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PORTFOLIO INTERIOR DESIGNER

Rebecca Russo


LE MIE ABILITÀ PHOTOSHOP ILLUSTRATOR INDESIGN RHINOCEROS 3D STUDIO MAX AFTER EFFECTS LAVORO IN TEAM CREATIVITÀ ORGANIZZAZIONE DETERMINAZIONE ITALIANO INGLESE CECO IO Rimanere fedele a quella che sono in ogni passo verso un nuovo obbiettivo, un nuovo traguardo. In ogni progetto si attiva in me la fantasia, passione, responsabilità, libertà, intuizione. Questo è quello che mi aiuta e mi spinge e trovare sempre il fulcro della domanda del committente.

2019

BE RIGHT BACK

2018

FULCRUM

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DATI ANAGRAFICI

riqualifica del padiglione XVIII del Complesso di Santa Maria della Pietà (Roma, Lazio) ristrutturazione degli interni di un appartamento a Tuscolano III (Roma, Lazio) allestimento degli interni del Centro per l’ Arte Contemporanea Luigi Pecci (Prato, Toscana)

REBECCA RUSSO corso di immagini fotorealistiche con i software Rhino e 3D max studio

16.10.1994 Roma (RM)

PERCORSO FORMATIVO ISTITUTO EUROPEO DI DESIGN - Interior design Roma CONSERVATORIO SANTA CECILIA - violino Roma LICEO SCIENTIFICO Roma

autorizzo il trattamento dei dati personali contenuti nel mio curriculum vitae in base all’art.13 del D. Lgs. 196/2003 e successivi.

2017

photoshop per l’architettura dal 1750 ad oggi supporto tecnico e logistico alla Maker Faire (Fiera di Roma, Lazio) disegno a mano libera - pilot / pantone


Photoshop per l’architettura

TRASCENDENZA PROGRAMMATICA

VISIONI

Giovanni Battista Piranesi CAMPO MARZIO,1761

Alberto Libera L’ UNITÀ ORIZZONTALE, 1950-54 via Selinunte (Tuscolana)

Vincent Van Gogh NOTTE STELLATA, 1889

Vincent Van Gogh NOTTE STELLATA, 1889 olio su tela 74 x 92 cm

Giovanni Battista Piranesi CAMPO MARZIO,1761

Alberto Burri SACCO, 1953 Materiali e tecnica mista su tela, 86 x 100 cm

Alberto Burri SACCO, 1953 Materiali e tecnica mista su tela, 86 x 100 cm


Disegni


CONTESTUALE RIFLESSIVO

Paolo Portoghesi CASA PAPANICE, 1966 piano terra

LA CITTÀ INDIFFERENZIATA

Vasilij Vasil'evič Kandinskij ALCUNI CERCHI, 1926 olio su tela (140,3X140,7 CM)

Giovanni Guerrini, Ernesto Lapadula, Mario Romano COLOSSEO QUADRATO, 1938

Giovanni Guerrini, Ernesto Lapadula, Mario Romano COLOSSEO QUADRATO, 1938

Vasilij Vasil'evič Kandinskij ALCUNI CERCHI, 1926 olio su tela (140,3X140,7 CM)

IL METODO DELLA PROVOCAZIONE

Massimiliano Fuksas NUVOLA, 2008

Piet Mondrian COMPOSIZIONE, 1921 olio su tela

Piet Mondrian COMPOSIZIONE, 1921 olio su tela

MONUMENTI

Édouard Manet COLAZIONE SULL’ERBA,1863 olio su tela (208 X 264 cm)

Mario Fiorentino CORVIALE, 1975

Giorgio De Chirico MUSE INQUITANTI, 1917 97 × 67 cm, olio su tela


Fulcrum

IL PROGETTO

Il quartiere dove è inserito l’ appartamento è quello del Tuscolano 2 a ridosso delle mura aureliane. Si compone di un piano di 80 mq lordi ed un terrazzo esposto a sud est di circa 50 mq. Il committente, Luigi, eredita un appartamento proprio in questul’ultima zona. Ci sono persone che lavorano da casa attraverso i loro pc, e poi c’è lui che da casa lavora con i fornelli. Si appoggia all’ applicazione Mamma Meal, che consente agli appassionati, ma anche ai profesionisti, di cucinare per i propri clienti, asportando le proprie pietanze direttamente dalla propria abitazione. “Di tutti gli ambienti che compongo la casa, la cucina è il cuore”, perché la cucina è dove ci si ritrova a fine giornata, è il luogo della casa più vissuto, dove si intavolano le conversazioni più importanti e possibilmente anche le decisioni più importanti. Gli odori, il calore e la condivisione è il fulcro della casa e nel caso di Luigi, è anche l’ambito che consente di produrre il reddito familiare. I latini definivano la centralità con il termine FULCRUM: “asse di rotazione sul punto d’appoggio di una leva”, significato che sintetizza in modo compiuto l’intervento progettuale apportato all’ intero appartamento.

Difatti la cucina si sviluppa intorno ad una colonna centrale che si è voluta lasciare “grezza” per enfatizzare il valore dell’anima della struttura. Dalla pianta degli arredi si nota come al centro il fulcro della casa, la cucina, si sviluppa con un’isola intorno a questa colonna; adiacente ad essa la sala dove poter guardare la tv su di un comodo divano componibile, appositamente scelto per consentire a chi è seduto, di potersi voltare e interloquire con Luigi, che magari nell’orario in cui tutti staccano la spina, lui inizia le sue porzioni di cibo da spedire. Proprio accanto uno studio, che prontamente si trasforma in camera degli ospiti, dove la compagna può sbrigare le sue “faccende lavorative” rimanendo comunque vicina a Luigi. All’esterno della cucina ruota un corridoio che accompagna alle diverse stanze della casa, quindi ad un ripostiglio creato per ospitare sia dispensa che lavatrice (ecc…), un lungo bagno con una doccia ampia e comoda e la camera matrimoniale con la sua cabina armadio; inoltre un ampio terrazzo a livello, arricchisce di luminosità naturale e dona respiro all’intero ambiente anche luogo di lavoro vissuto in grand parte del tempo dal committente.


AL CENTRO L’assonometria della cucina, evidenzia come il perno ed il fulcro sia lei, ma anche la colonna portante centrale all’appartamento. si sviluppa di due basi e pensili a tre ante ed elettrodomestici di ultima generazione che consentono al committente, di sbrigare il proprio lavoro più velocemente. Realizzata in laminato plastico, prodotto specifico per le cucine, facilmente lavabile, antimacchia, e ignifugo (reazione al fuoco), ed uno specchio corre sotto tutti i pensili per poter sempre “guardare all’esterno”. Un legno massello trattato compone il top dell’isola, ampia appositamente per poter consumare pasti veloci. Se invece si vuole passare del tempo in tranquillità si può estrarre da sotto l’isola un tavolo leggero con chiusura a libretto per adempiere alle norme ergonomiche, realizzato in lamiera di ferro rivestita, per necessità estetiche, in resina verde (secondo il modello giapponese del Flat table, tecnica utilizzata per riqualificare un materiale grezzo).

LO CUCINA

LO STUDIO

IL DIVISORIO IN VETRO un divisorio in ferro e vetro ci ha permesso di dividere, in un secondo momento, la cucina dallo studio a lei adiacente, difatti dei pannelli a soffietto che normalmente sono inglobati, attraverso una nicchia, alla parete, si possono prontamente aprire per dare privacy all’ospite che quel giorno dormirà lì. Uno studio, che grazie ad un letto a scomparsa diventa camera degli ospiti.


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IL PROGETTO

Il progetto ha come obbiettivo quello di sviluppare un allestimento all’interno del centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci che rimandi alle origini della struttura, ex industria tessile, con spazi dinamici e composizioni in linea con le opere esposte. Le opere degli artisti contemporanei che andranno in mostra saranno di diverse dimensioni e contenuti: si alternano grandi e piccole tele con video, manifesti, periodici e libri d’arte. Sarà sviluppato un layout e sistema allestito che raggruppa alcune opere per artista e altre per dimensioni e necessità. l’allestimento si concentrerà principalmente sullo spazio introduttivo e su quello dedicato all’esposizione delle dieci opere senza titolo di Marcos Chaves.

Modellino n.8 Materiali utilizzati:

PLASTICO ESPOSITORI

plexiglass barra filettata bulloni

LO SPAZIO

LE OPERE

L’ INTRODUZIONE

Alcune opere sono state inserite all’interno dello spazio senza la necessità di rovinare la tela sulla quale queste poggiano. L’utilizzo di cavi in acciaio ha permesso di fissarle ai due solai dando la possibilità al visitatore di osservarle da entrambi i lati

La caratteristica dello spazio introduttivo è aver esposto i Manifesti e i Periodici realizzando una pavimentazione che ingloba le teche espostive formando come uno skyline. L’utilizzo della Gomma Artigo e di una pedana con pavimento rialzato ha permesso la continuità tra teche e pavimento. è stato così possibile il passaggio Quest’ultimo ha permesso il passaggio dell’impianto elettrico che alimenta i led disposti nelle teche. Altra caratteristica sono i fili sintentici che, agganciati alle travi persistenti, hanno conferito dinamicità al percorso ricreando come una favola ambientata in un bosco, dove in molti si perdono ma tutti si ritrovano.

Scala di rappresentazione 1:20


SPAZIO INTRODUTTIVO

10 OPERE DI MARCO CHAVES

L’idea della stanza espositiva con i fili, nasce dal biogno e dall’obiettivo di creare una zona in grado di regalare un emozione a grandi e piccini. Essa è la metafora del bosco, ed è costituita da delle teche espositive che richiamano il tronco dell’albero in quanto dispongono di un elemento continuativo tra essa e la pavimentazione. Dall’ alto invece scende una cascata di fili di differenti lunghezze, che simulano i rami dell’albero e sono mantenuti stabili da un pesetto, che però non è ancorato a terra in modo da potersi muovere e comunque mantenere la sua posizione, all’eventuale sfioramento di quest’ultimo, richiamo del movimento dei rami al passaggio di una folata di vento. Questi elementi accoppiati insieme creano un ambiente suggestivo che ricorda i fitti boschi canadesi.

L’ idea di riunire le 10 opere di Marco Chaves in un’ unica stanza, nasce in seguito alla visita al Museo nel quale sono, ancora oggi, esposte in modo sparso. Si è pensato di portle in una delle stanza quadrate poichè questa avrebbe dato la possibilità di creare una parete che avvolgesse e inglobasse il visitatore. Si è, quindi, sopraelevata una parete curva a tutt’ altezza, alle quale tramide due staffe ogni tela potesse essere agganciata al proprio posto

GOMMA ARTIGO GOMMA ARTIGO BINARIO MONOFASE BINARIO MONOFASE PER FARETTI FARETTI LEDLED MULTISTRATO IN MULTISTRATO IN MOGANO MOGANO PER-CURVABILE TRAVETTI IN LEGNO TRAVETTI IN LEGNO

I FILI

MANIFESTO MANIFESTO

I PERIODICI E LIBRI D’ ARTE

ZOOM AGGANCIO ALLA TRAVE

LIBRO D’ARTE LIBRO D’ARTE

GOMMA ARTIGO GOMMA ARTIGO MULTISTRATO IN MULTISTRATO IN MOGANO PER-CURVABILI MOGANO TRAVETTI IN LEGNO TRAVETTI IN LEGNO

ZOOM AGGANCIO ALLA GRIGLIA

ZOOM PESETTI

I MANIFESTI


Be right back INTERCITY NOTTE

VERTICAL HOME

CONVENTOS.M. DE LA TOURETTE

I lunghi corridoi e le camere tutte su un lato rimandono all’immagine di un treno dove i papà sono i viaggiatori in cerca di una meta e il treno la rappresentazione del padiglione XVIII. La progettazione e l’arredamento sono ispirati all’utilizzo degli spazi nell’intercity notte, dove le cuccette sono il luogo di riposo e privacy, mentre i corridoi sono utilizzati come luogo comune dove nascono conversazioni spontanee che alleggeriscono il lungo viaggio ancora da percorrere.

Lorealizzazione dello spazio comune è ispirataallo studio dell’architetto Andrea Branzi che, in Vetical Home, presentato nell’edizione 2013 di Futur Design, ha realizzato una parete verticale contenente tutti gli elementi di un ambiente vivibile (letto, angolo cottura con lavatrice integrata, scrivania, libreria e poltrona) in uno spazio che, adoperato diversamente, non sarebbe stato adeguato alle esigenze di una convivenza.

La ricerca dell’essenziale dell’architetto Le Corbusier è stata fondamentale per la realizzazione degli alloggi: Nel 1965 Quest’ultimo realizzò il Convento presentando alloggi 1,83X5,92 m elaborati sui principi del riposo e della privacy. Questa abitazioni sono divise in porzioni contenenti il bagno, l’armadio che funge da divisorio dalla zona notte e la scrivania con la vista sul giardino.

IL PROGETTO Il progetto di Tesi consiste nella ristrutturazione e riqualifica dell’utilizzo del padiglio XVIII del complesso di Santa Maria della Pietà in Roma in Cohousing per i papà con situazioni economiche precarie, post separazione e con scarsi mezzi economici per poter pagare un affitto o acquistare un nuovo appartamento. Tenuto conto degli innumerevoli aspetti del complesso si è deciso di efficientare l’utilizzo degli spazi disponibili nella struttura per dare la possibilità a più persone possibili di usufruire del servizio della Regione Lazio, donandogli momenti di privacy e di collettività, realizzando ambienti aperti al pubblico in base alla funzionalità dei servizi già presenti nel complesso, e trasformare la struttura di grandi dimensioni il più possibile accogliente e familiare per coloro che la andranno ad abitare per un arco temporale che va dai 6 mesi ad 1 anno.

941,00 mq

SPAZIO PRIVATO

1007,00 mq

SPAZIO COLLETTIVO

352,00 mq

SPAZIO PUBBLICO

COM’ È... Il padiglione XVIII si presenta con un lungo corridoio di circa 50,00 m dove gli ambienti sono posti lateralmente. A seguito delle ricerche si sono concentrate le parti comuni come angoli cottura, lavanderie, zone relax e zone giochi nel corridoio. Qusto si è realizzato con la volontà di trasmettere a coloro che lo abiteranno, uno spirito di collaborazione, condivisione e soprattutto un percorso da affrontare insieme, creando relazioni e conversazioni spontanee tra i diversi punti del lungo spazio collettivo. Questo ha permesso di ricavare il maggior numero possibile di alloggi destinati al riposo e alla privacy dei papà. Per la realizzazione degli alloggi privati si è preso come riferimento uno standard di camera doppia conforme lle norme regionali riguardanti l’edilizia pari a 14,00 mq che, con l’aggiunta dei servizi igienici, arriva a 18,00 mq. In base a questi dati, è stato possibile realizzare una camere di 9,00 mq garantendo una piena funzionalità. In conclusione, si sono posti gli alloggi speculari alla zona del corridoio realizzando una spina di servizi. ricerca su come incentivare gli utenti del Cohousing a condurre uno stile di vita sano attraverso un progetto sui Gruppi d’ Acquisto Solidale


LO SPAZIO COLLETTIVO

LO SPAZIO PRIVATO

LA SALA COMUNE

ESPLOSO ALLOGGIO Scala: 1:20

Prendo in esempio il progetto di Le Corbusiere, si sono aggregate le porzioni realizzate negli alloggi del convento in un unico “blocco armadio” che si compone di uno scheletro in ferro al quale sono ancorati dei pannelli in laminato plastico laccati bianco opaco. Ai pannelli sono fissati dei profili metallici che ospitano, nella parte superiore, elementi in vetro, che geometricamente si alternando ai pannlli in laminato plastico. Nella parte superiore del blocco, questi ultimi fungono da parapetto al letto dell’ospite e consentono alla luce di penetrare all’interno del bagno, Uno dei pannelli esterni custodisce all’interno la scala completa di corrimano. Evidenziando le diverse funzionalità: letto a scomparsa per la sera, divano per rilassarsi, scrivania a scomparsa per lavorare, appendiabiti e ripiani per indumenti, letto per ospire sull’armadio e bagno completo di lavandino, water e doccia. L’utilizzo dello spazio è stato suddiviso in modo tale che la vivibilità potesse prevedere l’alternanza della zona giorno a quella notte. Il progetto è stato concretizzato per poter essere ampliato aggiungendo nuovi moduli e realizzato per essere posto in luoghi più ampi, quindi utilizzato da iù persone e diversi utenti.

Al piano seminterrato si è prevista una grande sala comune dedicata ai papà dell’intero edificio, dove possono ospitare anche i loro bambini. Nella parte centrale, visibile da entrambi i lati, difatti, è dedicata un’area gioco per i bambini, Nelle aree adiacenti sono disposte sale biliardo e biliardino, area salotto con poltrone da interno, tv e videogiochi. La struttura dedicata al gioco dei bambini, posta centralmente alla sala comune è costruita ed ancorata a due pilastri portanti che sono posizionati nel mezzo di questa. Questa soluzione ha consentito di arredare l’ambiente nascondendo/utilizzando i due pilastri con una soluzione tecnico-estetica e rispondendo anche al bisogno dei papà di mantenere sotto il controllo ottico il movimento dei propri bambini. Infatti gi adulti, sia che si trovino nell’area biliardo o in quella dei video-tv hanno sempre sotto controllo i bambini nell’area giochi. L’impianto della struttura, hai due lati è costituito da uno scheletro in ferro e rivestimenti in laminato plastico e vetro; la parte centrale presenta una rete che consente ai bambini di percorrere la struttura da un lato all’altro. Sul lato destro la struttura prevede la possibilità di arrampicata, su quello sinistro la composizione a gradoni consente varie forme di salita e discesa. La diversa composizione della struttura consente ai bambini di realizzare percorsi con diverse difficoltà ed utilizzare la rete come un ponte da una sponda all’altra.

ESPLOSO GIOCO Scala: 1:50 - 1:20

La struttura dedicata al gioco dei bambini, posta centralmente nella sala comune del piano seminterrato, è costruita ed ancorata a due pilastri portanti che sono posizionati nel mezzo della sala. Questa soluzione ha consentito di arredare l’ambiente nascondendo/utilizzando i due pilastri con una soluzione tecnicoestetico e rispondendo anche al bisogno dei papà di mantenere sotto il controllo ottico il movimento dei propri bambini. Infatti gli adulti, sia che si trovino nell’area biliardo o in quella dei video-tv hanno sempre sotto controllo i bambini nell’area giochi. L’impianto della struttura, hai due lati è costituito da uno scheletro in ferro e rivestimenti in laminato plastico e vetro; La parte centrale presenta una rete che consente ai bambini di percorrere la strutura da un lato all’altro. Sul lato destro la struttura prevede la possibilità di arrampicata, su quello sinistro la composizione a gradoni consente varie forme di salita e discesa. La diversa composizione della struttura consente ai bambini di realizzare percorsi con diverse difficolta ed utilizzare la rete come un ponte da una sponda all’altra.

Il “blocco armadio” si compone di uno scheletro in ferro al quale sono ancorati dei pannelli in laminato plastico laccati bianco opaco. Ai pannelli sono fissati dei profili metallici che ospitano, nella parte superiore, elementi in vetro, che geometricamente si alternato ai pannelli in laminato plastico. Nella parte superiore del blocco , questi utlimi fungono da parapetto al letto dell’ospite e consentono alla luce di penetrare all’interno del bagno. Uno dei pannelli esterni custodisce all’interno la scala completa di corrimano.

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Il corridoio, divenuto spazio collettivo si compone di sei pareti attrezzate, ognuna di esse è lunga dai 6,00 ai 7,00 m. Quest’ultime sono attrezzate da un numero di ripiani in microlamellare in faggio della misura, multipli e sottomultipli, di 60X60X75 cm, che permette diverse configurazioni in base alle molteplici esigenze. La parete attrezzata prevede sette ripiani con un’altezza totale di 4,50 m nel piano primo e nel piano rialzato, mentre 4 ripiani nel piano seminterrato per un’altezza totale di 2,70 m. L’integrazione del ferro ai lati e ripiani della parete ha permesso la realizzazione di giochi per i bambini nella parte superiore di questa. Inoltre sono stati inseriti ripostigli privati con codice, armadietti svuotasche e appendiabiti all’ingresso di ogni alloggio; magazzini per ogni ripiano, lavatrici, asciugatrici, pouf/poltrone/luci estraibili, cassetti per riporre giochi e accessori; dei binari ancorati ad ogni parete permettono di posare la scala ed arrivare a tutte le altezze.

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La ristrutturazione degli interni prevede tre tipologie di alloggi con diverse dimensioni: un modulo per ospitare due persone, uno per accogliere tre persone ed in fine un alloggio più tradizionale per i portatori di handicap che risponde alle esigenze dei disabili. Infine, è prevista la possibilità di ospitare nella camera una culla, riposta nella parete attrezzata, per bambini fino a 36 mesi. 1 Elementi scatolari in ferro, 30 X 30 mm 2 Pannello laminato plastico, sp 18 mm 3 Staffa a “C” 4 Staffa angolare, sp 3mm 5 Vetro, sp 20mm

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1 Vetro, dim 30 x 30 mm, sp 20mm 2 Elementi in ferro 3 Staffa a “L”

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2

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Elementi scatolari in ferro, 30 X 30 mm Pannello laminato plastico, sp 18 mm Staffa a “C” Staffa angolare, sp 3mm Vetro, sp 20mm

1 Vetro, dim 30 x 30 mm, sp 20mm 2 Elementi in ferro 3 Staffa a “L”

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Il prospetto consente di osservare i due blocchi laterali, il primo per l’arrampicata, il secondo salita e la parte centrale a rete che funge da ponte tra i due blocchi. In evidenza un dettaglio del gioco, in esso si riscontra la prondità e la elevata fungibilità dei vari elementi. Un dettaglio del lato sinistro sottolinea la versatilità dei singoli elementi utilizzati.

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illustrazioni

SEZIONE PARETE ATTREZZATA

SEZIONE PARETE ATTREZZATA


Immagini foto realistiche


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