HYDRA GIUGNO 2025

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SICUREZZA: NUOVO ACCORDO STATO-REGIONI 2025

OBIETTIVO: AUMENTARE IN MANIERA

SIGNIFICATIVA LA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO

NEI MOMENTI DI CRISI, SI INVESTE SULLA FORMAZIONE

IN ATTESA DI CAPIRE COME EVOLVERÀ IL MERCATO

Diciamoci la verità, se non stiamo vivendo un momento di crisi, non siamo nemmeno in un periodo di crescita. Forse siamo più in un periodo di stabilità economica. Forse il nostro settore, edile ed idrotermosanitario, è in attesa di capire come evolveranno i mercati futuri e, soprattutto se, per raggiungere questa auspicabile neutralità climatica nel 2050, arriveranno degli aiuti o se l’obiettivo sarà centrato solo grazie ai risparmi messi da parte dalle famiglie italiane. Famiglie che, dati alla mano (fonte Agenzia delle Entrate) nei primi due mesi dell’anno hanno pagato 3,15 miliardi di euro con i bonifici parlanti per detrazioni fiscali, in evidente calo rispetto ai 4,86 miliardi registrati nello stesso periodo del 2024. Questo dato in parte era atteso, una piccola flessione era immaginabile, soprattutto a fronte del ridimensionamento dei benefici fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica. Anche il recente stop all’incentivazione delle caldaie a gas di certo non ha aiutato. E quindi? Quindi si vedrà, forse davvero per raggiungere la neutralità climatica dobbiamo ripensare i nostri stili di vita e le nostre economie e, forse, un periodo (quanto lungo?) di flessione e di crisi economica è anche inevitabile.

Quello che possiamo fare in questi periodi di attesa è innovarsi e formarsi, così da non farsi trovare impreparati quando l’economia tornerà a salire. Perché una ripresa ci sarà, la storia ci insegna che a dei momenti di stallo poi sono sempre seguiti momenti di ripresa. Per quanto riguarda la formazione la recente pubblicazione del nuovo accordo Stato-Regioni, sembra andare in questa direzione. L’accordo definisce proprio la durata e i contenuti minimi che devono avere i percorsi formativi in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Vengono quindi aggiornate le durate, i contenuti minimi e le modalità di erogazione dei corsi, ma vengono anche introdotte nuove modalità per le verifiche finali. I soggetti interessati sono i datori di lavoro, i preposti alla sicurezza i dirigenti i coordinatori per la sicurezza, gli RSPP e ASPP, i lavoratori in generale, ma anche i formatori. L’accordo chiarisce infatti i requisiti per chi eroga corsi di formazione e aggiornamento, definendo tre categorie di soggetti formatori: istituzionali; accreditati ed altri soggetti come gli organismi paritetici e i fondi interprofessionali di settore. L’accordo è altresì già in vigore, nel senso che l’entrata in vigore era prevista per il giorno in cui era stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, ovvero lo scorso 24 maggio. Prevede tuttavia, come è normale che sia, un periodo transitorio di 12 mesi, durante il quale sarà ancora possibile erogare i corsi secondo le modalità precedenti. Del resto, sempre con riferimento al capitolo formazione, siamo anche in attesa del recepimento del Regolamento di Esecuzione (UE) 2024/2215. In pratica a breve verrà pensionato il D.P.R. 146/2018 sugli FGAS ed il nuovo decreto dovrà tenere di conto degli aggiornamenti introdotti a livello europeo, nello specifico la formazione richiesta dal personale tecnico, installatore e/o manutentore, di nuovi impianti a gas refrigeranti di tipo HC, gli idrocarburi per intenderci.

Ma formazione è anche la conoscenza delle norme tecniche di settore, necessarie per la realizzazione “allo stato dell’arte”. L’installazione di serbatoi GPL, e il loro collegamento alla rete di distribuzione, richiede competenza specifica e la conoscenza di una delle normative di riferimento del settore, la Norma UNI 7131. Sintetizzata nell’ormai solita “ultima pagina da staccare” di Hydra.

Sommario

Giugno 2025

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Attualità

SICUREZZA: NUOVO ACCORDO STATO-REGIONI 2025

Obiettivo: aumentare in maniera significativa la sicurezza sui luoghi di lavoro

REGIONE TOSCANA: CONTRIBUTI PER LA QUALITÀ DELL’ARIA

L’installazione di un generatore di calore a condensazione a gas naturale o gpl è ancora incentivabile?

In primo piano

ASSEVERAZIONE E VERIFICA DELLA CONGRUITÀ DEI COSTI ECOBONUS

Quando sono necessarie?

ARCHITETTI & MIXOLOGY: ACQUADOLCE PORTA DESIGN E CREATIVITÀ DIETRO AL BANCONE

Un evento esclusivo per rafforzare i legami tra professionisti, con la collaborazione di rubinetterie Treemme e Idea Group

CLIMATIZZATORE CLEA

Efficienza, design e aria più sana

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GRANDE FESTA PER I 70 ANNI DI CLLAT: 1955 – 2025

70 anni di crescita, impegno e passione

GIRO D’ITALIA – TAPPA 10

Idrotirrena scarl al fianco di Valsir

ARISTON LANCIA LA GAMMA VELIS PRO Il prodotto 11 13

ZEHNDER EVO

La nuova gamma di recuperatori di calore dal design intelligente e dalle alte prestazioni

Scaldacqua elettrici super sottili, progettati e prodotti in italia, per coniugare comfort, estetica e versatilità

Normativa 14

ANALISI DELLA UNI 7131, IMPIANTI GPL CON SERBATOIO

Corretta installazione di riduttori per primo e secondo stadio

SICUREZZA: NUOVO ACCORDO STATO-REGIONI 2025

OBIETTIVO: AUMENTARE IN MANIERA SIGNIFICATIVA LA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO

Il 24 maggio 2025 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 119 il nuovo Accordo Stato-Regioni in materia di sicurezza sul lavoro, approvato dopo mesi di confronto tra il Ministero del Lavoro, le Regioni e le Province autonome di Treno e Bolzano, nonché tra le principali parti sociali, in attuazione dell’articolo 37, comma 2, del D.Lgs. 81/2008. Questo documento, atteso da operatori e imprese per aggiornare uno degli aspetti chiave della prevenzione sui luoghi di lavoro (la formazione) introduce importanti novità destinate a ridisegnare processi, contenuti e modalità formative, rafforzando la cultura della sicurezza in Italia.

Contesto e obiettivi dell’Accordo 2025 L’esigenza di rinnovare l’Accordo deriva dall’evoluzione tecnologica, dagli infortuni ancora troppo frequenti e dalla necessità di uniformare prassi interpretative a livello nazionale. Con il nuovo testo, si intende:

• Rafforzare la qualità e l’efficacia della formazione;

• Ridurre le disparità territoriali e settoriali;

• Semplificare e digitalizzare i processi;

• Aggiornare e ampliare le competenze richieste a lavoratori, preposti, dirigenti e formatori.

Le principali novità sulla formazione:

1. Formazione “su misura” per settori a maggior rischio L’Accordo 2025 prevede percorsi distinti non solo per ruolo e mansione, ma anche per settore specifico. Settori come edilizia, logistica, agricoltura e sanità vedono programmi modulati su concrete esigenze e rischi tipici, con un aumento delle ore formative obbligatorie e una particolare attenzione alla formazione pratica.

2. Maggiore digitalizzazione. Viene significativamente ampliata la possibilità di svolgere formazione in modalità e-learning, anche per corsi di aggiornamento e alcune parti della formazione generale e specifica, purché garantite piattaforme certificate e tracciabilità della presenza. Rimane però obbligatoria la formazione in presenza per le esercitazioni pratiche e le prove d’emergenza.

3. Verifica finale più stringente. Tutti i corsi si concludono con una valutazione finale: per alcune categorie e ruoli la verifica prevede anche test pratici, simulazioni ed esercitazioni obbligatorie, oltre al classico test scritto. Solo il superamento di tali prove permetterà il rilascio dell’attestato.

4. Aggiornamento continuo. Rafforzato l’obbligo di aggiornamento

periodico per tutti i soggetti: lavoratori, preposti, dirigenti, RSPP e ASPP. La periodicità viene rivista: almeno ogni 3 anni sono previsti moduli di aggiornamento, con contenuti che tengano conto di nuove tecnologie e rischi emergenti. Sanzioni più severe in caso di omessa formazione.

5. Formazione dei preposti. Il ruolo cruciale del preposto viene valorizzato con un percorso formativo dedicato, più articolato e frequente: l’aggiornamento annuale diventa obbligatorio, così come la formazione specifica sulle tecniche di vigilanza, comunicazione del rischio e gestione delle emergenze.

6. Tutoraggio e prove pratiche. Per i nuovi assunti e nei contesti più complessi, si introduce un periodo minimo di tutoraggio supervisionato, con verifica delle competenze acquisite sul campo. Le aziende dovranno inoltre documentare le prove pratiche effettuate, integrandole nel fascicolo del lavoratore.

7. Qualificazione dei formatori. I criteri di qualificazione dei docenti sono resi ancora più stringenti: oltre al possesso di titolo specifico e comprovata esperienza, è previsto un aggiornamento obbligatorio biennale sulle metodologie didattiche, per garantire una formazione sempre aggiornata, coinvolgente ed efficace.

Le nuove disposizioni entreranno a regime gradualmente, con scadenze scaglionate tra il secondo semestre 2025 e giugno 2026, per permettere a imprese, enti di formazione e consulenti di adeguare programmi e piattaforme. Verranno abrogati anche molti precedenti accordi, a ulteriore sostegno della portata di questo nuovo accordo, come: l’accordo del 21 dicembre 2011 (Rep. 221/CSR); l’accordo del 22 febbraio 2012 (Rep. 53/CSR); l’accordo del 25 luglio 2012 (Rep. 153/CSR) e l’accordo del 7 luglio 2016 (Rep. 128/CSR). Fondamentale, secondo il Ministero, sarà il ruolo di monitoraggio e supporto delle Regioni, a cui compete vigilare sulla qualità e l’aderenza delle attività formative allo spirito dell’Accordo.

Il nuovo Accordo Stato-Regioni 2025 rappresenta un passo avanti decisivo verso una formazione sempre più personalizzata, tecnologica, qualificata e concreta.

La vera sfida sarà ora tradurre questi principi in prassi operative realmente efficaci: una responsabilità che investe non solo le aziende, ma l’intero sistema Paese. Solo così, attraverso una migliore cultura della prevenzione, si potrà ambire a una reale riduzione di infortuni e malattie professionali sul lavoro.

REGIONE TOSCANA: CONTRIBUTI PER LA QUALITÀ DELL’ARIA

L’INSTALLAZIONE DI UN GENERATORE DI CALORE A CONDENSAZIONE A GAS NATURALE O GPL È ANCORA INCENTIVABILE?

Prima di rispondere a questa domanda cominciamo l’articolo inquadrando l’oggetto, ovvero che la Regione Toscana mette a disposizione dei suoi cittadini un contributo economico, finalizzato alla dismissione, o meglio detto, alla sostituzione, dei vecchi generatori a biomassa, energivori, ma più che altro inquinanti e ritenuti in parte responsabili dei problemi relativi al superamento del valore limite di soglia (PM10) imposti dalla legislazione vigente, D.Lgs. 155/2010. Tra l’altro recentemente ritoccati al ribasso con l’ultima Direttiva (UE) 2024/2881.

Ma vediamo nello specifico di cosa si tratta partendo dagli interessati perché, vedremo, in realtà non tutti i cittadini toscani, possessori di un impianto a biomassa, possono beneficiare di questi incentivi. I contributi sono destinata a quei cittadini residenti nei comuni dell’area di superamento detta “Piana Lucchese”, individuati nei comuni di: Altopascio, Buggiano, Capannori, Chiesina Uzzanese, Lucca, Massa e Cozzile, Monsummano Terme, Montecarlo, Montecatini Terme, Pescia, Pieve a Nievole, Ponte Buggianese, Porcari, Uzzano. Dati alla mano stiamo parlando di una platea ipotetica di circa 200.000 persone. Ipotetica perché ci sono delle persone a cui i fondi non sono destinati, ovvero sono escluse dalla presentazione della domanda quelli immobili residenziali posti a un’altitudine superiore a 200 m slm. Il motivo è tecnico, nel senso che questi immobili, se dotati di impianti di generazione a biomassa, non incidono sulla qualità dell’aria e quindi non sono responsabili del superamento dei valori di soglia. La Regione Toscana ha attualmente a disposizione due bandi, uno denominato Bando Caminetti 2025 e uno denominato Bando casa a zero emissioni.

Bando Caminetti 2025 Il primo bando, pubblicato sul Burt il 23/04/2025 è regolamentato nel decreto dirigenziale 7669 del 11 aprile 2025 e viene presentato come una riqualificazione di vecchi caminetti o sostituzione dei vecchi generatori di calore alimentati a biomasse: caldaia, stufa, stufa ad accumulo, stufa assemblata in opera, stufa a pellet, caminetto aperto o chiuso, termo cucina. La riqualificazione ammessa a finanziamento prevede l’installazione di inserti/stufe (di 4 o 5 stelle ai sensi del DM. 186/2017) o di generatori a basse emissioni. L’importo totale messo a disposizione è di 1.000.000 euro. Per fare un esempio se attualmente ho un caminetto aperto, la regione mi eroga un contributo fino a E 2.000 (se inserisco un inserto a 4 stelle) o fino a E 3.000 (se l’inserto è

un 5 stelle). Se invece l’impianto da dismettere è un generatore alimentato a biomassa e lo sostituisco con una pompa di calore ad alta efficienza, la regione contribuisce all’intervento con E 3.000. Ma ritorniamo al titolo dell’articolo e alla domanda che ci siamo posti, ovvero, nonostante la Direttiva europea “Case Green” e l’ultima Legge di Bilancio 2025, dalla lettura del bando, possiamo asserire che attualmente è incentivabile la sostituzione di una biomassa con un generatore di calore a condensazione alimentato a gas naturale, incentivabile con E 3.000. Naturalmente fino ad esaurimento dei contributi messi a disposizione e naturalmente rispettando tutte le condizioni del bando, ma questo è. Vedremo cosa ne pensano i nostri amici europei che nella direttiva “Case Green” hanno tolto la possibilità di incentivare i combustibili fossili dal primo gennaio 2025.

Bando Casa a zero emissioni

Il secondo bando messo a disposizione dalla regione è in realtà stato pubblicato sul BURT lo scorso anno, il 14 febbraio 2024 ed è il decreto dirigenziale 2357, ma non ha ancora esaurito quanto stanziato, ovvero 6.000.000 euro, quindi è ancora usufruibile. Tramite questo bando si incentivano gli interventi di dismissione di generatori di calore già installati e a uso residenziale alimentati a biomassa o a gasolio con un impianto a pompa di calore ad alta efficienza. Ma facciamo qualche esempio, l’impianto di partenza, quello che andrà dismesso, dovrà essere o un caminetto a focolare aperto o una biomassa con classe minore, o uguale alle 3 stelle, o un impianto alimentato a gasolio. Se ipotizziamo di dismettere una termostufa 3 stelle e di sostituirla con una pompa di calore (che in questo caso potrebbe essere anche un ibrido factory made) la regione mi finanzia in parte l’intervento con un contributo di E 6.000 che può aumentare fino a E 12.500 se insieme alla pompa di calore (o impianto ibrido) ci vado ad abbinare un impianto fotovoltaico dotato di relative batterie di accumulo.

Entrambi i contributi sono cumulabili con gli incentivi nazionali (Conto Termico e Detrazioni Fiscali) fino a coprire il 100% della spesa sostenuta.

Ultima cosa, poi per ulteriori dettagli si rimanda al portale della regione (https://www.regione.toscana.it/-/contributi-qualità-aria), tutti i generatori di calore, sia quelli dismessi sia i nuovi, dovranno essere già accatastati sul portale SIERT.

ASSEVERAZIONE

E VERIFICA DELLA CONGRUITÀ DEI COSTI ECOBONUS

QUANDO SONO NECESSARIE?

Tipologia di intervento 1: Fornitura e posa in opera di pompa di calore, multisplit, potenza termica kW. Intervento che può beneficiare dell’Ecobonus, in quanto sostituzione. Dall’allegato A del decreto prezzi si ricava il valore del massimale di costo specifico per questa tipologia di intervento, ovvero per ogni kW di potenza dell’apparecchiatura, massimale che in questo caso ammonta a €/kW 720 x

kW = € 6.480

Rispondiamo a questa domanda andando a consultare il decreto ministeriale di riferimento, ovvero il Decreto 6 agosto 2020 – Requisiti tecnici per l’accesso alle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici – cd. Ecobonus. Il decreto definisce i requisiti tecnici che devono soddisfare gli interventi che danno diritto alla detrazione delle spese sostenute per interventi di Ecobonus, nonché per gli interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti che riguardino interventi influenti dal punto di vista termico nonché per interventi di Superbonus. Ma a noi adesso, facciata e Superbonus, non interessano. Ci concentriamo invece su quali sono i requisiti richiesti per accedere all’Ecobonus. All’art. 2 del Decreto, sono riportati la tipologia di interventi ammessi alla detrazione, come per esempio gli interventi riguardanti gli impianti di climatizzazione invernale e produzione di acqua calda sanitaria. Parleremo quindi di sostituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di pompe di calore; o di sostituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di apparecchi ibridi; oppure di installazione di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili. Abbiamo tralasciato volutamente l’installazione delle caldaie a condensazione a gas, in quanto non più incentivabili. Per fare qualche esempio e capire l’oggetto, questi interventi possono beneficiare della detrazione fiscale Ecobonus che, ricordiamo, è ancora in essere, seppur ridimensionata dall’ultima Legge di Bilancio, Legge 30 dicembre 2024, n. 207.

individuati dall’allegato stesso. Facciamo un paio di esempi. Tipologia di intervento 1: Fornitura e posa in opera di pompa di calore, multisplit, potenza termica 9,00 kW. Intervento che può beneficiare dell’Ecobonus, in quanto sostituzione.

Tipologia di intervento 1: Fornitura e posa in opera di pompa di calore, multisplit, potenza termica kW. Intervento che può beneficiare dell’Ecobonus, in quanto sostituzione. Dall’allegato A del decreto prezzi si ricava il valore del massimale di costo specifico per questa tipologia di intervento, ovvero per ogni kW di potenza dell’apparecchiatura, massimale che in questo caso ammonta a €/kW 720 x kW = € 6.480

Dall’allegato A del decreto prezzi si ricava il valore del massimale di costo specifico per questa tipologia di intervento, ovvero E 720 per ogni kW di potenza dell’apparecchiatura, massimale che in questo caso ammonta a E/kW 720 x 9,00 kW = E 6.480

Fornitura del bene

Manodopera

4 000

Essendo il totale della fattura inferiore al massimale di costo previsto, si potrà portare in detrazione l’intero importo della fattura

Essendo il totale della fattura inferiore al massimale di costo previsto, si potrà portare in detrazione l’intero importo della fattura.

Si evidenzia il fatto che, se l’intervento comporta anche il rifacimento del sistema di emissione esistente al massimale di costo specifico, è possibile aggiungere un ulteriore valore, funzione dei metri quadrati riscaldati

Essendo il totale della fattura inferiore al massimale di costo previsto, si potrà portare in detrazione l’intero importo della fattura

La risposta al nostro quesito iniziale sta tutta nell’art. 8, dove si menziona l’asseverazione, leggiamo: “Al fine di accedere alle detrazioni, gli interventi di cui all’art. 2 sono asseverati da un tecnico abilitato, che ne attesti la rispondenza ai pertinenti requisiti richiesti nei casi e nelle modalità previste dal presente decreto, secondo le disposizioni dell’Allegato A. […]”. Nell’allegato A sono riportati i requisiti che il tecnico asseveratore dovrà riportare nella sua relazione, come per esempio la verifica del rispetto dei costi massimi specifici per tipologia di intervento o il rispetto dei requisiti minimi che devono avere i generatori, per esempio se pompe di calore aria /aria, COP minimo 3,9 (3,7 se inverter) ed EER minimo 3,4 (3,23 se inverter). Sempre nell’allegato A, sono riportati i limiti di soglia, per cui sarà necessaria l’asseverazione del tecnico. Per esempio, per installazioni di pompe di calore, o impianti ibridi o impianti a biomassa, per riprendere i casi trattati sopra, il limite di soglia è 100 kW! Se siamo sotto niente asseverazione. In questi casi l’asseverazione può essere sostituita da una dichiarazione del fornitore che ne attesti i requisiti minimi. Per questa tipologia di interventi però, oltre alla dichiarazione del fornitore, il rispetto dei costi massimi specifici, andrà comunque verificato, sulla base dei prezzi riportati nell’Allegato I del decreto, aggiornato poi dall’Allegato A del Decreto 14 febbraio 2022 (Decreto prezzi). L’asseverazione può, in conclusione, essere sostituita da una dichiarazione del fornitore o dell’installatore, in cui si evince il confronto e l’eventuale non superamento del limite di costo, per tipologia di intervento. Qualora la verifica evidenzi che i costi sostenuti (fatture dei lavori al netto di IVA, prestazioni professionali, opere relative alla installazione e manodopera per la messa in opera dei beni) siano maggiori di quelli massimi riportati nell’Allegato A del Decreto prezzi, la detrazione fiscale sarà applicata nei limiti massimi

Si evidenzia il fatto che, se l’intervento comporta anche il rifacimento del sistema di emissione esistente, al massimale di costo specifico, è possibile aggiungere un ulteriore valore, funzione dei metri quadrati riscaldati.

Si evidenzia il fatto che, se l’intervento comporta anche il rifacimento del sistema di emissione esistente al massimale di costo specifico, è possibile aggiungere un ulteriore valore, funzione dei metri quadrati riscaldati.

Tipologia di intervento 2: Fornitura e posa in opera di stufa a pellet, classe 5 stelle, potenza termica kW. Intervento che può beneficiare dell’Ecobonus, anche se nuova installazione Dall’allegato A decreto prezzi, si ricava il valore del massimale € 420 per ogni kW di potenza dell’apparecchiatura, massimale che in questo caso ammonta a €/kW 420 x 12,00 kW = € 5 040

Tipologia di intervento 2: Fornitura e posa in opera di stufa a pellet, classe 5 stelle, potenza termica 12 kW. Intervento che può beneficiare dell’Ecobonus, anche se nuova installazione. Dall’allegato A del decreto prezzi, si ricava il valore del massimale E 420 per ogni kW di potenza dell’apparecchiatura, massimale che in questo caso ammonta a E/kW 420 x 12,00 kW = E 5.040

Tipologia di intervento 2: Fornitura e posa in opera di stufa a pellet, classe 5 stelle, potenza termica kW. Intervento che può beneficiare dell’Ecobonus, anche se nuova installazione Dall’allegato A decreto prezzi, si ricava il valore del massimale € 420 per ogni kW di potenza dell’apparecchiatura, massimale che in questo caso ammonta a €/kW 420 x 12,00 kW = € 5 040

Guardando lo specchietto cui sopra possiamo notare come il controllo non sia superato, in quanto il valore della mia fornitura supera quello dell’allegato A. In detrazione non potrà essere portata l’intera fattura, ma una quota parte del bene (E 5.040) più una quota parte della manodopera (E 1.260), derivante dal rapporto tra E 1.500 per E 5.040/6.000, più l’IVA calcolata su entrambe gli importi. In conclusione in totale potrà essere portato in detrazione E 6.930.

Guardando lo specchietto cui sopra possiamo notare come il controllo non sia superato, in quanto valore della mia fornitura supera quello dell’allegato A. In detrazione non potrà essere portata l’intera fattura, ma una quota parte del bene (€ 5.040) più una quota parte della manodopera (€ 1.260), derivante dal rapporto tra € 1.500 per € 5.040 / € 6.000, più l’IVA calcolata su entrambe gli importi In conclusione totale potrà essere portato in detrazione € 6.930

Guardando lo specchietto cui sopra possiamo notare come il controllo non sia superato, in quanto valore della mia fornitura supera quello dell’allegato A. In detrazione non potrà essere portata l’intera fattura, ma una quota parte del bene (€ 5.040) più una quota parte della manodopera (€ 1.260), derivante dal rapporto tra € 1.500 per € 5.040 / € 6.000, più l’IVA calcolata su entrambe gli importi. In conclusione

Descrizione
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Totale €
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ARCHITETTI & MIXOLOGY:

ACQUADOLCE PORTA DESIGN E CREATIVITÀ DIETRO AL BANCONE

UN EVENTO ESCLUSIVO PER RAFFORZARE I LEGAMI TRA PROFESSIONISTI, CON LA COLLABORAZIONE DI RUBINETTERIE TREEMME E IDEA GROUP

Il concept è semplice e originale: mettere gli architetti alla prova in un contesto insolito, lontano dai render e dai cantieri, ma vicino alla sensibilità estetica e al senso del dettaglio che contraddistingue la loro professione. Durante l’evento, gli ospiti sono stati guidati in una masterclass di mixology da un bartender professionista, cimentandosi nella creazione di cocktail personalizzati. Un gioco creativo, ma anche un modo per stimolare nuove sinergie e rafforzare i rapporti professionali in un’atmosfera rilassata e stimolante. L’evento si è articolato su tre serate, ospitate in location di grande fascino:

• 5 giugno presso Terrazza Belvedere a La Spezia, un elegante rooftop con vista mozzafiato, ideale per un aperitivo al tramonto;

• 6 e 13 giugno presso Elkano a Lucca, locale noto per il suo stile ricercato e l’attenzione alla qualità, perfetto per accogliere una platea di professionisti del design. Al termine della masterclass, si è svolta una cena conviviale. Partner d’eccezione per un’esperienza su misura Rubinetterie Treemme, azienda italiana celebre per la qualità dei suoi prodotti e l’estetica senza tempo delle sue collezioni, e Idea Group, tra i leader nel settore dell’arredo bagno con soluzioni innovative e su misura, che hanno accompagnato Acquadolce in questo percorso esperienziale, sottolineando il valore del design non solo come strumento funzionale, ma anche come linguaggio emozionale e sociale. Entrambe le aziende erano presenti alle serate con corner espositivi e materiali dedicati, pronti a dialogare con gli architetti presenti per condividere progetti, idee e ispirazioni. Tre serate, due location esclusive, sono state caratterizzate da un solo obiettivo: costruire relazioni attraverso il design, la creatività e tanto di divertimento.

CLIMATIZZATORE

EFFICIENZA, DESIGN E ARIA PIÙ SANA

CLEA

Quando si parla di comfort domestico e risparmio energetico, il climatizzatore giusto può fare la differenza. Il Midea Clea, in esclusiva da Lena, è una delle novità più interessanti nel panorama della climatizzazione: elegante, silenzioso, intelligente e, soprattutto, progettato per migliorare la qualità dell’aria respirata ogni giorno. Uno dei tratti distintivi di CLEA è il suo design fatto di linee pulite e geometrie essenziali, perfetto per ogni ambiente, dal living moderno alla camera da letto. Aria più pulita con il filtro a tripla difesa, che aiuta a bloccare polveri sottili, polline e germi nocivi, prevenendone la loro moltiplicazione e garantendo maggiore freschezza e pulizia all’aria di casa. La qualità è evidente anche nei dettagli tecnici: lo scambiatore di calore dell’unità esterna è dotato di uno speciale trattamento anticorrosivo, che lo protegge da salsedine e agenti atmosferici, garantendo lunga durata e massima affidabilità anche in ambienti marini. Grazie al compressore Inverter Quattro™ di Midea, il Clea permette di erogare la temperatura desiderata in soli 6 secondi, sia in fase di raffreddamento che in riscaldamento e, con la funzione ECO, in 8 ore consente di risparmiare fino al 60% di energia rispetto ai climatizzatori tradizionali. Dispone anche della funzione Gear Shift, per scegliere il livello di potenza preferito: 50%, 75% o 100%, così da adattare CLEA ai reali bisogni energetici, mentre con 1WStand-by rimuove completamente l’alimentazione all’unità esterna durante una lunga fase di inattività. Con l’app SmartHome è possibile controllare da remoto il climatizzatore, con la possibilità di gestire il clima attraverso l’uso della voce, grazie all’integrazione delle tecnologie Echo Voice Command by Amazon Alexa e Google Home. Altre peculiarità caratterizzano Clea: la regolazione lineare della velocità, per scegliere quella più adatta entro i valori 1-100%; la tecnologia di autopulizia in quattro fasi i-Clean che purifica a fondo l’evaporatore, per un’aria sempre sana; la funzione Breeze

Away, per regolare la direzione del flusso aria e migliorarne la dispersione; Follow me per un comfort su misura, grazie al sensore di temperatura interno del telecomando che fa raffreddare o riscaldare l’ambiente, in base alla temperatura percepita nel raggio del telecomando.

Comfort e sicurezza sono tra gli elementi caratterizzanti del Clea: allarme perdite, la funzione emergency per assicurare il funzionamento base anche in caso di malfunzionamento, la scelta eco friendly del gas refrigerante R32, con GWP pari a 675 per un basso impatto ambientale, silenziosità per un relax totale.

Se stai cercando un climatizzatore che unisca tecnologia, stile e attenzione alla salute, Midea Clea è la scelta perfetta.

GRANDE FESTA PER I 70 ANNI

DI CLLAT: 1955 – 2025

Fondata nel 1955 da Polo Bernardini e suo cugino Sergio, indimenticato fondatore della Bussola di Focette, CLLAT ha saputo adattarsi ai cambiamenti di mercato nel corso degli anni, esplorandolo sotto ogni punto di vista: da un semplice punto vendita all’ingrosso con sede ad Altopascio (LU), all’apertura del commercio al dettaglio con il primo showroom nel 1996, fino alla continua espansione sul territorio toscano. Il 5 aprile 2025, CLLAT ha celebrato in grande stile, un traguardo importante: i 70 anni di attività.

Nella splendida cornice di Lucca, nel prestigioso Real Collegio, è stata allestita una fiera espositiva con alcuni partner storici che hanno avuto l’opportunità di presentare le ultime novità, ai 300 installatori idraulici presenti.

Dopo un aperitivo nel chiostro, gli ospiti hanno potuto ammirare la Sala del Teatro, impreziosita da affreschi risalenti al 1700, dove è stato allestito il pranzo e uno spettacolo del comico Giovanni Cacioppo. Al termine, Angelo Bernardini, amministratore unico di CLLAT, ha ringraziato gli ospiti, parlando delle sfide lavorative affrontate negli anni, dell’importanza di saper scegliere un team affidabile, e di come l’azienda abbia variato l’organizzazione in modo efficiente, adattandosi ai via via mutati scenari di mercato.

E’ stato emozionante percepire la soddisfazione degli ospiti, consapevoli di aver contribuito al traguardo dei primi 70 anni di storia, la vittoria più grande, nonché la spinta per continuare a lavorare con impegno e a trovare nuovi stimoli.

GIRO D’ITALIA – TAPPA 10

IDROTIRRENA SCARL AL FIANCO DI VALSIR

Si sa, il Giro d’Italia è un evento ciclistico importante e molto atteso, non solo dagli addetti ai lavori. Istituito ormai nel lontano 1909, possiamo dire che è tra i tre più importanti, insieme al Tour de France e alla Vuelta a Espana. Si corre annualmente lungo le strade italiane e, proprio perché è così importante, la visibilità è alta e ogni possibile sponsor ambisce a rappresentarlo. 21 tappe per un totale di 3.445 km circa sono state battute dai corridori professionisti alla ricerca della vittoria e alla conquista della celeberrima maglia rosa. Anche quest’anno, una tappa, la numero 10, ha toccato la nostra città, Lucca. In particola la tappa 10, corsa il 20 maggio, con partenza Lucca – P.zza Napoleone e arrivo Pisa – P.zza dei Miracoli è stata una cronometro. Tappa breve, circa 30 km, percorsa in poco più di 30 minuti.

Valsir, leader del mercato ITS, anche nel 2025 è stata sponsor ufficiale del Giro d’Italia ed era presente con un suo stand in prossimità della partenza. Idrotirrena SCARL ha raccolto l’invito che le è stato rivolto, ed in una giornata un po’ piovosa e quasi autunnale, dallo stand Valsir, abbiamo avuto la possibilità di veder sfrecciare i corridori sulla salita che portava alle mura cittadine. Ringraziamo quindi il gruppo Valsir per questa opportunità.

70 ANNI DI CRESCITA, IMPEGNO E PASSIONE

Zehnder EVO

L’unità di ventilazione a recupero di calore altamente efficiente, progettata per un’installazione flessibile e salvaspazio in edifici residenziali. Sperimentate un’eccelente qualità dell’aria interna e un comfort ottimale con l’ultrapiatto Zehnder EVO.

Il prodotto

ZEHNDER EVO

LA NUOVA GAMMA DI RECUPERATORI DI CALORE

DAL DESIGN INTELLIGENTE E DALLE ALTE PRESTAZIONI

L’installazione di un impianto di Ventilazione Meccanica Controllata è indispensabile se vogliamo contenere gli inquinanti interni e migliorare il nostro benessere in termini di salute e qualità dell’aria. I sistemi di Ventilazione Meccanica Controllata Zehnder contribuiscono a rendere gli edifici energeticamente efficienti e sostenibili, promuovendo soluzioni per il clima interno volte al benessere di tutti, per un comfort duraturo.

Tra queste soluzioni, spicca per le sue caratteristiche Zehnder EVO, la nuova gamma di unità di Ventilazione Meccanica Controllata che entra a fare parte del catalogo Zehnder.

Zehnder EVO segna una nuova generazione di recuperatori di calore, con caratteristiche intelligenti. Disponibile in quattro diverse taglie, come HRV o ERV con o senza preriscaldatore, EVO è la gamma di unità di Ventilazione Meccanica Controllata che si propone di soddisfare qualsiasi esigenza abitativa.

- Design ultramoderno e piatto Grazie ad uno spessore ridotto ed ultrapiatto – solo 21 cm per EVO 1 & 2 e solo 27 cm – per EVO 3&4

– Zehnder EVO si adatta a qualsiasi tipo di abitazione ed edificio, con conseguenti possibilità di installazione, sia a soffitto che a parete.

- Alte prestazioni Zehnder EVO garantisce alte prestazioni: le connessioni sono progettate per la massima tenuta all’aria, con una guarnizione a doppio labbro che assicura una perfetta tenuta tra l’unità e il condotto. Con il suo design interno ottimale, non è necessario inclinare Zehnder EVO per scaricare la condensa. Quest’ultimo dispone di scarichi orientabili di 180° per adattarsi a qualsiasi condizione di installazione. La presenza di by-pass automatico permette di raggiungere sempre la temperatura ottimale all’interno dell’abitazione, in tutte le stagioni.

- Basso consumo La gamma EVO è in grado di raggiungere un’efficienza energetica fino al 95%. L’efficienza è ottimizzata grazie a motori ad alte prestazioni e ad una tecnologia esclusiva, studiata per

ridurre in modo significativo il consumo energetico. L’innovativo design interno dell’unità incorpora uno scambiatore di calore in controcorrente ad alte prestazioni, per un rendimento ottimale.

- Portata costante L’avanzata tecnologia a portata d’aria costante, con ventilatori centrifughi potenziati e pale orientate in avanti, garantisce un flusso d’aria costante, un comfort acustico eccezionale, un consumo energetico ridotto e una migliore qualità dell’aria.

- Connettività Controlla facilmente la tua Zehnder EVO con i controlli Zehnder e l’applicazione per smartphone.

- Certificazioni Zehnder EVO è riconosciuto per la sua qualità e innovazione, supportata da certificazioni prestigiose del settore che riflettono la fiducia nelle sue prestazioni e nel suo design.

- Sostenibilità Zehnder EVO è realizzato in polipropilene espanso e acciaio zincato, che lo rendono completamente riciclabile e contribuisce a ridurre il consumo di risorse e a minimizzare l’impatto ambientale.

Zehnder EVO è l’unità di Ventilazione Meccanica Controllata perfetta per ogni tipo di progetto e abitazione, grazie al continuo e costante ricambio dell’aria interna, garantisce una qualità dell’aria ottimale e il benessere di tutti gli occupanti.

ARISTON LANCIA LA GAMMA VELIS PRO

In linea con il programma Road to 100 di Ariston Group, presentato in occasione dei 100 anni del Gruppo e il cui ambizioso obiettivo è quello di evitare 100 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 grazie alle soluzioni rinnovabili e ad alta efficienza, il lancio di questa gamma segna un ulteriore passo verso il percorso di sostenibilità ormai avviato da tempo dal brand, il cui impegno è quello di offrire alle persone soluzioni rinnovabili e ad altissima efficienza, capaci di assicurare un comfort sostenibile nel pieno ris petto del Pianeta, strizzando sempre l’occhio al portafoglio.

SCALDACQUA ELETTRICI SUPER SOTTILI, PROGETTATI E PRODOTTI IN ITALIA, PER CONIUGARE COMFORT, ESTETICA

E VERSATILITÀ

DATI TECNICI

LINK DI DETTAGLIO GAMMA VELIS PRO :

alla selezione puntuale della temperatura, Velis PRO DRY WiFi si avvale, infatti, della funzione BOOST per ridurre al minimo il tempo di riscaldamento dell’acqua.

Velis PRO DRY W iFi: https://www.ariston.com/it-it/prodotti/scaldacqua/elettrici/velis-pro-dry-wifi Velis PRO : https://www.ariston.com/it-it/prodotti/scaldacqua/elettrici/velis-pro

Ariston

Ariston, l’azienda italiana leader globale nelle soluzioni rinnovabili e ad alta efficienza per il riscaldamento dell’acqua e degli ambienti – lancia sul mercato la nuova gamma di scaldacqua elettrici Velis PRO. Progettata e prodotta in Italia, la gamma si contraddistingue, oltre che per qualità e tecnologia, per il suo design premium e per offrire il massimo dei comfort. La gamma combina inoltre elevate performance, un’accessibilità smart e flessibilità di installazione: la tecnologia utilizzata è di alto livello, ma viene resa accessibile all’utente grazie ad un’interfaccia semplice ed intuitiva che offre la migliore user experience. La funzione ECO, ad esempio, oltre a garantire alti livelli di comfort, memorizza “quando” e “quanta” acqua calda utilizza ogni consumatore massimizzando, così, l’efficienza energetica. Inoltre, grazie alla struttura a doppio serbatoio, la gamma Velis PRO garantisce la possibilità di accumulare la quantità d’acqua necessaria per una doccia calda nella metà del tempo per un massimo di 50 minuti. L’innovativa struttura dei componenti interni, infatti, consente di controllare i due serbatoi in maniera indipendente e flessibile, con una potenza massima assorbita di 1,5 kW. Peculiarità della gamma è sicuramente il suo stile, unico ed elegante, che permette la possibilità di una installazione multiposizione: sia che venga installato orizzontalmente o verticalmente, lo scaldacqua assicura ottime prestazioni; inoltre, con i suoi 27 cm di profondità, risulta essere il prodotto più sottile della sua categoria, installabile agevolmente anche a scomparsa per favorire la massima versatilità.

Un ulteriore dettaglio distintivo: oltre all’anodo in magnesio di serie su tutti gli accumuli sanitari, questa versione è dotata di anodo attivo in titanio per una maggiore protezione dalla corrosione, fornendo così la migliore tecnologia contro la formazione di calcare.

In merito al controllo dei consumi, il prodotto dispone di un indicatore del livello dell’acqua suddiviso in 4 livelli di accumulo, che assicurano ulteriori agevolazioni quali la riduzione dei costi energetici e un abbattimento generale delle emissioni.

Ariston è il marchio leader e più internazionale di Ariston Group. Fondata a Fabriano (Ancona, Italia) nel 1960, rappresenta oggi l'esperto globale nei settori del riscaldamento della produzione di acqua calda sanitaria. Ariston porta ogni giorno comfort nelle case di milioni di famiglie in tutto il mondo, offrendo prodotti dotati di qualità eccellente e caratterizzati da prestazioni avanzate e un iconico stile italiano. Grazie a queste caratteristiche, Ariston raccoglie ogni giorno la sfida di portare il comfort a tutti, anche dove sembra difficile o impossibile trovarlo. https://www.ariston.com/it-it/

Ma non finisce qui: Velis PRO consente elevate prestazioni in termini di connettività e tecnologia, anche a distanza.

Ariston SpA

Viale Aristide Merloni 45 60044 Fabriano (AN) T: (+39) 0732 6011 F: (+39) 0732 602331 aristonthermo@pec.aristonthermo.com aristongroup.com

Cap. Soc. € 30.100.000,00 Reg. Imprese Marche C.F. e P.I. 02853230429 Società con socio unico soggetta alla direzione e al coordinamento di Ariston Holding NV

Il prodotto è infatti dotato di una funzionalità Wi-Fi integrata, che consente una gestione più semplice e agevole grazie all’app Ariston Net. Sarà quindi possibile controllare la quantità di acqua calda disponibile e il numero di docce, modificare la modalità di funzionamento, impostare la temperatura dell’acqua desiderata e selezionare la programmazione. Il tutto grazie all’utilizzo di un semplice smartphone, comodamente da casa.

La durabilità è da sempre un fattore fondamentale per Ariston, per cui questa gamma è dotata della miglior tecnologia PRO TECH contro il calcare. La resistenza a secco è la soluzione più efficace: inserita all’interno di un involucro protettivo, evita il contatto diretto con l’acqua garantendo la durabilità e affidabilità del prodotto, mantenendone le prestazioni elevate.

All’interno della gamma, che si compone di due referenze - Velis PRO DRY WiFi e Velis PRO -, Velis PRO DRY WiFi rappresenta l’eccellenza totale della categoria, presentando oltre alle caratteristiche generali di gamma plus aggiuntivi in termini di durata, tecnologia e connettività. Il prodotto è infatti studiato per offrire la migliore esperienza, semplicità e sicurezza di utilizzo.

Nella versione Velis PRO DRY WiFi, lo scaldabagno presenta un’interfaccia ancora più intuitiva, con qualche aggiunta rispetto alla versione Velis PRO. In aggiunta alla funzione ECO e

Inoltre, l’app consente di apprendere i consumi energetici del prodotto e fornisce consigli su come ottimizzarli: in questo modo, l’utente può cambiare le proprie abitudini al fine di ottimizzare il consumo energetico in modo consapevole, smart e soprattutto green.

In linea con il programma Road to 100 di Ariston Group, presentato in occasione dei 100 anni del Gruppo e il cui ambizioso obiettivo è quello di evitare 100 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 grazie alle soluzioni rinnovabili e ad alta efficienza, il lancio di questa gamma segna un ulteriore passo verso il percorso di sostenibilità ormai avviato da tempo dal brand, il cui impegno è quello di offrire alle persone soluzioni rinnovabili e ad altissima efficienza, capaci di assicurare un comfort sostenibile nel pieno rispetto del Pianeta, strizzando sempre l’occhio al portafoglio.

Normativa ANALISI DELLA UNI 7131, IMPIANTI GPL CON SERBATOIO

CORRETTA INSTALLAZIONE DI RIDUTTORI PER PRIMO E SECONDO STADIO

Nell’edizione di HYDRA del dicembre 2024 abbiamo analizzato il corretto posizionamento delle bombole GPL e la scelta dell’idoneo gruppo di regolazione secondo la norma UNI 7131, per dare un seguito all’argomento vogliamo analizzare la seconda parte della norma che tratta lo stoccaggio in depositi a GPL.

Nonostante lo stoccaggio del combustibile per un generatore destinato al riscaldamento ambiente possa essere garantito dalle bombole, conviene stoccare il GPL all’interno di serbatoi di maggior volume. Chiaramente l’edificio, o meglio la proprietà dove è collocato il serbatoio, deve essere raggiungibile almeno da un piccolo mezzo che ne permetta la ricarica, non è necessario che il serbatoio si affacci sulla strada, basta che disti da questa qualche decina di metri, la carica sarà possibile attraverso una tubazione flessibile per il riempimento, in dotazione con l’autocisterna. I serbatoi possono essere interrati o fuori terra.

Il serbatoio interrato elimina ogni impatto visivo, l’unica cosa visibile è un piccolo cumulo di terra che di fatto nasconde un pozzetto che contiene tutti gli accessori e i dispositivi di sicurezza. Il pozzetto sarà protetto da apposito coperchio, chiudibile a chiave e realizzato in modo da evitare il ristagno d’acqua all’interno. Il serbatoio fuori terra viene installato direttamente sul piano di campagna dopo aver predisposto una piccola platea in cls o una stabile base con struttura prefabbricata, inoltre deve essere prevista una recinzione in rete metallica alta almeno 1,8 metri.

Lo stoccaggio del GPL (gas di petrolio liquefatto) in deposito avviene ad una pressione di circa 8 bar, pertanto si dovrà provvedere a ridurre di almeno due stadi la pressione prima di collegarla all’apparecchio utilizzatore. Sono diversi gli schemi utilizzabili e, piuttosto di descriverli in un articolo, abbiamo preferito predisporre la classica scheda tematica che riportiamo a pagina seguente.

Sulla scheda abbiamo rappresentato un serbatoio fuori terra, ma le considerazioni riportate sono analoghe anche per serbatoi interrati, inoltre in tutti gli schemi è rappresentato un contatore d’utenza, apparecchio che non è obbligatorio e che può essere omesso. Il focus principale della scheda è la corretta collocazione dei riduttori di primo e secondo stadio con la relativa posizione dei limitatori di pressione, valvola OPSO e PRV. Ricordiamo che la funzione della

valvola di blocco OPSO è quella di proteggere l’impianto da sovrappressioni, questo è un dispositivo di sicurezza ad arresto automatico che interviene interrompendo completamente il flusso del gas per tutti i valori di pressione di alimentazione, la riattivazione può essere effettuata solo manualmente quando saranno ripristinate le condizioni che hanno causato l’intervento del dispositivo di blocco. La valvola di sfioro contro le sovrappressioni PRV, acronimo che sta per Pressure Reducing Valve, è un dispositivo di sicurezza che scarica il gas nell’atmosfera quando la pressione raggiunge un valore prefissato e si richiude quando la pressione scende al di sotto del valore di taratura.

Infine il limitatore di pressione limita la pressione a valle a un valore massimo specificato senza interrompere il flusso di gas.

Alla luce delle tre definizioni appena richiamate. la scheda raffigura principalmente due tipologie impiantistiche: la prima (a sinistra), con regolatore di primo stadio in corrispondenza del serbatoio e il secondo a stadio in prossimità dell’utilizzatore; la seconda (a destra), posiziona il primo e il secondo stadio collegati nelle vicinanze del serbatoio.

Lo scopo del riduttore di primo stadio sarà quello di fissare la pressione a 0,75 bar, impostazione che consente di non superare la pressione massima di esercizio di 1,5 bar, aspetto che permetterà di impiegare tubazioni fino alla quinta specie che hanno un campo di utilizzo tra 0,5 e 1,5 bar.

Il riduttore di secondo stadio avrà il compito di assicurare un campo di pressioni adatte alla categoria degli apparecchi utilizzatori che esso alimenta ed in ogni caso la pressione non dovrà essere superiore a 150 mbar, per questo il regolatore di secondo stadio deve essere dotato della valvola di sfioro contro la sovrappressione (PRV) a portata limitata, abbinata alla valvola di blocco (OPSO). In questa configurazione la PRV deve intervenire ad una pressione inferiore rispetto alla pressione di intervento della valvola OPSO.

Se il secondo stadio non è posto in prossimità del riduttore di primo stadio, all’uscita del serbatoio, deve essere posta una valvola OPSO oppure una valvola di sfioro PRV, questo garantisce che non si abbiano sovrappressioni lungo la linea di adduzione, poi, in corrispondenza del secondo stadio, avremo nuovamente una valvola OSPO e PRV.

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