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In giro per l’Est
In giro per l’Islanda con Iceland Travel
In giro per l’Est
A causa della sua posizione remota, questa zona d’Islanda è sempre stata un territorio particolarmente frequentato da abili esploratori. Qui siamo ormai ben lontano da Reykjavík. Se avete tempo da dedicare ancora a questi paesaggi glaciali, un po’ di tempo in più dedicato alla regione vi riempirà abbondantemente di soddisfazioni.
La regione compendia una serie di meraviglie naturali, oltre all’abituale miscela di cascate, montagne, deserti, brughiere e fiordi; ma per le loro caratteristiche sono spesso caratterizzate da maggiori dimensioni; vi accorgerete che le montagne qui sono sicuramente più ripide e i fiordi sono sicuramente più profondi; e grazie ad estesi sforzi di riforestazione l’Oriente è certamente molto più verde!
A parte il paesaggio assortito e i colorati contrasti, l’Oriente dell’Islanda è ricca di porti naturali, pittoreschi villaggi di pescatori e una varietà di specie di uccelli, compresi quelli particolarmente rinomati come la pernice bianca e il suo maggior predatore, il il girofalco d’Islanda. Questa è anche la regione che ospita Hallormsstaður, la foresta più grande d’Islanda.
APPROFONDIMENTO GEOLOGICO Geologicamente parlando, l’Oriente è la regione più antica e più stabile d’Islanda. A causa della sua maggior distanza dalla dorsale medio-atlantica, è molto meno vulcanica e qui l’attività geotermica è ridottissima. L’intera regione è costituita da antichi vulcani, che sono stati successivamente ricoperti di ghiaccio. Sono stati i ghiacciai, spostatisi verso il basso, a tagliare le impressionanti scoscese vallate dei magnifici fiordi orientali.
Ad Est di Höfn
Poco prima di raggiungere il tunnel dell’Almannaskarð vi consigliamo una deviazione (abbandonando la Strada n. 1) che porta al promontorio di Stokksnes, dove sarete accolti con una vista mozzafiato sul mare e sui monti Vestrahorn y Eystrahorn, e magari anche dalla presenza di qualche foca che va e viene tra gli scogli e l’oceano. C’è anche una grande varietà di uccelli. Se il tempo
è bello un’altra opzione è quella di fermarsi su al punto panoramico del passo dell’Almannaskarð (raggiungibile dal lato est del tunnel), da dove si può godere di una bellissima vista verso l’Occidente e ammirare le lingue glaciali che scendono dalla calotta principale.
Lón e la riserva di Lónsöræfi
Circa 40 km (25 miglia) ad est di Höfn, lungo la Strada n. 1, c’è una baia dominato da una grande laguna, la Lónsvík (“Baia della laguna”), in cui magari oche e cigni selvatici nuotano tranquilli nelle calme basse acque, guardati a vista da cavalli erranti. Questa distesa di acqua è ancora alimentato dai fiumi glaciali del Lónsöræfi (“salvaggia laguna”), una regione dell’interno montuoso, al confine con il Vatnajökull e composto da suggestivi paesaggi con gole profonde, alternate a rilievi di riolite e vette seghettate di diversa altezza (probabilmente uno dei migliori e più remoti posti per fare escursioni a piedi in Islanda).
Si accede ai terreni accidentati di Lónsöræfi lungo la Strada n. 980, che vi porterà oltre un profondo fiume glaciale; se avete in programma un escursione di trekking da soli, si consiglia di registrare il vostro itinerario lasciando i relativi dettagliati al servizio “viaggiare sicuri” sul sito internet safetravel.is.
Tra Lónsvík e il vicino Álftafjörður (“fjordur del cigno”) godetevi l’affascinante paesaggio e i punti di riferimento come il Monte Eystrahorn a Hvalsnes e i pendii dei ghiaioni dall’aspetto poco rassicurante a Hvalnesskriður e Þvottárskriður, ai bordi delle montagne della costa.
Djúpivogur (“baia profonda”) è un pittoresco villaggio di pescatori, situato sulla punta di una penisola sulla costa orientale, e visitato regolarmente da renne erranti e dove occasionalmente si spingono anche foche curiose. A guardia della città c’è una delle montagne più belle dell’Islanda, il Búlandstindur, alto 1069 m (3.507 piedi), la cui forma a piramidale è stata orgogliosamente adottata a simbolo della città.
La storia del paese è strettamente collegata a quella degli scambi commerciali esteri dell’Islanda e a quella dell’industria della pesca, che a Djúpivogur risale al 1589. Anche se la pesca è ancora l’attività principale e la principale fonte di occupazione nel paese, l’incremento del turismo negli ultimi anni ha dato al paese un nuovo orientamento culturale e una fonte alternativa di reddito.
Per la gioia degli ornitologi più stanchi, il paese offre un paio di ottime postazioni per l’avvistamento degli uccelli facilmente raggiungibili senza dover scarpinare troppo per dover godersi la ricca avifauna di Djúpivogur. Per saperne di più visitate la Langabúð, il grande edificio rosso del XVIII secolo che domina il porto. Oltre alla sede del locale centro informazioni, è anche una caffetteria e un museo di cultura popolare dedicato alla memoria e alle opere di Ríkarður Jónsson, un locale scultore di talento.

I fiordi orientali
La costa irregolare dei fiordi orientali è fatta di paesaggi estremi cuciti insieme dal percorso della strada che entra e esce nei fiordi stretti divisi da montagne a picco. Il viaggio stesso può essere piuttosto esilarante e, a volte anche un po’ pauroso, soprattutto quando la strada si riduce drasticamente sotto ripidi pendii, che scendono da vette frastagliate, per poi scomparire nelle profondità del fiordo. Si noti che un percorso alternativo (Strada n. 939) conduce verso l’interno e verso nord a Egilsstaðir dal Breiðdalur. La Strada n. 1 prosegue invece ai fiordo successivi lungo la costa.
Berufjörður è il primo dei fiordi orientali che si incontrano durante il viaggio da Djúpivogur ed è segnato dalla corona spinosa di Smátindur (vertici piccole) e dalla sua valle a taglio profondo con in pianura alcune piccole aziende agricole. Il fiordo è particolarmente noto per i suoi cristalli di zeolite.
Breiðdalsvík è un accogliente cittadina costiera ai piedi di alcune montagne piuttosto alte nel Breiðdalur (“valle ampia”), che risulta essere la valle più lunga e più ampia dei fiordi orientali. Oltre a ospitare l’annuale competizione di forza denominata ‘Austfjarðatröllið’ (“il troll dei fiordi orientali”), il fiordo è anche noto per la pesca al salmone nel popolare fiume del Breiðdalsá.
A Breiðdalsvík, la Strada n. 1 si dirige nell’entroterra in direzione Egilsstaðir mentre la litoranea è denominata Strada n. 96.
Stöðvarfjörður è un altro bellissimo fiordo dai paesaggi spettacolari, dove si può visitare la straordinaria raccolta di minerali della signora Petra Sveinsdóttir, la cui passione per le belle pietre la portò a dedicare tutta la vita alla raccolta di innumerevoli rocce, minerali e pietre dure che formano l’attuale collezione (per il 90% formata da pezzi trovati nello Stöðvarfjörður e nell’area circostante). Fjarðarbraut 21, 750 Stöðvarfjörður, steinapetra.is Fáskrúðsfjörður. Anche se la segnaletica in questa città di pescatori (noto anche come Búðir) improvvisamente sarà doppiata in lingua francese, non allarmatevi: siete ancora decisamente in Islanda. Il legame con le popolazioni della Francia risale al XVIII secolo quando la zona era abitata da pescatori bretoni e francesi, attirati verso le acque orientali dell’Islanda dalla loro abbondanza di merluzzo.
Durante gli anni del boom della presenza francese, tra il 1880 e il 1940, oltre 5.000 pescatori salpava ogni anni dalle coste atlantiche del continente europeo per trasferirsi qua. Erano loro ad animare il paese, in cui fu costruito un ospedale, un consolato e la cappella di Krossar.
Nel caso in cui stiate guardando continuamente e nervosamente l’indicatore del carburante e non vi potete più permettere altri fiordi, potete pren-dere la scorciatoia verso l’interno e continuare lungo la Strada n. 96, che vi porterà direttamente a Reyðarfjörður, da dove potete prendere la Strada n. 92 fino a Egilsstaðir.
STRANO MA VERO Nel XVII secolo un contadino islandese compilò il primo dizionario al mondo di lingua basca, al fine di favorire la comunicazione tra i locali e alcuni dei pescatori baschi che si recavano all’ora lungo le coste dell’Islanda.

Skrúður (“giardino”) è un’isola erbosa posizionata fieramente alla bocca del fiordo di Fáskrúðsfjörður; qui si trovano le grotte dette Skrúðshellir le più grandi di tutta l’Islanda dell’Est. Le grotte sono ora sede di una fiorente popolazione di uccelli e di un mitico gigante di nome Skrúðsbóndi (“il contadino di Skrúður”), fratello del gigante in Papey. Nel passato queste grotte davano riparo ai coraggiosi pescatori tra un pericoloso viaggio per mare e l’altro. Reyðarfjörður. È il più grande dei fiordi orientali e durante la seconda guerra mondiale servì come base alleata (inglese e norvegese soprattutto). Se siete interessati a questo periodo decisivo per capire la storia recente dell’Islanda, che dalle guerre ha avuto
molti vantaggi, all’interno del centro abitato di Reyðarfjörður (accanto ai resti dell’ospedale militare inglese) c’è un bel museo documentario-didattico con cimeli di guerra chiamato il Museo islandese dei tempi di guerra (Icelandic Wartime Museum). Spítalakampi, Heiðarvegur 37.
La città è anche strettamente associata con l’Alcoa la più grande società del mondo nel settore dell’alluminio che non lontano da qui ha un impianto (aperto nel 2007) che produce 350.000 tonnellate di alluminio ogni anno e su cui le comunità dei fiordi dell’Est hanno riversato grandi aspettative occupazionali.
Coloro che non hanno intenzione di proseguire per il resto dei fiordi, possono qui dire ‘arrivederci’ alla bellezza delle coste e prepararsi a dire ‘che bello vedervi!’ alle bellezze dell’intorno della regione dell’Est, prendendo la Strada n. 92 da Reyðarfjörður per Egilsstaðir e il Lagarfljót.
Fiordi medio-orientali
Per coloro invece che non vogliono rinunciare ad altri paesaggi mozzafiato lungo costa e sono felici di “tessere” ancora un fiordo o due, entrandovi e uscendovi con la macchina, possono proseguire sulla litoranea per le cittadine di pescatori di Eskifjörður e Neskaupstaður. Entrambi sono due remoti tesori paesaggistici fondati da pescatori di aringhe, il pesce conosciute anche come ‘l’argento dell’oceano’. La città di Eskifjörður sorge sulla riva settentrionale del fiordo ed è costruito su una piccola punta sabbiosa, dominata dall’imponente vetta del Hólmatindur (985 m, 323 piedi). La cittadina ha un Museo della marineria nell’edificio detto Gamla búð (“vecchio emporio”) su Strandgata 39 b, aperto tutti i giorni in estate dalle 13:00 alle 17:00. A Oddsskarð c’è anche una stazione sciistica conosciuto come ‘Le Alpi dell’Est’.
Nelle colline alle spalle di Eskifjörður c’è una vecchia miniera, oggi chiusa, che un tempo era la più grande fonte di approvvigionamento al mondo del minerale denominato spato d’Islanda.
Neskaupstaður. Lasciata la costa di Eskifjörður e preseguendo ancora sulla Strada n. 92 si sale al passo di Oddsskarð, che raggiunge quota 705 m (2.313 piedi) sul livello del mare ed è rivestito su entrambi i lati da valli lussureggianti con specie vegetali interessanti e popolata da fauna selvatica. La strada scende poi bruscamente nel Norðfjörður dove si trova il grazioso villaggio di Neskaupstaður. Nonostante sia una graziosa cittadina collocata in un paesaggio magnifico, essa è troppo spesso trascurata dai turisti, soprattutto a causa della sua remota posizione. Prima della costruzione nel 1947 della strada che collega la cittadina al resto del paese, i residenti si spostavano in barca. Nonostante il suo isolamento, è una delle più grandi comunità dell’Islanda orientale e vanta una vivace industria della pesca, con barche e navi che vanno e vengono tutto l’anno dal suo porto.
In uno stretto fiordo proprio sopra Neskaupstaður sorge l’incantevole Mjóifjörður, sede di un piccolissimo villaggio, Brekkuþorp. Oggi, solo 14 persone circa vivono a Brekkuþorp tutto l’anno e sono chiaramente delle persone che apprezzano la solitudine e il contatto con la natura: la strada che porta a Mjóifjörður è davvero mozzafiato, ma è aperta solo per circa quattro mesi all’anno (in base al tempo) e si consiglia di percorrerla a bordo di una 4x4. Il resto dell’anno, Mjóifjörður è accessibile solo tramite traghetto da Norðfjörður. L’impervia Route 1 scende verso il fiordo e lungo la costa settentrionale, regalandoti un viaggio on the road attraverso i punti salienti di Mjóifjörður, una serie di siti naturali e storici che insieme raccontano una gran bella storia. Uno dei luoghi più famosi è la splendida cascata a più livelli Klifbrekkufossar, che scende dal lato della montagna. La gola Prestagil (letteralmente «la gola del prete») prende il nome da una leggenda popolare che racconta di un’enorme troll che provò a sedurre un prete nella gola. La piccola insenatura di Smjörvogur fungeva un tempo da prigione poiché non c’era modo di entrarvi o uscirvi senza aiuto. Ad Asknes ammirerai i resti di un’antica stazione baleniera, la più grande del mondo all’epoca della sua costruzione, a opera dei norvegesi, verso il 1900, grazie al lavoro di circa 200 operai. Dirigendoti verso est raggiungerai i fari Dalatangi (uno vecchio, del 1895, e uno ‘nuovo’, del 1908), ammirando panorami magnifici in ogni direzione.
Egilsstaðir
Anche se spesso indicata come la capitale dell’Est, Egilsstaðir è in realtà uno dei centri urbani più giovani d’Islanda. È stata infatti fondata nel 1947 con lo scopo principale di diventare la sede servizi, commerciale e educativo per i numerosi villaggi costieri dei fiordi orientali. Oggi la città ha un certo numero di imprese di servizi, comprese le filiali delle grandi aziende del paese, oltre a un vivace aeroporto che serve principalmente il traffico nazionale ma che ha tutti i requisiti per servire anche i voli internazionali.
A differenza di molte altre città e villaggi d’Islanda, Egilsstaðir e zone limitrofe sono caratterizzate da una cintura verde di alberi e boschi. Con i programmi di rimboschimento e l’agricoltura in cima alla lista delle priorità, la zona è ricca di piacevoli passeggiate nei boschi e sentieri lungo le colline e le montagne che circondano la città. Assicurati di visitare il vicino paesino di Vallanes dove sorge la fattoria biologica Móðir Jörð, famosa per i deliziosi brunch e il negozio di souvenir. Vicino alla fattoria si trova anche una graziosa chiesa.
Nel caso in cui ne non aveste avuto abbastanza dei nostri amici pennuti d’Islanda, qui nei dintorni di Egilsstaðir avrete anche maggiori opportunità di fare bird-watching.
FAUNA FAVOLOSA Gli altopiani del nord-est sono la patria di circa 3.000 renne selvatiche, discendenti delle greggi portate in Islanda dalla Norvegia nel tardo XVIII secolo.
Fljótsdalur Valley
Il fascino della valle del Fljótsdalur è dato da vari ingredienti: ricchi verdi boschi che costeggiano un lago leggendario e altri luoghi di bellezza e splendore. La valle è sovrastata a sudovest dagli altopiani del Fljótsdalsheiði, dove renne vagano liberamente, e incoronata in lontananza dallo spettacolare picco innevato del Snæfell, alto 1.833 m (6.013 piedi). Dopo aver percorso gli 84 km (52 miglia) della strada che gira attorno al lago, la Strada n. 931, avrete arricchito la vostra buona giornata con impressioni e memorie durevoli.
Il Lögurinn è un profondo, stretto e lungo lago alimentato dalle acque glaciali del fiume Jökulsá í Fljótsdal. Il lago, che è anche denominato ‘Lagarfljót’, si espande tra il limite sud-ovest della vallata e il ponte tra Egilsstaðir e Fellabær, per procedere spedito come fiume nel suo tratto più a nord-est.
Secondo le leggende locali, similmente a quelle di Loch Ness in Scozia, il lago è abitato da un serpente gigante chiamato Lagarfljótsormurinn. Questa storia è documentata già in alcuni annali del 1345. È considerato di cattivo auspicio se il mostro viene avvistato fuori dall’acqua. Il lago ha impressionante nelle sue dimensioni: lungo circa 140 km (87 miglia), profondo 112 m (367 piedi) e ha una superficie di 53 km2 (33 m2). Nel suo punto più ampio il lago misura 2,5 km (1,5 miglia).
COME IL MOSTRO DEL LAGO FU CREATO Secondo la tradizione una ragazza ricevette un anello d’oro dalla madre. Al fine di trarre maggior beneficio dall’anello la madre gli consigliò di metterlo sotto un’erica. Dopo alcuni giorni invece dell’anello vi trovò un il serpente così grande che la scrigno dove lo teneva stava scoppiando. Nel timore lanciò lo scrigno, con il serpente e tutto, nel lago, dove ha continuato a crescere! Sciamani lapponi lo hanno imprigionato sul fondo del lago, ma è detto che possa un giorno tornare a riva!

Se non sei un tipo superstizioso e non sogni di fare uno storico scatto del mostro del lago, allora dirigetevi alla bella spiaggia boscosa di Atlavík (letteralmente “la baia di Attila”), dove è possibile anche noleggiare una barca per esplorare il lago e immortalare qualche bella vista sul paesaggio.
Le rive orientali del lago hanno molto fascino dovuto alla abbondante vegetazione con tanti bei sentieri nel Hallormsstaðaskógur, che è la più

grande foresta in Islanda forse una cosa che risulterà divertente per turisti provenienti da regioni ben ricoperte di boschi e foreste.
Una fermata interessante a Hallormsstaður, stazione forestale governativa nella bella Hallormsstaðaskógur, dove crescono 80 specie diverse di alberi provenienti da varie parti del mondo. La foresta è posta a soli 26 km (16 miglia) da Egilsstaðir, ma se avete il tempo di fare un giro del lago si consiglia una sosta a Skriðuklaustur, a circa 20 km (12,5 miglia) da Hallormsstaður, sull’altra lato del lago.
Skriðuklaustur è l’eccezionale casa di famiglia coperta da un tappeto erboso del famoso scrittore islandese Gunnar Gunnarsson. La villa a due piani è stata progettata dall’architetto tedesco Fritz Höger e costruita nel 1939 ed è uno degli edifici più conosciuti e uno delle attrazioni turistiche più importanti della regione. L’edificio è ora un museo didattico, dedicato alla vita e al lavoro dell’autore e anche un’ottimo posto per la sosta del pranzo. Aperto tutti i giorni in estate, tra le 10:00 e 18:00. Skriðuklaustur, 701 Egilsstaðir, skriduklaustur.is
Se sei uno di quegli escursionisti seri tentati dai sentieri intorno allo Snæfell, la montagna più alta d’Islanda tra quelle non coperte da ghiacciaio, potresti visitare la Snæfellsstofa (il centro regionale visitatori del Parco Nazionale del Vatnajökull), anche esso situato nei pressi di Skriðuklaustur e aperto tutti i giorni in estate tra le 9:00 e le 18:00 (attenzione: durante il fine settimana il centro apre un’ora più tardi). vatnajokulsthjodgardur.is

Hengifoss. Con i suoi 118 m questa pittoresca cascata è la terza più alta d’Islanda. È piuttosto imponente, ma sono i pilastri di basalto con bande di argilla cremisi in cui è collocata che fanno di questa cascata una vera singolarità. Se il flusso non è troppo potente, è possibile raggiungerla a piedi e anche salirci dietro ed esplorare una piccola grotta.
Dopo una giornata avventurosa, è fantastico rilassarsi nelle Vök Baths, una serie di piscine geotermali galleggianti uniche nel loro genere in un lago fuori città. La tisaneria di Vök offre deliziose miscele di erbe locali. vokbaths.is
Seyðisfjörður
27 km (17 miglia) a est di Egilsstaðir lungo la Strada n. 93 ferve la pittoresca città di Seyðisfjörður, posta all’interno dell’omonimo fiordio (lungo 18 km, ovvero 11 miglia). La città, che ha un sacco di traffico, è stata fondata nel 1834, diventando nella seconda parte del XIX secolo una delle più grandi città d’Islanda. La città è particolarmente bella per la sua collezione di coloratissime case di legno in stile norvegese, ben conservate. Ogni settimana qui arriva il traghetto “Norræna” dall’Europa.
Wilderness center
Wilderness Center è gestito da un regista e uno storico, che hanno utilizzato la loro abilità per far rivivere il passato islandese. Quando attraversi il vecchio ponte di legno in questo posto, entri in un’avventura del passato. Ogni dettaglio delle strutture è progettato per farti sentire parte di questa avventura. Le case, le decorazioni interne, il cibo, le attività e gli ospiti svolgono un ruolo fondamentale in questa esperienza indimenticabile. L’alloggio è in vecchi edifici straordinariamente rinnovati che hanno mantenuto il loro vecchio stile facendo sentire ai visitatori che soggiornano in un museo. I padroni di casa preparano tutti i pasti nella vecchia cucina usando ingredienti locali e cucinando di fronte ai visitatori. Puoi persino rilassarti in un’incantevole e rustica Wilderness Spa con vasche idromassaggio e sauna e panorami mozzafiato della natura selvaggia. wilderness.is

Borgarfjörður Eystri
Se siete dei fan di Jóhannes Kjarval (l’artista paesaggista più famoso d’Islanda), allora starete dirigendovi a nord di Egilsstaðir sulla Strada n. 94, per visitare la sua terra d’origine e d’ispirazione nel Borgarfjörður Eystri, il più settentrionale dei fiordi orientali.
Lungo la strada, ammirate la magnifica catena montuosa del Dyrfjöll, con al suo interno una singolare breccia. Ci sono molti sentieri da esplorare intorno alle insenature deserte di Borgarfjörður Eystri. Tra questi i mistici sentieri di montagna attraverso lo Stórurð, con il suo assortimento di colori fiammeggianti e panorami mozzafiato, o il bel sentiero di Brúnavík con la sua bella spiaggia di sabbia di riolite. Ma se state cercando qualcosa di veramente eccezionale per il vostro album di foto, visitate Hvítserkur, una montagna pittoresco che sembra curiosamente un’opera d’arte su tela, dove scure venature corrono a linee incrociate dal traccato fantasioso sulle pareti roccese di ignimbrite vivacemente colorata.
LA REGINA DEGLI ELFI Secondo le incantevoli tradizioni popolari d’Islanda, Borgarfjörður Eystri è il nobile regno degli Elfi. Qui abita la Regina degli Elfi, che ha la residenza in una rocciosa collina regale chiamata Álfaborg (La roccia degli elfi).