, inoltre dal giorno della fuga di mio nonno avevano triplicato le pattuglie sul perimetro della città: entrare o uscire era praticamente impossibile Manonpernoi
Mancavano esattamenteduesettimaneall’esecuzionedi mio nonno, quando Henry ricevette una risposta concreta: «GentilissimoHenrySmith, la ringraziamo per averci reso note le numerose problematiche presenti all’interno della Prigione e, soprattutto, per aver deciso di voler approfondire l’argomento
Saremo lieti di incontrarla questa seraalle18:15presso
la Sede principale delGoverno,perpoternediscuterein modo più minuzioso.Prenderannoparteallaconferenza tutti i Consigli, le chiediamo cortesemente di non tardare
Cordialisaluti, DanielEvans»
Cilesselamailadaltavoce,conunanotadicaparbietà «ChisarebbeDanielEvans?»domandai
Tutti quanti, Inas compresa, si voltarono verso di me: «È il Rappresentante di quattro dei sette Consigli, l’Omicidi compreso,» puntualizzòPenny«praticamente l’uomo più potente del nostro secolo, nessuno era mai arrivatoatanto»
«Davvero non ne hai mai sentito parlare?» mi chiese Émilie.
«In realtà il nome mi è suonato abbastanza familiare, manonmirisultadiaverlomaivisto»risposi
«Certo che non l’hai mai visto,» disse Inas «non si fa maivedere,nessunol’hamaivisto»
«Beh, tecnicamente solo coloro che non hanno a che fare con la politica» aggiunse Henry«Iol’hovistoaun paio di riunioni, ma ammetto che la sua presenza è moltorara»
«Insomma, nemmeno i giornalisti sono mai riusciti a riprenderlo?»chiesi
di quale uscita usufruisca per lasciare l’edificio, fatto stachenessunoèmairiuscitoavederlo»
«E a me non è permesso fornire descrizioni, ha fatto firmare a tutti un contratto» rivelò Henry «Ad ogni modo, non divaghiamo: adesso io e Penny vi spiegheremoilpiano»
Detto questo, Penny tirò fuori dal cassetto sottostante una piantina e appena la distese sul tavolo capii immediatamente che raffigurava la Sede del Governo
Ci voltammo tutti quanti all’unisono verso la porta per assicurarci che fossechiusa:nessun’altroall’internodel Bunkersapevadelcomplotto
«Dunque, dovremo fare molta attenzione»iniziòPenny «a ogni ingresso sono presenti minimo sei guardie, perciò ci occorre un diversivo: ho individuato un sistema in grado di controllare i movimenti di ogni singola porta ofinestradiquell'edificio,nefaròscattare quattro o cinque in contemporaneo e, nel mentre, Émilie entrerà dalla finestra del sesto piano, la fornirò di alcune apparecchiature di mia invenzione necessarie perarrampicarsi»
«Il suo compito sarà quello di individuare la posizione di Yoshida senza farsinotare»proseguìHenry«Sottola tuta indosserà degli abiti da ufficio: durante le conferenze solamente inservienti eguardievaganoperi corridoi, nessuno di loro conosce i volti di coloro che dovrebbero stare lì dentro, o almeno spero. Invece, voi dueentrereteconme»disseindicandomeeInas. «CredevocheiosareiandatoconÉmilie»contestai Henry inarcò un sopracciglio: «Certamente Chris, che Émilie e Inas si scambino pure di posto allora. Facciamo tranquillamente entrare una delle donne più ricercate degli ultimi anni dall’ingresso principale, sicuramentenonlariconosceranno»
Émilie, alzando gli occhi al cielo, emanò una risata sarcastica chemidiedequasifastidio,senonfossestato perillievedisagiochescorsinelsuosguardo «Hairagione,nonciavevopensato Andateavanti»
«Dicevamo,» continuò Penny, seccata «Chris e Inas entreranno con Henry, fingendosi due collaboratori. Nessuna guardia farà domande, non hanno diritto di farne La conferenza si terrà al terzo piano, mentre
4891(capitolo6)
«Nessuno, è molto attento»mispiegòÉmilie«nonsisa
Henry farà sostalì,voiduedovretecontinuareasaliree ispezionare ogni singolo piano Di solito i piani più riservati sono quelli più alti, dal quinto all’ottavo, ma non si sa mai: controllateli tutti. Anche se, nel frattempo, Émilie dovrebbe già essere riuscitaatrovare Yoshida»
«Ci sono domande?» chiese Henry, dopo che Penny ebbe finitodiparlare.Tuttiquantifacemmocennodino conilcapo «Perfetto Dunque, mancano quattro ore all’incontro Andiamoaprepararci»
Tre ore e mezza eravamo riuscitiasuperarelepattuglie che accerchiavano il perimetro della città e io, Penny e Inas ci stavamo dirigendo alla Prigione con la macchina.
«Allora ragazzi, siamo arrivati» disse Penny quando fummo davanti all’ingresso «Adesso io ed Émilie raggiungeremolaSededelGoverno:parcheggeròl’auto
a circa un chilometro di distanza dall’ingresso, sufficiente per me per poter accederealdatabasee,allo stessotempo,nonesserescoperta»
«Quindi dovremo correre un chilometro, in caso necessitassimodiscappare»lechiesi.
«Dovrete correre, sì, ma in caso di necessità vi raggiungeròilpiùvelocementepossibile»
Mi girai verso Émilie con unosguardochecomunicava
“Fa’ attenzione” e lesfiorailamano,poiscesidall’auto insieme a Inas e varcammo la soglia dell’edificio, per incontrare Henry: ci stava aspettando davanti a un veicolo particolarmente somigliante a una limousine Non appena ci fummoadagiaticomodamentesuisedili, egli si voltò verso di noipercomunicarci,attraversoun gestodell’indice,difaresilenzio
Nel giro di venti minuti arrivammo alla Sede della conferenza.
Inas indossava un auricolare, coperto dai suoi ricci e folti capelli scuri, in modo da restare in contatto con Émilie, la quale era riuscita a entrare esitrovavagiàal settimopiano,ePenny.
Quando ci posammo davanti al portone principale, le guardie ci squadrarono da capo a piedi, ma non fecero alcuna domanda: avendo riconosciuto Henry, ci fecero entrare senza indugienotainell'immediatochelepareti e i pavimenti erano ornati dallo stemma presente
ovunquenelBunker
La clessidra contenente il cervello e il cuore Testa o anima.
Henry avanzava convinto, alcontrariodimeeInas,che non eravamo mai stati tanto incerti sul nostro futuro: l’atto rivoluzionario che stavamo per compiereavrebbe certamente cambiato le sorti della città, indipendentemente dall’esito finale, ma noi ci trovavamoperfettamenteeinesorabilmenteinsquilibrio tralavitaelamorte.
In poco tempo, raggiungemmo l’ascensore e ascendemmo verso il Purgatorio, con una lentezza decisamente molto più inquietante rispetto a quella della discesanell’Inferno.Tuttavia,nonostanteall’apice del Purgatorio inizi il cammino verso il Paradiso, io, intorno a me, percepivo solamente un tetro e indomabilepresagiodimorte
«Penny ha sostituito i filmati delle telecamere di sicurezza»annunciòInas.
«Perfetto,alloraquandol’ascensoresifermeràscenderò e tenterò di temporeggiare il più possibile Voi continuate a salire e trovate Yoshida, dopo dovretefare irruzione nella stanza e ammazzare chiunque voi incontriate Le armi sono al quinto piano, Penny ha la password,chiaro?»
«Chiaro!»esclamammoioeInasall’unisono.
Quando l’ascensore sostò al terzo piano, Henry ci abbandonòeleportesiriconciliaronodavantianoi Eranole18:14
«Non ispezioniamo prima questo piano?» domandai a Inas.
«Non ce n’è bisogno: Émilie ha trovato Yoshida, si trova all’ultimo piano Prendiamo le armi e raggiungiamoli»
E così premette il pulsante che conduceva al quarto piano: quando vi sostammo, attraversammo i corridoi, talmente decisi che i soldati non cinotarononemmeno, e saccheggiammo il deposito delle armi, che riponemmo in unborsonenero,dopochePennyciebbe riferitoilcodiceperaprirlo.
Erano le 18:37 quando l’ascensore giunse all’ottavo piano
Appena le porte si spalancarono,ciritrovammodavanti quattro guardie, le quali ci fissarono stranite e ci puntarono due fucili addosso Ma noi eravamo pronti: io non esitai a tirare fuori una pistola dal borsone, ma Inas mi precedette. Con una rapidità disarmante, iniziò a sparare con un fucile a mitraglietta e le colpì tutte quantecompulsivamentepertrevoltesulpetto I loro corpi caddero a terra, inermi, e per un momento pensaiacosaavreiprovatosefossistatoalloroposto.
Inas mi prese il braccio e iniziammo a correre il più velocemente possibile per i corridoi, mentreleicercava di comunicare con Émilie per individuare la sua esatta posizione.
Quando arrivammo alla fine del sesto corridoi, svoltammo a destra e varcammo una porta aperta, che conduceva a una stanza immensa, dotata di almeno millecelle.
In fondo a quella sala, Émilie pareva un puntino minuscolo: se non avesse gridato a squarciagola, non saremmomairiuscitiavederla.
E vicino a lei, si trovava un’altra figura,chesicelavanell’ombra Cominciai a correre come non avevo mai fatto e più mi avvicinavo più il suo volto si faceva nitido: un vecchio raggrinzito stava cercando, a stento, di venire verso di me, con lebracciaspalancate.
Miononno,luieramiononno
Il mio corpo sprofondò tra le sue braccia e una sensazione indescrivibile si dissolse dentrodi me
Io, Christopher Anderson Yoshida, per la prima volta stavo abbracciandomiononno.
«Sono fiero di te, ragazzo» mi sussurròall’orecchio «Eiodite,nonno»
Dopo qualche istante, Inas si aggregò all’abbraccio: fu unodeimomentipiùfelicidellamiavita
«Mi dispiace interrompere questa riunione di famiglia, ma sono le 19:04, dovremmo muoverci» ci informò Émilie.
E aveva ragione: la conferenza, probabilmente, stava per terminare Quando tutti equattrofacemmoilnostro ingressonellasalariunioni,eranole19:12
Sparaiqualchecolpoconunfucilesullegnodellaporta, prima che Émilie la aprisse ferocemente, entrando con un altro fucile sulla spalla, che teneva in posizione verticale
Henry, il quale si trovava al centro della stanza, accerchiato da sette tavoli semicircolari, si abbassò, dandocilecondizionipercontinuareasparare
Inas, con il fucile a mitraglietta, riuscì a far fuorituttii membriditreConsigli,eccettoiRappresentanti,mentre ioedÉmiliecioccupammodituttiglialtri.
Quando cessammo il fuoco, erano rimasti in vita solamente i tre Rappresentanti e un altro paio di persone «Cosa significa tutto questo!» esclamò uno dei Rappresentanti.
«Siamo qui per porre fine alle vostre idiozie,» dichiarò mio nonno, che era rimasto appostato in un angolo durante la sparatoria «siamo a conoscenza di un numero generoso di informazioni pericolose In questo momento, abbiamo il potere di scatenareuna rivoluzione»
«Oh, interessante» disse una voce allenostrespalle
Tutti quanti vi voltammo per capire di chi si trattasse, ma apparve solamente un volto sconosciuto, chesoloÉmilieparve riconoscere:«Travis?»
«Daquantotempo,sorellina»
Sorellina? Cosa ci faceva il fratelloscomparsodiÉmilielì?
«Émilie, sicura che quest’uomo siatuofratello?»lechieseHenry. Émilie era completamente sbiancata,sembravadistaccatadallarealtà:«Sì,èlui» «Henry,perchésembricosìpreoccupato?»domandai,in predaalpanico.
Henry respirò a fatica, prima dipronunciareleseguenti parole: «Perché è con mio grande rammarico che sono costrettoapresentarviDanielEvans»
Daniel Evans, l’uomo più potentedelnostrosecolo,era Travis Lambert Daniel Evans era il fratello di Émilie, ma il mio sconcerto non era paragonabile a quello di quest’ultima.
«Veramente, sorellina, un colpo distato?Così,dipunto inbianco?»
«Basta con i giochetti, Evans Sappiamo troppe cose, nonciprovocare!»lominacciòmiononno.
«Oh, non ne dubito. Tuttavia, penso sia mio dovere informarvi che siamo in diretta TV» e indicò delle telecamereappeseaiquattroangolidelsoffitto
«In ogni caso, illuminaci pure, Yoshida Anzi, perché non dici a tutte queste persone come funziona la Macchina della Discordia? Perché non lo dici a tuo nipote?»
Tutti quanti fissammo mio nonno, inebetiti Di certo non ci aspettavamo che ci stesse tenendo qualcosa nascosto.
«Nonno,c-cosacidevidire?»balbettai. Respirò profondamente,nonsembravavolerparlare,sta di fatto che lo fece: «All'inizio era solo un’ipotesi, poi ho avuto modo di confermarla: non esiste alcun macchinario in grado di accedere alle emozioniumane, ma alla mente sì» poi si fermò e mi guardò drittonegli occhi, prima di rivelarci la conclusione «La Macchina della Discordia non individua la persona a cui tieni di più, ma quella a cui stai pensando in quel momento, perché tutti quanti durante l’esame hanno già un’idea dell’esito»
Fu la rivelazione piùscioccantedellamiavita.Eratutta colpa mia, avevo creato quella situazione per salvare una persona che io stesso avevo messo in pericolo Io avevo condannato a morte Inas, involontariamente, ma consciamente. E Daniel Evans lo sapeva benissimo, perchéerailRappresentantedelConsiglioOmicidi.
«Ecco perché il mio esame non andò a buon fine,» si rese conto Émilie «stavo solamente pensando a quanto avessi paura di dover uccidere un essere umano e di deludere i miei. Mi hanno rinchiusa alla Psichiatria perché rappresentavo una minaccia per il loro sistema» nella suavoce,sicoglievanodellenotediamarezza,ma anche di frustrazione Il Governo si era preso gioco di tuttinoipersecoli.
«Esattamente Tutti voi siete una minaccia per il Governo» disse Evans dopo averci ascoltato insilenzio «Adesso tutto il popolo lo sa, e allora? Cosa intendete fare?Senzadinoi,sietetuttimorti»
«Morti?» esclamò Inas «Voi ci avete mentito fin dal terminedellaGuerra!»
«Sì, è vero e per tua informazione c’è un motivo Non vi siete maichiestiperchésopravvivonosololepersone chehannoilcoraggiodiuccidere?»cichiese,brusco.
«C’è qualcosa che temete là fuori» disse Henry, dopo essersiavvicinatoalui«midomandosolocosa»
Evans sorrise: «Pensate davvero che gli abitanti di questacittàsianogliunicisuperstiti?»
Tutti quantilofissammodrittonegliocchieioprovaila sensazione che l’intero mondo mi stesse crollando addosso, desideravo solo accasciarmi a terra e non
rialzarmi mai più Tuttavia, questi pensieri vennero cancellati dall’ordine di Evans di ammazzarci: le guardie che girovagavano per i corridoi del terzopiano entrarono nella sala, mentre Evans se la svignava. Ricominciammo a sparare, Henry e mio nonno compresi,maquestasparatoriafupiùbrevedellaprima, grazie all'abilità di Henry ed Émilie e al fucile a mitragliettadiInas.
A un certo punto, quando restavano solo pochi soldati, accadde qualcosa all’improvviso, così rapidamente che ci misi qualche minuto per metabolizzare: Inas era occupata con quattro guardie, quando un’altra, alle sue spalle,lesparòdrittoalcranio Ecaddeaterra,privadisensi
Quella stessa guardia che l’aveva uccisa venne poi ammazzata da Penny, che ci aveva raggiunti dopo aver visto la trasmissione in diretta Io rimasi per qualche secondo in piedi, a fissare ilsuocorpoimmobiledotato di due occhi spalancati e spenti. Isuoiocchi,chefinoa qualche ora prima brillavano come non mai. Gli occhi dimiamadre
19:42 Inaseramorta
Un’immensa taciturnità si prostrò intorno a me: avevamo vinto, eravamo riusciti a raggiungereilnostro obiettivo Il colpo di Stato era stato fatto e la rivoluzione era cominciata e terminatanelgirodipochi minuti
«Chris…» mi chiamò Émilie, avvicinandosi molto lentamenteame
Io la guardai, con le pupille invase dalle lacrime, e lei mi cinse forte al suo petto e cadde a terra con me Avevamo vinto, sì, ma ioavevopersotutto.Eroorfano, dinuovo,eInaseramortaacausamia
Quel silenzio collettivo venne interrotto solamente da delle grida provenientidall’esterno,percuifuicostretto ad alzarmi e a dirigermi con gli altri verso labalconata chesiaffacciavasullapiazza.
La maggior parte degli abitanti della città si trovavano lì, intentiaurlareeaimplorarcidifarequalcosa,perché ormai credevano che fossimo noi a capo dello Stato. Un’immensafolladisperatachepretendevarisposte. Erano le 19:58 del 25 aprile 4891 e io, mio nonno, Émilie, Henry e Penny stavamo cercando un modo per dire al popolo che unanuovaguerraeraalleporteeche liavevamoappenacondannatiamorte.
AngelicaAlfieri,2CS
CopertinaacuradiAsiaBalpasso,2BS
IntervistaprofJettieD’Elia.
Carola: ciao a tutti e benvenuti sul giornalino del Legnani Oggi, qui con noi, ci sonodueprofessoresse:la prof Jetti e la prof D’Elia, professoressecheorganizzano ilprogettoteatrale“Ababubi”
Buongiorno ad entrambe, la prima domanda è: quando avete deciso di insegnare? L’avete sempre pensato o un evento in particolare vi ha fatto prendere questa decisione?
Prof D’Elia: io ho iniziato un po’ percaso,perchéstavo cercando lavoro, e ho fatto domanda come supplente Quando ho fatto la mia prima esperienza ho capito che era il lavoro della mia vita perché mi piace tantissimo stare con i ragazzi e mi piace mettermi in discussione, quindi ho fatto tutta la preparazione necessaria e ho ottenutoilruolo
Prof Jetti: io insegno da molto di più ehosempreavuto in testa questo: volevo insegnare educazione fisica a scuola Quindi hocominciatoilmiopercorsodaprecaria, passando da scuole medie a scuole superiori e istituti professionali, ho fatto un periodo di lavoro con i disabili come insegnante di sostegno e poi finalmente sono passatadiruoloafareciòchemipiace
Carola: entrambe scelte molto interessanti. Visto che il vostro lavoro prevede il rapporto con altre persone e soprattutto con alunni, cosa ne pensate dei rapporti tra insegnanti e alunni? E come dovrebbe essere secondo voi?
Prof D’Elia: lavorare con gli studenti, per quanto interessante, è sempre un libro da scoprire perché non è mai scontato che si venga a creare una relazione, una fiducia reciproca e la voglia di collaborare. Noilascuola da soli non la possiamofare,lafacciamoinsiemeavoi,e se i ragazzi decidono di mettersi a fare la loro parte, allora le lezioni hanno un senso, se partecipano poco l’ingranaggio nonfunziona Iragazzisonosemprediversi di indirizzo, di età, di culture e, quando riusciamo ad ottenere la loro partecipazione, i cancelli si aprono e si puòcostruire
Prof Jetti: sono d’accordo! La scuolasifaindue,noida un lato e dall’altro voi. Quindi se si riesce ad instaurare una bella relazione e alavorareinsiemee,soprattuttosei ragazzi si fidano delle proposte e delle indicazioni date dai docenti, credo che si possa fare un ottimo lavoro Io sono anche avvantaggiata dalla disciplina che insegno. È normale che rapporti tra loro e un docente che insegna un’altramateriasianounpochinopiùcomplessi.Iragazzi
in palestra sono abbastanza rilassati e di conseguenza disponibilialavorareinlineadimassima
Carola: dato che siamo qui soprattutto per parlare del gruppo di teatro volevo chiedervi: da dove è partita l’idea di questo gruppo? Da quanto esiste?
Prof D’Elia: la nostra storia è veramente lunghissima. Inizialmente era un’attività dell’indirizzo classico e, prima che arrivassi io, era un lavoro dedicato ad una classe Qualche insegnante prendeva a cuore questa iniziativa e la curava insieme ad un gruppo classe Io sono arrivataalLegnaninel2018eunastudentessamiha chiesto perché quest’attività non potesse essere estesa a tutti gli indirizzi e a tutte le classi Perciò ci abbiamo provato con qualche difficoltà iniziale, perònelcorsodel tempo ci sono stati molti cambiamenti e sono orgogliosa di ciò che abbiamo fatto Mi piace l’idea di riunire in un unico progetto quattro indirizzi di un unico liceo. È giusto che chiunque voglia cimentarsi nell’attività di teatro lo possa fare Ogniannoilgrupposirimescola,c’è gente nuova, gente che fa l’esperienza un anno e poi va via e gente che rimane; questo ci costringe a partire da zero ma è sempre bello incontrare gente nuova, con capacità, timidezze, e comportamenti diversi. Però ogni anno facciamo sempre un passo in più e quest’anno ne abbiamofattimoltissimi
Prof Jetti: io sono entrata in questo gruppo l’anno scorso, dopo esperienzefatteinaltrescuole Diciamoche da qualche anno a questa parte, il gruppo teatro hapreso un aspetto moltolaboratoriale,dovesisperimentanocose nuove, dove ci si mette in gioco con tutto. Leggere un testo e improvvisarsi attore non è così semplice: bisogna fare un lavoro su se stessi e poi sul proprio personaggio. Quest’anno ci siamo messi in gioco con tantissime cose: a partire dalla partecipazione alla mostra messa in piedi dalcomuneperlagiornatacontrolaviolenzasulledonne, dove i nostri ragazzi hanno dato voce a degli scritti e a delle testimonianze di alcune donne che hanno subito violenze; poi abbiamo messo in cantiere lo spettacolo sulla Shoah, che èstatoportatoavantidallaprofessoressa D’Elia, e ora c’è lo spettacolo al Giuditta Pasta Inoltre, probabilmente, ci sarà uno spettacolo in collaborazione con i docenti di lettere del Legnani, perché moltiragazzi sono stati chiamati per faredelleriflessionisullaguerrae noi ci buttiamo in qualsiasi cosa perché per noi il linguaggio teatrale può diventare veramente importante per dare voce a tante altre cose I nostri ragazzi hanno sempre dato il massimo, il mese di maggio è pieno di
impegni: il 19 a Giuditta Pasta, il 5 giugno un altro spettacolo e il 17 siamo stati invitati dalcomuneinsieme ad altre scuole del territorio per una manifestazione a favoredeidirittidellaLGBT.
Carola: quindi si può dire che il gruppo è cambiato nel tempo e ha avuto molte esperienze Perciò la mia domanda è: il nome del gruppo come nasce?
Prof D’Elia: il nome è nato due o tre anni fa, quando abbiamochiestoaglistudentidiidentificarsiconunnome enessunoriuscivaatrovarneunoadatto.Èstatol’annoin cui abbiamo messo in scena “gli uccelli di Aristotele”, uno spettacolo straordinario È lì che nasce il nome “Ababubi”, uno scioglilingua, un riscaldamento della voce Ci èsembratosimpaticoadottarloperchéilruolodi un attore non è solo imparareuncopione,maunlavoroe una preparazione di tante cose: la voce si riscalda e il corpo si educa, anche a liberarsi Perciò Ababubi non ha un significato preciso, vuol dire semplicemente “prepararsi a mettersi in gioco” Il logo invece è una Paperella realizzata da una ragazza di quinta di qualche anno fa, dato che avevamo vari pennuti nelle maschere bellissime realizzate per quella rappresentazione teatrale È anche un modo per sfatare un luogo comune ovvero che le papere in scena possono anche capitare e che sarà mai! Non siamo attori professionisti! Anche se alcuni ragazzi proseguono con questa strada e fanno accademie aMilanoeRoma.
Carola: quali sono stati i temi degli spettacoli?
Prof D’Elia: di solito venivano prese delle opere classiche e riadattate Invece negli ultimi anni anche i testi sono autoprodotti, sonoilrisultatodiriflessionifatte insieme,doveognunotirafuoriqualcosadisuo.
Prof Jetti: ciò non toglie che magari in seguito potremmo tornare a lavorare su testi già scritti come una volta, ad esempio su Shakespeare. In questo momento però, con ragazzi che entrano nel gruppo rimangono un anno e poi se ne vanno, bisogna ricominciare da capoed è difficile perché affrontare untestoclassicorichiedeuna preparazionepiùtecnica
Carola: durante il COVID come avete lavorato in DAD?
Prof D’Elia: abbiamo ovviamente continuato, non ci siamo mai fermati Avevamo fatto delle registrazioni per il 25 aprileealtrecoseabbastanzaforti Abbiamocercato di mantenere il gruppo, anche se fare teatro attraverso una telecamera non possiamo dire che sia proprio fare teatro. Abbiamo mantenuto il legame cercando di spronare i ragazzi a scrivere, a fare interpretazioni di
monologhi, testi brevi e senza presenze sceniche Ora stiamo lavorando sulla fisicità perché, oltre alla voce, è necessarioancheilcorpo,anziprimaparlailnostrocorpo e poi la nostra voce. In quei due anni abbiamo dovuto invertireperchédicorpoc’erapoco,manoncisiamomai persi I ragazzi sono sempre stati al di sopra delle nostre aspettative
Carola: Ci sono state collaborazioni con attori professionisti?
Prof Jetti: Dall’anno scorso collabora con noi Giulia Provasoli, un’attrice e un’esperta che conduce laboratori teatrali anche altrove Ci ha dato unagrossamanol’anno scorsoeancoraquest’anno L’annoscorsoabbiamoanche avuto una collaborazione con un attore, Andrea Clanbin, che è venuto per due o tre lezioni e ha dato il suo contributo algruppofacendovedereunamodalitàdiversa di fare teatro che non si può dire migliore o peggiore, semplicemente diversa Ovviamente sono piccole esperienze, maqualsiasicosacontribuisceadarricchirela persona.
Carola: avete menzionato molti pregi di questa attività, pensate che ci siano anche dei lati negativi?
Prof D’Elia: si, le criticità come in tutte le cose cisono Adesempio,imieiragazzilosanno,credochecertevolte quest’attività venga presa in modo superficiale, conpoca responsabilità. In alcuni momenti dell’anno è comprensibile che ci sia un sovraffollamento diverifiche ed interrogazioni e cose da portare a termine,peròanche questo è un lavoro serio e soprattutto una compagnia, se manca qualcuno tutti gli altri si rallentano Se si prende una scelta, almeno per quell’anno,vaportataavantiepoi sidecide.
Prof Jetti: noi capiamo, però questo è un lavoro di squadra quindi se vengonoamancarealcunicomponenti, ilgruppopoièincrisi.C’èdadirechealmomentogiusto poi tutti sono pronti, vanno in scena emettonosemprela giustaconcentrazione,elagiustacarica,peròèfaticoso Prof D’Elia:aggiungereiunacosaunpo’dolente,ilfatto che, essendo una dellescuolepiùnumerosedelterritorio, in tanti anni di studenti in scena, noi nonriempiamomai il teatro Giuditta Pasta Sembra che quest’attività, per la quale ci impegniamo molto, non attiri il pubblico che meriterebbe, mentre altre scuole meno numerose della nostra fanno Sold Out. Lo spettacolo finale è un po’ una festa dove i ragazzi si mettono in gioco, ma un attore senza pubblico è come un libro senza lettore, non può fare niente E all’attore chi regala l’emozione di quel
momento? Quest’aspetto non è per numeri o per soldi, è una questione di solidarietà,disensodiappartenenzaalla stessascuola.
Carola: qual è la cosa che preferite del vostro lavoro? e quella che vi piace meno?
Prof Jetti: a me piace stare con i ragazzi,mentrelacosa che mi piace di meno, purtroppo, è la burocrazia che ci sta veramente soffocando e ci sta portando via molto tempo che potrebbe essere usato diversamente proprio per lavorare con i ragazzi. La scuola è cambiatamolto,e inpiùditrent’annidiinsegnamentopossodirechealcune coseorasonodavveropesanti
Prof D’Elia: la cosa chemipiaceècheognimattinanon so come andrà la mia giornata, perché pur avendo classi in parallelo, non escono mai lezioni uguali perché, se i ragazzi si prestano ed intervengono,arriviamoacoseche non avrei neanche immaginato Questa cosa di scoprire
l’arte non con i miei occhi, ma con quelli di chi non ha fatto tante cose ma ne ha fatte molte altre, aiuta ad attivare icollegamentieascopriresestessitramitelamia materia. Anche a me piace menolaparteburocratica,ma mi ferisce anche quando non riesco a far arrivare agli studenti il concetto che non si studiaperilvotomaperil piacere delle scoperte Capisco che avete le vostre ragioni, perché ci sono le pagelle, però quel ridurre la scuola al solo obiettivo di raggiungere un buon voto e non all’accrescimento personale, mi rattrista. Così come mi rattrista l’eccesso di interventodapartedifamiliarisu piccolezze Io avverto in questi vent’anni una mancanza di fiducia verso di noi, noi siamo lì per farvi crescere, quello è il nostro unicoscopo,possiamosbagliareperché siamo esseri umani, non siamo perfetti, però mi dispiace quando non vedo fiducia da parte degli studenti. Se non c’èfiducianonandiamodanessunaparte
Carola: grazie per la disponibilità abbiamo concluso l’intervista
La scuola è finita
Il resto poi è storia Scrivo questeparoleacircaunmesedall’8giugno Penso a innumerevoli cose e per la testa scorrono i ricordi di cinque assurdi, lunghi, folli, magici anni di liceo. Ho varcatoleportediquestascuolaunamattinasoleggiatadi unsettembrelontano,eroagitataeimpaurita,avevoperso il treno, ero in ritardo Oggi invece, ho affrontato la simulazione della seconda prova dell’esame di Stato Quanto tempo è passato; mi guardo indietro e non mi riconosco. Sarebbe falso ammettere che sono stati anni facili, colmi di bei ricordi e posti nell’archivio dei miei pensieri sotto la sigla “felicità” Tutt’altro: ho sudato, ho pianto, ho faticato, ho creduto più e più volte di non farcela, eppuresonoquieatrattinonmisembravero,ma quanta gioia riempie il mio cuore nel vedere le mie sofferenzeripagate!
Si chiude un capitolo della mia vita che a tratti avrei voluto chiudere prima, ma ripensandoci, qualche cosa di tutto questo mi mancherà. Vedere centinaia di persone la mattina camminare per arrivare alle loro scuole:chiride, chi piange,chifumaunasigaretta,chifacolazionealbar; una commistione di esseri umani del tutto impropria Mi mancherà sentire i motorini dei ragazzi di tre istituti che si accendono all’unisono;mimancherannoiquattropiani
di scale di prima mattina dopo due chilometri di camminata, trovare la porta d’entrata chiusa e ritornare giù. Mi mancheranno le lunghe file alle macchinette, la luce gialla dei corridoi, le bidelle che sbarrano i bagni all’ultima ora Ma più di tutto, mi mancheranno i professori, che non ci hanno mai lasciato andare, nemmeno quando le condizioni erano disastrose Professori che più si avvicina il giorno dell’esame, più senti che ti vogliono bene, e capisci che in un modo o nell’altro ti hanno cambiato e ti hanno fatto crescere. Esco da questa scuola con una consapevolezza insolita, chenonavevomaiavuto
Sarà difficile ricominciare da capo? Nuovi amici, nuovi professori, nuovi metodi; beh penso proprio di sì, certamente non sarà una passeggiata, ma se a quattordici anni credevo fosse un ostacolo insuperabile, oggi, a diciannove, mi rendo conto che la vita è fatta cosa e che dopo le dure prove a cui mi ha sottoposta questa scuola, penso di avere la capacità di non annichilirmi del tutto comespessohofatto SofiaSumma5AC
Anche quest’anno, precisamenteil1°maggio 2023, ilCostumeInstitute delMetropolitanMuseum non ci ha delusi, dandola possibilità ai VIP di sfilare sul red carpet di uno dei più attesi eventi dell’anno,eanoi,comuni mortali, di poterci sentire critici di haute couture perqualcheora
Il tema scelto dal Met, “KarlLagerfeld:Alineof beauty”, si concretizza in un tributo in grande stile all’iconico stilista da poco scomparso; ogni celebrità ha contribuito, in modo talvolta molto personale,arenderei propriomaggi
Tra coloro che hanno creato un connubio vincente tra il “Karl style” e un proprio tocco personale sono sicuramentestateRihannaeAnneHathaway
La famosa cantante americana ha indossato infatti un look iconico, come oramai è suo marchio distintivo, non solo durante gli svariati Met Gala a cui ha partecipato Una meravigliosamantelladicamelie,fiorenotoriamente abbinato alla memoria di Karl Lagerfeld, firmata Valentino avvolge completamente la star in dolce attesa chenonsmettemaidisorprenderci
La fusione dell’Atelier Versace con le ultime creazioni dell’artista omaggiato disegnate da lui per Chanel danno vita all’abito indossato dalla favolosa attrice Anne Hathaway
Il vestito in questione è in Tweed, tessuto a lungo utilizzato da Lagerfeld, impreziosito daunaseriedi spille, perle e camelie che hanno fatto il loro doveresultappetorosso
C’è chi invece non ha convintoapienolacritica Opinioni contrastanti sono nate in seguito alla visione delle bianche ballerine indossatedaIrinaShayk
La top model russahainfattioptatoperdellecomode flat shoes, che ricordano le celebri friulane; c’è chi le ha amate e chi invece non ha proprio approvato l’accostamentocomodità-MetGala
PioggiadicriticheancheperLilNasX,nonostanteleben nove ore di lavoro perquantoriguardaperle,lustrinieun abuso di spray argentato, non ha colpito nel segno ed è statodefinitopiuttosto kitsch
Il look del rapper nasceva come omaggio alla cara Choupette, l’amata gattinadiKarlLagerfeld,chenonsiè presentata sul red carpet, senza dubbio però VIP quali Jared Leto e Doja Cat non hanno fatto in modo che venissedimenticata
L’attore si è presentato infatti con un enorme travestimento da gatto birmano che ha conquistato la simpatia di diversi giornalisti, mentre la trapper americana, entrando completamente nel personaggio, ha risposto alledomande delle interviste con dei pacatissimi “meow”
Il messaggio lanciato dalla talentuosa e bellissima attrice Florence Pugh, che incurante delle opinioni altrui ha fatto la sua comparsa con un sorprendente buzz cut e un favoloso abito disegnatodiValentino,puòconcluderepiù che degnamente questa frizzante serata all’insegna dell’alta moda: “Il punto è essere sé stessi con ciò chesi indossa, ogni volta che esco con un vestito semplice, è una versione di me di cui sono molto orgogliosa Quindi non importa se alla gente non piace Non credo che qualsiasi cosa io faccia debba essere amata al 100% Il fatto che le cose siano oggetto di discussione è positivo Significachelepersonesonointeressate”
Giorgia Borghi IIIAC
KARL
GALA