IN PUNTA DI PENNA - giornalino scolastico Liceo S.M.Legnani

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4.CARI LETTORI

5.DAVID BOWIE: LA PERSONA, IL CANTANTE E L’ICONA

6.LE CONSEGUENZE DEI FUOCHI D’ARTIFICIO

7.IL CASTELLO DEI GUARDIANI. III: UNA FUGA DISASTROSA (CHRIS).

8 LA STORIA DEL MAKEUP: IL FONDOTINTA

9.CARNEVALE DI VENEZIA

10.AVATAR 2 E IL RAPPORTO UOMO-NATURA

11 4891 (CAPITOLO 2)

14.4891 (CAPITOLO 3)

18.L’INALIENABILITÀ DELLA GUERRA NELL’UOMO

21.IL GRUNGE

22.CHE COS’E’ IL BLUE MONDAY

23.SAN VALENTINO

24.CINEMA: I FILM PIÙ ATTESI DEL 2023

25.RIAPERTURA CASO ORLANDI

26 GIANLUCA VIALLI: DAGLI ESORDI ALLA LEGGENDA

27 LE PROTESTE IN IRAN

28.SE NON CI CREDI, LASCIAMI

30.L’UOMO DIETRO IL CAMPIONE

31.UN SAN VALENTINO STELLATO

33.GIUSEPPE FAZIO E NOI, I SUOI RAGAZZI

34.TONARI NO TOTORO: L’EREDITÀ DI HAYAO MIYAZAKI

Abdel Amr

Agnese Monti

Alessandro Coviello

Alessandro Crudo

Alessandro Restelli

Alessia Bosis

Alessia Ottolenghi

Alice Romanatti

Anastasia Quinto

Andrea Di Gioia

Andrea Giuseppe Puglisi

Angelica Alfieri

Anna Carola Clapis

Arianna Capano

Arianna Licitra

Asia Balpasso

Aurora Larocca

Azzurra Premoli

Beatrice Bisanti

Beatrice Civelli

Beatrice Ricca

Benedetta Granà

Carola Lovati

Carola Vigorelli

Camilla La Russa

Chiara Bilotti

Chiara Russo

Chiara Saibene

Chris Eluvathingal

Christian Monti

Daniel Le Roux

Davide Galli

Davide Telazzi

Desiree Nakhla

Eleonora Sala

Elisa Caimi

Elisa Pellegrino

Emanuele Zibra

Emma Borsellino

Eva Beati

Federica Derna

Federico Perissinotto

Federico Pescitelli

Filippo Pizzi

Flavia Vella

Francesca Alberga

Francesca Angelillo

Francesca Cilona

Francesco Contarin

Gaia Franchi

Gaia Legnani

Giorgia Schiavone

Giorgia Bertasi

Giorgia Borghi

Giorgia Giannini

Giorgia Lorenzin

Giorgia Martino

Giorgia Quarticelli

Giorgio Larovere

Giulia Borgo

Giulia Casiraghi

Giulia Vastola

Giulio Ratti

Gloria Loporchio

Greta Limongelli

Ilaria Conte

Isabel Marino

Isabella Socea

Jacopo Parenti

Janna Amr

Joanna Motta

Kateryna Kichuk

Lara Pirotta

Larissa Angioni

Lorenzo Mannino

Lorenzo Monti

Marco Villa

Maria Chiara Aita

Marta Polizzi

Martina Veronesi

Martina De Marte

Martina Griguta

Martina Melotto

Martina Milani

Matilde Caravaggio

Matteo Zanini

Milo Legnani

Nathaniel Cappello

Nicole Llavda

Pietro Terragni

Rebecca Puopolo

Rebecca Basilico

Rebecca Monaco

Rebecca Testa

Sabrina Dell’Aglio

Sara Azzini

Sara Cattaneo

Sara Giordani

Sara O’Gorman

Sara Spreafico

Sarah Sordelli

Seungmin Jung

Sharon Gulino

Silvia Volontè

Sofia Granelli

Sofia Perri

Sofia Piva

Sofia Summa

Sofia Zambotto

Sonia Castorina

Sonia Di Benedetto

Sylvie Valendino

Valeria Giuffrida

Vanessa di Qual

Virgilia Eba

Vittoria Maspes

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The future is an invisible playground

Cari Lettori, Durante le vacanze di Natale ho avuto modo di visitare un museo di palloncini Esattamente: si chiama Ballon Museum e sarà presente fino a febbraio 2023 a Milano in zona Porta Genova Sostanzialmente questa mostra riunisce tutta una serie di installazioni, realizzate tutte con l'aria: dai gonfiabili, alle bolle di sapone, a delle case di cellofan vuote, ma in realtà piene d’aria Per quanto l’arte come immagine sia l’unica forma artistica che continuo a capire poco e di conseguenza apprezzo relativamente, questa mostra nella quale mi sono rifugiata per la pioggia è stata una grande scoperta Che siamo tutti uguali celodiconodasempreetantoallafinelosappiamo che non è così, ma trovarsi lì, a stupirsi del nulla come dei bambiniperduepallonciniall’aria,miha calmata e rasserenata tantissimo. Arrivi in quinta superiore e ti trattano improvvisamente come grande, vieni catapultato nell’anno diverso delliceo,annoincuititroviaparlareconiprofessoricosì liberamente, come se fossero tuoi parenti, capisci che stanno persuccedereunsaccodiultimevoltee sta per finire uno dei periodi, non so se tra ipiùbellidellavita,masicuramentedimaggiorecrescita Questi sono i nostri anni e mi sembra che nessuno se li stia più godendo, ma vi assicuro che il countdown per le vacanze estive, di Natale, carnevale e Pasqua mancherà Come mancherà quella prof di latinoegrecochetantotihafattopenareasuondiversioni,mancheràlapaninaraeil“scendo alla fermata prima così andiamo insieme a scuola e prendiamolabrioches” Forsemancheràanchela voglia di futuro e il pensiero costante alla maturità e a quello che ci sarà dopo, ma la verità è che, come diceva il palazzo di fronte al museo di cui parlavo all’inizio the future is an invisible playground, e nessuno sale su una flat roller coaster per nulla, pertanto non resta che prendere un respiro e uscire allo scoperto, salire su quella montagna russa chiamata vita e starci davanti, comandarla non limitarsi ad essere passeggero, cercando di godersi il più possibile ciò a cui stiamo andando incontro, senza però perdere di vista il presente perché vi assicuro, passa troppo in fretta: non fai in tempo ad accorgerti che è presente che è già passato e ti trovi di fronte all’università con due ore di sonno in una settimana e dodiciesamidapreparare Etuchedici,èmeglioilbrucomelao ilBlueTornado?Epoi,quanticolpiservonoperabbattereunasequoia?

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Camilla La Russa 5BS

David Bowie, il Duca bianco, Ziggy Stardust, Nathan Adler: questi sono solo pochi dei nomi con cui David Robert Jones era noto al pubblico, solo pochi dei numerosi alter ego di uno dei cantanti più influentidelventesimosecolo

Nato l’otto gennaio 1947, David condivide il compleanno con un altro grande della musica, Elvis Presley. Già dall’infanzia sviluppa un’innata passione per la musica, graziesoprattutto al fratellastro Terry, il quale, frequentando vari locali jazz in quel periodo, lo “inizia” al mondomusicale.

Questo percorso ebbe un vero e proprio principio nel 1959, quando gli venne regalato il suo primo sassofono dalla madre e iniziò a prendere lezioni, e raggiunse il suo apice nel 1962, con il suo ingresso in un gruppo chiamato The Kon-rads, assieme all’amico George Underwood, che era il cantante dellaband

Con David il gruppo ottenne il successo locale cantando cover delle canzoni più in voga del momentoe,inseguito,vennecontattatonel1963per un’audizionedaEricEaston

Il 30 agosto, il gruppo decise di eseguire“I Never Dreamed”, un brano ispirato alla notizia di un incidente aereo e scritto dallo stesso David che, in quel periodo, aveva iniziato a produrre alcune canzoni per i suoicompagni.

Oltre adaverscrittoiltestodella canzone, Bowie in quell’occasione figurò come sassofonista e, per la prima volta, come voce di accompagnamento.

In ogni caso, però, poco dopo lasciò il gruppo a causa di alcune divergenze musicali e stilistiche con i suoi amici. Abbandonata la band, David inizia a lavorare per un’agenzia pubblicitaria americana come apprendista illustratore, dove darà

sfogo alla sua vena artistica, che manterrà nel corso dellavitacontinuandoadipingere

Tramiteunsuocollegadiallora,vieneacontattocon musicisti come John Lee Hooker, Bob Dylan e con il bluesman statunitensechesaràdiforteimpattoper lasuacarriera

Dopo aver lasciato l’agenzia pubblicitaria, Bowie si inizia a concentrare solo sulla musica e negli anni precedenti a “Space Oddity”, pubblicato nel 1969 e che fu l’inizio della sua fama, si unisce a vari gruppi musicali con i quali pubblica svariati dischi e lavora anche nell’ambito cinematograficoconpiccoleparti

La sua carriera decolla però nel 1971 con l’uscita dell’album “Hunky Dory” e David diventa definitivamente un cantante difamamondialegrazie a “Ziggy Stardust”, album che contiene alcunedelle sue canzoni più iconiche come “Starman” e “Rock ‘n’ Roll Suicide” che inGranBretagnaarrivaquinto nelleclassifiche

Durante ilperiodod’orodelpunkesceanche"Low", album elettronico, registrato a Berlino, che gli fa cavalcare l’onda del successo. All’interno del cosiddetto “ciclo di Berlino”, una raccolta di tre album dall’atmosfera cupa ambientata nella capitale tedesca, figura anche l’iconico “Heroes”, l’unico girato interamente nella città. Con questi album Bowie mostra la forte influenza della guerra fredda e della divisione della Germaniasulmondomusicale

Durante gli anni Ottanta David produce generalmente canzoni molto commerciali che vengono rinnegate dai suoi fan più accaniti, ma ricordiamo che risale a quegli anni il bellissimo brano “Under Pression”, in collaborazione con FreddyMercuryeiQueen.

DavidBowie:lapersona,ilcantanteel’icona
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Nel 2013, dopo il “ritorno alle origini” degli anni Novanta e il ritiro dalle scene dei primi anni 2000, viene annunciato il suo nuovo album “The Next Day” Nel novembre del 2015 esce il singolo “Blackstar”, appartenente all’omonimo album, che conilsingolo“Lazarus”saràlasuaultimauscita

La notte tra il 10 e l’11 gennaio 2016, tre giorni prima del suo sessantanovesimo compleanno, David Bowiemuoreacausadiuntumorealfegato

David Bowie, il Duca Bianco, ZiggyStardust,ocon tutti gli altri nomi con cui voi lo conosciate, è stato non solo uno dei più famosi e brillanti musicisti del Novecento, ma anche un’icona di stile e di anticonformismo Dal suo trucco iconico, al rivoluzionario aspetto del suo alter ego Ziggy Stardust, fino ad arrivare agli scandali per la sua sessualità, questo personaggio ha segnatoilcontesto socialedeisuoitempiediun’interagenerazione.

LE CONSEGUENZE DEI FUOCHI D’ARTIFICIO

Quante volte a Capodanno abbiamo guardato, se non anche acceso, dei fuochi d’artificio contemplando la loro bellezza e inaugurando al meglio il nuovo anno che porterà gioia e spensieratezzanellenostrevite

In realtà, dietro al divertimento derivato dai fuochid’artificiosicelaunarealtàbendiversa,e gli animali sono i primi a subirne le conseguenze

Il 61% dei veterinari del Regno Unito riporta un incremento di manifestazioni riconducibili allo stress legate ai fuochi d’artificio sulla salute dei cani,rilevateinalmeno2,2milionidianimali Ciò è legato soprattutto all'incredibile sensibilità delloroudito:bastipensarechel’uomoèingrado di percepire vibrazioni sonore che vanno da 20 a 20,000 Hz (ultrasuoni) quando si è giovani e in salute, ma il valore tende ad abbassarsi con l'avanzare dell'età, per arrestarsi intornoai16,000 Hz negli adulti Un cane, invece, può arrivare ad avvertire fino a 40,000 Hz; dunque, ciò che per noi risulta rumoroso, per loro può essere devastante.

I botti possono causare un aumento del battito cardiaco, che può sfociare anche in attacchi di panico e in alcuni casi nella morte. In queste

situazioni il loro comportamento aggressivo o spaventato è giustificato dalla paura; infatti, spesso cercano di nascondersi in luoghi che reputanopiùsicuri

Noi che siamo i loro padroni, le persone di cui si fidano di più al mondo, possiamo cercare di proteggerli in diversi modi: innanzitutto bisogna tenerli al riparo dai forti rumoriestarlorovicino Se non si ha la possibilità di fare ciò, si può sempre cercare di tenere la televisione o la radio accesa, in modo tale da contrastare il rumore e farli sentire al sicuro, ma soprattutto si potrebbe chiedere ai vicini di casa se possono evitare di utilizzare i fuochi d’artificio, così da non fare del maleainostriamiciaquattrozampe

In molti Paesi e città i fuochi d’artificio sono stati limitati o addirittura vietati, ma, nonostante ciò, quasi tutte le vigilie di Capodanno, allo scoccare della mezzanotte, si divertono utilizzandoli, senza preoccuparsi del fatto che gli animali, ma anche noiumanistessi,possiamofarcidelmaleconessi. La mia domanda, quindi, èlaseguente:èdavvero impossibile trovare un altro modo alternativo per divertirsi al conto alla rovescia, invece di accendereibotti?

VittoriaMaspes4AS

EleonoraSala2Ac
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III:Unafugadisastrosa(Chris).

“Meneandrò”. Il re alzò la testa, i suoi occhi raggiunsero quelli dellaregina con aria di sfida: questa rimase pietrificata, fissando figlioconunosguardocupo. Pochisecondi…Tum!

Gli invitati e le guardie volsero lo sguardo verso una delle finestre della sala: lampo di luce era caduto cielo, poi la pioggia e unaltro rombo…edue…

La regina sussurrò: “Come prego?”

La tempesta continuò, Chris era più motivo di rimanere, lasciò la stanza a passo spedito, soldati.

Mentre si dirigeva nella sua di sé un forte urlodirabbia sbatterefortediportoniefinestre. Si era creato il panico e tutti correre, cercando disperatamente castelloincuieraentratalatormenta. La previsione del re era giusta: eracontentadellasceltacheavevapreso. Una vera seccatura per cacciarsi in guai simili): a farepiùinfrettadelprevisto.

Chris entrò nella sua velocemente la sua armatura, alle sue guardie: “Conducetemi mostratemiiprigionieriimmediatamente!”.

Una di queste rispose: "Mio Signore, la scala per scendere alle miniere al momento è inaccessibile…una moltitudine di persone si dà alla fuga attraversando quel luogo: l’unico modo per arrivarvi è passare dal corridoio est perunarampabuiaefredda”

Chris prese la torcia che era appesa al muro “Molto bene, passeremo per quella rampa” e venneguidatocondottodovedovevaarrivare.

Raggiunsero il passaggioeste che portava il lume in mano, superò le sue sentinelle: “Da qui vi condurròio”

ragazzo camminava, il suo cuore pulsava veloce e procedendoacceleravasempre finché non incrociò una curva: tutt’un tratto si fermòe vennecolpitodavanti.

Immediatamente abbassò la ed illuminò ciò che si trovava davanti a sé: una fanciullaeracadutaaisuoipiedi.

animò mosse animatamente: domandò pronto a sguainare la quest’ultimo: "Tieni qui” torcia alla guardia e prese la fanciullainspalla,fecequindidietrofront.

Quella è una lavoratrice maestà?? Aspettate!” e le sentinellecorserodietroallorore.

palazzoeracadutonelcaospiù uscita di senno, aveva comandatoaisoldatidiportarleilfiglio.

cercavano di placare la sua ira in possibile, ma invano, ripetendole probabilmente agitato e avevaparlatosenzapensare. da una sala all’altra alla giovanechenonavrebbero, però,maitrovato…

Chris, con la prigioniera sulle spalle, fuggì dal castello attraverso un passaggio non molto lontano dalla rampa del corridoio ad est, dicendo alle sue guardie di rimanere all’interno dellemuraefacendoprometterelorodinonfare parolaconnessunodell’accaduto.

SiallontanòilpiùinfrettapossibiledaQuerliss. Non fu affatto facile passare inosservato tra le vie della città, ma ci riuscì comunque:

IlcastellodeiGuardiani.
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conosceva alla perfezione il suo porto natio e noneradicertostupido.

Raggiunse i boschi di Vento Ombroso e vi si addentrò per un po', finché non decise di fare una pausa… Il suo piano non era complesso:in mezzo ai boschi di Vento Ombroso vi era una dimora, una piccola torre di cui pochi conoscevanol’esistenza.

Chris non vi era mai andato, ma sapeva dovesi trovavaeavevaintenzionediarrivarvi.

Ora rimanevano due problemi: riuscire a dirigersi verso la torre senza essere visto dai soldati, che nel giro di un’ora avrebbero raggiunto il bosco, e nonspaventarelafanciulla svenuta nel caso si fosse risvegliata; dopo tutto Chris nemmeno l’aveva mai vista, sentiva però un legame stretto con lei…come se si conoscesserodasempre.

TeresaOntavilis.

LASTORIADELMAKEUP:ILFONDOTINTA

L'uso dei cosmetici per migliorare la carnagione risale all’antichità, infatti la "pittura del viso" è menzionata già nell'Antico Testamento. Gli Egizi furonoiprimiautilizzareilfondotinta.

Nel 200 a.C., le donne dell'antica Grecia applicavano polvere di piombo bianco e gesso per schiarire la loro pelle, poiché era considerato di modaavereunacarnagionepallida.

Anche le donne romane iniziarono ad usare la pasta di piombo bianco, che però era molto rischiosa per la salute; la crema era composta da grasso animale, che la rendeva morbida, amido e ossido di stagno chelacolorava.

Durante tutto il Medioevo,inEuropa,averelapelle pallida era importante in quanto associato al benessere economico, a differenza della pelle abbronzata che rappresentava il lavoro all’aperto e quindiunacondizionepiùumile.

In Italia, nel periodo del Rinascimento,moltedonne si spalmavano sul viso una vernice al piombo solubileinacqua.

Per tuttoilXVIIsecoloel'etàelisabettiana,ledonne per rendere brillante l’incarnato usavano i bianchi d’uovo e coprivano il loro viso con una miscela letale di aceto e piombo bianco, che fu causa di moltidecessi.

Dal 18° secolo, con l'esempio di Luigi XV gli uomini iniziarono a truccarsi; invece tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo, le donne vittoriane utilizzavano pochissimo trucco, dal momento che la regina Vittoria riteneva un maquillage marcato adatto soloalleprostitute,mentreeraconsentitosolo agliattoriealleattriciditruccarsi.

Il primo fondotinta disponibile incommercioèstato Pan-Cake di Max Factor: originariamente fu creato per essere usato nei trucchi di scena dei film, tuttavia le attrici rimasero così stupite dal risultato che sommersero Max Factor di richieste per il prodottoperusopersonale.

La svolta arrivò quando venne messo in commercio "fondotintaecipriainuno”.

Tradizionalmente, un attore veniva truccato con un prodotto a base di olio/emolliente, che veniva poi fissato con una polvere per ridurre il riflesso e assicurarsichenonsbiadisseosbavasse.

Il Pan-Cake conteneva il talco, anziché olio o cera, come base e, applicato direttamente sulla pelle con una spugna bagnata, offriva una copertura sufficiente da eliminare la necessità di un altro fondotinta. Era più leggero e donava un aspetto naturale alla pelle rispetto agli altri usati fino ad allora, per questo motivo le donne iniziarono ad applicarloquotidianamente.

Factor fece brevettare il prodotto nel 1937 e, nonostante le condizioni economiche dell'epoca, Pan-Cake divenne uno dei lanci cosmetici di maggior successo di tutti i tempi. Nel 1940, si stimava che una donna nordamericana su tre lo possedesse.

Nel corso degli ultimi decenni lasuaformulaèstata modificata per ottenere diversi risultati, ed è ancora oggiunodeiprodottidimakeuppiùvenduti.

GiorgiaAuroraGiannini5CL 8

CARNEVALE DI VENEZIA

“Semel in anno licet insanire” , una volta all’anno è lecitononaverefreni!

Ecco l’essenza della celebre festa delle maschere, il Carnevale: sovvertire le classiche accortezze quotidiane, burlarsi di sé stessi e degli altri e infine ballare,ridereetravestirsisenzafreno.

Trattandosi di una tal festa cosa ci può essere dipiù adatto nel soffermarsi sulle bizzarre origini e sulle stravaganti tradizioni del famoso Carnevale di Venezia?

Le origini di questa festività risalgono addirittura al 1094, ben più di 900 anni fa;solonel1296abbiamo però ottenuto tutte le necessarie scartoffie che ne ufficializzanoifesteggiamenti.

Nonostante la sua veneranda età questo Carnevale ogni anno rinasce più sfarzoso e colorato dell’anno precedente: i calli si riempiono infatti di uomini e donne mascherati che indossano ampollosi abiti settecenteschi.

Storicamente i giorni di festività si protraggono dal 26 dicembre fino alMercoledìdelleCeneri(sebbene in realtà il fervore dell’attesa e i preparativi inizino findagliultimigiornidiottobre!) mane la tristezza non è contemplata e nei quartieri si crea un forte sentimento di coesione tra tutti i cittadini.

Nel XVI il Carnevale veneziano portò anche gioia durante un periodo di tracollo della città, durante il quale la repubblica di Venezia utilizzò questi festeggiamenti per dimostrare, e ostentare, la ricchezza che nei due secoli precedentierastataduramenteminata.

Ovviamente non c’è divertimento senza le tipiche ricettechedelizianoilpalato.

Oltre, infatti, alle elaborate maschere prodotte in specializzate Atelier, fornai e pasticcerie si impegnano a sfornare senza sosta frittelle dolci, galani e le gustose castagnole.

Tra gli eventi più attesi del Carnevale di Sa o dell’Angelo” rim ù fascinosi.

Nelle prime edizi ” (il protagonista d e proprio trapezis i camminando su una fune dal Campanile di San Marco fino a Palazzo Ducale, compresi omaggi al Dogeconilsemplicesostegnodiunbilanciere. Dopo un tragicoincidentesideciseperòdiutilizzare una semplice colomba di legno che lanciava coriandolisuipassanti.

Il tradizionale volo venne poi nuovamente modificato; ad oggi infatti viene lanciata, imbragata di tutto punto, la giovane signorina vincitrice del premiodelconcorsole“Marie”dell’annoprecedente perilmigliorcostumeindossato.

Possiamo concludere senza indugiquindichequesto Carnevalesitrascorreràtraicanali!

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GIORGIA BORGHI III

Avatar 2 e il rapporto uomo-natura

Recensire una pellicola di tale spessore, complessità e profondità, non sembra essere un compito a me troppo adatto, non essendo io un’esperta in materia; tuttavia, guardandolo, ho provato emozioni e sensazioni che da tempo un film non era in grado di regalarmi Avatar 2 è certamente un’esperienza visiva, un’immersione totale nel caro universo di Pandora, attraverso nuove sfaccettature, che Cameron ci mostra prontamente e con una tecnica incredibile Ma il film non è solo CGI, sarebbe uno spreco ridurlo meramente a questo Avatar è il racconto del rapporto tra uomo e natura, trauomoeanimali,tra colonizzatori e colonizzati, tra genitori e figli Il centro della sua bellezza è il rispetto che i Na’vi hanno del loro mondo, dei suoi frutti e dei suoi animali Si pensi solo ai Tulkun: meravigliosi esseri d’invenzione, ma che indubbiamente ci ricordano i nostricetacei,cheancoraoggivengono cacciati e uccisi in modo spregevole, come se non appartenessero a questo mare, a questaterra Peril popolo Metkayina, i Tulkun sono i loro fratelli spirituali, ognuno di loro riconosce un Tulkun come propria metà e fedele compagno, e il dolore che provano quando comprendonochegliumanili stanno uccidendo, è straziante, ma estremamente realisticoecomprensibile

Questo film mi ha fatto riflettere; ho realizzato quanto poco rispetto l’uomo abbia avuto verso i suoi simili,l’ambientein cui vive e gli animali che popolano la Terra;animali che come noi e prima di noi hanno vissuto qui Allora per quale ragioneè giusto ucciderli, sfollarli, torturali? Abbiamo forse più pretese noi di loro?

Non rispondo a queste domande, non saprei farlo, ma guardare questo film ha aperto la mia mente su questo rapporto speciale e unico che l’uomo potrebbe avere con tutto ciò che lo circonda, come i Na’Vi, ma non lo fa, forse per stoltezza, forse per unasemplicementalitàdiversaepiùegoista Invito tutti a guardare Avatar 2 con l’occhio consapevole del fatto che ciò che Cameron mette inscenaèciò che accade quotidianamenteinquestomondo Non abbiamo rispetto della grande madre natura, non abbiamo la concezione di ringraziare ciò che ci viene quotidianamente offerto, non gridiamo di dolore alla perdita di una vita nel mare E se forse amiamo i nostri cani, gatti, cavalli, conigli perché non amare ogni creatura, o quanto meno rispettarla nel suo essere VIVENTEquiedoracon noi?

L’urlo della madre che si vede strappatadalfiglio -Tulkun o Na’vi- è lo stesso che si prova qui sulla terra, ogni giorno, dasempre Ebbene, tutti hanno diritto alla vita, che siano piante, animali o uomini

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Sofia Summa, 5ac

Aprii gli occhi e osservai attentamente ciò che mi circondava: inizialmente tutto era sfocato, ma appena diventò più nitido capii che mi trovavo all’Ospedale

Tentai di alzarmi, ma percepivo un dolore allucinante provenire dal naso, perciò non ci riuscii Guardai fuori dalla stanza e intravidi Inas parlare con un medico, per poi voltarsi nella mia direzioneecorrereversodime

«Chris! Sei sveglio! Non haiideadiquantomihai fatto preoccupare, che diavolo ti è successo?» In questo breve arco di tempo si era sedutaaccantoa me, aveva teso le braccia e mi aveva stretto a sé D’istinto,ricambiail’abbraccio

«È stato un incidente, lasciamo stare. Come ci sonoarrivatoqui?»

Miguardò,perplessa,poirispose:

«Era tardi, così sono andata a cercarti Ti ho trovato nonmoltodistantedacasa,privodisensi,e tihoportatoall’Ospedale».

Avevo assimilato le sue parole, tuttavia la mia testa era altrove: sollevai lo sguardo verso l’orologio appeso alla parete della stanza e socchiusigliocchipervederemeglio

10:27,2aprile4891.

«Beh,tantiauguriame»

Inas si rattristì, pareva indecisa se dire qualcosa o meno Dopo qualche istante trascorso in un silenziotombale,ruppeilghiaccio:

«Sai, ieri sera,mentreerifuori,tihopreparatouna torta. So che non c’è molto da festeggiare, date le circostanze, ma credevo che ti avrebbe tirato su il morale»

Un piccolo accenno di speranza disegnò un lieve sorriso sulle sue labbra che, in tutta onestà, mi confortò Tuttavia, in quell’esatto momento, mi arrivò una notifica: era da parte del Governo Guardai Inas e lei sembrò capirmi immediatamente,perciòiniziaia

leggere l'email ad alta voce: «Sig Christopher AndersonYoshida, le comunichiamo che oggi dovrà presentarsi presso la sede della Società Ragazzi Maggiorenni

Terminata la Fase di Formazione, comunemente nota come SM, alle ore 11:50 per registrare il suo omicidio oppure accedere alla Macchina Della Discordia Seciforniràdeidaticontraffatti,losapremo.

Le raccomandiamo di essere puntuale, altrimenti saremo costretti a recarci al suo domicilio per scortarladipersona

Leauguriamounfelicediciottesimocompleanno, ilConsiglioOmicidi»

Impallidii, durante la lettura di quelle poche righe erostatoassalitodalpanico

«Conoscono tutte le persone registrate, hanno creato un software per rilevare tutti coloro che compionodiciottoeventunoanni»affermòInas.

«Inas » «Dimmi»

«Direi che puoi mangiare da sola la tua cazzo di torta»

Detto questo, mi alzai dal letto, improvvisamente di nuovo in forze, e mi recai da un’infermiera per domandarlesepotessilasciarel’Ospedale.

Rispose che un tutore doveva firmare delle carte, perciò le mostrai i miei documenti. Quando vide che ero maggiorenne, mi fece firmare, poi me ne andai

Erano le 10:41, mi restava poco più di un’ora prima dell’appuntamento: ne approfittai per riflettere Intento a mordicchiare le mie unghie quasi inesistenti, tornai al parco in cui ero stato la sera

precedenteemisedettisullastessapanchina Pensai a mio nonno e al fatto che probabilmente avrei fatto lasuastessafine,pensaiaimieigenitori e al fatto che potevano risparmiarsi di generare un figlio, pensai alla ragazza che avevo incontrato circa undici ore prima e a quale potesse essere la sua identità e, per finire, pensai alla persona che sarebbemortanelcorsodeitreannisuccessivi.

Quando posi fine al miosoliloquio,miaccorsiche eranole11:16:eragiuntal’oradiandare

«ChristopherAndersonYoshida!»

Una donna sulla trentina spalancòlaportaurlando

4891(capitolo2)
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il mio nome: era il mio turno Non mi trovavo in sala d’attesa da molto, dato che ero arrivato con pochi minuti di anticipo. Mi alzai e varcai quella stessa porta che era stata aperta qualche secondo prima,edeccolalì.

LafamosaMacchinaDellaDiscordia «Siediti»miordinòladonna.

La MDD non rispecchiava le mie aspettative: consisteva in una poltrona verde circondata da strani circuiti color petrolio, collegati a un casco sospeso sopra lo schienale

Appena presi posto il casco si abbassò, adattandosi alla forma delmiocapo «Seipronto?»

Annuii,tantosapevogià come sarebbe andata a finire.

La donna premette un pulsante situato davanti al suo computer, azionando il macchinario. I cavi collegati alla mia testa si illuminarono e dopo qualche minuto si spensero: io non sentii nulla «Tuttoqui?»

«Cosa ti aspettavi? Non è mica una macchina mortale»

“Nonhatuttiitorti”pensai

Mi fece cenno di avvicinarmi a lei per vedere i risultati sul computer, cliccò qualcosa e poi una voceroboticainiziòaparlarmi:

«SignorChristopherAndersonYoshida, le stiamo per comunicare i risultati a noi forniti dallaMDD.

Siamo desolati che non abbia ricevuto occasione di uccidere qualcuno durante i quattroanniappena trascorsi.

Entro il compimento dei suoi ventun anni dovrà toglierelavitaallaseguentepersona:InasYassine.

La ringraziamo della sua disponibilità, buon proseguimentodigiornata»

Mentre il computer pronunciava queste parole era comparsa una foto di Inas e un box con i suoidati personali sullo schermo, nonché una lacrima sul

miovolto

Me l’aspettavo, ma sentirlo dire fu una delle cose più dolorose che misuccesse «Puòandare,Signor Anderson» Ecosìfeci.

Non volevo tornare da Inas, il solo pensiero di starle accanto miimpauriva,manonpotevoandare a visitare mio nonno. Desideravo abbracciare qualcuno,nonavevoaltrascelta:tornaiacasa.

Inas mi stava aspettando, ma non sembrava preoccupata, del resto non era la prima volta che me ne andavo senzainformarla dell’oradelmioritorno.

«Ciao » la salutai dopo aver aperto la porta

«Hey, Chris, com’è andata?»

«Secondote?»

Non homaicompresola ragione per cui mi avvalevo di toni così sgarbati quando le parlavo Era sempre stata gentile con me, mi aveva cresciuto e donato il suo amore… e io le volevobene,tanto,troppoaquantopare

La mia domanda retorica non ricevette risposta, infattimenefeceun’altra:

«Ilrisultato?»

«Ehm sì, il risultato Dovrò uccidere mio nonno»

Un velo di compassione avvolse il suo sguardo,si sentiva sinceramente male per me. «Oh, sono mortificata, Chris Una mia amica era nella tua stessa situazione: al detenuto hanno prolungato la pena, quindi tuononnovivràperaltritreanni Non so se si può considerare il lato positivo della situazione, però è già qualcosa Mi dispiace, Chris»

Non riuscii ad aggiungerealtro,miappropinquaia leielastrinsiforte

Inutiledirecheiniziaiapiangeredisperatamente

«Losapevo,losapevo!»

«Me l’aspettavo anche io, è praticamente mia madre»

«Cosa pensi di fare, adesso? Ucciderla?

Immaginavo che te ne saresti pentito!» Io e mio nonno stavamo litigando da una mezz’ora abbondante: sembrava sentirsi peggio di me. Era passata una settimanadalmiotest,quindimancava circa un mese alla morte di mio nonno, perquesto mi trovavo alla Prigione: il Governo aveva recentemente introdotto una nuova regola,laquale consentiva ai parenti dei detenuti di poterli incontrare tre volte a settimana, in caso mancasse unmeseallorodecesso.

«Chris, non puoi uccidere Inas, non ci riusciresti, ma in ogni caso morirà e tu finirai da questa parte!» esclamò mio nonno indicando ciò che era situato alle sue spalle «Devi trovare un modo per salvarla» Lo fissai, inebetito Stava parlando di unamissioneimpossibile

«Nonno, se ci fosse un modo per salvarla, non esiterei a usarlo Salverei anche te, se fosse possibile Ma non lo è Inoltre, lei non sa del risultatodeltest:lehomentito»

«Prevedibile», rispose, «ora ascoltami: e se ci fosse un modo per tirarmi fuori da qui, salvare Inasesalvaretestesso?E,forse,salvarcitutti?»

Lo guardai di nuovo con la mia espressione da ebete, non riuscivo a interpretare o intendere minimamentelesueparole.

«Mi spiego meglio: se io avessi unapiantinadella Prigione e della sede del Governo e informazioni chepotrebberoliberarcituttidaquestoincubo?»

«Beh, suppongo che ti chiederei di passarmi tutto immediatamente»

«No, non le ho io. E anche se non ci sono telecamere non è detto che non stiano ascoltando, quindistaizitto»

Rimanemmo in silenzio per qualche minuto, poi una guardia ci raggiunse per riferirci che era passata un’ora e che, di conseguenza, dovevo andarmene

Prima di dileguarsi,miononnosiavvicinòalvetro e sussurrò la seguente frase: «Trova Émilie Lambert».

«Inas,conosciunataledinomeÉmilieLambert?»

Non sembrò comprendere le mie parole nell’immediato, ma dopo aver riflettuto mi diede una risposta: «Sì, ne ho sentito parlare. Era stata rinchiusa nella Prigione alla tua età per ragioni ignote, due anni dopo decisero di spostarla alla Psichiatria. Però, durante il trasferimento, riuscì a

fuggire Nessuno sa come Sono passati quasi tre annidaquestieventi»

Abbassai lo sguardo e cominciai a scervellarmi: perché mio nonno voleva che scovassi una ricercata?

«Dovresti chiedere a tuo nonno, probabilmente l’haconosciutadipersona»

Accennai unlievesorriso,unpo’sarcastico Ironia dellasorte,suppongo.

«Possoprenderelamacchina?»ledomandai. Simisearidere

«Perandaredove?»

«Nonloso,pensavodifareungirofuoricittà»

«Sai che non è permesso, Chris Se ti beccano sarannogrossiguai»

«Ormai sonomaggiorenne,ricordi?Semibeccano sonoaffarimiei»

Le lanciai uno sguardo di supplica, anche se, in realtà,sapevobenissimodiaverlagiàconvinta

«Non tornare tardi» disse lanciandomi le chiavi «Però sappi che se ti sgamano, io non ne sapevo nulla»

«D’accordo»

Terminato il dialogo, mi diressi verso l’auto, leggermentearrugginita

Onestamente, non avevo la più pallida idea di dove andare, ma qualcosa mi diceva che Émilie si nascondeva fuori città: mio nonno mi aveva munito di indicazioni estremamente vaghe, potevo soloaffidarmiallafortuna.

Quando oltrepassai il confine, dinanzi ai miei occhi si pose il vuoto, che mi convinse maggiormente del fatto che non mi sbagliavo: quellaragazzaeravicina,lopercepivo Proseguii il mio viaggio, allontanandomi sempre di più dalla città, fino a quandononurtaiqualcosa conleruote

Scesi dalla macchina per controllare di cosa si trattasse: era una sorta di enorme ago affilato, dal terreno sporgeva solamentelapunta Miabbassaie allungai il braccio per sfiorarlo, ma qualcuno, assalendomi alle spalle, mi puntò un coltello alla gola,nell’esattaposizionedellacarotide.

«Non muoverti, o giuro che ti ammazzo!» sbraitò una voce femminile, piuttosto familiare, oserei dire.

«Aspetta!Ferma!StocercandoÉmilieLambert!»

«Chi la vuole vedere? Anzi, come non detto, non miinteressa»

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Detto questo, fece per squarciarmi la gola, ma io fuipiùrapido:

«PaulYoshida!»gridai.

Funzionò:ellasifermò

«Ripetilo!»

«Paul Yoshida!»

«Loconosci?»

«Sì,èmiononno»

Lentamente, distolse la lama dal mio collo e si allontanò da me, concedendomi la possibilità di voltarmiversodilei:lariconobbiall’istante

Riconobbi le sue iridi nere, oscure, i suoi lisci capelli rossi, la sua arroganza, leggibile nella sua espressione e, soprattutto, il profondotagliochele avevoprocuratoiostessosullaguanciadestra

«Tu » disse rivolgendosi a me, con un tale disprezzo che mi diede la nausea. «Non ci posso credere…»risposiio.

«Timassacrereidibotte,sai?»

«Non escludo questa opzione Ad ogni modo, conosciÉmilieLambert?»

Accentuòunasmorfia:«Certo,sonoio»

Quella risposta inaspettata mi lasciò perplesso: nonc’èmaifinealpeggio

«Come sta il tuo naso? Sembra a posto…» mi punzecchiòconironia.

«Se non fossi qui per mio nonno, ti avrei già uccisa»

«Nonescludoquestaopzione»

Ci furono altri, interminabili e imbarazzanti, minuti diquiete,poiruppiilghiaccio:«Ascolta,ho bisogno che tu metta da parte per un secondo le nostre divergenze: oggi mio nonno mi ha detto di cercarti, affermando che possiedi informazioniche potrebberoabbattereilGoverno.Ècosì?»

Misquadròdacapoapiedi

«Sì, ma non le possiedo solo io: siamo un’intera comunità»

Mi fece cenno di seguirla e ci incamminammo verso… sinceramente, non ne avevo idea. Proseguimmo il cammino fino ad arrivare a un sigillodimarmo,nonmoltodistantedall’agoincui mi

ero imbattuto: raffigurava una clessidra, con racchiusi al suo interno un cervello, nella parte superiore, e, nella parte inferiore, un cuore. Uno stemmachemisembravadiavergiàvisto «Salicisopra»miordinòÉmilieintonosgarbato. Quando fummo entrambi sopra quel logo, comparveunsoftwarechescannerizzòilvisodella mia accompagnatrice, poi iniziammo a sprofondare lentamente, come se ci trovassimo in unasortadiascensore.

«BenvenutonelBunker,Yoshida»

AngelicaAlfieri,2CS

CopertinaacuradiAsiaBalpasso,2BS

4891(capitolo3)

Quella lenta discesa nell’Inferno, il suddetto Bunker, si concluse quando, dinanzi ai mieiocchi, apparve un’enorme dimora sotterranea, caratterizzata dalla presenza di qualche centinaio diesseriumani.

Appena i miei piedi toccarono terra la domanda sorse spontanea: «Che razza di postoè?»

Émiliesbuffò

«Si tratta di un vecchio magazzino del Governo di cui ci siamo gentilmente appropriati».

Non era esattamente la risposta che mi aspettavoeciònonmirassicurò.

«Se è del Governo, probabilmente sanno che siete qui,no?»

«Non lo sanno, siamo stati attenti. Orafa’silenzio eseguimi».

Nel tempo in cui assimilai le sueparolesiera già incamminata: dovetti fare una piccola corsaperriuscireastarledietro.

Nel frattempo non potevo fare a meno di guardarmi intorno: mi trovavo rinchiuso, sottoterra, con centinaia di persone che, probabilmente,eranosfuggiteallamorte

Il Bunker pareva esattamente una normalissima residenza: pavimentodimarmo,paretiferreesenza nemmeno un accenno di ruggine, dispositivi tecnologici situati ovunque e scompartimenti dotatidiarmidafuoco.

Unbrividopercorselamiaschiena

Émilie continuava a camminare, imperterrita, fino aquandogiunsedavantiaunaportachiusa a chiave Bussò tre volte, conforza,eunuomo sullaquarantinadallacarnagionescuraleaprì

«Vedocheseitornata,Émilie»

«Non ho tempo per le ciance, Henry Abbiamo ospiti»

Si scostò leggermente per far sì che potesse scrutarmi

Henry alzò un sopracciglio

«Chiè?»

«Il nipote diYoshida L’ha mandatoacercarci»

Pronunciate quelle parole, Henry non esitò a permetterci di entrare: la stanza in cui mi ritrovai doveva essere uno studio, poiché le pareti erano tappezzate di cartine geograficheevariemappe

Era presente anche una scrivania, su cui erano stati posati,ordinatamente, dei fogli scritti. Una valangadifogliscritti

Una chiave si infilò ulteriormente nella serratura, ma stavolta per impedirealtridisturbi

«Sicura che sia davvero lui?»

domandò Henry, rivolgendosi a Émilie

«Certo che lo sono! Guardalo: è orientale, sveglione Sappiamo benissimo che Yoshida appartiene all’ultima famiglia asiatica

esistente»

Corretta osservazione: io e mio nonnoeravamogli unici orientali ancora in vita e, dopo la sua morte, lo sarei stato solamente io Cercavo sempredinon pensarci, sinceramente, e ci ero riuscito benissimo primachequellaragazzaaprissebocca.

«Va bene, ipotizziamo che la tua teoria sia vera: perché l’avrebbe mandato qui? I lavori procedonobenissimo».

Quell’affermazionemiconfuse

«Aspettate,qualilavori?»chiesi

«Nulla che ti riguardi» mi rispose Émilie scortesemente, poi riprese la conversazione con Henry: «Non lo so. Dovremmochiederloalui,ma leghiamolo Del resto è lui l’artefice di questo»

disse indicando il profondo taglio che ornava la suaguancia

Allarmato,indietreggiai

«Non sono in cerca di guai, lo giuro. Mio nonno miharaccomandatodicercareÉmilie,dopoaver dichiarato che è in possesso di informazioni che potrebberosalvarcitutti»

«Tihadettoluidovetrovarci?»michieseHenry.

«No, ho chiesto informazioni su di lei alla mia tutrice, Inas: penso sia intuibile che una ricercata si nascondafuoricittà»

«Eppure il nostro primo incontro non è stato qui, o mi sbaglio?» precisò Émilie.

Non aveva tutti i torti, perciò le mie labbra si mossero da sole: «Che ci facevilà?»

Volse lesuepupilleverso il suolo, a quel punto i capelli le coprirono completamente il volto. Poi sollevò di nuovo lo sguardo, fissandomi dritto negli occhi, con fare minaccioso: nonostante il terrore che stava tentando di trasmettermi, non poteifareamenodinotarecheeradavverobella Scacciai subito il pensiero: lei desiderava la mia morte, presumibilmente, e la cosa era quasi reciproca.

«Che si fa? Lo coinvolgiamo?» domandò a Henry.

«Non credo che abbiamo altra

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scelta Yoshida, implicitamente, cihadatounasortadiordine»

Detto questo, si sedettero, occupando due delle tre sedie disponibili.

«Prego»miinvitaronoall’unisono «Rispondereteaognimiadomanda?»

Annuirono. Non mi aspettavo che si sarebbero fidatidimecosìfacilmente.

«Che cos’è questo posto? Come avete fatto a impossessarvene?»

Fu Henry a darmi una risposta: «Io sono l’unico componente che non vive qui in modo stabile, infatti lavoro per il Governo: sono responsabile delle entrate e delle uscite della merce di cui dispone e mi occupo anche di rifornire le risorse della Prigione. La maggior parte delmiotempo,lo trascorro lì» fece una pausa per sospirare, poi riprese: «Il Governo possiede numerosi territori al di fuori della città e li usa per costruire magazzini sotterranei, dove depositare carte, mappe, cibo, documenti e un sacco di altra roba. Questo magazzino, in particolare, era stato sigillato da un ex membro del Consiglio Dogane, deceduto anni orsono Sololuieraaconoscenzadellepassworddi apertura e il softwareèparticolarmentecomplesso: nessuno è stato in grado di sbloccarlo, eccetto tuo nonno. Facevo e faccio il doppio gioco, ho incontrato tuo nonno per caso, mentre svolgevo il miolavoronellaPrigione,ecisiamoalleati Grazie a lui sono entrato in possesso di mappe delle diverse sedi dei componenti del Governo e di informazionitop-secret».

«Quando io sono stata rinchiusa, mi sono unita a loro» aggiunse Émilie «abbiamo iniziato a progettare un rifugio per tutti coloro che stavano scappando dalla morte. Poi, tre anni fa, hanno deciso di trasferirmi alla Psichiatria, per potermi studiare: nel corso di una notte, tuo nonno ha architettato un piano di fuga Dopo averlo attuato, Henrymihaportataqui»

Ci fu qualche istante di silenzio: mio nonno aveva davvero fatto tutto questo? «Perché volevano studiarti?»

domandai

Esitò, ma subito dopo prese un profondo respiro e rispose: «Ero nella tua stessa situazione:terminata la FF non avevo ucciso nessuno, perciò, il giorno

del mio diciottesimo compleanno, mi recai presso la sede della SM, dove accedetti allaMDD Ilmio risultatofuinclassificabile».

Ilmiocervellosprofondònellaconfusionetotale «Inchesensoinclassificabile?»

«Inconcludente, nullo. In poche parole, non hanno rilevato alcuna persona a cui io volessi bene» Rimasi sconcertato dalla frase appenaudita Nonerapossibile «Cosa?»

«So che ti risulta difficile crederci, ma è così. Ad ogni modo, i membri del ConsiglioDoganehanno tentato per anni di decifrare le password e accedere al database, senza successo, così hanno deciso di ridisegnare mappe e cartine, ma alcuni documenti sono persi per sempre» proseguì Émilie.

«Cheavetevoi,giusto?»

Fececennodisìconilcapo.

«Non ti sei mai chiesto il motivo per cui non ricostruiscono le tecnologie distrutte durante la Guerra?»midomandòHenry

In realtà, non ci avevo mai pensato. Avevo supposto semplicemente che richiedessero tempo, maeranopassatiquasicentoannidallaGuerra «Hanno perso le istruzioni prima di riuscire a terminareilavori»affermai.

«L’unica cosa di cui non siamo certi è perché riducono così tanto la popolazione ogni anno» osservò Henry «insomma, dopo la Guerra sono rimasti circa due milioni e mezzo di superstiti e ogni anno la popolazione si riduce della metà a causadellalegge Nonhasenso»

«Secondo noi sopravvivono solo “i più forti” per una ragione C’è qualcosa là fuori Qualcosa che temonoevoglionofarsparire»

Ancheaquestononavevomaipensato

«Credete che ci siano altre popolazioni ancora in vita?»chiesi

Non servì il movimento delle loro labbra: dalle loro espressioni ero stato in grado di intuire che avevoragione

«Per questo abbiamo bisogno di tuo nonno», continuò Émilie, «lui è l’unico in grado di comprendere i documenti presenti inquestoluogo, sia che si tratti di cartine che di istruzioni.

Potremmo riuscire a scoprire le intenzioni del Governoeabbatterlounavoltapertutte»

«Quindivoletefarloevadere»

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«Sì,traduegiorni,esappiamocome»

Terminata la conversazione, qualcuno bussò alla porta e Henry non esitò ad aprire: una donna di circa trent’anni gli raccomandò di seguirla, specificando che avevano bisogno del suo aiuto.

Prima di andarsene si voltò verso di me: «Sia chiaro, ragazzo: tu non uscirai di qui finché non avrò verificato latuaidentità.Nonmifidodite.Se scoprirò che hai mentito ti ucciderò con le mie mani» Poiilsuosguardopassòdameallaseconda persona rimastanell’ufficio:«Lochiuderòachiave quidentro.Scusa,Émilie,maturesteraiconlui».

Émilie corse verso la porta, ma quando le sue mani, colme di lividi, la toccarono, era già stata sigillata

«Telafaròpagare!»sbraitò.

Poi si girò nella mia direzione, con un tale odio negli occhi, circondati da velature corvine, che riuscivo a sentire delle scintille letali ardere il mio corpo

Si sedette sulla scrivania e restammo in silenzio, lei tirò fuori un coltello dal cuoiodeisuoistivalie iniziò a maneggiarlo, probabilmente per impaurirmi.

«Nonserve,nonavròmaipauradite»laprovocai

Leisorrise

«Secondomecel’hai Loleggoneituoiocchi»

A quel punto mi voltai verso di lei, in segno di sfida, e ci fissammo per qualche minuto Il suo penetrante sguardo sprofondò nel mio, stavo per cedere, ma non potevo Perciò, parlai: «E così, sei unaricercata»

Il mio intervento la sorprese, infatti i suoi tratti feceroimmediatamenterisaltarelasuaconfusione.

«Sì, è così Per colpa di quella stupida Macchina DellaDiscordia»

«Quindi…nonvuoibeneanessuno?»

«Non sono una sociopatica, Yoshida. Sinceramente,nonsoperchésiaandatacosì».

In tutta la mia vita non avevo mai udito un caso delgenere Impressionante

«Achivuoibene,allora?»ledomandai

«Perché mai dovrei confidarmi con un ragazzino chehacercatodiuccidermi?»

«Beh, siamo qui, e probabilmente dovremo collaborare in futuro. Tanto vale cercare di esserci simpatici»

Strinse i pugni, poi emanò un profondo e lungo sospiro.

«A mio fratello voglio bene Tuttavia, mi ha abbandonata quando è iniziata la mia Fase di Formazione. Non lo vedo da allora. Dopo questo evento la mia famiglia non ha fatto altro che odiarmi»

«Se nonlovedidatuttoquestotempo,perchétieni ancoraalui?»

«Perché non ho mai avuto amici e avevo un pessimo rapporto con i miei genitori Mi restava soltantolui»

Qualche istante di silenzio assordante pervase l’atmosfera, poi fui io a spezzarlo: «Perché ti ha abbandonata?»

Sospiròulteriormente

«Non lo so, ma credo abbia cambiato identità È irrintracciabile»

Avevo palesemente toccato unargomentodelicato. Dovevo trovare una via di fuga, ma il risultato fu abbastanzadeludente:

«Se cinque anni fa sei stata sottoposta alla Macchina Della Discordia, ora hai ventitré anni, giusto?» Mosse la testa per guardarmi negli occhi, la sua mimica facciale sembrò comunicarmi: “Sei davveropatetico”.

Comedarletorto,delresto

«Tra qualche mese. Per oranehoancoraventidue. Haifinitoconl’interrogatorio?»

«Scusami, non volevo Desideravo soltanto non trascorrereiltemposenzascambiarciunaparola»

I suoi lineamenti si rilassarono e, stranamente, sembrò comprendere i miei sentimenti. «Quali sonostatiituoirisultati,Yoshida?»domandò

«Potresti non chiamarmi Yoshida? È il mio secondo cognome e preferirei che tu usassi il mio primoeuniconome»

«Okay,sarebbe?»

«Chris»

«Chris?»

«Sì,staperChristopher»

Mi ripose la domanda ridendo: «Quali sono stati i tuoirisultati,Chris?»

«Lafaccendanontiriguarda,Lambert»

«Va bene, lo accetto. Però ti avverto: non so quando sarò di nuovo in vena diesseregentilecon te». Dopo qualche istante di inutili ragionamenti, decisi, a malincuore, cheavevaragione Perciò,mi aprii conlei,esattamentecomeavevafattoconme:

«Non hai tutti i torti Se non voglio morire, dovrò ucciderelamiatutrice».

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E ci fu nuovamente quell’imbarazzante e strana quiete

Veramente non capivo perché stavamo parlandodi questioni così private invece di ritrovarci con due pistoleinmano,prontiapremereilgrilletto «Salveremoanchelei»miconfortò.

«Sempresesonochidicodiessere,no?»

Entrambi scoppiammo in una risata esagerata e in quel momento notai il suo sorriso: era particolarmente infantile, assomigliava molto a quello di un bambino il giorno del suo compleanno. Intuii che doveva essere raro vederla così, le risate più belle appartengono sempre a coloro che le mostrano di rado. Avrei voluto chiederle di non smettere, non so perché, ma mi suscitava un senso di benesserechenonavevomai provato.

Sapeva essere anche simpatica, quando non si comportavada“pazzaassassina”

«Comunque» proseguii «Avete un piano per far evaderemiononno?»

«Sì, Chris Henry farà entrare Kerstin, la ragazza di prima, all’interno della Prigione. Lei non è ricercata, non avrà problemi Poi andrà

nell’archivio, dove controllerà i dati personali dei detenuti:lì

scoprirà i codici per aprire la cella di Yoshida. Io, intanto, mi troverò all’esterno della struttura, nascosta nella nostra auto, e farò in modo che, al momento giusto, si inondi di gas tossici: Kerstin, tuo nonno e Henry disporranno di bombolette per respirare.Quandoleguardieriacquisterannoisensi saràormaifatta»

«Come intendi riempire l’edificio di aria contaminata?»

«Fuori sono presenti dei dispositivi di sicurezza, per ogni evenienza, e sidàilcasochenoisiamoin possessodelleistruzioniperutilizzarli»

A sentirlo dire sembrava facile, ma non lo era: entrare nella Prigione, senza essere visti, era praticamenteimpossibile

Avrei dovuto capire in quel momento che quel pianosarebbestatodestinatoafallire

CopertinaacuradiAsiaBalpasso,2BS

L’inalienabilità della guerra nell’uomo

“Dobbiamo imparare a pensare in modo nuovo Dobbiamo imparare a domandarci non già quali misure adottare affinché il gruppo che preferiamo possa conseguire una vittoria militare, poiché tali misure ormai non sono più contemplabili; la domanda che dobbiamo porci è: “Quali misure occorre adottare per impedire un conflitto armato il cui esito sarebbe catastrofico per tutti?” ( )

Questo, dunque, è il problema che vi poniamo, un problema grave, terrificante, da cui non si può sfuggire: metteremo fine al genere umano o l’umanità saprà rinunciare alla guerra? E’ una scelta con la quale la gente non vuole confrontarsi, poiché abolire la guerra è oltremodo difficile

Abolire la guerra richiede sgradite limitazioni alla sovranità nazionale ” - Manifesto Einstein-Russell

1 Unsognoirrealizzabile

Il passaggio riportato è tratto dal Manifesto Einstein-Russell contro la guerra, stilato nel 1955 da un gruppo discienziatieintellettuali Inlineadi massima condivido le affermazioni riportate e il nuovo obiettivo secondo cui l’umanità dovrebbe ricercare il modo in cui evitare un conflitto potenzialmente pericoloso e catastrofico per tutti piuttosto che misure da adottare per favorire il gruppo che si preferisce e portarlo alla vittoria: infatti, riuscire a sradicare la guerra sarebbe un

AngelicaAlfieri,2C
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grande, gigantesco passo in avanti per l’intera razzaumanachepotrebbecosìconcentrarsisualtre questioni, come l’eliminazione della povertà, delle ingiustizie e ancora contrastare il cambiamento climatico

Certamente questo obiettivo sarebbe più razionalmente perseguibile e credo che tutti possano essere d’accordo su questo Tuttavia l’uomo non è mai riuscito in tutta la sua storia a mettere in atto una pace stabile e totale tra le nazioni, anche se ci si è più volte illusi di poterlo fare: ad esempio, come scrisse

Valerio Onida in “Credere nell’art11” ne ‘La Costituzione’ ,quandonel1991

crollò l’URSS e quindi si concluse la guerra fredda, si credette effettivamente che potesse essere l’inizio di un periodo pacifico; invece l’idea dipaceedi convivenzavenne meno al sorgere di nuove ideologie estremiste, come il fondamentalismo islamico, e nuove tendenze “imperialistiche” che possiamo vedere ancora oggi nel 2022 nella Turchia di Erdogan nella sua ideologia neo ottomana[1], nella Russia di Putin, con il suo sogno di ritornare alla potenza Sovietica, tramite l'invasione dell’Ucraina, e nella CinadiXiJinping nella sua intenzione di annettere Taiwan per il 2025[2]. Infatti, l’umanità hasemprefattoguerrae credo che noncambieràabitudine,maspessocerca di nascondere le proprie efferatezze a sé stessa e all’opinione pubblica mascherandole da azioni giuste e giustificate come laguerrapreventiva,che ,citando il giurista Norberto Bobbio, è “la risposta violenta ad una violenza soltanto temuta o minacciata” [3]: ora si può usare come scusa la religione (si vedano le crociate e i più recenti attacchi terroristici dell’ISIS), motiviideologici,di unità nazionale (come ha fatto la Russia con l’invasione dell’Ucraina o come ha fatto la Germania nazista con l’annessione dei Sudeti), avvalendosi dell’idea della missione civilizzatrice e liberatrice (come hanno fatto le potenze europee

nel XIX secolo e come hanno fatto gli Stati Uniti con l’invasione dell’Afghanistan) Questo è il modo in cui l’uomo giustifica alla propria coscienza azioni terribili, come la guerra appunto, ma che sono, a mio avviso, inevitabili:dunqueper me ricercare la pace sarebbe certamente giusto, tuttavia credo che ciò rimanga solo un’utopia, un sognoirrealizzabile

2. Lapulsionediguerra

Non è nuova l’idea dell’inesorabilità della guerra: ad esempio, il pensatore GWF Hegel nelle sue opere “Lineamenti della filosofia del diritto” ed “Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio” -nell’ultima parte della terza sezione dello Spirito oggettivo, ossia lo Statoafferma che la guerra è necessaria, perché uno Stato non può accettare altro aldisopradiséecheunaccordotra stati sia impossibile a meno che ce ne sia uno più forte Io credo però che la motivazione sia più profonda e che sia intrinsecamente legata alla natura dell’uomo Infatti,permel’essereumanoha in sé una sorta di sentimento, pulsione, che si può definire “pulsione di guerra”: essa si manifesta nella persona quando un suo ordine mentale, un suo benessere, viene destabilizzato daqualcosaea causa di questa pulsione l’uomo sarà spinto a riformare un ordine a lui consono, scontrandosi con quel qualcosa che l’aveva precedentemente rovinato Esso si puòosservaretragliindividuinei litigi o anche negli scontri giudiziari: per fare un esempio banale, quando una persona viene disturbata mentre lavora o studia, cerca di eliminare, di cacciare il disturbo per tornare a un ordine a sé ottimale; “macroscopicamente”, ossia tra gli stati, si può osservare nelle sanzioni economiche, embarghi e nei conflitti armati: per fare un esempio simile al precedente, quando uno stato perde unarisorsaounafontediguadagnoper

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via di un secondo, il primo tenterà di recuperare ciò che ha perso e di ritornare alla situazione precedente cacciando l’altro e sanzionandolo per essere risarcito del guadagno perso Certamente questa pulsione si può controllare come le altre, però, prima o poi, necessariamente si manifesterà, perché l’uomo in fondo rimane un animale con i propri sentimenti e le proprie pulsioni primitive, come appunto la pulsione di guerra, che fanno parte della sua natura e che costituiscono la sua essenza

3. Amaliestremi,estremirimedi

Dunque la guerra èinalienabileperl’essereumano eperquestomotivononsipuòsperarediarrivarea una pace duratura Tuttavia, se proprio si volesse arrivare a una pace perpetuaperilmondo,credosi possa realizzare soltanto senza l’uomo Mi spiego meglio mostrando i due modi che, a mio parere, porterebbero all’eliminazione della guerra: in un caso l’umano dovrebbe smettere di essere sé stesso, estirpando da sé tutti i sentimenti e tutti i bisogni e diventando così qualcosa di non-umano, una sorta di macchina raziocinante; altrimenti per arrivare a una pace duratura si dovrebbe pensare all’estinzione della specie umana Quest’ultima opzione,puressendoestremaedeccessiva,sarebbe non solo la più semplice, ma anche la più efficace perché toglierebbe completamente il problema di fondo, e perché farebbe in modo che non ci sia la possibilità di una guerra devastante eterribile,non solo per l’uomo, ma anche per l’intero ecosistema e per tutti gli altri esseri viventi Dunque, commentando l’affermazione finale del testo proposto, credo che la gente non voglia confrontarsi con la possibilità di rinunciare alla guerra, non perché tale sceltaporterebbeasgradite limitazioni alla sovranitànazionale,cosaallaquale sono più interessati soltanto la classe dirigente e alcuni nazionalisti, ma piuttosto perché si teme di dover far i conti con la verità, con il fatto che la colpa sia dell’uomo e che l’unica soluzione per la pace sia rinunciare completamente alla propria natura

4. Unaguerranoneterna

Nonostante, come detto, non si possa dare con l’uomo una pace assoluta, bisogna specificare che non si dà nemmeno una guerra continua, perché altrimenti l’uomo non sarebbe riuscito a realizzare nulla: laguerrasidà,masolamentequandol’uomo

nonriescepiùaresistereallapulsionediguerra Se l’uomo cederà necessariamente a questoimpulsoe se quindi ci deve essere una guerra, ci può essere una via, una soluzione che tenga conto dell’inalienabilità della guerra nell’uomo e della volontà naturale di non far cessare di esistere la propria specie? Credo ci possa essere e stia nel lasciarchelapulsionesisfoghi,chequindicisiano le guerre, le quali però bisogna tener sotto controllo, regolamentare e far durare il meno possibile: in questo modo l’impulso sarà sfogato e si ridurranno al massimo le perdite e i danni Questa per me èunasoluzionebenpiùrealisticadi quella ricercata, ad esempio, dalle Nazioni Unite: infatti l’articolo 1 del capitolo I dello Statutodelle Nazioni Unite, realizzato dopo la Conferenza di San Francisco del 26 giugnodel1945,esponesolo i fini utopisticidell’organizzazione,ossialaricerca e il mantenimentodellapaceel’eliminazionedella guerra, figli della tragica esperienza chesonostate le due guerre mondiali; invece, sempre per continuare un confronto con testi di valenza internazionale, condivido le considerazioni e le regole emerse dalle quattro Convenzioni di Ginevra del 1949, perché non si cercadieliminare totalmente i conflitti(cosapermeimpossibile),ma si mira a regolamentare le guerre e impedire atteggiamenti che vanno al di là dello scontro bellico, quali la tortura deiprigionieri,lacatturadi ostaggi, atti di violenza sui civili e su coloro che non partecipano al conflitto, mutilazioni, esecuzioni senza regolare processo e altri ancora Infine, però, penso che non sia questo ilpassaggio più arduo, ma lo sial’accettazionedell’uomodella propria vera indole: infatti credo che sia estremamente difficile per un individuo del XX e del XXI secolo, educato con i valori pacifici e di fratellanza, accettare di essere e avere in sé la causadeiconflitti

MiloLegnani5ªAC

Fonti: [1]

https://wwwbabilonmagazineit/turchia-erdogan-n eo-ottomanesimo/ [2]

https://wwwlastampait/esteri/2021/10/06/news/tai wan-la-cina-pronta-a-invaderci-entro[3]la citazione di Norberto Bobbio è da ‘La teoria della guerra giusta’ da “La guerra nella società contemporanea”

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Il Grunge

Nato nello stato di Washington negli anni ‘80 e arrivato all’apice della sua popolarità negli anni ‘90, il Grunge è una manifestazione culturale del rock, caratterizzata da toni ribelli, trasandati e decadenti. La parola Grunge, termine gergale che significa sporco, sudicio, rispecchia perfettamente lo spirito pessimista e decadente del genere,chesi manifesta anche nella moda dell’epoca: le maglie logore, i jeans strappati e le camicie da lavoro, danno un’ulteriore prova della svalutazioneditutti i valori e dell’irriverente disprezzo per il mondo e per le manifestazioni di sfarzo che caratterizzano l’espressivitàdegliartisti.Inoltre,l’attodispaccare gli strumenti dopo un live ha assunto un nuovo significato: si è passati, infatti, dalla distruzionedi sé stessi, simboleggiata dall’abbigliamento, a quelladelmondo,vistacomeinevitabilee inarrestabile. Ilcontestoincuinacqueesisviluppò il grunge è quello della Seattle degli anni ‘80, una città portuale di 600.000 abitanti, molto lontana dallo show business e scossa dall’eroina; in questo centro urbano ebbero origine numerose band come i Pearl Jam, i Soundgarden, i Nirvana e gliAliceInChains, che in poco tempo raggiunsero un grandissimo successo, non solo negli States, ma anche nel restodel mondo; questo perché i grandi gruppi internazionali, non facendo tappe a Seattle a causa della sua scarsa importanza, avevano inconsapevolmente accresciuto l’interesse delle persone per le piccole band del posto e avevano partecipato involontariamente alla nascita di una scena musicale tutta nuova. Tra l’ottobre del 1990 e il

dicembre dello stesso anno, in un negozio chiamato “OffRamp”,suonaronodiversebandele loro esibizioni contribuirono a far arrivare il grungealleorecchiediMarkCollinsedella casa discografica 107.7 The End, chefulaprimaa trasmettere le canzoni di questi gruppi e ad aumentarne la popolarità.Grazie alla popolaritàdel Grunge, Seattle divenne un centro culturale alpari di Liverpool, la quale anni prima aveva dato i nataliadartisticomeiBeatlesedElvisCostello. I Nirvana, infatti, grazie all’album Nevermind (1991) stavano scalando le classifiche e i Mudhoney, nonostante la minore popolarità, si erano affermati come la band immagine di quel suonologoro,chetantostavaspopolando.

Nonostantel’enormeinteresseperlamusica e il grandissimo successo delle band di Seattle,la popolarità presto finì con l’esaurirsi, sia a causa della morte diKurtCobain,frontmandeiNirvana, sia per lo scioglimentodeiSoundgarden,siagrazie all’ascesa di nuovi generi e nuovi gruppi come i Blink-182 e i Green day. Ad oggi la città di Seattle, al contrario di altri centri come NewOrleansoSanFrancisco, non presenta segni di quella cultura che l’ha portata all’apice della sua fama; i gruppi underground, i vestiti logori e i canti ribelli sembrano aver abbandonato l’atmosfera della città; nonci sono più, infatti, i segni di quel passato graffiato dal rumore di chitarre malinconichee scosso da bassi e batterie decadenti.

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MontiLorenzo4bc

Ilterzolunedìdelmesedigennaio,chequest'anno cade il 16, è conosciuto come il Blue Monday, la giornata più deprimente e triste dell'anno nell'emisfero boreale: le vacanze natalizie sono ormai finite per tutti, la routine ripetitiva lavorativa o scolastica è ricominciata e c'è la prospettiva di mesi senza festività che concedono il tempo per riposarsi Il nome, molto probabilmente, deriva dall'espressione inglese "feeling blue" che rappresenta proprio il fatto sentirsi giù di morale. Ma qual è, però, la sua origine?

Il primo a parlare diBlueMondayfuCliffArnall, docente dell'Università di Cardiff. Egli, tramite una complessa equazione, cercò di individuare quale fosse il giorno più triste dell'anno Questa operazionetenevacontodidiversiaspetti,comela distanza di tempo dalle vacanze natalizieoisensi di colpa dovuti alle spese esagerate fatte durante le feste Nel dettaglio l’equazione è composta da: 'W' che rappresenta le condizionimeteorologiche, più fredde e gelide nel periodo invernale, 'dq' sarebbero, come detto prima, i soldispesidurante le vacanze, 'T' e 'Q' sono i giorni passati dal Natale appena finito e i giorni dallafinedell'anno precedente, che quindi rappresenta il fallimento dei buoni propositi non portati acompimento 'M' e 'Na' sarebbero i livelli di motivazione e la

spettatori di rimediare alla tristezza di questo giorno comprando un biglietto per una bella e felice vacanza!IlBlueMonday,quindi,èsolouna

necessità di fare qualcosa, mentre la 'D' rappresenterebbe la tristezza relativa al giorno della settimana, essendoillunedìungiornoodiato damoltiperchéportaallafinedelweekend.

Il Blue Monday divenne conosciuto grazie alla campagna pubblicitaria del canale televisivo britannico Sky Travel, che nominò il 24 gennaio 2005 come il lunedì più triste dell'anno Questa campagna pubblicitaria, però, aveva uno scopo puramente economico: essendo Sky Travel un canale riguardante i viaggi, consigliava ai suoi

bufala ideata dalle grandi compagnie per guadagnare. Anche Arnell, dopo qualche anno, rivelòdiesserestatocontattatodaun'agenzia

chiamata Porter Novelli per fare sembrare tutta questa storia scientificamente provata così da sfruttarlo per delle campagne pubblicitarie. Molte aziende iniziarono a scontare i propri prodotti durante il Blue Monday, invogliando le persone a comprarli con slogan incentrati su questo giorno; come la Nutella, che ha ideato una "formula"anti Blue Monday, dove la crema spalmabile è l'elementoprincipaleperesserefelici.

Ciò fa vedere come molte festività siano solouna trovata di marketing a scopo di lucro; anche se alcune nascono da altre fondamenta, come il Natale o la Pasqua, per molti rappresentano solo feste riservate a spendere soldiinbenimaterialee che, quindi,fannoguadagnareallegrandiaziende Anche se il Blue Monday non esiste, gennaio rimane comunque il mese più triste dell'anno, per gli stessi motivi della nascita di questo giorno (la fine delle vacanze,ilritornoallaroutine,isensidi colpa dopo le festività), ma rappresenta anche un mese in cui si può avere un nuovo inizio e nuove opportunità, essendoilprimomesediunannoche è appena cominciato e che può magari essere il migliore anno della propria vita, non si può mai sapere

GloriaLoporchio3AS

Fonti: Wikipedia, Ansa, Fanpage

CHECOS’E’ILBLUEMONDAY
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San Valentino

Il 14 febbraio si celebra la festa degli innamorati, il famoso giorno di San Valentino Questa ricorrenza è festeggiata in tutto il mondo In questo giorno coppie di innamorati si scambiano regali e dichiarazioni d’amore San Valentino è una festa che non ha età, si va dalle giovani coppie ad anziani che mantengono ancora vivi i loro sentimenti a distanza di anni Questa ricorrenza nasce in Umbria, più in particolare dalla storia e dall'importante messaggio d'amore di Valentino da Terni: vescovoemartirecristiano, nato nel 176 a Terni e mortoil14febbraio273.Il Vescovo morì processato con l'accusa di aver celebrato dei matrimoni proibiti Uno di questi è quello legato alla leggenda di Sabino e Serapia, che narra la storia d’amore fra due giovani I due innamorati volevano sposarsi, ma la differenza di credo, essendo Sabino di religione pagana, impediva loro il matrimonio Allora Sarapia convinse l’innamorato a convertirsi al cristianesimo Sabino accettò e chiese al vescovo Valentinodiprepararloalbattesimo.Acomplicare la situazione fu la malattia di cui si ammalò Serapia poco prima dellacelebrazione Ilgiovane, distrutto all'idea di perdere l'amata, supplicò il vescovo di unirli in matrimonio il più velocemente possibile, quindi Valentino battezzò Sabino e sposò i due. La leggenda però narra che quando il vescovo alzò le mani al cielo per benedire l'unione, entrambi gli innamorati morirono, rimanendo uniti per sempre nel loro primoeultimoabbracciodasposi

Un'altra leggenda interessante su SanValentinoci fa capiredadovenasceilgestodiregalarelerose: a quanto pare, un giorno, Valentino sentì due giovani fidanzati litigare, allora raccolse una rosa del suogiardino,liraggiunseeregalòloroilfiore, pregandoli di riconciliarsi Il religioso suggerì ai due giovani di stringere insieme il gambo della rosa, facendo però attenzione a non pungersi, e pregando il Signore di proteggere e mantenere vivo in eterno illoroamore.Qualchetempodopo, la coppia tornò da lui chiedendogli di unirli in matrimonio La storia di questi due giovani si diffuse rapidamente e molti ne rimasero colpiti: molte coppie iniziarono così a recarsi in

pellegrinaggio dal VescovoValentinoil14diogni mese che diventò il giorno dedicato all’amore Oggi resta solo la ricorrenza del 14 febbraio, il giornodellamortediValentino

Il simbolo per eccellenza dell'amore è indubbiamente il cuore, mainrealtànonèsempre stato una forma romantica. Fino al XIV secolo, il cuore simboleggiava soltanto l’organoanatomico, chesiritenevafosselasededellamemoriaumana Fu soltanto quando, artisti e poeti italiani e francesi iniziarono a diffondere l’idea dell’amor cortese, che il cuore divenne sinonimodiamoree romanticismo.

Un altro simbolo rappresentativo del San Valentino sono le rose, fiori tradizionali che vengono regalati dagli innamorati. Esistono rose di tutti i colori, ma non hanno tutte lo stesso significato Ogni rosahaunmessaggioparticolare da trasmettere: la rosa rossa simboleggia la passioneel'amore;larosaarancionerappresentata il fascino e la bellezza; larosagialla,ilcolorepiù allegro, è simbolodivivacitàmaanchedigelosia; ideata per ridare stimoli eautostima,larosaverde incarna i valori della forza, dell’equilibrio e della perseveranza; la scelta delverdeindicaautostima, crescita e speranza; la rosa blu diventata famosa per la canzone, rappresenta il mistero e la saggezza; la rosa viola esprime un messaggio delicato, romantico, emette luminosità e positività; un tocco di estrema femminilità estile, la rosa rosa rappresenta l'amicizia,einfinelarosa bianca indica l'innocenza, l'amore puro e spirituale.

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Chiara Saibene 2bs

Nel 2022 i nostri cinema sisonoriempitidiverie propri capolavori:“Avatar-LaViaDell’acqua”,il tanto atteso sequel del successo globale di James Cameron, “Top Gun Maverick”,“Aftersun”,“The Fabelsman”, “Elvis” e “Batman” di Matt Reeves, insieme a molti altri ancora. E da quello che sappiamo ad oggi, il 2023 potrebbe non essereda meno Con titoli come Indiana Jones 5, Barbie Movie e Spider-Man: Across the Spider-Verse, si prospetta un annomemorabileperilcinema.Ecco avoi5deifilmpiùattesidiquest’anno:

Oppenheimer: basato sulle vicendecheportarono alla creazione della bomba atomica, il filmscritto e direttodaChristopherNolanarriveràneicinema americani il 21 luglio 2023 Con Cillian Murphy nei panni del fisicoJ RobertOppenheimer,ilcast si può soltanto definire come stellare, con colossi di Hollywood come Matt Damon, Emily Blunt, Robert Downey Junior e Florence Pugh Girato nel primo trimestre del 2022, il film sarà distribuito da Universal Studios e il 19 dicembre scorsoèstatopubblicatoiltrailerufficiale.

dalla Warner Bros è stato solo distribuito ilteaser trailer.

Spider-Man: Across the Spider-Verse: dopo il successo della prima parte, Into the Spider-Verse, nel 2018 elasuavittoriaagliOscardel2019nella categoria “Miglior film d’animazione”, Miles Morales torna sulgrandeschermoil1°giugnodel 2023 All’inizio l’uscita del sequel era prevista per aprile e poi per ottobre del 2022, ma è stata definitivamente spostata al primo di giugno di quest’anno Il trailer ufficiale è stato pubblicato dallaMarvelil5dicembrescorso

Indiana Jones e la Ruota del Destino: a giugno di quest’anno, Harrison Ford tornerà nei panni di uno dei suoi personaggi più amati, ben 15 anni dopo il quarto capitolo della saga per un’ultima avventura. Diretto da James Mangold, il film vedrà aggiunti al cast Phoebe Waller-Bridge nei panni della figlioccia di Indiana Jones e Mads Mikkelsen insieme ad Antonio Banderas, che interpreteranno gli antagonisti “Voller” e “Renaldo” In questo film, per permettere all’ormai ottantenne Ford di interpretare Indiana in momenti diversi della sua vita,sonostateusate delle tecniche digitalidide-agingall’avanguardia. Anche di questoattesissimofilmiltrailerufficiale èuscitoadicembredell’annoscorso

Barbie: le trattative per realizzare un film basato sull’iconica bambola della Mattel erano già iniziate nel 2009,maperconflittidisceneggiatura e cast non si è realizzato nulla di concreto fino a luglio del 2021. Solo allora infatti è stato confermato il regista, Greta Gerwig (regista di Lady Bird e Piccole Donne), e il cast di Barbie e Ken, rispettivamente interpretati da Margot Robbie e Ryan Gosling. Saràdistribuitonellesale americaneanch'essoil21lugliodel2023eperora

La Sirenetta: la live action del classico Disney del 1989, con la regia di Rob Marshall, arriverà nei cinema nel maggio del 2023. Sicuramente la prima cosa che ci viene in mente riguardo questo progetto sono le critiche, molte anche con sottotoni razzisti, che ha portato il casting della

CINEMA:ifilmpiùattesidel2023
Emily Blunt e Cillian Murphy in una scena di “Oppenheimer”
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cantante Halle Bailey nel ruolo di Ariel: molte persone infatti hanno contestato la scelta di un’attrice di colore, diversa nell’aspetto fisico dalla Ariel originale e per questo il film è stato accusato di blackwashing Nonostante queste controversie, resta comunque una delle uscite più importantidiquest’anno.

Questi erano soltanto 5 degli innumerevoli film che saranno presenti nelle sale cinematografiche quest’anno e che forsediventerannoinostrinuovi film preferiti. E voi, quale film non vedete l’ora cheesca?

KichukKateryna4BS

Riapertura caso Orlandi

Era il 22 giugno 1983 quando la quindicenne

Emanuela Orlandi, poi soprannominata “ragazza del Vaticano”, scomparve nella Roma di Papa Giovanni Paolo II, istituendo così uno dei più celebri casi irrisolti della storia della nostra nazione.

Le ipotesi sopraggiunte al tempo coinvolgevano presunti rapporti con il Vaticano e con la banda della Magliana, pedofilia e questioni legate al tentato omicidio del pontefice da parte del giovane turco Mehmet Ali Agca, arrestato poi successivamenteall’attentato

Nonostante le numerose piste seguite, però, la sorte della ragazza rimane ancora oggi un grande mistero

Pochi giorni fa, dopo 40 anni di indagini archiviate, il promotore della giustizia vaticana Alessandro Diddi ha avviatolariaperturadelcaso di Emanuela Egli ha annunciato che, con la Gendarmeria (un corpo poliziesco che dispone di un’organizzazione di tipo militare), punterà ad

esaminare tutti i fascicoli e le testimonianze rilevanti la causa,approfondendononsolociòche nonsieraapprofonditoprima,maancheciòchesi eraprecedentementescandagliato

La decisione del Vaticano ha allietato, non sorprendentemente, Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, che ha affermato: “Questa è la prima volta che viene aperta un’inchiesta interna vaticanasulrapimentodiEmanuela.Daquantoho inteso dalle dichiarazioni di Diddi, si vuole guardare dall’inizio tutti i fatti, ricominciare da capo Forse hanno capitochealtrimentinoinonci fermeremo mai nella ricerca della verità. È il momento di mettere fine a questa vicenda: per noi, ma anche per loro, per la Chiesa, il Vaticano stesso”

Ad oggi non vi sono ancora aggiornamenti su l'andare avanti delle indagini, sebbene la coincidenza riguardante l’avvio di esse in seguito al decesso di Papa Benedetto XVI susciti non pochidubbieperplessità.

GiorgiaSchiavone3al

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Gianluca Vialli: dagli esordi alla leggenda

Il 6 gennaio a Londra, all’età di soli 58 anni,siè spento Gianluca Vialli, uno tra i più importanti giocatori che hanno segnato la storia del calcio degliultimidecenni.

Dopo un’incessante lotta contro una grave forma tumorale al pancreas, ci lascia un grande uomo oltre che un ottimo sportivo, protagonista indiscussosulcampoitalianoenonsolo.

La sua passione per il calcio nasce all’oratorio Cristo Re di Cremona sul finire degli anni Sessanta, per proseguire nelle fila del Pizzighettone nel 1973, esordendo nel Campionatogiovanile

Poco dopo, nel 1978 è acquistato dalla Cremonese, dove militerà sino al 1984 conquistando la serie B, segnando un totale di 23 reti, per poi passare, su pressante richiesta del presidente blucerchiato Paolo Mantovani, alla Sampdoria, accompagnando la squadra genovese alla vittoria dello scudetto nel 1991, assieme a Mancini, Pagliuca, Lombardo, Vierchowod, Mannini, Bonetti e Dossena, guidatidaVujadinBoskov.

La vittoria segnòilcoronarsidel “Patto di Ferro” siglato negli spogliatoi tra i giocatori, il quale li impegnava a rimanere a Genova fino al raggiungimento del traguardo nazionale e portando Vialli a declinare le lusinghiere e ripetute offertedel Cavalier Silvio Berlusconi,che lovolevaalMilan

Nel 1992, nonostante la riluttanza nel lasciare la squadra, per non interferire sul bilancio della Samp e non venire meno alle richieste di Mantovani, accetta il trasferimentoallaJuventus, che si conclude con uno dei contratti più consistenti per l’epoca: 40 miliardi di lire tra contanti e giocatori, cifra più alta mai spesa al mondofinoadalloraperuncalciatore

L’avventura bianconera, nonostante le prime difficoltà dovute al cambiamento, lo vede

capitano nella stagione 1995-96, dove vince uno scudetto, la Supercoppa italiana e la UEFA Champions League: la carriera italiana si conclude per dare spazio adunanuovaesperienza oltre la Manica; approda al Chelsea, prima in veste di calciatore, poi come allenatore e coronando la sua già gloriosa carriera con la conquista della Football League Cup, la Coppa delle Coppe, la Supercoppa UEFA 1998, la FA CupedilCharityShield2000.

Nel 2015 è stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano,ulteriorericonoscimentoperilsuo straordinarioimpegno.

Unico rammarico tra i fasti raggiunti l’amara sconfitta subita a Wembley contro il Barcellona nella Coppa dei Campioni, quando ancora militavanellaSamp

A distanza di trent’anni, Vialli riscatta la precedente delusione vincendo sullo stesso campo gli Europei del 2021, in veste di Capodelegazione della Nazionale ed assieme all’amico Roberto Mancini, con il quale scrisse la storia del team ligure ad inizio Anni ’90, festeggia con un lungo abbraccio destinato a divenire iconico.

“Mancio” lo ricorda come un grande lottatore (riferendosi alla malattia), riportandone la citazione trattadaldiscorsochelostessoGianluca tenne agli Azzurri prima della finale contro l’Inghilterra:

“L’onore spetta all’uomo che lotta con coraggio, che quando le cose vanno bene, conosce il trionfo delle grandi conquiste e che, quando vanno male, cade sapendo di aver osato

Quest’ultimo non avrà mai un posto accanto a quelle anime mediocri che non conoscono né la vittoria né la sconfitta”

Christian Monti, II^BE

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LeprotesteinIran

L’Iran è scosso da proteste e scioperi iniziati a settembreinseguitoallamortediMahsaAmini

Mahsa Amini era una studentessa curda ventiduenne, morta mentre era in custodia della polizia morale di Teheran Secondo alcune ricostruzioni sarebbe stata inizialmente arrestata perché non indossava correttamente il velo, in seguito è stata portata in stato di coma sopraggiunto all’ospedale di Teheran, dovepoiè deceduta La versione ufficiale delle autorità islamiche parla di morte avvenuta per problemi fisici preesistenti e gli agenti della polizia negano di averla picchiata, ma questa versione haconvintopochi

Le proteste sono esplose a Saqqez, nel Kurdistan iraniano, città di origine di Mahsa Amini e luogo in cui si sono svolti i funerali della ragazza In concomitanza nei pressi dell’università di Teheran e Shahid Beheshti gli studenti sono scesi in strada Da Teheran e dal Kurdistan iraniano le protestesonodilagatefino alleprincipalicittàecentriurbanidelpaese

Le prime a scendere in piazza sono state le studentesse, in molti casi bruciando il velo o tagliandosi i capelli in segno di protesta contro glistandardeicanonidimoralitàdelregime

Inizialmente i manifestanti chiedevano che i responsabili della morte di Mahsa Amini venissero puniti Le istanze si sono però trasformate in poco tempo in moti di dissenso contro l’obbligo del velo e l’oppressione delle libertà personali e dei diritti civili dapartedelle autoritàiraniane

Le autorità iraniane hanno risposto alle proteste con repressioni sanguinose e il controllo di internet Nonostante la risposta delle autorità però le manifestazioni non si fermano e coinvolgono ampie fette di popolazione a prescindere dall’età, dal genere e dall’appartenenzasociale

A dicembre l’utilizzo della forza da parte del governo si è intensificato fino a raggiungere l’apice, quando la magistraturahaannunciatodi aver eseguito due condanne a morte. È stato denunciato da organizzazioni per i diritti umani il fatto che le esecuzioni siano avvenute in seguito a processi sommari, tenutesi a porte chiuse. In Iran inoltre non esiste una reale separazione tra il potere esecutivo, legislativo e giudiziario; questo permetterebbe alle forze di sicurezza e al Leader Supremo Khamenei di influenzare i tribunali. Quello che si teme èche queste siano solo le prime di una lunga serie di condanne

Internet ha permesso che le notizie di quanto stava accadendo in Kurdistan e a Teheran circolassero ovunque, ed è graziealpassaparola che avviene su Internet che le persone vengono a conoscenza di raduniescendonoinpiazza.Le autorità iraniane hanno quindi interrotto l’accesso Internet in modo discontinuo ma frequente e hanno dichiarato che le restrizioni rimarranno in vigore fino a quando l’ordine costituito verrà ristabilito. Bisogna però ricordare chebloccarel’accessoaInternetlimita il diritto alla libertà di espressione e all’accesso alle informazioni, oltre che il diritto alla libertà di riunione pacificaeassociazione,dirittisanciti daltrattatoONUsuidirittipoliticiecivili,dicui l’Iran è paese firmatario La Repubblica islamica avrebbe quindi l'obbligo di garantire che ogni restrizione dell’accesso alla rete sia motivata per legge da ragioni di sicurezzaeche nessun caso sia totale o si protragga per lunghi periodi

La popolazione iraniana ha però trovato il modo per aggirare la censura attraverso delle applicazioni che permettono di muoversiinmodo anonimo su internet È difficile per i giornalisti stranieri entrare nel paese, di conseguenza le notizie che riceviamo potrebbero non essere corrette o complete, difatti le fonti più attendibili

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al momento sono le testimonianze di alcune persone iraniane che sono riuscite a scappare dal paese.

Attraverso i social e alcune manifestazioni il mondo sta mostrando il suo supporto alla popolazione iraniana. È importante che le proteste in Iran restino al centro dell’attenzione

mondiale perché, come ha anche dichiarato Negin Winkler (fisica iraniana), “Non appena il mondo smetterà di preoccuparsi del popolo iraniano, il regime chiuderà i cancelli e inizierà aucciderelepersone”

ElisaPellegrino2BS

Senoncicredi,lasciami

Miabbracciò.

Le sue braccia mi attiravano a sé, sentii il profumo pungente della sua maglia. Volevo abbandonarmi all’ abbraccio, ma non riuscivo ad ignorare quella sensazione La sensazione che fossiintrappola

Camminavamo verso casa mia, il ventoautunnale ci scuoteva i capelli e le foglie gialle si esibivano davanti a noi in danze vorticose All’ingresso l’avrebbe accoltoilmiofratellinoconentusiasmo: da quando si sonoconosciutinonfacheinserireil suo nome in ognifrase,nevaletteralmentepazzo. In seguito avrebbe fatto capolinodallacucinamia madre, avvolta daunprofuminodeliziosoditorta Lapresenzadiquell’ospitelainvogliavaaprovare nuove ricette e le piacevanoicomplimentichelui le faceva ogni volta, con voce mielosa. Io lo prendevo in giro, gli dicevo che era un abile adulatore e lui seguitava a elogiare la crema, l’impasto di pasta frolla,laconsistenzasofficedel dolce e mia madre, ridendo, diceva: “Samir, smettila”. Insomma, si sono trovati in sintoniafin da subito e non solo per la cucina, ma anche perché mia madre amava entrare in contatto con culture differenti e lui era tunisino Per alcuni anni, Samir, sua madre e i suoi fratelli, erano rimasti soli in Tunisia, mentre suo padre aveva trovato lavoro a Milano. In seguito una mattina sono partitiancheloro.Midissecheavvennetutto senza preavviso, lui e i fratelli non sapevano nulla; sono partiti e basta Mia madre, per sua naturale curiosità, voleva sapere tutto della loro cultura. Tuttavia lui rimaneva sempre sul vago, destando una lieve delusione, che però riusciva a riparare subito con il suo comportamento

affettuoso. Avevo l’impressione che volesse sopprimere le sue origini, accantonandole in un fondale profondo, nonostante non potesse cancellarle nei lineamenti esterni: carnagione olivastra, capelli avvolti in piccoli riccioli crespi, occhi grandi, baffiebarbanera.Samirnonerapiù unospitemapartedellamiafamiglia.

Io,invece,lasuanonlaconobbimai. Mi disse che da lui la situazione non era delle migliori, temeva che i suoi genitorisistesseroper separare Di conseguenza non mi presentò mai a loro All’inizio non ci badai molto, lo rassicurai, gli dissichenonimportava Eppure,conilpassare del tempo, mi sembrò chepiùioloincludessi,più era marcata la mia esclusione dalla sua famiglia. Mi parve che volessetenermidistaccataanchedai suoi amici, me li presentò di sfuggita, avendoli incontrati durante una passeggiata Lui, invece, si era inserito nella mia vita senza che me ne accorgessi. Avevo l’impressione che lui ci fosse anche quando non c’era Samir, Samir, Samir Sentivo il suo nome sulla bocca di mio fratello e di miamadre Misembròchevolesseinsinuarsiin ogni aspetto della mia quotidianità senza che io potessi oppormi. Presto i miei amici divennero anche i suoi e prese parte al corso di fotografia a cui partecipavo Sentii che non c’era più nulla di mio che non fosse suo Non fraintendetemi: mi piaceva inserirlo in ogni aspetto della mia vita e, anzi, all’inizio ne ero molto felice. Eppure in seguito avvertii nel suo modo di integrarsi qualcosa che mi destabilizzò. Percepivo che sotto le sue parole e le sue azioni si celava qualcos’altro: la volontà di avere tutto sotto controllo Forse, pensai, mi ero messa in trappola

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da sola Loavvertiicomeunocchiochesiinfilava ovunque,senzasosta,tralemiepagine

Solo adesso, mentre scrivo, mi rendo conto dell’insicurezza che lo tormentava: aveva paura che tutto gli sfuggisse dalle mani, temeva di perdermi, temeva che tutto si riducesse a bordi indefiniti, sbiaditi fino a scomparire

Quell’estate Samir tornò in Tunisia con la famiglia, dopo due anni Ricorderò per sempre l’agitazione e la frustrazione che caratterizzarono quelperiodo

Io ero al mare in Sicilia. Mi chiedeva spesso con chi fossi, con chi passavo il tempo, se avessi conosciuto altri maschi. Mi mostrava una chiara gelosia, a cuiiononreagii Unaseramirivelòche suo padre gli aveva preso il passaporto: essendo venuto a conoscenza della sua relazione con una occidentale,volevatenerloinTunisiapereducarlo secondo i precetti arabi. Samir sembrava molto agitato e anche io iniziai a preoccuparmi Mi confessò che con suo padre non aveva un gran rapporto, anzi, quasi non si parlavano e se si metteva in testa qualcosa, non c’era possibilità di dialogo. Non potei fare a meno di raccontarlo a mia madre. Lei si allarmòedopoaverparlatocon lui, decidemmo di chiamare degli avvocati Tuttavia era agosto e gli avvocati disponibili erano quasi introvabili Mia madre si prese l’incarico delle chiamate. Quell’estate non feci altro che leggerle la preoccupazione negli occhi. Fu in quel momento che capii quanto le stava a cuore quel ragazzo Spesso nonscendevaneppure inspiaggia,tantoerapresadaquellafaccenda Poi, il giorno della partenza, lui ci avvisò e scrisse: “tutto bene, sono in aereo, mio padre mi haridatoilpassaporto.”

Mi resi conto che di Samir non sapevo nulla, mentre lui di me sapeva tutto Certe volte si fece strada in me l’idea che fosse un mentitore nato e che si inventasse storie per tenermiancorataalui. Pensai che inventasse anche sé stesso. Eppure come potevo metterlo in dubbio se non sapevo? Non avevo alcuna prova che Samir mi stesse mentendo, ma nemmeno che dicesse la verità Tutte quelle domande che mi ponevo mi fecero sentire in colpa, come quando provai a chiedergli se davvero suo padre volesse lasciarlo lì e lui mi disse: “se non ci credi, allora lasciami” Rimasi allibita Avoltenonc’eradadiscutereconlui Non sollevai più l’argomento. Tuttavia mi sentii ancora più raggirata e priva di scelta. Potevosolo farmi trasportare dalle correnti, senza oppormi. Mi immaginai come una di quellemeduseenormi che mio fratello pescava al mare: dopoesserstate catturate, venivano prosciugate dal sole e piano piano rimpicciolivano, fino aessersotterratedalla sabbia. Sì, mi sentii prosciugata mentre lui si appropriava della mia carne e mi inghiottiva Ma quando, sorridendo, mi prendeva le mani e me le baciava, iniziavo a dubitare di me stessa e finivo per chiedermi se invece tutto fosse solo frutto della mia immaginazione, della mia mente che si ponevatroppedomande.

E ora eravamo lì abbracciati, mentre le foglie coprivano le strade Mi sussurrò all’orecchio che non vedeva l’ora della gita che avremmo fatto insieme l'indomani. Io gli sorrisi, distante. Avevo altro perlatesta Pensavoallamiaamica Pensavo al fatto che Samir, senza dirmi nulla e senza conoscerla, le avesse scrittopersaperechifosseil ragazzo con cui stavo parlando fuori scuola Era un mio amico, di solito ci scambiavamo due chiacchiere in pullman. Mi sentii lontana e, come se improvvisamente lui avvertisse che volessi fuggire, mi strinse di più a sé Sentii quelle braccia come rami che mi tenevano avvinghiata, implacabili e indissolubili. In quel momento desiderai, più di ogni altra cosa, essere una foglia trasportata via dal vento, lontano Perché io stavo ferma, immobile

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l’uomodietroilcampione

“Gianlucasapevatoccartiilcuore”

“Insieme siamo arrivati sul tetto d’Europa ma tu hai fatto una cosa ancora più grande, sei rimasto nel cuore di tutti, e ti assicuro, amico, che è più importantequestodiognivittoria.”

“Vialli sapeva trovare le parole giuste nel momento giusto: mai una frase scontata o detta a sproposito.”

È con queste frasi che amici e colleghi hanno ricordato Gianluca Vialli dopo la sua morte L’ex calciatore italiano si è spento a Londra il 6 gennaio dopo una lunga lotta contro il tumore al pancreasduratacinqueanni

Vialli nasce a Cremona il 9 luglio 1964 ed è proprio con la U.S. Cremonese chenel1980,solo diciassettenne, compie il suo esordio in Serie A Decisivo è il trasferimento alla Sampdoria, dove conosce RobertoMancini,unamicodentroefuori dal campo, con cui nel 1991 vince lo scudetto. Due fantastici numeri 9 e 10: “Mancio inventava, Vialli finalizzava”. Un’amicizia che Vialli custodirà e coltiverà negli anni Nel 1992 passa alla Juventus con cui vince la Champions League e, infine, arriva al Chelsea dove, dopo esser stato un giocatore, inizia la sua carriera come allenatore. Ed èproprioinInghilterracheincontra Cathryn White Cooper, diventata sua moglie nel 2003 Nel2002,terminatalacarrieradiallenatore, inizia una nuova avventura come opinionista di Sky Sport, regalandoci sempre analisi lucide e puntuali,maanchericchediironia.

Tra un talent e l’altro non dimentica l’impegno socialeeraccogliefondiperlaricerca.

È il 2018 quando Vialli, all’interno del libro “98 storie+1”, racconta lasuanuova“sfida”:iltumore al pancreas che lo aveva colpito un anno prima. Luca, come lo chiamavano i suoi amici, ha sempre definito il tumore come “un ospite inatteso” salito sul suo stesso treno Ben sapeva chi dei due fosse il più forte, ma sperava che si stancasse il cancro e che lasciasse il treno per primo Sfortunatamentecosìnonèstato,maVialli ha continuato sempre a lottare a testa alta In questi ultimi cinque anni l’ex centroavanti è riuscito ad ottenere la rivincita a quella finale persa a Wembley proprio con la Sampdoria, non correndo però dietro la palla in campo, bensì stando in panchina a motivare e a sostenere i giovani calciatori Sono proprio loro cheriescono in questi giorni a trovare le giuste parole per descrivere e raccontare Gianluca:nonilcampione ma l’uomo che durante il campionato europeo è sempre riuscito a trovare le giuste parole al momento giusto per supportare ed incoraggiarela squadraprimadiognipartita

Dopo la scoperta della malattia, Gianluca ha parlato delle sue sfide future e dei suoi due obbiettivi: non chiedeva tanto, ma desiderava vivere più dei suoi genitori e poteraccompagnare le sue figlie all’altare. Questi sogni non si potranno avverare ma siamo noi chepossiamofar realizzare uno degli ultimi desideri di questo grande campione Infatti, Vialli durante una delle sue ultime interviste disse: “Vorrei che un giorno qualcuno mi guardasse, o mi pensasse, e dicesse: è anche per merito tuo se non mi sono arreso”. Quindi il modo migliore per ricordare Gianluca è seguire il suo esempio, onorare il suo desiderio e nonarrendersimai

FerriniGaiaElisa3AC

Un San Valentino Stellato

Cosa regalare ai segni a San Valentino

Ciao a tutti, come state? Per la vostra gioia, neanche è iniziato il 2023 che è già febbraio, e sapete tutti cosa questo significhi: San Valentino, il 14. Ormai questa data ha causato più infarti di un horror per coloro che hanno una relazione e che, come me, non sapendo nemmeno in quale universo si trovino, hanno convenientemente

Ariete♈

Se il vostro partner è un Ariete, anzitutto vi stringo la mano soldati: siete degli eroi. In secondo luogo, direi che ormai abbiate imparato che, anche se a prima vista possono sembrare alquanto intimidatori, alla fine sono dei cuori teneri (beh, quando non sono arrabbiati per lo meno): puntare sul loro lato emotivo con un peluche adorabile e un messaggio dolce potrebbe esserelacartavincentepersalvarviquest’anno.

provveduto nell’accorgersi troppo tardi del fatto che da qui a poco avrebbero dovuto inventarsi qualcosa. Per chi di voi anche quest’anno passerà questa data con un barattolo di gelato sul divano, spero possiate trovare dei consigli per un regalo da fare a voistessioun’ideacarinadaproporrein futuroaqualcunodispeciale.

Toro♉

Se invece state con un Toro, avrete imparato a conoscere il loro lato dolce e sensibile, oltre al lato esteriore che potrebbe far pensare che abbia saltato la sua dose di caffeina giornaliera Notoriamente creativi, ameranno sicuramente la proposta di cucinare assieme un pranzo o una cena particolare (anche se vi consiglio di munirvi di estintore, per quanto ce la mettiate tutta potrebbero capitareincidentialquantoimprevistie indesiderati).

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Gemelli♊

Per quelli di voi che stanno con un Gemelli, la soluzione è molto semplice. Stando con loro avrete sicuramente notato che sono tipi creativi, che apprezzano l’arte e che sono i primi a riconoscere e apprezzare infinitamente gli sforzi che gli altri fanno per loro. Dunque, un regalo fatto da voi, a mano, anche piccolo o grezzo che sia, per un Gemelli varrà moltissimo, più di ogni diamante.

Cancro♋

Se siete con un Cancro, avrete sicuramente imparato ad apprezzare la loro emotività e la loro innata passione per musica e cinema. Benché possa sembrare quasi ovvia come cosa, con 2 biglietti per un film romantico o di qualsiasialtro genere voi vogliate e un cestello di popcorn al caramello, sembra prospettarsi una serata perfetta (si consiglia di portare dei fazzoletti nel caso la categoria del film scelto sia romantica o drammatica).

Leone♌

Se state con un Leone siete anche voi degli eroi, un po’ come i vostri amici che stanno con gli Ariete. Eh, i Leone... estremamente protettivi e passionali,mihannosempredatoquel vibe di“old money aesthetic”, con un forte senso dell’eleganza Penso che un regalo che possa salvarvi sia regalargli qualcosa in questo stile, un vestito elegante, più o meno lavorato, preferibilmenterosso (Tranquilli, ci sono alternative accessibili a tutti perlequalinondoveteipotecareunacasa).

Vergine♍

Se state con un Vergine avrete notato che molto spesso amano l’ordine e la semplicità delle cose, cosa regalargli quindi? Ho notato col tempo che moltissimi Vergine apprezzano oggetti funzionali e “aesthetic”, quindi un'opzione che secondo me potrebbe colpire nel segno al 100% è uno di quei portafoto digitali, che funzionano anche da orologio,inserendovilevostrefotoassieme

Bilancia♎

Se state con unBilancia,sapetedavveroquantola bellezza e l’amore per il partner siano i tratti principali del segno (per quanto l’essereunsegno d’aria li porti a nascondere a volte i loro sentimenti un po’ per gioco). Se non sapete cosa fare per questo San Valentino, andate sul sicuro e prendete un qualcosa legato al beauty: dalla skin care a elisir particolari per rendere i capelli più lucidi, tutto è ben accetto, soprattutto se hanno odoredifrutta.

Scorpione♏

Se state con uno Scorpione non siete eroi, siete direttamente cavalieri dello Stato certificati con tanto di targhetta (scusate scorpioni, ma con tutto il bene del mondo a volte sapete essere un pochino psicopatici). A loroilregaloallafinenon importa molto, ma, se vi posso dare un consiglio, un gioiello, anche da poco, potrebbe davvero emozionare anche il loro cuore. Mi raccomando, se sceglietedicompraredeglianelli,viprego,non prendeteli su siti poco affidabili, perché rischierebbero di rovinarsidopopocoodilasciare segnisullapelle

Sagittario♐

Se siete impegnati con unSagittario,larispostaal come trascorrere la serata di San Valentino e che regalo fare è semplice: serata arcade I sagittario adorano i videogame,quindicosac’èdimegliose non passare una serata a giocare a vecchi videogame in una sala giochi, per poi provare a vincere un regalo per loro alle claw machine dimostrando così il vostro amore per loro? (mi raccomando, imparatevi prima i trucchi di alcuni videogamepernonfareunabruttafigura).

Capricorno♑

Se il vostro partner è un Capricorno, il mio consiglio è di andare sul classico: un profumo, magari con una nota esotica, con un qualcosa di particolare, ma sicuramente i vecchi classici sono affidabili, anche se non ho maiavutoun’opinione

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troppo positiva a riguardo (ditemi che non sono l’unica che a volte pensa sia un in parte insulto come se dicessi “puzzi, metti del profumo”).

Comunque sia, anche i Capricorno mi hanno sempredatoun vibe da“chiccitygirl/boy”,quindi sì, li vedo bene con quei profumi nelle boccette tutteparticolari.

Acquario♒

Se invece siete stati rapiti dal fascino degli Acquario, sappiate che sono dei romantici e che per loro il regalo migliore rimane una rosa rossa, una scatola di cioccolatini e una passeggiata al chiaro di luna. Oltre ad essere degli inguaribili romantici, sono anche unpo’pigriavolte;quindi, non prendetevela se vi dicono di non aver voglia di uscire, sfruttate comunque l’occasione: state a casaeguardateunfilmmagari.

Pesci♓

Se invece avete la fortuna di stare con un Pesci, sapete benissimo che quei piccoli sognatori dal cuore dolce vi avranno fattouncentinaiodiregali e per questo state cercando qualcosa che possa reggere il confronto Se vi posso consigliare, la cosa migliore secondo me è scrivergli una lettera romantica o dedicargli un’opera d’arte, magari creandola voi stessi, come una canzone o un dipinto che rappresenti i vostri sentimenti per loro.Vedretechenesarannoestremamentefelici.

Il giorno 3 dicembre 2022 la maggior parte dei ragazzi del triennio del liceo Legnani di Saronno hanno partecipato a un incontro con il padre di una delle tante, troppe vittime di mafia delnostro Paese: Giuseppe Fazio, barese di nascita e padre di quattro figli, uno dei quali è rimasto ucciso sotto casa durante un’imboscata tra due famiglie mafiose. DaquelmomentoGiuseppeesuamoglie si sono sempre mantenuti attivi per sconfiggere questo grande mostro presente nel nostro Paese Hanno ricevuto numerosi riconoscimenti e soprattutto hanno trovato giustizia per la morte di loro figlio.

Credo che l’incontro con Fazio abbia permesso ai ragazzi di capire tante cose circa il nostro Paese

e soprattutto che la morte di suo figliononèstata accidentale, perché non era lui chesitrovava“nel posto sbagliato al momento sbagliato”, ma la mafia, che persistente e resistente era nel posto sbagliato al momento sbagliato. La morte del figlio ha dato il via alla battaglia dei genitori e questohapermessoallamafiadiandarseneperché Bari non era il suo posto, Bari era il posto di Michele,Giuseppe,suamoglieeisuoifigli.

Credo che la mafia si sconfiggasoprattuttograzie a un esercito di maestre che educhino al rispetto delle idee altrui pur insegnando a far valere le proprie ed educandoanche attraverso questi incontri alla giustizia e alla legalità

MartinaMelotto2CL GIUSEPPE FAZIO E NOI, I SUOI RAGAZZI
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Tonari no Totoro: l’eredità di Hayao Miyazaki

Mi spiace, non è un articolo su un nuovo anime, ancheseglianimec’entrano

Non è neppure un articolo di recensione, non pretendotanto.

E’ piuttosto un ammasso di frasi grezze e un po' goffe per queltiziodeltitolo,HayaoMiyazaki Se a qualcuno, leggendo le mie strazianti righe da appassionata, verrà voglia di vedere orivedereun suofilm,ecco,sonofeliceperte.

Da qui inizia la bella favola dello studio Ghibli -leggi gibli - fondatodaMiyazakieTakahata

Il nome si rifarebbe ad un ventoafricano,oppure, a seconda delle versioni, a vecchimodellidiaerei daricognizioneitaliani.

Hayao e il suo giovane e sparuto gruppo di animatori lavorano per cambiare l’industria dell’intrattenimento. E ci riescono. Sotto il nome della Ghibli escono film destinati a fare la storia, capolavori d’animazione, racconti meravigliosi Grazie a più di vent’annidiattività,Miyazakiela Ghibli ottengono il plauso internazionale, vincendo a Venezia e a Berlino e conquistando benduepremiOscar

Nonostante abbia tentato di ritirarsi dalle scene, Hayao non ci riesce. Ritorna sempre con qualche idea.E’piùfortedilui.

Proprio quest’anno, dopo una lunga pausa, uscirà in Giappone il film E Voi Come Vivrete?, che concluderà, a meno di altri repentini cambi di programma,lasuaimmensacarriera.

Non sono certo io ad inventarmi che Hayao Miyazaki è, insieme ad Akira Kurosawa, il più famoso cinematografo giapponese e uno dei più grandi animatori della storia, se non il più grande (no,nonmistodimenticandodiWaltDisney)

Nasce a Tokyo nel 1941. Suo padre era un’ingegnere aeronautico, e grazie a lui Hayao sviluppa un grande amore per tutto ciò che ha un motore e vola Dopolalaureainscienzepolitiche, da sempre appassionato di manga e anime, diventa disegnatore per la Toei, e in seguito, insieme all’amico e collaboratore Isao Takahata, lavora con quella che sarà la Nippon Animation per larealizzazionedistoricheserieanimatecome

Heidi, Dagli Appennini alle Ande, Conan e Anna daiCapelliRossi

Nel 1982, dopo la pubblicazione di un manga da lui scritto e disegnato, si dedicaallasuaomonima produzionecinematografica.Nell’84,perlostudio

Topcraft, esce Nausicaa della Valle del Vento Un successo enorme, che spinge Hayao a mettersi in proprio

Uno degli aspetti cheharesoMiyazakielostudio Ghibli così apprezzati è stata la straordinaria capacità di produrre animazioni dalla qualità elevatissima Le storie targate Miyazaki hanno ciascuna, per così dire, una propria fortissima identità, sebbene vengano accomunate da temi e scelte stilistiche comuni, che le rende vivide e impattanti, comunicando ognuna qualcosa differente, ma sempre attraverso la medesima intensità Quello che voglio dire è che queste storie lasciano un segno, che siano racconti -apparentemente- più leggeri,come“Ilmiovicino Totoro”, o produzioni complesse del genere de “La città Incantata” Perquestoèfacilechenonci sia un film di Miyazaki che prepondera nei sondaggi per le preferenze ed è quasi impossibile stilarne una classifica oggettiva senza che si considerino i tecnicismi cinematografici, proprio perché ogni film possiede quell’elemento che lo rende capace di ancorarsi al cuore e allamemoria dichiguarda

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Merito è anche del genio di Joe Hisaishi, compositore giapponese che ha curato le colonne sonore di quasi tutti i film di Miyazaki, contribuendo ad arricchire il vigore delle scene attraverso straordinarie musiche evocative,spesso accompagnate anche da linee vocali, rigorosamenteingiapponese.

La storia simbolo dello studio Ghibli però è raccontata in Tonari no Totoro - Il mio vicino Totoro, del 1988, tanto semplice quanto potente. La figura di Totoro diventòancheilsimbolodella casa di produzione, data la popolarità del film in Giappone

La pellicola narra la storia di due sorelle, Satsuki e Mei (Satsuki, ovvero maggio in giapponese arcaico; Mei, lettura di may, ovvero maggio in inglese), che, trasferitesi insieme al padre nel Giappone rurale degli anni ‘50, vicino Tokyo, entrano in contatto con tororu, uno spirito del folklore giapponese legato alla natura, strano incrocio tra un procione e un orso, il cui nome vieneperòstorpiatodallapiccolaMeiinTotoro.

Dal primo incontro con Mei presso il grande albero di canfora nasce tra questa creatura e le ragazzine un profondo rapporto, che si fortifica man mano, sino a giungere albelfinale,nelquale Totoro, il cui intervento sarà fondamentale, e le sorelle sono seduti su un alto ramo di un albero nel parcodell’ospedaledoveèricoveratalamadre delle bambine, ormai ripresasi dalla grave malattia.

Questa è una storia leggera, senza sviluppi di trama particolarmente complessi né tragici, sebbene non sia privadielementidrammatici Ma la sua semplicità è la sua forza; Miyazaki è un mago a raccontare l’infanzia, non a caso tutti i protagonisti dei suoi film sono ragazzi, non affinché sia compresa dagli occhi di un bambino, ma apprezzata da quelli di un adulto. Satsuki e Mei rappresentano l'infantile spensieratezza che appartiene a tutti, indipendentementedall’età,ela sensibilità che questa comporta è proprio ciò che permette loro di accedere al mondo soprannaturale del buffo Totoro,cheailoroocchi, così come ai nostri, viene percepito il più delle

volte come un tenero e pigro orso mangia-ghiande, ma che in certe scene egli diventa lo spettromillenario,guardianodelbosco, detentore di una spiritualità mistica e antica; uno dei temi principali infatti, così come in moltialtri film di Miyazaki, è proprio quello della natura e del rispetto di questa. Ma nonparlodicosetipoil non buttare i rifiuti nel prato, no. Il film segue la concezione animista propria dello shintō, per la quale, molto brevemente, ogni cosa che ci circonda è dotata di un’anima. In una delle scene iniziali, Mei, Satsuki e il padre passeggiano nel bosco, fino agiungerealgrandealberodicanfora E lì, ammirati, ne contemplano la maestosità, e il padre esorta le figlie a ringraziare lui e il guardiano del bosco. La devozione e il rispetto della natura, dei suoi cicli, dei suoi mutamenti, della sua forza, sono un aspetto culturale importante di molte dottrine orientali, e in questo film questi messaggi sono comunicati con una potenza straordinaria La scena in cui Totoro, Satsuki e Mei riescono a far germogliare i loro seminell’enormealberoalcentrodelpratodicasa Kusakabe è forse la più bella del film (accompagnata da The path of the Wind haunche di catartico) Per questo Totoro è il Bosco, il Vento, il grande Albero di canfora: gli esseri umani convivono con creature dall’altrettanta spiritualità

L’animazione è all'avanguardia, grazie ai caratteristicidisegnidiMiyazaki,icoloribrillanti Questo film è uno di quelli in grado di provocare lo stessogradod'intensitàdiemozionedabambini quanto da ragazzi e adulti; libertà, serenità, crescita, fantasia, innocenza, nostalgia, sono le parole che vengono in mente pensando alla storia di Totoro, Mei e Satsuki, e sono ciò che il filmsi premuradinonfarcidimenticare

Hayao Miyazaki ha scritto e diretto tanti altri capolavori,maquestoèilmio.

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Acciughina 2AC

INTERVISTA A LUIGI GE MAGISTRIS, Fuoriclasse- Le Colonne Infami

Abbiamo avuto l’onore di conoscere e poter parlare e confrontarci con Luigi De Magistris. Luigi fu un magistrato che si espose apertamente e a lungo contro la mafia, fu inoltre sindaco di Napoli, rivoluzionando la città in dieci anni assieme a una giunta composta per la maggior parte da ragazzi cheandavanodai20ai25annidi età

Con chi se non lui, noi autrici del podcast Fuoriclasse- Le Colonne Infami potevamo confrontarci in merito a giustizia, futuro e la vita in generale? Un uomo forte che vede sul serio in noi giovani la vera forza del Paese, noi con le nostre idee e la nostra semplicità che secondo lui possiamo fare in questo momento, non nelfuturo, grandi cose Luigi vive sotto scorta, una vitadura sulla quale noi, curiose abbiamo fatto qualche domanda; inoltre, lui si trovava inviaggio,quindi non siamo riuscite a chiacchierare con lui in presenza bensì a distanza, inchiamata:noiinaula eluiinmacchina

Dopo una breve discussione circailrisultatodelle scorse elezioni di settembre, ci siamo concentrate sul ruolo di Luigi in politica e all’interno della lotta alla mafia: dopo esserci congratulate con lui per la voglia e l’interesse che ci mette nelle sue battaglie e che ancora oggi, nonostante le varie cadute non ha lasciato, ci siamo chieste come sia possibile che un uomo dopo tutto ciò sia ancora pronto abattersiperlesuebattaglie,enoigiovani al seguito di una pandemia siamo riusciti a farci mettere i piedi in testa da coloro che ci giudicano viziati e scansafatiche, non dovrebbe essere il contrario? Per Luigi è fondamentale la costruzione e la maturazione degli ideali, solo attraverso questi, nessuno riuscirà mai a sconfiggerti. Ovviamente questi hanno un peso nelle scelte della vita e ciò parte dalla scuola stessa e non solo, dalle esperienze di vita passando ad esempio per l’amicizia Sicuramente uno degli ideali non può che essere quello della giustizia, nel senso ampio del termine: di insofferenza, intolleranza Ciò l’ha portato a costruire durante gli anni universitari l’idea di

diventare magistrato, sogno coronato con impegno, determinazione e volontà.Lasconfittaè quando rinunci alla speranza, agli ideali, a costruire un futuro migliore De Magistris è caduto sotto i colpi del fuoco nemico, è una vittima di un disegno criminale, ma non per questo uno sconfitto Spiega bene nel suo libro, FUORI DAL SISTEMA, come lui si sia trovato di fronte aungiocomoltopiùgrandedilui,ungioco di potere che arrivava fino al cuore dello Stato e lui dichiara che proprio lo stesso Stato è stato ciò che l’ha buttato giù Lui è per noi un esempio: la dimostrazione di comeluiabbiafattotuttociòche ha fatto, nonostanteicriminali,nonostantetuttele persone eticamente deplorevoli Una volta terminatal’esperienzainCalabriasicandidacome sindaco di Napoli, diventando poi parlamentare europeo e negli ultimi mesi fondatore del partito Unione Popolare Un’esperienza che le sue stesse parole dichiarano essere un’esperienza che ha sicuramente bisogno di tempo, di crescere e definirsi, perché per combattere un clima di sofferenza, come quello attuale in Italia, c’è bisogno di tempo e grandiidee Ciauguriamoche la sua vita sia per noi un esempio chiaro di come lastessapuòveramenteallevolteesseredifficilee remarci completamente conto, ma come anche una persona con le spalle scoperte e i sogni in mano alle volte possa cambiare il destino di una città, di un Paese, a cui dare voce anche in Europa

Essere e avere sono i primi verbi che ci insegnano ascuola:avereunacasa,unlavoro,una famiglia è necessario, la felicità, la comunità e il senso etico passano attraverso la persona, attraverso il suo ruolo in una classe, in un comitato o in un gruppo di amici. Dobbiamo scegliere l’umanità, il confronto e rispettare le opinioni altrui, senza rinunciare alle proprie Solo così secondo il fondatore di Unione Popolare, possiamo ridimensionare fenomeni come quello della corruzione e anche delle mafie, forse un giorno, soprattutto il secondo fattore potrà essere debellato, ma non finchéivalorisucuisifondala

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nostra società e nonquelliprescritti,maildenaro, l’egoismo e la presunzione, saranno gli stessi che permettono il diffondersi di mafia, illegalità e corruzione.

In meritoallaquestionedell’impegnopoliticodei giovani gli facciamo poi presente chemoltevolte noi in primis ci sentiamo scoraggiati ad intervenire, a far sentire la nostra voce perché dall’altra parte non troviamo un solido appoggio, ma un muro invalicabile De Magistris accoglie questa nostra testimonianza, ammettendo di essersi trovato più volte durante le sue campagne politiche e i suoi mandati da sindaco a doversi interfacciare con ragazzi, tanto che la maggior parte di essi occupavano un posto in prima linea nella giunta comunale e talvolta si facevano portavoce di situazioni difficili, vissute sulla loro pelle

Da queste esperienze, masoprattuttodaisuoianni di carriera politica, ha imparato che dovremmo essere noi a porci comeprotagonistidellenostre battaglie, che siano per i diritti e la giustizia, perché mai bisogna presentarsi davanti allo stato “con il cappello in mano”, pronti ad accettare le concessioni a noi offerte Dobbiamolottareconla rabbia e il rancore che caratterizza la nostra età, ma anche conlagioiaelapropensioneumanistica necessariaacambiareilmondo

Siamo ritornate poi sul discorso della vita da magistrato, da qualcuno chehadecisodimostrare la faccia e combattere contro la corruzione e le mafie Risultato diquestascelta?Unavitasotto scorta Ci siamochiestecosapotessesignificaree se a priori di questa carriera ci fosse già la consapevolezza di come stile di vita si sarebbe dovuto intraprendere, e purtroppo la risposta è stata decisiva Diciamo purtroppo perché andare contro le mafie significa, oltre a seguire il grande ideale della giustizia, anche privarsi della libertà, della normalità È una conseguenza che colpisce chi ti sta intorno, costretto a perseguireunascelta chenonèneanchestatasua

Come ribadito più volte dall'onorevole nel corso dell’intervista, in questo stato, più passa il tempo e più sembra che sia ingiusto ad essere nel torto, ad essere il disturbo per le istituzioni e la vita delle persone Sono loro a rimetterci e non chi compieeffettivamenteilreato

Sono 30 anni circa che la mafia non si fa sentire, che si aggira per l’Italia senza farparlare di sé, più o meno in corrispondenza delle stragi

che portaronoall’uccisionedeimagistratiFalcone e Borsellino e della famosa “Trattativa” che si è deciso di nascondersi nell’ombra, di non fare rumore, di non scuotere le anime delle persone Avevano mostrato al mondo che eran in grado di piegare una nazione intera, ora potevano permettersi di stare dietro le quinte per un po’ È una situazione per il nostro paese alquanto pericolosa perché se si chiede alla gente comune cosanepensa

Per meglio comprendere questi concetti, abbiamo chiesto a Luigi il suo pensiero circa lacorruzione elaTrattativa

Corruzione: ci ha mai pensato? Ha mai accettato questo compromesso? Perché lo si accetta?

“Mai preso in considerazione, chi lo fa ha come valori della vita il denaro, l’accumulo, la sopraffazione, no onestà, no etica, sono persone che però sono in linea con un tipo di società che agevola un certo tipo di comportamento Chi è “normale” diventa ildeviato,l’anomalo,qualcuno chedàfastidio”

Non si parla più di mafia come 30 anni fa, non si vede la corruzione, è invisibile Da interno come vede questo aspetto?

“È così, dopo grandi attentati, il sistema mafioso ha deciso di mimetizzarsi, penetrando sempre di più nelle istituzioni, non utilizzando la via tradizionale dell’attacco militare Alla fine, non parlare diventa strategia, così come il silenzio e l’assenza di rumore dei proiettili Si pensa che le mafiesianocompletamentesconfitte Nonècosì Non si fa parlare di sé, se non metti bombe, no Lasci i cadaveri le persone non reagiscono Sembra non esista, che non ci riguardi, ma in realtà la mafia è metà del PIL dello Stato, è arrivatafinoalcuoredellostato Siamo in una fase molto pericolosa, quella della mimetizzazione. Le mafie utilizzano gli stessi strumentidichicombattelemafie.”

TRATTATIVA: “dopo fase bombe Falcone e Borsellino del ‘92, le mafie dimostrarono allo Stato che potevano mettere in ginocchio il Paese, e una parte dello Stato tratta con mafia x per evitare che fossero messe delle bombe. Si ritiene che questa trattativa sia andata in porto,mettendo da parte l’opzione stragista ed entrando a fondo nelloStato.

C’erano stati dei nuovi colloqui con dei carabinieri che hanno confessato di aver

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collaborato conlamafiaperdifenderelostato:ma comefaloStatoadifendersidataliaffermazioni?

Dentro lo stesso stato c’è il nemico, difficile da combattere perché è accanto a te; si arriva al punto di trattare con chi collabora con le mafie, con la finalità di dissuaderle per fini solidaristici Significa quasi convivere con lo stato finché non sparino”

Un’altra parentesi molto interessante relativa è indubbiamente quella della sua esperienza in Calabria, in quanto mostra la forte influenza che la mafia ha nello Stato Può raccontarci cos’è successo?

“Ebbene, io, nel tentativo di debellare la mafia insieme ai miei collaboratori, sono stato rimosso dalla mia posizione di Presidente della regione Calabria dallo Stato stesso, a dimostrazione di quanto la mafia eserciti il proprio potere sino al cuore dello Stato Purtroppo, questa è stata una sconfitta, ma la lotta cheabbiamointrapresoservì per scoprire delle malefatte e dei crimini, ha messo a nudo un potere enorme, rivelando i molteplici strumenti di controllo che la mafia ha nei riguardi delle vicende di Stato È un potere così grande, che si potrebbe definireunanti-Stato nelloStato

La lotta da intraprendere è talmente dura che non può essere risolta in tempi brevi; come un cancro che si diffonde, si può ancora fermare perchénon ancora metastasi, però se non si fa in tempo esso rischia di diventare inguaribile e mortale; in questo caso, diventerebbe mortale per la democraziastessa

Trovo terribile il fatto che alcune persone non si scuotano davanti a fenomeni simili Per questo è importante parlarne, almeno si sa da che parte schierarsi”

Noi ragazzi abbiamo bisogno di modelli Nonostante persone come Falcone e Borsellino lo siano, spesso accade che siano associati solo a vittime La loro morte è effettivamente servita a qualcosa?

“Queste morti terribili hanno sicuramente rallentato la lotta alla mafia. Come disseFalcone: Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continuerannoacamminare sulle gambe dialtriuomini.Difatti,senonfossero esistiti, io stessocomealtrepersonenonavremmo intrapreso le nostre carriere. Tutto serve per la grande causa. Non è stato invano: la loro storia racconta della lotta di alcune persone contro le mafie, per garantirci un futuro migliore, senza ingiustizia e violenza, che hanno perso la vitaper

il bene comune È un tributo inaccettabile Se accade qualcosa di simile, significa che troppi sonorimastiindifferenti Quando saremo in tanti e ci muoveremo nella stessa direzione, allora sì che questi episodi non accadranno più Meno i bersagli sono, più sono facilidacolpire”

Essendo stato europarlamentare, volevamo chiederle quale fosse la percezione dell’Italia all’estero intorno alla corruzione?

“L’Italia è percepita male Si conosce il livello di corruzione interno al Paese Ma c’è da dire che anche neglialtriStatiessaèbenpresente Anzi,in Italia l’attività contrastante alle mafie è stata decisamente più alta rispetto a quella degli altri, anche perché le indagini stesse sulla corruzione all’estero sono minime Infatti, solo di recente è emersa una forte corruzione, anche nel Parlamento europeo stesso, talvolta portata dagli italiani”

Terminata l’intervista attorno ad argomenti così gravi, abbiamo concluso con una conversazione leggera Il giovane Luigi frequentò il liceo classico, proprio come alcuni di voi lettori Inaspettatamente, ci ha rivelato che gli piacque molto e che è felice che i suoi figli stiano intraprendendo il suo stesso cammino scolastico Infatti, nonostante la sua apparente staticità e arcaicità, èunpercorsocheinsegnaaragionare,la filosofia, il confronto, la logica, elementi fondamentali per la vita Ma anche l’insegnamento di latino e greco, di cui molti ragazzi si lamentano in quanto “lingue morte”, in realtà è importante, perché porta alla conoscenza delle radici della nostra civiltà; spesso purtroppo se ne conoscono solo le foglie, e senza le radici questecadono

L’apertura mentale che crea il liceo classico traccia la strada anche per lo studio di altre materie che apparentemente non ne hanno nullaa che fare, come per esempio la matematica o la medicina. Luigi dicechechièderivaingranparte dal liceo, dagli insegnanti e in particolare dagli studi sullafilosofia,laletteratura,lapoliticaetc.Il nostro augurio, in quanto maturande, è quello di permettere al liceo di costruirvi, e non di distruggervi come può accadere. Vi promettiamo che, se lo farete, arriverete al quinto anno con muridicementoarmato.

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Camilla La Russa 5BS, Alessia Bosis 5BS, Francesca Angelillo 5AL
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