Informare Dicembre 2011

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Medicina, Salute e Benessere

Odontoiatria e abitudini di vita

Gentili lettori, colgo con piacere la possibilità, di poter aprire un dialogo con tutti i cittadini di Castel Volturno per provare a condividere con Voi una serie di indicazioni e suggerimenti; iniziamo affrontando il quotidiano, cioè le nostre abitudini di vita. Questa scelta nasce dalla mia esperienza di studio, dove sempre di più rilevo “la non conoscenza” di alcune semplici regole e le conseguenti abitudini da rimuovere o modificare. Parliamo di igiene orale. Bisogna sapere che per prevenire la malattia paradontale, in tutte le sue espressioni (quella che prima veniva definita “piorrea o la caduta di denti sani”) si deve combattere la placca batterica prevalentemente con le corrette manovre di igiene orale. E’ buona norma sottoporsi a periodiche pulizie dei denti, inoltre, questa pratica, non determina alcun danno, e, nei casi più complessi, è possibile avvalersi dell’ anestesia. La pulizia dentale consente all’odontoiatra una visita accurata e, pertanto, una elevata prevenzione nei confronti delle carie, delle patologie del cavo orale, verso problematiche occlusali.

Non dimentichiamo che i batteri che albergano nel cavo orale possono essere determinanti nello sviluppo di gravi patologie in distretti anche ben distanti dalla bocca. Quindi, la prima abitudine di vita da acquisire è quella di includere almeno una visita odontoiatrica ogni sei mesi. Non volendo spaventare alcuno, ma volendo dare un dato che spesso passa sotto silenzio, il tumore del cavo orale è all’ottavo posto come causa di mortalità nel mondo. Naturalmente durante la visita l’odontoiatra avrà la possibilità di spiegare le tecniche del mantenimento di una buona igiene orale, così da verificare se le vostre abitudini, e se la scelta degli strumenti è quella giusta, potendo avere la possibilità di migliorare le proprie condizioni senza aspettare “il sintomo”, il dolore. Circa gli strumenti da utilizzare vorrei ricordare che, gli spazzolini, se usati correttamente, vanno utilizzati per circa 30 giorni. Per i bambini è consigliabile associare il gioco all’insegnamento dell’igiene spingendoli ad utilizzare lo spazzolino elettrico e che dal momento della presenza dei denti permanenti è consigliato l’utilizzo del filo interdentale. In un’area più specifica dell’odontoiatria e precisamente in presenza di ortodonzia per i giovani, o anche in presenza di protesi fissa per gli adulti, l’aiuto dato dall’idropulsore può essere determinante sullo stato di salute gengivale. Iniziamo con dare un’informazione, i denti “di latte”, o decidui, sono costituiti nello stesso identico modo dei denti definitivi con tanto di nervo e quindi sensibili come quelli degli adulti. Pertanto se per noi un dolore di dente

ELMINTIASI INTESTINALI Col nome di elmintiasi intestinali si indica un gruppo di malattie parassitarie dovute a vermi (elminti) che vivono nell’apparato gastro-enterico. L’OMS ha individuato cinque specie di elminti di particolare rilievo: ascaris lumbricoides (ascaride), trichiuris trichiura (tricocefalo), anchilostoma duodenale e necator americanus (anchilostoma), strongiloides stercoralis. Le elmintisi intestinali sono malattie di rilevanza mondiale. Si stima che un miliardo e quattrocento milioni di persone siano infettate da ascaridi, un miliardo e trecento milioni da anchilostomi, un miliardo da tricocefali, circa cento milioni da strongiloides. La mortalità si aggira intorno ai centotrentacinquemila morti all’anno. I gruppi a maggiore rischio di malattia sono i bambini e le donne in età fertile. Ascaris lumbricoides (ascaride) e trichiuris trichiura (tricocefalo) si trasmettono per via oro-fecale ingerendo uova di questi parassiti che possono sopravvivere per mesi nel terreno se le condizioni esterne sono favorevoli. Le larve di necator americanus (anchilostoma) e strongiloides stercoralis entrano nel nostro organismo attraverso la cute e arrivano all’apparato gastro-enterico tramite la circolazione sanguigna. Il clima caldo e l’umidità permettono la sopravvivenza e lo sviluppo delle uova e

delle larve nel terreno. Per quanto riguarda ascaride e tricocefalo, nell’uomo, dopo alcune settimane, le uova si trasformano

in larve e poi in vermi adulti che albergano nell’intestino dove si accoppiano e le femmine producono le uova che vengono eliminate con le feci. Una femmina di ascaride puo’ produrre fino a duecentomila uova al giorno. Anche le larve di anchilostomi e strongiloides vengono eliminate con le feci. Queste infezioni possono causare sintomi quali diarrea, dolore addominale perdita di appetito, nausea. Le subdole conseguenze dell’infezione cronica sono malnutrizione, anemia, carenza di micronutrienti, ad esempio la vitamina A. prof giuseppe natale

è insopportabile, immaginiamo per un bimbo di cinque/sei anni, quindi un’abitudine di vita determinante è data dalle manovre di igiene orale che una volta al giorno, preferibilmente la sera , siano eseguite da uno dei genitori così da fare anche una visita preliminare. E’ buona norma che all’inizio dell’anno scolastico e prima dell’estate sottoponiamo a controllo i nostri figli, con attenzione per le fasce di età dai 5 ai 13 anni. Questa “forbice “ di tempo è così ampia poiché, lo scopo di queste visite periodiche, è anche quello di far abituare il bambino all’odontoiatra, così da formare un adulto che abbia acquisito delle sane abitudini di vita. Un altro elemento determinante è l’alimentazione, intesa come qualità , quantità e periodicità. Certo, un’ alimentazione non sbilanciata in carboidrati, in quantità

INFORMARE

Rubrica a cura del dr. Carmelo Pulella rapportate all’attività svolta e distribuita all’interno della giornata in maniera corretta, rappresenta un elemento determinante per la fase del mantenimento di un ambiente orale meno favorevole possibile alla sopravvivenza dei batteri che costituiscono la placca che ritroviamo attaccata ai denti. Quindi un’alimentazione controllata sempre seguita dalla spazzolatura dei denti, è un’abitudine di vita determinante . Per qualsiasi domanda inerente l’argomento trattato, potete utilizzare il seguente indirizzo mail, cpulella@libero.it, dove un pool di esperti avranno la possibilità di rispondere ai vostri quesiti. Dr. Carmelo Pulella Viale Delle mimose 60, Pinetamare- Castel Volturno

Celiachia, sintomi e prevenzione Solo una persona su dieci sa di esserne affetta. Importante l’informazione Secondo le stime, in Italia sarebbero circa 600 mila le persone affette da celiachia. Molto spesso non diagnosticata, può dare sintomi simili ad altre patologie o addirittura essere asintomatica. La celiachia è una intolleranza permanente al glutine, una sostanza proteica presente in avena, orzo, segale, frumento e suoi derivati, di conseguenza è presente in pane, pasta, biscotti, pizza e altri alimenti, che, una volta introdotta, provoca una reazione tossica nell’intestino. Ci sono persone che nascono con una predisposizione genetica e può manifestarsi a qualsiasi età, anche se è più frequente nella prima infanzia quando si introducono nell’alimentazione alimenti a base di glutine. Capita che insorga anche dopo un trauma, un incidente, un’operazione chirurgica o un periodo di grande stress emotivo. Se la persona che ne è affetta consuma un alimento contenente glutine, le pareti di rivestimento dell’intestino tenue si danneggiano e subiscono una riduzione della capacità di assorbire nutrienti essenziali, causano un’infiammazione che può provocare diarrea, vomito, debolezza, mancanza di appetito, gonfiore addominale, arresto della crescita (nei bambini dopo lo svezzamento) perdita di peso, anemia. In presenza di uno o più di questi disturbi è sempre bene sentire lo specialista ed effettuare test specifici. Si può eseguire un semplice esame del sangue che ricerchi però anticorpi specifici; per arrivare però a una diagnosi definitiva, eseguire una biopsia intestinale, per verificare se i villi sono stati danneggiati. Attualmente, l’unico aiuto per i pazienti celiaci è l’informazione e una dieta

priva di glutine. La dieta senza glutine e’ una alternativa possibile e gustosa, non una rinuncia. Ma come p u ò diventare normale una dieta s e n z a pane e senza pasta? Ad esempio il primo piatto può consistere in riso, mais (polenta), patate, minestre di tutti i tipi di legumi e vegetali cucinati come si preferisce. Il secondo piatto può consistere in carne, pesce, uova, formaggi e pietanze senza farine. Se si ha voglia di un dolce lo si prepara con le farine permesse. Preparare le pietanze su superfici pulite e con pentole,

stoviglie e posate pulite (sia il lavaggio a mano che quello in lavastoviglie garantiscono la rimozione dei residui di glutine). Quando si mangia fuori casa, informare sempre il personale della propria alimentazione e quali ingredienti è assolutamente necessario che siano evitati. Dr.ssa GiusePPina traettino, BioloGo nutrizionista, sPeCialista in sCienza Dell’alimentazione, e-mail: pinatraettino@email.it, tel.: 3383489750

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