il Periodico
4
PRIMO PIANO
"radio più - avventura strepitosa che è durata 20 anni"
NOVEMBRE 2016
Roberto Santinoli: "Nipote di Leo, figlio di Leo, padre di Leo" Di Lele Baiardi
Non credo ci sia bisogno di un, come si dice in gergo giornalistico, "cappello" per introdurre l'imprenditore del mondo del divertimento che incontriamo questo mese... Il cognome è sinonimo di locali da ballo, spettacolo ed intrattenimento da più di... un secolo, stiamo ovviamente parlando di Roberto Santinoli. "Grazie dell'invito, anche se devo anticiparle una cosa: questa chiacchierata la possiamo risolvere in 8 minuti o 8 ore...". (sorride...) Tenteremo una via di mezzo! Iniziamo da? "Normalmente mi presento così: sono Roberto Santinoli, meglio conosciuto come figlio di Leo e, successivamente, papà di Leo!" E nipote di Leone, il capostipite della Dinastia! "Vero! Mio nonno, ad inizio secolo scorso, ma non ne abbiamo più memoria precisa, iniziò l'attività di famiglia in Rivanazzano, con lo storico locale San Francesco! Pensi... lui aveva già innata la passione per lo spettacolo e, udite udite, la pubblicità! Gli piaceva fare cartoline del San Francesco, timbrandole, con un timbro ad inchiostro, come ricordo delle varie stagioni lavorative. Qualche tempo fa, ritrovai due di queste cartoline, perdendone poi nuovamente una: quella che possiedo data 1912, ma ricordo perfettamente che l'altra, quella nascosta da qualche parte datava 1906!! E' probabile che stiamo parlando di un locale già aperto anche in anni precedenti...". Poi si, diciamo, inserisce suo padre Leo ad affiancare nonno Leone? "Esatto. Nel 1936 mio padre rileva da nonno Leone la gestione del San Francesco e la gestione delle Terme di Rivanazzano, alle quali si aggiungerà, dal 1938 al 1950 la gestione anche delle Terme di Salice, prima che una grande società le rilevi, mettendo in atto tanti lavori bellissimi, in primis la sistemazione del parco, ed alcuni anni dopo fallisca con un debito astronomico!". Ma di locali, all'epoca, solo il San Francesco era in attività? "Fino al 1950 si, perchè in quell'anno, lasciate le Terme, mio padre si butta anima e corpo nella creazione di quello che sarebbe diventato il Locale con la L maiuscola, davvero, di tutta la provincia e molto oltre: l'Ariston di Voghera!". Purtroppo non ho fatto in tempo a frequentarlo, ma so che l'Ariston ha ospitato davvero tutti i massimi artisti italiani, a pari livello della Bussola di Bernardini a Viareggio... "Proprio così! Dal 1950 al 1978, anno di chiusura per l'arrivo sul mercato delle maxi-discoteche e lo spostamento del gusto del pubblico in quella direzione, il palco dell'Ariston è stato calpestato, per darle un esempio, da I Nomadi, i Dik Dik, i Camaleonti, Giorgio Gaber e Ombretta Colli, Gianni Morandi, Albano, Antoine, Rocky Roberts, Fausto Leali, Fred Bongusto, Iva Zanicchi, i New Trolls, Milva, Rita Pavone, Patty Pravo, ed ancora un galà di capodanno con il concerto di Mina... Posso proseguire?". La fermo! Ci stiamo spostando verso le 8 ore, come diceva prima... Lei quando inizia a lavorare in Azienda? "Io comincio nel 1961 occupandomi di un locale, che avevamo fatto in Pavia, che si chiamava inizialmente
Roberto Santinoli Arca, e che poi io ho ribattezzato Astoria. Una sala da ballo molto carina, non molto grande, sotto ad un palazzo vicino al ponte coperto. Negli anni poi l'Astoria è diventato Docking, proseguendo l'attività fino ai tardi anni '90, se non erro...". E rimane all'Astoria fino al? "Qualche anno, sinceramente non ricordo con precisione... Lascio l'Astoria per un gravissimo lutto che colpisce la nostra famiglia, concentrandomi sull'Ariston, fino alla metà degli anni '70, direi il 1975, quando, in società con l'amico Giorgio Brichetti, rileviamo il Club House di Salice Terme, trasformandolo da piano-bar, dove si esibiva spesso Enrico Riccardi che sarebbe in seguito diventato importante autore e produttore discografico, in discoteca, una delle prime discoteche aperte in Italia!!! Sempre in quel periodo, non ricordo se l'anno prima o quello dopo, un giorno, passeggiando per il parco di Salice Terme e vedendo la Buca chiusa, era ormai chiusa da anni dal postfallimento della società di gestione delle Terme prima enunciata, mi si fissa in mente il pensiero di riaprila... Le Terme me l'affittano per pochissimo, ed io inizio l'avventura...". Che dura tutt'oggi...! "Certo! Ma mi lasci raccontare quest'aneddoto... Mentre si stavano svolgendo i lavori di riapertura, mi pareva che i tempi della stessa andassero lunghissimi. Io ero molto contrariato di ciò, al punto che una domenica pomeriggio, solo in compagnia del mio barman Vittorio, decisi all'improvviso che era quello il tempo giusto per aprire! Iniziò ad entrare pubblico, curiosi, ballerini, amici... in circa un'ora, il locale arrivò a 1.000 persone! Vittorio, straordinario professionista, faceva contemporaneamnte cocktails e d.j., con i dischi in vinile!!! Fu un pomeriggio che incorniciai nella memoria per sempre! Indimenticabile!". Mi scusi Roberto: ma suo fratello Francesco, per tutti Franco, non era al suo fianco? "Non ancora. Franco ha 8 anni meno di me, ed il suo ingresso nel lavoro, ovviamente, è avvenuto dopo. Però devo raccontarle, a proposito, anche quest'altro aneddoto! Fu l'apertura della Buca ad unirci, in pratica. Mio fratello gestiva un locale, interno alla piscina di Voghera, che si chiamava Sirenella; l'apertura della Buca a Salice ebbe un effetto bomba, che incise in modo fortissimo sulla Sirenella, tanto che chiuse.... e Franco venne a lavorare con me!".
Sono anni molto caldi, mi par di capire... "Un vortice! Aperto il Club House, aperta la Buca, nel 1978, per i motivi citati prima, chiudiamo l'Ariston, che probabilmente aveva terminato il suo ciclo. E nel 1979, sempre con Giorgio Brichetti e l'inserimento dell'amico e prezioso socio Anselmo Biscossa, decidiamo di utilizzare il seminterrato del Club House per creare una radio!!! Nasce così Radio Più, altra avventura strepitosa che durerà circa venti anni". E' proprio vero che, talvolta, chiusa una porta si apre un portone... "Ma è solo l'inizio! Da li a pochi anni, due forse tre, avviene l'incontro con Lallo Rosa, il Lallo della Foresta! Era un periodo di ampliamento del locale per lui, denso di problematiche, principalmente organizzative e burocratiche. Bravissimo e conosciuto gestore ed organizzatore, va da sé che decidiamo di fare società insieme! Ampliamento della Foresta effettuato, … che vuole che le dica... la sorpresa è stata enorme anche per noi! Aperta 5 giorni a settimana, faceva circa 12/13.000 presenze!". Al mese? "A settimana!!! Un locale veramente da record! Fortissima ed irrinunciabile fu la collaborazione di altri amici che entrarono in società con noi, quali Roberto Mangiacavalli e Giorgio La Barbera. E sempre con la stessa formazione, andammo a rilevare dal compianto Bruno Gazzaniga anche lo Sporting Club all'aeroporto di Rivanazzano, aprendo la discoteca al piano terra e mantenendo il ristorante al piano superiore! Ricordo che il primo anno di Sporting, sempre come da copione in ritardo sui lavori, tenemmo aperta e piena La Foresta fino all'8 di Dicembre. I nostri clienti ed amici venivano a ballare con montoni e pellicce!!!". Cosa successe negli anni successivi? "Per tanti anni abbiamo mantenuto questi locali in essere, nelle diverse stagioni, con le diverse gestioni, con diverse collaborazioni. Fino a 8 anni fa, quando abbiamo avuto la possibilità, e l'abbiamo colta, di rilevare la gestione del Lido, la piscina grande in Salice Terme. Da subito è stata irresistibile la voglia di eseguire un ampliamento e dar vita ad un locale nuovo, e così 6 anni or sono nasceva il Naki Beach, che certo non ha bisogno di presentazione! Essendo, 11 anni fa, entrato nel mondo della gestione anche mio figlio Leo, gestore delle serate Club House, oltre al Naki abbiamo strutturato il mercoledì sera estivo del Tortuga, in piscina, ed il Boccio, il fortunato locale proprio dirimpettaio della Buca...". Siamo quasi in dirittura d'arrivo? "Direi di si! Qui termina, per ora, l'avventura lavorativa 'del figlio di Leo e papà di Leo', Roberto... non voglio parlare del futuro in quanto, soprattutto in senso generale, dovrei dire cose preoccupanti; ma dal momento che sono costretto a tingermi i capelli di bianco (sorride...), vorrei lasciare come messaggio il mio motto: Mai dire Mai!". Una filosofia vincente, a sottolineare una vita di successi... "Mi scusi, mi permetta di aggiungere una cosa che mi è sovvenuta ora...". Prego... "Vorrei ringraziare per l'imprescindibile collaborazione, in tutti questi anni, alcuni amici. Alcuni presenti, altri che non ci sono più... Oltre a quelli già citati, vorrei ringraziare Paolo Morini, Roberto Sangiorgi, Ugo Ganimede ed ancora Ezio Rossi, Gianni Pastorelli e Primo Torlaschi".