Hurrà Grigi Speciale Centauri

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anno X n. 13

HURRÀ GRIGI

Braglia: in C i campionati si vincono con l’entusiasmo

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iero Braglia ha guidato l’Alessandria nella maledetta stagione 2016/7. Sappiamo tutti come è andata a finire e molti hanno visto in lui uno dei principali responsabili della disfatta anche se, ora, in tanti si sono, almeno in parte, ricreduti. Del resto, Braglia non ci ha messo molto a prendersi la sua sportivissima rivincita portando il Cosenza laddove l’Alessandria non arriva da 45 anni. Mister, cosa è successo ad Alessandria, perché non è arrivata la promozione? Le colpe vanno sempre divise tra tutti i protagonisti e devo dire che mi è dispiaciuto molto non aver portato a termine la stagione. Sono sicuro che, con le tre gare ancora a disposizione, le cose sarebbero potute andare diversamente, ma non mi è stata data la possibilità di finire il campionato e questo è un mio grande rammarico. Per creare una squadra vincente ci vogliono tanti fattori: siamo partiti alla grande, con il record di punti del girone d’andata. Poi qualcosa si è rotto. Che cosa? Si sono dette tante cose, molte inesatte. Ho sempre detto che quel campionato si sarebbe vinto all’ultima giornata: quando si fanno delle scelte devi essere coerente e difenderle fino alla fine. Evidentemente, ad un certo punto, qualcuno non credeva più nel mio lavoro e forse il Presidente si è lasciato influenzare da chi gli stava accanto. Anche l’ambiente esterno si era fatto difficile, ma la stagione, ripeto, poteva essere ancora salvata. Essere esonerato a tre giornate dalla fine, con due partite in casa… diciamo

Grigi: ai posteri l’ardua sentenza

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che mi manca qualcosa. Lei, però, ad un certo punto della stagione, aveva avvertito il pericolo di un calo? Sì, però si è deciso di fare altre scelte. Ora il Presidente Di Masi dice di voler puntare sui giovani e, di fatto, ha dato inizio ad un ridimensionamento del proprio impegno economico. Può essere l’inizio di un più completo disimpegno? Evidentemente, Di Masi si è fatto più oculato. Penso che abbia fatto bene a intraprendere questa strada. Non è detto che coi giovani non si possa vincere. In serie C i campionati si vincono con l’entusiasmo, non con i soldi. Non credo proprio che lui abbia l’intenzione di abbandonare, anzi penso che abbia sempre l’intenzione di costruire qualcosa di importante. Ha messo in piedi un’ottima società. Noi tifosi, però, aspettiamo la se-

rie B da 45 anni! Sono tanti i fattori che si devono innescare per vincere un campionato difficile come la serie C. Il Presidente deve essere bravo a scegliere le persone che gli stanno accanto, a lasciar lavorare il Direttore Sportivo: guardi il Benevento quanto tempo ci ha messo prima di arrivare dove è arrivato. Hanno aspettato molto più di voi. A Cosenza sono arrivato con la squadra in fondo alla classifica, mi ero dato come obiettivo quello di raggiungere i play-off, poi è scattato qualcosa, anche nel rapporto coi giocatori che si sono completamente messi a disposizione con impegno ed entusiasmo e abbiamo ottenuto un risultato che nessuno si sarebbe mai aspettato. Per lei, una bella soddisfazione! Se sono alla quarta promozione in serie B, qualcosa vorrà pur dire! [Massimo Taggiasco]

l cambio c’è stato. Il segnale che ha dato la società è stato forte, chiaro e preciso. L’Alessandria Calcio puterà sui giovani. Le annate delle spese folli, dei giocatori profumatamente pagati, dei pesanti contratti quadriennali vanno in archivio. Si volta pagina: giusto? Sbagliato? Soltanto il tempo lo dirà, soltanto il campo, ultimo giudice supremo, stabilirà se il radicale cambio di impostazione voluta della società di Via Bellini sarà positivo o negativo. Una cosa è certa: dopo due anni di investimenti corposi l’obiettivo promozione in Serie B non è stato raggiunto, purtroppo aa festeggiare sono state altre squadre come accade da quarantacinque anni a questa parte. E’ inutile tornare a parlarne, è inutile rivangare il passato. Resta il fatto che questa nuova politica, di puntare sui giovani, è sicuramente figlia della mancata promozione in Serie B, specie nella stagione 2016/17. Nel calcio non serve solamente spendere di più delle altre squadre per raggiungere l’obiettivo finale. Serve spendere ma con lungimiranza, con oculatezza, serve riuscire a scoprire talenti, acquisendoli a basso costo, che abbiano un rendimento di elevato livello, andando cosi a realizzare una plusvalenza nel valore del cartellino. La Serie C è un campionato a fondo perduto, un campionato in cui le società non rientrano nelle spese elargite. Queste uscite che possono essere ammortizzate soltanto con la promozione nella categoria superiore e di conseguenza con gli introiti

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derivanti dalla Lega e dai diritti televisivi: ad aggiudicarsi la Serie B per il triennio 2018-2021 è stata Perform che trasmetterà il campionato su DAZN, la nuova piattaforma OTT. La Serie C deve essere una fucina, un trampolino di lancio per i giovani per poter ambire, nel giro di poco tempo, a giocare in categorie superiori ma le società non devono essere obbligate a inserire nei loro organici ragazzi giovani ma piuttosto stimolate con politiche intelligenti. Di errori, da parte della Presidenza Luca Di Masi, ne sono stati commessi, urge una presa di visione a 360 gradi di quello che non ha funzionato andando a portare quei correttivi necessari a far si che si intraprenda la giusta strada, si intraprenda un percorso che possa portare, finalmente, l’Orso Grigio dove merita e dove meritano una parte dei suoi tifosi. In queste settimane è stata spesso utilizzata la parola ridimensionamento: forse la frase più corretta da utilizzare è cambio di strategia per raggiungere un traguardo non conquistato con ingenti investimenti economici. Non si può giudicare una campagna acquisti/cessioni nella prima decade di luglio: occorre aspettare fino al 25 agosto, ultimo giorno utile per poter concludere delle trattative. E poi sarà il campo a dare il suo giudizio. Martedì 10 luglio i grigi si ritroveranno per cominciare la nuova stagione agonistica che partirà con le visite mediche nei giorni successivi. Poi il via agli allenamenti agli ordini del nuovo mister Gaetano D’Agostino. [Paolo Baratto]


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