
9 minute read
Una centrifuga per il Terzo Valico
PRIMO PIANO OPERE CIVILI E INFRASTRUTTURE
UNA CENTRIFUGA PER IL TERZO VALICO
Advertisement
LO SCAVO IN GALLERIA PER LA GRANDE OPERA DI COLLEGAMENTO AL CORRIDOIO RENO-ALPI INCONTRA LA DIFFICOLTÀ DELLE GRANDI VENUTE D’ACQUA DURANTE L’AVANZAMENTO DELLA TBM IN ZONE DI FAGLIA, CON LA PRODUZIONE DI NOTEVOLI VOLUMI DI FANGO. UN PROBLEMA RISOLTO CON LA POTENTE CENTRIFUGA FORNITA DA UNO SPECIALISTA COME GETECH-GENNARETTI CENTRIFUGAL SYSTEMS
Ad Arquata Scrivia, appena usciti dall’autostrada A7, si sente la polvere dei cantieri. Entrare nel cuore di quella che sarà, a opere ultimate, la nuova ferrovia ad alta velocità Tortona/Novi Ligure-Genova - conosciuta anche come Terzo Valico dei Giovi, o più familiarmente come Terzo Valico - provoca una certa emozione. Lungo questo territorio aspro e irregolare, si sta creando quel collegamento veloce fra Genova e Novi Ligure che costituisce una priorità assoluta nell’ambito di quella direttri-
Federico Gennaretti, Export Manager di Getech ce fondamentale che porta le merci che transitano giornalmente dal porto ligure verso l’Europa centrale. L’opera si inserisce nel Corridoio Reno-Alpi, tassello insostituibile nella rete strategica transeuropea di trasporto che collega le regioni europee più densamente popolate tra il porto di Rotterdam (sul Mare del Nord) e il Nord Italia. Il Terzo Valico si sviluppa complessivamente per 53 km - di cui 37 km in galleria - e interessa 14 comuni delle province di Genova e di Alessandria e le regioni Liguria e Piemonte. La nuova linea sarà collegata a Sud - mediante l’interconnessione di Voltri e il doppio Bivio Fegino – con gli impianti ferroviari del nodo di Genova, per i quali sono in corso importanti lavori di adeguamento funzionale e di potenziamento, e inoltre con i bacini portuali di Prà e del Porto Storico. In dettaglio la linea, partendo dal nodo ferroviario di Genova (Bivio Fegino), si sviluppa quasi interamente in galleria (Galleria di Valico e Galleria Serravalle) fino alla Piana di Novi, a eccezione di un
Spaci, il container integrato
Grazie alla compattezza strutturale e alla versatilità di allestimento, le centrifughe Getech si possono installare all’interno dei classici container industriali da 20’ e 40’, insieme agli altri accessori e componenti che completano l’impianto di separazione. I progettisti della sede di Jesi hanno concepito il modulo Spaci (acronimo di Stazione Polimero Automatica in Container Industriali), una soluzione impiantistica completa, chiavi in mano, facile da trasportare e da installare nei cantieri, con un’ottima adattabilità ai vari settori di impiego. Con Spaci è possibile separare qualsiasi tipo di fango, in qualsiasi area di intervento, facilitando lo smaltimento di un minor volume di materiale solido e potendo subito riutilizzare o riciclare il liquido ottenuto dalla separazione. A caratterizzare i vari modelli è l’installazione di Decanter GHT di diverse dimensioni, dotati di impianto di preparazione del polimero e del fango da trattare, con l’ausilio di sistemi per il controllo e la gestione del processo.

breve tratto allo scoperto in corrispondenza di Libarna. La Galleria di Valico, lunga circa 27 km, prevede quattro finestre di accesso intermedio e, in linea con i più avanzati standard di sicurezza, i tratti in tunneling sono in gran parte realizzati nelle due gallerie a singolo binario affiancate e unite tra loro da collegamenti trasversali in modo che ognuna possa servire da galleria di sicurezza per l’altra. Dall’uscita della galleria di Serravalle la linea si sviluppa prevalentemente all’aperto fino ad imboccare la Galleria di Pozzolo, all’uscita della quale la linea prosegue sempre all’aperto fino all’innesto sulla linea esistente Pozzolo Formigaro-Tortona (sull’itinerario per Milano). Il collegamento tra la linea storica Ge-
Il cantiere Pozzo Cascina Radimero

PRIMO PIANO OPERE CIVILI E INFRASTRUTTURE
nova-Torino e il Terzo Valico dei Giovi avviene tramite l’interconnessione di Novi, realizzata a partire dalla Galleria Serravalle, attraverso due gallerie a singolo binario che si inseriscono sulla linea ferroviaria esistente prima del tratto urbano di Novi Ligure. In corrispondenza dell’innesto di ciascuna galleria di interconnessione con la galleria Serravalle è prevista un’uscita verso l’area di sicurezza, ciascuna galleria dell’interconnessione presenta un’ulteriore uscita intermedia ed il punto antincendio in prossimità dell’imbocco. Le maestranze sono in attività febbrile, dopo che a metà aprile, con l’abbattimento dell’ultimo diaframma, si sono completate le attività di scavo della galleria Serravalle, per il binario dispari, rivelando un tracciato di linea ferroviaria di circa 22 chilometri senza interruzioni. Nello specifico, la Galleria Serravalle si estende per una lunghezza totale di quasi 7 km (di cui circa 6,4 km scavati con tecnologia meccanizzata mediante TBM (Tunnel Boring Machine), con attraversamenti complessi in un contesto urbanizzato che hanno richiesto l’adozione di sistemi di monitoraggio all’avanguardia, sia in superficie che in galleria. Questo traguardo si aggiunge al completamento - realizzato tra settembre e dicembre 2020 - dello scavo binario pari della galleria Serravalle con TBM e dello scavo con metodologia tradizionale di entrambi i binari nel tratto della Galleria di Valico dall’imbocco Nord a Pozzo Radimero. E qui si inserisce la nostra visita, che ha come meta proprio il cantiere operativo Pozzo Cascina Radimero di Arquata Scrivia (Al), realizzato per supportare le attività di scavo meccanizzato in carico a Seli Overseas. Il lotto Radimero prevede l’esecuzione di un tratto di circa 7,7 km in sotterraneo, per una galleria a doppio fornice del diametro interno di 8,6 m. “I due tunnel verranno scavati impiegando due TBM EPB da 9,77 m di diametro per 110 m di lunghezza, con un sistema di back-up delle attrezzature di scavo. Le TBM sono rifornite di conci tramite veicoli di trasferimento MSV in andata e ritorno dalla galleria. Quella dello scavo con TBM è l’unica metodologia in grado di sostenere il fronte di scavo con la contropressione del terreno già scavato, consentendo di superare in piena sicurezza i tratti geologicamente più instabili, con presenza di acqua e materiali sciolti. Il percorso attraversa in effetti un insieme eterogeneo di unità geologiche strutturali. Ci troviamo nell’area di contatto tra le estremità della montagna alpina a ovest e la montagna appenninica settentrionale a est. Le problematiche di scavo attuali, legate alla venuta di grandi quantità d’acqua durante l’avanzamento della


TBM in zone di faglia, con la produzione di notevoli volumi di fango, ha richiesto la fornitura al cantiere di una centrifuga da parte dello specialista Getech-Gennaretti Centrifugal Systems di Jesi (An)”. Ma che cos’è e a cosa serve nello specifico una centrifuga? Ce lo spiega direttamente Federico Gennaretti, Export Sales Manager dell’azienda marchigiana, premettendo che “le moderne tecnologie di scavo meccanizzato per tunneling, realizzate con TBM (Tunnel Boring Machines) dalle dimensioni ragguardevoli e con l’impiego di fango liquido per sigillare le pareti appena scavate della galleria, comportano soluzioni di trattamento e riciclo complesse”. Soluzioni che possono risultare efficaci solo mettendo in campo una centrifuga, per un duplice impiego. “Il primo è quello di separare e riciclare la bentonite frammista al fango di scavo in eccesso con la presenza di particelle solide di roccia oltre a sabbia, argilla e limo - spiega ancora Gennaretti - Il secondo impiego invece è quello più classico della separazione dell’acqua - riutilizzata a scopo industriale - dalle parti solide che vengono anch’esse riciclate o smaltite”. La centrifuga Getech ora ce l’abbiamo davanti. O meglio, è contenuta in un solido e capiente container che occupa una zona importante del cantiere Radimero. Federico Gennaretti ci accompagna all’interno per mostrarcene il fulcro, costituito da una solida struttura sferoidale in fusione di ghisa. Gli scarichi per i materiali solidi e per i liquidi sono ricavati da altrettante fusioni in acciaio inox, con caratteristiche che garantiscono stabilità nel tempo e grande compattezza; l’affidabilità di tutte le parti sottoposte ad alte velocità di rotazione deve essere al massimo grado. “Grazie a questa solidità costruttiva è possibile, anche dopo molti anni di ininterrotto funzionamento, rigenerare la stessa centrifuga Getech - rimarca l’Export Manager che ci fa da guida - Le parti in fusione vengono ricondizionate e le componentistiche elettroniche e meccaniche vengono aggiornate agli standard più recenti”. Il principio su cui si basa il funzionamento della centrifuga è quello di sfruttare la differenza di peso specifico tra le sostanze che devono essere separate. La separazione si realizza all’interno di un contenitore cilindrico-conico, chiamato tamburo, che viene fatto ruotare ad alta velocità da un motore elettrico per elevare migliaia di volte la forza di gravità. Il prodotto viene immesso nella centrifuga attraverso un tubo di alimentazione e la rotazione fa depositare sulle pareti interne la parte solida mentre quella liquida forma un anello più interno, il cui spessore è determinato dalla posizione dei livelli di fuoriuscita, attraverso i quali il liquido uscirà chiarificato. All’interno del tamburo, troviamo la coclea. Questo componente della centrifuga ha la funzione di conferire all’esterno il prodotto solido che poi sarà scaricato da un sistema di evacuazione. La centrifuga Getech, nel complesso del cantiere di Radimero, è una testimonianza brillante del ciclo virtuoso che comprende tutte le lavorazioni del Terzo Valico. Non solo gli scavi sono stati eseguiti con una tecnologia complessa e innovativa ma l’avanguardia ha coinvolto anche la sperimentazione dei protocolli di gestione dell’amianto e di tutti gli aspetti
Getech, un’avanguardia internazionale
La realtà di Getech nasce nell’ambito del gruppo Gennaretti Spa, nato nei primi anni Ottanta per la progettazione e realizzazione in fabbrica di sistemi centrifughi a elevata tecnologia. Per materiali impiegati, affidabilità e servizi integrati, la produzione Gennaretti nei decenni successivi ha dato una risposta innovativa a qualsiasi esigenza domestica e industriale per la separazione solido-liquido. La passione e l’obiettivo di un continuo miglioramento hanno indotto a tenere nella massima considerazione tutti gli aspetti di ricerca e sviluppo, sotto il duplice profilo tecnologico e funzionale, completando il cerchio virtuoso di una puntuale ingegnerizzazione dei processi e del prodotto. Nel corso degli anni, Getech è cresciuta in modo costante sul mercato nazionale e internazionale fino a diventare una delle più importanti realtà produttive e di partnership commerciale in Italia e all’estero.

PRIMO PIANO OPERE CIVILI E INFRASTRUTTURE
legati alla sostenibilità ambientale. La tratta dell’opera complessiva sarà lunga complessivamente 87 chilometri e il completamento è previsto nel 2024. Oggi, sotto la supervisione del commissario straordinario Calogero Mauceri, dopo i lunghi mesi delle difficoltà causate dalla pandemia, la corsa è ricominciata con una programmazione di avanzamento lavori definita e dettagliata. L’Italia finalmente sta arrivando al traguardo di una delle mete più importanti, con il sistema portuale ligure e le principali linee ferroviarie del Nord Italia finalmente puntuali all’appuntamento con il futuro del trasporto merci e con il sistema intralogistico del resto d’Europa.
La centrifuga Getech, insediata all’interno del container

