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22 Lunedì 12 Ottobre 2009 il Domani

COSENZA COSENZA — A luglio del 2008, il

Consiglio regionale della Calabria ha approvato la legge n. 22 che istituisce la figura del "Garante per la salute", con lo scopo di verificare la piena attuazione nel territorio regionale dei diritti in materia di assistenza sanitaria e socio-sanitaria, per tutti senza distinzione di colore, religione, cultura ed etnia, compresi i detenuti, Nonostante da quella data sia passato più di un anno e mezzo, la norma non ha trovato alcuna concreta attuazione in un momento in cui la situazione sanitaria è diventata esplosiva per la crisi degli enti gestori, il collasso finanziario delle aziende sanitarie, le inchieste per i numerosi episodi di interventi finiti tragicamente, le numerose inchieste giudiziarie. Le disfunzioni ed i disservizi non hanno provocato un'accelerazione nell'attuazione della norma a tutela dei cittadini. Il promotore della proposta di legge, Franco Corbelli, ha ripetutamente evidenziato il ritardo e sollecitato la regione a voler intervenire. Con una nota diffusa ieri ha messo in evidenza la situazione, che definisce “di emergenza” del reparto di Neurochirurgia dell'Ospedale civile di Cosenza, una denuncia che avrebbe dovuto trovare l'interlocuzione del Garante. Da quasi venti anni, il reparto è diretto dal prof. Giuseppe Corriero, che qualche anno fa è stato eletto nel consiglio direttivo della Società italiana di neurochirurgia. E' la prima volta che un neurochirurgo calabrese entra in questo organismo così prestigioso per i riconosciuti meriti accademici ed il prestigio acquisito nell'esercizio della sua professione. La neurochirurgia cosentina è un «centro di eccellenza regionale calabrese, che cura e opera pazienti di tutta la regione» come testimoniato dalle richieste di intervento sempre più numerose tanto che capita

Franco Corbelli lancia l’allarme: nel reparto dell’ospedale Annunziata troppi i pazienti rispetto alle reali potenzialità

Neurochirurgia presa d’assalto «Ci sono malati che dormono nei corridoi, inascoltate le richieste di aumento dei posti letto»

L’Annunziata di Cosenza sempre in affanno, secondo Corbelli

Franco Corbelli

spesso che si è costretti a soluzioni di emergenza con malati sistemati alla men peggio nei corridoi, dove stazionano per giorni in attesa che si liberi un posto. L'urgenza degli interventi ha indotto gli stessi medici a procedere all'acquisto o anticipare le somme necessarie per procedere agli interventi. Da molti mesi il primario del reparto ha richiesto un urgente «aumento dei posti letto il potenziamento dell'organico del personale medico e paramedico» che fin qui è stato ignorato dalla direzione del nosocomio. Il movimento in una sua nota afferma che «il reparto di Neurochi-

merose e quotidiane esigenze ed emergenze. Il reparto necessita di alcuni interventi immediati. L'aumento dei posti letto (quelli attuali sono assolutamente insufficienti e si è costretti a ricoverare e sistemare dei malati gravi in un lettino nel corridoio, anche per alcuni giorni), il potenziamento dell'organico medico e degli infermieri. E poi la possibilità di poter acquistare di tutto ciò che serve per operare al meglio e in condizioni di sicurezza. È successo, infatti, che alcuni attrezzi di lavoro, finanche la macchinetta per il taglio dei capelli dei pazienti (prima di un in-

rurgia, diretto dal prof. Corriero, è un esempio di buona sanità, è un fiore all'occhiello dell'ospedale dell'Annunziata, un centro di eccellenza regionale, vi operano bravi medici e chirurghi che andrebbero tutti ricordati e ringraziati perché fanno piccoli grandi miracoli quotidiani. Vengono in questo reparto da tutta la Calabria per farsi curare e operare. Purtroppo il reparto, che ho visitato nei giorni scorsi, va avanti solo grazie alla grande professionalità e abnegazione dei medici e alla collaborazione del caposala e dei paramedici che si letteralmente sacrificano per far fronte alle nu-

tervento alla testa) e l'apparecchiatura indispensabile per curare il collo a un giovane paziente, ed evitargli così di restare paralizzato a letto per molti mesi, lo abbiano dovuto acquistare due medici del reparto con soldi di tasca propria in un caso e con l'anticipo della somma (rimborsata dall'Azienda ospedaliera dopo molto tempo) nell'altro. Per evitare che si ripetano episodi del genere e che soprattutto, come è successo lo scorso anno, per un ricovero (mancato) di un paziente di fuori provincia, per l'assoluta impossibilità di poter eseguire (causa l'assenza giustificata del tecnico incaricato) all'Annunziata la procedura di embolizzazione di cui necessitava il malato, venga scelto un capro espiatorio e colpito, ingiustamente colpevolizzato, un medico straordinario e assolutamente innocente di Neurochirurgia di Cosenza ( Salvatore Aiello, uno dei più bravi neurochirurghi calabresi, che Diritti Civili immediatamente difese, che andrebbe solo ringraziato per quello che fa ogni giorno insieme a tutti i suoi colleghi del reparto), l'Azienda ospedaliera cosentina valorizzi questo reparto, questo centro di eccellenza, ascolti e aiuti tutti i bravi professionisti che vi operano ogni giorno con grande professionalità, passione, sacrifici e rischi personali», conclude la nota. Oreste Parise


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