2009 numero 1

Page 2

L’ALPONE 2

ISTA V R E T N I L’

La vocazione del “battilamiera” Il termine “battilamiera” sembra riportarci indietro nel tempo, in un tempo in cui tutto veniva fatto a mano, con maestria artigianale. E, immediatamente, ripensiamo ai calderai, agli artigiani del rame. Invece, niente di tutto questo poiché, chi si definisce in questi termini, ripara automobili incidentate. In altre parole, fa semplicemente il carrozziere a Castello. La tentazione di sentirlo direttamente è stata tanta e tale che abbiamo volentieri abbandonato, per una puntata, la ricerca di imprenditori che continuino l’attività dei padri per fissare la nostra attenzione su una struttura artigianale che, invece, continua a praticare, oggi, una tecnica di lavorazione che tutti pensavano ormai superata dai tempi. Il nostro personaggio è Costantino Zanconato, classe 1949, sposato con Maria Francesca. Nessuno dei loro due figli, Luigi e Alice, rispettivamente 23 e 25 anni, laurea in lingue per il primo e prossima laurea in giurisprudenza per la sorella, ha voluto seguire le orme paterne. Forse per quel “battilamiera” così poco invitante? Alle domande che seguono ha risposto lui, anche a nome dei due suoi fratelli Remigio e Giovanni, 59 e 54 anni, responsabili rispettivamente del settore “preparazione” e ‘tinteggiatura” delle carrozzerie già passate per le mani del mastro battitore. Mi tolga una curiosità, perché nessuno dei suoi figli o dei loro cugini ha voluto seguire le orme dei genitori? Credo che per questo lavoro, come per tanti altri, occorra “sentirsi portati”,

avere un po’ di vocazione unita a spirito di sacrificio e a tanta pazienza. Si aggiunga anche il fatto che per imparare bene il mestiere, come Io concepisco io, è indispensabile anche un lungo periodo di apprendistato che nessuno ha la pazienza di affrontare. Oggi tutto è veloce e accelerato. La figura del garzone di bottega che segue pazientemente e diligentemente gli insegnamenti dell’artigiano non esiste più. Il suo modo di concepire l’attività di carrozziere non le sembra un po’ in controtendenza... fuori del tempo? Non credo. Quando mi capita tra le mani un’automobile sfasciata io recupero tutte le mie potenzialità per progettare in maniera efficace l’intervento, a cominciare dalla delicatissima fase del raddrizzamento della scocca... fino al recupero dell’intera carrozzeria, opportunamente risagomata con strumenti artigianali adeguati. Quando arrivo alla fine e consegno il manufatto a mio fratello Giovanni mi sento veramente realizzato. Ci sarà sicuramente qualche occasione in cui dover rinunciare al recupero e provvedere alla sostituzione dei pezzi ... Questo si verifica quando la carrozzeria, o qualche sua porzione, risultano del tutto irrecuperabili. A volte io vivo

questo come una sconfitta, ma non mi arrendo facilmente. Ho l’impressione che, sotto le mie mani le lamiere riprendano a vivere. La loro sostituzione con pezzi di ricambio nuovi si riduce ad un’operazione prettamente meccanica. Anche il risultato finale, secondo me, conferma l’efficacia della tecnica da me seguita. Per ridare piena funzionalità ad un’automobile incidentata occorrono

caratteristiche geotecniche di coesione del materiale; lo scorrimento delle acque sull’interfaccia suolo-substrato roccioso; le maggiori pressioni interstiziali esercitate dall’aumento della pressione dell’acqua nei terreni granulari; l’aggravio di pesi come manufatti o riporti di materiale a maggior peso specifico; la diminuzione della coesione dei terreni ad opera di acque circolanti; il progressivo abbandono dei territori collinari; la meccanizzazione portata all’eccesso nella lavorazione dei terreni collinari; la mancata manutenzione dei fossatirogge-scoli vallette o, peggio ancora, la chiusura di tali canalizzazioni di deflusso delle acque superficiali; i terrazzamenti ricavati sulle dorsali collinari mediante sbancamenti e riporti di terreno esagerati; la convinzione di alcuni che, per comodità o pigrizia, considerano esigua o irrilevante la quantità d’acqua, non correttamente canalizzata, prove-

niente dal proprio fondo – strada o corte che viene immessa o sulla pubblica via o nei fondi privi di adeguati scoli; - l’uso esagerato di prodotti diserbanti sui pendii; - altre cattive abitudini, sono tra le principali cause preparatorie della franosità della collina di San Giovanni Ilarione. Le cause determinanti sono quelle che comportano direttamente il verificarsi dell’evento franoso laddove le cause predisponenti e preparatorie ne hanno facilitato la preparazione. Tra le cause determinanti più note si annovera: - eccezionale ed intensa precipitazione in un arco di tempo brevissimo, tali da non permettere il drenaggio delle acque all’interno della coltre di suolo alterato (maggior parte delle frane presenti nella Valdalpone) e l’aumento delle pressioni interstiziali all’interno della falda; - azioni indotte dalle acque in invasi artificiali che inducono forti sovrappressioni, tali da provocare spinte e rilasci sulle pareti dell’invaso (frana del Vajont). Dovremmo imparare a rispettare il territorio, solo così eviteremmo che questi ci si rivolti contro. Sarebbe sufficiente un minimo sforzo da parte di tutti, per evitare di spendere centinaia di migliaia di euro pubblici per riparare i danni causati, con sempre maggiore frequenza, dalle frane. (continua) MAURIZIO BACCO

segue da pag. 1

ALLARME FRANE abbondanti precipitazioni. Febbraio e marzo del 2004 nuovamente il territorio venne colpito da piogge torrenziali; la conseguenza fu l’interruzione parziale o totale di ben altre 16 vie collinari. Un storia lunga che ha visto il territorio comunale continuamente interessato da tali eventi (fortunatamente senza danni alle persone), tanto da annoverarlo negli elenchi regionali come territorio a significativa incidenza franosa. Il territorio di San Giovani Ilarione, dal punto di vista geo-tettonico, è costituito da litotipi di natura vulcanica i quali si sono depositati in una fossa tettonica detta “Graben”, durante tutta la fine dell’era terziaria (cretaceo) e parte dell’era secondaria (Oligocene). Le effusioni vulcaniche verso occidente terminano in corrispondenza della “Faglia di Castevero”, dove un sollevamento crostale ha comportato l’affioramento dei depositi sedimentari più antichi (cretacici e giurassici). Quali sono gli elementi che da soli, o associati, causano il distacco di porzioni di terreno dai fianchi delle colline? Brevemente cerchiamo di individuare le cause che danno origine ad un movimento franoso: esse possono essere distinte in cause predisponenti, cause preparatorie e cause determinanti. Le cause predisponenti sono quelle non direttamente legate all’evento franoso stesso, ma, a grande scala, favoriscono il verificarsi di un evento franoso grazie alle caratteristiche naturali del sito. Generalmente sono di tipo naturale come: geologico, litologico, morfologico, clivi metrico, idrologico, idrogeologico, ecc… Per queste peculiarità il territorio si predispone all’evento franoso. Le cause preparatorie sono quelle che, in una data zona caratterizzata da un certo grado di vulnerabilità, apportano modifiche alle condizioni originarie: in genere sono legate all’attività dell’uomo. Con ciò si introducono dei fattori di instabilità tali da creare serio pericolo di dissesto franoso. Tra le cause preparatorie si distinguono le azioni che comportano una diminuzione delle forze resistenti, o un aumento delle forze di taglio come: - gli sbancamenti ai piedi dei versanti; - prolungati periodi piovosi che comportano l’assorbimento di acqua da parte del suolo con aumento consistente di peso e diminuzione delle

-

-

Costantino Zanconato

altri interventi... come riesce a far fronte a queste ulteriori necessità? Mi avvalgo di consulenze e interventi altamente specializzati. In altre parole mi rivolgo a meccanici, motoristi, elettrauto e gommisti di mia fiducia che realizzano i loro interventi presso la nostra struttura. Quando un’automobile esce dalla carrozzeria deve essere pienamente efficiente sotto ogni punto di vista. Attraverso quali strumenti valuta la soddisfazione dei suoi clienti? Dal fatto che, dopo aver guardato la loro auto rigenerata se ne vanno contenti e, in caso di necessità, ritornano. Credo di non aver mai perso un cliente perché insoddisfatto della prestazione e dell’esito. È la conferma che la scelta da me operata si rivela vincente. Il suo bacino di utenza? Prevalentemente i paesi delle vallate dell’Alpone e del Chiampo. Ma la mia fama di battilamiera è andata anche oltre questi confini e più di qualcuno, forse anche per curiosità, arriva da più lontano. Si parla tanto di crisi del settore automobilistico, quali conseguenze per la sua attività? Finora non ne abbiamo risentito, anche perché il calo delle vendite ha riguardato soprattutto le auto nuove. Il numero totale dei mezzi circolanti. tuttavia, non è diminuito. Anzi, qualcuno, in conseguenza della crisi, ha preferito sistemare la sua vecchia automobile per poter tirare avanti. Forse con i nuovi incentivi il mercato verrà rivitalizzato.

Ma è ancora presto per poter fare delle previsioni attendibili. Oltre alla passione per il lavoro, coltiva qualche hobby? Più di qualcuno. Nel tempo libero mi diletto andando a caccia. La considero una scelta di tipo ecologico, nel pieno rispetto delle regole che vengono annualmente definite dal calendario venatorio. Faccio parte anche del coro “El biron”, in qualità di baritono. Frequento regolarmente le lezioni e partecipo a tutte le manifestazione nelle quali il coro viene impegnato. Insieme abbiamo vissuto, in Italia e all’estero, esperienze meravigliose. Ricordo con commozione una recente tournée in Belgio tra gli emigranti partiti da San Giovanni nel secolo scorso. Una soffiata mi ha fitto credere che, a proposito di hobby, c’è anche una piacevole sorpresa ... Penso che si riferisca alla mia passione come allevatore di canarini della razza, di origine tedesca “Harzer Roller”, un tempo usati anche dai minatori per segnalare la presenza di grisou nelle miniere di carbone. Sono uccellini che cantano con il becco chiuso producendo, tuttavia, una musicalità indescrivibile. Attualmente ne possiedo 95 esemplari, molti dei quali mi hanno fatto vincere anche importanti gare canore in Italia e in Europa. A conferma le faccio vedere alcuni degli attestati rilasciati dalla Federazione Ornitologica Italiana e dall’Associazione Harzisti Italiani (ndr: in men che non si dica la tavola si è riempita di diplomi, medaglie, trofei, attestati ... molti dei quali contenenti l’espressione “primo classificato” ... mentre gli occhi di Costantino diventavano lucidi ...). DELIO VICENTINI

I RAGAZZI DI “NOI ASSOCIAZIONE”: L’antica sagra della “Seriola” e ... molto di più! Com’è bello riscoprire le antiche tradizioni e vedere che non tutto viene dimenticato, ma valorizzato al meglio e con entusiasmo. È ancora più bello quando a continuare il tutto sono proprio i nostri giovani di Castello. Il Circolo S.Giovanni Bosco di NOI Associazione e la parrocchia di Castello si sono dati un gran da fare affinché tutto questo entusiasmo andasse a buon fine. Quale miglior occasione allora per rinnovare una sagra paesana? Così, con tanto lavoro organizzato per tempo, il 31 gennaio e il I0 febbraio 2009, si è dato vita all’Antica Sagra della Seriola. Un programma ricco, voluto proprio dai giovani. Tutta la manifestazione si è svolta all’interno di un grande tendone riscaldato che, per l’avvenimento, ha trovato posto sul piazzale “Caduti e Dispersi in Russia”, di fronte alla scuola primaria. Al sabato sera con l’apertura dei chioschi si è svolta la grande festa in maschera con la musica disco a 360° ad opera del Dj Diego Ross. Contorno

to agli stands gastronomici per pranzare in compagnia approfittando di un menù molto vario e gustoso. Neppure il brutto tempo è riuscito a rovinare l’allegra manifestazione. Infatti nel pomeriggio, ad intrattenere i bimbi (e non solo), è arrivato il “Clown Stracciatella”. Che si è esibito nella preparazione di palloncini colorati sotto lo sguardo ammirato degli ospiti più piccoli. Dopo cena serata di liscio con il gruppo “Jolanda Band”. Con un programma così diverso e ben distribuito si sono accontentati i gusti dei numerosi paesani accorsi per l’evento. Visto che il tendone è stato disponibile fino al sabato successivo, nella serata del 07 febbraio si è continuato con la musica di Dj Coffee. Durante tutte le serate sì è svolto il tesseramento che tanti giovani, adulti e simpatizzanti. Un ringraziamento va a quanti hanno prestato la loro opera con generosità e buona volontà per l’ottima riuscita dell’Antica Sagra della Seriola. Un grazie particolare al parroco di Castello,

Il gruppo delle cuoche della Sagra della Seriola.

Quarantasette anni fa. Chi si riconosce?

di frittelle a volontà, tanto divertimento e la premiazione della maschera più bella. Qui si sono distinti due simpaticoni in veste ridicola e allegorica di “cessi”, il tutto seguito da infinite risate. Il coro “Gospel Prayers” ha animato la celebrazione della S.Messa domenicale delle ore 10.00. Verso mezzogiorno un folto gruppo di persone si è avvicina-

don Angelo Sacchiero, per il continuo sostegno e la disponibilità data. Bravi a tutti i giovani di NOI Associazione che per l’occasione sono tornati alla grande. Abbiamo avuto l’esempio di quanto possono e vogliono ancora fare, con serietà, fatica e divertimento assicurato. GABRIELLA PERNIGOTTO


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.