PMLI-BERLUSCONI È’ ILNUOVO MUSSOLINI VA ABBATTUTO DALLA PIAZZA

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La verità nascosta dalla destra e dalla “sinistra” borghese

BERLUSCONI È’ IL NUOVO MUSSOLINI VA ABBATTUTO DALLA PIAZZA Berlusconi è politicamente “finito”, è “ricattabile”, è “incapace di governare” perché occupato unicamente a coprire i suoi scandali sessuali e a risolvere i suoi guai giudiziari: deve perciò “fare un passo indietro” per consentire la nascita di un nuovo governo “di salvezza nazionale”, oppure le elezioni anticipate. Questa in sostanza è la posizione che la “sinistra” borghese, da Bersani a Vendola, su cui concordano anche Di Pietro e Ferrero, ripete come un mantra nell’illusione che si traduca in realtà: o per un abbandono spontaneo del campo da parte del neoduce, o per un passo falso in qualche passaggio parlamentare, oppure ancora per una delle sue tante pendenze giudiziarie che finalmente lo tolgano di mezzo inchiodandolo alle sue responsabilità. Da parte sua il neoduce se ne ride di tutto ciò, e tira dritto sfidando tutti, persino i vescovi italiani che l’hanno abbandonato per la “questione morale”, a schiodarlo dalla poltrona su cui si è abbarbicato, forte della risicata eppure incrollabile maggioranza parlamentare di nominati, corrotti e inquisiti che si è comprato a suon di milioni e di prebende e del patto di sangue col caporione della Lega neofascista, secessionista e razzista Bossi, il quale sa benissimo che la caduta di Berlusconi segnerebbe anche la sua e aprirebbe la guerra tra i suoi gerarchi, Maroni in testa, per la sua successione. Il neoduce, forte della copertura politica del nuovo Vittorio Emanuele III, Napolitano, che teme una sua caduta in piena crisi finanziaria e che perciò non cessa di invocare la “coesione” attorno al governo e alla sua politica economica stangatrice, rialza la posta e ne approfitta per mettere all’ordine del giorno insieme alle ulteriori stangate in cantiere per la “crescita”, tutta una serie di leggi neofasciste “urgenti”, come la legge-bavaglio sulle intercettazioni, quella sul “processo lungo”, quella sulla “prescrizione breve”, la controriforma della giustizia, le “riforme istituzionali” e quant’altro torni utile a lui e al suo alleato Bossi. Comunque, anche ammesso e non concesso che qualcuna o più d’una delle ipotesi auspicate dalla “sinistra” borghese si realizzasse, non vorrebbe affatto dire che il Paese si sarebbe liberato per sempre di Berlusconi, e soprattutto del berlusconismo. Eppure la forza c’è per abbattere Berlusconi e imprimere una svolta radicale nel Paese. E allora perché la “sinistra” borghese non appoggia e utilizza questa forza per dare la spallata decisiva a Berlusconi e al suo governo neofascista? Perché si ostina a rifiutare e condannare la lotta di piazza

per buttare giù Berlusconi e fermare il massacro sociale, mentre invece insiste a pietire le sue dimissioni per i suoi scandali e il discredito internazionale che ha attirato sull’Italia, che pure ci sono e sono da condannare e perseguire, ma che non sono da considerare i soli e i più gravi dei suoi crimini? Questo è il punto. Berlusconi va abbattuto per i suoi crimini politici, sociali e istituzionali, i tanti già commessi e quelli che si propone ancora di realizzare. Il fatto è che neanche il PD mette in discussione il sistema capitalistico e le ricette antipopolari e le controriforme costituzionali neofasciste, presidenzialiste, federaliste e liberiste per “salvarlo” dalla crisi. Ecco perché il partito liberale di Bersani preferisce accusare Berlusconi per il suo comportamento immorale piuttosto che per i suoi misfatti politici, istituzionali, parlamentari, sociali e sindacali. Dando a bere che basti che Berlusconi si faccia da parte per rimettere il Paese sul giusto binario. Ed ecco perché la “sinistra” borghese, in questo in piena complicità con la destra, nasconde la verità fondamentale che sta al fondo di tutto ciò: siamo in un regime neofascista e Berlusconi è il nuovo Mussolini. Altrimenti dovrebbe ammettere per coerenza che per abbatterlo ci vuole non un illusorio colpo di palazzo, come fu il 25 luglio per Mussolini e il fascismo, magari per un “governo di emergenza” alla Ciampi in attesa di un futuribile governo del “nuovo Ulivo”, bensì un nuovo 25 Aprile e la lotta di piazza, da subito, per spazzare via Berlusconi ma anche tutto ciò che è stato da lui realizzato in questi anni e quello che ha ancora in serbo per il Paese. La “sinistra borghese” non può e non vuole dirlo, e per questo si assume una grave responsabilità storica. Noi invece lo gridiamo forte, con le parole del compagno Giovanni Scuderi, pronunciate nel discorso per la commemorazione del 35° anniversario della scomparsa di Mao, invitando “tutte le forze politiche, sindacali, culturali, religiose, antifasciste a unirsi per abbattere Berlusconi, il nuovo Mussolini e il principale massacratore sociale. Non possiamo certo aspettare la scadenza della legislatura nel 2013 perché egli può causare altri e più gravi danni al popolo e al Paese e rivincere le elezioni”. Un nuovo 25 Aprile si impone con urgenza per abbattere il nuovo Mussolini e il suo governo neofascista! Poi ognuno andrà per la propria strada, e il PMLI proseguirà la sua fino alla conquista dell’Italia unita, rossa e socialista.

(Estratti dell’articolo de "Il Bolscevico", organo del PMLI, n. 35/2011)

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