CONCRETE NEWS Marzo/Giugno 2020

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Università di Chieti, si è avvalso di tali prove sul campo per elaborare un vademecum per i concessionari autostradali, con indicazioni omogenee e puntuali sui criteri da tenere in considerazione nella valutazione della sicurezza dei viadotti. E il campo prova sulla A16 è servito proprio per verificare quali debbano essere le pratiche che i concessionari dovranno utilizzare per monitorare lo stato di salute dei manufatti. Sull’Alveo Vecchio sono state effettuate prove di inestimabile interesse scientifico, uniche nel settore, che hanno consentito di studiare il comportamento reale dei viadotti in condizioni critiche di esercizio e di collasso, e daranno ora la possibilità di raccogliere informazioni preziose sugli standard di sicurezza, con particolare riferimento alle indagini sulle grandezze che governano la resistenza e la durabilità delle strutture, da inserire nelle linee guida ai concessionari.

Calcestruzzi e Italcementi protagonisti con grande attenzione alla qualità e alla sicurezza del cantiere Fin dai primi giorni di apertura del cantiere, Calcestruzzi e Italcementi sono scesi in campo per il nuovo viadotto Polcevera di Genova grazie agli elevati standard qualitativi dei loro prodotti. La realizzazione delle pile verticali in calcestruzzo a sostegno della struttura in acciaio e la copertura della parte orizzontale rappresentano un successo di squadra per le sinergie create fra le diverse direzioni del Gruppo Italcementi. Il mix design del calcestruzzo utilizzato è stato messo a punto nei laboratori della Direzione Tecnologia e Qualità di Italcementi presso i.lab a Bergamo. Tutta la filiera delle materie prime che lo compongono (il cemento, gli aggregati, l’acqua…) sono stati presi direttamente sul territorio ligure. Al contempo sono state studiate e selezionate le soluzioni più adatte sia per rispondere alle stringenti richieste progettuali in termini di resistenza meccanica e durabilità, obbligatorie per un’opera di eccellenza come il nuovo ponte, sia per attenuare la CO2 footprint. Per il cemento e il calcestruzzo utilizzati c’è stata una continuità certificata di qualità, durabilità, sicurezza e sostenibilità: si è partiti dalla cementeria Italcementi di Calusco d’Adda (BG) da dove proveniva il semilavorato (impianto che ha recentemente conseguito la certificazione CSC), passando per l’impianto Italcementi di Novi Ligure (AL) dove veniva macinato il cemento caratterizzato dall’elevata sostenibilità grazie al materiale proveniente dal ciclo produttivo dell’acciaio (circa 40%) e al basso livello di emissioni di CO2 (circa il 30% in meno di un cemento tradizionale), arrivando infine all’impianto Calcestruzzi di Genova Chiaravagna, anch’esso certificato CSC. Complessivamente sono stati resi disponibili per il rifacimento del ponte circa 67.000 mc di calcestruzzo. Importantissimo è stato anche l’aspetto legato alla sicurezza: sono stati rispettati i massimi requisiti previsti a tutela dei lavoratori.

Supply chain of concrete and precast industries

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