TEATRO ROMANO. Accessibilità tra città e storia.

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Comune di Lecce

Settore Lavori Pubblici Settore Cultura

TEATRO ROMANO GRUPPOFORESTA Ester Annunziata | Alfredo Foresta | Tiziana Panareo

SPIN OFF Dayana De Lorenzis | Antonio Gigante | Laura Mazzei | Cristina Petrachi

S T U D I O D I FAT T I B I L I TÀ ACCESSIBILITÀ TRA CITTÀ E STORIA


Tutti gli architetti, o meglio tutti coloro che progettano con responsabilità sono portatori sani di politica, intesa come senso di appartenenza per la crescita del territorio, esplicitata attraverso l’arte piÚ nobile: l’architettura Lecce, luglio 2015 Alfredo Foresta

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prefazione inquadramento stato dei luoghi criticitĂ strategie progetto

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INDICE

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Progetto ideato e promosso dal gruppoforesta, Galleria Francesco Foresta, già centro studi punto a sud est.

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Dayana De Lorenzis (Kirchheim Teck, 1989). Laurea in Architettura, Parma, 2015. Tesi di Laurea in “Progettazione Architettonica”. Titolo della tesi: “Il Museo del Mare a Lecce. Progetto di riqualificazione del Bacino Costiero di Acquatina, Frigole.” Appassionata di Musei ed allestimenti museali e del riuso creativo dei materiali. Ha svolto uno stage formativo presso l’Ufficio Tecnico del Comune di Corigliano d’Otranto. Interesse particolare per il recupero urbano, per l’architettura del paesaggio e l’architettura ecosostenibile.

Gigante Antonio (Lecce, 1989). Laureando in Architettura e Design, Pescara 2015. Tesi di laurea in Progettazione Ambientale, titolo della tesi: “Riuso di un area archeologica in ambiente urbano, area ex Caserma Massa a Lecce”. Ha svolto uno Stage formativo presso lo studio di architettura Gruppo Foresta a Lecce. Particolari Interessi per la progettazione architettonica sostenibile.

Cristina Petrachi. (Lecce, 1986) Laurea in Architettura, Roma, 2012, tesi dal titolo “Fronteggiare l’emergenza, campo MAP -moduli abitativi provvisori- ad Onna”, epicentro del sisma dell'aquinalo del 2009. Master in "Progettista di architetture sostenibili" presso In-Arch , Istituto Nazionale di Architettura. Collabora con Gruppo Foresta | studio di architettura a Lecce, dove lavora per concorsi di progettazione, si occupa di ristrutturazioni e recupero urbano, con particolare attenzione ai temi del paesaggio e della progettazione sostenibile.

GRUPPO DI LAVORO

Coordinamento scientifico Ester Annunziata, Alfredo Foresta, Tiziana Panareo, architetti.

Laura Mazzei (Copertino 1985). Laurea in Ingegneria Edile-Architettura corso quinquennale, Bari, 2015, titolo tesi: “Architettura e Paesaggio, riqualificazione delle aree ai margini delle cave Marco-Vito Lecce”. Collabora dal 2014 con lo studio di architettura Gruppo Foresta. Collabora con l’Ingegnere Alessandro Licci, contribuento in lavori di riprogettazione, ristruttuturazioni, pratiche edilizie e nuova costruzione, prestando particolare attenzione all’organizzazione funzionale, alla qualità costruttiva ed architettonica.


Il gruppoforesta, all’interno del proprio centro studi Punto a Sud Est, presenta uno spin-off, che ha visto protagonisti quattro neo-laureati fuorisede, impegnati nei tirocini formativi previsti nei loro percorsi universitari, misurarsi su un tema reale della città : “Il teatro Romano, accessibilità tra città e storia”. Uno studio specifico, della durata di sei mesi, che rientra all’interno di una ricerca più ampia, un coworking attivo già avviato dal gruppoforesta con il settore dei Lavori Pubblici del Comune di Lecce, finalizzato a rilevare il degrado come potenziale progettabile, che ha già prodotto il progetto “Corridoi Verdi” determina n. 522 del 20.12.2010 Un progetto sperimentale, in cui la staffetta generazionale diventa impegno civile, innovazione culturale per la crescita del territorio, che coniuga le esigenze tecniche e funzionali di accessibilità richieste nel piano di eliminazione delle barriere architettoniche, con le esigenze di conservazione del monumento. La ricerca parte dai riferimenti normativi obbligatori : L. 41/1986 “Per gli edifici pubblici esistenti non ancora adeguati dovranno essere adottati da parte delle Amministrazioni competenti piani di eliminazione delle barriere architettoniche.” (Art.32, c. 21), L. 104/1992 “I piani di cui alla L.41/86, sono modificati con integrazioni relative all’accessibilità degli spazi urbani, con riferimento alla realizzazione di percorsi accessibili, all’installazione di semafori acustici per non vedenti, alla rimozione della segnaletica che ostacola la circolazione delle persone disabili.” (Art. 24, c. 9) L.R. 41/1993 “I comuni riservano alla realizzazione di interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche almeno il 10 per cento dei proventi annuali derivanti dalle concessioni edilizie e delle sanzioni in materia urbanistica ed edilizia.” (Art. 7),

con l’obiettivo di superare la considerazione delle barriere architettoniche come elementi che impediscono o limitano la percezione, la riconoscibilità e la dignità dei monumenti storici. Lo studio fotografa la realtà esistente del teatro Romano, evidenziando un duplice aspetto : • gli elementi fisici e culturali che limitano o impediscono la libera e completa fruizione degli spazi e degli ambienti • le criticità che negano la sua storia, il dialogo con la città e i suoi utenti; e propone una idea progettuale in grado di dialogare con le diverse istanze, in un sottile equilibrio tra scrittura del progetto e lettura della storia, tutelando il delicato rapporto tra le preesistenze e le nuove necessità di fruizione. Con la stessa metodologia con cui si rendono godibili i parchi archeologici, strutture in carpenteria metallica facilmente removibili permettono di “attrezzare” il teatro Romano di quelle dotazioni specifiche che agevolano gli accessi e nello stesso tempo contengono specifici cablaggi impiantistici. Al contempo, il progetto risolve un nodo urbano in rapporto ai percorsi storici, divenendo esso stesso uno snodo dinamico di percorsi che proiettano il monumento nella città. Con questi presupposti, la ricerca che è stata illustrata agli Assessorati ai Lavori Pubblici e alla Cultura, si mette a disposizione dell’Amministrazione con l’obiettivo di essere inserita nella stesura del P.E.B.A. o di altri finanziamenti ritenuti opportuni.

PREFAZIONE

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PALAZZO VERNAZZA CHIESA DI S.MATTEO

TEATRO ROMANO

MUSEO TEATRO ROMANO CHIESA S.CHIARA

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INQUADRAMENTO URBANISTICO

MUST

DUOMO


Il Teatro Romano è collegato direttamente al museo cittadino, Must; rientra in un percorso turistico che unisce palazzo Vernazza, il secondo spazio museale della città , la vicina chiesa di Santa Chiara e San Matteo.

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STATO DEI LUOGHI


Il Teatrodi epoca romana è stato riportato alla luce nel primoventennio del novecentodurante alcuni lavori eseguiti nei giardini di due palazzi storici della città, palazzo D’Arpe e palazzo Romano. Si pose attenzione al recupero del manufatto trascurando il rapporto con la città. Ancora oggi, rimane incastonato in una condizione urbanistica che non ne favorisce la valorizzazione e il godimento, malgrado il recupero del prospiciente convento di Santa Chiara, nuovo museo storico cittadino, “MUST”.

Ortofoto del centro storico Plastico ricostruzione del Teatro Romano esposto presso il museo

In seguito agli scavi archeologici, il teatro ha mostrato le sue similitudini con la struttura architettonica del più grande ed importante Anfiteatro Romano sito in Piazza S. Oronzo. Gli scavi effettuati riportarono alla luce la cavea con diametro esterno pari a 40 m e diametro interno pari a 19 m. Appare come ricavata in un banco di roccia, rivestita in opera quadrata. Essa è divisa in sei cunei da cinque scalette radiali dei cui gradini ogni coppia corrisponde ad uno di quelli riservati agli spettatori. Ogni cuneo è costituito da dodici gradoni con altezza di 0,35 m e profondità di 0,75 m circa. Alla zona dell’orchestra, che era il luogo riservato all’evoluzione del coro, si accedeva mediante una stretta galleria coperta. Davanti all’orchestra, pavimentata a lastre rettangolari di calcare bianco, si notano tre larghi gradini che girano a semicerchio sui quali venivano, all’occorrenza, collocati seggi mobili riservati ai notabili. Dietro i gradini è presente un muretto chiamato balteus e, dietro l’orchestra, oltre al canale destinato a raccogliere il sipario, è presente la scena. L’altezza dal piano dell’orchestra è di 0,70 m e la profondità della scena è di 7,70 m, con larghezza pari a 30 m. Ancora ben visibile è il pulpitum, un palcoscenico largo m 6,15 e lungo m 31,80, segnato da una serie di incassi trasversali che sostenevano la pedana lignea.Anche se il monumento è assegnato al periodo augusteo, in realtà la datazione è incerta. Al periodo augusteo apparterrebbero alcuni frammenti della decorazione fittile del balteus, mentre all’età degli Antonini si vuole risalgano le statue marmoree che adornavano il teatro. Attualmente tutti i reperti facenti parte del teatro romano di Lecce sono custoditi nell’adiacente museo omonimo. Si suppone infine che il teatro fosse capace di ospitare un pubblico di oltre 5.000 spettatori, per il quale venivano rappresentate tragedie e commedie.

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STATO DEI LUOGHI 10


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STATO DEI LUOGHI 12


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accessibilitĂ abbandono decoro urbano valorizzazione sicurezza strettoie rampe ostacoli illuminazione degrado 14


L’attuale condizione di degrado è principalmente dovuta alle seguenti criticità: difficoltà di accessi strettoie dei vicoli limitrofi presenza di una pesante ringhiera non armonizzata al contesto un sistema di illuminazione non adeguato presenza di pesanti cancelli, posizionati a ridosso degli accessi mancanza di cartellonistica appropriata

CRITICITÀ

CRITICITÀ 15


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L’obiettivo è quello di rendere fruibile e visibile, il Teatro Romano, in rapporto alla cavea e alla città, attraverso il disegno di accessi, percorsi e vedute che consentono il superamento delle barriere architettoniche. Un sottile equilibrio tra scrittura del progetto e lettura della storia, tutelando il delicato rapporto tra le preesistenze e le nuove necessità di fruizione. Con la stessametodologia con cui si rendono fruibili i parchi archeologici, strutture in carpenteria metallica facilmente removibili permettono di “attrezzare” il teatro Romano di quelle dotazioni specifiche che agevolano gli accessi e nello stesso tempo contengono specifici cablaggi impiantistici. Al contempo il progetto risolve un nodo urbano in rapporto ai percorsi storici, divenendo esso stesso un snodo dinamico di percorsi che proiettano il monumento nella città.

STRATEGIE

STRATEGIE 19


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L’accesso principale è previsto da Piazze a Orsini a raverso una scala in carpenteria metallica con all’interno un elevatore. L’accesso da Via Theutra è cara erizzato da un allargamento dell’a uale sede stradale ed una scala in carpenteria metallica che segue l’andamento della cavea.

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Il Teatro diventa nodo urbano dinamico dei percorsi storici della ci Ă . Un unico percorso accessibile a tu , che unisce la quota stradale alla quota -5.00 m della cavea.

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Percorsi

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L’a uale ringhiera viene sos tuita da balaustre in vetro che perme ono una permeabilità visiva a tu . Sbalzi in carpenteria metallica proie ano il visitatore nello spazio della cavea.

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Affacci


Ambito 1 Accesso principale da piazzetta Orsini attraverso via degli Ammirati. Un nuovo accesso collegato alla gestione del vicino museo MUST è previsto inserendo una struttura metallica in ferro dotata di un elevatore che permette un affaccio ma, soprattutto, un facile collegamento con la cavea sottostante. Un unico percorso accessibile a tutti, che unisce quota 0.00 m di piazzetta Orsini e quota -5.00 m della cava del Teatro. La carpenteria metallica puntuale e filiforme arreda e non occlude le storiche preesistenze e diviene opportunità per contenere i cablaggi e gli impianti di servizio. L’utilizzo del vetro garantisce la sicurezza e nello stesso tempo permette una totale permeabilità visiva del monumento a tutte le altezze e a tutti i fruitori. Ambito 2 Passerella sulla cavea. La cavea sottostante, attualmente accessibile con molta difficoltà solo dal cancello di via Theutra, presenta delle evidenti sconnessioni nella pavimentazione. Il nuovo accesso, previsto da piazzetta Orsini attraverso via degli Ammirati, si collega direttamente alla scala di progetto e al relativo montacarichi e permette a tutti di raggiungere il centro della cavea. La struttura viene messa in piano attraverso puntuali elementi di sostegno che garantiscono la totale permeabilità del terreno. All’occorrenza la passerella si trasforma in un palco per le rappresentazioni teatrali. Ambito 3 Balcone sulla storia. L’attuale visuale da via della Cartapesta è mortificata da una pesante ringhiera metallica. Il progetto prevede una struttura in carpenteria metallica a sbalzo, che con un sistema a bilanciere proietta direttamente lo spettatore al centro della cavea sottostante. Un balcone di circa 6 mq, interamente in carpenteria metallica, garantisce la permeabilità e non altera lo stato dei luoghi.

Ambito 4 Ampliamento del passaggio urbano. Lo stesso sistema in carpenteria metallica a bilanciere, utilizzato nella vicina visuale denominata “balcone sulla storia”, caratterizza l’intero fronte di via Theutra. La nuova struttura permette sia di allargare il passaggio urbano da 1.10 m ad un massimo di 2.60 m, sia di ridisegnare l’attuale accesso di via Theutra. Questo intervento garantisce una connessione tra parti di città, il quartiere e il monumento sottostante, negato fino ad oggi da angusti passaggi che hanno generato fenomeni di degrado e di abbandono. L’originale accesso alla cavea viene sovrapposto da una nuova gradonata in carpenteria metallica attraverso puntuali elementi di sostegno che garantiscono la totale permeabilità del terreno, lasciando inalterato lo stato dei luoghi e permettendo un passaggio in sicurezza. Il vetro utilizzato come ringhiera, anche in questo caso garantisce una totale permeabilità visiva e può contenere, attraverso specifiche serigrafie il racconto e le didascalie sul monumento. Ambito 5 L’immateriale, la luce. Un progetto illuminotecnico di ultima generazione, a basso consumo, ha l’obiettivo di svolgere due funzioni, mettere in sicurezza e illuminare in maniera funzionale il teatro e creare un’illuminazione scenografica ambientale atta a valorizzare il monumento. Led a baffo posizionati in corrispondenza delle gradonate hanno la funzione di esaltare la geometria del teatro, spot puntuali posizionati all’interno della carpenteria metallica illuminano elementi specifici da valorizzare.

PROGETTO

PROGETTO 23


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Belvedere e uscita secondaria | Punto 3-4


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Nuovo accesso principale al Teatro| Punto 1-2


Belvedere che allarga il percorso urbano esistente | Punto 3

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superare le barriere archite

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o limitano la percezione, la riconoscibil


ttoniche come elementi che impediscono

itĂ e la dignitĂ dei monumenti storici

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ELEMENTI DI CONTEMPOR

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A N E I TÀ D I A L O G A N O C O N L A S T O R I A

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IL RECUPERO DELLA MEMORIA D

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I V E N TA U N B A L C O N E S U L L A S T O R I A

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U N A P I A ZZ A D I P I E T R A G R A D O N

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ATA , I L LU M I N ATA , A P E R TA A L L A C I T TÀ

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gruppoforesta: uno studio di architettura che eredita e reinterpreta un’impresa di famiglia di mastri costruttori. Nel 1999 Ester Annunziata, Alfredo Foresta, Tiziana Panareo – architetti – e Michele Martina – ingegnere – hanno deciso di seguire l’invito del maestro Bruno Zevi: ”I giovani … se sono architetti, non possono assuefarsi alla passività e all’inerzia. Sereni o disperati, devono essere felici perché sono architetti.” Oggi è una fucina, un modo nuovo e trasversale di essere architetti imprenditori…di creare economia e sviluppo sociale attraverso la cultura del progetto. Nel 2005, all’interno di gruppoforesta, con un finanziamento P.O.R. Puglia mis. 4.14, si costituisce il centro studi Punto a sud est, con attività di ricerca finalizzata dedito alla valorizzazione del territorio attraverso l’architettura, l’arte e del design. L’attività di ricerca, si inserisce all’interno di un più ampio dibattito nazionale come il programma di monitoraggio dello stato dell’arte e dell’architettura in Italia condotto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che negli ultimi anni svolge un’attenta campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica in favore della qualità delle nostre città, con i patrocini tra gli altri del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Puglia, della Provincia e del Comune di Lecce, dell’Università del Salento. Nel 2014, in occasione della candidatura di Lecce, capitale Europea della Cultura 2019, il gruppo, all’interno della propria galleria Francesco Foresta, già attiva come incubatore culturale, propone un progetto innovativo: iArchitettura, un coworking per giovani laureati. Un nuovo modo di fare impresa partendo dai giovani, che attraverso la ricerca possono divenire l’anello mancate tra le istituzioni, la politica, il mondo delle imprese e le esigenze dei cittadini con l’obiettivo di promuovere la qualità dell’architettura come volano di sviluppo. I risultati di questa ricerca sono stati presentai da Alfredo Foresta a RNext, Repubblica degli Innovatori a Lecce, nel maggio 2014. 36

Ester Annunziata (Matera, 1973). Laurea in Architettura, Pescara, 1999 Docente di Elementi di architettura e urbanistica e di Urban Design presso l’Accademia delle Belle Arti di Lecce. Collabora con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali presso la PABAAC e il MAXXI nella progettazione di allestimenti museali, organizzazione di eventi e consulenza per progetti speciali di supporto agli Enti locali. Ha progettato e organizzato allestimenti presso la Biennale di Venezia e gli Istituti di cultura Italiani all’estero. Alfredo Foresta (Lecce, 1971). Laurea in Architettura, Pescara, 1996 Svolge la sua attività di architetto imprenditore dal 1997 portando avanti l’attività di famiglia avviata dal nonno negli anni ’50. Dal 2000 al 2005 è stato consigliere dell’Ordine degli Architetti della provincia di Lecce. Attualmente è consigliere Ance, Associazioni Nazionale Costruttori Edili, sezione Puglia, docente a contratto presso l’Università del Salento e titolare di cattedra di Arte e Immagine. Tiziana Panareo (Lecce, 1973). Laurea in Architettura, Pescara, 1999 Dal settembre 2005 è presidente della Punto a Sud Est: un centro studi e ricerche per la valorizzare del territorio salentino attraverso l’architettura, l’arte e il design. Michele Martina (Lecce, 1966). Laurea in Ingegneria Edile, Torino, 1997 Dal 2001 Consulente tecnico del Tribunale di Lecce. Svolge attività professionale presso committenze private ed Enti pubblici nel campo della progettazione architettonica e strutturale.


PREMI, CONCORSI, MENZIONI 2014 Rnext, La Repubblica degli Innovatori, Lecce 2013 Sustainable Urban Building Contest, concorso internazionale Hannover_5 posto con il progetto “Case a Ballatoio” 2012 - Progetto segnalato della prima edizione del Premio Apulia per le opere di architettura contemporanea o di urbanistica con “Case a Ballatoio” - Case a ballatoio, primo edificio realizzato nel Salento secondo le norme per l’abitare sostenibile LEGGE R E G I O N A L E Puglia n.13/08 e usufruendo dell’incentivo di aumento della cubatura del 10% 2009 Casino Fontanelle, “Buona Pratica del Paesaggio” Regione Puglia 2004 PREMIO INTERNAZIONALE D’ARCHITETTURA DEDALO MINOSSE, Basilica Palladiana, Vicenza, per la migliore opera privata realizzata nel 2003 PUBBLICAZIONI 2011 MONITORAGGIO ARCHITETTURA SALENTO 2010, di E.M.V. Annunziata, A. Foresta e T. Panareo, LIBRIA Editrice Melfi 2008 ALMANACCO ARCHITETTURE AL MARGINE ’07, di A. Foresta e T. Panareo, introduzione di A. Ferlenga, M. Guccione e M. Mulazzani, editrice Dedalo Roma 2007 SS.613 L’ULTIMA STRADA A SUD EST di A. Foresta, introduzione di A. Ferlenga, editrice Dedalo Roma RASSEGNA 2014 LA CASA DOPPIA, UN TEMA FORMATIVO, di Paola Veronica Dell’Aira, edito da Officina Roma 2013 -ABITARE INSIEME INDIVIDUALMENTE. LE NUOVE FORME DELLA RESIDENZA COLLETTIVA TRA “URBAN VILLA” E AGGREGAZIONE MULTIPLA, di Paola Veronica Dell’Aira, edito da Officina Edizioni - OF ARCH SPECIALE MADE, settembre 2013, “Etica del

progetto a km 0”, di Mila Sichera, Design Diffusion World 2012 -DOMUS n.964, dicembre 2012, Paesaggi Addomesticati: nuovi parchi italiani - LA CITTÀ ADRIATICA, a cura di Lucio Rosato, Libria Editore (scritto di) -AND n.23, DNA Editore, Ricerca della qualità: gruppoforesta|studio di architettura - PREMIO APULIA 2011, a cura di Michele Cera, Libria Editore - PROGETTI E CONCORSI IL SOLE 24 0RE, settimanale, 23-28 gennaio 2012 - EDILIZIA E APPALTI ItaliaOggi, 18 gennaio 2012 2011 EDILIZIA E APPALTI ItaliaOggi, 27 luglio 2011 2009 - PROGETTI, periodico n.19, Quid edizioni -ItaliArchitettura 1, Luigi Prestinenza Puglisi, UTET scienze tecniche -PROGETTI E CONCORSI IL SOLE 24 0RE, settimanale, sett. 09 -presS/Tmag, a cura di Luigi Prestinenza Puglisi, Mancosu Architectural Book 2008 RIZOMA, OVERGROUND/UNDERGROUND, BIENNALE GIOVANI ARCHITETTI ITALIANI, Maschietto Editore e Tagete Edizioni 2007 - PROGETTI E CONCORSI IL SOLE 24 0RE, settimanale, n. 42 del 27 ottobre 08 - D’ARCHITETTURA, n.37, Motta Architettura - ALMANACCO – ARCHITETTI ITALIANI, Casabella, Mondadori 2006 ARCHITETTI ITALIANI, LE NUOVE GENERAZIONI, di Marco Mulazzani, Electa 2005 D’ARCHITETTURA, n.27, Motta Architettura 2004 D’ARCHITETTURA, Osservatorio sulla costruzione italiane”, Motta 2002 ALMANACCO GIOVANI ARCHITETTI ITALIANI, Casabella, Mondadori

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