Il Reporter - Quartiere 3 - maggio 2013

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Il Giornale del tuo Quartiere

Q3

Periodico d’informazione locale. Anno VII n.19 del 2 Maggio 2013. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Spedizione in a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 Aut. GIPA/ C1/FI/46/2012

PRIMO PIANO

SiPario

MAGGIO 2013

Tutta colpa di una grotta Andrea Muzzi*

N

GLI “ALTRI” TEATRI Non solo quelli più famosi del centro: alla scoperta dei palchi di “periferia”. E delle loro storie PAGG.20-21

I CIRCOLI RESISTONO Viaggio nei tradizionali luoghi di ritrovo del quartiere: ecco come vanno le cose PAG.3

SPort

Sanità in cerca di “casa”, la battaglia di Gavinana PAGG.4-5

Sfratti, Sfratti ecresce spese:l’allarme sos casa

il ventennale

di Ilaria Esposito

È LA “SCALATA” VIOLA Squadra-rivelazione di quest’anno, la Fiorentina ora studia da “grande”: ecco cosa serve PAG.23

CHI BEN COMINCIA... La stagione della Canottieri Comunali Firenze è partita nel migliore dei modi. E ora si guarda avanti PAG.25

il simbolo della “sicurezza” per eccellenza: un tetto sopra la testa è sinonimo, per le famiglie, di tranquillità e protezione. Solo che ora questo tetto sta diventando traballante, e le certezze sempre meno. Per gli inquilini in primis, ma anche per i proprietari, per cui – fino a nemmeno troppo tempo fa – il mattone rappresentava una rendita sicura. Ora invece arrivano i numeri (sempre loro) a raccontare che la situazione sta precipitando: a Firenze si registrano

un centinaio di sfratti al mese, mentre nel 2008 erano meno della metà. In molti casi, dimostrano gli studi, le famiglie non pagano l’affitto semplicemente perché non ce la fanno: sono i “morosi incolpevoli”, categoria in crescita per cui sono in arrivo aiuti. Ci sono però anche i “furbi”, ed è contro di loro che puntano il dito i proprietari degli immobili. Per tutti, però, una “certezza” c’è: le spese legate a casa ed energia aumenPAGG.10-11 tano.

Via dei Georgofili ricorda la strage PAG.8

verde

I parchi “adottati” dai cittadini PAG.16

Edizione del Quartiere 3 • 16.868 copie distribuite da

ella preistoria l’uomo viveva all’aria aperta, assieme ai dinosauri. Poi un giorno entrò dentro una grotta e subito disse: “È mia!”. Due ore dopo gli arrivò una cartella dell’Imu da pagare. Quel giorno erano nate la casa... ed Equitalia! L’uomo in casa subisce un’involuzione. Non parla, comunica solo scrivendo post-it sul frigorifero. Volete sapere a che stadio è un matrimonio? Guardate i post-it sul frigo. Primo stadio: “Ti amo amore mio!!!”. Secondo stadio: “Ti amo, è finita la mozzarella”. Terzo stadio: “Ti odio, hai finito la mozzarella!”. La casa spesso ci isola. Ci si trincera dentro e si difende la posizione dai nemici esterni. Porte blindate! Allarmi! Un mio amico per Natale ha fatto la serenata a una ragazza. È andato sotto la sua finestra alle 9 di sera, l’hanno ritrovato lì alle 9 di mattina. Congelato. Lei gli ha detto: “Potevi dirmelo che mi facevi la serenata”. E lui: “Potevi dirmelo che c’avevi i doppi vetri!”. C’è gente che fuori casa ha messo pure le telecamere. Mio cugino passa tutta la sera al monitor per controllare la situazione: “Amore, fuori c’è un tipo sospetto, bassino, con l’aria arrabbiata. Chiama la polizia!”. “Tesoro, calmati, è solo Brontolo in giardino!”. Un uomo deve stare all’aria aperta. Un uomo per essere felice deve stare con gli altri uomini. Da bambino mia mamma mi diceva: “Vai a giocare fuori”. E io: “Piove”. “Vai fuori con i tuoi amici!”. “Nevica”. “Esci!”. I primi otto anni della mia vita li ho passati all’aria aperta. Gli altri in ospedale con la bronchite. *Comico


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Maggio 2013

Gavinana • Galluzzo • Firenze sud

LA REALTÀ. La struttura di viale Giannotti, chiusa da maggio scorso, ha un nuovo gestore: la Nem

Arte (e concerti?), l’auditorium riapre Ancora non ci sono certezze sui tempi, ma il cammino verso la “rinascita” è iniziato: previste esposizioni ed esibizioni. “L’auspicio è un equilibrio con i residenti” Clarissa Biagioni

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opo la chiusura e la gara per individuare il nuovo gestore, finalmente il “fu” Ex 3 di Gavinana può cominciare la sua nuova vita. La Nem - Nuovi eventi musicali, attiva da quattordici anni sulla scena fiorentina e non solo, si è alla fine aggiudicata la gestione dello spazio per i prossimi sei anni. Dopo la chiusura dell’ex auditorium, risalente al maggio scorso, in autunno era stato pubblicato un nuovo bando per l’affidamento della gestione del locale. La scadenza per la presentazione delle domande è stata posticipata due volte: la Direzione cultura del Comune di Firenze ha ricevuto infine due offerte (quella della Nem e quella della Fcv Srl), tra le quali la commissione giudicatrice ha scelto il vincitore. “Siamo nel campo dell’organizzazione eventi da molto tempo, ma finora ci è sempre mancato un tetto sulla testa – spiega Mario Setti, presidente della Nem – per tutte le iniziative che abbiamo allestito siamo sempre stati ospitati, adesso invece abbiamo finalmente un nostro posto, anche se appena il Comune ci darà le chiavi, inizieranno per noi anche le spese di gestione del locale”. Il bando prevede che il 50 per cento del calendario della programmazione sia occupato dall’arte contemporanea, senza tralasciare la danza, affidata ad altre due realtà fiorentine. “All’interno della programmazione inseriremo sia esposizioni di arte contemporanea che esibizioni di danza e musicali, e non è da escludere – aggiunge Setti – che vedremo concerti con composizioni di Mozart, ad esempio, così da meglio sfruttare quello che in realtà è un auditorium”. “Con il nuovo calendario degli eventi – continua – vorremmo unire i sensi dell’uomo: la vista con la pittura, l’udito con la musica e il gusto con le degustazioni che verranno fatte al punto ristoro. Il nostro obiettivo è avere un’attività 24 ore su 24”. Per quando riguarda invece l’inizio della programmazione non c’è ancora certezza. “Ci vorrà un po’ per prendere possesso della struttura e poi verrà l’estate, che per noi è un momento di grande attività, in più per realizzare una programmazione servono tempi lunghi”.

La speranza di molti è quella di veder riaperto l’auditorium il prima possibile, così che torni a essere un luogo di incontro per i fiorentini, senza tuttavia che si verifichino gli attriti con il vicinato che non sono mancati in passato. “Mi auguro che si instauri un equilibrio tra i residenti della zona e il locale – auspica Andrea Ceccarelli, presidente del Quartiere 3 – ma senza andare oltre i limiti previsti dalla legge, finché l’attività di un locale pubblico resta entro i confini del consentito, è normale che

il reporter è un periodico di 5 edizioni che mensilmente viene distribuito in 165.823 copie da Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 Aut. GIPA/ C1/FI/46/2012

mostre o esposizioni”. “L’Ex 3 è stato pensato per essere un punto d’incontro nel quartiere e un luogo di contaminazione tra il territorio e le mostre che vengono organizzate – conclude il presidente del Q3 – ed è anche una buona occasione per Firenze per cercare di uscire un po’ dal suo passato glorioso, aprendosi a più moderni generi artistici. Prima di partire con gli eventi credo che il Comune debba svolgere alcuni controlli, ma speriamo che questi si concludano prima dell’estate”.

CURIOSITÀ Qualche consiglio per il regalo più adatto da fare. Ricordandosi che conta il pensiero

A ogni mamma il suo fiore: torna la festa in loro onore

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aggio è (anche) il mese della festa della mamma. Crisi o no, che sia una poesia scritta per l’occasione oppure un regalino comprato in qualche negozio vicino a casa, un pensiero andrebbe pur fatto a chi ci deve la vita. Va benissimo anche un pomeriggio da passare insieme senza stress oppure offrirsi di fare al posto suo qualche piccola commissione, il tutto ricordandole, con un bel “ti voglio bene”, quanto lei sia importante, quel giorno e per sempre. La felicità in fondo è a poco prezzo, “se costa tanto non è di buona qualità”, ricorda Roberto Benigni. E ora come non mai queste parole sembrano valere ancora di

Il Reporter di Gavinana, Galluzzo, Firenze sud raggiunge 16.868 famiglie nel quartiere 3 di Firenze. Copia in abbonamento postale

questo attiri persone”. “Mi aspetto che anche con la nuova gestione continui l’eccellenza dell’Ex 3 – prosegue Ceccarelli – mi sembra di capire che la Nem principalmente organizzi eventi musicali, quindi non dubito di vedere dei concerti. A quanto pare la nostra intuizione di dieci anni fa di creare l’Ex 3 si è rivelata giusta, e ora speriamo che continui a essere un luogo della contemporaneità, realizzato tra l’altro in una ex fabbrica così come nel resto d’Europa, dove edifici di questo tipo ospitano

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più. Ma il più classico dei classici pensieri per questa occasione non passa mai di moda e fa sempre la sua figura: un fiore è sempre gradito. Lo sa bene anche il Galluzzo, che oltre ad avere il suo fioraio storico da oltre trent’anni all’altezza di via del Podestà, da pochi mesi, in via Senese, ne ha anche un altro che si occupa di originali decorazioni floreali. Per non parlare poi dei fiorai ambulanti che, quasi tutte le mattine, sono presenti al mercato di piazza Acciaioli. Qua – spiegano gli addetti ai lavori – vengono vendute più che altro piante o fiori da piantare. Ma un fiorellino per questo genere di feste viene sempre venduto, nonostante la cri-

Stampato da Rotopress International, Loreto (AN) Periodico d’informazione locale Anno VII n.19 del 2 Maggio 2013 N°reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10€

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si. Scopriamo allora quali sono i fiori più “indicati” da regalare alle mamme. La rosa rosa (appunto), che con il suo colore simboleggia gratitudine e affetto, è forse il fiore più adeguato. C’è poi anche la gerbera, che con i suoi colori vivaci, dal giallo all’arancione, è perfetta per “mamme sprint”. Per una mamma elegante è consigliata invece una bellissima orchidea, oppure anche il particolare fiore di loto, simbolo della perfezione. Infine, per le mamme fiorentine, perché no, un bel giglio, simbolo tra l’altro di purezza e delicatezza. A voi, quindi, la scelta del fiore più adatto. Ma l’importante, /V.B. come detto, è il pensiero.

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il giornale del tuo quartiere

REPORTAGE. Social network e modernità non hanno svuotato i tradizionali luoghi di ritrovo

Tutti al circolo, come tanti anni fa FOCUS. Massimo, pasticcere in piazza Gualfredotto

“Qualcosa è cambiato, ma non le abitudini” U

Twitter e Facebook non hanno “mandato in pensione” i punti di riferimento del quartiere come case del popolo e oratori, dove anzi passato e presente vanno a braccetto. E anche il “richiamo” dei bar non è venuto meno: qua, più che clienti, si è spesso amici Irene Delfino

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chi l’avrebbe mai detto? Twitter e Facebook non hanno “mandato in pensione” i vecchi luoghi di ritrovo del quartiere come circoli, case del popolo, oratori e bar. Anzi, in alcuni casi vanno perfettamente a braccetto. Il caso più lampante è quello della società ricreativa “L’Affratellamento” di Ricorboli, meglio nota come teatro Affratellamento, che usa quotidianamente i cinguettii, al pari del suo profilo Facebook, per pubblicizzare le sue numerosissime attività. E pensare che si tratta di uno dei circoli più antichi di Firenze: “Questo è un circolo che ha una storia molto lunga – racconta Luigi Mannelli, presidente da più di vent’anni dell’Affratellamento – è stato fondato nel 1876 come società di mutuo soccorso, quando non esisteva alcuna forma di copertura assicurativa in caso di malattie o infortuni sul lavoro. Poi la storia dell’Affratellamento passa attraverso il fascismo, la ricostruzione post bellica e soprattutto l’alluvione del 1966. Entrò così a far parte dell’Affratellamento il gruppo dei giovani del centro universitario teatrale. Dagli anni ‘70 fino al 1983 – continua – l’Affratellamento si è caratterizzato molto più per essere teatro, soprattutto di ricerca e d’avanguardia, ed era passata in secondo piano la sua natura di associazione popolare”. Dopo una chiusura più che ventennale si apre una nuova fase per il circolo: “Dal novembre 2006 comincia un’attività culturale ad ampio spettro improntata alla socializzazione dei frequentatori e alla solidarietà con chi è stato più sfortunato nella vita. Facciamo teatro, proiezioni, danza e ospitiamo anche il coordinamento fiorentino delle associazioni dei familiari per la salute mentale, che si riallaccia alla nostra nascita come società di mutuo soccorso”, sottolinea. I frequentatori abituali sono il corpo sociale: un centinaio di soci, in maggioranza donne. Un aneddoto durante questi venti anni di presidenza? “Più che un aneddoto – spiega Mannelli – la soddisfazione di essere riuscito a salvare

il patrimonio proveniente dai nostri nonni per poterlo consegnare alle generazioni future”. Inoltre, ci tiene a sottolineare: “Dopo tanti anni qui si incontrano nuovamente persone che si erano conosciute tanto tempo addietro, come una specie di patto con il tempo”. Anche l’altra faccia della medaglia, gli oratori, continuano a essere un punto di riferimento nel quartiere, un luogo d’incontro fra i parrocchiani grazie alle numerose attività non solo assistenziali, ma anche “mondane”, che vengono organizzate. Può stupire, infatti, trovare tra le attività di una parrocchia sport come il judo, gite turistiche, pizzeria, buffet, caffetteria e cineforum, oltre all’immancabile attività teatrale al Lumière (Parrocchia di San Bartolomeo nella Badia a Ripoli) e al Reims (Parrocchia Corpus Domini al Bandino). I valori di fondo rimangono sempre gli stessi, ma oratori, case del popolo e circoli vanno al passo con i tempi, non

na vita passata dietro al bancone per Massimo Marcellini, barista e pasticcere de “I dolci di Massimo” in piazza Gualfredotto. “Sono quasi trent’anni che faccio questo mestiere”, racconta il 43enne Massimo, figlio del famoso Marcello, pasticcere che aveva aperto l’omonimo caffè in viale Europa. Ma in realtà “io ci sono cresciuto dietro al bancone”, continua. “Quando ero piccolino stavo dietro al mio babbo per gioco”, poi dal gioco al lavoro vero e proprio il passo è stato breve: “Quando ho smesso di studiare ho iniziato a lavorare subito con lui, a 14 anni”. Per necessità, visto che non aveva continuato gli studi, ma non solo, perché Massimo, da bambino, guardava questo lavoro con ammirazione, data dal fatto di poter creare “qualcosa”. E questo “qualcosa” sono i dolci che si trovano esposti al bar, tutti fatti con le sue mani, senza mai dimenticare gli insegnamenti del padre. “Mio babbo ha sempre puntato ad avere una qualità alta, perché quella ripaga sempre – afferma – forse quando ero piccolo io le cose erano più autentiche: il burro era vero burro, le nocciole erano buone. Ora per mantenere la stessa qualità bisogna avere tanta attenzione nella ricerca delle materie prime”. Non è cambiata, al contrario, la clientela: “C’è chi si ritrova semplicemente per fare due chiacchiere, chi per amicizia, chi per lavoro”. Mentre nei giorni festivi sono cambiate le abitudini delle

Per molti questo è sempre una sorta di “grande paese” perdendo in questo modo il loro carattere di luoghi di ritrovo. E, girando per le strade del quartiere, a detta di tanti ancora “un grande paese”, si possono vedere i bar affollati a tutte le ore. Bambini, adulti o anziani, nessuno si sottrae all’appuntamento con il barista di fiducia, che lo chiama per nome quando entra nel caffè, quasi fosse un amico di famiglia. Dimenticate il “turista mordi e fuggi” dei bar del centro storico, questo è un tipo di clientela completamente diverso, che rispecchia pienamente la composizione del quartiere. Un grande rione, appunto, dove – nonostante la presenza di molti giovani e famiglie – ci si incontra ancora come tanti anni fa.

Massimo Marcellini

persone: “Qualche hanno fa, nel fine settimana – spiega Massimo – la gente era più tranquilla e rilassata, passeggiava nel quartiere e si ritrovava nei bar. Ora invece gli abitanti del quartiere preferiscono andare nei centri commerciali nei giorni liberi. E comunque, anche se qualcosa è cambiato, alla fine il sabato e la domenica il dolcino non ci si fa mai mancare”, sorride il pasticcere. Ma, visto da dietro il bancone del bar, come e quanto è cambiato il quartiere? “Tutto sommato non più di tanto. Questa è una zona rionale – risponde il barista – ci sono tante persone che abitano qui da una vita, magari ci sono più stranieri, come dappertutto. Ma, in linea di massima, è gente che è nata, cresciuta e vissuta a Ga-

Ecco come si vede il rione da dietro il bancone vinana, quindi la maggior parte dei clienti si conoscono tra di loro”. Poi aggiunge: “Noi abbiamo la fortuna di essere conosciuti e quindi ci raggiungono anche da altre parti della città. Ma quelli che son di qui sono sempre quelli”. Insomma, anche se il tempo passa, da dietro il bancone del bar si continua sostanzialmente a vedere lo stesso “grande rione” di /I.D. un tempo.


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Maggio 2013

Gavinana • Galluzzo • Firenze sud

L’INCHIESTA. Dopo la voce della chiusura del centro di riabilitazione di piazza Dalla Costa

Gavinana, sanità osservata speciale Servizi e distretti, il quartiere attende Lisa Baracchi

G

avinana alza le barricate in difesa della sua fisioterapia. I cittadini vogliono che il centro di riabilitazione rimanga dov’è, in piazza Elia Dalla Costa, almeno fino a quando non verrà individuata una nuova sede, ma che sia sempre a Gavinana. Un comitato di cittadini, chiamato “21 marzo”, si è formato quando è spuntata la voce della chiusura del presidio per la riabilitazione, arrivata dopo le “migrazioni” di altri servizi sanitari da un quartiere che ha un’alta percentuale di over 70 (con difficoltà a spostarsi in altre zone della città). Dopo un primo incontro alla biblioteca di Villa Bandini, il comitato ha manifestato contro la chiusura del presidio con striscioni e cartelli direttamente sotto Palazzo Vecchio, per consegnare l’8 aprile anche una petizione “condita” da mille firme nelle mani del vicesindaco con delega al welfare Stefania Saccardi. Il consiglio comunale ha approvato quello stesso giorno, all’unanimità, una mozione che invita la Giunta a trovare – in accordo con la Asl – un’alternativa alla chiusura della fisioterapia. Il direttore della Società della Salute di Firenze, Marco Brintazzoli, intervenuto in un’infuocata assemblea che si è tenuta il 10 aprile scorso al circolo delle Vie Nuove (voluta dallo Spi Cgil), ha spiegato qual è il piano di riorganizzazione dei servizi sanitari che coinvolge tutta la città: “Le prestazioni – ha detto – non subiranno nessuna riduzione, ma da qui a due anni devono essere redistribu-

uno dei cartelli esposti dai cittadini

Sergio Massinelli Comitato “21 marzo”

Roberto Soraggi Vecchio comitato cittadini

Giovanni Gandolfo Vicepres. politiche sociali Q3

“Siamo ancora alle promesse”

“Da anni restiamo in attesa”

“Perché non fare più viale Europa?”

“Siamo ancora alle promesse, non ci sono fatti concreti. Gli abitanti del quartiere seguono con attenzione l’impegno del Comune per scongiurare la chiusura del presidio per la riabilitazione, e perché si individui al più presto un luogo dove poter ricollocare i servizi erogati dal vecchio presidio sanitario”

“Dal 2008, dopo l’incendio del presidio di via di Ripoli, sono state messe in campo tante soluzioni provvisorie, la Asl ha scelto ad esempio di far fare i prelievi alla Misericordia, e provvisoria è stata la soluzione nei locali di via Giampaolo Orsini, dove infatti ora è rimasto ben poco. Il quartiere da anni resta in attesa”

“Non si capisce come mai il Comune insista a dire che non è possibile costruire il presidio di viale Europa quando, carte alla mano, con la variante al piano strutturale del 2006 e con una convenzione dell’anno successivo, Comune, Regione e Asl avevano deciso la sua realizzazione con tanto di stanziamenti”

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il giornale del tuo quartiere ite”. Si prevedono dieci o dodici presidi di “livello 1”, ovvero quelli dove si sbrigano le pratiche amministrative e si fanno i prelievi del sangue. E ancora cinque strutture di “livello 2” per le visite specialistiche. Un grosso investimento riguarderà il centro di Montedomini, ma importanti novità arriveranno anche all’ex Iot, il centro Piero Palagi. Due strutture, queste, vicine a Gavinana, e che in futuro sono destinate a interessare sempre di più i suoi abitanti, anche perché l’attesissimo presidio sanitario di viale Europa “non s’ha da fare”. Lo ha detto a chiare lettere il vicesindaco Stefania Saccardi: “Con il taglio dei trasferimenti statali alla sanità – ha spiegato – è necessario rivedere le nuove realizzazioni: il distretto è una chimera, dobbiamo renderci conto di come è cambiata la situazione e apprezzare gli investimenti che verranno fatti al vicino Iot. Diventerà un centro pubblico per l’odontoiatria e ospiterà una centrale dell’emergenza del 118”. In attesa della riorganizzazione dei servizi sanitari che si completerà entro il 2015, la Asl sta pensando di firmare una convenzione con la Misericordia di Badia a Ripoli, già incaricata di fare i prelievi del sangue e che servirà anche per le visite specialistiche. Il direttore generale della Asl di Firenze, Paolo Mo-

rello, spiega che “era necessaria una riorganizzazione territoriale dei presidi, anche in ragione della quantità di affitti che l’azienda sosteneva. È stata data priorità alle strutture di proprietà che fossero in condizioni tali da essere utilizzate”. Il problema del centro di riabilitazione di piazza Elia Dalla Costa intanto resta, tra l’amarezza dei cittadini ma anche del presidente del Quartiere 3, Andrea Ceccarelli: “Non si può penalizzare sempre e solo questo quartiere – afferma – non tutte le zone della città sono uguali, qui abitano molto anziani che hanno difficoltà a spostarsi, mentre i servizi sanitari sono migrati da tempo: arrivare alla strut-

Non si può penalizzare sempre e solo questo rione

commenta su

tura di via Gabriele D’Annunzio (dove è concentrata la maggior parte dei servizi per Gavinana, ndr) non per tutti è così facile”. Lo Spi Cgil, da parte sua, ha posto l’attenzione anche sulla chiusura dei servizi del Galluzzo e sulla necessità di potenziare le navette Ataf verso e di ritorno dall’ex Iot.

I cittadini alzano le barricate, anche in seguito alla “migrazione”, nel tempo, di altre strutture. La riorganizzazione dei presidi territoriali sarà completata entro il 2015: intanto la Asl pensa a una convenzione con la Misericordia di Badia a Ripoli

CRONISTORIA. L’incendio scoppiato sei anni fa in via di Ripoli ha dato il via a una vicenda ancora aperta

Sedi provvisorie e traslochi: tutto iniziò nel maggio 2007

L’

inizio della storia della fuga dei servizi sanitari dal quartiere di Gavinana ha una data ben precisa: 27 maggio 2007. L’incendio che scoppiò quel giorno nel distretto sociosanitario del quartiere 3 che si trovava in via di Ripoli ha dato il via a una serie di migrazioni dei servizi verso sedi temporanee e poi verso altri quartieri. I primi locali a essere individuati dall’allora assessore alle politiche sociosanitarie Graziano Cioni in sostituzione di quelli perduti in via di Ripoli furono in via Giampaolo Orsini. Si lavorò per adeguare quegli spazi, ma la sede doveva

Si scaldano gli animi e si aspetta di capire quali saranno le prossime mosse

essere provvisoria perché, già nel 2006, si parlava (con la stipula di atti e documenti) della costruzione di un nuovo presidio in viale Europa. Il servizio di assistenza sanitaria di comunità e la medicina dei servizi furono subito trasferiti in via D’Annunzio, insieme ai servizi amministrativi, e nuovi punti Cup furono distribuiti nelle farmacie del quartiere. Un accordo con la Misericordia di Badia a Ripoli permise di trasferire nella struttura di via Chiantigiana i prelievi del sangue, oltre alla possibilità di rivolgersi al punto prelievi dello Iot. I servizi specialistici furono allora smistati tra il centro Palagi (come cardiologia e oculistica) e il presidio di via Santa Monica (consultorio pediatrico e di ostetricia). Il 26 gennaio 2009 veniva poi inaugurato il nuovo presidio sanitario in via Gianpaolo Orsini 71/r, completamente ristrutturato, in affitto, con una ricca articolazione di servizi: dagli sportelli amministrativi agli ambulatori. Ancora si annunciava di “lavorare in vista del nuovo distretto di viale Europa”.

Negli anni i servizi di via Orsini sono stati spostati e nell’agosto 2012 i circoli, le associazioni e le parrocchie del quartiere – tra cui circolo Reims, parrocchia di Badia a Ripoli, circolo Affratellamento, associazione Il Raggio, Cisl Pensionati, circolo Vie Nuove, centro ricreativo Età Libera, circolo Boncinelli, circolo Le Lame e parrocchia Corpus Domini – pubblicarono una lettera aperta per richiamare l’attenzione sulla necessità di costruire il distretto promesso. Nei giorni in cui il Quartiere si batte per scongiurare la chiusura anche della fisioterapia, il vicesindaco di Firenze Stefania Saccardi chiarisce: “Il distretto sanitario di Viale Europa non può più essere realizzato”, causa tagli alla sanità. Si riscaldano gli animi a Gavinana, mentre si aspettano le nuove mosse della Asl, che sta mettendo in atto il suo piano di riorganizzazione dei servizi: senza diminuire le prestazioni – viene assicurato – ma redistribuendole preferibilmente in strut/L.B. ture già di proprietà dell’azienda.

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Maggio 2013

Gavinana • Galluzzo • Firenze sud

TRADIZIONI. La squadra vincitrice dell’ultima edizione del calcio storico si allena qua

I Bianchi di S. Spirito. E... del Galluzzo Ormai da qualche anno la compagine ha la sua seconda “casa” ai giardini di viale Tanini, dove viene preparato il torneo. Ed è questo uno dei “segreti” del recente successo in Santa Croce Vanessa Bambi

D

ietro ogni successo c’è sempre qualche piccolo-grande segreto. Nel caso dei Bianchi, squadra trionfatrice lo scorso anno del tradizionale calcio storico fiorentino, ce ne sono tanti (che, ovviamente, non si possono rivelare per

il campo di allenamento

scaramanzia). Uno di quelli che si possono dire, però, si chiama Galluzzo. In che senso? Modificando un noto modo di dire, si potrebbe affermare che “squadra che vince, non cambia campo di allenamento”. Lo sa bene chi abita nei pressi dei giardini di viale Tanini. Per

chi vive in zona non è infatti più una novità affacciarsi alla finestra e imbattersi in un folto gruppo di aitanti ragazzoni alle prese con corsa ed esercizi ginnici vari. I Bianchi, squadra di Santo Spirito, hanno scelto infatti di allenarsi in un quartiere “di adozione” vicino al loro, ovvero il Q3. “Molti anni fa ci allenavamo ai giardini di Boboli, ma non ci è bastato più. Così è dal 2005 che ci alleniamo ai giardini del Galluzzo – racconta Fabrizio Valleri, calciante della squadra – ci andiamo due volte a settimana, il lunedì e il giovedì, dalle 18.30 in poi. Devo dire che ci troviamo molto bene, sia per la zona, in generale molto tranquilla, che per il campo di sabbia che il Comune ci ha costruito e che utilizziamo per le partite-prova. Ma non lo utilizziamo solo noi. Infatti qui al Galluzzo ci sono anche i nostri ‘cugini’ della Palla Pillotta, dove tra l’altro giocano anche alcuni componenti della nostra squadra”. Insomma, due volte a settimana il “cuore” più vero di Santo Spirito trasloca fino al Galluzzo, per por-

NEL RINNOVATO AMBIENTE SCELTA DI 24 SELEZIONATI VINI SFUSI

tare avanti una tradizione che con gli anni si sta in parte adeguando ai tempi. “Ad esempio – spiega Fabrizio – è stata introdotta da poco la regola secondo cui si possono avere in squadra anche quattro ‘esterni’, ovvero giocatori della provincia di Firenze. Di solito chi fa parte di una squadra dovrebbe essere della zona, ma ormai è giusto un ricordo. I veri appartenenti del quartiere sono sempre meno, purtroppo, anche se devo dire che i Bianchi in questo superano abbondantemente le altre tre squadre. Il motivo è presto detto: nel nostro rione il calcio storico è molto più sentito del calcio

‘tradizionale’ italiano”. E in campo questo spesso si sente. “Le botte sì, sono vere, non c’è possibilità di finzione in quelle, venendo dal rugby e dal pugilato è inevitabile qualche livido o qualche piccola frattura, ma fa parte del gioco”, spiega. E a chi sostiene che questo sia uno sport un po’ troppo violento, Fabrizio risponde: “La vera violenza è quella che si vede ogni giorno in tv, su internet e talvolta anche nella realtà quotidiana. Non sono certo quei cinquanta minuti di gioco che fanno parte della tradizione fiorentina, e che tra l’altro vengono celebrati in piazza Santa Croce...”.

• Call center del Comune 055 055 • Polizia municipale pronto intervento 055 3283333 • Polizia municipale emergenze 055 3285 • Azienda sanitaria call center (Cup) 840 003 003 • Quadrifoglio informazioni 800 330011 • Quadrifoglio ritiro materiali ingombranti 055 3906666 • Ataf informazioni 800 424500 • Publiacqua 800 238238 • Publiacqua Numero Verde Guasti 800 314314 • Centralino Quartiere 3 055 2767739 • Guardia medica 055 2320082 - 055 6530222 • presidio sanitario via orsini 055 6587195 • Centro per l’impiego 055 685521 • Biblioteca di Villa Bandini 055 6585124 • Punto lettura del Galluzzo 055 2321765 • Riparazioni urgenti (elettricisti, idraulici, muratori) Servizio in collaborazione con Camera di Commercio Firenze 199.20.18.16 www.comune.fi.it • comunefirenze@comune.fi.it • q3@comune.fi.it



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focus

Maggio 2013

LA STRAGE. Nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993 l’attentato nel cuore della città

Via dei Georgofili, vent’anni dopo Nessuno potrà mai dimenticare quel tragico episodio: Firenze lo ricorda con un corteo silenzioso lungo le strade del centro e con un’iniziativa rivolta ai ragazzi delle scuole Sara Camaiora

S

ono passati vent’anni, ma quella notte di maggio non la scorderà nessuno. Quella maledetta notte dell’esplosione in via dei Georgofili, nei pressi della Torre dei Pulci, che provocò la morte di cinque persone: i coniugi Fabrizio Nencioni (39 anni) e Angela Fiume (36 anni) con le loro figlie Nadia (9 anni) e Caterina (50 giorni di vita), oltre allo studente Dario Capolicchio (22 anni). Quarantotto, inoltre, le persone ferite. Era la notte tra il 26 e il 27 maggio 1993, esattamente vent’anni fa, e l’attentato di stampo mafioso colpì il cuore dell’Italia e di Firenze, luoghi simbolo della cultura locale e nazionale come l’Accademia dei Georgofili e gli Uffizi, in quella che è finita tragicamente nella storia come la strage dei Georgofili. Il 1993 non fu solo l’anno di questa tremenda strage, ma anche di quella di via Palestro a Milano, in cui persero la vita cinque persone, e di altri tentati attentati a Roma, tutti successivamente inquadrati come risposta dei clan all’inasprimento della lotta alla mafia con l’introduzione del 41 bis. Come tutti gli anni, Firenze ricorderà questa tragedia con un corteo silenzioso per le strade del centro. In occasione del ventennale sarà anche organizzata un’iniziativa speciale con i ragazzi delle scuole, perché il ricordo dell’attentato sia ben radicato anche nelle nuove generazioni, e in ponte c’è anche un probabile concerto di musica lirica. A cercare di dare una risposta alle esigenze dei parenti di vittime e superstiti ci pensa da anni l’associazione dei familiari delle vittime della strage dei Georgofili. “Fino al 2001 ognuno si è mosso per conto proprio, ma è comunque dal 1996 che ci siamo conosciuti

notizie dal territorio

APPROVATA LA VARIANTE PER IL PARCHEGGIO DELLE DUE STRADE Via libera definitivo del consiglio comunale, lo scorso 4 marzo, alla variante urbanistica per il nuovo parcheggio pubblico alle Due Strade (tra via Poccetti e via Senese) che potrà ospitare 180 auto e 20 moto. Il provvedimento ha recepito le proposte avanzate dal Q.3 e le osservazioni dei privati, permettendo di garantire la compatibilità dell’opera con l’ambiente circostante, in una zona di grande valore paesaggistico. In particolare è stata aumentata la dotazione del verde e delle alberature, senza comunque intaccare la capienza complessiva della struttura. Il parcheggio svolgerà una triplice funzione: scambio tra mezzi privati e trasporto pubblico su gomma, sosta per i residenti e supporto per i visitatori del cimitero evangelico degli Allori.

AUDITORIUM DI VIALE GIANNOTTI: ARTE CONTEMPORANEA E DANZA IN PRIMO PIANO In base all’esito dell’apposito bando indetto dall’amministrazione comunale sarà l’associazione Nuovi eventi musicali (Nem), diretta da Mario Setti, a gestire l’ex Auditorium di viale Giannotti. Il progetto culturale presentato prevede come settore ‘trainante’ quello delle grandi mostre di arte contemporanea (a cura di Maurizio Vanni) a cui si affiancherà la danza, con un ruolo trainante del centro coreografico Opus Ballet (direzione artistica di Rosanna Brocanello e Daniel Tinazzi).

tutti e abbiamo iniziato a farci sentire – racconta Giovanna Maggiani Chelli, portavoce dell’associazione – sentivamo forte l’esigenza di costruire qualcosa di solido per stare vicini a tutti i parenti delle vittime, per ribadire la nostra esigenza di giustizia e lavorare per ottenerla e per il sostentamento dei tanti superstiti delle stragi che si trovano a dover affrontare le gravissime conseguenze di quegli atti”. In particolare, Giovanna Maggiani Chelli si sofferma su questo aspetto, sottolineandone l’importanza. “Bisogna ricordare infatti che oltre all’immenso dolore per la perdita dei nostri cari c’è quello di chi ha subito ferite gravissime che hanno portato a disabilità e che i risarcimenti non bastano mai – spiega – ci sono stati risultati importanti come il fondo 512, il fondo di

L’esplosione provocò la morte di cinque persone e il ferimento di quarantotto rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, a cui però non arrivano fondi sufficienti, come dovrebbe essere, dai beni confiscati alla criminalità organizzata. Siamo stati la prima associazione di familiari di vittime di una strage mafiosa a fare causa civile alla mafia e le cinquantuno famiglie coinvolte hanno potuto ottenere dei risarcimenti. Ma per ottenere dei risultati – conclude – bisogna agitarsi, farsi sentire”.

in ludoteCa

CHIUSURA IN FESTA CON LETTURE, CANZONI, RICICLO E BARATTO La Ludoteca conclude la sua stagione di attività con una grande festa (23 maggio) dove tireremo le fila di questi lunghi mesi di laboratori, letture e animazioni. Sarà un mese con tante canzoni da interpretare insieme per poi inserirle in un CD che conterrà tutta la nostra produzione canora. 2, 9, 16 e 24 maggio (pomeriggio), ‘Mi leggi una storia?’, lettura di albi illustrati; 2, 9, 16 e 24 maggio (pomeriggio), ‘Vicolo balocchi’, torneo di giochi in scatola; 4 e 11 maggio (mattina), Letture animate con laboratorio; 7, 14, 21 maggio (pomeriggio), Laboratorio di riciclo; 17 maggio (pomeriggio) e 18 maggio (mattina), Mercatino del baratto; 23 maggio (pomeriggio), Festa di chiusura Canzoni con laboratori per bambini della fascia 0-3 anni 2 maggio (mattina), 3 maggio (pomeriggio), Canzone ‘La pecora nel bosco’

6 maggio (pomeriggio), Canzone ‘Whisky il ragnetto’ 7 maggio (mattino), Canzone ‘Issa la vela’ 8 maggio (pomeriggio), Canzone ‘Dov’è il pollice?’ 9 maggio (mattina), Canzone ‘Il cow-boy Piero’ 10 maggio (pomeriggio), Canzone ‘Il fungo velenoso’ 13 maggio (pomeriggio), Canzone ‘Banana cocco baobab’ 14 maggio (mattina), Canzone ‘Il coccodrillo come fa’ 15 maggio (pomeriggio), Canzone ‘Un milione due milioni’ 16 maggio (pomeriggio), Canzone ‘Le streghe’; 20 maggio (pomeriggio), Canzone ‘Ci vuole un fiore’ 21 e 23 maggio (mattina), Realizzazione di un CD con le canzoni della Ludoteca 22 maggio (pomeriggio), Canzone ‘L’Arca di Noè’ Orario: mattina: martedì, giovedì e sabato, ore 10-12,30; pomeriggio: dal lunedì al venerdì, ore 16-19. Ludoteca Il Castoro, Piazza Bartali 3b Per info tel. Serv.Educativi Q.3, 055.6585130/136

PARLA CON IL PRESIDENTE Lunedì 20 maggio, dalle 10.30 alle 12.30, il Presidente del Q.3, Andrea Ceccarelli, potrà essere contattato ai numeri 055.2767732 -055.2767727, al cellulare 327.8958017, all’indirizzo Skype presidente.quartiere.3 o ancora sul suo sito www.andreaceccarelli.it.

Cartellone

EVENTI E INIZIATIVE

Passeggiate di benessere Il Gruppo ‘Salute è Benessere Q.3’ organizza, il terzo sabato di ogni mese, una passeggiata per tenere in esercizio il corpo e per ravvivare la socialità e la convivialità tra le persone. La partecipazione è libera e gratuita e ogni passeggiata è caratterizzata da un tema specifico. Prossimo appuntamento: 18 maggio. Ritrovo: piazza Bartali, davanti al supermercato Coop, ore 9,30. Conversazioni Musicali Guida all’ascolto delle opere in programma nella stagione musicale in corso, a cura della Commissione Cultura Q.3 e dell’Associazione Amici del Teatro del Maggio Musicale. Sala Paradiso di Villa Bandini, via Ripoli 118, ore 17. Ingresso gratuito 14 maggio, The rape of Lucretia,, di Benjamin Britten INFO: Quartiere 3, tel. 055 2767721-39


focus

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IL PUNTO. Don Andrea Bigalli, referente regionale di Libera, illustra la situazione in Toscana

“Mafie, non abbassiamo la guardia” Se da noi non è emergenza, niente deve essere sottovalutato:

Sara Camaiora

U

n “fatturato” di 15 miliardi di euro, 69 beni confiscati tra immobili (57) e aziende (12). Sono i numeri della criminalità organizzata in Toscana, reperibili anche dall’Osservatorio sui beni confiscati del Centro “Cultura della Legalità Democratica” della Regione Toscana. Tre, invece, secondo i dati diffusi dall’associa-

IL RACCONTO Costanza, studentessa

“Le mie estati in prima linea”

C’

è chi d’estate alle vacanze preferisce un’esperienza formativa importante, e invece del campeggio con gli amici sceglie uno dei tanti campi di lavoro antimafia in tutta Italia, realizzati da Arci e Libera. Una scelta che, ai ragazzi che la fanno, resta poi nel cuore, come racconta Costanza Tortù, ormai una “veterana” dei campi di lavoro con già tre esperienze alle spalle e una quarta in vista. Vent’anni, studentessa di statistica, impegnata in politica e appassionata di legalità, a soli 17 anni ha scelto come destinazione la Calabria. “Optai all’inizio per una realtà meno sotto i riflettori, ero più curiosa – ricorda – i temi della legalità e della lotta alla mafia mi avevano sempre interessata, ma volevo anche mettermi alla prova. Una volta che inizi, poi, in un certo senso ti affezioni al tipo di esperienza, al contesto che vivi, alle persone che incontri”. Lavorare a stretto contatto con le cooperative che operano nei terreni confiscati è bello ma anche molto duro: la giornata tipo inizia molto presto ma, come sottolinea Costanza, è uno sforzo che vale la pena fare. “Nei campi a Pentedattilo, in Calabria, ci si alzava verso le 6 e mezza, si passava la mattinata a raccogliere pomodori e melanzane, tutto a mano – descrive – tra le altre cose, toglievamo il ricino, una pianta ‘cattiva’ che impedisce la crescita degli ortaggi: un lavoro faticoso che però, fatto in gruppo, dà un senso più profondo a quello che portiamo avanti. A mezzogiorno tornavamo in ostello, dopo pranzo un po’ di riposo e poi la formazione, recandoci in aziende del luogo a colloquio con imprenditori e lavoratori, gente del posto che ci raccontava cosa significhi vivere a stretto contatto con la criminalità organizzata”. E poi tanti piccoli grandi momenti importanti, come “la passeggiata sui sentieri dell’Aspromonte per ricordare Lollò Cartisano, vittima della ‘ndrangheta”.

zione Avviso Pubblico, sono i casi di intimidazioni mafiose a danno di amministratori locali avvenuti nel 2011 nella nostra regione: un numero esiguo se confrontato con i 270 casi nazionali, ma comunque significativo. Una situazione che, se non si può definire emergenziale, è comunque da non sottovalutare, come sottolinea don Andrea Bigalli, referente regionale di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”. “La particolarità, rispetto alle altre regioni, è che qui non vi è radicato un tipo di criminalità organizzata, ma sono diverse e tante quelle che hanno ormai da tempo preso campo – spiega – è chiaro che siamo di fronte a una situazione diversa rispetto ad altre parti d’Italia, ma il giro d’affari della mafia è diventato anche qui una realtà consolidata e non bisogna mai abbassare il livello di guardia”. Altro aspetto che don Bigalli mette in evidenza è la lentezza nelle procedure di assegnazione dei beni confiscati. “Le procedure di assegnazione dei beni confiscati alle mafie devono essere più veloci e meno vincolate dalla burocrazia, e i regolamenti di applicazione delle norme vanno migliorati e semplificati – continua – è inoltre da incentivare il passaggio attraverso le cooperative, che genera lavoro”. E anche la prossima estate si rinnoverà l’appuntamento con i campi di volontariato estivi del progetto “E!State Liberi”, che da tutta Italia porta ragazze e ragazzi alle cooperative di Libera Terra impegnate nella gestione dei terreni sottratti alle mafie. Le iscrizioni, quest’anno, sono già partite, e dimostrano ancora una volta l’interesse da parte di tanti giovani per questa iniziativa. “Sono circa mille le iscrizioni pervenute all’Arci, trecento le nostre: è un’esperienza che portiamo avanti ormai da anni con soddisfazione e che registra sempre un grande successo”, conferma don Bigalli. Tra le altre iniziative in ponte, il referente regionale di Libera segnala “il passaggio, in questo mese, da Firenze e dalla Toscana, della carovana antimafia” che, partita lo scorso 30 marzo da Tunisi, al termine del Forum Sociale Mondiale, sta attraversando le regioni italiane e il sud della Francia, in un percorso che durerà ben 69 giorni e che toccherà settanta tappe significative, luoghi di aggregazione e lotta alla criminalità organizzata. Tra le ultime, importanti iniziative è poi da ricordare la grande manifestazione nazionale di Libera dello scorso 16 marzo, che ha portato in città oltre 150mila persone. Un fiume di giovani e meno giovani, uniti per ribadire un forte “no” a ogni tipo di mafia.

Questo mese è in programma il passaggio della “carovana”

“Qui non è radicato un tipo di criminalità organizzata, ma sono diverse e tante quelle che hanno ormai preso campo”. Dito puntato contro i tempi di assegnazione dei beni confiscati

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Maggio 2013

l’inchiesta

MATTONE/1. Sia per chi ci abita che per chi la possiede stanno diminuendo le certezze

La casa? Una “fortezza” che si sgretola Da un paio di anni a questa parte a Firenze si registrano un centinaio di sfratti al mese: nel 2008 erano meno della metà. E per chi resta senza un tetto il ricollocamento è sempre più difficile, fra attese e mancanza di fondi Ilaria Esposito

F

ino a qualche tempo fa la casa di ogni fiorentino era una “fortezza”, anche se in affitto. Per chi vi abitava, ma anche per i suoi proprietari, che ne potevano ricavare una rendita sicura. Da un paio di anni a questa parte, a Firenze si registrano circa cento sfratti al mese. Per avere un’idea di quanto sia peggiorata la situazione basta considerare che nel 2008 si portavano a termine fra le 30 e le 40 esecuzioni mensili. Secondo un’elaborazione degli ultimi dati disponibili del Ministero dell’Interno fatta da Cgil e Sunia (Sindacato nazionale unitario inquilini ed assegnatari), nel 2011 a Firenze sono stati emessi 1.393 sfratti – il 10,21% in più rispetto all’anno precedente – di cui 1.231 per morosità. Le richieste sono state 4.330, le esecuzioni effettive 706. Secondo lo stesso studio, la maggior parte delle persone su cui pende una richiesta di sfratto non paga perché il canone è troppo alto e, data una situazione economica disastrosa, non può più onorare l’impegno assunto da contratto. Nella maggioranza dei casi, quindi, si tratterebbe di “morosi incolpevoli”, vittime dell’impoverimento generalizzato. Ovviamente esistono anche i “furbi”, quelli che contano sul fatto, ormai risaputo, che prima di trovarsi le forze dell’ordine alla porta possono passare anche due anni. In questo difficile quadro, poi, emerge anche come il costo dei canoni d’affitto, nell’ultimo anno, non sembri calato troppo. Nel frattempo, però, le tasche dei fiorentini si sono svuotate sempre più. Come tutti gli italiani, nel 2012 anche nel capoluogo toscano ogni residente ha sborsato il 7,1% in più per le spese legate alla casa e

all’energia (dati Istat): arrivare a fine mese, insomma, è sempre più un’impresa. Comunque la si veda, chi viene sfrattato deve essere ricollocato in qualche modo. E qui, forse, viene la parte più spinosa del problema. Complice anche la crisi, le liste per le case popolari si sono allungate a dismisura. Il periodo di tempo che intercorre fra lo sfratto e l’assegnazione di un alloggio, infatti, è di quattro-cinque mesi, e le risorse da investire nell’edilizia popolare scarseggiano. Mancano i fondi per costruire nuovi alloggi, ma anche quelli da destinare alla ristrutturazione delle case esistenti. Circa ottanta appartamenti Erp sarebbero subito disponibili, se solo fosse possibile sistemarli. Nell’attesa di un appartamento a canone concordato, per chi ha subito l’esecuzione le alternative sono due: farsi ospitare da qualche parente o rivolgersi alle strutture di accoglienza. Generalmente gli uomini vengono indirizzati negli alberghi popolari, di norma destinati alle situazioni di vera emarginazione e disagio sociale. Donne e bambini, invece, sono collocati in case di accoglienza. Strutture per le quali, in entrambi i casi, la disponibilità è pressoché esaurita. Per far fronte a questa situazione, la Regione ha messo a disposizione anche per quest’anno quattro milioni per aiutare gli inquilini morosi “incolpevoli”, cui si aggiungerà un altro milione e mezzo, residuo del 2012. Il consiglio regionale ha di recente istituito delle commissioni territoriali per la gestione degli sfratti. Un modo per capire come affrontare l’emergenza, cercando di coordinare le operazioni di ricollocamento, esecuzione dopo esecuzione.

FOCUS Sta per entrare in vigore la riforma che porterà con sé diverse modifiche, a partire dalla figura dell’amministratore

Condominio, si cambia: nuove regole per riscaldamento e animali domestici

T

ra un mese e poco più sarà in vigore la riforma del condominio approvata lo scorso inverno. I cambiamenti entreranno, è il caso di dirlo, nelle case di tutti. Le novità contenute nella legge riguardano la figura dell’amministratore, ma anche le norme per l’uso di internet, il riscaldamento, la videosorveglianza e gli animali domestici. Ecco alcuni tra i punti centrali del provvedimento. Iniziamo dall’amministratore, che d’ora in poi dovrà avere almeno il titolo di studio di scuola secondaria. La sua nomina verrà rinnovata ogni anno, mentre gli potrà essere revocata in qualsiasi momento. Ogni condominio dovrà avere un conto corrente ban-

cario, che l’amministratore stesso utilizzerà per qualsiasi transazione: una norma che vuol rendere più trasparente il lavoro di chi gestisce il denaro altrui. Ogni condomino, a proprie spese, potrà vedere la rendicontazione periodica del conto. L’amministratore, inoltre, a inizio mandato dovrà presentare ai condomini una polizza assicurativa di responsabilità civile per gli atti i cui oneri sono a loro carico. Chi vorrà fare interventi su parti a uso individuale dovrà comunicarlo in anticipo all’amministratore, mentre da ora in poi il singolo potrà installare impianti propri per ricevere il segnale tv. Novità anche in campo energetico: cia-

scun condomino potrà decidere se installare pannelli fotovoltaici sul tetto comune, senza autorizzazione da parte dell’assemblea. Inoltre, ci si potrà staccare dall’impianto di riscaldamento centralizzato se ciò non comporta problemi o costi eccessivi per gli altri abitanti del palazzo. Quanto ai possessori di cani e gatti, dal 17 giugno non sarà più possibile dire “no” agli animali domestici in appartamento. Cambiamenti anche sulla videosorveglianza: si potrà installare nelle parti comuni se deciso in assemblea dalla maggioranza degli intervenuti e da chi detiene la metà del valore /I.E. degli immobili.


l’inchiesta

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MATTONE/2. Sunia e Confedilizia, ovvero le due facce della medaglia, a confronto

“Molti incolpevoli”. “La maggioranza no” Ilaria Esposito

D

a una parte i proprietari, dall’altra chi deve pagare l’affitto. Nel mezzo, la porta di un appartamento che potrebbe rappresentare una sicurezza per la vita di entrambi ma che, invece, spesso non lo è (più). Tradotte in sigle, le due facce della medaglia si chiamano Sunia, sindacato degli inquilini, e Confedilizia, associazione dei proprietari di case. Sigle che rappresentano interessi spesso contrapposti. Soprattutto quando si parla di sfratti. Iniziamo da Simone Porzio, presidente del Sunia provinciale: “A Firenze la situazione è tragica e ha raggiunto livelli che non si vedevano dagli anni ’70. Sempre più persone, per debolezza di reddito, non riescono a onorare i canoni d’affitto”. Porzio ha una certezza: “Il numero di sfratti per morosità incolpevole è sempre più alto, la maggioranza delle famiglie non paga perché non può proprio farlo”. Tuttavia, il dito non viene puntato

contro i proprietari: “Non vogliamo assolutamente criminalizzare chi possiede le case. Chi ha un inquilino moroso aspetta anche un anno e mezzo prima di poter riaffittare l’appartamento e questo sicuramente non va bene”. D’altra parte, sono frequenti i casi in cui si chiude un occhio, a volte anche due: “Ogni giorno – continua Porzio – si deve arrivare a contrattare con la forza pubblica per rinviare l’esecuzione. Per fortuna, ho visto molti proprietari accettare un allungamento dei tempi di fronte a una famiglia che stava per finire in mezzo alla strada”. L’avvocato Nino Scripelliti è il presidente di Confedilizia Firenze. “Non c’è la volontà di far rispettare le leggi – illustra il suo punto di vista – gli strumenti per accelerare i tempi d’attesa ci sarebbero anche, ma non si applicano”. Poi Scripelliti continua: “Se il sistema funzionasse come potrebbe, in due o tre mesi chi non paga verrebbe allontanato dall’appartamento”. Mettere alla

Per il sindacato degli inquilini le famiglie non pagano perché non possono farlo, per l’associazione dei proprietari non è così. “Impossibile abbassare gli affitti”

porta famiglie con figli e anziani perché sono in difficoltà economica non è un’azione che si compie facilmente. Ma secondo Scripelliti il problema è che “la maggioranza dei morosi non è incolpevole”. La crisi c’è, si sente ed è vero che gli affitti spesso sono alti, ma “i proprietari di case – aggiunge – ora come ora non

possono abbassare i canoni d’affitto. La pressione fiscale è tale che, se non viene alleggerita, la situazione non può cambiare”. Da qualunque punto di vista si osservi il problema, la cosa certa è che con cento sfratti al mese parlare di emergenza abitativa non è un eccesso. E nemmeno Porzio, esattamente come il presi-

MERCATO. In calo i contratti, meno i prezzi

“I canoni sono troppo alti” “N

egli ultimi anni ha regnato l’incertezza”. Leonardo Masala è il titolare di un’agenzia immobiliare fiorentina che fa parte di “Rete Toscana casa”, un’associazione di varie agenzie della città. Chi come lui è del settore si rende conto più di chiunque altro che i tempi sono duri. Negli ultimi due anni, tra compravendite e affitti, si è registrato un calo del 3040%. Un dato che trova conferma nello sconforto di molti operatori immobiliari. Masala sostiene che “ormai prima di decidere di pagare un affitto ci si pensa due volte e spesso i contratti si interrompono dopo un anno, un anno e mezzo”. Nonostante il calo della domanda di locazioni, mentre il valore degli immobili è sceso da quattromila a circa tremila euro il metro quadro, i canoni sono calati solo del 15 per cento. Per farsi un’idea, secondo il Sunia il costo medio mensile per un monolocale a Firenze è di 950 euro in centro, 750 in semicentro e 700 euro in periferia. Secondo Federico S., operatore nella filiale fiorentina di una grossa agenzia immobiliare, “il prezzo delle case in vendita è sceso, ma gli affitti sono ancora troppo alti. Chi ha un apparta-

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mento da affittare non si adegua alle tasche degli italiani. Se lo facesse, forse, il mercato ripartirebbe”. L’incertezza, tuttavia, investe anche i proprietari, schiacciati dalla pressione fiscale e spaventati dalla possibilità di imbattersi in un inquilino moroso. In molti, a quanto pare, scelgono così la strada dell’irregolarità: a Firenze, su settantamila locazioni, si stima che trentamila siano in nero. Un fenomeno che sottrae 1,8 milioni l’anno di contribuzione e che, qualche settimana fa, ha spinto il Comune, l’Agenzia delle entrate e l’associazione “Casa e diritti” a firmare un protocollo proprio per promuovere la legalità nel settore /I.E. immobiliare.

dente di Confedilizia Firenze, pensa che la soluzione possa scaturire da uno spontaneo abbassamento dei prezzi del mercato degli affitti: “Le famiglie, ora come ora, per la casa possono spendere 300-350 euro al mese, non di più. Per questo – conclude – servono nuovi alloggi a canone convenzionato”.

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società

Maggio 2013

INFANZIA. Le iscrizioni termineranno a giugno: si possono fare on line o negli uffici

Scattata la corsa per un posto al nido Serena Wiedenstritt

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iccoli e piccolissimi alla ricerca di un posto nei nidi del Comune. Ad aprile è iniziata la corsa alle iscrizioni, che terminerà a giugno. Si potranno iscrivere i figli di età compresa fra i 3 e i 36 mesi, sia on line che prendendo appuntamento agli uffici dei servizi all’infanzia, ma per l’anno 2013-2014 ci sono alcune novità, legate soprat-

GOLOSITÀ Vivoli sbarca negli Usa

Torna il Firenze Gelato Festival

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n tempo era il presidente Kennedy a venire a Firenze ad assaggiare il gelato di Vivoli, mentre il verace Marasco lo citava nello stornello della famosa Teresina: “La portai da i’Vivoli a prendere un gelato, la mi disse l’è marmato, la mi fece scomparir”. Oggi, invece, è la storica gelateria di via delle Stinche ad andare in America. Per la precisione a New York, dove a fine marzo ha aperto una “filiale” al sesto piano del famoso centro commerciale Macy’s, che ha già raccolto un unanime successo di pubblico e critica, stando all’affluenza dei clienti e alle recensioni dei buongustai d’oltreoceano. Così, mentre la famosa crema fredda inventata dal poliedrico artista Bernardo Buontalenti alla corte dei Medici nel Rinascimento fa il giro del mondo e dei palati più esigenti, a Firenze sbarca, dal 17 al 26 maggio, la quarta edizione del Gelato Festival. In programma i corsi dei maestri gelatieri impegnati a insegnare i trucchi del mestiere, un laboratorio mobile che produrrà in diretta chili e chili di gelato e gli show cooking tenuti da vip del calibro di Gianfranco Vissani. In piazza, fra le altre proposte, Paolo Lombardi della gelateria Acquolina di via Vannucci presenterà la sua golosissima crema al mascarpone variegata con microbignoline bassinate caramellate e affogate in una crema alle nocciole e cacao, mentre si riconferma la presenza di Gianfrancesco Cutelli della pisana gelateria De’ Coltelli, con un nuovo gusto: cioccolato salato con scorze di arancia candida. Dalla Toscana arrivano anche Gianpiero Burgio della gelateria Gippino di Lastra a Signa con il gusto Contadina, che riscopre i sapori più genuini di ricotta di pecora, pinoli e miele millefiori, e Massimo Falbo della gelateria Mani di Pistoia, con la sua creazione Melampo, un gusto dal colore rosato preparato con ricotta fresca di pecora e lampone. Quest’anno, poi, il Gelato Festival diventa un vero roadshow: sarà a Milano, Torino e Roma. /M.B.

tutto ai criteri che Palazzo Vecchio seguirà per stilare le graduatorie. Se da un lato viene riconfermata (e potenziata) la priorità per le famiglie con bambini segnalati dai servizi sociali, diversamente abili o in affidamento familiare, dall’altra è stato deciso l’inserimento di un nuovo indicatore economico, il cosiddetto Isee ricongiunto, come criterio per l’attribuzione del punteggio e l’applicazione della tariffa. Tariffa che può pesare in modi molto diversi sul bilancio mensile di una famiglia, considerando che a seconda del reddito dichiarato attualmente si possono pagare dai 59 ai 357 euro per il servizio di nido con uscita alle 13.30, e dagli 81 ai 532 euro per il tempo pieno fino alle 18. L’Isee ricongiunto, approvato a fine marzo dal consiglio comunale, è stato pensato per garantire un’adeguata protezione ai nuclei familiari che versano in maggiore difficoltà. In pratica, finora per i genitori non coniugati e con residenze diverse era sufficiente presentare un solo reddito, che abbassava notevolmente il punteggio derivante dall’Isee rispetto a

PIÙ notIZIe su

Per il 2013-2014 non mancheranno le novità, legate soprattutto ai criteri che Palazzo Vecchio seguirà per stilare le graduatorie. Potenziata la priorità per le famiglie con bambini segnalati dai servizi sociali, mentre entra in vigore l’Isee ricongiunto una famiglia con due redditi, ossia con madre e padre lavoratori. Dal 2013-2014, invece, anche i genitori non coniugati e non anagraficamente conviventi dovranno fornire tutte le informazioni necessarie per la valutazione della loro situazione economica e, nel punteggio, entrerà l’Isee complessivo, somma dei redditi di entrambi i genitori. Per l’assessore Cristina Giachi, il punto di svolta è che “la genitorialità diventa criterio prevalente rispetto alla residenza: se un bambino ha due genitori, entrambi devono contribuire alla sua crescita e alla sua educazione. I genitori non coniugati o separati devono mantenere i figli congiuntamente, anche se hanno residenze diverse”. A Firenze l’investimento del Comune per i servizi all’infanzia è stato per l’anno educativo in corso di 24,5 milioni di euro, a fronte di 5,1 milioni di entrate, di cui poco più di 4,3 milioni derivanti dalle rette pagate dalle famiglie e 700 mila euro di contributi regionali. Le strutture educative sono 66, di cui 34 a gestione diretta (33 nidi e un centro gioco), 19 convenzionate e 14 in appalto a soggetti del privato sociale, a cui si aggiungono tre servizi domiciliari in convenzione “a casa dell’educatore”. I bambini che usufruiscono dei diversi servizi sono 2.448, a fronte di una lista di attesa comunque lunga: 800 bambini. Sempre meglio del 2011-2012, però, quando i bimbi per cui era stata fatta richiesta ma che non avevano ottenuto un posto al nido comunale erano stati ben 1.300.


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politica

Maggio 2013

PROGETTI. Il sindaco Renzi ha fatto il punto della situazione con tecnici e dirigenti

“Cento luoghi”, via al rush finale L’obiettivo è terminare le opere prima

REGOLAMENTO URBANISTICO. Sondaggio on line

della scadenza del mandato. Fari puntati

“Cittadini, dite la vostra”

su Cascine, strade e contenitori vuoti

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Ilaria Esposito

M

anca poco più di un anno – salvo imprevisti – alla scadenza naturale della giunta Renzi. Un termine che coincide con quello stabilito a inizio mandato per la riqualificazione della maggior parte dei cosiddetti “cento luoghi”. Cantieri aperti, “contenitori vuoti”, zone degradate: ecco il punto della situazione. A metà dello scorso mese il sindaco ha riunito tecnici e dirigenti di Palazzo Vecchio nel salone de’ Dugento. Tre ore d’incontro in diretta streaming per riassumere cosa è stato fatto e quanto ancora c’è da fare. Fra i punti del famoso programma sui quali non c’è ancora stato un intervento risolutivo c’è il parco delle Cascine. Tuttavia, l’inaugurazione del centro visite alle ex Scuderie e il rifacimento dell’illuminazione sono previsti, secondo quanto emerso nell’assemblea, entro la scadenza della consiliatura. Stessi tempi per il collettore di riva sinistra. Passando ai cosiddetti “contenitori vuoti”, Renzi vorrebbe inaugurare anche il giardino dell’ex Meccanotessile entro maggio 2014. Quanto

al vicino ex Panificio militare di via Mariti, invece, pare che si stia trovando una soluzione, ma i tempi sembrano ancora piuttosto lunghi. Per l’ex hotel Majestic di piazza dell’Unità c’è un probabile progetto di riapertura. Fra i cento luoghi anche diverse aree che necessitavano (e necessitano) di interventi stradali. La pedonalizzazione di piazza San Firenze è prevista entro il prossimo 6 giugno. Per piazza delle Cure, invece, l’avvio del progetto arriverà nel dopo elezioni. Lunga la strada anche per la realizzazione del parcheggio di piazza del Carmine e per quello di Ponte a Mensola. Le strade del centro, invece, da piazza Duomo a via Tornabuoni, passando per via Martelli, saranno sistemate entro l’estate. Via Palazzuolo dovrà aspettare il 2015. Al numero dieci dell’ormai famosa lista c’è l’inceneritore di San Donnino, ai confini del comune di Firenze, la cui eliminazione è ancora in alto mare. Centralissima, invece, la Torre di San Niccolò, che da programma avrebbe dovuto tornare a disposizione dei fiorentini, ma che è ancora chiusa al pubblico.

Matteo renZi

Secondo Marco Stella, capogruppo del Pdl, il problema è che “a parte le risorse, mancano le idee. Prendiamo l’ex Panificio militare. Non si è saputo cosa farne. I contenitori vuoti resteranno tali”. Bilancio negativo anche per Massimo Sabatini della Lista Galli, che definisce quella dei cento luoghi “una questione emblematica della politica renziana, fatta di promesse altisonanti”. E spiega: “Che ci fossero patto di stabilità e burocrazia si sapeva anche prima. Si dovevano individuare trenta, non cento luoghi”. Nel corso della diretta streaming, il sindaco Renzi ha poi chiesto di aggiustare l’orologio della torre di Arnolfo, che non ha la lancetta dei minuti. Quella delle ore, però, funziona, e scandisce già il tempo per portare a termine i progetti.

n sondaggio on line per decidere sul regolamento urbanistico, in vero stile 2.0. I residenti dei cinque quartieri fiorentini avranno uno spazio all’interno del portale del Comune per dire la loro, fino al 20 maggio, sulla definizione del piano che stabilirà quali opere di interesse pubblico saranno realizzate nei prossimi cinque anni. Per partecipare servono pochi minuti di tempo. La raccolta delle opinioni avverrà soltanto attraverso la rete civica e, una volta scaduti i termini per compilare il formulario, l’analisi dei risultati sarà pubblicata on line. Ecco com’è composto il sondaggio. Una volta selezionato il quartiere in cui si abita, sullo schermo compaiono una a una le sette domande del “quiz”. Con diverse sfumature, si chiede agli utenti di esprimere la propria preferenza su una gamma di spazi e attività da poter implementare nel luogo di residenza. L’iniziativa è stata promossa dall’assessore alle politiche del territorio Elisabetta Meucci, che spiega: “Si tratta di rispondere a poche, semplici domande. Un’opportunità per aiutarci a capire quali sono le opere d’interesse pubblico ritenute più utili nel proprio quartiere. Pochi minuti, in forma anonima, che

per noi sono di grande importanza”. Meucci assicura: “Al termine della fase di raccolta delle opinioni dei cittadini i tecnici terranno conto dei risultati del sondaggio”. “La speranza – continua l’assessore – è che questo strumento possa davvero essere utilizzato dai cittadini. Ci auguriamo che i partecipanti facciano proposte interessanti, non soltanto gestionali”. Per accedere al portale e esprimere la propria preferenza si può digitare l’indirizzo http://sondaggi.comune.fi.it/ limesurvey2/index.php/576996/ lang-it. In alternativa, si può andare sul sito www.comune.fi.it e cercare il formulario nella sezione “Regolamento urbanistico”, in “Piani e /I.E. progetti”.

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zoom

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VERDE. A Firenze sono quaranta le aree “adottate” in prima persona dai cittadini

Cara, scendo ad aprire il giardino (pubblico) Sono singoli abitanti, gruppi di condomini o vere e proprie società a prendersi cura di questi parchi, per salvare una zona dal degrado o semplicemente per ricostruire in qualche modo la vita di quartiere di un tempo Elisabetta Terigi

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i Giardini di BorGo

uando si varca la soglia del giardino di borgo Allegri, al civico 18, sembra quasi di entrare in un’area verde privata. Tutto curatissimo. A custodirlo sono solo tre persone. Fanno parte dell’Associazione rionale di Santa Croce e aprono il piccolo parco tutti i giorni dalle 9.30 alle 18.30. Tengono puliti i bagni, sempre riforniti di carta igienica, detersivi e pannolini per i più piccoli. Organizzano feste di compleanno e si ritrovano per la Befana, Carnevale, la festa della Donna, quella di Primavera e la Rificolona. Dal lunedì al venerdì, dopo la scuola, vengono qui dai sessanta ai cento bambini. Ogni domenica, poi, nei casottini di legno in fondo al giardino, giovani e meno giovani vedono la partita tutti insieme davanti alla tv. Renato Hoffmann è il presidente del centro. “Noi facciamo tutto questo per valorizzare l’integrazione – racconta Hoffmann con un certo orgoglio – il quartiere 1 non ha altri spazi come questo. Il giardino d’Azeglio è bellissimo, ma è senza controllo. Là i giochi sono stati cambiati quattro volte, da noi solo due in dodici anni”. A Firenze sono quaranta le aree verdi che vengono aperte e chiuse da singoli cittadini, gruppi di condomini o vere e proprie associazioni: per salvare un’area degradata, per avere un posto custodito dove portare i propri bambini o semplicemente per ricostruire in qualche modo la vita di quartiere di una volta. L’assessore all’Ambiente del Comune di Firenze, Caterina Biti, è

alleGri

contenta di queste realtà: “Laddove ci sono cittadini che si sentono responsabili, aumenta il controllo sociale”, commenta. Sempre nel quartiere 1, in via Maragliano è nata l’associazione “Giardino di San Jacopino”. Biti ha seguito l’intera vicenda: “Siamo andati a fare un sopralluogo nel giardino con i cittadini che erano scontenti di tante cose, abbiamo spiegato loro la situazione attuale, compreso il bilancio del Comune, mettendo comunque in campo tutta la nostra disponibilità”. Così i cittadini si sono rimboccati le maniche e hanno creato una onlus. “Prima questo giardino – spiega il presidente Daniel Monetti – aveva una persona pagata dal Comune, poi l’anno scorso l’area è stata abbandonata a se stessa e allora abbiamo pensato all’associazione come strumento di cittadinanza attiva e per l’organizzazione di eventi”. Un caso simile è quello del giardino dei Nidiaci, a pochi metri da piazza Tasso. Anche lì i residenti hanno creato un gruppo con obiettivi che non si limitano alla gestione del giardino dietro la ludoteca. Miguel Martinez, che vive a San Frediano dal 2000, vorrebbe vigilare anche sui beni comuni del quartiere e riunire le vecchie generazioni di sanfredianini autentici con chi viene da fuori e vive qui. Poi c’è il giardino di Santa Rosa, dove le chiavi per aprire e chiudere le hanno le mamme del quartiere, mentre a San Niccolò è appena stata registrata una nuova associazione per valorizzare il giardino di Carraia.

IL CASO Il problema coinvolge genitori e proprietari. Ma all’orizzonte qualcosa si sta muovendo

Spazi “contesi” da cani e bambini, ora si cercano soluzioni

I

l cane, si sa, è il miglior amico dell’uomo, ma c’è a chi fa paura: a volte ai bambini, più spesso ai loro genitori. Annibale frequenta spesso il parco delle Cascine con la figlia e non è contento: “Dovrebbero fare qualcosa: ho una bambina piccola e ho sempre paura per lei, molti cani qui sono sciolti”. Ad accorgersi del problema non sono solo padri e madri apprensivi, ma anche qualche proprietario di cane, come Roberto che, con Juri al guinzaglio, chiarisce: “Gli animali dovrebbero essere sempre legati, invece qui all’Isolotto, in via Ussi, sono spesso liberi, e non si sa mai cosa possa passare loro per la testa. Bisognerebbe essere

più prudenti”. La convivenza negli spazi verdi è un problema sentito in più parti di Firenze. Elisa abita in centro e porta il suo bambino al giardino D’Azeglio, ma le dispiace vederlo rinchiuso in un recinto con i giochi: “Con i cani si dovrebbe trovare un equilibrio – osserva – anche per loro piazza d’Azeglio è l’unico spazio verde qui vicino, ma per i bambini gli animali possono essere pericolosi se non sono sotto controllo, l’unica soluzione sarebbe delimitare qui una zona dedicata a loro”. Dall’altra parte c’è Paolo con il suo Teodoro, che si lamenta delle aree per cani, poche e ristrette: “Dove vado io, in via di Soffiano, al giardino

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del Boschetto, è in cima alla collina e per arrivarci ci vuole tempo. Quando sono di fretta finisco per farlo passeggiare per strada e c’è sempre chi protesta”. E allora come fare? Dall’assessorato all’Ambiente fanno sapere che è pronto un progetto per una nuova area cani in piazza Paolo Uccello, mentre quella del giardino di lungarno del Tempio verrà ampliata. Per Caterina Biti, che tra l’altro è veterinaria, “il problema non sono i cani, ma lo sono talvolta i loro padroni che non hanno più diritti degli altri cittadini, ma dovrebbero imparare a pensare due volte, per la propria /E.T. persona e per il proprio cane”.

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IN AUTO. Gli scenari più pericolosi “ricreati” grazie a un moderno sistema dell’Università

Un simulatore per studiare i rischi al volante Serena Wiedenstritt

Al momento ci si concentra su quanto accade durante il transito in galleria,

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ma in futuro si potrà capire come rendere le strade a misura d’uomo. E non solo

rriva dall’Università di Firenze il sistema più moderno per simulare gli scenari più pericolosi che può capitare di dover affrontare alla guida di un veicolo. Per la precisione, si deve al Laboratorio per la sicurezza e l’infortunistica stradale (Lasis) dell’ateneo fiorentino la messa a punto di un simulatore che riesce a riprodurre e a mixare le variabili meteorologiche insieme a elementi legati alla segnaletica e al traffico di auto e pedoni, il tutto “ambientato” in una situazione reale. Il progetto del modernissimo simulatore di guida, finanziato dalla Regione Toscana sui fondi Por-Creo, al momento viene portato avanti in collaborazione con Project srl e Autostrade per l’Italia, con lo scopo di realizzare un sistema innovativo di gestione integrata del traffico, efficienza tecnica ed energetica, manutenzione e sicurezza stradale nelle gallerie. Ma in futuro potrà essere molto utile per avvicinare il Lasis, da sempre finalizzato alla formazione e alla ricerca sulla sicurezza e l’infortunistica stradale, ad altre realtà, come case automobilistiche, gestori di strade, centri di ricerca pubblici e privati, aziende di trasporto o produzione componenti, compagnie assicurative, associazioni di infortunistica stradale e scuole guida, il tutto con un importante ritorno in termini di sicurezza per gli utenti della strada e, perché no, economico per l’ateneo. Al momento, gli esperimenti condotti sono focalizzati su quanto accade durante il transito in galleria: i ricercatori hanno ricostruito un tracciato autostradale composto da tratti all’aperto e tratti in galleria illuminati con lampade a led e ai vapori di sodio e hanno verificato le reazioni del conducente in condi-

zioni di guida notturna. Ma in futuro sono pronti a studiare come rendere la strada a misura d’uomo, vale a dire pensata e realizzata in modo compatibile con i processi cognitivi attraverso i quali il guidatore decide le manovre da effettuare nelle diverse situazioni in cui si trova coinvolto, e potrebbero focalizzarsi sull’analisi della capacità di reazione al volante sotto gli effetti di alcol, droghe o semplice stanchezza. Il passaggio successivo per aiutare gli automobilisti sarà quello di ipotizzare e testare il supporto che possono offrire le moderne tecnologie dell’informazione e della comunicazione nel suggerire il modo corretto con cui affrontare, ad esempio, un tratto di strada con scarsa visibilità, o nel ridurre il livello di affaticamento e distrazione del conducente. Fra le altre prospettive che si aprono grazie al Lasis dell’Università di Firenze, anche la verifica dell’efficacia della segnaletica, lo sviluppo di nuovi scenari per una mobilità sostenibile e la progettazione ergonomica dei veicoli integrati con i nuovi sistemi Adas (Advanced driver assistance systems). La strada e le macchine del futuro, insomma, potrebbero nascere al Polo scientifico e tecnologico di Sesto Fiorentino.

IL PROGETTO. Promosso dall’associazione Guarnieri, è rivolto ai club di basket

La sicurezza si impara in campo

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iunge alla seconda edizione il premio Lorenzo Guarnieri, rivolto alle società sportive dilettantistiche della provincia di Firenze, che tanto possono fare per sensibilizzare e promuovere una cultura della sicurezza stradale tra i loro atleti. L’iniziativa, promossa dall’associazione Lorenzo Guarnieri, è intitolata al ragazzo fiorentino che ha perso la vita sulla strada nel 2010, vittima innocente di “alcol e droga passivi” quando non aveva ancora compiuto 18 anni. Il premio Lorenzo Guarnieri edizione 2013 si chiama “Alza la sicurezza”

ed è rivolto alle società di pallacanestro, che hanno tempo fino al 26 maggio per presentare il proprio progetto per parlare di educazione stradale ai giovani atleti, alle loro famiglie, agli allenatori e ai dirigenti. Quattro i criteri validi per la selezione: validità del progetto o programma presentato, numero di atleti e/o genitori coinvolti, riproducibilità del progetto, originalità e innovazione. Alla società vincitrice andranno 1.500 euro, mentre le società classificate come seconda e terza riceveranno rispettivamente 1.000 e 500 euro. Entro dodici mesi

i progetti verranno poi attuati. Per l’associazione il premio è un’occasione di riflessione sull’importanza della consapevolezza dei rischi stradali: “Lo sport è stato molto importante nella vita di nostro figlio, che proprio attraverso lo sport aveva imparato a essere leale e responsabile – spiegano i genitori di Lorenzo – quando i ragazzi fanno attività sportiva e si divertono, è il momento ideale per insegnare loro quali sono i comportamenti corretti da tenere sul campo come sulla strada. E, in ge/S.W. nerale, in ogni attività della vita”.


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focus

LA REALTÀ. L’associazione fiorentina si occupa delle persone con la sindrome di down

Le storie dei ragazzi di Trisomia 21 Tanti i progetti portati avanti, tante le belle pagine scritte in oltre trent’anni di attività: “Questa è una disabilità doppiamente penalizzante”. L’obiettivo è la conquista di una vita indipendente Sara Camaiora

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rentaquattro anni di attività sul territorio a fianco di persone con la sindrome di down, oltre duecento associati e più di venti professionisti attivi nell’ambito di neuropsichiatria infantile e per adulti, logopedia, integrazione scolastica, inserimenti lavorativi, laboratori di autonomia sia per adolescenti che per adulti, corsi di teatro, musica e arte, di educazione all’affettività e alla sessualità, con un percorso mirato alla vita indipendente. È questa l’associazione Trisomia 21, importante realtà del territorio fiorentino, come ci racconta Antonella Falugiani, la presidentessa. “La sindrome di down, che fa ancora tanta ‘paura’, è una disabilità doppiamente penalizzante, in quanto, oltre a essere caratterizzata da un indubbio quanto variabile ritardo cognitivo, porta insito il pregiudizio dovuto ai tratti somatici – spiega – abbattere il pregiudizio e avere la possibilità di garantire il percorso di abilitazione sanitaria a chiunque ne faccia richiesta è tra le priorità del nostro intervento sanitario e socio-culturale. Ma – aggiunge – se da una parte è necessario ottenere una convenzione sanitaria continuativa nel tempo, dall’altra è importante riuscire a trovare canali di comunicazione adatti a veicolare un messaggio positivo di vera inclusione sociale, altrimenti il rischio è quello di rendere autonomi i nostri ragazzi, capaci di vivere in questo mondo da veri cittadini, ma di farli scontrare con una società che non è pronta e matura per accoglierli e includerli realmente”. Tra i tanti progetti portati avanti

ce n’è uno di cui Falugiani va particolarmente orgogliosa. “Quello più toccante è sicuramente il potenziamento cognitivo e in particolar modo l’intervento rivolto ai bimbi entro l’anno d’età: ‘Io lallo’, rivolto soprattutto agli audiolesi ma adatto per chi ha le più svariate sindromi genetiche, cromosomiche. Un intervento precoce, che non viene proposto nell’ottica di ‘fare il più possibile’, ma di fornire aiuti mirati e programmati allo scopo di favorire la percezione e l’elaborazione centrale degli stimoli ambientali più significativi per lo sviluppo”. Ma sono tante le belle storie nate grazie a Trisomia 21: una di queste è quella del bar del Mandela Forum, dove durante eventi sportivi e culturali i ragazzi con sindrome di down, affiancati da operatori e volontari, lavorano ognuno con una mansione specifica, come addetti ai panini, alle bibite, ai caffè, ecc. “Concretamente, quando una famiglia si rivolge all’associazione, si cerca di attivare un processo di cambiamento che abbia come protagonisti il bambino/ragazzo, la sua famiglia e il suo ambiente di vita – prosegue Falugiani – nell’esperienza e nell’attività dell’associazione, infatti, l’abilitazione coincide necessariamente con l’elaborazione di un programma di supporto individualizzato, che non è la somma di una molteplicità di interventi, ma un concreto accompagnamento della persona dalla nascita fino alla vecchiaia, mediante un continuo impegno di integrazione con le politiche sanitarie, scolastiche, del lavoro e del tempo libero”.


speciale salute

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L’INIZIATIVA. In programma questo maggio incontri e colloqui

Un mese per parlare di psicologia

VADEMECUM. Cosa fare e cosa no

Torna l’incubo punture: le mosse vincenti contro la zanzara tigre

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orna la bella stagione e la zanzara tigre non si fa attendere. E così addio a tranquille notti e sonnellini pomeridiani, magari all’aperto. L’insetto, infatti, ama il nostro tipico clima estivo, con temperatura media intorno ai 25 gradi e alta umidità. Per evitare di dover condividere il sonno con lo spiacevole ronzare della zanzara tigre in sottofondo è necessario bonificare la aree umide dalle uova di questo fastidioso insetto: si tratta di una semplice operazione che, attraverso poche accortezze, tutti possono mettere in pratica. Si sa infatti che in città più del 70% dei focolai di zanzara tigre si trova in area privata, soprattutto in giardini privati, corti interne, piazzali condominiali, terrazzi, balconi e orti. Ecco quindi le mosse vincenti contro la zanzara tigre, variante super aggressiva della zanzara comune che si riconosce per la livrea “tigrata”, vale a dire le striature bianche su capo, torace, addome e zampe. Per evitare la nascita e lo sviluppo della larve, è necessario innanzitutto eliminare i sottovasi e moderare le annaffiature. Poi impedire i ristagni di acqua piovana sui teli e sugli altri oggetti stesi all’aperto, e controllare che non si formino “pozze” nelle grondaie e nei canali di scolo. Banditi inoltre tutti i contenitori che con la pioggia possano raccogliere acqua (barattoli, ciotole per animali, piscine gonfiabili, giochi per bambini, pneumatici) e ospitare focolai di zanzare. Per bidoni, secchi, cisterne e vasche sono consigliabili coperchi ermetici, teli ben tesi o reti a trama molto fitta. Una volta scongiurato il rischio di “allevare”, seppur inconsapevolmente, focolai di zanzara tigre, passiamo a preoccuparci di quelle che comunque la spunteranno, anche a causa dei comportamenti di vicini meno attenti alle regole indicate qui sopra. Meglio ricordarsi quindi che la zanzara tigre è attirata dai colori scuri: per sfuggirle conviene indossare abiti chiari, oltretutto più freschi. Da evitare anche i profumi, mentre potrebbero non guastare prodotti repellenti come quelli naturali venduti in erboristeria e farmacia. Per chi infine dovesse sviluppare una reazione allergica alla puntura della zanzara tigre, se non si tratta di un fenomeno così grave da rivolgersi al medico spesso basta lavare e disinfettare la zona interessata, resistere all’impulso di grattarsi e applicare una crema lenitiva e antinfiammatoria. /S.W.

Serena Wiedenstritt

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on c’è salute senza salute mentale. Questo il titolo della sesta edizione dell’iniziativa “Maggio di informazione psicologica”, ideata da un vasto gruppo di psicologi e psicoterapeuti che si svolgerà in tutta Italia e che prevede anche un ampio calendario di appuntamenti gratuiti in programma a Firenze durante tutto il mese di maggio. I trentotto appuntamenti aperti al pubblico comprendono incontri informativi e a tema, conferenze, seminari e gruppi esperienziali nei quali si affronteranno i più vari argomenti della vita quotidiana, indagati attraverso la lente della psicologia, e coinvolgeranno ventiquattro tra psicologi e psicoterapeuti. Fra i temi toccati, alcuni sono di interesse “comune”, da come affrontare l’ansia a come essere genitori “sufficientemente buoni”, da come rapportarsi all’insorgere di una malattia a come ricavarsi spa-

zi di benessere psicologico durante (e nonostante) questo periodo di crisi. All’ordine del giorno dei diversi incontri anche le emozioni come l’amore e i rapporti di coppia, piuttosto che la ricerca della felicità. Ma non solo: alcuni incontri saranno dedicati a tematiche specifiche come la malattia oncologica o la costruzione del legame in caso di adozione. Il programma completo delle iniziative si può consultare on line sul sito www.psicologimip.it. Sullo stesso portale sarà possibile anche prenotare un colloquio gratuito con uno psicologo sul proprio territorio, cui farà seguito la presentazione di materiale informativo sulla psicologia e sul fare degli psicologi. Obiettivo degli psicologi della rete Mip – viene spiegato – è promuovere il benessere psicologico dei cittadini, ossia fornire a tutti gli strumenti per raggiungere una condizione di equilibrio fra la persona con le sue

necessità e le sue risorse e l’ambiente in cui vive. Sul fronte della salute mentale, ad ogni modo, da anni in Toscana si assiste a una progressiva riduzione dei ricoveri per disturbi psichici, che nel 2011 sono stati 3,5 ogni mille abitanti e alcuni anni fa sfioravano i 5 per mille abitanti (nel 1997 la percentuale era di 4,6 per mille abitanti). Quanto alle cause dei ricoveri, il disturbo bipolare assorbe il 24,1% dei casi, seguito dal disturbo schizofrenico (15,4%) e dalla sindrome depressiva (12,9%). Nel 2011, nella nostra regione, 77.922 utenti, di cui il 70% adulti, sono ricorsi ai servizi di salute mentale territoriali, soprattutto per disturbi affettivi (20,2%) e disturbi d’ansia e somatoformi (11,8%). Molto, forse troppo, utilizzati sono i farmaci antidepressivi, con un consumo al di sopra della media nazionale, mentre si attesta sotto la media italiana il ricorso agli antipsicotici.

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Maggio 2013

SUL PALCO/1. Alla scoperta delle strutture più piccole o di periferia. Ognuna con la sua storia

Tra i teatri “nascosti” negli angoli di Firenze Sara Camaiora

U

n’offerta culturale variegata per un pubblico composito, a dispetto delle ristrettezze economiche. È quella che si può trovare nei tanti teatri fiorentini, in quelli più piccoli o di periferia. Tutti hanno una loro storia, una particolarità o una specificità che li distingue nel panorama cittadino. Uno di questi è il teatro Everest, nella zona del Galluzzo. La ricetta di quest’anno è coniugare a un’offerta di teatro emergente la rassegna “Nuove creature”, una vasta offerta musicale e di danza, nonché produzioni per bambini. Anche questo mese tanti appuntamenti in vista, con lo spettacolo “Storia di una strage” dedicato al ventennale dei Georgofili, il 24 maggio. Una media di 152 spettatori a replica, tra i primi posti nei teatri toscani con meno di trecento poltroncine: sono questi, invece, i numeri del teatro Lumière, sempre nel quartiere 3. “Un mix di grandi nomi e professionalità del territorio, un pizzico di leggerezza abbinata a proposte di qualità, accoglienza familiare degli spettatori”: questo il segreto del suo successo secondo il direttore artistico Marco Predieri. Eccellenze della stagione di quest’anno Anna Meacci, con lo spettacolo “Caldane”, Paola Tiziana Cruciani e Alessandra Costanzo in “Donnacce”. È invece nel cuore del quartiere 5 il teatro di Rifredi, costruito nel 1911, chiuso per anni e poi riaperto nel 1986 con la direzione artistica e organizzativa della compagnia Pupi e

commentA su

Fresedde. Nella sua programmazione rassegne, teatro di ricerca e artisti esordienti: dal 2003, considerando la vasta attività di Pupi e Fresedde indirizzata ai bambini e alle scuole, è “Teatro Stabile d’Innovazione per l’Infanzia e la Gioventù”. Tra gli spettacoli di quest’anno da segnalare il nono anno di repliche de “L’ultimo harem”, con l’attrice Serra Yilmaz. Dopo un bando del Comune di quattro anni fa è stato affidato in gestione alla compagnia Teatri d’Imbarco e ora si sta affermando: è il teatro delle Spiagge, in via del Pesciolino. “Abbiniamo nostre produzioni con ospitalità di livello, con un’attenzione particolare alle tematiche sociali”, spiega Giulia Attucci, responsabile dell’organizzazione. Dal 23 al 25 maggio il teatro delle Spiagge ospiterà la tre giorni di teatro multietnico “Sensi in migrazione” con performance, letture e un buffet multietnico. Più attenzione alla danza e a forme di teatro sperimentali si trova invece al Teatro Cantiere Florida. “Abbiamo inserito spettacoli di danza di livello internazionale e tanto teatro contemporaneo, che è meno presente a livello locale – racconta Gianluca Balestra, il direttore – un momento importante per noi è stata la giornata dedicata allo scrittore Antonio Tabucchi: abbiamo infatti ospitato una maratona di letture di dieci ore”. Teatro di tradizione e commedie classiche: è questa la cifra stilistica del teatro del Cestello, che quest’anno ha messo a punto anche una rassegna speciale di monologhi con Laura Curino, Marco Baliani, Gianluigi Tosto, Silvia Frasson, Elisabetta Salvatori, Silvia Paoli e Alessandro Benvenuti.

teatro di rifredi

teatro Cantiere florida

teatro lUMiÈre

Dal cabaret all’attività per i più piccini

Grandi nomi e un’offerta sperimentale

Il segreto? “Leggerezza” di qualità

Importante luogo d’aggregazione giovanile dedicato al cabaret negli anni ‘60 e ‘70, affidato provvisoriamente alla compagnia teatrale Pupi e Fresedde nel 1984, dopo lavori di ristrutturazione nel 1986 riapre i battenti sotto la sua gestione con il nome attuale. Dal 2003 è Teatro Stabile d’Innovazione per l’Infanzia e la Gioventù, e ha ottenuto la qualifica di Ente di Rilevanza Regionale.

Già Cinema Teatro Florida, l’edificio costruito negli anni ‘50 viene recuperato e ristrutturato da Elsinor Teatro Stabile di Innovazione, costruendo uno spazio in cui spettatori e attori interagiscono. Cifra caratteristica della programmazione l’attenzione a teatro sperimentale e danza contemporanea, assieme a una scelta di grandi nomi e una stagione apposita dedicata ai più piccoli.

Ex cinema rionale del Centro incontri di Badia a Ripoli, viene ristrutturato e apre nel 2010. Intercettare una domanda di teatro più “leggero”, vicino alla commedia ma sempre tenendo conto del livello della proposta e della qualità degli spettacoli è la sua ricetta, di successo dal momento che si è imposto come una delle novità più partecipate della scena fiorentina e toscana.


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SUL PALCO/2. La domanda c’è, ma anche i problemi non mancano: ecco come si resiste

Crisi e difficoltà: F le “ricette” per non far calare il sipario

Sara Camaiora

are cultura in tempo di crisi, una missione (quasi) impossibile. Ma, nello stesso tempo, i piccoli teatri resistono con un bilancio tutto sommato positivo della stagione, segno che la domanda a Firenze esiste e desidera un’offerta adeguata. Ma quali sono le principali difficoltà che tutti i giorni devono essere affrontate? Marco Predieri, direttore artistico del teatro Lumière, annovera “le spese, tra tasse e bollette, l’assoluta mancanza di contributi pubblici e la scarsa attenzione dei media sui teatri piccoli”. Il teatro del Cestello è invece gestito da un’associazione senza fini di lucro composta da 35 attori professionisti e non: anche gli attori famosi che si esibiscono – viene spiegato – si abbassano molto il cachet, una soluzione che quindi consente di ottimizzare le risorse. “Le difficoltà economiche implicano anche la necessità di selezionare ancor di più gli spettacoli e puntare sulla massima qualità”, sostiene Gianluca Balestra, direttore del Teatro Cantiere Florida in via Pisana. Un fattore negativo, secondo alcuni, per il futuro dei piccoli teatri fiorentini sono le difficoltà dell’associazione Firenze dei Teatri, che da oltre dieci anni riunisce venti teatri dell’area metropolitana fiorentina: dal 6 marzo ha chiuso l’infopoint alle Murate e, dalla fine di questo mese, potrebbe cessare la sua attività. Gli abbonamenti trasversali messi a punto dall’associazione, ovvero Passteatri e Passfamily, sei ingressi validi in tutte le strutture dell’associazione a prezzi convenienti, hanno quest’anno raggiunto il picco del successo, con 1.639 sottoscrizioni e 9.834 biglietti emessi, il 13% in più dello scorso anno. “Con la scomparsa di queste formule di abbonamento a costo contenuto rischiamo di perdere pubblico, considerando che gran parte del nostro preferisce spendere meno per uno spettacolo”, commenta Giulia Attucci del teatro delle Spiagge. È consapevole delle difficoltà e dell’importanza di questi enti culturali anche l’assessore alla cultura del Comune di Firenze Sergio Givone. “A Firenze c’è un panorama complesso, con delle specificità che sicuramente vanno incentivate – sostiene – è vero che i finanziamenti sono modesti e le risorse, a partire da quelle nazionali, sono sempre più esigue. Di certo i piccoli teatri ci stanno a cuore, ma siamo convinti che serva un sistema di teatri in cui ognuno svolga il suo ruolo: è in questo contesto che ad esempio un teatro come la Pergola assume una funzione irrinunciabile, se rischiasse nuovamente il naufragio tutti ne ricaverebbero un danno enorme, ci sarebbe una vera e propria depressione dell’universo teatrale cittadino”. E, sulla questione Firenze dei Teatri, Givone risponde: “Stiamo lavorando, consapevoli che svolga un’azione importante, ma è vero che in questo contesto i singoli operatori sono comunque chiamati al reperimento di risorse esterne”.

teatro delle SPiagge

teatro evereSt

teatro del CeStello

Un’attenzione particolare al sociale

Innovazione, musica e letture

Tradizione e monologhi d’autore

Oggetto di un bando del Comune di Firenze, lo spazio di via del Pesciolino viene affidato in gestione alla Compagnia Teatro delle Spiagge, che ne fa il suo centro di produzione e formazione. Accanto alla loro produzione c’è una programmazione che si basa su ospitalità di livello, con un’attenzione speciale alle tematiche sociali, considerando sempre l’ubicazione “periferica” del teatro.

Un teatro giovane che si è ormai imposto nonostante la posizione decentrata. Questa stagione ha visto un cartellone dedicato a teatro innovativo e sperimentale, “Nuove creature”, “Corrispondenze”, una rassegna di teatro e musica, letture di testi con accompagnamenti, e poi le “Domeniche da favola”, ancora appuntamenti musicali ma di domenica pomeriggio, rivolti ai bambini.

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Nato agli inizi del secolo scorso come piccola sala parrocchiale e chiuso durante la guerra, devastato durante l’alluvione, riapre nel 1985 e, da allora, il teatro gode di una continua crescita di popolarità. Innovazione e tradizione convivono nel suo cartellone: anche quest’anno commedie classiche e spettacoli della tradizione, ma anche una rassegna di monologhi con attori famosi.

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IL CASO. Nell’ultima lista dei convocati in Nazionale non c’erano giocatori di Montella

Quell’azzurro troppo poco... viola Il Mondiale brasiliano si avvicina e la speranza dei tifosi gigliati è quella di veder far parte della spedizione anche qualche loro beniamino. Aspettando il ritorno di Pepito Rossi, occhi puntati sul “trio” Viviano, Aquilani e Pasqual

il ct della

naZionale cesare prandelli

Irene Delfino

C

overciano, sulla carta, dista soltanto pochi chilometri dallo stadio Franchi, ma per Viviano, Pasqual e Aquilani il Centro Tecnico sembra ancora lontano. Nella lista dei convocati in Nazionale nell’ultimo match di qualificazione ai Mondiali, disputato lo scorso 26 marzo contro Malta, non figurava neanche un giocatore viola. Quando la Fiorentina, nella sua storia, ha dato 69 giocatori alla maglia azzurra. Restringendo il campo ai campionati del mondo, si può notare come dal 1934 ad oggi solo tre volte i nomi dei giocatori viola non abbiano fatto parte del gruppo. Si ricordano Pandolfini, Albertosi, “Picchio”, Baggio, Toldo, Toni, solo per citarne alcuni. O l’indimenticabile terzetto Antognoni, Galli e Graziani, che nel 1982 alzò al cielo la Coppa del Mondo. Proprio uno di quei campioni del mondo, l’ex portiere viola Giovanni Galli, è stupito: “Viviano è sempre stato

nel giro”, afferma. Il portiere di Fiesole, dopo l’addio di Morgan De Sanctis alla porta azzurra, può intravedere uno spiraglio per la chiamata di Prandelli. “Mi augurerei che riconquistasse la Nazionale per meriti – spiega Galli – e non perché il secondo portiere smette di giocare”. In questi mesi Emiliano, tra i pali viola, si sta giocando non solo la possibilità di andare in Brasile nel 2014, ma anche la permanenza a Firenze. Dovrà convincere, oltre al ct azzurro, i dirigenti della Fiorentina, Pradè in primis, di essere un portiere di alto livello, affidabile tra i pali, e quindi di valere il prezzo del riscatto dal Palermo (7,5 milioni, anche se molto probabilmente sarà destinato a scendere). Proprio con le brutte prestazioni nella prima parte di stagione a Firenze, Viviano ha perso la Nazionale. Ma Prandelli l’aveva sempre visto di buon occhio, convocandolo due volte nei match di qualificazione contro Malta l’11 settembre e contro la Danimarca il 16 ottobre. “Mi dispiace che Pasqual sia fuori – continua Giovanni Galli – ritengo che potesse essere il momento giusto per convocarlo: Manuel è un grande professionista

ed è tornato ai suoi livelli, forse anche di più. Di solito in Nazionale si portano sempre i migliori, ma facendo una certa programmazione. I Mondiali sono il prossimo anno, non tra quattro anni”. Come dire che nel caso del capitano viola, sempre fuori dal gruppo azzurro nelle partite di qualificazione, sarà davvero difficile entrarci. Può invece incrociare ancora le dita Alberto Aquilani, tra gli undici schierati da Prandelli nell’amichevole contro l’Inghilterra del 15 agosto scorso: “Lo stesso Montella lo ha spronato a dare di più”. La continuità che Alberto cerca con la maglia viola, con cui alterna ottime prestazioni ad altre un po’ opache, potrebbe aprirgli anche le porte azzurre. Impossibile, poi, dimenticarsi di Giuseppe Rossi: quando tornerà a essere il vero “Pepito”, per lui è già pronta una maglia da titolare, in un tridente offensivo completato dal tandem rossonero El Shaarawy-Balotelli. Non c’è insomma da disperare: mancano ancora la Confederation Cup e cinque partite di qualificazione prima del Mondiale 2014. Sperare di vedere un azzurro un po’ più viola non è un’utopia. Brasile, arriviamo.

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sport

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LAVORI IN CORSO. Quest’anno la squadra ha sorpreso tutti: ora c’è da fare il salto di qualità

Fiorentina, cosa manca per il top Nessuno, se non altro per scaramanzia, vuol parlare di obiettivi per la prossima stagione, ma in molti sognano già. Anche di centrare il “bottino grosso” Lorenzo Mossani

L

a serie A 2012/13 è ormai agli sgoccioli, e la Fiorentina ha sorpreso un po’ tutti. Alzi la mano chi, a inizio stagione, sperava che la rinnovatissima squadra di Montella potesse giocare così fin da subito. E allora, in vista della prossima stagione, tra i tifosi c’è già chi sogna di raggiungere obiettivi che – se non altro per scaramanzia – non si possono dire. Ma cosa manca per arrivare al top? Per diventare veramente grandi ci vuole continuità, cosa che forse è più mancata quest’anno alla Fiorentina. Quella continuità tipica delle grandissime squadre, quelle che alla fine lottano per il bottino grosso. La Fiorentina è forte con le forti (vittorie con Milan, Lazio e Inter, per esempio), ma non è così “squadra” con le piccole. Troppi i punti persi. Soprattutto, ha pesato, in una delle tante fasi cruciali della stagione, la capacità di reagire dopo una sconfitta inaspettata come quella col Pescara. Un super Perin, allora, spezzò i sogni di rimanere in scia alla Juventus. Un gennaio da incubo che ha gelato un’intera stagione. E questo nonostante un centrocampo che si è rivelato, partita dopo partita, fra i più forti d’Italia e probabilmente non solo. Una striscia negativa – quella di gennaio – impensabile per una squadra che può contare su Aquilani, Pizarro e “re” Borja. E allora cos’è mancato? L’esperienza di Montella nel gestire il momento “no” di Viviano, bruciando Neto, dice qualcuno. L’umiltà di portare a casa qualche punticino da trasferte come quella di Catania, Bologna e Cagliari. Una partita giocata a porte chiuse da vincere, ma persa perché – sostengono altri – già con la testa allo scontro Champions col Milan. Chi vuol vincere sa che non è un modo di dire che tutte le partite sono uguali. E così da Cagliari la Fiorentina è tornata a mani vuote, per poi regalare ai tifosi una prestazione eroica nel turno successivo con i rossoneri. Ma, forse, quello che serve maggiormente per arrivare in “altissimo” è una punta, un “vero” centravanti capace di sbloccare quelle partite che di sbloccarsi non ne vogliono sapere. Se non un

Cavani, comunque qualcuno che la palla – in qualche modo – la butti sempre dentro. I nomi dei candidati non mancano, e il calciomercato sta per entrare nel vivo. Senza dimenticare che Montella la prossima stagione potrà contare appieno sul contributo di Giuseppe Rossi. E poi? Se ogni tifoso viola non può che apprezzare il gioco dell’Aeroplanino, c’è chi sostiene che qualche volta la palla in tribuna possa non essere un male. Essere meno “narcisi” spesso non vuol dire essere meno forti. E la Fiorentina lo è, e ancor più si spera che lo sarà. Forte. Fortissima.

CALCIOMERCATO. Le trattative entrano nel vivo: tanti i nomi sul tavolo

Promesse o certezze, le idee per l’attacco S

pepito rossi,

cHi lo aFFiancHerÀ in attacco?

i riparte da quella che per molti addetti ai lavori è quasi da una certezza: le strade di Jo-Jo e della Fiorentina sembrano destinate a separarsi a fine stagione. Ancora – ovviamente – non c’è nessuna certezza, ma un’offerta ritenuta congrua da parte di Manchester City o Arsenal potrebbe dare un’accelerata alla trattativa. Soldi che la società viola potrebbe reinvestire per comprare una punta vera da affiancare a Giuseppe Rossi. Tanti i nomi che vengono associati alla Fiorentina. Qualcuno arriva dal Sud America. Come quello di Ademilson: non un bomber di peso (è alto un metro e 70), ma con un senso del gol che ricorda un certo Di Natale. Classe 1994, l’attaccante si mise in mostra al Mondiale Under 17 del 2011, dove segnò cinque reti. Rapidissimo, attualmente l’erede di Luis Fabiano nel San Paolo, Ademilson è una scommessa che piacerebbe a Macia, ma forse un po’ meno a Pradè, che vorrebbe qualcosa di più sicuro. In questo caso, ecco spuntare un altro nome, quello di un giocatore che ormai di esperienza in serie A ne ha da vendere. Stiamo

parlando del “vero” Tanque, non quello sbarcato a Firenze nella passata stagione. German Denis, 32 anni, non è più giovanissimo, ma quando è in forma fa reparto da solo. Nelle ultime stagioni a Bergamo l’attaccante argentino è esploso. Storica, lo scorso aprile, la tripletta rifilata all’Inter, con tanto di pallone portato a casa a suggellare un’altra stagione vissuta da protagonista. Poi c’è lui, uno dei nomi destinati a diventare protagonisti nella sessione estiva del calciomercato: Pablo Osvaldo. Amato a Firenze per l’indimenticabile gol realizzato a Torino contro la Juventus, per lui si tratterebbe di un ritorno in riva all’Arno. A Roma quest’anno ha incontrato qualche difficoltà, e lui vorrebbe giocare sempre anche per non perdere la fiducia di Prandelli nell’anno del Mondiale. Certo, non costa poco, ma con la cessione del montenegrino e un contratto spalmato in più anni l’affare si potrebbe chiudere. Anche perché lui, Osvaldo, non ha mai nascosto di ispirarsi a Batistuta. E questa, a Firenze, non è certo /Lor.Mos. cosa da poco.

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sport

Maggio 2013

LA REALTÀ. Carine, simpatiche e con la passione per uno sport ritenuto maschile: ecco chi sono

Rugby, le ragazze della palla ovale Simone Spadaro

a 7 anni a Sesto Fiorentino – racconta – e fino a 14 ho giocato in squadre miste. Poi, a 23 anni, mi si è riproposta l’occasione di tornare in campo. È un luogo comune dire che il rugby è solo uno sport maschile. È pieno di regole e la squadra diventa come una seconda famiglia”. Per Firenze questa è la prima stagione. “Erano anni che volevamo fare qualcosa del genere, ma eravamo in poche e senza sponsor. Siamo partite e di questo non posso che essere contenta – ammette – e vorrei che si appassionassero alle nostre gare anche i tifosi che seguono gli uomini. Essendo in sette giochiamo solo su metà campo, ma dal 2014 anche il rugby seven si giocherà a tutto campo. Intanto facciamo la Coppa Italia, ma vorremmo poi passare al campionato nazionale”. L’idea generale, per tutte, è quella di aumentare la notorietà della squadra e poi formare, anche con le ragazze di Prato, Empoli e Livorno, un’unica grande realtà da quindici giocatrici che possa arrivare (almeno) alla serie A2. Non sono certo ballerine: il rugby è uno sport di contatto e spesso queste ragazze giocano su terreni molto fangosi. Occorre dunque molta passione, ma quella sembra non mancare. E il movimento è ormai partito, in una disciplina che sta raccogliendo sempre più consensi tra gli appassionati di sport.

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arine, simpatiche e con la passione per la palla ovale. Sono le ragazze del rugby toscano che quest’anno, tanto per iniziare, stanno giocando la Coppa Italia a sette, la stessa disciplina che sarà presente, per gli uomini, alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016. Queste “pioniere” sognano di unire le forze e creare una squadra di rugby a 15, come i maschi, e magari chiamarla “Granducato di Toscana” per arrivare, un giorno, in Nazionale. Il girone toscano della Coppa Italia comprende le Allupins Prato, il Firenze Rugby 1931, le Ladies Empoli e le Etrusche Livorno. La squadra fiorentina è nata dall’iniziativa di due amici, Loredana Bencini, rugbista, già in quota all’Empoli Rugby Ladies, e Giovanni D’Andria, e il progetto è stato subito accolto con entusiasmo e favore dalla dirigenza biancorossa. Loredana è la team manager, coadiuvata dalla dirigente Daniela Righini. Molto chiare le idee dell’atleta gigliata sugli obiettivi della squadra e della società: “Coinvolgere sempre più persone e avere sempre maggiore partecipazione, è questa la chiave per far crescere il movimento. Siamo un gruppo molto affiatato, con una grande consapevolezza di appartenere a una squadra, una caratteristica sicuramente propria del rugby. Ci siamo buttate in quest’avventura e devo dire che ne è valsa la pena. Quest’anno – aggiunge – stiamo facendo la Coppa Italia Seven: magari, tra uno o due anni, potrebbe essere fattibile un campionato a quindici”. Una passione precoce per uno sport ritenuto prettamente maschile caratterizza la scelta rugbistica di Sara Damasceni, capitana del Firenze Rugby 1931. “Ho iniziato

BASKET. Marco Mannucci, classe ‘86, allena la squadra femminile del Fotoamatore in B

Un ex giocatore sulla panchina “rosa”

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e il Fotoamatore andrà in serie A sarà anche merito suo. Di Marco Mannucci, classe ‘86, ex giocatore in B2 e B1 e oggi allenatore in serie B del Fotoamatore. Così giovane e già allenatore? È un’esperienza bellissima, che mi permette di lavorare in società “sane” di cui condivido la filosofia. Certo, mi manca la carriera da giocatore, ma questa è la migliore alternativa che potessi trovare. Ci sono differenze tra allenare una squadra maschile e una femminile? Per regolamento cambia la palla, le altre differenze le creano gli allenatori. Io cerco di non

fare distinzioni di genere. Certo, nel maschile le prestazioni fisiche sono maggiori e di conseguenza la spettacolarità, ma questo dipende anche dalla maggiore cura che si ha per queste squadre. Gli approcci possono essere diversi, ma devono coincidere gli obiettivi. E le differenze tra seguire una A2 e una B? Principalmente stanno nell’impostazione del lavoro, ma alla Florence si cerca di mantenere alto il livello. Siamo una società che non guarda all’etichetta o al risultato, ma alla crescita di un gruppo a cui trasmettere passione e insegnamenti basati sul lavoro in palestra e sui /Lor.Mos. valori dello sport.

Marco Mannucci

LA CORSA. Il 18 maggio torna la “Freccia Rossa”

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Mille Miglia, tra vip e motori

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nuovamente tempo di Mille Miglia, la mitica “Freccia Rossa” che appassiona grandi e piccini lungo le vie delle città italiane, da Brescia a Roma e ritorno, passando anche dalla Toscana e da Firenze. Il passaggio lungo le strade del capoluogo e della regione avverrà sabato 18 maggio. La Mille Miglia 2013 sarà una corsa per quattrocento “esemplari”. Una manifestazione che, attraverso l’allargamento del numero dei partecipanti (fino allo scorso anno erano 375), punta a essere ancora più importante in ambito mondiale. “Abbiamo deciso di inserire venticinque macchine in una lista speciale per arricchire la qualità delle vetture al via – ha spiegato il presidente della Mille Miglia srl Roberto Gaburri – ma si stratta di auto straordinarie che conquisteranno il pubblico e che non potranno fare classifica. Siamo orgogliosi di avere al via 130 auto anteguerra, più dello scorso anno”. Rispetto al passato è cresciuto anche il numero di auto che effettivamente hanno corso la Mille Miglia storica, che sono passate da 58 a 76 esemplari. Tra i vip annunciati alla partenza spiccano i nomi di Matteo Mar-

zotto e Sebastian Coe, una vecchia conoscenza di Firenze. Nel 1981 Coe stabilì i record mondiali degli 800 metri, sia indoor che all’aperto. Quest’ultimo primato lo ottenne allo stadio Artemio Franchi (che aveva ancora la pista di atletica leggera intorno al campo) durante il meeting di Firenze, con il tempo di 1’41”73. Il suo record del mondo sugli 800 metri rimase imbattuto fino all’agosto del 1997. Per Coe, quindi, un gradito passaggio da una città che ha segnato la sua carriera. Ma anche molti altri nomi noti agli appassionati saranno presenti alla cor/Sim.Spa. sa.


sport nel quartiere

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IN ACQUA. La stagione della società del Q3 non sarebbe potuta cominciare in modo migliore

Comunali Firenze, partenza col botto Carlo Marrone

Già tante, nelle prime prove effettuate in giro per l’Italia, le medaglie conquistate

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dagli atleti di casa nostra, che si sono distinti in più discipline. Tra le gare

eglio di così, la stagione della Canottieri Comunali Firenze non avrebbe potuto cominciare. Nelle prime prove disputate in giro per l’Italia, dai ragazzi della società del Q3 sono state raccolte così tante medaglie che lo spazio in bacheca dedicato a questo 2013 sembra già decisamente affollato... A Città di Castello, nel primo appuntamento nazionale per la canoa discesa italiana, oltre trecento atleti provenienti da tutta Italia si sono sfidati nella dodicesima edizione della “Coppa Italia Primavera”, dove lo squadrone della Comunali Firenze ha messo in fila tutte le altre squadre conquistando il ventunesimo “Trofeo Maurizio Bianconi”, che premia la migliore società dell’evento. Si gareggiava sia sulla distanza sprint che nella classica. Nella gara classica botta e risposta anche nel K1 femminile, con Viola Risso e Costanza Bonaccorsi della Comunali Firenze che si dividevano la posta in palio nei due giorni. Nella Canadese biposto, invece, secondo posto per i biancorossi della Comunali Toccafondi e Rogai. Per il team biancorosso guidato da Niccolò Pandolfini un ottimo test in vista del campionato europeo in programma dal 7 al 12 maggio a Bovec, in Slovenia. Si gareggiava anche a Mantova, sul bacino del lago Superiore, nella canoa maratona, con in palio i titoli italiani nelle imbarcazioni biposto. Si è gareggiato con un meteo davvero insidioso: maltempo, acqua freddissima, onde alte e vento. L’impresa, per quanto riguarda il gruppo biancorosso diretto da Marco Guazzini, è stata compiuta nel K2 ragazzi da Tommaso Freschi e Jacopo

disputate anche quelle di paracanoa, con un occhio a Rio de Janeiro 2016 Tozzi, che si sono laureati campioni d’Italia dopo una gara sempre in testa. Brutta avventura, invece, per il K2 ragazze composto da Sara Bartoli e Camilla Giaccaglia, che era in testa alla gara: le atlete si sono rovesciate e sono rimaste almeno venti minuti nell’acqua fredda, prima di essere rintracciate e soccorse dagli appositi mezzi dell’organizzazione. Le due sono state poi ripescate, suscitando inevitabilmente grandi polemiche e una conseguente riduzione del percorso causa vento e onde. A Casalecchio di Reno, nelle stesse ore, si disputavano i campionati italiani di paracanoa slalom, appuntamento inserito nell’ambito della gara interregionale che ha radunato nella località emiliana quasi trecento atleti. Un evento importante quello dei campionati italiani di paracanoa, un ulteriore passo verso quello che sarà, a Rio de Janeiro 2016, il primo appuntamento per la paracanoa ai giochi Paralimpici. A Casalecchio, nel K1 maschile, vince Pier Alberto Buccoliero della società di Firenze, atleta che ha debuttato lo scorso settembre nel mondo dello sport paralimpico della canoa con tre medaglie d’oro su tre gare alla sua prima partecipazione ai Campionati italiani di velocità in acque piatte. Allenato nella società biancorossa da Marco Guazzini, Buccoliero si è recentemente distinto anche per far parte del team di canoa polo della Comunali Firenze. L’obiettivo dichiarato, per lui, sono le Paralimpiadi di Rio 2016.

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LA KERMESSE/1. Dal 7 al 12 di questo mese torna il festival, alla sua seconda edizione

Cinque giorni nel segno dell’Europa Una serie di incontri e una conferenza internazionale a cui parteciperanno

LA KERMESSE/2

anche i presidenti della Commissione José Manuel Barroso e della Camera

Mille eventi, un’unica Florence design week

Laura Boldrini, oltre al ministro degli interni francese. E in più una notte lunga ventisette ore, per ricordarsi che il vecchio continente ha ancora molto da dire Caterina Gentileschi

L’

Europa fa tappa a Firenze. Proprio così, perché nell’Anno europeo dei cittadini sbarca nel capoluogo toscano la seconda edizione del Festival d’Europa (dal 7 al 12 maggio), un evento di rilievo internazionale promosso dalle maggiori istituzioni europee, nazionali e regionali. Obiettivo della manifestazione è incoraggiare e sostenere la partecipazione democratica dei cittadini dell’Unione Europea. Prestigiose location cittadine – da Palazzo Vecchio all’auditorium di Sant’Apollonia, da Palazzo Medici Riccardi alle Murate – ospiteranno convegni, seminari, workshop e spettacoli dal vivo che coinvolgeranno istituzioni accademiche, centri di ricerca, osservatori politici e associazioni culturali del panorama nazionale e internazionale. Momento centrale nel programma del Festival d’Europa, la conferenza internazionale “The State of the Union”, che si svolgerà giovedì 9 maggio nella cornice del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. The State of the Union vedrà la partecipazione di figure di primo piano della politica, dell’economia e del mondo della ricerca europei. Tra gli ospiti più attesi José Manuel Barroso, presidente della Commissione Europea, Laura Boldrini, presidente della Camera dei Deputati, Emma Bonino, ex vicepresidente del Senato, Cecilia Malmström, commissaria europea, Emma Marcegaglia, amministratore delegato di Marcegaglia Spa, Mario Monti, Rosen Plevneliev, presidente della Repubblica di Bulgaria e Manuel Valls, ministro degli Interni francese. E, per chi ai grandi temi è interessato ma vuole anche una città viva e pulsante, ecco arrivare la “Notte blu”, full immersion di appuntamenti in programma dalle 16 di sabato 11 alle 19 di domenica 12. Ventisette ore (una per ogni Paese membro) dedicate all’Europa, che partiranno con una maratona musicale in piazza della Repubblica e passeranno per una serie di eventi, tra cui la rievocazione storica dell’arrivo di Carlo VIII in città, le visite guidate in Palazzo Vecchio a cura dell’associazione Museo dei ragazzi e il simpatico Bandierai Day in piazza Santa Maria Novella, dove gli esperti sbandieratori fiorentini insegneranno i primi trucchi da conoscere per maneggia-

re una bandiera e far rullare un tamburo. Grande entusiasmo, poi, per il ritorno di “All’improvviso Dante, 100 canti per Firenze”, che trasformerà per cinque ore il centro storico della città nel palco di una grande performance popolare, rendendo ogni passante uno spettatore. Tante le attività all’interno della biblioteca delle Oblate, che ospiterà la mostra RiartEco, il reading “Da Zeus a Nilla Pizzi. I miti di Europa” e la cerimonia di premiazione del concorso letterario “Mara Cassigoli”, con ospite

d’onore Dacia Maraini. Per i più piccoli, alle Oblate, gli appuntamenti da non perdere sono invece la lettura animata “Amerigo Vespucci. Dall’Arno all’oceano”, il laboratorio “Come nasce un’illustrazione” e l’iniziativa “Educare ai diritti”, a cura del comitato provinciale Unicef Firenze. In largo Annigoni da segnalare lo spettacolo “Il gioco del mondo” e le attività del Circo tascabile, mentre all’Osservatorio Astrofisico di Arcetri torna l’appuntamento dell’open day per gli under 15.

IN DUOMO. La rassegna “O Flos colende” si avvia verso i primi vent’anni. Di musica

I virtuosismi del franco-libanese Hakim S

pegne le sue prime diciassette candeline “O flos colende”, rassegna musicale che si è conquistata un sempre crescente apprezzamento di pubblico e critica. Un successo raggiunto grazie alla suggestiva bellezza del Duomo di Firenze, location dei concerti (a ingresso libero), alla particolarità delle proposte musicali e all’autorevolezza degli interpreti, garantite – fin dalla prima edizione della manifestazione – dalle cure artistiche di Gabriele Giacomelli. A guidare O flos colende è anche l’intento di recuperare un patrimonio musicale dimenticato e di grande valore spirituale, non di rado legato alla storia culturale fiorentina, per dare così un significativo contributo alla valorizzazione del patrimonio artistico (monumentale e archivistico) di competenza dell’Opera del Duomo. Il fiore all’occhiello del mese di maggio (per una manifestazione che andrà avanti fino all’inizio di settembre) sarà l’appuntamento con Naji Hakim, che si esibirà il 23. Il secondo appuntamento della kermesse è ideato per far ammirare al pubblico lo spettacolare, grande organo Vincenzo Mascioni del Duomo di Firen-

ze, con le sua voce spiccatamente sinfonica e la sua potenza sonora di ben settemila canne, tornato a suonare con pieno successo grazie proprio a O flos colende. La galleria dei grandi maestri (da Jean Guilou a Klemens Schnorr) che si sono avvicendati alle tastiere del Mascioni, strumento unico in Italia e fra i pochissimi del genere al mondo, accoglie stavolta il musicista libanese di nascita ma francese di formazione, organista nella chiesa della Trinité di Parigi come successore di Olivier Messiaen, interprete pluripremiato e lui stesso autore di diverse composizioni. E sono proprio alcune sue partiture, ispirate dai canti gregoriani e da antichi canti religiosi, a segnare il programma della serata, assieme a Bach e Franck, per una panoramica su autori-organisti dell’epoca contemporanea, barocca e romantica. Ma Naij Hakim è anche uno dei più rinomati virtuosi dell’improvvisazione all’organo, antica arte che il maestro farà rivivere nella proposta di una serie di elaborazioni su un tema musicale proposto dal pubblico al termine del /B.B. concerto.

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erdersi nel viaggio delle contaminazioni tra futuro, passato e presente, tra occasioni di svago e di business, tra artigiani e nuovi designer, tra made in Italy e prodotti internazionali. Mostre, workshop, esposizioni, conferenze, spazi dedicati ai giovani talenti, attenzione puntata al valore sociale, l’immancabile presenza del mondo digitale, l’interculturalità che la farà da padrona, musica, aperitivi, contaminazioni ed eventi imperdibili. Di cosa si tratta? È presto detto, è la “Florence design week”, che invaderà pacificamente la città dal 20 al 26 maggio. “Crossing people”, questo il tema del festival dedicato al disegno industriale, dove si incontrano e si confrontano graphic, visual, industrial, fashion, interior, music and food design. L’inaugurazione del festival è prevista il 20 maggio alle 17 nella sala Brunelleschi del Palagio di Parte Guelfa, in occasione della quale verrà consegnato anche il premio del concorso “Design Win Make”, contest che premia creatività e innovazione, ideato da MakeTank, marketplace di digital maker e nuovi designer in collaborazione con Arredativo.it, web magazine di arredamento e design. Tra gli appuntamenti in programma una cena in chiave surrealista ispirata a Salvador Dalì e proposta dal progetto www.sensoriums. org, una serie di incontri come “Chromo Sapiens, l’evoluzione del colore nell’architettura e nel design” all’archivio di Stato (che oltre alla conferenza promuove innovative creazioni di giovani designer internazionali e la mostra “A tre dimensioni – modelli di Architettura dai fondi dell’Archivio di Stato di Firenze”), ma anche esposizioni trasversali come quelle negli eleganti spazi di Palazzo Borghese e del Grand hotel Minerva ed esperienze interattive al complesso delle Murate, dove workshop, speed dinners, esposizioni culturali e intrattenimento si alterneranno, tra business sostenibile e cultura digitale in collaborazione con FabLab e ToscanaIN. Uno sguardo verrà lanciato anche oltre i confini del Bel Paese, con un occhio a Brasile, Russia, Stati Uniti, Taiwan, Spagna, Gran Bretagna, Danimarca e Cina, per ritrovarsi nei vari luoghi del Festival e dove, nell’espressione del proprio modo di fare design, si ritrova l’espressione della propria, pro/B.B. fonda cultura.


cultura

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GIARDINI/1. Dal 16 al 19, a Boboli, la mostra-mercato nell’Orto della Botanica inferiore

Il parco più profumato della città Barbara Biondi

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osa succede se un bel giorno ci si imbatte in un giardino fiorito, all’interno di una limonaia che racconta storie di prodotti naturali e antichi speziali? Succede che ci si trova nel bel mezzo de “I profumi di Boboli”, manifestazione arrivata alla sua settima edizione e che, dal 16 al 19 maggio, porta nell’Orto della Botanica inferiore del giardino granducale il meglio della manifattura artistica legata all’universo botanico. La manifestazione è l’unica mostra-mercato ad aver mai preso vita all’interno del giardino di Boboli, nei suoi oltre quattrocento anni di storia. La collocazione scelta, ovvero l’Orto della Botanica inferiore, è legata a doppio filo con la storia del luogo. Sembra infatti che in origine, in questo preciso posto, esistesse un edificio adibito a spezieria, distrutto sul finire del Settecento, dove presumibilmente con i fiori del giardino gli antichi profumieri ed erboristi distillavano profumi e balsami medicamentosi. Candele, profumi per il corpo e per l’ambiente, essenze naturali, infusi e tè selezionati, ma anche pubblicazioni ad hoc e prodotti realizzati con l’olio d’oliva e le sue componenti essenziali, questi sono i prodotti che la faranno da padrona nella quattro giorni

dedicata al profumo e ai suoi parenti più vicini. L’edizione 2013 si avvale del patrocinio di due realtà istituzionali di grande prestigio: l’Unesco, la cui direzione di Firenze è stata particolarmente colpita dall’aspetto culturale e sociale della manifestazione, e l’Istituto Agronomico per l’Oltremare, presente in mostra non solo con i progetti di sviluppo agronomico in corso in vari territori d’oltremare (Mali, Burkina Fasu, Pakistan, Guatemala), ma anche con una selezione di piante tropicali rare dalle quali si estraggono olii essenziali e fragranze che appartengono all’Orto Botanico dell’Istituto. Special guest l’Istituto Farmaceutico Militare, la cui sede di Firenze è l’unica in Italia e dal cui laboratorio, oltre a farmaci specifici, escono storici prodotti di cosmesi e ricerca alimentare. A fianco delle presenze divenute ormai “di casa”, new entry originali e di alto profilo qualitativo: il “Profumo di Boboli”, fragranza agrumata creata per l’occasione, la linea di prodotti su formulazione dei ricettari della cosmesi veneziana del XV secolo, la ricerca di tessuti etnici a motivo floreale, i saponi naturali prodotti con antichi stampi, i prodotti naturali all’olio di oliva delle colline toscane e quelli all’olio di Aleppo.

Un’accurata selezione di produttori di essenze, saponi naturali, fragranze esclusive e tessuti speciali si è data appuntamento nell’antica area dove lavoravano gli speziali della corte medicea

GIARDINI/2. Da Firenze e non solo, in arrivo i migliori professionisti della manualità

L’artigiano prende casa in limonaia E

se i profumi di Boboli non dovessero bastare, in un altro dei più bei giardini fiorentini torna “Artigianato e Palazzo”, mostra delle migliori botteghe artigiane fiorentine e non solo. L’appuntamento è fissato nello splendido giardino seicentesco di Palazzo Corsini da giovedì 16 a domenica 19 maggio, con la novità di due aperture serali straordinarie fino alle 22.30 di venerdì 17 e sabato 18. L’ppuntamento con la maestria di oltre ottanta maestri artigiani italiani e stranieri è un’occasione per ammirare dal vivo manufatti realizzati con movimenti meticolosi ed eleganti, curando ogni minimo dettaglio. Lungo i viali fioriti e le antiche limonaie si potranno trovare

riuniti i rappresentanti degli antichi mestieri tra cui la Moleria Locchi, bottega artigiana famosa in tutto il mondo per la maestria con cui lavora vetro e cristalli fin dall’800; la designer Emy Petrini, che realizza installazioni con foglie, rami e fiori freschi che raccoglie personalmente nei boschi e nelle campagne lucchesi; il Consorzio del Cappello, con la manualità e la fantasia delle sue modiste; la scuola di Oreficeria Le Arti Orafe, con la freschezza delle creazioni dei giovani artisti e quelle di stampo rinascimentale di Paolo Penko. E ancora Lorenzo Villoresi con i suoi profumi ed essenze, Mazzanti Piume laboratorio artigianale specializzato in eccentriche

decorazioni di piume e fiori artificiali, Tommaso De Carlo con i suoi lavori di decorazione, frutto di una continua ricerca di forme e applicazioni, l’Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella e la Tappezzeria Magnolfi, che restaura mobili imbottiti con la tecnica tradizionale dei doppi ripieni con crine, vegetale e molle legate. Inoltre, nell’Orto delle Monache e nella Limonaia Piccola, sarà riunita una nuova selezione di artigiani scelti da OmA, Osservatorio dei Mestieri d’Arte e, nel pomeriggio di mercoledì 15, durante la preview, si svolgerà un’asta benefica per raccogliere fondi destinati al Progetto Itaca. /C.G. Per info: www.artigianatoepalazzo.it.

L’INIZIATIVA. A Palazzo Strozzi l’esposizione che raduna alcuni dei capolavori realizzati nel Quattrocento

La primavera? Splende sul Rinascimento fiorentino È

tornata la primavera a Firenze, portando con sé aria di rinascita. Ma non solo: fino al 18 agosto, Palazzo Strozzi ha deciso di celebrare la nuova stagione con una rassegna di 140 capolavori della scultura e della pittura raccolti nella mostra “La Primavera del Rinascimento. La scultura e le arti a Firenze 14001460”. L’esposizione, realizzata in collaborazione con il Museo del Louvre – dove le opere saranno esposte dal 26 settembre al 6 gennaio 2014 – a cura di Beatrice Paolozzi Strozzi e Marc Bormand, rappresenta un vero e proprio viaggio nell’età del cambiamento, suddiviso in dieci sezioni, partendo dalla scultura degli albori del ‘400, scultura che per prima si è fatta interprete del Rinascimento, andando poi a influenzare tutte le altre arti. Saranno le opere del Ghiberti, di Donatello, Nanni di Banco, Luca della Robbia, Nanni di Bartolo, Agostino di Duccio, Michelozzo, Mino da Fiesole,

Filippo lippi, Madonna

dell’uMiltÀ

Desiderio da Settignano e i dipinti di Masaccio, Paolo Uccello, Andrea Castagno e Filippo Lippi a parlare e sottolineare come la scultura sia stata il faro per la nascita e lo sviluppo del linguaggio rinascimentale, nonché vetrina di bellezza per una Firenze che si propose al mondo non solo come la “nuova Roma”, ma anche come la “nuova Gerusalemme”, con un primato artistico riflesso della bontà del suo governo repubblicano e di una società unita dalla solidarietà e dal sentimento cristiano. La mostra è promossa e organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi, dal Museo del Louvre, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Soprintendenza per il Polo Museale della città di Firenze e dal Museo Nazionale del Bargello, con la partecipazione del Comune e della Provincia di Firenze, della Regione Toscana, della Camera di Commercio e dell’As/C.N. sociazione Partners Palazzo Strozzi.


segnalazioni a redazione@ilreporter.it

FUORI PORTA A Rignano sull’Arno

Il festival pop-art nel verde Valdarno

Open air

tutti, gli appassionati della loro musica.

Wine town 17-18 maggio Centro storico

Marco Mengoni 23 maggio Teatro Verdi

Torna l’appuntamento con le degustazioni nelle strade e nella piazze del centro storico. Un evento entrato di buon grado nel cuore dei fiorentini e non solo. Due giorni per assaggiare il vino delle migliori cantine del granducato mescolato a eventi sparsi per i quattro angoli del centro. Tra nettare di Bacco, buona musica, spettacoli e aria di primavera.

Da un protagonista di Sanremo all’altro, il passo è breve. In questo caso il lupus in fabula è proprio il vincitore del festival. L’Essenziale tour, che parte proprio questo mese, porterà l’ex enfant prodige di X-Factor in giro nei principali teatri d’Italia.

Dal vivo

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usica, performance, artigianato artistico e molto altro ancora. No, non siamo a Woodstock nel 1969 o al Parco Lambro di Milano negli anni ’70. Siamo a Rignano sull’Arno, nel 2013, più precisamente il prossimo 12 maggio, giorno in cui il paesino del Valdarno ospiterà “Underground & Pop-Art Festival”. Un Festival, organizzato da Claudio Fusai a nome dell’associazione Oltre i Limiti e con il patrocinio del Comune di Rignano, che punta a portare in piazza un modo di fare arte che generalmente appartiene alle grandi metropoli europee come Berlino, Londra o Parigi. Un’occasione, dunque, per appassionati e curiosi, di vedere nel Valdarno un diverso modo di creare aggregazione culturale attraverso performance interattive, improvvisazioni musicali o etichette indipendenti che esporranno i propri prodotti a fianco di quelli degli artigiani locali. Una domenica intera, dalle dieci del mattino a mezzanotte, a tutta arte, cultura e musica. Un modo differente dal solito di godersi e respirare l’aria della campagna valdarnese. /C.F.

Ornella Vanoni 10 maggio Teatro della Pergola Ornella Vanoni torna a Firenze dopo quattro anni di assenza con una formazione ridotta ma di grande impatto emotivo: Eduardo Hebling al contrabbasso, Paolo Vianello al pianoforte e Nicola Oliva alla chitarra. Con questo trio attraversa jazz, pop, latino-americano e altro, percorrendo il suo immenso repertorio. Modà 17 e 18 maggio Nelson Mandela Forum Dopo la partecipazione al Festival di Sanremo, la band torna a farsi sentire cominciando un tour che sfiora a volo d’uccello tutto il Bel Paese. Due le serate in programma nella città del giglio, per soddisfare tutti, ma proprio

L’APPUNTAMENTO Festa del cinema

Sette giorni a suon di lungometraggi

Joe Satriani 31 maggio Obihall Due dischi di platino e quattro dischi d’oro con 15 Grammy nominations. Joe Satriani è questo e molto altro ancora. Autentico maestro di tecnica e originalità, Satriani verrà a far bella mostra dei suoi virtuosismi a Firenze. Dead can dance 2 giugno Teatro romano (Fiesole) Dead Can Dance, ovvero Lisa Gerrard e Brendan Perry, sono una vera pietra miliare per aver dominato la scena musicale degli anni ‘80 e ‘90 e, a quanto pare, continuano a farlo anche nel nuovo millennio. Il loro ultimo album di inediti, Anastasis, uscito nell’agosto scorso, ha addirittura sorpreso pubblico e critica per quanto è intenso, ispirato e capace di restituire all’ascolto il suono originario e allo stesso tempo attuale della band.

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ine-amatori di tutta la città, tenetevi pronti. Dal 9 al 16 maggio si celebra la Festa del cinema, una settimana tutta dedicata al grande schermo durante la quale le sale offriranno prezzi ridotti per i film in 2 e 3 D. L’iniziativa, sostenuta da tutta l’industria cinematografica italiana, ha come obiettivo quello di diffondere il più possibile la cultura dei lungo e cortometraggi, mettendo a disposizione degli spettatori pellicole di ogni genere e provenienza a prezzi ridotti rispetto alle normali tariffe. Durante la settimana in questione, oltre alle proiezioni, verranno organizzate attività collaterali a sostegno dell’iniziativa tra cui workshop, laboratori e rassegne. E il prezzo? È presto detto. Per vedere un “classico” film in due dimensioni si spenderanno 3 euro, mentre per i 3D ci vorranno 5 euro. Non resta che aspettare il 9 maggio per poter fare una scorpacciata di film. E i più “famelici” – perché no? – potranno mettere in programma anche una vera e propria ma/C.G. ratona cinematografica.


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riCHieste del rione del sodo, “eCCo Cosa stiamo faCendo” Spett. Reporter, in relazione alla lettera inviata dal cittadino Claudio Badii (pubblicata nel numero di marzo u.s.) contenente alcune richieste per il Sodo, vorrei comunicare a Voi e ai Vostri lettori quanto segue. Innanzitutto mi preme rilevare che nel rione del Sodo esistono tanti cittadini che quotidianamente si impegnano sulle questioni del territorio con passione e civiltà. In questo momento ad esempio sono molto impegnati nel richiedere un giardino pubblico di cui c’è davvero bisogno e nel sostenere i lavoratori delle grandi aziende di quell’area oggi purtroppo in crisi (Seves e Sun Chemical). I cittadini del Sodo sono dunque una grande risorsa del territorio. In merito ai temi specifici sollevati, segnalo che è obiettivo dell’Amministrazione realizzare un’area verde fruibile dai cittadini. Poiché l’area è privata (si trova tra via delle Panche e via Chiuso dei Pazzi) stiamo lavorando affinché la destinazione a verde pubblico venga prevista nel Regolamento urbanistico di prossima adozione. Quanto ai 59 orti sociali di via Dazzi, essi sono stati completati e recentemente messi a gara. Potranno essere utilizzati dagli assegnatari. Per quanto riguarda il recupero urbanistico dell’area ex Cerdec, l’Amministrazione si sta muovendo in stretto contatto con i cittadini tanto che la deliberazione in materia è stata approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale proprio su sollecitazione dell’Osservatorio di Castello che racchiude Circoli, Associazioni e Parrocchie della zona. Il timore principale è infatti che la realizzazione di capannoni industriali, coerenti con la destinazione attuale, possa pregiudicare la bellezza del territorio. Quanto infine all’apertura dello scavalco del Sodo, siamo finalmente in dirittura di arrivo dopo che sono state superate notevoli problematicità di tipo burocratico, a dire il vero poste da soggetti esterni all’Amministrazione Comunale. Cordiali saluti, il Presidente del Quartiere 5 Federico Gianassi

29 Piazza tasso, “i Problemi restano” Caro Reporter, ho letto con piacere l’articolo di Carolina Natoli sul numero di marzo 2013, riguardante i “giardini che reclamano attenzione”. In esso giustamente si sottolinea anche la problematica della manutenzioni delle aree giochi delle Scuderie e di piazza Tasso, facendo intervenire - con risposte secondo me per lo più banali - pure l’assessore Biti. Per quel che riguarda proprio i due spazi citati, io (nonno) e le signore (mamme di bimbi piccoli) Erica Briani e Candida Felli avevamo raccolto nel 2011 e inviato al sindaco più di 500 firme di genitori e nonni perché si provvedesse a mettere in maggior sicurezza le aree in questione. Per le Scuderie è stato fatto qualcosa, ma per piazza Tasso proprio nulla. Il problema qui secondo noi è la mancata precisa delimitazione dell’area giochi, tanto che i padroni di cani si sentono autorizzati a far depositare il superfluo dei loro animali nel ghiaino dove i bambini giocano. Abbiamo inviato foto significative, abbiamo informato alcuni quotidiani (Corriere e Repubblica), abbiamo coinvolto consiglieri comunali, ma, oltre a generiche espressioni di solidarietà e a vaghe promesse di responsabili del Comune, tutto è rimasto come prima. Noi capiamo che il Comune è senza quattrini (anche se per realizzare il fontanello di piazza Tasso li ha trovati), ma ci chiediamo: i nostri bimbi di piazza Tasso non si meritano forse qualche visita delle belle coppie di vigili che passeggiano perennemente in piazza della Signoria o sul Ponte Vecchio? E - come richiesto nella nostra petizione attorno all’area giochi di piazza Tasso non si potrebbero almeno installare dei cartelli col divieto di farci gironzolare i cani? Saluti cordiali. Danilo Gheno CiClisti e luCi, “faCCiamo risPettare le leggi” Caro Sig. Francini, non so quanti anni ha, io ne ho più di ottanta e sono d’accordo con il Sig. Roberto per le luci delle biciclette. Se la mia mente non mi inganna, andrei a rileggere i divieti per ogni mezzo viaggiante: tutti i mezzi devono avere un segno di riconoscimento davanti e dietro!!!!! Quando ero ragazzo, la sera ci riunivamo fra di noi per giocare al calcio in piazza Puccini con la pallina da tennis (il pallone era troppo caro) e poi verso sera il divertimento era far prendere le multe ai ciclisti che transitavano sul Ponte alle Mosse: Il trucco? Semplice, quando arrivava un ciclista che, buon per lui, aveva il fanale acceso, gridavamo “Attento ci sono i vigili” e per riflesso, il povero ciclista staccava il generatore alla ruota e, arrivato in cima alla salita: prendeva la multa!! Dunque la legge c’era!!!! Quando si comprava una bicicletta, le luci davanti e dietro ed il catarifrangente erano obbligatori!!!! Cosa succede oggi: l’80% delle biciclette non ha il fanale e do ragione al Sig. Roberto che questa legge (forse oggi non c’è più!!!???) dovrà essere rimessa o fatta rispettare o si aspetta il morto come in tanti altri casi!!!???? In inverno alla sera al buio ho visto Vigili fare gli indifferenti a biciclette che passavano senza luci!!! Se succedeva qualche cosa a quel ciclista, andavano in galera loro????? Non c’è bisogno di “Bici

invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it “biCiClette, PerCHÈ non Creare altri Punti di noleggio in CittÀ?” Si fa un gran parlare, anche in vista dei prossimi mondiali di ciclismo a Firenze, di bicicletta, e si stanno costruendo nuove piste ciclabili, per esempio quella in via Villamagna, in cui francamente non si vede quasi nessuno pedalare..... La mia lamentela riguarda la mancanza di punti-bici gestiti dal Comune nella zona di Firenze Sud. Attualmente il più vicino è localizzato in piazza Ghiberti, ma per raggiungerlo bisogna parcheggiare (e pagare...) oppure utilizzare il bus. Nella zona di viale Europa c’è un grande parcheggio “scambiatore”, poco utilizzato, per non parlare del giardino dell’Anconella, adiacente alla nuova pista ciclabile di via Villamagna, che sarebbe un punto ideale per invogliare all’uso della bicicletta nel verde, perché da lì si potrebbe raggiungere la riva destra dell’Arno, dall’Obihall fino al Girone. Faccio quindi appello a chi si occupa di questo tema perché valuti la possibilità di organizzare altri punti di noleggio che servano le zone che ne sono sprovviste. Aggiungo che le tariffe per i residenti sono così modeste che potrebbero anche essere aumentate in cambio di un servizio più capillare. Ringrazio per l’attenzione, Antonella B.

Cara Antonella, in effetti sì, le biciclette e ciò che le circonda sono in questo momento al centro del dibattito cittadino. E menomale, dico io, visto che spesso questo finisce per essere un tema poco discusso e – di conseguenza – poco preso in considerazione. Non è così adesso, e penso che quindi questo sia il momento giusto per evidenziare e risolvere quello che non va e per avanzare le proprie richieste. Come ha fatto lei con la sua lettera. Quando si parla delle due ruote a pedali, ci sono temi che emergono sempre nel dibattito (le condizioni di piste ciclabili e rastrelliere, ad esempio, ma anche la sicurezza di chi si sposta in bicicletta, argomento su cui pubblichiamo in questa pagina anche un’altra lettera) e altri di cui si discute molto meno. Quello da lei sollevato è uno di questi ultimi. Il noleggio di biciclette (per turisti e residenti) è un servizio molto apprezzato in città da chi lo ha “scoperto” e – numeri alla mano – in crescita. Non se ne parla però forse quanto se ne dovrebbe, tanto che è ipotizzabile che molti altri cittadini potrebbero usufruirne se ne fossero a conoscenza. Noleggiare una bici, infatti, può essere utile certamente per svago, per trascorrere qualche ora all’insegna di sport e (possibilmente) natura, ma anche e soprattutto per spostarsi in città per i più svariati motivi, lasciando per una volta a casa l’auto. Così, anche chi non possiede un proprio mezzo potrebbe approfittarne per fare una pedalata, aiutare l’ambiente e non rischiare di restare imbrigliato nel traffico. Certo, in questo senso una diffusione capillare dei punti di noleggio diventa senz’altro un elemento decisivo, perché un conto è averne uno sotto casa o quasi, un altro doverlo raggiungere con altri mezzi. È piuttosto evidente, non potendo nascere punti di noleggio ad ogni angolo della città, come anche in questo caso il nodo sia quello del rapporto fra domanda e offerta: perché ci siano più punti sarebbe importante avere una maggiore richiesta, ma una maggiore richiesta potrebbe nascere proprio con il loro aumento. Anche solo cominciare a parlarne, comunque, è positivo, ed è per questo che pubblico con piacere il suo “appello”: con l’auspicio che “pedalare a noleggio” possa presto diventare un modo sempre più diffuso di spostarsi in città. Matteo Francini m.francini@ilreporter.it

lucenti”, basta far rispettare la legge (se ancora oggi esiste: Renzi vai un po’ a vedere !!!!!) altrimenti rimettila e subito!!!! A.B. il Quartiere e le “briCiole” storiCHe Vorrei far presente alla Presidenza del Quartiere due cosette che penso dovrebbero esser conservate nella memoria storica del Quartiere. 1) Esiste sulla via che conduce a Sesto la località “Le Tre Pietre”. Un tempo su di un muro quelle parole erano chiaramente visibili ma ora sono sparite. Io temo che questo toponimo nella cultura della popolazione se ne vada pian piano dimenticato. Chiedo (a chi ne sia in grado) di appurare se quella dizione non sia un ricordo di un vero e proprio segnale fisso posto ad indicare un terzo miglio di distanza dal centro di Firenze, così come da secoli esistevano i capisaldi Quarto, Quinto, Sesto, Settimo (soppiantato da Settimello).

2) Molti anni fa (sono ultra-novantenne) un vecchio Parroco del Romito mi disse di aver sempre saputo un dettaglio che agli studiosi della cartografia storica del nostro Quartiere potrebbe interessare (beninteso controllandone la veridicità). Si tratta di questo: in Via Gaetano Milanesi, di fronte al negozio Giocomercato, si stacca una stradina secondaria ove sorgono gli stabili N. 53 - 53/a - 53/b - 53/c. Sul lato destro si leva un muretto che mostra chiaramente una parte inferiore molto vecchia ed una sopraelevazione molto più recente. Ebbene, a quanto mi fu detto, quel tratto di muro basso è un residuo originale di un’antica recinzione che segnalava un vero e proprio confine fra i territori di pertinenza dell’antica Parrocchia (ma forse questo nome è improprio, in questo caso) di San Marco Vecchio e quella (stessa osservazione) di Santo Stefano in Pane. Potranno interessare queste “briciole” storiche? Antonio Zanardi


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3 VANI FIRENZE CamPo di marte - Via Saffi - In palazzina primi 900 al piano terreno rialzato appartamento di 3 vani 60 mq composto da ingresso, soggiorno, cucina abitabile, camera matrimoniale, servizio, soppalco uso ripostiglio, giardino ad uso esclusivo di 35mq circa con locale esterno sottostante la cucina oltre cantina al piano seminterrato. (classe energetica G) Abacus Immobiliare. (ABA/612) Per ulteriori info e foto: www. abacusimmobiliare.com. Richiesta euro 235.000 055.4684635 - 347.6590279

esClUsiVa - Via BaraCCa - A poca distanza da Piazza Puccini, in palazzo moderno, vendesi ottimo 3 vani di 75 mq con 2 ampi balconi e posto auto di proprietà. Posto al 6 ed ultimo piano con ascensore, luminosissimo con affacci completamente liberi e su giardini, composto da ingresso, soggiorno con ampio balcone, cucina abitabile con balcone, camera da letto matrimoniale, 2 servizi finestrati e ampio ripostiglio. Riscaldamento centrale. Da rimettere. Posto auto di proprietà. (classe energetica G) Abacus Immobiliare. (ABA/559) Per ulteriori info e foto: www.abacusimmobiliare.com Richiesta Euro 230.000,00 TRATTABILI 055.4684635 - 347.6590279 Splendido attico in Via CalZaiUoli con vista Duomo e Campanile di Giotto, ben disposto e arredato, di 60 mq con terrazzo abitabile di 15 mq, ultimo e unico appartamento a piano, composto da soggiorno con accesso al terrazzo, zona pranzo, angolo cottura a scomparsa, disimpegno zona notte, camera matrimoniale, camera singola oltre bagno e piccola soffitta-ripostiglio. Curato e ben rifinito, signorile, parquet in tutta la casa, aria condizionata. Oggetto unico da vedere !!! (classe energetica G) Abacus Immobiliare. (ABA/575) Per ulteriori info e foto: www.abacusimmobiliare.com Richiesta Euro 470.000,00 055.4684635 - 347.6590279 CamPo di marte - V.le Righi pressi - In bel palazzo anni ‘60 appartamento di 3,5 vani di 60 mq in ottimo stato di manutenzione. L’appartamento è parzialmente seminterrato, orientato verso l’interno con affacci silenziosi tutti rivolti sui due resedi di proprietà rispettivamente di 60 mq e 30 mq. E’ composto da zona soggiorno-pranzo, cucinotto a vista con finestra, divisione giorno-notte, 2 camere da letto oltre bagno e ripostigli. I resedi esterni sono pavimentati e attrezzati, con lavanderia esterna in muratura e ripostiglio esterno. Termosingolo. (classe energetica G) Abacus Immobiliare. (ABA/617) Per ulteriori info e foto: www.abacusimmobiliare.com Richiesta Euro 250.000,00 TRATTABILI 055.4684635 - 347.6590279 BaGno a riPoli appartamento composto da ingresso, salotto, cucina abitabile, camera matrimoniale, bagno, ripostiglio e balcone. Termosingolo. Classe energetica g Richiesta € 225.000 055 630656 - 055 631781 BaGno a riPoli appartamento finemente ristrutturato, composto da soggiorno, cucinotto, camera matrimoniale, bagno e ripostiglio. Termosingolo. Classe energetica g - epi >175 kwh/m2 anno. Richiesta € 220.000,00 055 630656 - 055 631781 Vallina appartamento 3 vani, 60mq, oltre soffitta di 40 mq ottimo stato. Composto da 2 camere, cucina-soggiorno con camino. Termosingolo. Classe energetica G in attesa certificazione Richiesta € 195.000,00 335 7678437 - 331 8532086 s. Bartolo a Cintoia (viuzzo S. Maria a Cintoia)In strada interna tranquilla e silenziosa, in complesso di nuova costruzione disponibili appartamenti e terratetti, varie tipologie e metrature con giardino e terrazze, possibilità garage. Possibilità personalizzare gli ambienti. Esempio 3 vani piano terreno rialzato con giardino. Rif. D3 Euro 195.000 tratt. 055 7877803 - 335 6416106 isolotto (S. Bartolo a Cintoia) In strada interna tranquilla e silenziosa, in complesso di nuova costruzione appartamento 3 vani con soggiorno angolo cottura, due camere, doppi servizi, due ampie terrazze abitabili (garage). Possibilità personalizzare gli ambienti. Rif. D10 Euro 250.000 tratt 055 7877803 - 335 6416106

Ponte alla Vittoria pressi In interno tranquillo, appartamento di recente costruzione, 3° piano con ascensore, composto da ingresso, soggiorno con angolo cottura, camera matrimoniale, camera singola, servizio con finestra, due terrazze abitabili, posto auto. Aria condizionata. Termosingolo. Ottime condizioni. Rif. 322 Euro 260.000 tratt. 055 7877803 - 335 6416106 le torri (via Costetti) In interno tranquillo, appartamento piano terzo di quattro, 60 mq circa, composto da ingresso, cucina abitabile, soggiorno, servizio con finestra, due balconi, cantina, armadio a muro uso ripostiglio, Termosingolo. Aria condizionata. Ristrutturato. Rif. 321 Euro 220.000 tratt. 055 7877803 - 335 6416106

4 VANI FIRENZE Zona V.le eUroPa pressi Via Spagna - In esclusivo e signorile contesto residenziale, nel verde, appartamento posto ad un secondo ed ultimo piano, molto tranquillo e luminoso. 85 mq composto da ampio ingresso, cucina abitabile, soggiorno di 20 mq, 2 camere da letto matrimoniali oltre bagno finistrato e ripostiglio. Dalla zona giorno si acceda ad una bella loggia abitabile di 8 mq circa. Completa la proprietà posto auto coperto di 15 mq e cantina. Facilità di parcheggio in parco condominiale. Buone condizioni generali di manutenzione. Termocentrale. (classe energetica ND) Abacus Immobiliare. (ABA/578) Per ulteriori info e foto: www.abacusimmobiliare.com Rich. Euro 310.000 trattabili 055.4684635 - 392.9588119 CamPo di marte - pressi viale Duse - in strada interna silenziosissima, in palazzina anni ‘60, bel 4 vani luminoso al terzo e ultimo piano con ascensore, composto da ingresso, soggiorno, cucina con accesso a terrazzino, 2 camere matrimoniali, servizio grande finestrato. Da ristrutturare. Cantina carrabile al piano terra di 14 mq e posto auto condominiale a rotazione in corte. Termocentrale, aria condizionata (classe energetica G). Abacus Immobiliare. (ABA/590) Per ulteriori info e foto: www. abacusimmobiliare.com Rich. Euro 270.000 trattabili 055.4684635 - 392.9588119 simone martini interno In interno tranquillo, appartamento quattro vani, 75 mq circa, piano secondo di quattro con ascensore, composto da soggiorno, cucina, due camere, servizio con finestra, ripostiglio, due terrazze, cantina e garage. Rif. A402 Euro 265.000 tratt. 055 7877803 - 335 6416106 isolotto CanoVa (via Pio Fedi) Appartamento primo piano con ascensore, 75 mq circa, da ristrutturare, composto da: Ingresso ampio, cucina abitabile, soggiorno, due camere, servizio con finestra, due balconi, terrazza, soffitta, termosingolo, posto auto assegnato, giardino condominiale. Affacci nel verde. Rif. A419 Richiesta Euro 230.000 tratt. 055 7877803 - 335 6416106

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Viale redi/s.iaCoPino al 3° piano con ascensore in palazzo anni 70, luminoso e silenzioso appartamento di circa 100 mq, composto da cucina abitabile con balcone interno, ampia sala con terrazza, 2 camere matrimoniali, 2 bagni, ripostiglioEuro 260.000,00 .Possibilità di acquisto garage(E.40.000,00) . Volendo divisibile, ottimo anche per investimento.Vicino a tutti i servizi, polo universitario, autostrada..... Classe energetica G in attesa certificazione 335 7678437 - 331 8532086 Viale redi strada interna adiacente vendesi elegante appartamento ristrutturatissimo di mq 70 piano 3° ed ultimo termo sing. Aria condizionata zanzariere porta blindata impianti a norma sala cucina abitabile 2 camere matrimoniali bagno finestrato terrazzino dalla cucina rif a 440 055 414545 - 335 7363640 soffiano in contesto verdeggiante vendesi grazioso appartamento di mq 70 oltre a garage piano medio ingresso sala cucina abitabile grande ripostiglio bagno finestrato camera matrimoniale balcone possibilità’ camera sing. Richiesta Euro 265.000,00 rif a 401 055 414545 - 335 73636 Caldine in strada silenziosa al piano terra con ingresso indipendente, delizioso appartamento completamente ristrutturato composto da salone con angolo cottura, camera matrimoniale, camera singola, bagno doppio con vasca e doccia, ripostiglio e garage. Classe energetica G in attesa certificazione Richiesta 230.000,00 335 7678437 - 331 8532086 Vallina Caratteristica porzione di colonica in pietra con ingresso indipendente. Composta da cucina, sala/soggiorno, camera matrimoniale, cameretta, 2 vani guardaroba, lavanderia, bagno. Completano la proprietà resede e grande giardino con alberi da frutto e ulivi. Ottime condizioni. Classe energetica G in attesa certificazione. Richiesta € 320.000,00 335 7678437 - 331 8532086

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