IMAGINE 8/9 2020

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STORIE IN VETRINA di Giovanna Maffina

LA BELLEZZA CI APPARTIENE Creare negozi a misura di consumatore. Appena venticinquenne, Raffaele Scaramelli ha creato la prima delle sue cinque profumerie Kaleya - dal greco Kalos, bello - ma non ha mai perso di vista la premessa da cui era partito.

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n’insegna famigliare fortemente radicata nel territorio d’origine, la Toscana. Nata nel 1986 da un’intuizione (e una grande passione) di Raffaele Scaramelli, poi affiancato dai due fratelli Maria Grazia e Gabriele. Così, al primo negozio nel centro storico di Sesto Fiorentino sono seguiti gli altri quattro - l’ultimo aperto nel 2017 - tutti nella provincia di Firenze e a Prato. L’imprenditore non è figlio di profumieri ma, giovanissimo, ha dato corpo e anima a un sogno di nome Kaleya. Lei non arriva da una famiglia di imprenditori del settore, com’è scoccata la scintilla con la profumeria? «In effetti è così, i miei genitori non erano profumieri ma io già lavoravo nel settore. Ho fondato l’insegna nel 1985, poi ho chiamato i mio fratello e mia sorella ad affiancarmi nella gestio-

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ne dell’attività. Ero molto giovane, appena venticinquenne, ma con le idee già chiare. Ero davvero appassionato di profumeria e mi sono subito buttato anima e corpo nell’avventura. Volevo un nome che davvero esprimesse quella che per me era una missione: dare voce alla bellezza. Così è nata Kaleya. Un nome di fantasia che deriva da Kalos, in greco bello. Per ragioni di marchio, grafica e musicalità… Kalos è diventato Kaleya. Alla prima apertura a Sesto Fiorentino sono seguite quelle di Prato, Calenzano, Pontassieve e Scandicci». Quali aree avete scelto di presidiare con i vostri punti vendita? Che dimensioni hanno? «Il più piccolo dei cinque negozi è quello di Scandicci, di circa 60 mq, il più grande, di 260 mq, si trova a Prato. Lo spazio di Calenzano ospita al suo in-

terno anche un istituto di estetica. Nel tempo, tutti i layout sono stati rivisti per rispondere in modo più efficace a esigenze di consumo e tendenze che cambiavano. Da subito abbiamo preferito puntare sui centri cittadini, solo il negozio di Prato si trova lungo un viale residenziale. L’assortimento è completamente indirizzato verso i marchi di distribuzione selettiva, è profondo e completo». Si dibatte spesso della necessità di dare un’immagine nuova alle profumerie, che riesca a reclutare anche i consumatori più giovani. Lei che ne pensa? «Assolutamente sì, per anni li abbiamo trascurati e adesso che il panorama distributivo si è fatto estremamente più variegato e competitivo è diventato più che mai prioritario trovare sinergia con


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