il domani

Page 15

Il Domani dà spazio alle Tue libere opinioni su politica, economia, società, sport. Scrivi a: opinioni@ildomani.it

il Domani Domenica 26 Ottobre 2008 15

CALABRIA LAMEZIA TERME L’arresto, eseguito dalla Gdf, è stato fatto nell’ambito delle indagini seguite all'operazione Progresso disposta nel 2007 dalla Dda di Catanzaro

Armi e violenza, 44enne in manette Battista Cosentino è ritenuto un presunto affiliato alla cosca mafiosa Giampà LAMEZIA TERME — Con l’accusa

personali e patrimoniali nei confronti di diversi soggetti, tra i quali, oltre allo stesso Cosentino, anche di Pasquale Giampà, Vincenzo Giampà, Antonio De Vito e Angelo Torcasio. Nell'ambito di quel contesto operativo le fiamme gialle avevano appreso, avvalendosi delle intercettazioni telefoniche in corso integrate dagli altri risconti investigativi, che Cosentino aveva minacciato, con l'uso di un'arma da fuoco, i dipendenti di un'impresa locale, "rivale d'affari" delle società Codegi e Ade, poi sequestrate, al fine di impedire che la stessa operasse nel territorio controllato dall'organizzazione criminale di appartenenza dell'arrestato.

di violenza privata e porto illegale di armi, aggravati per l'essere stati compiuti con metodo mafioso, il nucleo mobile del gruppo della Gdf di Lamezia Terme, diretto dal tenente colonnello Elia Carmelo Pallaria e dal capitano Maurizio Pellegrino, ha arrestato Battista Cosentino, 44 anni. Il suo arresto, spiegano gli investigatori, scaturisce dalle indagini effettuate nell'ambito dell'operazione chiamata in codice "Progresso", portata a termine tra il 2007 ed il 2008, su delega del sostituto procuratore distrettuale antimafia, Gerardo Dominijanni. In quella operazione furono eseguite delle misure cautelari VIBO VALENTIA — Un giovane di

ventisette anni, di cui sono state rese note soltanto le iniziali, L. M. operaio, incensurato, è stato arrestato dagli agenti di un equipaggio di una volante della polizia di Stato di Vibo Valentia, con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il fatto è avvenuto intorno alle due di ieri notte a Vibo Marina, nei pressi del por-

Vibo Valentia, un giovane beccato dalla polizia per possesso di droga Il fatto è avvenuto ieri notte nei pressi del porto

to. A quell'ora, i poliziotti che erano impegnati in un servizio di controllo del territorio, hanno notato cinque giovani seduti su una panchina vicina ad un pub.

Alla loro vista, L. M, si è dato a precipitosa fuga con un sacchetto in mano contenente circa 70 grammi di marijuana che ha cercato di nascondere sotto una in sosta sul vicino arenile. Bloccato e tratto in arresto, il giudice lo ha ammesso a godere dei benefici degli arresti domiciliari, mentre i suoi compagni sono stati soltanto identificati. (Agi)

Nicola Gratteri sulla ’ndrangheta Vibo Valentia, fermano il cugino «Non è un problema solo calabrese» aggredisce i poliziotti. Arrestato PESCARA — La ’ndrangheta si combatte in due modi contemporaneamente, e cioè andando nelle scuole a spiegare ai ragazzi che non conviene essere ’ndranghetisti nè dal punto di vista economico prima che etico, e creando un sistema giudiziario proporzionato alla realtà criminale che non è certo quello di oggi». Lo ha detto ieri, a Pescara, Nicola Gratteri, procuratore della direzione distret-

tuale antimafia di Reggio Calabria, a margine della cerimonia conclusiva della tredicesima edizione del premio Borsellino che si è svolto nel capoluogo adriatico. «La ’ndrangheta - ha aggiunto - non e' un problema della Calabria. In Calabria ci sono la storia e i casati della 'ndrangheta ma la ’ndranghea è nel mondo e i soldi della mafia sono in tutta Italia e nel mondo, anche in Abruzzo». (Agi)

LAMEZIA TERME — La Corte

LAMEZIA TERME Dalla Corte di Cassazione

di Cassazione ha annullato, ancora una volta, in accoglimento al ricorso presentato da Pasquale Cerra (difeso dall’avvocato Francesco Gambardella), il decreto con cui la Corte d’Appello di Catanzaro aveva confermato la confisca di alcuni beni ritenuti nella disponibilità di Pasquale Cerra, all’epoca dei fatti (1998-2000), ritenuto gravitante in un’orbita criminale di stampo mafioso, operante nel territorio di Lamezia Terme, nonché coinvolto nel duplice omicidio dell’ispettore di polizia, Salvatore

VIBO VALENTIA — Appena ha saputo

che gli agenti della polizia di Stato di Vibo Valentia avevano fermato il cugino, si è precipitato in questura per dare una lezione ai responsabili dell’arresto. Appena arrivato al posto di guardia si è messo quindi a tirare calci, lanciando a minacce di morte contro gli agenti in servizio. Bloccato dai poliziotti e portato all'interno della questura, l'uomo si è scagliato contro gli agenti con calci e pugni al punto di spedirne qualcuno al pronto soccorso. Pro-

Annullata una confisca di beni a Pasquale Cerra Accolte le tesi dell’avvocato Gambardella Aversa e della moglia, Lucia Precenzano, avvenuto la sera del 4 gennaio 1992 nella centralissima via dei Campioni a Lamezia Terme. La vicenda giudiziaria,

tutt’ora in corso, relativa alla confisca di alcuni beni, risulta particolarmente complessa in quanto per l’ennesima volta la Corte di Cassazione - alla luce di quanto de-

tagonista della movimentata vicenda, un giovane di ventisette anni, M. F., pescatore, con precedenti di polizia, residente a Vibo Marina che dovrà rispondere di accuse che vanno dalle minaccce alle lesioni a pubblico ufficiale.

L’uomo si è scagliato contro gli agenti con calci e pugni ciso nei giorni scorsi - ha annullato il decreto di confisca applicato dal Tribunale misura di prevenzione di Catanzaro, e confermato anche a seguito di altri annullamenti della stessa Corte di Cassazione, da sezioni diverse della stessa Corte d’Appello di Catanzaro. Dunque, stando a quanto deciso dalla Suprema corte, ora si attende una decisione della Corte d’Apppello del capoluogo regionale che dovrà attenersi a quanto disposto appunto dalla Cassazione. Antonio Cannone

Laratta (Pd) al Governo «Masciari ha bisogno di maggiore protezione» ROMA — Il parlamentare del Pd, on. Franco Laratta, ha presentato una interpellanza urgente al presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'Interno e della Giustizia per sapere «se non ritengano necessario assumere tutte le iniziative utili per garantire sia il reinserimento socio economico che la sicurezza dell’imprenditore calabrese Pino Masciari e della sua famiglia. Uomo - scrive l’on. Laratta - più volte intimidito dalla ‘ndrangheta, ma che non si è mai piegato alla volontà criminale dei clan». «La protezione dell’imprenditore, già sottoposto al programma del ministero dell’Interno dal 1997, è stata prima “immotivatamente” revocata e poi ripristinata “dopo varie denunce e pressioni provenienti dalla società civile”, - dice l’esponente politico. - Un “provvedimento grave”, quello della revoca, avverso un imprenditore che ha dimostrato di stare dalla parte dello Stato anche quando le condizioni ambientali erano e sono tutt’ora molto difficili. Peraltro, con il coraggio mostrato, Masciari ha contribuito prima di altri, a costruire quella cultura della legalità basata sul rispetto e il ripristino di quelle regole a cui tutti gli imprenditori dovrebbero far riferimento. Molti anni dopo - ricorda il parlamentare del Pd - quelle regole, sono state ufficializzate da Confindustria, la quale oggi è orientata a espellere gli associati che pagano il pizzo. Oggi - continua Laratta - lo Stato deve saper ripagare con la stessa moneta e con la stessa lealtà Masciari e la sua famiglia, dando loro tutto il supporto possibile per un concreto reinserimento nella società civile, sia sul piano della sicurezza personale che su quello economico». Laratta chiede dunque al presidente Berlusconi ed ai ministri Maroni e Alfano «se non si consideri necessaria ed urgente un'effettiva attivazione dei settori preposti alla protezione di Masciari e degli altri testimoni che hanno scelto di stare dalla parte della giustizia e rischiano ogni giorno la vita per denunciare la criminalità organizzata; quali urgenti iniziative, anche di carattere normativo, intenda attuare per garantire tutti i testimoni di giustizia ed incentivare le testimonianze delle persone offese dai vari reati commessi dalla criminalità organizzata secondo gli indirizzi forniti nella relazione della Commissione parlamentare antimafia approvata all'unanimità».

Cosenza, aule imbrattate da ignoti gli alunni fanno lezione nella mensa

LOCRI Si chiama “Pothamos” l’iniziativa che riguarderà due persone che hanno alle spalle 10 anni di carcere

COSENZA — Lezione nei locali della

LOCRI — Si chiama “Pothamos” ed è

mensa per i piccoli allievi della scuola elementare di Spezzano Piccolo, poco più di duemila abitanti. A costringere alunni e maestre alla soluzione di ripiego sono state le conseguenze di un atto vandalico perpetrato nella notte di mercoledì scorso da persone non identificate che, svuotando gli estintori, hanno imbiancato pavimenti, banchi, muri e bagni, rendendo inagibili tutte le cinque classi del secondo piano del plesso delle ele-

mentari. A tre giorni dall'accaduto le aule sono ancora sporche «perché hanno spiegato alcune mamme - non si capisce di chi sia la competenza». I genitori, adesso, annunciano proteste. «Pare che il Comune - hanno aggiunto - non possa intervenire in quanto spetterebbe alla scuola intervenire. Per i responsabili della scuola, invece, la responsabilità è del municipio. Il problema è che non basta una squadra di operai, ma sono necessari macchinari professionali.

Progetto reinserimento ex detenuti un progetto per il reinserimento di ex detenuti nel mondo del lavoro e, quindi, nella società. Un'iniziativa grazie alla quale vengono anche riscoperti e valorizzati prodotti ed antiche tradizioni. Il progetto regala ora anche un piccolo-grande miracolo ed interessa due persone. Aurelio Staltari ed Attilio Cordì; 46 anni il primo, 34 il secondo; entrambi di Locri. Hanno alle spalle circa dieci anni di carcere ciascuno perchè - se-

condo gli inquirenti- avrebbero fatto parte di due sodalizi mafiosi in lotta tra loro; contrasti culminati in una sanguinosa faida. Entrambi hanno pagato il conto con la giustizia. Staltari ha moglie e 4 figli e chiede di potersi ricostruire una vita degna di questo nome. Mancanza di lavoro e facili pregiudizi sono gli ostacoli principali superati grazie alla Cooperativa "Valle del Bonamico"- a suo tempo voluta dall'allora vescovo di Locri-Gerace, mons. Giancarlo Ma-

ria Bregantini- ed al suo progetto "Pothamos" che prevede anche il recupero e la valorizzazione del suino nero d'Aspromonte iniziativa di cui è coordinatore Attilio Cordì. Questi, dopo aver anche lui pagato il conto con la giustizia, tende subito la mano ad Aurelio Staltari: il passato non conta; i due dimenticano contrasti e divisioni assurde per incamminarsi, insieme, sulla stessa strada della legalità. In contrada Cantorato di Locri.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.
il domani by T&P Editori il Domani - Issuu