APRILE 2018

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Direttore Responsabile: Fabio Mazzari

PATENTE IN SCADENZA?

RINNOVALA DA NOI

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ANNO XXXIII / N. 3 - APRILE 2018

(visita medica in sede)

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La rinaturalizzazione della cava della Gorra

Buschiazzo e Bastonero

Elezioni a Sassello: i due candidati

Un'oasi naturale per la Val d'Orba

Matteo Serlenga - pag. 5

Zona lacustre in pericolo

Giù le mani dal lago vecchio della Lavagnina

Fabio Mazzari - pag. 7

Faustino Fantoni

Montoggio alle urne: parla il sindaco

Enzo Prato - pag. 24

Fabio Mazzari - pag. 23

Lettera aperta di un novese al Primo cittadino del Capoluogo di Provincia

La depressione è comunista?

L

eggendo attentamente l’articolo in prima pagina di Federico Cabella pubblicato in questo giornale nel numero di marzo mi sono interrogato sulla “sensazione d’impotenza” post voto del giovane Direttore. Conoscendo la sua appartenenza al mondo della sinistra idealista ed entrando tra le righe dell’articolo ho avuto la presunzione di immaginare il suo voto dato ai penta stellati. Una cosa per il sottoscritto è certa: il voto al Movimento grillino è per gran parte l’espressione dello sconcerto del popolo ex comunista. Certamente, condivido la consapevolezza della situazione drammatica che stanno vivendo molti italiani specie nel meridione; io dopo aver votato Salvini sono uscito dal seggio non con la sensazione d’impotenza ma bensì con la sensazione di essere partecipe della ribellione contro questa Europa guidata dall’assurda mentalità tedesca che nel tempo ha cambiato solo le apparenze. Una cosa deve essere ben chiara per chi si professa europeista. Se si vuole gli Stati uniti d’Europa economia e forze armate devono essere unificati altrimenti è meglio ritornare ad essere Stati autonomi dove la ricchezza pro capite sarà più bassa ma ci sarà più lavoro e meno povertà.

Gent.mo Sig. Sindaco P

rima o poi veniamo tutti nella sua città, o meglio, nella città che lei oggi si trova a governare. In Alessandria infatti, come capoluogo di provincia, ci sono gli uffici più sensibili per la vita democratica del Paese. Quindi la sua città, oltre che agli alessandrini, dovrebbe offrire anche ai suoi ospiti il meglio, se non per dovere di accoglienza, soprattutto per “spirito di servizio”. Ma com'è l’accoglienza per chi viene da fuori? Direi non buona, e questi per sommi capi sono alcuni dei numerosi motivi ormai vecchi di storia.

LA VIABILITÀ Qui iniziano le dolenti note. Pe r

chi, non potendo usare il treno ma adoperando l’auto, arriva da Tortona, Novi e Valenza nelle prime ore del mattino, ecco una bella coda chilometrica che dal cavalcavia ferroviario t’imprigiona in un lento serpentone. Forse dovrebbe essere la Provincia a risolvere questo problema, ma le province non le aveva “rottamate” il governo Renzi? Eppure in Piazza della Libertà gli uffici di questo Ente “soppresso” sono sempre lì. L’unica cosa che non c’è più è il Consiglio provinciale eletto dalla gente che è stato sostituito da un Consiglio di nominati. Quindi sig. Sindaco è su questo Consiglio che dovrebbe fare pressione per rendere più fluido l’ingresso nella sua città. I PARCHEGGI Poi, una volta entrati nel tessuto urba-

no, cosa si trova? Parcheggi insufficienti, strade sconnesse, attraversamenti pedonali, soprattutto quelli sugli spalti, che sono vere trappole. E questa penuria di parcheggi, unita a un certo disordine urbanistico di antica memoria e alla mancanza del “senso del bello” (panchine divelte, aiuole lasciate all’incuria, pulizia delle strade carente) la si nota ancor più nei pressi dell’ospedale. L’OSPEDALE Qui si sente veramente la mancanza della “mano pubblica”: davanti ai suoi due ingressi non è possibile fermarsi anche brevemente per far scendere il parente bisognoso di cure e anche i morti non godono del dovuto rispetto perché sono caricati e scaricati nel bel mezzo della strada in quanto anche l’obitorio non ha una piazzola di cortesia per i fur-

goni funebri. Le strisce pedonali, poi, sono soffocate dai veicoli in sosta da ambo i lati della strada. Il tutto mentre il parcheggio di fronte all’ospedale, che è insufficiente, è patria dei buchi e terra di parcheggiatori abusivi. CONCLUSIONI Sig. Sindaco, per rendere più accogliente Alessandria, pur nella consapevolezza che lei è da poco allguida dlla città, non si potrebbe, nel quadro di una politica gradualistica della manutenzione del territorio urbano, partire proprio da qui, dall’Ospedale dove, prima o poi, ci andiamo tutti, magari regolando meglio traffico e parcheggi e mettendo un punto fisso di Polizia urbana a vigilare sul buon andamento delle cose?

Gian Battista Cassulo

L’editoriale di Fabio Mazzari Orfana l’Italia dei Borghi

N

el 2011 a “spending review” del Governo Monti, introdusse una riforma allora salutata con grande favore: la soppressione delle province. Poche furono le voci discordanti e la riforma partì nel 2012 introducendo un ente transitorio (Città Metropolitana per le ex province più grandi, Area Vasta per quelle medio-piccole e Libero Consorzio nel caso della Sicilia), con durata decennale, sino al totale trasferimento delle competenze. A sei anni di distanza possiamo dire che fu un errore clamoroso: a provarlo le ex Strade Provinciali, oggi nuovamente Strade Statali che, dal gennaio 2017, nuovamente di competenza ANAS. Basta percorrere queste strade al di fuori dai centri abitati (dove la manutenzione è svolta dai comuni) per vedere il loro stato disastroso: buche e asfalto dissestato ovunque. Questo si inserisce nella scarsa considerazione che a livello nazionale si ha per quella che Enzo Biagi definì l’Italia minore, quella dei piccoli borghi interni, destinati ad un inesorabile lenta fine. La soppressione delle Province, ente fondamentale per questi paesi, è stata solo l’ultimo degli sgarbi.

Pier Sandro Cassulo Fabio Mazzari

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