Giuseppe MOROSI - L'odierno linguaggio dei valdesi del Piemonte

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Morosi,

^

pieno varietà del piemontese dipende dal fatto che tal

è.

almeno

pre-

al.

sente e ancora entro certi limiti, quello di Torre cogli altri del gruppo

chiamammo

che

nostri giorni

tesse prendere

'esterno',

come termine

dei luoghi minori

capoluogo e tutti

il

si

solo dei

il

valdesi

dialetti

avesse qualche conoscenza,

si

di cui fino ai

solo pertanto che

il

confronto ^ Si credette che

di

si

po-

dialetti

i

non dovessero dissomigliare gran fatto da quello

del

concluse, per questa falsa induzione, coll'accomunare a

carattere di uno solo di

appunto (quale almeno

essi.

Il

vero

che tutti, tranne

è

si

presenta oggidì) quello di Torre cogli altri

ci si

del gruppo 'esterno', sono essenzialmente affini al provenzale e nella grammatica e nel vocabolario. Anzi, come si vedrà a suo luogo, non si può dire che sia scomparsa ogni traccia d'origine provenzale neppure dal gruppo esterno. Di ciò che Ricotti e Vegezzi-Rusealla avevano appena accennato, si potè trovare, solo però parzialmente, la

riprova nei buoni col valdese

i

materiali

che ofirivano per

delfinesi

Chabrand

signori J. A.

e A.

il

Rochas d'Aiglun

era strenuamente sostenuto dianzi, in particolare contro dal

Comba, appoggiato

prof.

dall'autorità

e tanto

Muston,

il

Forster^.

del

confronto ^;

Il

valdese

odierno, non è più lecito ormai dubitarne, è una varietà del provenzale odierno,

come

una varietà del pro-

l'antico valdese letterario era

venzale letterario antico; ed è in intima relazione col linguaggio della porzione più orientale del Delfinato, con quello cioè che

munemente campagne,

(salvo

i

soliti

si

parla co-

da luogo a luogo), almeno

lievi divarj

in quel tratto dell'alta valle della

nelle

Durance che dall'aper-

tura della valle del Guil arriva fino a quella della Vallouise e com-

prende anche queste due di Freyssinières.

valli

secondarie e

Una qualche maggiore

due dell'Argentière

le

e

e più speciale attinenza mostra,

com'è naturale, col dialetto della valle del Guil o del Queyras, con cui la regione valdese direttamente di cui

1

i

comunica per via

di

parecchi valichi,

più praticabili e frequentati sono quelli di Abries e della Croce

Non

ci offre

buoni materiali per uno studio dei dialetti valdesi

la ver-

sione valdese del N. T. di P. Bert, pubblicata a Londra nel 1832, perchè

non

è in

un

dialetto particolare,

ma

in

una specie

di

lingua

comune che

Bert cercò di foggiare con elementi dialettali diversi e anche affatto fantastici, come si vede già dal titolo stesso del libro: Li seni evanfjile de notre seigneur Gesu-Christ counfourma Seni Lue e Sent Giann, ecc. lo stesso

(cfr. 2

Comba,

particulier ^

op. cit, p. 208).

Patois des Alpes

Comba,

Cottiennes (BriatiQonnais

du Qu3yras, Grenoble-Parigi op.

cit.,

p.

201 sgg.

1877.

et

Yallées

Vaudoises)

et

en


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