Riviera n. 09 del 28 febbraio 2021

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NICOLA IRTO (PD) CANDIDATO DEL CENTROSINISTRA

“Sono in campo, per vincere”! BARBARA PANETTA Nicola Irto, il Partito Democratico, unitariamente e ad ogni livello, le ha chiesto di candidarsi alla presidenza della Regione Calabria. Con un anno di ritardo? Alla mia candidatura si è arrivati in un momento delicatissimo per la vita calabrese. La pandemia di coronavirus e la morte prematura della presidente Santelli, se per un verso hanno coperto l’incapacità di governo del centrodestra, per l’altro hanno allargato ulteriormente la voragine di un vuoto amministrativo che è sotto gli occhi di tutti, basti pensare ai mancati ristori per le categorie produttive e alla disastrosa organizzazione della campagna vaccinale che pone la Calabria all’ultimo posto in Italia. Per questo ho risposto con responsabilità a una richiesta di impegno arrivata dalla mia parte politica, a tutti i livelli, grazie alla spinta della base, degli iscritti, dei simpatizzanti, dei dirigenti, dei circoli, degli amministratori locali, in uno scenario molto diverso da quello di un anno fa. Qualcuno la descrive come establishment, pur essendo, tra i candidati ad oggi in campo, colui che meno di tutti è stato nelle istituzioni. La sua candidatura nasce da accordi di potere o è frutto del rapporto con i territori? La mia storia politica, oltre che ancora giovane, è certamente caratterizzata da un rapporto forte con il territorio. Le stesse modalità con cui mi è stato chiesto di candidarmi, con una larghissima investitura “dal basso”, sono la risposta a chi, non avendo argomenti, non entra mai nel merito delle questioni e dei problemi, ma preferisce uno storytelling fondato su slogan vuoti e falsi. Sono un giovane dirigente politico che ha costruito il proprio percorso all’università e sul ter-

ritorio e, da sempre, sono una persona che non appare all’improvviso, solo quando c’è la campagna elettorale. Per me la politica è, innanzitutto, rapporto vero e costante con le persone. Si è sentito minacciato da de Magistris e per questo ha posto un ultimatum per un passo indietro, c’è chi la mette così. Cosa risponde? Se non vivessimo un momento così drammatico della storia italiana e calabrese e se non stessimo parlando di questioni estremamente serie, mi verrebbe da sorridere. Io ho solo proposto, per rafforzare ulteriormente la coalizione di centrosinistra che, comunque, è già forte così, di fermarci tutti un attimo per provare una sintesi ulteriore. Non è stato possibile, ne abbiamo preso atto e siamo andati avanti. Un’occasione persa per chi avrebbe potuto dare un contributo importante al progetto politico e al governo della Calabria. Le liste, quante saranno e quali criteri farà prevalere nella scelta dei candidati e delle candidate? Stiamo lavorando a costruire il maggior numero possibile di liste. C’è una grande fame di partecipazione, checché ne dica una certa narrazione populistica, e dunque costruiremo la più ampia, larga, inclusiva proposta politica, di candidate e candidati che saranno un mix di esperienza, di freschezza delle idee, di militanza politica, di società civile. Naturalmente il presupposto di ogni candidatura sarà il rigido rispetto del nostro codice etico, con una particolare attenzione al tema della legalità. Ripudiamo la criminalità organizzata in ogni sua forma e rispediamo al mittente chi pensa che la via di accesso ai consessi democratici possa avere delle scorciatoie. Quali sono, secondo lei, i toni che i calabresi si aspettano e pretendono per que-

sta campagna elettorale? I calabresi sono persone serie e il tono della campagna elettorale, almeno per quanto mi riguarda, dovrà essere improntato proprio alla serietà, alla concretezza e al rispetto dell’opinione pubblica. Le false promesse sono come le bugie: hanno le gambe corte. Peccato che finora altri candidati e auto-candidati non abbiano inteso confrontarsi nel merito delle questioni. Sarebbe stato utile, oltre che un arricchimento del dibattito pubblico. Ma non importa, io vado avanti con il mio programma fatto di ascolto e concretezza.

La sanità è un nodo programmatico centrale in Calabria, quale approccio proporrà? La sanità è la madre di tutte le battaglie. È evidente che in questo modo non si può andare avanti e l’emergenza Covid non ha fatto altro che aggravare ulteriormente una situazione già drammatica. Servirà il recupero della sanità territoriale perché solo con la medicina del territorio, in un’integrazione virtuosa con il sistema ospedaliero, potrà essere garantita ai cittadini un’offerta tale da garantire l’eserci-

zio del diritto costituzionale alla salute. Inoltre, occorre una forte lotta agli sprechi che è anche la strada maestra per uscire nel più breve tempo possibile dal commissariamento il quale, al di là delle persone dei commissari, è un istituto rivelatosi fallimentare. SS 106 e ferrovia ionica, quale visione di sviluppo ha per queste due infrastrutture? La Statale 106 è ancora oggi la strada della morte. Io credo che il problema della sicurezza sia prioritario su tutto. In secondo luogo, gli interventi già realizzati su alcuni tratti sono stati sicuramente positivi, ma non possono essere limitati solo ad alcune dozzine di chilometri per tratta. La ferrovia ionica, a sua volta, versa in condizioni disastrose, è ovvio che venga considerata un “ramo secco”, visto che non offre servizi adeguati ai cittadini. Credo che le risorse europee, che prevedono una grande attenzione verso la transizione verde, dovranno aiutare a implementare l’offerta e favorire i collegamenti tra i centri della ionica e i principali hub di collegamento verso il resto d’Italia e d’Europa. Le donne in politica e nelle istituzioni, cosa ne frena la presenza, secondo lei, e quali processi di cambiamento sarà necessario attivare? Il percorso per realizzare il principio di pari opportunità, purtroppo, sarà ancora lungo e impervio. Non basta una pur necessaria legge. Occorre una rivoluzione culturale e politica per assicurare la piena partecipazione delle donne alla vita democratica e pubblica, ma dobbiamo investirci subito. Solo così avremo una società migliore e più matura. democratica e pubblica, ma dobbiamo investirci subito. Solo così avremo una società migliore e più matura. Nicola Irto (PD) candidato del centrosinistra


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