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In giro per il Nord-Ovest

In giro per l’Islanda con Iceland Travel

In giro per il Nord-Ovest

Il Nord-Ovest dell’Islanda è costituito soprattutto dalle zone costiere intorno alla baia del Húnaflói e al fiordo di Skagafjörður. È possibile ignorare la maggior parte di questa zona rimanendo sulla strada circola n. 1 e, purtroppo, la maggior parte dei visitatori sceglie questa opzione. Tra le cose che comunque questi visitatori si perdono c’è l’avvistamento delle foche sulla penisola di Vatnsnes, la bella chiesa in pietra del XIX secolo a Þingeyrar e la fattoria del XIX secolo meglio conservata d’Islanda a Glaumbær, la sede del vescovato dell’Islanda settentrionale (in epoca cattolica) a Hólar e una serie di graziosi laghetti, cascate, fiumi e vette montagnose.

PROVATE IL CAVALLO ISLANDESE La regione dello Skagafjörður è nota per l’alta qualità dei suoi allevamenti di cavalli. Qui numerose aziende agricole offrono escursioni a cavallo ed esibizioni equestri che vi faranno conoscere un capitolo fondamentale della cultura (contadina) islandese. Il cavallo islandese, risalente all’epoca vichinga, è rinomato per essere robusto, indipendente, amichevole, vivace e dal passo sicuro. Possiede cinque andature naturali: il passo, il trotto, il galoppo, il tolt e l’ambio. Il tolt è presente solo in pochissime razze equine ed è caratterizzata da un’andatura contemporaneamente veloce e “leggera”, quasi priva di sbalzi. Tanto è comoda tale andatura che si può cavalcare a tutta velocità tenendo in mano un vassoio di bicchieri pieni di bevande, senza versare una goccia!

Skagafjörður

Lo Skagafjörður collega l’Oceano Artico con gli altopiani ed è una zona che è sempre stata al centro della storia e della cultura islandese. Fu infatti sede di eventi importanti, soprattutto durante la guerra civile che insanguinò l’Islanda nel XIII secolo, e ha dato importanti contributi alla storia culturale islandese dei secoli successivi. Nello Skagafjörður ci sono anche alcuni fiumi glaciali che sono l’ideale per il rafting. Se il vostro viaggio prevede

l’arrivo nello Skagafjörður da est lungo la Strada allora uno dei paesaggi più suggestivi lo vedrete nella valle dell’Öxnadalur vicino alla località di Hraun. Tenete gli occhi sulle cime delle montagne sul lato settentrionale della valle e vedrete la splendida sagoma seghettata delle montagna, che ricorda il famoso monte di Catalogna detto giustamente Montserrat (‘montagna seghettata’). Il più alto pinnacolo si chiama Hraundrangi (1.075 m), sulla cui cima gli alpinisti hanno trovato un piccolo pianoro la cui ampiezza è inferiore al mezzo metro quadrato!

Il paesino di pescatori di Hofsós, a metà della costa orientale del fiordo di Skagafjörður, raggiungibile deviando dalla Strada n. 76, era un importante centro commerciale fin al 1500 e in seguito divenne punto di partenza per molti degli emigranti islandesi diretti verso il Nord America. Molti discendenti di questi emigranti ancora oggi tornano a Hofsós per visitare il Museo dell’Emigrazione e il locale centro genealogico. Alcuni degli edifici del XVIII secolo della cittadina sono ben conservati e altri sono repliche in stile cosicchè Hofsós ha complessivamente un bell’aspetto antico. Si consiglia di visitare la locale piscina pubblica, che si trova sulla cima della scogliera con una vista spettacolare sul fiordo di Skagafjörður fino al Monte Tindastóll. L’esposizione permanente presso il Centro dell’emigrazione islandese (Vesturfarasetrið) racconta la storia dell’emigrazione islandese tra la fine del secolo XIX e gli inizi del XX e il destino degli insediamenti islandesi nel Nuovo Mondo (dallo Utah al Brasile). Nel 1914, 15.000 islandesi (quasi il 20% della popolazione) aveva lasciato il paese per le Americhe. hofsos.is

Appena a sud di Hofsós c’è Gröf, una bella chiesa risalente alla fine del 1600 con copertura di tappeto erboso (raggiungibile dalla Strada n. 76). Data l’età dei suo supporti di legno, Gröf è l’edificio ecclesiastica più antico d’Islanda ed è sotto la tutela del Museo Nazionale dal 1939.

Hólar è un centro storico, culturale ed educativo, nell’entroterra del fiordo dello Skagafjörður sulla Strada n. 767. La cattedrale (Hóladómkirkja) ci mostra forse la più ampia serie di opere d’arte ancora in loco di qualsiasi altra chiesa in Islanda. Hólar deve la sua esistenza agli islandesi del nord che nell’XI secolo insistettero per avere anche loro la loro sede vescovile, ritenendo che Skálholt la prima sede vescovile d’Islanda fosse troppo lontana per servire i loro bisogni spirituali. Oltre alla cattedrale, a Hólar c’è anche un piccolo centro universitario specializzato nel settore del turismo, dell’acquacoltura e delle scienze equine.

Costruita nelle forme attuali nel 1763, la cattedrale di Hóladómkirkja è la chiesa in pietra più antica d’Islanda, costruito con locale arenaria rossa e basalto. In mostra presso la cattedrale c’è un esemplare della Bibbia islandese del 1584 e un dipinto di un vescovo di Hólar del 1620 (ritenuto il più antico ritratto conosciuto di un islandese). Altre opere degne di nota sono un crocifisso del XVI secolo, un fonte battesimale del XVII secolo in pietra saponaria e una impressionante pala d’altare di legno fatta intorno al 1500 raffigurante scene della passione di Cristo. I pannelli laterali dell’altare, mobili, recano altri interessanti dipinti.

Altre strutture a Hólar sono la Nýibær, una casa contadina del XIX secolo con copertura in tappeto erboso, e la così detta Casa Audun (Auðunarstofa), la ricostruzione (con metodi dell’epoca) della residenza vescovile del XIV secolo. holar.is

Flugumýri (Strada n. 76, 3 km fuori dalla Strada n. 1 in direzione nord) è un allevamento di cavalli islandese che organizza escursioni a cavallo e mostre di cavalli. Flugumýri fu nel XIII secolo sede di un capo clan della zona e i resti della sua fattoria fortificata sono ancora visibili su una collina a sud-est dell’attuale fattoria.

Varmahlíð è un piccolo villaggio situato alla confluenza della Strada n. 1 e della Strada n. 75. Si tratta di un luogo comodo per fare una sosta e per organizzare escursioni quali gite a cavallo o in motoslitta. Hestasport, per esempio, offre escursioni a cavallo da Hofsós e nella zona di Hólar, così come sulla pista di Kjölur attraverso l’interno di Gullfoss e Geysir. Tra le escursioni c’è anche la possibilità di partecipara alla raccolta autunnale delle pecore (tarda estate / inizio autunno).

La piccola chiesa in erba di torba di Víðimýri, raggiungibile dalla Strada n. 1 poco dopo aver lasciato Varmahlíð in direzione sud-ovest, ha la facciata in legno, tetto di erba e le pareti di zolle di erba di torba. La chiesa fu costruita nel 1834 e il suo fascino è solo rafforzato dai tranquilli prati che la circondano.

Il Museo di Glaumbær è una vecchia fattoria con edifici tradizionali in erba di torba che in parte risalgono al XVIII secolo. Glaumbær è stata però una fattoria anche molto prima. Guðríður Þorbjarnardóttir la prima donna ad andare in America (dove mise alla luce il primo bambino europeo) e che poi si recò anche a Roma visse a Glaumbær nell’XI secolo. Ci sono diversi edifici a Glaumbær tra i quali una chiesa. Gli edifici sono stati costruiti e ricostruiti in tempi diversi nel corso dei secoli, e la dimensione della fattoria ci fa capire quanto una volta fosse una florida azienda agricola. Ci sono alcuni

manufatti affascinanti a Glaumbær, tra cui una scrivania fatta di legname giunto per mare dalla Siberia, una tabacchiera fatta con un dente di balena e un cestino di radici di salice che sarebbe stato fatto da FjallaEyvindur (‘Eyvindur delle montagne’), un leggendario fuorilegge del XVIII secolo molto amato che appare in molte storie, miti, giochi e canzoni islandesi.

Glaumbær è a nord di Varmahlíð sulla Strada n. 75, e in una delle case del XIX secolo c’è l’Áskaffi, un’incantevole caffetteria che serve tipici dolcetti e altri piatti leggeri in stanze arredate in stile inizio ‘900. glaumbaer.is

LE CASE DEL FUTURO CON TETTO DI ERBA DI TORBA In origine questo tipo di copertura era giustificato dalla mancanza sull’isola di alberi e dal fatto che i tetti di torba forniscono un ottimo isolamento contro il freddo, la neve, il bagnato. Le spesse radici dell’erba islandese assicura la durata delle strutture, come dimostrano le numerose case con secolari tetti erbosi che rimangono in uso ancora oggi. Ma non è affatto certo che i tetti in erba sono un ricordo del passato. Oggi, in tutto il mondo ci si sta lentamente rendendo conto dei vantaggi delle coperture a tappeto erboso e si sta cominciando a usarle concretamente. A Chicago, ad esempio, un progetto denominato “tetti verdi” (Greenroofs Project) ha dimostrato come tetti erbosi garantiscano un migliore isolamento, una miglior qualità dell’aria, una efficace gestione dell’acqua piovana e la integrità delle strutture, oltre a contribuire notevolmente all’abbellimento delle città. Sauðárkrókur (Strada n. 75) è il più grande centro abitato dello Skagafjörður. Ultimamente però è conosciuta soprattutto per la sua vicinanza al luogo in cui due orsi polari provenienti dalla Groenlandia nella primavera del 2008 toccarono terra dopo settimane di navigazione su un piccolo lastrone di ghiaccio. I due animali erano esausti dopo il loro lungo viaggio attraverso l’Atlantico, e anche se non sembravano avere la forza di rappresentare un pericolo nel dubbio sono stati abbattuti.

La pesca è stata l’industria dominante a Sauðárkrókur, ma oggi l’economia è basata soprattutto sull’industria, l’agricoltura e la fornitura di servizi a livello regionale.

Il Minjahús è un museo e un centro di informazione, dove è possibile ammirare uno dei due orsi polari arrivati nel 2008. Il museo fa rivivere la vita e i lavori che si facevano una volta a Sauðárkrókur: il fabbro, l’orologiaio, il falegname o il sellaio. Aðalgata 16b, visitskagafjordur.is Sútarinn di Sauðárkrókur è l’unica conceria in Europa che lavora la pelle di pesce. Il Centro visitatori della Conceria (Gestastofa Sútarans) offre visite guidate alla fabbrica, dove viene trasformata la pelle di pesce per renderla pelle di alta qualità da usare per abbigliamento, portafogli, borse e gioielli. Borgarmýri 5.

Ti interessa la guerra o la storia vichinga? 1238 The Battle of Iceland ti offre la possibilità di vivere questa battaglia cruciale usando la tecnologia della realtà virtuale. Aðalgata 21, 1238.is

Drangey e Málmey sono isole pittoresche, disabitate e con una grande avifauna. Sono caratterizzate da suggestive scogliere e fiabesche formazioni rocciose. Un tempo si potevano vedere le pecore pascolare in cima a Drangey, che è circondata da scogliere a picco che arrivano anche a 180 m. Le pecore venivano portate su e giù con delle corde. Uno degli eroi più famosi delle saghe islandesi è Grettir il fuorilegge, che secondo la Saga di Grettis trascorse gli ultimi tre anni della sua vita a Drangey. Málmey è più grande ma ha meno le caratteristiche di una fortezza. Una fattoria con una famiglia di contadini ha prosperato qui fino al 1950, quando un incendio distrusse l’insediamento.

Escursioni in barca a Drangey e Málmey possono essere organizzati, per esempio da Reykir, una pensione a 20 minuti da Sauðárkrókur sulla Strada n. 748. Dall’unico punto in cui ormeggio a Drangey, un sentiero ripido, con scale e una corda per corrimano, porta alla cima dell’isola. drangey.net

Nella Saga di Grettis si dice che il fuorilegge Grettir abbia nuotato da Drangey alla sponda occidentale dello Skagafjörður, dove face il bagno in una sorgente geotermica e dove prese della brace da portare con sé sull’isola. La piscina di Grettislaug (accanto al Reykir, alla fine della Strada n. 748) è stata costruita con pietre naturali nel luogo dove il leggendario Grettir avrebbe fatto il bagno: un luogo ideale per rilassarsi dopo una passeggiata o dopo aver scalato Drangey (senza essere tenuti a nuotare sulla terraferma come fece Grettir!).

Baia di Húnaflói

Dirigendosi verso Blönduós e Hvammstangi sulla Strada n. 1, attraversate alcuni dei migliori fiumi di salmone d’Islanda. La piccola città di Blönduós, che si trova a cavallo del fiume glaciale del Blanda, è una cittadina mercantile e di servizi di antica tradizione ed oggi è il centro amministrativo della regione.

Il Museo del Tessuto di Blönduós presenta una singolare collezione di costumi nazionali islandesi di epoche diverse, attrezzature per la trasformazione della lana e attrezzature per fabbricare arazzi, secolari camicie da notte fatte all’uncinetto e indumenti intimi squisitamente ricamati provenienti da tutti gli angoli del paese. Gli islandesi ancora oggi fanno la maglia ed è comune vedere persone fare la maglia nelle caffetterie, nelle aule di scuola o sull’autobus. Una parte del museo è dedicata al lavoro di artisti contemporanei islandesi del tessuto. I visitatori sono invitati a cimentarsi nella tessitura di lana su un telaio. Forse l’elemento più curioso in mostra al Museo del Tessuto è un ritratto fatto con tessuto di cotone. Árbraut 29, 540 Blöndós, textile.is

Þingeyrarkirkja è una impressionante chiesa del 1877 (Strada 721) con vista sul lago Hóp, il quinto lago più grande in Islanda, a est della penisola di Vatnsnes. La chiesa è insolita per l’epoca in cui fu realizzata, poiché alla fine del XIX secolo le chiese erano costruite in legno e rivestite di lamiera ondulata. Invece, Þingeyrarkirkja è stata costruita in pietre scolpite di basalto e calcare: un impegno molto costoso. Anche l’interno è insolito, con una zona absidale profonda e ampio una grossa differenza rispetto alla norma delle chiese islandesi tutte rettangolari. All’interno la copertera della navata e della semicupola è dipinta di un fondo blu scuro su cui si stagliano un migliaio di stelle d’oro. Alcuni pezzi all’interno della chiesa sono storicamente significativi. Tra questi abbiamo l’interessante pala d’altare (originaria di Nottingham, in Inghilterra, e risalente al XV secolo). Al bivio della Strada n. 721 e la Strada n. 1, innumerevoli collinette riempiono il paesaggio tutto intorno: sono le colline ondulate di Vatnsdalshólar, che sono il risultato di una enorme frana. Sull’altro lato della Strada n. 1 si può fare il giro della bellissima valle di Vatnsdalur sulla strada circolare n. 722. Più a sud, la Strada n. 718 conduce alla spettacolare gola di Kolugljúfur e ad alcune belle cascate. Il canyon prende il nome da Kola, un troll che lo avrebbe scavato e che si dice ci viva ancora. Se siete disposti a rischiare di sconfinare nella casa di un troll, la gola di Kolugljúfur e il suo pittoresco fiume Víðidalsá sono lo sfondo ideale per un pic-nic.

La penisola del Vatnsnes

La deviazione di 82 km lungo la Strada n. 711 intorno alla penisola del Vatnsnes offre la migliore possibilità di vedere la popolazione di foche della baia di Húnaflói. Qui troviamo anche il singolarissimo scoglio basaltico di Hvítserkur (15 m), che posto lungo la riva ha una forma che sembra un incrocio tra un gigantesco bufalo e un Moomintroll (il protagonista di una famosa serie di storie per bambini scritte della svedese di Finlandia Tove Jansson) preso nel mentre sta bevendo un drink. Hvítserkur significa “cappuccio bianco” e il nome deriva probabilmente dal colore bianco degli escrementi di uccelli che lo ricoprono. Questa zona è molto tranquilla e a volte decine di foche possono essere avvistate. Le foche possono essere avvistate anche a Illugastaðir (a metà strada lungo la costa occidentale della Vatnsnes),

a Hindisvík (vicino alla punta della penisola) e Ósar (sulla costa orientale). Le foche tendono ad essere molto cordiali e anche seguire le persone a distanza, ma per favore non disturbare o dar loro da mangiare. Si noti che alcune zone di Vatnsnes sono chiuse durante la stagione di nidificazione, da fine aprile a fine giugno.

Il Centro islandese delle foche a Hvammstangi (Strada n. 72) è un centro di ricerca e centro museale e didattico con informazioni sulle foche, le colonie di foche, la storia della caccia alle foche e altri modi in cui le foche sono state parte importante della cultura, delle tradizioni e del folklore islandesi. Il centro è anche una fonte di informazioni sugli uccelli della penisola di Vatnsnes, di cui c’è grande varietà. Strandgata 1, selasetur.is

Il crocevia di Staðarskáli

I viaggiatori spesso si fermano a Staðarskáli (Strada n. 1 e Strada n. 68) prima di proseguire a sud (attraverso la brughiera di Holtavörðuheiði verso Borgarfjörður e la capitale), a nordovest (verso il Westfjords), a nord-est (in direzione di Akureyri) o addirittura a ovest (via Strada n. 68 e Strada n. 59, verso la penisola di Snæfellsnes). Per questo suo ruolo di crecevia importante Staðarskáli, nonostante abbia un’area servizi molto moderna, ha ancora una certa calda atmosfera fatta di frammenti di conversazione sia di locali che di turisti, diretti verso qualche avventure o più semplicemente verso casa.

Borðeyri

Appena a nord di Staðarskáli, in direzione Fiordi Occidentali, c’è Borðeyri, il più piccolo paese d’Islanda. Borðeyri è un villaggio sulla riva sabbiosa, sul lato occidentale, del fiordo del Hrútafjörður. È centro servizi del distretto con un piccolo supermercato locale, una banca e una stazione di servizi, ovvero un posto ideale per fare una camminata lungo la spiaggia con una vista completa sul fiordo, fino alla sua apertura sulla baia di Húnaflói.

Questa zona costiera, chiamata Strandir, si estende fin sopra la cittadina di Hólmavík, lungo il limite orientale dei Fiordi dell’Ovest. È caratterizzata da numerosi fiumi, ruscelli e laghetti. In molti luoghi il litorale è pieno di legni venuti dalla Siberia, un tempo risorsa molto apprezzata essendo l’isola rimasta priva di alberi non molto tempo dopo la colonizzazione vichinga.

Ci sono anche molte importanti colonie di edredone lungo la costa e gli abitanti raccolgono le piume dai nidi. Anche le foche sono state viste giocare e pescare nelle acque vicino alla riva.

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