Il Mensile della Valdichiana / n. 22-19 Il lavoro per noi

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Scatragli: la scultura con le mani e con il cuore

Donne che lottano per un mondo migliore

Il lavoro per noi

Natale: il pranzo della tradizione

Abbiamo provato a incrociare titoli di studio e occasioni di impiego. Quali opportunitĂ per i giovani?

periodico di informazione in distribuzione gratuita

n. 22 dicembre 2019


Editoriale Il lavoro, le occasioni per i giovani, per chi vuole continuare a studiare o per chi vuole gettarsi nella mischia. Non c’è benessere se non c’è buona occupazione dicono gli esperti e senza dubbio non possiamo non essere d’accordo con loro. La sotto occupazione e il dumping sociale sono fra i fenomeni che indeboliscono le società contemporanee facendo crescere i fenomeni di frustrazione collettiva e quindi la nascita di fenomeni di intolleranza e violenza. In questo numero della nostra piccola rivista non ci imbarchiamo in un tema così complesso, ma come è nostra abitudine, cerchiamo di inquadrarlo dal nostro punto di vista. Cosa offre il futuro alle giovani generazioni? Chi studia nelle nostre scuole quali chance trova una volta diplomato? Scegliere di continuare a studiare comporta mettere in conto di fare il pendolare o di andare a vivere altrove? Abbiamo provato ad incrociare i dati di alcuni report statistici con l’offerta formativa del nostro territorio, abbiamo messo in controluce il tasso di occupazione giovanile, la dispersione scolastica, la questione dei «neet» e la storica e scarsa propensione a proseguire gli studi, siamo infatti una delle province col più basso numero di laureati. Quando abbiamo chiesto ai ragazzi «come pensate di trovare un lavoro», molti di loro hanno utilizzato termini come «determinazione» e «tenacia», come se i ragazzi avessero già messo in conto uno sforzo fuori dall’ordinario. Altro dilemma è quello che contrappone la scelta della

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Indice scuola in funzione dell’orientamento più o meno universitario degli studi. Come se lavorare fosse una cosa diversa dallo studiare, come se trovarsi un’occupazione fosse qualcosa di alternativo rispetto alla possibilità di laurearsi. La scuola e l’università in realtà avrebbero l’obiettivo di preparare alla vita adulta persone capaci di imparare, giovani motivati alla conoscenza. Gli sforzi di collegamento fra mondo dell’impresa e aule di insegnamento non sono negative, ma non sono nemmeno la soluzione. Le sfide che pone davanti la tecnologia hanno sì bisogno di personale qualificato, ma hanno soprattutto la necessità di giovani che siano in grado di leggere il cambiamento e di interpretarlo. In questo numero vi presentiamo anche una piccola novità grafica, ecco infatti il «paginone», lo spazio centrale della rivista è dedicato ad un approfondimento e questo mese non poteva che essere il Natale e come le famiglie vivano questa tradizione a tavola. Diamo voce nuovamente alle nonne, che sono un patrimonio di conoscenza e riti gastronomici che non possiamo disperdere. Fine anno è anche tempo di bilanci, abbiamo deciso di proporvi anche un piccolo focus sulle bollette, all’interno trovate qualche trucco per comprendere come funzionano quelle del monopolio idrico e quelle liberalizzate del gas, uno strumento per arginare gli assalti dei rappresentanti porta a porta.

4 IL PERSONAGGIO DEL MESE

Buona lettura Massimo Pucci

23 AGROINDUSTRIA

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Enzo Scatragli

6 FOLKLORE

Gruppo Storico: il Medioevo a Cortona

7 CASTIGLION FIORENTINO

Un «Xmas Market» per i tuoi regali

8 CORTONA

Un mese intero dedicato alla tradizione

9 FOIANO

Danni da maltempo: rimborsi in arrivo

10 LUCIGNANO

La Fiera del Ceppo riscalda la città

11 MARCIANO

Teatro, musical e il ritorno del gospel

12 TRADIZIONI

Il pranzo di Natale secondo tre nonne

14 L’INCHIESTA DEL MESE Il lavoro per noi

18 MANIFESTAZIONI

Il Premio Semplicemente Donna

19 ECONOMIA

L’alleanza per i pagamenti elettronici

20 BOLLETTE/1

Perché l’acqua al centro costa di più?

21 BOLLETTE/2

Gas: caccia al fornitore più conveniente

22 FISCO

Il bonus facciate sarà retroattivo? Filiera agroalimentare italiana


Opinioni

Ospedale della Fratta: cosa ne pensate?

Dagli accessi ambulatoriali al pronto soccorso, siamo tornati a chiedere il parere sul nosocomio della Valdichiana ai nostri lettori

Personale competente, ma i servizi devono essere potenziati Dal pronto soccorso sovraccarico, alla sensazione che gli ambienti sono più ampi dei servizi erogati, sostanzialmente un parere positivo nei confronti di chi all’interno dell’ospedale della Fratta ci lavora, sia un oss, un infermiere o un medico. Il personale sanitario trasmette fiducia e questa è la condizione di base, ma poi non mancano le criticità e in particolare quando finisce in sovraccarico il pronto soccorso. A proposito di quest’ultimo, a breve dovrebbero partire i lavori di ristrutturazione, ma ancora non è stato possibile vedere il progetto esecutivo. Al momento chiedere informazioni alla Asl sullo stato dell’arte è puro esercizio di stile e intanto diteci la vostra. Mi sono trovata bene. In radiologia sono stati scrupolosi, avevo bisogno di ulteriori esami e grazie alla dottoressa sono stati veloci ed efficienti

A seguito dei tagli la quantità dei servizi offerta è calata. Tuttavia personalmente ho un ricordo di un personale preparato e accogliente

Ci sono stato poche volte, medici e infermieri sempre molto disponibili e gentili, ma penso che potrebbe essere sfruttato molto di più rispetto alla situazione attuale

Sono andata al pronto soccorso in tarda serata, grazie alla competenza del cardiologo ho avuto una diagnosi tempestiva, posso dire che mi hanno salvato la vita

Ho fatto molti controlli in questo ospedale. La cosa che più mi dispiace è che una struttura così bella e moderna non disponga di molti servizi

Mi sono trovata bene quella notte al pronto soccorso. A causa di una forte infiammazione, sono stata 12 ore in osservazione sempre controllata e poi dimessa

Con un mio parente grave portato di notte al pronto soccorso, ho visto il personale molto in affanno nel fare la dignosi e darci la cura appropriata

Nelle mie poche esperienze posso dire di essermi trovato bene per quanto riguarda analisi e prelievi. D’altra parte reputo un po’ mal organizzato il Cup

Mi sono recata al Pronto Soccorso della Fratta accompagnata da mia figlia, ho aspettato tanto ma sono stati molto accurati nella ricerca della diagnosi

Mi sono operata al ginocchio, è andata bene grazia la professionalità del dottore. Tuttavia ci sono state delle complicazioni nelle fasi successive

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Il personaggio

La scultura con le mani e con il cuore

Enzo Scatragli 70 anni da incisore, orafo, medagliere e scultore Viaggio nei ricordi e nel caotico laboratorio di un artista di razza

«L’arte non si insegna, bisogna avere qualcosa dentro da dire» «L’arte non si insegna, si può insegnare la tecnica, ma se non hai nulla da dire è inutile». Enzo Scatragli ha varcato la soglia dei 70 anni, ma conserva una tempra e soprattutto una vigorosa coerenza artistica, alla ricerca di una circolarietà nella rappresentazione della vita, un modo per esprimere anche il proprio disagio interiore. Lo incontriamo nella sua abitazione con annesso laboratorio dalle parti di Brolio a Castiglion Fiorentino dove vive con la moglie e i figli: «Sono nato a Manciano – racconta – ma i principali legami e conoscenze ce li ho ad Arezzo, dove ho studiato e lavorato, qui ci sono tornato che ero grande, avevo 35 anni». Scatragli si è formato in quella che al tempo si chiamava «scuola delle arti e dei mestieri» negli anni ‘60: «Volevo fare il tecnico dei televisori – racconta – poi un giorno un insegnante disse a mia madre ‘guardi il quaderno di suo figlio’ era completamente disegnato e grazie a quella intuizione venni avviato al Margaritone indirizzo orafi e poi ho

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lavorato alla Gori e Zucchi come disegnatore». Ufficialmente infatti Scatragli, che vanta pure una pagina della enciclopedia online Wikipedia, è un incisore, medaglista, orafo e scultore. Nella sua abitazione non mancano nemmeno dei quadri realizzati di suo pugno risalenti alla fine del 1978, si tratta di opere di stile metafisico. Un artista di razza il 70enne aretino che – come riportano le crona-

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che – può altresì annoverare esposizioni in contesti di primo piano nazionale, ma non mancano partecipazioni a eventi collettivi internazionali. Fra le opere maggiori ci sono il crocefisso donato dalla città di Castiglion Fiorentino a Papa Giovanni Paolo II, la scultura della «Crisalide» al Senato, il monumento a Gino Severini a Cortona, il monumento allo sport ad Arezzo o ancora il monumento a

Carlo Zucchi. Scatragli va fiero della sua ‘personale’ a Palazzo Barberini a Roma, inaugurata dal presidente Sandro Pertini (foto al cento pagina seguente) e poi l’altra mostra romana al Ministero dei Beni Culturali, inaugurata da Amintore Fanfani (foto in basso pagina a fianco). Mentre ricorda queste esperienze Scatragli pronuncia spesso il nome di Antonio Paolucci, storico dell’arte, già Ministro dei Beni culturali e direttore dei Musei Vaticani. Di recente e ben visibile la scultura quadri-facciale fra viale Mazzini e la strada Umbro Casentinese a Castiglion Fiorentino, oltre che una serie di elementi, altari e fonti battesimali, nelle chiese San Giovanni Battista a Subbiano e di San Pietro Chanel a Castiglion Fiorentino. Scatragli mostra tutte le sue perplessità sugli adattamenti operati dai vari parroci rispetto a come erano state inizial-


Il personaggio mente concepite le sue opere. Il nostro scultore in fase di ideazione elabora un manufatto che deve avere una precisa collocazione nell’ambiente, la cui identità rischia di essere irrimediabilmente lesa se spostato anche di qualche metro. A Scatragli non è mai piaciuta la nuova collocazione che il Comune di Cortona alcuni anni fa ha dato all’opera dedicata a Gino Severini, che è stata completamente delocalizzata rispetto a quanto previsto in origine. La collezione di medaglie, passione iniziata nel 1968, racconta una vasta parte della sua produzione, numerosi gli omaggi alla terra d’Arezzo come quello alla Fiera Antiquaria e a quell’esplosione di oggetti che riproducono il profilo di Ivan Bruschi, ma poi c’è il «Gemellaggio dei ponti dell’Arno», un originale medaglia a conchiglia che da chiusa sarebbe un sasso perfetto da far rimbalzare sul pelo dell’acqua, ma che una volta aperta fa combaciare gli archi di Ponte Vecchio e Ponte Buriano, gli unici due che non vennero fatti saltare dai tedeschi durante la ritirata nel secondo conflitto mondiale. «Non credete a chi dice che le medaglie sono opere di serie b – dichiara Scatragli – tutto dipende da come si realizzano, dal messaggio contenuto». Il suo racconto ritorna a Pisanello che nel 1438 iniziò la sua produzione di oggetti celebrativi di questo genere, Scatragli lo fa mentre ci mostra la medaglia che celebra l’opera Michelangiolesca della Cappella Sistina. Qui il volto dell’artista somiglia all’«Urlo» di Munch, anche se in questo caso più che l’angoscia, a generare la malformazione che lo fa rassomigliare ad uno straccio, c’è lo stress inferto all’artista da Pietro Aretino, critico d’arte e grande suggeritore

polemico del tempo. Fra i pallini di Scatraglio c’è quello della valorizzazione del dipinto che raffigura la Madonna che si trova nella chiesa di Montecchio Vesponi. «A Pompei nel solito stile che è quello del pittore del

per alcuni lavoretti occasionali – si respira l’atmosfera della bottega toscana, un posto senza fronzoli in cui è viva l’impronta del lavoro e della fatica, delle mani che modellano e che ricevono ulteriore modellazione dai

‘600 Luca Giordano – afferma – hanno valorizzato un’opera del 1800, noi ne abbiamo una di un secolo prima e la lasciamo impolverare su un altare». Nel laboratorio di Scatragli – che nel frattempo ha terminato la sua produzione artigiana e che sfrutta solo

materiali e dagli attrezzi usati. «L’arte – parola che Scatragli non si attribuisce mai durante la nostra chiacchierata – serve per condividere, rappresentare, esternare lo stato d’animo e il pensiero. L’opera puramente figurativa, quella che ricerca

la perfezione tecnica è solo esercizio di stile o esibizionismo – afferma lo scultore – siamo una generazione e un popolo che si parla addosso, gli artisti o presunti tali si vanno moltiplicando, cambia anche il concetto di arte, perché fai una cosa? Per dire qualcosa o per mangiare o per arricchirti? Dipende da come un artista si pone, esistono delle vere e proprie imprese di questo tipo, dipende da quali obiettivi o standard di vita uno si pone, io credo che l’arte serva a nobilitare sé stessi» Ultima rassegna organizzata con le opere di Scatragli da queste parti è stata lo scorso maggio la mostra nella chiesa di San Filippo Neri a Porta Romana di Castiglion Fiorentino, luogo di cui è diventato Cittadino benemerito. Si è trattato di un’esposizione dei disegni e degli studi per le sculture, Scatragli ne mostra tantissimi realizzati quando ha affrontato un problema di salute, una sorta di diario quotidiano in cui oltre alla china impiegata, ogni tanto fa il suo ingresso nei corpi una «lama rossa», oppure quando i tratti solo se osservati da lontano riescono a decifrarsi. Come quando incontri un volto che ti ricordi, ma che non riesci ad associare ad un’esperienza o ad un momento della tua vita, insomma un’opera che celebra l’importanza della memoria. «Se uno smette di creare finisce per invecchiare tremendamente – afferma sorridendo Scatragli – io ancora mi diverto un sacco, penso che tutti noi abbiamo il compito di continuare a proporre qualcosa di bello, in questo mondo che purtroppo prosegue in un declino fatto di chiusure e di orizzonti limitati, io non mi ci sento a mio agio e ‘quando voglio scendere’ mi metto a creare qualcosa».

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Folklore

Gruppo Storico: il Medioevo a Cortona

Un invito alla partecipazione dal presidente Riccardo Tacconi Il Gruppo Storico di Cortona raccontato con le parole del presidente Riccardo Tacconi: una realtà nata nel 1950 dalla festività delle «Luminarie» e dei carri allegorici, una storia che arriva fino alla Giostra dell’Archidado, la disfida tra i balestrieri dei rioni di Sant’Andrea, San Marco e Poggio, Peccioverardi e Santa Maria. Da quanto tempo è presidente del Consiglio dei Terzieri? «Sono presidente del consiglio, ininterrottamente dai primi anni del 2000, e lo sono stato anche in un triennio precedente. Il mio compito è presiedere il Consiglio, che a sua volta è composto da 15 membri (3 persone a rione). Come consiglio abbiamo anche il compito di gestire gli eventi connessi alla Giostra dell’Archidado e i giorni di festa dedicati alla

foto Francesca Andreani

nostra Santa Margherita». Quando è nato il Gruppo Storico di Cortona? «È nato dopo l’avvento della 1° Giostra d e l l ’A r c h i d a d o (1994). Inizialmente si contava un tamburo a rione, oggi invece abbiamo un gruppo musici che supera le 30 presenze e anche un nutrito gruppo sbandieratori,

che si diletta nell’arte non solo delle bandiere corte ma anche delle bandiere lunghe (siamo l’unico gruppo italiano ad averle) e il talento dei nostri ragazzi è conosciuto ormai non solo in Italia ma anche all’estero, Francia, Portogallo e Polonia. Ovviamente non è un gruppo a numero

chiuso e chi vuole può entrarne a far parte recandosi il lunedì o il mercoledì alle 21:30 alla palestra del Mercato. Il Comune come vede il vostro operato? «Un vivo ringraziamento va appunto al Comune di Cortona che sostiene e incoraggia le nostre iniziative e ci sprona a continuare e a migliorarci sempre di più». Quali sono le prospettive per il nuovo anno? «Stiamo lavorando per le date 2020 dei Mercatini Medievali, della Fiera del fiore e del rame e ovviamente per tutti gli eventi legati alla Giostra dell’Archidado e ai giorni di Santa Margherita, alla Sagra del Fungo, ai tornei della Civetta e dei Balestrieri. Prossimo incontro al banchetto delle castagne nel programma del Natale, sarà un’occasione per farci gli auguri».

IL RISTORO DI VIA DANTE - CASTIGLION FIORENTINO - TEL 0575 659964

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Castiglion F.no

Il modo migliore per festeggiare insieme

Ecco il «Natale buono»: artisti e giochi per lo shopping dei regali Che sia buono davvero, cioè che possa contribuire alla fiducia della città nel futuro. A Castiglion Fiorentino il «Natale è buono». Il Comune insieme ai commercianti e alle associazioni di volontariato e alla proloco, sta preparando un evento autentico per festeggiare e rilanciare l’economia del territorio. In prima linea la genuinità del centro commerciale naturale dove sarà possibile scovare i regali nei negozi o tra le bancarelle di un «Xmas Market», manifestazione in corso di preparazione. Il Natale Buono sarà spettacolare e magico, con tanti appuntamenti diffusi per divertirsi, riflettere, scoprire, sognare. L’appuntamento è concentrato il 7 e 8 dicembre con il «Xmas Market», la magia del «Natale Buono» arriverà anche dalle perfor-

mance artistiche itineranti, dai corner musicali e dalla selezione di buoni sapori locali da gustare da pranzo a cena. I giorni 7 e 8 si aprono i laboratori creativi in collaborazione con Progetto 5, non mancheran-

no gli spettacoli di burattini grazie all’estro di Paolo Valenti. L’otto dicembre alle 17 spettacolo a teatro con «Melina», ma non è finito qui perché per due weekend, anche in quello del 14 e 15 dicembre, arriva il tendo-

ne magico di Circù con le «baracche d’entrata« alle «Wunderkammer», quelle che giravano nelle fiere e nelle feste di paese dove il mago-imbonitore invitava il pubblico ad entrare. Lo spettacolo di illusionismo viene presentato in modo dinamico e veloce con gag coinvolgenti, presentato in chiave comica in modo da stringere un forte legame col pubblico che va in crescendo per tutta la durata dello spettacolo. Il tutto condito con laboratori di cucina per bambini, giochi da tavola e letture animate con Oxfam. A Castiglion Fiorentino il grande presepe vivente organizzato dalla Proloco si terrà il pomeriggio del 26 dicembre ed è confermata anche la cena di beneficenza pro caritas la sera del 13 nei locali della polisportiva di Montecchio Vesponi.

Apertura della nuova area in Val di Chio

Sta per essere varato il «Parco del Cilone», lungo il Sentiero dei Mulini Grazie alle risorse provenienti dal bando Gal 7.6.1 -Sviluppo e rinnovamento villaggi - con le quali si poteva prevedere il finanziamento per la creazione, recupero e riqualificazione di spazi pubblici come l’ acquisto di nuove attrezzatture e l’acquisto di arredo urbano (parco giochi) il Comune di Castiglion Fiorentino ha realizzato il «Campo del Cilone«, nuova area attrezzata lungo il sentiero dei mulini in Val di Chio. Il progetto delle opere in oggetto ha ottenuto il parere positivo della Direzione del suolo e Protezione civile, di Nuove Acque e di tutti gli enti coinvolti.

Il progetto è stato oggetto di contributo per oltre 66 mila euro. Di questi 33

mila sono i lavori a base d’asta per la creazione della platea, dell’area di sosta, del basamento e della zona barbecue oltre che della recinzione; 23 mila euro circa gli acquisti invece dell’arredo, del verde e dei giochi. A queste spese si sommano iva e spese tecniche. «Una scelta importante che valorizza l’intera Valle di Chio sempre più oggetto di interesse da parte del turismo lento ma anche un’area, che alla luce del crescente utilizzo del sentiero da parte dei castiglionesi potrà divenire sosta e svago delle famiglie castiglionesi», dichiara il vicesindaco Devis Milighetti.

Attraverso l’utilizzo di bandi e finanziamenti riteniamo prioritaria la diffusione di percorsi che possano valorizzare il nostro territorio e per questo auspichiamo a breve di poter dare il via anche al collegamento tra il centro storico e il sentiero dei mulini (progetto pedonale della Maccarella) attraverso la realizzazione dell’itinerario «I cammini di Francesco».

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Cortona

Un mese intero dedicato alla tradizione Dopo le anticipazioni, ecco il programma degli eventi di Natale Un programma lungo un mese, un programma pensato per le famiglie e orientato alla tradizione. Ecco come si presenta Natale a Cortona, una rassegna organizzata dal Comune con la collaborazione di Cortona Sviluppo, di Confcommercio e di alcuni sponsor fra cui la Banca Popolare di Cortona. Ogni fine settimana e nei giorni festivi si aprono tantissime attrazioni fra cui la Casa di Babbo Natale in via Nazionale, la capanna della Natività in vicolo Buio, ecco i mercatini di Natale con la giostra per bambini che dal 20 dicembre fino alla Befana saranno aperti tutti i giorni fino alle 23. Sempre in piazza Signorelli e in piazza Garibaldi nei giorni festivi ad allietare i visitatori ci penseranno gli artigiani. Inoltre la manifestazione stabilisce un legame con il Presepe di Pietraia che il 25, 26 e 29 dicembre, oltre al primo e 6 gennaio darà vita alle rappresentazioni nella frazione cortonese con tanto di navette per i tour dal centro storico. A proposito di frazioni, le strenne di Natale calano anche a Camucia con il

grande albero in piazza Pertini oltre agli eventi natalizi in zona Coop ed itineranti; a Terontola l’evento «Il gusto del Natale in piazza», domenica 8 dicembre e a Mercatale Babbo Natale arriva in piazza. Non mancano spettacoli e momenti di intrattenimento, a partire dall’inaugurazione il 6 dicembre alle 17 con i canti delle scuole e lo spettacolo «Emozioni in viaggio» alle 21 al Teatro Signorelli. Il giorno seguente nuova inaugurazione degli eventi a Camucia con poesie e canti delle scuole. Domenica 8 dicembre ecco le degustazioni sotto le logge, i palloncini in volo e gli zampognari che realizzeranno anche spettaco-

li a Terontola. Sabato 14 torna la rassegna canora alla chiesa di San Domenico e ancora eventi e zampognari a Camucia. Il giorno seguente nevica in centro, grazie ai cannoni che renderanno l’atmosfera indimenticabile. Sabato 21 il concerto alla chiesa di San Filippo, domenica torna la neve mentre a Santa Margherita si tiene il Cinema di Babbo Natale, lunedì 23 la Filarmonica Cortonese tiene il Concerto di Natale alle 18 nelle piazze del centro, per la Vigilia ancora concerto corale in piazza della Repubblica. Il giorno di Natale la città si veste della festa più bella, zampognari e artigiani che bisseranno anche a Santo Stefano.

Venerdì 27 il Concerto sotto l’albero della Mini Band « Le prime note» della Società Filarmonica Cortonese, in piazza Repubblica alle 17.30, alle 21 il Concerto Gospel al Teatro Signorelli. Sabato 28 Bambini al MAEC in piazza Signorelli oltre alla visita guidata alla Fortezza del Girifalco, alle 17 lo Spettacolo «Ragazzi Speciali» CAM alla chiesa di San Domenico e la fine della Rassegna Canora in San Domenico. Domenica 29 insieme alle attrazioni del weekend di Natale anche gli artisti di strada. A San Silvestro la Serata di Gala al Teatro Signorelli con Festa di fine anno con musica in piazza aspettando la mezzanotte e il primo dell’anno torna la Colazione al Museo. Il 3 gennaio ecco La Canzolata «90 proverbi per una tombola cantata», le attrazioni proseguono fino all’Epifania, non mancano i presepi a San Niccolò, Le Celle / San Filippo / Santa Margherita / Duomo di Cortona, Palazzo Ferretti, Via Nazionale a Camucia alla chiesa Cristo Rè e a Terontola alla sede Unitre.

Berrettini, il genio cortonese 350 anni dopo Sono iniziate le celebrazioni: «una grande mostra al Maec nel 2021» Una mostra con i disegni e i progetti di Pietro Berrettini. Nel 350esimo anniversario dalla morte dell’artista cortonese del barocco, il Comune e l’Accademia Etrusca in collaborazione con l’Accademia Nazionale di San Luca lanciano l’evento che si terrà nel 2021. L’annuncio è arrivato in occasione del convegno dedicato a Pietro da Cortona che si è tenuto lo scorso 23 novembre alla presenza

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del sindaco Luciano Meoni, dell’assessore alla Cultura Francesco Attesti, agli esperti di arte e architettura come il professor Sebastiano Roberto, Eleonora Sandrelli e Olimpia Bruni.

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L’iniziativa è stata presentata alla Regione grazie al consigliere Marco Casucci. Sulle mostre e sugli eventi che celebreranno il Genio Cortonese c’è l’impegno del sindaco Meoni,

un impegno riaffermato durante il convegno, un percorso – come ha spiegato l’assessore Attesti – che prevede una serie di incontri con studiosi del ‘600 che si concentreranno sulla figura dell’illustre cittadino cortonese, comprendente un focus sul suo rapporto con Cortona e con Roma. «Vogliamo approfondire la vita e le opere di questo grande artista», ha dichiarato Attesti.


Foiano

Danni da maltempo: rimborsi in arrivo

Modelli disponibili in Comune, c’è tempo fino al 12 dicembre Comune al lavoro per coordinare le richieste di contributi per i danni del maltempo del 27 e 28 luglio scorsi. Sono stati definiti dal Dipartimento di protezione civile nazionale e dagli uffici regionali a supporto del Commissario delegato, si tratta di due modelli distinti, uno può utilizzare i nuclei familiari, l’altro è dedicato alle attività economiche e produttive. Entrambi i modelli sono disponibili sul sito della Regione Toscana o direttamente in Municipio, all’Ufficio segreteria. I modelli vanno compilati e presentanti al Comune dove è ubicato il bene danneggiato, attestando le spese sostenute (fatture, scontrini o ricevute fiscali debitamente quietanzate): il Comune provvede ad inserire le predette documentazioni sulla piattaforma informatica che viene utilizzata dagli uffici regionali a supporto del Commissario delegato.

Per le attività economiche e produttive la procedura di erogazione verrà approvata solo a seguito di verifica delle spese effettivamente realizzate e previa verifica di alcuni requisiti di ammissibilità quali l’essere impresa attiva e non soggetta a procedure concorsuali, la regolarità contributiva, l’emissione della certificazione antimafia. I modelli vanno recapitati entro il 12 dicembre alle ore 18. Lo scopo è quello di: chiedere il contributo di immediato sostegno. Ovvero un’erogazione di euro 5 mila per i nuclei familiari e 20 mila euro per attività economiche e produttive (che includono imprese, liberi professionisti e associazioni noprofit che esercitano un’attività economica) e serve per il recupero della funzionalità

della abitazione principale, abituale e continuativa o della sede dell’attività economica e produttiva. Inoltre l’obiettivo è quello di fare la ricognizione dei danni subiti, sia per i nuclei familiari sia per le attività economiche e produttive, ai fini di una eventuale attivazione di procedura di contributo che potrebbe avere importi maggiori e con finalità di ripristino degli immobili sopra indicati, che abbiano riportato danni maggiori e più gravi tali da non poter essere ripristinati con il contributo di immediato sostegno. Con la modulistica indicata, possono essere segnalati anche danni alle pertinenze (a condizione che si configurino come unità strutturale unica rispetto all’immobile destinata ad abitazione o a sede

di attività economica o produttiva) e le aree o fondi esterni al fabbricato ove si trova l’abitazione o la sede di attività economica o produttiva (a condizione che siano direttamente funzionali all’accesso al fabbricato medesimo). Possono inoltre essere segnalati danni agli arredi della cucina e relativi elettrodomestici e della camera da letto per le abitazioni principali, e quelli ai locali destinati al ristoro e ai relativi elettrodomestici per le attività d’impresa. Si sottolinea che i contributi devono essere finalizzati al recupero della funzionalità della abitazione principale, abituale e continuativa o della sede dell’attività economica e produttiva: non sono accoglibili richieste per fabbricati in tutto o in parte realizzati in maniera difforme dalle vigenti disposizioni urbanistiche e comunque dalla normativa in materia.

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Lucignano

La Fiera del Ceppo riscalda la città Weekend con gospel, spettacoli e degustazioni: 14 e 15 dicembre Sulla scorta dei successi delle ultime edizioni, ritorna la rinnovata Antica Fiera del Ceppo, manifestazione che si terrà nel fine settimana del 14 e 15 Dicembre a Lucignano. Il borgo sarà riscaldato dai tanti bracieri che arderanno con il ceppo del Natale, simbolo delle antiche tradizioni familiari toscane. Nella due giorni i protagonisti saranno il folklore, le tradizioni, il cibo e la musica. Si partirà sabato 14 alle 16 al Teatro Rosini con gli alunni della scuola primaria che presenteranno il progetto sull’Albero d’oro custodito nel museo comunale. I ristoratori di Lucignano proporranno per la cena di sabato 14 un menù a tema e la serata culminerà con la performance del TrasimenoGospel Choir, alle 21,30 ingresso libero.

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Domenica la festa si apre alle 11 in piazza delle Logge con l’antica Fiera del ceppo, un vero e proprio mercato con animali, bancarelle di artigianato locale, produttori agricoli, hobbisti e persone vestite con abiti tipici del ‘900. Ad aprire la giornata ci sarà il concorso di dolci tipici di fine ‘800 primi ‘900 delle scuole elementari e la tradizionale battitura del

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cappone con stornelli ed attività di intrattenimento. A Mezzogiorno ecco gli stand del cibo di strada, preparati dai nostri ristoranti, macellai e contrade che proporranno prelibatezze fino alle 20, nel pomeriggio dalle 15 alle 17 saranno di scena la Banda Rosini di Lucignano, con musiche natalizie e l’esibizione del Gruppo Folkloristico in piazza delle Logge. Nel

pomeriggio non mancano le attività di intrattenimento e sarà possibile ammirare l’esposizione dei disegni degli alunni della scuola primaria all’interno teatro. Alle 16 nella chiesa della Collegiata i canti dei bambini della scuola dell’infanzia che poi si trasferiranno nel Villaggio di Babbo Natale a Porta San Giovanni. Dalle 17 le esibizioni canore degli alunni della scuola media in vari angoli del paese e alle 17,45 gli alunni della primaria canteranno nella salita della Collegiata canzoni tipiche natalizie. Nei due giorni Lucignano si trasformerà in un autentico borgo natalizio. Il fine settimana si concluderà domenica alle ore 21,30 al Teatro Rosini con una serata di varietà in compagnia de «L’Albero d’oro» come sempre ad ingresso libero.


Marciano

Teatro, musical e il ritorno del gospel Nel piccolo borgo feste, spettacoli popolari e una serata suggestiva Si annuncia un Natale suggestivo ed emozionante ai piedi della maestosa torre. A Marciano il Comune in collaborazione con le associazioni e i commercianti ha preparato un programma all’insegna dei più piccoli. Si va dal teatro alla musica, agli spettacoli per i bambini con la festa di Natale delle scuole nel centro storico del paese e la data del Toscana Gospel Festival. Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero e gratuito. Si comincia l’8 dicembre con la Festa della Scuola in piazza Fanfulla. Tre gli spettacoli teatrali che si svolgeranno nella sala Da Vinci della Torre, il 7 dicembre la compagnia L’Albero d’oro presenta Gosto e Mea di Antonio Guadagnoli a seguire le compagnie I pronipoti di Fanfulla e gli

Oci de Chiana presentano Tarabai di Pier Francesco Greci con la regia di Giancarlo Statuti. Il 14 Dicembre sempre in Torre ancora teatro con la compagnia di Badia al pino I racimolati che porta in scena Milionari? Forse. Infine il 28 dicembre tornano di nuovo le compagnie I pronipoti di Fanfulla e gli Oci de Chiana che presentano un altro spettacolo per la regia di Giancarlo Statuti Che trambusto il 13 agosto di Valerio di Piramo. Tutti gli spettacoli si aprono alle 21,15 e sono ad ingresso libero, le offerte vengono devolute al Calcit Valdichiana. Fra i momenti dedicati allo spettacolo da segnalare anche la serata del 22 dicembre quando alla torre sbarcherà il «Musical dei musical» diretto da Stefa-

no Bennati: quasi due con 25 brani. Da non perdere il secondo appuntamento del Festival dei Diritti giovedì 26 dicembre, con inizio alle ore 21:15 nella Torre di Marciano. Una festa aperta a tutti nel segno del gospel e del percorso di

divulgazione e valorizzazione operato dal Toscana Gospel Festival. Protagonista della serata sarà Darnell Moore & The Gospel Chorale (foto), il cantante e compositore di Washington autore della rinomata «Here comes Jesus».

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Tradizioni

Pranzo di Natale: tre nonne per un me

Dagli antipasti ai secondi, sfiziosità e grandi classici per il giorno

di Luca Amodio Frutto del genio aretino; equilibrio magistrale tra patè e ragù; quintessenza dell’Antipasto Toscano: nessun pranzo di Natale può aprirsi senza un vassoio stracolmo dei più noti crostini toscani. A raccontarceli è Iolanda Martini (foto in alto a destra), classe ‘35, residente in quel di Castiglion Fiorentino. La Maestra, come ancora i suoi studenti sono soliti rivolgersi, ci spiega di aver iniziato a cucinare come contadina

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per poi ritrovarsi, ora come ora, a sfogliare le ricette sul proprio smartphone. Venendo alla preparazione della pietanza, in primis, facciamo sciogliere in una padella un paio di noci di burro aiutandoci con un bel giro d’olio. Quindi addizioniamo mezza cipolla bianca finemente tagliata: messa in padella, la facciamo stufare a fiamma dolce, senza aggiungere sale, ci penseranno poi le acciughe. Intanto, puliamo i nostri fegatini di pollo dalla parte più grassa e li facciamo scottare, un

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paio di minuti, nel soffritto per poi toglierli e farne un battuto rigorosamente vecchia maniera: mezzaluna e tagliere. A questo punto, addizioniamo nuovamente il trito di carne, sfumiamo con il Vin Santo e lasciamo cuocere per qualche minuto a fuoco viva senza far asciugare il sughetto. Per concludere l’opera, aggiungiamo un goccio di limone e tritiamo finemente qualche cappero sott’aceto ed un po’ di acciughe. Tuffiamo il tutto in padella, e dopo pochi minuti il nostro intingolo sarà pronto per incontrare la sua dolce metà: il crostino. Per concludere, ci puntualizza la Iolanda che, sebbene la ricetta originale la preveda, il cucchiaio di milza viene derogato in virtù della volontà dei nipoti che amano un sapore più delicato. Concluso l’antipasto, dopo una disputa all’ultimo

crostino, arriva in tavola, bello fumante, il tortellino in brodo. Dinanzi questa specialità emiliana - ormai, anche in Valdichiana, piatto tipico per il 25 Dicembre - le nostre nonne non si tirano certamente indietro dalla sfida. Tra le tante, ci racconta i suoi tortellini Imola Tiezzi (foto al centro a destra): nota sarta cortonese appassionata di cucina come testimoniano i suoi numerosi tomi in ambito gastronomico. La nostra Chef ci suggerisce di iniziare preparando un impasto con grano duro, uova e mezzo bicchiere d’acqua lavorandolo fino ad ottenere una pallina abbastanza liscia. Dopodichè, mentre la pasta riposa in frigo, si prepara il ripieno: si fanno cuocere, con un po’ di burro, del lombo di maiale e del petto di tacchino; li si macina insieme ad altrettanta mortadella e prosciutto crudo; e


Tradizioni

enù da leccarsi i baffi

o in cui la famiglia trionfa a tavola

si aggiunge a piacere noce moscata, parmigiano e sale. Dunque, si stende in una sfoglia sottile la pasta, si ricavano dei quadratini e, all’interno di questi, posizioniamo il nostro condimento. Muniti di pazienza olimpica pieghiamo la pasta a triangolo (punta su punta); pieghiamo verso l’alto la base del triangolo e, appoggiando la pasta sul dito indice, uniamo le due estremità della base attorno al dito con una lieve pressione e girando leggermente verso il basso, così da far aderire bene i bordi. A Questo punto, non ci resta che cuocere i tortellini - ovviamente e rigorosamente - nel brodo con cui verranno serviti e concludere con una generosa grattugiata di cacio. A chiudere le danze ci pensa, un bel pollo arrosto accompagnato dalle patate arrosto. Un classico della domenica ma spendibile anche per le grandi festività per ovvi motivi: ad un polletto dorato e croccante non si può dir di no. A degnarci dei suoi segreti è la foianese Elena Taneva (foto in basso a sinistra) che ci ribadisce l’importanza fondamentale delle materie prime, soprattutto per i piatti più semplici. Proprio per questo, sia la carne che il resto degli ingredienti sono a km0, precisamente del suo orto. La preparazione è estremamente semplice e, proprio per questo, dobbiamo prestare attenzione ai particolari: per insaporire un pizzico di curry e una ragguardevole quantità di rosmarino rispetto la salvia e l’origano. Successivamente, dopo aver circondato il pollo di patate arrosto, si aggiunge olio, sale e mezzo bicchiere di acqua. Fatto ciò, lo si inforna per un’oretta a 180 gradi rigirando, magari a metà cottura.

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Inchiesta

Il lavoro per noi

Sono circa 400 gli studenti che ogni anno si diplomano alle superiori in Valdichiana ed è già tempo di scelte per i ragazzi di terza media

Bene per l’occupazione giovanile, ma c’è alta dispersione scolastica Siamo una terra di metalmeccanici, di tecnici per sistemi di automazione, di operai specializzati in saldatura, di addetti alla gestione di macchinari di precisione. La provincia laboriosa aretina offre tante occasioni legate a queste specialità e le scuole professionali e tecniche si sono orientate nella preparazione di giovani in grado di operare in questa direzione. Va un po’ meno bene per i laureati, infatti siamo uno dei territori che ne produce di meno, forse un po’ per spirito di adattamento, siamo gente che guarda al concreto, ma come dicono gli indicatori siamo anche vittima di professioni a basso valore aggiunto. Poche le imprese di eccellenza e tutte concentrate in un settore, spazi nel mondo del benessere e della cura della persona, grosso punto interrogativo sull’agricoltura che presenta tante potenzialità, ma che viene snobbata quando si sceglie cosa studiare.

Ogni anno in Valdichiana si diplomano circa 400 studenti, una bella fetta di loro si iscrive all’università, altri si mettono subito in cerca di lavoro. Secondo alcune ricerche il nostro è un territorio con bassa disoccupazione giovanile, rispetto alla media italiana, tuttavia siamo anche uno di quei posti dove ci si laurea di meno. Ergo, dovremmo considerarci un posto operoso, dove si va a lavorare presto, ma le cose sono più complicate di quel che sembra. Secondo il rapporto del quotidiano Avveni-

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re, presentato di recente ad Arezzo da Acli e Koinè, siamo anche una delle zone dove c’è una bassa diffusione di «neet», di quei giovani che non concludono gli studi e che non cercano lavoro, ma il dato è contrastante rispetto alla media registrata dall’Ufficio scolastico regionale. Secondo le istituzioni infatti l’altra questione critica è la cosiddetta dispersione scolastica, dove purtroppo il nostro territorio non vanta un buon «ranking». Dati positivi che però ancora non sono sufficienti al

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fabbisogno di manodopera specializzata alcune delle aziende più brillanti del nostro territorio. In particolare quelle della metalmeccanica e meccanica di precisione, branca che si è molto sviluppata da queste parti grazie alla presenza del distretto orafo. Presto molti ragazzi che frequentano la terza media, oggi anche conosciuta come «ultimo anno della scuola secondaria di primo grado», dovranno scegliere il percorso di studi da affrontare alle superiori. Molti educatori, insegnanti e

studiosi delle scienze sociali ritengono che questa sia la scelta più importante della vita, quella che contrassegna il futuro di una persona. Noi non vogliamo caricare di un significato così intenso quella che invece non è altro che una decisione non irrevocabile. Spesso infatti questa scelta viene presentata come se avesse un’importanza cruciale, il tutto accompagnando con frasi come: «scegli una scuola per andare all’università», oppure «scegli qualcosa con cui tu possa trovare lavoro facilmente».


Buone pagelle per le scuole Il valore del titolo di studio Anche il portale «Eduscopio» è così organizzato e per qualificare e valutare le performance degli istituti superiori ci mette di fronte a questa scelta: università o lavoro. Sulla base dei voti riportati agli esami oppure sulla base del tasso di occupazione congruente al titolo di studio, la Fondazione Agnelli dà le sue pagelle alle scuole superiori. Tuttavia ai giovani che stanno terminando la terza media, più che chiedere se dopo le superiori, vogliono andare all’università oppure a lavorare, occorrerebbe fare un’altra domanda: cosa volete fare da grandi? Costruire una mentalità secondo la quale il lavoro preclude lo studio, oppure specularmente seondo cui lo studio impedisce il lavoro, rischia di diventare il carburante dell’altro morbo che affligge il nostro Paese e quindi la nostra provincia: l’aumento della povertà cognitiva. Inoltre ci sono altre due conseguenze negative del duopolio escludente «università-lavoro». La prima è quella di ghettizzare gli istituti professionali o tecnici, la seconda è quella di sopravvalutare i licei. Il fatto che chi frequenta questi ultimi non possa diventare un abile tornitore o tecnico di macchine a controllo numerico è falso, come è falsa la ragione per cui un diplomato al professionale non possa riuscire a laurearsi in materie classiche. In realtà il compito della scuola non sarebbe quello di far trovare un lavoro, esistono corsi di formazione professionale per questo, ma quello di fornire strumenti culturali che permettano lo sviluppo della conoscenza, una caratteristica che

fa in modo che le persone abbiano voglia e strumenti per imparare. Nonostante che la Valdichiana e la provincia di Arezzo abbiano uno dei più bassi livelli di laureati in Italia (siamo 102esimi su 106 province) evidentemente i diplomati che vengono avviati al lavoro ancora non riescono a soddisfare la domanda delle imprese più dinamiche. Qualche mese fa la Menci ha dovuto ricorrere ad un corso di saldatura ad hoc e rivolto anche a non più giovanissimi per soddisfare il fabbisogno di manodopera. Il dato è contenuto nella ricerca del quotidiano Avvenire, presentata ad Arezzo da Acli e Koinè. Ultimamente infatti questo mondo ha messo in campo uno sforzo congiunto con gli istituti delle cosiddette «Stem», acronimo dall’inglese che sta per scienze, tecnologie, ingegneria e matematica. Questo connubio è stato particolarmente intenso in un paio di momenti, lo scorso 16 novembre in occasione del convegno conclusivo dell’evento alla Torre di Marciano «L’evoluzione delle macchine da Leonardo alla Generazione R», organizzato dai Lions e dal Comune, ma anche giovedì 21 novembre quando a Foiano si è tenuta la presentazione del laboratorio didattico per la manutenzione dei motori elettrici Mercedes, all’istituto Marcelli. Ma non è finita qui perché in precedenza anche a Lucignano il Comune ha organizzato un incontro pubblico dedicato all’orientamento scolastico, sono state invitate le famiglie alla presenza dei vertici di Camera di commercio, Ufficio scolastico provinciale e rappresentanti di Confindustria.

BEN VIVERE, protagonisti e pubblico del convegno sulla classifica delle «Città del ben vivere» del quotidiano Avvenire a cui hanno partecipato le Acli e la cooperativa Koinè di Arezzo

GREEN MOBILITY, gli studenti dell’Istituto Marcelli di Foiano alla presentazione dell’impresa didattica e del laboratorio di Truck Italia in collaborazione con Mercedes Benz

SALDATORE SPECIE RARA, un anno fa Menci ha concluso un corso di formazione ad hoc realizzato in collaborazione ad agenzie interinali e all’accademia italiana della saldatura. È difficilissimo trovare operai specializzati con queste caratteristiche

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La serata Il nesso fra occupazione giovanile e orientamento I temi sono intrecciati, il mondo delle imprese locali ha bisogno soprattutto di tecnici della metalmeccanica e meccanica di precisione, sviluppatori software, giovani con conoscenze di elettronica, come neo diplomati che abbiano una buona conoscenza delle lingue straniere. Queste ultime figure sono particolarmente richieste per tutte quelle posizione aperte nel campo del cosiddetto esperto di esportazioni. Il territorio aretino è infatti fra i primi a livello nazionale sul valore aggiunto dell’export. In parte questo dipende dal valore delle merci vendute, principalmente manufatti in oro, ma avere in azienda un rappresentante commerciale che vanta conoscenze della parte tecnica può rappresentare un valore aggiunto formidabile per il futuro di quell’impresa. Tecnici dei motori e delle nuove tecnologie, ma possibile che la Valdichiana non offra opportunità sul fronte turistico? Infatti questo è il secondo ambito di richiamo per i giovani. Basta aprire il sito del Centro per l’impiego per scorgere un’infinità di annuncia dedicati alla ricerca di cuochi e camerieri. Spesso però si tratta di occupazioni provviso-

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rie, stagionali, mentre ad esempio i gli studenti dell’istituto Alberghiero Vegni ricercano impieghi che possano offrire opportunità con un orizzonte più lungo. Su questo fronte l’istituto cortonese è fra i migliori come numero di impiegati post diploma, non è un caso che molti ristoranti siano a corto di chef, infatti fra alberghiero e agrario, il Vegni ogni anno sforna circa 80 diplomati. Ce ne vorrebbero almeno il doppio anche per l’altro storico indirizzo strettamente legato all’agricoltura, in Valdichiana esistono numerose imprese di settore, ultimamente si sono insediati player di livello nazionale come Aboca e Bonifiche Ferraresi, ma poi esiste tutto un mondo di piccole realtà di eccellenza, oltre che di possibilità di gettarsi nel mare magnum della creazione di start-up innovative di questo genere. Fra tutte le scuole infatti il Vegni è quella meno gettonata dai giovani, per risalire la china ha deciso di aprire altri due indirizzi tecnici dedicati ai grafici e agli esperti di telecomunicazioni, indirizzi non presenti finora sul territorio. Ai vertici nelle loro rispettive discipline ci sono anche i licei di Cortona e di Castiglion Fiorentino che su

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Eduscopio, quella famigerata classifica che dà le pagelle alle scuole, vantano un buon ranking nelle rispettive categorie classico (per il Signorelli), scientifico, linguistico e scienze umane economico sociale (per il Giovanni da Castiglione). Nella classificazione che abbiamo contestato in apertura, queste sarebbero le scuole «per chi vuole fare l’università», il territorio esprime una buona qualità anche sul fronte alternativo, di quella stessa tipologia che abbiamo criticato, ovvero gli istituti per chi vuole un lavoro subito.

A metà strada fra le due categorie ci sono gli istituti tecnici commerciali e tecnologici che sfornano «periti» e «ragionieri», potenziali «ingegneri» e «dottori commercialisti», in questo ambito di trovano il Laparelli di Cortona e il Marcelli di Foiano ad esempio e prossimamente, per grafica e telecomunicazioni, il Vegni. Sul fronte dei diplomati professionali il derby è acceso fra i due istituti di Castiglion Fiorentino e di Foiano, il primo è in testa alla classifica provinciale di categoria Industria e artigianato di Eduscopio.


La dispersione scolastica dipende dalle aspettative? Altro problema, per fronteggiare il quale in Valdichiana si è registrata una intensificazione dei rapporti fra scuole e imprese, è quello della dispersione scolastica. Secondo il ragionamento del direttore dell’Ufficio scolastico aretino, Roberto Curtolo «la dispersione è solo un tassello di un mosaico più grande». Secondo i dati della Regione i ‘neet’, cioè i giovani che non studiano, non lavorano e nemmeno cercano un impiego sono 13.195, il 10% del totale in Toscana. In provincia di Arezzo il tasso di occupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni è del 26% contro il 21% regionale ma quelli in possesso almeno del diploma sono solo il 78% e questo è il dato più basso di tutta la Toscana. «In sintesi – spiega il dirigente – nella nostra provincia la media dei lavoratori giovani è attestata su quella toscana ma la loro qualificazione è più bassa». Bassa adesione all’università, il territorio aretino sembra essersi adeguato alle prospettive offerte, alla fine anche gli studenti che non vogliono emigrare a caccia di opportunità intellettuali, virano verso scelte meglio spendibili in un territorio che si contraddistingue sulle eccellenze tecniche. Al di là delle chance concesse dai settori della formazione, istruzione ed educazione, resta ben poco per i laureati in ambito letterario. Va meglio per gli indirizzi tecnici, ingegneria in particolare vista anche la presenza di grandi aziende della meccanica e automazione. Se la Menci spa ha per il momento messo in pausa il reclutamento di nuova forza lavoro, l’arrivo della Svi e sempre a Lucignano la prossima

apertura della Diakont, aprono molte opportunità. Di recente si è parlato di un certo dinamismo sul fronte del packaging, anche questo settore è connesso a quello delle automazioni industriali, con l’apertura di una sede ampliata della Ilapak di Foiano (foto a sinistra), ma resta da capire quale sarà e se ci sarà, l’impatto della «plastic tax». Sul fronte del commercio la dinamica più interessante è quella legata al comparto benessere e bellezza, come indicano i dati delle associazioni di categoria, nei centri urbani del nostro territorio si registra una crescente attenzione e selezione verso questo ambito. Si va dagli acconciatori agli estetisti, fino alle discipline sportive come il fitness, ma si parla anche di profili laureati in psicologia con specializzazioni in «coaching». Non mancano gli istituti che hanno dedicato percorsi di studio al tema del benessere, fra questi c’è il professionale di Cortona che ogni anno organizza anche un defilée, ma poi dietro l’angolo c’è anche tutto un altro mondo che è quello legato al settore agricolo. Su questo fronte l’istituto Vegni con il suo storico indirizzo rappresenta una duplice opportunità, da una parte quella di proseguire negli studi come agronomo, oppure di lanciarsi nel settore in particolare in quello enologico. La caratteristica della scuola è infatti quella di avere un’azienda agricola produttrice di vini, non esistono altre realtà paragonabili, solo la Facoltà di Agraria di Firenze dispone di un «laboratorio in campo» come l’azienda agricola Montepaldi di San Casciano, ma solo dal 1989 e stiamo parlando del principale ateneo toscano.

GIOVANI CHEF, alcuni allievi dell’istituto Alberghiero della Capezzine mentre svolgono il ruolo di tutor nei corsi di cucina con Chef Shady durante la manifestazione Zero Spreco di Aisa Impianti

HAIR FASHION, all’istituto professionale «Operatori del benessere» di Cortona viene organizzata una sfilata di acconciature moda realizzate dagli studenti (foto dalla pagina Facebook)

SCAMBI INTERNAZIONALI, è una delle opportunità offerte dal Liceo Giovanni da Castiglione, qui gli studenti in visita in Spagna (foto dal canale Instagram dell’istituto)

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Manifestazioni

Impegno, tenacia e passione per gli altri Premio Semplicemente Donna, una serata di grandi emozioni Si è conclusa con un grande successo la VII edizione del Premio Internazionale Semplicemente Donna. Una due giorni ricca di emozioni che, venerdì 22 e sabato 23 novembre, ha portato, a Castiglion Fiorentino e nelle scuole della provincia aretina, il vissuto di donne e realtà esemplari, portatrici di valori positivi e messaggi di speranza. «Siamo felici di aver incontrato anche quest’anno donne dalle qualità straordinariespiegano Angelo Morelli e Chiara Fatai, organizzatori e ideatori – Le caratteristiche principali del premio sono la sua trasversalità e la sua capacità di parlare ai giovani. Durante la cerimonia e nel corso del nostro tour per le scuole, ciò che è emerso da questa settima edizione è l’importanza di imparare a credere in se stessi, reagendo con forza e lottando sempre per le

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proprie idee e la propria libertà». Condotta dalla giornalista di SkyTg 24 Monica Peruzzi, insignita quest’anno del Premio per l’Informazione, la cerimonia di premiazione del Semplicemente Donna ha visto il teatro « M a r i o Spina» di Castiglion Fiorentino gremito di spettatori visibilmente emozionati. A ritirare il riconoscimento sono infatti arrivate l’avvocato Nicoletta Milio-

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ne, vittima di violenze da parte del marito, il segretario generale della Farnesina Elisabetta Belloni, il direttore d’orchestra Cinzia Pennesi, la neuroscienziata castiglionese Susanna Rosi, l’imprenditrice Luciana Delle Donne, ideatrice del brand Made in Carcere, l’Associazione Italiana Calciatori con il progetto #Facciamogliuomini, l’afghana Suraya Pakzad, executive manager di Voice

of Women Organization e il progetto «Mamma e Bambino» a cui è stato assegnato il Premio speciale «Sos Villaggi dei bambini». «Castiglion Fiorentino è una realtà aperta e sensibile- dichiara il sindaco Mario Agnelli - Aver ospitato una manifestazione come il Premio Semplicemente Donna è dunque per noi motivo di vanto». Importante anche la partecipazione degli studenti delle superiori del territorio che, per due giorni consecutivi, sono stati gli interlocutori privilegiati delle premiate e delle ambasciatrici. All’istituto superiore Signorelli di Cortona e all’Isis Vegni delle Capezzine, storici partner della manifestazione, si sono infatti aggiunte il Liceo da Castiglione di Castiglion Fiorentino, il liceo classico Petrarca e il liceo Colonna di Arezzo per un totale di circa settecento studenti.


Economia

Ecco l’alleanza per i pagamenti elettronici La Banca Popolare di Cortona sceglie la soluzione italiana Satispay efficienti è sempre altissima. Cerchiamo costantemente di coniugare in maniera sapiente tradizione ed innovazione, centralità della relazione umana e tecnologia, il tutto con l’unica finalità di soddisfare al meglio i bisogni dei nostri clienti. Siamo convinti che grazie a Satispay riusciremo ad offrire uno strumento in grado di favorire un approccio cashless ai nostri merchant, dai grandi negozi ai più piccoli, i quali non sempre hanno ben chiaro il costo del contante: banconote false, furti, trasporto, tempo per il Banca Popolare di Cortona, dal 1881 al servizio dello sviluppo economico e sociale delle comunità che risiedono ed operano nel territorio della Valdichiana, ha siglato una partnership con Satispay, la giovane azienda italiana che sta rivoluzionando il mondo dei pagamenti elettronici per le spese di tutti i giorni. Grazie all’accordo con Satispay, che conta ad oggi una community di 820.000 utenti e quasi 100.000 negozi convenzionati, Banca Popolare di Cortona, coerentemente con il percorso di costante allineamento alle innovazioni e alle opportunità che il mondo del fintech offre, arricchisce la gamma di servizi destinati ai propri clienti business e consumer con la soluzio-

ne di mobile payment più all’avanguardia presente oggi sul mercato italiano, in grado non solo di abbattere le commissioni ma, soprattutto, di portare agli esercenti e ai loro clienti un tangibile valore aggiunto. Satispay è un servizio di mobile payment, particolarmente adatto ai micropagamenti, basato su un network alternativo alle carte di credito e debito: libero, efficiente, estremamente conveniente e sicuro. Disponibile per iPhone e Android, può essere utilizzato da chiunque abbia un conto corrente bancario per scambiare denaro con i contatti della propria rubrica telefonica e pagare nei punti vendita ed e-commerce convenzionati, con la

stessa semplicità con cui si invia un messaggio. Per gli utenti non ci sono infatti costi di iscrizione, di invio o ricezione pagamenti. Per i punti vendita fisici aderenti al servizio non sono previsti costi di attivazione o canoni mensili ma soltanto una commissione fissa di 0,20 € per i pagamenti superiori a 10 €: tutti gli incassi inferiori a questa soglia non hanno alcuna commissione. In aggiunta Satispay offre la possibilità di aderire al Cashback Network che consente ai negozi di attuare campagne promozionali molto mirate, mediante attivazione di un rimborso immediato ai propri clienti di parte della spesa sostenuta. «La nostra attenzione verso le soluzioni più

conteggio e tempo per il deposito» ha dichiarato Roberto Calzini, Direttore generale di Banca Popolare di Cortona. Per scoprire quanto è facile ed economico utilizzare Satispay è sufficiente recarsi presso una delle Filiali di Banca Popolare di Cortona: uno specialista sarà a disposizione dei clienti per assisterli nell’attivazione dei servizi.

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Bollette/1

Perché l’acqua «al centro» costa di più? Toscana e Umbria con le tariffe medie più alte, Arezzo è sesta Dipende dagli investimenti programmati e dall’efficenza degli operatori. La tariffa dell’acqua, quella con cui viene calcolata la nostra bolletta varia in funzione di questi due parametri. Di recente il sito specializzato Cittadinanzattiva ha stilato la classifica delle città sulla base del «conto del rubinetto». Arezzo, e quindi anche la Valdichiana che è gestita dallo stesso operatore, è sesta in Italia con 711 euro all’anno. Ovviamente la classifica è calcolata su un consumo standard che in questo caso è di 192 metri cubi ogni 12 mesi. Pagano circa 40 euro in più all’anno gli utenti di Siena e Grosseto, la bolletta degli aretini è di circa 3 euro al mese più cara della media nazionale. La modalità di calcolo della tariffa idrica, detta MTI2, è stata approvata a fine 2015 e prevede sei sche-

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mi «nell’ambito della quale ciascun soggetto competente potrà individuare la soluzione più efficace in base alle proprie realtà», riporta il sito dell’Autorità di settore. Il che significa che ogni operatore, sulla base del proprio piano industriale, può optare quale fra i sei

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metodi sia quello che gli conviene di più. Il nostro gestore Nuove Acque lo scorso febbraio ha annunciato un piano di investimenti di 131 milioni fino al 2027, una manovra resa possibile mediante un prolungamento della concessione dei Comuni grazie

al quale la società ha potuto accendere una serie di finanziamenti con un pool bancario. L’accordo prevede che di qui al 2027 la bolletta avrà incrementi medi dell’uno per cento all’anno. Con questi 131 milioni di investimenti Nuove Acque realizzerà alcune opere pubbliche, attualmente sono in corso gli interventi di prolungamento dell’acquedotto in via d’Arezzo a Foiano, ma altri interventi sono previsti per La Nave di Castiglion Fiorentino e per varie località della Valdichiana, trovate il focus completo nel numero di aprile della nostra rivista. Essere sesti a livello nazionale per il costo della bolletta dovrebbe significare anche essere nella «top ten» italiana degli investimenti, non resta che sperarlo perché non esistono «classifiche» di questo genere.


Bollette/2

Gas: caccia al fornitore più conveniente Ecco cosa dice il portale pubblico che compara tutte le offerte fuochi, per il riscaldamento occorre fare un nuovo calcolo. In questo caso richiediamo la stima per un’abitazione con le stesse caratteristiche di cui sopra, scegliamo di calcolare il costo solo per l’inverno. In testa alla classifica fra gli operatori più convenienti troviamo Spigas con circa 232 euro, seguono Energy Trade spa e Made in Energy. Enel Energia ci preventiva 279 euro, mentre Estra sfiora i 290 euro e Sorgenia si attesta a 292.

Ovviamente le offerte e le relative classifiche della convenienza possono variare in funzione delle politiche di marketing delle stesse aziende, di particolari condizioni. Inoltre, lo chiariamo per i nostri lettori, questo calcolo non vuole in alcun modo dare indicazioni di tipo commerciale, o valutazione sulla qualità del servizio erogato, non vengono nemmeno presi in considerazione eventuali costi per il cambio di gestore.

Se per l’acqua nel servizio qui a fianco ci ha pensato Cittadinanzattiva, per il gas ci pensiamo noi. Stimare il costo annuale del servizio è possibile grazie al «Portale offerte», servizio che è nato nel sito dell’Autorità di controllo Arera e che poi è diventato un portale a sé stante, all’indirizzo web https://www. ilportaleofferte.it/portaleOfferte/it/ confronta_offerte.page E’ qui che è possibile trovare l’operatore più conveniente, noi abbiamo utilizzato il seguente parametro: acqua calda sanitaria e alimentazione fuochi della cucina in un’abitazione di circa 90 metri quadrati dove abitano 3 persone. Abbiamo richiesto una tariffa fissa (è possibile anche optare per una a consumo variabile) e abbiamo inserito come cap di riferimento quello di Cortona, ma non ci sono differenze con gli altri comuni della Valdichiana. Scopriamo che la spesa annuale più conveniente per una fornitura del genere è di circa 450 euro praticata da Spigas, poi la classifica ci riporta i nomi di operatori come Energy Trade spa, Made in Energy, Gritti Energia, oltre i 500 euro troviamo Sorgenia, azienda con una certa diffusione di utenti, poi quasi a 510 euro c’è Enel Energia, a 522 Eni Gas e Luce, mentre Estra Energie ci presenta una stima di 534 euro. L’offerta rilevata dal portale si chiama «Risparmio al quadrato» ed è in corso di validità fino al 10 dicembre 2019. Ci soffermiamo su questo operatore perché è quello che attraverso Coingas è partecipato dai comuni aretini, quindi tutti noi noi ne siamo un po’ azionisti. Stiamo parlando di acqua calda e il mensile della valdichiana - n. 22 dicembre 2019

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Fisco

Il bonus facciate sarà anche retroattivo? Ecco perché i lavori già iniziati beneficiano delle detrazioni di Stefano Capaccioli La novità della Legge di Bilancio 2020 sarà valida anche per i lavori iniziati nel 2019? Per ora la porta resta aperta visto che il testo della manovra prevede la detrazione del 90% su delle generiche «spese documentate». Grazie a questo tipo di espressione, dovrebbero rientrare nelle detrazioni possibili anche i costi per i lavori iniziati quest’anno e che si concluderanno nel prossimo. L’importante è che nel 2020 venga prodotta una documentazione riguardante i lavori per i quali si vuole ottenere il bonus facciate. La conferma di tale interpretazione estensiva delle misure previste dalla Legge di Bilancio 2020 deriva anche da una vecchia pronuncia dell’Agenzia delle Entrate riguardante l’ecobonus. Il bonus facciate è tra le novità più attese tra le detrazioni possibili per i lavori in casa. Come già evidenziato è possibile applicare la detrazione del

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90% delle spese per i lavori di tinteggiatura (e non solo) anche agli interventi iniziati quest’anno. L’importante è che venga prodotta una documentazione a riguardo nel 2020, in modo da poter usufruire della detrazione del 90% delle spese. Da comprendere come sarà licenziata dal Parlamento la manovra finanziaria, se il testo dovesse rimanere questo, si aprirebbe un ampio ventaglio di ulteriori beneficiari del bonus facciate. D’altronde sarà disponibile solo per un anno e non

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sono previsti limiti di spesa o di reddito per i contribuenti per accedere all’agevolazione. Non è previsto nemmeno un fondo risorse per i costi, perché l’idea alla base del bonus facciate è che si autofinanzi grazie alle condizioni estremamente favorevoli che lo caratterizzano. Lo scopo è quello di riuscire a dare un nuovo volto alle città: se si riuscisse a instaurare un circolo virtuoso tra numero di cantieri al lavoro e costo delle agevolazioni, ci si potrebbe anche riuscire. Viste le intenzioni con cui

il bonus facciate è nato, potrebbe anche essere che la formulazione così generica, che riguarda le «spese documentate», non sia stata una svista linguistica. Naturalmente per esserne certi non possiamo fare altro che aspettare il testo ufficiale della Legge di Bilancio 2020. Ad avvalorare la tesi per cui si potrebbe usufruire del bonus facciate anche per i lavori iniziati nel 2019 e documentati nel 2020 c’è un precedente storico in una vecchia pronuncia dell’Agenzia delle Entrate. Si tratta di un caso risalente al 2013, in cui l’Amministrazione Finanziaria aveva esplicitamente detto che a fare fede per ottenere la detrazione fiscale per i lavori di riqualificazione energetica era la data del pagamento. Ricordiamo che il bonus facciate fa riferimento alla manutenzione ordinaria, per lavori che riguardano: prospetti di facciata; ringhiere; decorazioni; marmi; sostituire i pavimenti di balconi, balaustre e fregi.


Agroindustria

Filiera agroalimentare italiana Nuovo accordo: Fabianelli sempre più tricolore

Siglato a Cernobbio, nell’ambito del XVIII Forum agroalimentare l’accordo tra Filiera Agricola Italiana e Pastificio Fabianelli per il sostegno e la valorizzare la filiera agroalimentare italiana. Firma alla presenza del Presidente Nazionale di Coldiretti Ettore Prandini, del Presidente di Coldiretti Toscana Fabrizio Filippi, della Presidente di Coldiretti Arezzo Lidia Castellucci e dell’imprenditore Andrea Fabianelli. L’accordo si prefigge di realizzare una filiera Toscana della pasta a Km Zero attraverso la

produzione di grano duro toscano, della Valdichiana aretina che verrà utilizzato dalla parte industriale per produrre pasta 100% toscana «dal campo alla tavola». Su questo fronte Fabianelli è ormai una realtà affermata, considerata la consolidata linea di prodotti a filiera certificata. «Quanto siglato oggi è solo il primo passo per una strada innovativa che non vedrà più agricoltura e industria come due separati attori bensì come una sola entità atta ad offrire la massima qualità e tracciabilità dei nostri prodotti.

Arrivederci a gennaio

Esportiamo la nostra pasta in più di 60 paesi esteri ed indubbiamente l’ingrediente ‘segreto’ del successo è proprio la Toscana… una terra amata e sognata da tutto il Mondo» ha affermato con orgoglio Andrea Fabianelli, Presidente del Pastificio. Mondo agricolo e l’industria agroalimentare italiana convergono nella difesa di tutta la filiera agroalimentare nazionale, per sostenere e valorizzare il Made in Italy con azioni che esprimono i valori comuni dell’identità territoriale e nazionale, della trasparenza e della sostenibilità, in una logica di consumo consapevole. «Gli accordi di filiera sono strumenti fondamentali per difendere la produzione» ha affermato il Presidente di Coldiretti Arezzo Lidia Castellucci - agli imprenditori agricoli sarà riconosciuto un prezzo minimo garantito che si trova al di sopra dei costi di produzione».

Periodico dell’associazione culturale

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Ci rivediamo ad anno nuovo, il Mensile tornerà dopo l’Epifania con un numero ancora più ricco. Abbiamo un compito importante da fare, quello di riaprire il caso «Fratta». L’ospedale della Valdichiana è stato al centro di un dibattito serrato, sono passati diversi mesi dall’ultima inchiesta che gli abbiamo dedicato. Nel frattempo la Asl ha annunciato la ripartenza della chirurgia ortopedica e in questi giorni, sempre secondo gli annunci, dovrebbero partire i lavori al pronto soccorso e poi dopo il «matrimonio» di alcuni anni fa, l’unione con Nottola e Abbadia San Salvatore sembra ormai alla fine. Ci rivediamo nel 2020 e a tutti voi i più sinceri auguri di buone feste.

il mensile della valdichiana - n. 22 dicembre 2019

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