Il Reporter - Quartiere 2 - Luglio 2008

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PROVINCIA

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luglio 2008

BUROCRAZIA E RIFORME. Il progetto riguarda Firenze e altri otto capoluoghi italiani

Addio Provincia? Il governo vuole abolirla L’esecutivo è intenzionato a creare la “città metropolitana”. Il presidente fiorentino, Matteo Renzi, non dice di no: “Ma ci vuole una vera semplificazione amministrativa, non un cambio di nomi” Paolo Ceccarelli

V

ia le Province e al loro posto le “Città metropolitane”, un nuovo organo di coordinamento tra Comuni della stessa area. E’ un progetto di riordinamento delle autonomie locali che risale a 18 anni fa, ma non è mai stato applicato fino in fondo. Ora però il governo di Silvio Berlusconi sembra intenzionato a metterlo in pratica: a settembre Enti locali ed esecutivo si siederanno attorno ad un tavolo per discuterne. Tra le amministrazioni provinciali che dovrebbero essere abolite c’è quella di Firenze, una delle nove aree metropolitane individuate dalla legge 142 del ’90. Il presidente in carica, Matteo Renzi, non si scompone davanti a questa eventualità e lancia una sfida al governo: “se vogliono procedere ad una semplificazione, lo facciano. Ma che sia una semplificazione vera”.

Al contrario di alcuni suoi colleghi, lei non si è detto contrario all’eliminazione delle Province. Perché? “Oggi, in Italia, ci sono troppi livelli di governo. E se a questo aggiungiamo la burocrazia lenta e invasiva, la frittata è fatta. Per migliorare la situazione occorrerebbero tante cose, e sinceramente non sono convintissimo che si debba partire proprio dall’abolizione delle Province. Ma sono anche contrario al solito modo di ragionare della politica italiana, quello che fa dire ‘viva il cambiamento, ma non cominciamo cambiando l’Istituzione in cui siedo io’”. Quindi? “Quindi io non ho problemi, metto a disposizione la mia poltrona. Però, ecco, mi auguro che lo slancio riformista decantato da questo governo non si esaurisca nel

IERI

cambiare il nome alle Istituzioni, da ‘Province’ a ‘città metropolitane’”. L’idea della città metropolitana non la convince? “Vorrei capire cosa saranno. Se avranno gli stessi poteri delle amministrazioni provinciali, cosa cambierà rispetto ad oggi? Nulla. Se si vuole davvero cambiare, la prima cosa da fare è trasferire i poteri delle Province al Comune capoluogo”. Nell’area fiorentina sarà dura, con tutte le storiche tensioni tra Firenze e i Comuni della cintura… “Bisogna finirla con questi campanilismi sterili. Anche perché quest’area vince se rimane attaccata al ‘marchio Firenze’, che ci ha fatto e ci fa conoscere in tutto il mondo”. Il suo mandato scade tra un

Matteo Renzi

anno. Il progetto di abolizione delle Province potrebbe accelerare la sua corsa per Palazzo Vecchio. O no? “Ho un anno di lavoro davanti e voglio farlo bene, come abbiamo fatto bene questi quattro anni. Poi basta con questo fantacalcio dei

OGGI

Le province sono state create nel 1865. A Firenze il consiglio provinciale si riunisce per la prima volta il 5 ottobre di quell’anno: sui banchi siedono politici di rilievo nazionale, come ad esempio Bettino Ricasoli (già presidente del consiglio dei ministri). L’amministrazione si trasferisce in quella che è anche oggi la sua sede, palazzo Medici Riccardi, nel 1874: l’acquisto del palazzo costò 500mila lire. La Provincia di Firenze riunisce 44 Comuni e governa un territorio su cui vivono oltre 930mila persone.

DOMANI

Le province italiane sono attualmente 104. Nel 2004 il Parlamento ha approvato l’istituzione di altre tre (Monza e Brianza , Fermo e BarlettaAndria-Trani), che secondo la legge dovrebbero diventare operative nel 2009. Il nuovo governo Berlusconi, però, sta pensando di bloccarne la formazione nell’ambito del piano dei tagli alle spese e semplificazione politica. Intanto l’Upi, l’associazione che riunisce tutte le amministrazioni provinciali italiane, ha compiuto 100 anni proprio nel corso del 2008.

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Vetri Maurizio

candidati, alla gente non gliene frega nulla. Io lo vedo ogni giorno dalle email e i messaggi che arrivano al mio sito, www.matteorenzi.it: i cittadini vogliono sentire e vedere cose concrete. E in questo Paese delle chiacchiere, è davvero difficile dare loro torto”.

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Il governo ha anche intenzione di abolire le province delle nove grandi città italiane: Roma, Milano, Napoli, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Bari e Venezia. L’idea sarebbe quella di trasferire le loro competenze ai Comuni capoluogo e di dar vita alle “città metropolitane”, la cui istituzione è già prevista in una legge del 1990. A metà giugno sembrava che l’esecutivo fosse deciso ad abolire le nove province al termine degli attuali mandati (quella di Firenze nel 2009, quindi), ma alla fine si è deciso di rinviare la discussione a settembre.

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