I Grandi Vini Maggio/Giugno 2019

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SOCIAL WINE

“FOLLOW ME!” TUTTI POSSONO PENSARE DI ESSERE INFLUENCER, POCHISSIMI SANNO DAVVERO COME SI SPOSTANO I CONSUMI E SI DÀ VITA AD UN TREND A CURA DI ELISA BERTI

Una nuova figura professionale, nata con l’aumento dell’importanza delle piattaforme social, che sa veicolare ed influenzare i consumi dell’utente: è l’influencer. Fashion, food e wine sono i tre settori su cui maggiormente il pressing del testimonial si fa sentire e si rende importante. Ma chi sono davvero gli influencer e come può un’azienda districarsi nella giungla della scelta? Lo abbiamo chiesto a Marco Andreani, che da 13 anni si occupa di digital marketing e di social network. Come si riconosce un professionista affidabile, al di là delle più o meno attendibili classifiche che si trovano online? “Non stiamo parlando di sport. Le classifiche in questo ambito sono praticamente tutte da ignorare, soprattutto perché fanno più danni che altro, dato che, fisiologicamente, mancano di profondità. Ragionare in termini numerici serve a poco, soprattutto in un momento storico in cui, fortunatamente e finalmente, è possibile, grazie ad appositi strumenti digitali, verificare se i follower di un presunto influencer sono reali e naturali o frutto di trucchetti quali ad esempio bot, tecniche di follow unfollow oppure, nei casi più estremi, acquisto di pacchetto

di profili fasulli. Un buon wine influencer si riconosce dalla bontà, dalla pertinenza, dalla rilevanza e dalla partecipazione della propria community, sia essa in Instagram, in Facebook, su un sito web o da qualche altra parte, online così come offline”. A cosa serve davvero un influencer e quanto può aiutare una cantina ad emergere? “Se ci atteniamo alla mera accezione di influenza di un profilo personale o aziendale, allora un wine influencer può aiutare una cantina a raggiungere un pubblico che altrimenti farebbe fatica a intercettare e coinvolgere, parlando la sua lingua e avendone già conquistata la fiducia. Se quel pubblico è interessante, e che tipo di con-

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tenuti proporre, lo deve decidere la singola azienda vinicola. Perché se è vero che il dialogo con il singolo wine influencer è fondamentale, è altrettanto vero che il brand e gli obiettivi di marketing e di comunicazione devono restare saldamente nelle mani dell’azienda vinicola. E una cosa che non sempre è chiara alle cantine è che un wine influencer non è per forza un esperto di marketing e comunicazione, e laddove non lo sia è fondamentale che questi ambiti strategici abbiano una figura di riferimento”. Influencer, ma anche micro e nano influencer. Davvero queste figure sono tutte fondamentali per veicolare la comunicazione di una cantina? “Una cantina, se interessata a questo ramo del digital


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