il domani

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Lunedì 25 Luglio 2011

il Domani

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CRONACHE Le minacce spesso degeneravano in vere e proprie aggressioni fisiche

Perseguitava madre e sorella scatta il ricovero psichiatrico di Roberto Marra VIBO VALENTIA - Era da anni che perseguitava la madre e la sorella con minacce ed insulti, spesso degenerate in vere e proprie aggressioni fisiche. Le due donne ormai vivano nel continuo terrore che A.C., nullafacente del ’68 da tempo affetto da gravi turbe psichiche, un giorno potesse portare a termine quei propositi che andava professando, completando una tragedia familiare che andava avanti da anni. Una situazione insostenibile che ha spinto le due congiunte a rivolgersi ai Carabinieri della Stazione di Vibo Marina nella convinzione che sono gli uomini della Benemerita potessero trovare una soluzione alla propria incredibile vicenda e riuscissero a restituir loro un po’ di quella serenità persa da anni. Gli uomini della Benemerita hanno così pazientemente ricostruito tutta l’intricata vicenda familiare ricapitolando pazientemente i numerosi episodi di aggressione che A.C. aveva compiuto nel corso degli anni e che si stavano andando sempre più intensificando negli ultimi tempi. Inoltre i militari della Compagnia Carabinieri di Vibo Valentia hanno anche ricostruito nel dettaglio la delicata e complessa vicenda sanitaria dell’uomo provando, ol-

tre ogni dubbio, non solo la sua grave malattia mentale ma anche l’estrema pericolosità sociale. Una complessa vicenda che è stata dettagliatamente riferita all’autorità giudiziaria che, concordando con le conclusioni dei militari della Stazione di Vibo Valentia, ha emesso nei confronti dell’uomo la misura di sicurezza del ricovero presso l’ospedale psichia-

trico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto, dove è stato subito trasferito dai Carabinieri e dove potrà essere finalmente curato nel modo più consono. Le due donne così, dopo anni di vessazioni e di terrore, sono riuscite finalmente, grazie all’impegno dei militari dell’Arma, a tirare un sospiro di sollievo ed a riprendere in mano la propria vita.

I carabinieri di Vibo hanno anche ricostruito nel dettaglio la delicata e complessa vicenda sanitaria dell’uomo

A Vibo la festa: 100 anni di vita con i Salesiani di Don Bosco

VIBO VALENTIA - La città si appresta a rivivere il racconto dei suoi primi 100 anni di vita con i Salesiani di Don Bosco in una raccolta, per i tipi dell’Adhoc, della documentazione e della cronaca della Casa dei Salesiani e delle innumerevoli testimonianze, fatti e foto che hanno visto protagonisti cittadini vibonesi. L’atteso evento è in programma per le ore 19 di mercoledì prossimo nella parrocchia di "Santa Maria del Soccorso". E’ prevista una folta partecipazione, oltre che di autorità salesiane, religiose e istituzionali, di ex allievi e di cittadini. "Una cronistoria essenziale dei 100 anni della presenza dei Salesiani di Don Bosco nella Parrocchia "Santa Maria del Soccorso": è il tema centrale di questo

incontro che viene ritenuto uno degli appuntamenti storici più importanti del mondo dei giovani vibonesi che sono vissuti sotto la guida di Don Bosco nel motto "educare è cosa di cuore". A spiegare "le ragioni della presenza" a Vibo Valentia dell’opera Salesiana sarà don Antonio Gisonno, Direttore-Parroco di Santa Maria del Soccorso, che nel presentare il convegno attraverso un necessario percorso storico, ricorda che nel 1911 diventava parroco di Santa Maria del Soccorso il salesiano Don Giovanni Mellano, già a Vibo Valentia da un anno e mezzo. In questo contesto è bello e doveroso, dopo cento anni, ripercorrere il tempo trascorso per cogliere e apprezzare la novità e il senso di una presenza

Domenico La Bella forse morto per caduta accidentale di Nino Doria VIBO VALENTIA - E’ morto per trauma cranico e toracico dopo essere caduto da un balcone al secondo piano della casa rurale in cui abitava, Domenico La Bella, di 51 anni. A stabilirlo è stata l’autopsia effettuata sabato scorso che ha anche evidenziato che l’uomo era in stato di ebbrezza. Un risultato che fa emergere adesso dei dubbi anche sull’ipotesi dell’omicidio. Le indagini dei carabinieri puntano ora, infatti, ad accertare se La Bella sia caduto accidentalmente o se sia stato spinto dal balcone che, peraltro, non ha una balaustra di protezione. A questo punto, però, i carabinieri non escludono neanche che la caduta sia stata accidentale. Secondo la ricostruzione degli investigatori, invece, il colpo di pistola che ha ferito Nazzareno Galati, di 42 anni, sarebbe stato sparato da La Bella. Cosa sia successo nella tarda serata di venerdì nella casa rurale nella frazione Piscopio di Vibo Valentia, resta al momento un mistero. Gli investigatori sono sicuri che al termine della cena cui hanno partecipato La Bella, il fratello e Galati ci sia stata una violenta lite scoppiata per futili motivi. Ma cosa sia avvenuto subito non è ancora chiaro. Anche perché i carabinieri non stanno trovando molta collaborazione dal momento che nessuno dei presenti ha fornito elementi utili a chiarire la dinamica dei fatti. In un primo momento si era parlato di omicidio.

per la quale tanto si è adoperato il Vescovo di Mileto Monsignor Giuseppe Morabito sin dai primi anni del Novecento. I Salesiani di Don Bosco - continua, tra l’altro, don Antonio Gisonno - si sono da subito impegnati per l’educazione dei giovani secondo lo stile del loro santo fondatore. Si continua a parlare di emergenza e di urgenza educativa in tanti ambiti della vita sociale e culturale. In molte nazioni del mondo occidentale emergono, quasi a ritmo continuo, nuove e vecchie forme di devianza che coinvolgono fasce d’età sempre più basse. Don Bosco sottolinea ancora il direttore dei Salesiani - ha fatto dono pieno della sua vita all’impegno educativo, stando in mezzo ai giovani.


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