Giuseppe MOROSI - L'odierno linguaggio dei valdesi del Piemonte

Page 4

310

Morosi,

mi pare

pria

conchiudere circa

di poter

punto delle relazioni tra

il

valdese antico e moderno.

E

mia conclusione si è, che le differenze tra l'uno e l'altro, così come nella morfologia, così nel lessico come nella sinsono tante e tali che non è possibile sostenere che l'uno sia

la

nella fonetica tassi,

continuazione organica dell'altro, che l'odierno insomma altro non sia

non l'antico modificatosi mano mano per via

se

di

evoluzione

quanto venga considerato nel suo complesso, non

tico, in

neralmente

credeva e ancora

si

vivo del popolo da cui ripete dese, cosi

come

natu-

non torna arrischiato l'affermare che

rale. Sicché già per questo

nome. In

l'an-

come ge-

Montet \ un idioma

dal

sostiene

si

il

fu,

altri termini,

l'antico val-

presenta negli scritti suaccennati, non fu a mio

ci si

credere parlato, in nessun tempo, dai Valdesi: non dai Valdesi di Delfìnato

molto meno da quelli del Piemonte. Che

e

accennato possa provenire da alterazioni a cui altrove, sia andato

incontro

dal secolo

XV

il

il

divario or ora

linguaggio qui, come

a questa parte,

è inam-

missibile. Alterazioni del primitivo linguaggio, cosi profonde quali ri-

sulterebbero

caso

nel

di cui si tratta,

non

ponno essere prodotte tempo ancora

si

nel corso di soli quattro secoli, anzi entro uno spazio di

più breve, se stico,

che

si

si

consideri che parecchi degli scritti di quel tipo lingui-

suol chiamare

'

valdese

',

sono del secolo

XVI

e qualcuna

può anche ritenersi del principio del XVII. E c'è per ultimo il fatto, davvero perentorio, che da un confronto, anche superficialissirao, risulta sostanzialmente identico, col delfinese,

il

che vuol dire

linguaggio il

di

e col valdese

odierno del Piemonte e

Guardia Piemontese

in Calabria Citeriore

:

linguaggio portato là dai Valdesi del Piemonte in età

di certo non posteriore a quella a cui è comunemente e ragionevolmente assegnata la prima apparizione delle anzidette scritture. Il linguaggio delle quali, come non è e non fu mai un idioma par-

lato tra

i

Valdesi dal secolo

neppure, se male

XV

non vedo,

io

in

ad oggi, così d'altronde non

un altro idioma che

sia

si

fonda

vivo ora o

che tale sia stato un tempo. Già nessun filologo sosterrebbe oggidì che

*

Op.

cit.,

p.

2

sg.

langue écrite et ....

:

'le il

vaudois n'est jamais parvenu à se fixer

fut

comme

surtout un dialecte parie''. L'ultima parola è

sottolineata dall'autore stesso.

Il

quale aggiunge, che 'troppo scarsa fu la

letteratura di questa lingua da potere dar leggi precise alla sua ortografia

e anche alla sua grammatica, talvolta pure incerta

al

par di quella; e che

d'altra parte essa lingua degenerò così rapidamente (come vedesi nei

mo-

derni patois valdesi, ov'è innegabile l'influenza in ispecie del francese o dell'italiano),

che ne fu impedita ogni opera volta a fissarla e purgarla'.


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.