Il Periodico News - GENNAIO 2016

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GENNAIO 2016

VOGHERA

INTERVISTA AL PRESIDENTE DELLA CONSULTA VOGHERESE, PAOLA FOSSATI

"Sono in crescita le famiglie vogheresi che hanno bisogno di aiuto..." di

Nicoletta Pisanu

Paola Fossati è la presidente della Consulta del volontariato di Voghera, l'ente che riunisce le organizzazioni benefiche presenti in città. Si occupa quotidianamente di casi di povertà, ed è in contatto con le famiglie bisognose di Voghera. Qual è la situazione povertà a Voghera? "Sono in aumento le richieste di aiuto, oltre alla ricerca di beni primari, su tutti i fronti. Come Caritas abbiamo tante richieste di ricerca lavoro, arrivate anche in concomitanza con i giorni di festa, richiesta di sostegni, di accompagnamento ai servizi e di beni alimentari. Voghera si è attivata tramite anche tanti privati che hanno offerto cibo e vestiti, o facendo donazioni. Il tam tam di sensibilizzazione permette di raccogliere i suoi frutti. Ci sono storici donatori e persone che si prestano come volontari. Certo abbiamo notato un aumento delle richieste. Rispetto all'anno scorso almeno il 15% in più di richieste da parte di persone bisognose. Abbiamo un'utenza cronica e nuove povertà. Negli ultimi cinque anni abbiamo notato un aumento della povertà. Ci sono tanti che non arrivano a fine mese, disoccupati, precari". Qual è il target che si rivolge alle strutture di sostegno? "Il target grosso è quello delle persone dai 45 ai 60 anni che non hanno raggiunto l'età pensionabile e hanno perso il lavoro. Tremenda la situazione, non sono facilmente inseribili lavorativamente e non possono chiedere la pensione, vivono di sussidi. Tanti sono soli, soprattutto uomini, persone rimaste anche sole in conseguenza al non avere più niente. Una situazione economica così crea il deserto attorno. Aumentano sempre le richieste di aiuto. Tanti rifiutano gli aiuti perché si vergognano. Non usufruiscono delle mense. Voghera è abbastanza attiva, abbiamo lo Zanaboni, la mensa della chiesa del

Paola Fossati

Crocifisso, i frati, abbiamo due dormitori cosa rara sul territorio, non tutte le città ne dispongono". Come vi siete organizzati per l'emergenza freddo? "In consulta del volontariato è emerso che la Croce rossa si sarebbe occupata del giro notturno. Non abbiamo al momento persone in strada, se non chi l'ha scelto, riusciamo a coprire con i dormitori l'emergenza freddo, siamo collegati anche con Novi Ligure, Alessandria, Milano, Piacenza, Pavia, si riesce sempre a dare un posto. Tra Novi e via Cagnoni abbiamo a disposizione trenta posti e chi ha bisogno e non trova posto viene inviato altrove. Gli ospiti fanno quindici giorni più una settimana di pausa, in quella settimana viene proposto loro di andare a

Novi Ligure, alcuni rifiutano e scelgono la strada. Ad Alessandria è possibile fermarsi no stop, ospitalità continua". Voghera è sensibile alla problematica? "Si potrebbe fare di più. Come Consulta ci stiamo battendo per avere il centro diurno, un luogo dove anche di giorno le persone possano essere tutelate e gli si possa dare un posto caldo e accogliente. Invece ora transitano tra ospedale, biblioteca e giardinetti. Abbiamo individuato uno spazio in via Dante, che richiede restauri, ci stiamo attivando per renderlo abitabile. Nostro grande desiderio è quello. Vogliamo puntare anche a corsi di lingua, corsi professionalizzanti, attività creative". Sono più gli stranieri o gli italiani in difficoltà? "Si equiparano italiani e migranti, non è escluso nessuno. Gli italiani non vengono esclusi solo perché arrivano i profughi. Il sostegno alla persona è garantito per tutti, dire che i profughi vengono aiutati e gli italiani no è demagogia, un discorso politico, c'è chi gioca su questi messaggi orribili, come il voler organizzare la raccolta del pacco alimentare solo per gli italiani. Abbiamo una rete forte di sostegni ai nuclei famigliari, ogni centro caritativo ha un numero di utenti in base all'isee, ogni quindici giorni viene consegnato il pacco alimentare, in base al numero del nucleo famigliare. Nessuno resta escluso". La politica in città fa abbastanza? "Si potrebbe fare di più, ad esempio sostenere una politica basata sull'integrazione e non sulle divisioni tra italiani e stranieri. Negli ultimi anni l'amministrazione ha mantenuto una buona comunicazione con noi, il Comune patrocinerà tutte le nostre iniziative, economicamente entro i limiti della disponibilità, perché la coperta è corta. Abbiamo aperto protocolli anche con assessorato alla Cultura e associazioni dei commercianti, è arrivata da parte loro la richiesta di poter aiutare. Ci sono panetterie che consegnano gli avanzi a fine giornata, da dare ai poveri. Attiva anche la collaborazione con i privati, per affitti ridotti ma in regola, su casi segnalati".


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