il Domani
CATANZARO Giovedì 30 Aprile 2009
Redazione: loc. Serramonda - Z.I. Marcellinara (Cz) - tel. 0961.996802 | fax 0961.903801 - E-mail: catanzaro@ildomani.it | www.ildomani.it
PROCESSO APACHE Otto gli imputati coinvolti nell'operazione della Guardia di Finanza su un presunto mercato di droga
Cinque condanne e tre assoluzioni L'operazione fu portata a termine dai Baschi verdi di Sellia Marina all'alba del 25 ottobre del 2004 CATANZARO — Si è concluso con cinque condanne e tre assoluzioni il processo nei confronti di otto imputati coinvolti nell'operazione della Guardia di Finanza battezzata "Apache", su un presunto mercato di droga che, giunta dalla Locride, sarebbe stata smerciata nella provincia di Catanzaro fino al capoluogo. Sono stati scagionati da ogni accusa Michele Panucci, l'unico per il quale il pm aveva chiesto l'assoluzione, come i suoi avvocati Luigi Falcone e Domenico Pasceri; Antonio Scozzafava (difeso da Antonio Rania); e Gregorio Procopio (difeso da Luigi Colacino). Parzialmente assolti, ma condannati per alcune delle accuse loro contestate: Gianni Fratto (difeso da Maria Aiello), cui sono stati inflitti 2 anni di reclusione e 7.000 euro di multa; Gregorio Amelio (difeso da Gregorio Viscomi e Domenico Tavano), 3 mesi e 1.000euro; Michele Mazza (difeso Giuseppe Sgambellone), 2 anni e 3 mese e 5.000 euro; Samuele Manno (difeso da Leone Fonte), 2 anni e 3 mesi e 5.000 euro; Salvatore Amelio (difeso da Leone Fonte), 2 anni e 4.000 euro. Tutti furono rinviati a giudizio quasi due anni fa. Era l'11 giugno 2007 e l'udienza preliminare durava a sua volta da altri due anni (l'inizio fu fissato per il giugno 2005). L'operazione antidroga nome in codice "Apache" fu invece portata a termine dai Baschi verdi di Sellia Marina all'alba del 25 ottobre del 2004 anche in alcune città del nord Italia. Dopo un anno di investigazioni, coordinate dal sostituto
PROSTITUZIONE Una udienza molto delicata quella di ieri
Tredicenne ascoltata dal giudice
procuratore Raffaela Sforza e iniziate in seguito al sequestro di 10 chilogrammi di hashish trovati a Salvatore Amelio a Simeri Crichi il 20 ottobre del 2003, i militari delle Fiamme gialle diedero esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare, emessa dall'allora gip Maria Vittoria Marchianò su richiesta del pm Raffaela Sforza, con cui finirono in carcere sette persone: il catanzarese Amelio, fermato a Gioiosa Jonica; Samuele Manno, di Mammola (Rc), bloccato a Bergamo; Michele Mazza, di Locri, preso a Caulonia; Gregorio Procopio, arrestato a Botricello; Gregorio Amelio, di Catanzaro, bloccato in contrada Silipetto a Simeri Crichi; Antonio Scozzafava nato a Savona e fermato a Catanzaro nel quartiere
Cava; e infine Gianni Fratto, di Milano, rintracciato a Monza. A questi nomi si aggiunsero, al momento della conclusione delle indagini, quelli di Michele Panucci, e di un altro uomo, scagionato dal gup. Con "Apache" i finanzieri, attraverso alcuni sequestri di droga operati a conforto delle ipotesi investigative grazie a ripetuti servizi di pedinamento e appostamento, nonché attraverso sofisticate tecniche di intercettazione telefonica, ricostruirono una vasta rete di collegamento fra venditori di morte che vedeva la sede operativa gestita nella cittadina di Marina di Gioiosa Jonica. Secondo l'accusa, proprio dal centro reggino venivano riforniti gli spacciatori introdotti nei mercati della droga di Catanzaro.
CATANZARO — Ha raccontato al giudice quel che accadeva durante gli incontri con gli uomini arrestati e condannati per aver abusato di lei. E' stata un'udienza particolarmente delicata, quella di ieri del processo a carico di L. S. ed R. S., entrambe di Botricello, nel catanzarese, rispettivamente madre e zia della minorenne che, secondo l'accusa, sarebbe stata da loro costretta a prostituirsi. Le due donne rispondono di induzione e sfruttamento della prostituzione aggravato dai legami di parentela e dalla minore età della vittima, che attualmente si trova in una casa protetta. E proprio all'interno di questa struttura la piccola vittima è stata sentita dal giudice Antonio Saraco, presidente del collegio che sta portando avanti il processo, affiancato dalla collega Emanuela Folino. In una stanza attigua, dietro un vetro a specchio, assistevano all'interrogatorio le due imputate, il loro difensore Luigi Falcone, ed il pm Simona Rossi. La minorenne ha ripercorso alcune tappe della drammatica storia, su cui i carabi-
nieri Compagnia di Sellia Marina hanno a lungo indagato, giungendo alla fine ad arrestare due presunti clienti della tredicenne, nonche' le due attuali imputate. Sollecitata dalle domande del giudice ha chiarito che durante gli incontri con quegli uomini sarebbe stata da loro costretta a subire atti sessuali; ha detto di aver sentito parlare di soldi, ma di non averne mai ricevuti personalmente; ha aggiunto che la madre e la zia sapevano che lei andava nelle case di quelle persone. Il processo è stato aggiornato al 20 maggio per sentire gli ultimi due testimoni della procura; ed in seguito al 17 giugno, per i testi della difesa. Poi la pronuncia dei giudici in merito alla fondatezza di un quadro accusatorio secondo il quale la tredicenne sarebbe stata venduta per incontri sessuali dalla madre e dalla zia, in cambio di pochi euro, ad uomini ben più grandi di lei. Si tratta di Giovanni Romano, di 65 anni, e Gregorio Marasci, di 80 anni, che sono stati arrestati ed in seguito condannati a quattro anni di reclusione ciascuno.
La decisione della Giunta comunale è temporanea.Tornerà l’isola pedonale La denuncia è arrivata alla Questura dalla scuola dell’Aranceto, rione abitato in gran parte dai rom
Il Corso sarà riaperto Non mandano i figli a scuola, segnalati CATANZARO — Un tratto di corso
Mazzini, quello che va dal Cavatore a piazza Prefettura, sarà riaperto provvisoriamente al traffico. Il provvedimento, che avrà valenza fino alla ripresa delle attività scolastiche, ha, sostanzialmente, due finalità: la prima, garantire una maggiore accessibilità al centro storico in un momento di grave crisi del sistema commerciale presente lungo l’arteria principale della città; la seconda, utilizzare i mesi estivi per completare l’insieme di opere e di servizi assolutamente necessari per perseguire la pedonalizzazione del corso, strategia che resta prioritaria nell’agenda dell’Amministrazione comunale. Questo l’orientamento espresso dalla Giunta comunale, riunitasi sotto la presidenza del sindaco Rosario Olivo per esaminare le complesse problematiche che riguardano l’organizzazione del traffico e della mobilità su corso Mazzini. Secondo tale orientamento - che dovrà essere tradotto in un atto tecnico dal comando della Polizia municipale - il traffico sarà riaperto nel tratto Cavatorepiazza Prefettura, consentendo così anche l’utilizzazione parziale della piazza come parcheggio orario. Nei “fine settimana” è previsto il ripristino della pedonalizzazione allo scopo di favorire passeggiate e shopping. Si tratta, come si può facilmente intuire, di un orientamento assolutamente provvisorio e a tempo che non snatura assolutamente la scelta, peraltro imposta dalla progettazione senza marciapiedi, di istituzione della
Ztl lungo il corso. La “zona a traffico limitato” resta comunque in vigore da piazza Prefettura fino a piazza Santa Caterina. «L’orientamento della giunta - è stato sottolineato da Palazzo De Nobili - è dettato esclusivamente dal buon senso e non è frutto delle pur comprensibili pressioni che gli operatori commerciali hanno esercitato. La scelta della pedonalizzazione del corso non si tocca e l’orientamento provvisorio non rappresenta alcun passo indietro». Era solo necessario, in presenza di una forte crisi del sistema commerciale nel centro storico, resa più evidente dalla concorrenza esercitata da forme alternative di grande distribuzione, prevedere una soluzione equilibrata in attesa del completamento dei servizi. In particolare, questi mesi che ci separano dalla ripresa autunnale saranno utilizzati per avviare i parcheggi di Bellavista e via Milelli, per istituire le soste temporanee davanti le farmacie, per completare l’arredo urbano di piazza Prefettura e piazza Roma, per fare partire i lavori di riqualificazione di piazza Matteotti, per rilanciare l’apertura del piazzale del San Giovanni, per avviare la riqualificazione della Galleria Mancuso. «Tutte azioni - è stato sottolineato - che contribuiranno a rivitalizzare il centro storico e, di conseguenza, il sistema commerciale, rendendo l’istituzione della Ztl una risorsa e non un ostacolo allo sviluppo del corso e delle sue attività economiche, sociali, direzionali e culturali».
CATANZARO — Nell’ambito delle
varie iniziative promosse dal Questore di Catanzaro dott. Arturo De Felice, volte a reprimere la diffusa illegalità nei quartieri abitati prevalentemente da cittadini di etnia “rom” ed avvalendosi della collaborazione di istituti scolastici con i quali, in virtù della strategia della prossimità, si è instaurato un rapporto di reciproca collaborazione, nella giornata di ieri sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria 12 persone, per il reato di inosservanza dell’obbligo di istruzione scolastica a minori. Le suddette persone, genitori di altrettanti bambini iscritti alla scuola elementare del Quartiere “Aranceto”, da verifiche incrociate sono risultate inadempienti all’obbligo di far impartire l’istruzione elementare ai propri figli, bambini di età compresa tra i 6 ed i 10 anni. Oltre che inserita nei consueti compiti di repressione propri della Polizia di Stato, tale attività s’innesta in un più ampio contesto di prevenzione, rispondente alla filosofia della “sicurezza partecipata” svolta in collaborazione con altri Enti preposti ad attività che, indirettamente, incidono sulla sicurezza, quali gli istituti scolastici ed i servizi sociali, debitamente coinvolti. L’attività compiuta, non limitata alla mera fase di repressione, è svolta, d’intesa con i suddetti En-
ti, al fine di verificare ed incentivare l’istruzione scolastica elementare che, per i bambini di etnia “rom” o comunque figli di famiglie “multiproblematiche”, destinatari, come ogni minore, del diritto all’istruzione, sono da considerare le reali vittime dell’inosservanza agli obblighi imposti ai propri genitori. Tale attività, al di là delle conseguenze penali a carico dei genitori inadempienti, è di fonda-
mentale importanza in quanto un’adeguata istruzione per tali bambini, che già vivono in condizioni difficili, è da ritenere l’unico strumento per fornire ai minori una effettiva possibilità di integrazione sociale. E’ in corso l’attività volta all’identificazione di ulteriori genitori inadempienti che non hanno mandato i loro figli a scuola violando quello che è anche un loro diritto.