GREAT WORKS OF ART A stroll through the masterpieces that
have been shown and sold over the past 30 Antiques Biennale shows Una promenade tra i più importanti capolavori che nel corso delle sue 30 edizioni sono stati presentati e venduti alla Biennale text TERESA FAVI
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he constant variety and richness of the works presented in the course of its thirty editions has made Florence’s Biennale dell’Antiquariato into one of the most important international hubs for collectors, art historians and museum curators, and an unmissable appointment for anyone seeking to stay up to date with the very best art on the market. This is partly due to the highly selective vetting to which every exhibitor is subject, which involves examining the works on show in order to guarantee their soundness, quality and originality, and thus stimulating the market of large-scale acquisitions. A centre for connoisseurship, then, and a place of great revelations, where more than once an exhibitor has delayed an extraordinary sale until the day after their appearance for the sake of honour, so that they can be present at the event with a particular work, perhaps the most important in their collection at that moment. As a whole, the Biennale’s thirty editions could in fact furnish a museum; an enormous and varied museum of art and beauty which, over sixty years, has brought to visitors’ attention works so important as to be held up as exemplars, on occasion, of the style of their creators. Previous biennales have seen the appearance of key works in our artistic history, such as The Martyrdom of St Peter Martyr by Domenico Ghirlandaio (Galleria Bellini, 1973), Filippo Lippi’s formidable Madonna and Child (Moretti, 1999) or Michelangelo’s extraordinary drawing (Col-
PREVIOUS BIENNALES HAVE SEEN THE APPEARANCE OF KEY WORKS IN OUR ARTISTIC HISTORY
Tino di Camaino St. John the Baptist and Prophet with an inscription in the pinnacle
La varietà e la ricchezza di opere presentate a ritmo costante nel corso delle sue trenta edizioni ha consentito alla Biennale dell’Antiquariato di Firenze di diventare uno dei crocevia internazionali più importanti per i collezionisti, gli storici dell’arte e i curatori di musei, e un appuntamento immancabile per chiunque voglia essere al corrente del meglio che il mercato propone. Grazie anche al selezionato vetting a cui ogni espositore viene sottoposto che esamina le opere presentate, garantendo la loro bontà, qualità e originalità muovendo il mercato delle grandi acquisizioni. Centro di connoisseurship, dunque, e di grandi rivelazioni dove più di una volta è accaduto che un espositore bloccasse una vendita straordinaria all’indomani della sua partecipazione per il punto d’onore di esserci con quell’opera, magari la più importante della sua collezione in quel momento. E in effetti a considerarle tutte insieme, le trenta edizioni della Biennale con i loro cataloghi, ci si farebbe un museo. Un immenso e variegato museo della bellezza e dell’arte che nell’arco di sessant’anni ha posto all’attenzione dei visitatori opere così importanti da ritenersi esemplari, talvolta, dello stile dell’artista che le ha fatte. Alle biennali sono apparse opere irrinunciabili della nostra storia artistica, come il San Pietro Martire di Domenico Ghirlandaio (Galleria Bellini, 1973), la formidabile Madonna col Bambino di Filippo Lippi (Moretti, 1999) o lo straordinario disegno di Michelangelo (Colnaghi 2001) recenbiennaleantiquariato 65