IL DIVERSAMENTE ABILE

IL DIVERSAMENTE ABILE Un sostegno per la sanitĂ .O no?

Peppino Fieni

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Non riesco a capire bene questo diversamente abile. Diceva Pippo a Peppuccio, non capiva veramente. Peppuccio tu che hai il cappuccio, quasi come i cappuccini, e parlo dei frati, so che tu non ti offendi. Spiegami questa cosa per me difficile da capire, almeno dimmi se c' è qualcosa da capire, ed eventualmente che cosa è questa cosa.

Peppuccio con la sua pazienza frataiola, cominciò a dire che c'era poco da capire. Allora Pippo si incazzò. Tu sei mio amico, mi devi spiegare anche se non c'è niente da capire, lo dicono tutti, ormai.

Capisco che non vuoi fare fiasco col linguaggio! Questa è sempre stata la tua passeggiata nella vita. Bravo Pippo vedo che hai capito, del resto cammini dritto pure sul giornaletto e questo da sempre.

Peppuccio, io cammino dritto solo perché sono un dritto, so che camminare così mi dà visibilità. Comunque, veniamo al dunque, diversamente abile è un modo per prendere alla larga, una condizione diversa da quella usuale, la condizione di avere problemi fisici o mentali.

Scusa Pippo allora sarebbero tutti diversamente abili, anche tu ed io, ma questa che cavolata è? Noi siamo abili, infatti ora siamo addirittura pensionati. Abili è un punto di vista, certo. Io sono abile per te per certe cose, tu sei abile per me per altre.

Ho capito, continua Pippo, proprio quello che camminava dritto. Vuoi dire che tra gli uomini esistono delle differenze che hanno delle valenze che ognuno interpreta a modo suo. Praticamente quasi. Mi spiego meglio, se ci fai caso non c'è una fisionomia uguale ad un'altra, al massimo ci possono essere somiglianze.

E' vero. Ora ho capito che tu hai capito che noi non siamo uguali e le differenze sono vita per le nostre esistenze. Ma ho capito pure che qua c'entra la salute. Hai capito bene, risponde Peppuccio con il cappuccio.

Pippo ci pensa un po' e dice: allora diversamente abile significa non abile come quelli che stanno in salute, la salute è il perno intorno al quale gira la trottola della vita e, se la perdiamo, gli altri ci vedono diversamente abili perché le funzioni diventano diverse ed avverse.

Insomma nostre avversarie che dobbiamo contrastare, ecco allora che il diversamente abile diventa un sostegno per la Sanità. Ecco ancora non capisco, perché Sanità se si occupa delle differenze, quindi delle malattie che portano ad essere diversi, sembra un paradosso.

Peppuccio dice allora, ma lo è, qua tutto è un paradosso non ti sei accorto? Se uno fa il politico dovrebbe fare gli interessi degli altri e invece fa i propri. Se uno è medico dovrebbe essere paziente e invece chiama il malato paziente e lui si può incazzare quando gli pare.

Se uno fuma, si droga, o beve, guarda gli altri come fossero poveri cristi che non sanno godere, ma vedono solo le pene. Se uno ha una compulsione sessuale dice all'altro che non è normale che lui o lei, facciano sesso così raramente.

Se uno chiede un prestito per comprarsi una cazzata, la banca o finanziaria che sia, 2

glielo accorda velocemente. Se uno vuol fare un mutuo per comperare la casa, la banca vuole tante di quelle carte e garanzie che nessuno può avere tutte quelle zie.

Se uno diventa famoso perché è solo voglioso e non sa fare niente per la gente, questa stessa lo adora, come successe al vitello d'oro che trovò Mosè scendendo dal Sinai con le tavole dei comandamenti divini.

Se uno o una vogliono cambiare sesso il chirurgo plastico è sempre a sua disposizione.

Caro Pippo, qua niente va dritto, solo tu cammini sempre dritto sul giornaletto.

Capisco tu vuoi dire che non hanno il coraggio e vedono tutto come un oltraggio, mentre le cose normali sono scontate e continuano ad abituare senza dover parlare. Intanto vediamo di capire, se c'è da capire, diversamente abile deve nascondere qualcosa di infernale.

Chissà qua l'inferno non è ufficiale, molti ne parlano, dicono che ci sono delle zone altezzose e là parlano questa lingua, diversamente abile sembra significhi qualcosa, ma di preciso non significa niente, si usa, perché è un modo per essere più gentili in un mondo di maleducati.

Peppuccio si era rotto e allora dice a Pippo di parlare chiaro: c'entra forse la parola handicappato che vale per chi è stato gabbato già una volta? Pippo a quel punto si deve scoprire, Peppuccio aveva subodorato puzza di bruciato.

Quasi ipocrisia che accettava il così sia e sarà un bene per l'umanità quando la finirà di fare dell'ipocrisia la sfida della vita. Peppuccio lo ringrazia, ma dice Pippo tu queste cose me le devi dire chiare, io non sono un diversamente abile, sono solo un disabile per l'appunto con gravi problemi fisici.

Pippo ora è più chiaro è stato messo sulla buona strada, Peppuccio ama la verità assoluta non diluita con liquori inebrianti. M' inebrio di deficienti pensava, parafrasando un poeta che forse era Montale, ma se era Ungaretti è uguale, ermetismo era, proprio come il diversamente abile, ma qua in poesia!

Nessuno capiva la poesia normale figuratevi quella ermetica! Eppure Pippo di poesia se ne intendeva perché aveva fatto un corso dalle suore carmelitane. Queste, di nascosto, avevano seguito Carmelo Bene finché non era morto, fagocitato anche lui da quel diversamente abile che qui forse era psicologico o ancora era la sua bravura di attore, invidiata.

Ma questo è quello che dice la gente, ma si sa la gente non sa quel che dice e Carmelo Bene questo lo sapeva bene. Sapeva anche che non era il suo bene, ma anche i diversamente abili pensano che non sia un loro bene essere chiamati così.

Dove regna l'ipocrisia c'è sempre un prezzo da pagare, ma lo pagano sempre i deboli, e questi diversamente abili sono deboli. Certo dipende sempre dai punti di vista.

Comunque, a proposito di vista, quelli che ne erano carenti o addirittura assenti venivano aiutati da cani.

Questo sembrava strano perché anche gli altri venivano aiutati da cani che in nome della 3

solidarietà facevano bestialità. Quante onlus che avevano molti autobus, portavano in giro questa gente che chiamavano diversamente abile!

Andavano prevalentemente nei santuari importanti, ma pagavano un biglietto i “viaggiatori” tutto compreso, compresa l'assistenza anche lei diversamente abile, e questo era strano!

Ma e' inutile prendersela con l'etimologia delle parole, queste sono nostre, almeno così pensiamo, ma invece vengono da lontano. La loro origine ci porta da una parte della storia di cui non abbiamo memoria. E' questo il bello delle parole, le usiamo senza sapere perché e diciamo diversamente abile per non dire handicappato perché questo ci sembra un peccato.

Ecco il peccato, ritorna sempre, che palle! Ma ci sarà una cosa che non è peccato fare?

Sembra che una sia proprio quella di chiamare diversamente abili quelli che la vita ha reso diversi e verso i quali noi siamo avversi. Per questo li chiamiamo diversamente abili per chiarire che non siamo noi ad essere così.

Insomma per sentirci superiori perché essere gentili è da nobili, e la nobiltà si che viene da lontano, come le parole, solo che la differenza è che le parole non hanno mai rubato, la nobiltà ha sempre rubato fin dall'inizio, requisendo con la forza delle armi territori e beni.

Voi dite che questo lo ha fatto anche la chiesa? Dobbiamo riconoscere che avete ragione, la chiesa l'ha fatto, ma questo non è considerato un misfatto perché quelli a cui hanno rubato sono andati tutti in paradiso, grazie alla loro intercessione, loro sono i preti, i vescovi, i papa, insomma tutto il clero benedetto, che ha da sempre deciso chi deve diventare santo, certo interpellando Dio! I santi hanno dovuto soffrire e aver fatto qualche miracolo.

Ma ancora torniamo alle parole perché non sappiamo che cos'è il miracolo, sappiamo solo che lo decide, come al solito, una commissione di esperti. Certo che ci sono le raccomandazioni, quelle valgono sempre, ma qua sono proprio esperti, non capiscono proprio niente. E' questa la chiarezza del miracolo, per capirlo bisogna essere proprio ignoranti e questo di essere ignoranti non sarebbe un miracolo, sarebbe una cosa normale.

Ho capito che vi state chiedendo che c'entra questo con i diversamente abili. C'entra è semplice, la sua condizione amplifica l'importanza della chiesa che si preoccupa di parlarne bene. Infatti diversamente abile ha sostituito, attraverso la sua intercessione, handicappato che già da solo sembrava un peccato.

Poi sono passati a disabile e questo poteva andar bene, ma quel suffisso finale non era proprio geniale, insieme a quel dis iniziale. Allora diversamente abile, fa proprio pensare che è comunque abile, ma in maniera diversa.

Qua tutto si gioca sulle parole, se ci fate caso, lo sfortunato è abile lo stesso e quel diverso gli dà quel tocco di umanità, ipocrita non a metà ma ipocrita per intero, cavolo, sembra l'uno di Parmenide!

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Certo che Socrate fa la sua parte, lui ormai fa sempre la parte del concetto. Dite che questo è stato il suo difetto? Comunque la cicuta l'ha bevuta, ha mantenuto l'onore della polis, proprio quella città stato a cui tutti rivolgiamo il saluto che quasi sempre è l'ultimo.

L'ultimo saluto si dà anche allo sfortunato ormai andato. Un saluto non costa niente, tanto pagano gli altri! Ma sul concetto siamo d'accordo: diversamente abile è un bel concetto, gentile, vero, non fa sentire la differenza!

Almeno che, qualche impiccione non voglia approfondire se c'è e dov'è la differenza. Vi viene in mente lo stato che oggi fa i controlli per scoprire i falsi, quelli che hanno dichiarato il falso, dicendo che erano diversi?

Il fatto è strano perché se uno dice io sono diverso è accettato male, anzi non è accettato per niente da certa gente. Ancora il linguaggio che somiglia ad oltraggio.

Oltraggiati sono i diversamente abili, oltraggiati gli omosessuali. Ma anche loro non sono diversamente abili?

Poi con le barriere architettoniche come la mettiamo? Sono fatte per non far cadere il disabile nella trappola dell'abilità a tutti i costi. Si può anche essere diversi nel modo di camminare, di parlare e per tante altre cose. Bisogna essere uguali solo nel pensare, nel modo di vedere, uniformare il pensiero a quello corrente.

Se non cammini, oggi ci sono le automobiline elettriche. Non pensate a quelle dei bambini, quelle sono meglio, certo costano allo stato, ma anche al privato se non sei riconosciuto proprio finito.

Ecco le barriere architettoniche, sono risolte, puoi andare dove ti pare, anche ai giardini pubblici. Troverai sempre chi ti toglierà la barriera, mentre ti toglierà il sapore della vita guardandoti ipocritamente.

Penserà questo è diversamente abile, ma farà fatica a capire che le abilità sono tante, ed essere diversamente abili può costituire un elemento di distinzione enorme, in un mondo appiattito su un' unica dimensione e senza tensione interiore.

Torna l'uomo ad una dimensione, torna sempre anche durante un accidente, come quello di una malattia o di un incidente funesti. Ma questo si riferisce al cervello, alla dimensione spirituale.

Allora chiariamo almeno questo, per diversamente abile si intende soprattutto la dimensione corporea o psichica? Per esempio uno non acculturato, che non ha studiato, oppure ha una sensibilità poco sviluppata verso gli altri.

E' diversamente abile anche lui, oppure è soltanto un menefreghista a cui, magari basta essere in vista?

Le cose non sono mai semplici quando si affrontano in un contesto sociale.

Ma da soli? Se gli altri non ci sono o, pur essendoci, se ne infischiano, che facciamo? Una domanda opportuna, che facciamo? La cosa va riflettuta. Gli altri possono certo essere d'aiuto se uno non è autosufficiente.

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Allora da diversamente abile, diventa non autosufficiente, per esempio. Ma cosa cambia modificando il modo di dirlo? In concreto un linguaggio meno ipocrita ha solo effetti psicologici o cambia le eventuali debolezze? Discorso profondo che merita forse l'affondo!

La normalità è certo un'abitudine, come lo è la vita. La morte, forse spaventa perché con lei non abbiamo nessuna confidenza. Qua l'abitudine è sempre solitudine. Un noto autore musicale diceva: quando si muore si muore soli. Ma quando si ha qualche differenza provocata dalla vita si è sempre soli?

Se la risposta è si, allora il problema è la solitudine e questa riguarda tanta gente che non è niente, non è neanche diversamente abile. Allora avere qualche problema, per esempio di movimento, smuove gli altri e ci fa sentire meno soli?

Non sempre succede in realtà, la compassione non è la passione di tutti e poi alla lunga finisce e quando finisce torna la solitudine. Allora se il problema non è il linguaggio, se non è l'ipocrisia, ma è principalmente la solitudine, accentuata dall'abitudine allo stare insieme, se la solitudine riguarda tutti, soprattutto oggi: perché non lo chiamiamo diversamente solo, oppure solo suo malgrado?

Suo malgrado o “malgrado tutto è”. Insomma essere sempre, nonostante la gente, nonostante i problemi fisici, nonostante le differenze, nonostante l'andamento del corpo.

Certo ci vuole lo spirito e di quello ce ne vuole tanto, ma non costa niente, si può comprare anche in farmacia, tanto ci vai!

I farmaci li devi comperare anche se malgrado tutto è e quelli sono un guadagno tanto non li paghi, comunque hai sicuro una riduzione. Allora siamo passati da handicappato, disabile, portatore di handicap a diversamente abile per finire con malgrado tutto è quale preferisci?

Certo c'è poco da scegliere, malgrado tutto è, mi piace, ma in fondo che cosa sono? E ci risiamo, questa è una storia vecchia, anche a te manca il ruolo. Questo si prende col dolo e io di dolo, a parte quello che mi dole proprio, non ne ho mai fatto.

Ora lo stato per risparmiare ha cominciato a fare i controlli sui beneficiari delle pensioni di invalidità, magari con relativo accompagno. Questo è giusto, perché togliere i soldi ai poveri disgraziati c'è gusto. Intanto si possono sempre aumentare ai parlamentari che parlano sempre senza dire niente.

Ma questi non sono “ malgrado tutto è” sono e questo basta, deve bastare, accidenti!

Quante leggi che devono fare! E fanno, fanno, fanno, fino a che gli viene l'affanno, allora non parlano più e vanno in pensione.

Prendono una bella cifra, chissà se la tolgono ai malgrado tutto è, questo non lo sapremo mai, la contabilità dello stato non porta mai pari. E' dispari, questi fanno pensare a quelli di sinistra, pari a quelli di destra. Certo è difficile orizzontarsi, destra e sinistra erano già mal viste da Giorgio Gaber.

Ma lui ora non c'è più, purtroppo, malgrado tutto non è, e queste sono le ingiustizie 6

della vita. Certo sarà ricordato per molto, ma chissà se a lui la cosa gli importerà. Lui è sempre stato schivo, ha fatto teatro per avere solo quelli che lo ascoltavano veramente.

Poi lui veramente malgrado tutto era, certo che era abile, se avete capito il contrario per alcuni suoi versi, ma quelli erano versacci con i quali la sua ritrosia e antipatia, per il potere e i suoi uomini. Non si può dire che fosse di sinistra, non si può dire che fosse di destra, si può dire solo che era veramente, un uomo come, in genere, ce ne sono pochi.

Come diceva lui, quanto bastano, era una battuta per dirci che in fondo veniamo sempre dal fondo e, quando cerchiamo di venire a galla, sembriamo propri quei famosi tipi strani, ma molto molto strani.

Quelli che galleggiano a loro insaputa, avete capito, la cosa ormai è molto risaputa. Lui, Gaber era un cantante, era un attore, sul palcoscenico era lui Giorgio e non è andato mai sotto. Un altro ancora vivente, per fortuna di tutti, si chiama Fo e Dario di nome.

Non c'entra niente la Daddario. Questa è un'altra cosa.

Gaber e Fo, addirittura premio nobel, hanno detto e dicono sempre quanto noi siamo, siamo malgrado tutto. La gente ride sempre e anche nelle loro apparizioni ha riso, ma il riso si scuoceva sempre, non era mai al dente.

Ecco i denti, lo sapete che ci sono dei dentisti che si occupano molto bene dei malgrado tutto è ? Poi ci sono altri che corteggiano malgrado tutto è. Insomma intorno a lui/lei c'è un grande mercato a cominciare dalla sanità, si proprio quel ministero che, misteriosamente, ci cura o ci dice dove dobbiamo andare, se non riesce.

Qua sorge il problema, tra i malgrado tutto è c'è anche qualcuno che, recentemente, ha sollevato dibattiti accesi. Questi li chiamano, ma spesso non sentono. Diciamolo chiaro che sono quelli che praticamente sono perennemente in coma.

Alimentati artificialmente, intubati per respirare, immobili, sono, dicono in uno stato vegetativo perché il loro stato somiglia quello dei vegetali. Eppure questi respirano, vivono, se alimentati dall'acqua e dal sole, ma non sappiamo se pensano.

A loro manca il pensiero, la coscienza e la cosa è seria, molto seria. I familiari spesso sono divisi sulla loro condizione, si chiedono sono vivi o morti? La chiesa non ha dubbi, per lei sono tutti vivi finché respirano e non gli importa come.

Qua la vita è appesa ad un respiro. L'ossigeno diventa un elemento che se pur immesso con macchine, fa vivere questi appunto in uno stato vegetativo, come vegetali. Ma viene sempre il dubbio se le loro funzioni siano tutte compromesse.

E' qua che comincia il dibattito tra Pippo e Peppuccio, unici personaggi a chiedersi qualcosa su questi aspetti della vita. Loro erano interessati ad approfondire, ma senza interessi personali, solo per dare un senso a tutto questo.

Ecco il senso stava gradualmente cambiando per la gente, qua era d'accordo, si ritrovava, come è stato a quel famoso cenacolo in cui Gesù disse la verità senza essere capito e l'apostolo rimase stupito e aspettò il dopo che sempre viene e infatti venne.

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Ora qua si dicevano Pippo e Peppuccio, questi che non sono diversamente abili, non sono handicappati, non sono disabili, non sono malgrado tutto è come li chiamiamo, che nome gli diamo?

Si pose per loro il problema, l'interrogativo, e rimase attivo, ne parlarono tanto anzi tantissimo, sembrava un aspetto molto importante, il dibattito sociale su questo si era fatto sempre più acceso.

Capirono che c'era poco da capire, il problema era diventato sociale e quindi politico.

Entrambi avevano cominciato a sentire del testamento biologico, una guerra ideologica si era accesa su questo, non se ne veniva a capo.

I preti andavano da una parte, i politici correvano dietro gli umori degli elettori.

Insomma tutti dicevano la loro, meno che quello interessato che, spesso non poteva esprimersi e comunque Pippo e Peppuccio decisero di dare loro un nome.

Almeno il prossimo vocabolario li avrebbe contemplati e ne avrebbe parlato. Anche qua dire è in coma non si capisce cosa significa, perché probabilmente non significa niente.

Allo stato vegetativo è uno stato che conosciamo per il mondo vegetale.

Così sembra che stia in un bosco ad aspettare come cappuccetto rosso aspetta il lupo, solo che in questo caso lupo è fine cerebrale e questo è ancora brutto e dice poco, se non pochissimo.

Allacciato alla macchina per respirare e al sondino per mangiare anche ci dice poco se non che noi siamo troppo poco per non poter offrire di meglio al degente, steso in un letto suo malgrado.

Vediamo, si dicono Pippo e Peppuccio trovare una parola o una perifrasi che non siano ipocrite e che ci dicano veramente chi è quella gente.

Ne parlano un po' tra loro poi Pippo e Peppuccio decidono: persona assente commovente in effetti hanno ragione, se ci pensate ci si commuove a pensare che la persona non si “muove”.

Non si sa perché, ma il solo che può decidere della fine della vita è Dio, dicono i preti, alcuni politici ne fanno il loro campo di battaglia tra i soliti guelfi e ghibellini. Ma allora quelli che muoiono in un incidente stradale che sono tanti, quelli che muoiono per incidenti sul lavoro.

Ancora quelli che il cuore li abbandona all'improvviso, o quelli che sono abbandonati dal cervello che non è più quello per motivi diversi? Qua dicono che la volontà di Dio è imperscrutabile. Pippo e Peppuccio non si danno pace perché questi sono segni di guerra ideologico- religiosa.

Allora a loro basta quello che agli altri non basta, poter solo decidere della propria vita.

Capite, la cosa sembra strana perché quando si decide di nascere, quando di finire la propria vita? Effettivamente quasi mai o mai, allora perché ci devono essere queste persone sempre assenti? Insomma anche questo è un mistero, il mistero è il nostro credere.

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Ma Pippo e Peppuccio non sono proprio soddisfatti di questo e riflettono su questo benedetto testamento biologico,ma qua non vedono niente di logico da quello che dicono. La politica e la chiesa decidono per noi ancora una volta e in una sola botta.

Qua pensare alla giustizia è come pensare alla zia, non c'era mai quando ne avevi bisogno, chiaro cosa c'entra, eppure una zia c'entra sempre. Tina Pica era una zia, altre sono state zie.

Ma non si sono permesse di interferire in questa faccenda del testamento. E' vero che spesso zia e arpia sono in buona armonia. Qua chi è la zia e chi è l'armonia? Questo non lo potremo sapere mai pensarono Pippo e Peppuccio perché c'è sempre di mezzo il ciuccio.

Veniamo trattati come bambini e poi si stupiscono se non cresciamo? Almeno non vi stupite, il testamento biologico così com'è impostato non è logico per niente. Gli manca solo l'umanità, certo non è tanto, ma già sarebbe abbastanza rispetto a niente.

Ma forse è utile ricordare: handicappato, disabile, diversamente abile, invalido, malgrado tutto è, ecc. Ora siamo arrivati a quelli che non hanno coscienza e non perché sono incoscienti come s'intende normalmente, solo perché sono in uno stato vegetativo.

Paragonati ad un vegetale.

Ecco il testamento biologico, vuol dire, volete rimanere così e farvi “ servire” finché non morirete, oppure se entrate in quello stato e non siete in grado di decidere il vostro testamento parlerà per voi che non potete parlare?

Questo lo dovete decidere prima di morire, da qui il testamento biologico, ha una sua logica. Vi lascia parlare anche quando siete andati. Decidete, dice lo stato, appoggiati dalla chiesa.

Ma vediamo, qua abbiamo cercato di ricordare i termini ipocriti per designare quelli che abbiamo poi definito: malgrado tutto è.

Pensate a questo modo elegante e non ipocrita di parlare e poi riflettete se testamento biologico gli somiglia? Ma chiediamoci prima, si dicono Pippo e Peppuccio, se tutta questa gentilezza serve o asserve?

In effetti la gente è gentile quando ti vuol fregare, piano, piano, senza che ti accorgi ti abbozzano un bel testamento proprio quasi come quello biologico. Allora darsi tanta pena e fare tutto questo discorso che aggrazia?

Riprendiamo sempre il solito discorso, probabilmente è quello dell'ipocrisia. Ora questa somiglia troppo a così sia, deve essere per forza così. La debolezza è il muro troppo fragile che rende tutti quei malgrado tutto è fragili.

Insomma alla mercé degli altri “ più fortunati” . Questi però ne traggono un utile di due ordini. Intanto il debole è succube, suo malgrado e va aiutato, si pensa di aiutarlo mortificando la sua dignità e dimenticando che malgrado tutto è perché è facile intuirlo, la differenza se è evidente sempre diventa un business.

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Insomma noi viviamo quasi sempre sulle disgrazie degli altri. Questa è una cosa nuova, come possiamo essere altruisti, amorevoli, solidali, se noi viviamo veramente sulle disgrazie degli altri? Ora il fatto è che anche i bisogni potrebbero essere considerate disgrazie. Pensate alla compulsione sessuale, a quella per l'alcool, etc. etc.

Qua le cose si complicano, aumenta la complessità. Malgrado tutto è vale per tutte le differenze, certo con le debite differenze. Un impiegato che diserta il lavoro non può essere pensato come malgrado tutto è, diserta il lavoro e basta.

Eppure anche lui ha un motivo: quel giorno non si sentiva di lavorare. A tutti i mortali è concessa una debolezza! Ecco qua che diventa ancora più difficile dare le definizioni, queste sono sempre aleatorie, di concreto c'è solo il comportamento distante della gente o una cattiva interpretazione, un pregiudizio che non accetta, rifiuta e vuole sottomettere il debole per sentirsi più forte o anche per stupidità.

La stupidità è un problema di tutti i tempi. Perfino Flaubert si sentì costretto a scrivere LO SCIOCCHEZZAIO! Era l'800 eppure la cosa non è cambiata tanto. Qua non possiamo fare un trattato sulla stupidità si dicono Pippo e Peppuccio.

Eppure più che un trattato, sarebbe utile dire che è disutile la stupidità. Certo che è nefasto avere a che fare con degli sciocchi. Energie sprecate, tempo perso e tanto altro viene a mancare in campo mentale e questo non è normale, appunto è sciocco.

Allora la sciocchezza o stupidità comunque la si voglia chiama' è utile a quelli che dicono di essere solo per tessere. Ancora il ragno che tende la sua tela per mangiare, ma basta una goccia d'acqua per disintegrarla e renderla innocua.

Ora le parti si invertono, lo stupido pensa di saperne di più e con dolo si approfitta dell'innocente. Ecco spiegato il motivo per cui al mondo prevalgono gli stolti, anche se sono stupidi, anzi proprio la stupidità è la condizione mentale per ottenere, infatti lo stolto è privo di scrupoli, quella moralità che ormai è rimandata all'aldilà.

Che scoperte che stavano facendo Pippo e Peppuccio! Dal diversamente abile erano arrivati ad un discorso che sapeva del sociologico. Sfiorava il politico, perché questo è sempre il primo ad avere il coltello dalla parte giusta, e può sempre decidere per gli altri che dopo per lui sono solo gli altri.

Allora ci sono tutti quelli che possono essere considerati gli altri, o vogliamo dire i diversi, tanto è uguale per loro? Ma come si diventa loro, il padrone, lo stato, il proprietario terriero, il politico, il sindacalista in vita e così via dicendo?

Semplice la risposta! Loro è quello che vale come è l'oro, guarda caso si dicono nella nella stessa maniera! Ma questi loro non hanno proprio maniere, la sensibilità per loro è una bestialità. Solo la complessità li ricompensa, giacché nella complessità nessuno capisce niente.

Un sociologo moderno, dicono si chiami Lumhan ha parlato di complessità, un altro sociologo che dicono si chiami Habermas, ha sentenziato che ormai questo Lumhan lo ha superato. Dal SUO AGIRE COMUNICATIVO i è passati alla TEORIA DEI SISTEMI GENERALI. 10

E tornano sempre i generali! Sono quelli che dirigono le guerre, ne fanno le strategie, adesso ci si mette anche un sociologo, per giunta tedesco, neanche italiano! Ancora i generali! Quanti diversamente abili hanno lascito sul campo di battaglia, regalando loro un'altra infinita battaglia, quella che fa capire la finitudine dell'uomo, insieme alla sua grandezza: sopportare, sopportare, sopportare e diventare malgrado tutto è scrivendo una pagina di pensiero finalmente vero.

Vero, perché tutto il resto è falso. Si muove per interesse, comunica per non capirsi, si ama perché si usa, fa sesso e mangia solo perché l'istinto lo richiede, raramente l'amore lascia l'ego, il proprio io e invece questo si sente sempre dio.

La domanda sorge spontanea, si chiedono Pippo e Peppuccio, allora se il malgrado tutto è vale per quelli che chiamano diversamente abili, gli altri come li dobbiamo chiamare?

I generali, i colonnelli, i tenenti, gli attori, i giornalisti radio televisivi e quelli della carta stampata, i politici, i burocrati, i medici, che spesso sono impazienti e chiamano paziente il malato, gli scienziati, quelli che si credono tali, i filosofi, i preti, i cardinali e i vescovi, i negozianti che aumentano i prezzi, e quanti altri, praticamente tutti?

Allora questi signori che hanno un ruolo riconosciuto come sono da chiamare? Ruoli per doli o per che cosa d'altro? Certo si capisce che il mondo gira una volta a destra e una volta a destra perché la sinistra non è mai esistita.

Hanno inventato i campionati per malgrado tutto è si dicono Pippo e Peppuccio, a cosa servono se non liberano, visto che chi vince continua ad essere chiamato diversamente abile?

Comunque è un modo di passare il tempo e sentirsi uguali. Certo non si capisce uguali a chi, forse uguali a tutti insomma torna l'uomo a una dimensione! Ma quale dimensione?

Qui il problema è l'uomo, il suo essere umano.

Umano troppo umano diceva qualcuno. Ma allora siamo tutti uguali, disabili o abili è una comodità aspettando l'aldilà che per qualcuno è di qua, sulla terra. Pochi sono i fortunati qua, tutti hanno o hanno avuto parenti predatori.

Ricchezze immense hanno accumulato! Quasi tutti hanno accumulato solo il derubato.

Poi alla fine si sono raccomandati per andare in paradiso, facendo buon viso e cattivo gioco, qualcun che stava per diventare quell'ormai famoso diversamente abile ribattezzato malgrado tutto è, ha fatto di tutto perché non gli mancasse niente.

Aveva solo dimenticato che la salute si dimentica, non ci si pensa finché si può riempire la dispensa dei piaceri. Ma dopo? Diversamente abile di qua, diversamente abile di là, alla fine si capisce che diversamente significa: non più come mamma ti ha fatto, se ti ha fatto bene!

Una scoperta che, a confronto di quella dell'America di Colombo o di chi è stato, è una grande sorpresa, una sorpresa per sempre e per tutto, le cose sono diverse, il mangiare non ti piace più come prima, i desideri vanno scemando e hai bisogno solo di un sogno, lo fai e tu ti risvegli come eri: diversamente abile.

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Non ci avevi mai pensato che potesse succedere a te, e nessuno capisce perché non ci avevi mai pensato, giacché in macchina sei stato sempre spericolato. Poi un giorno un camion ti ha tagliato la strada, e tu non hai capito più niente. Quando ti sei risvegliato, hai capito che a questo non avevi mai pensato.

Certo ti sei detto che non si può pensare a tutto, eppure il tutto per te è arrivato e tu sei diventato diverso, qualcuno ha cominciato a chiamarti diversamente abile. Hai capito che il gioco era finito, avevi giocato e non ti eri accorto in tempo del tuo tempo.

Stupido ti sei detto! Ma poi hai conosciuto gente che chiamavano come te diversamente abile, e hai saputo che loro erano solo stati colpiti da una malattia invalidante e questo senza poterci fare niente. Solo accettare prima di finire di nuovo sull'altare.

La rassegnazione hai imparato o almeno all'inizio ci hai provato, però quel diversamente abile, ti suonava sempre male. Capivi il motivo, ma capivi anche il resto e questo non ti faceva rassegnare. In fondo, ti dicevi, ci sono i neri, ci sono i gialli, praticamente i colori sono tanti e sono tutti diversi.

E sento anche là parlare di diversamente abili, perché sono gialli o perché sono neri, o anche mulatti. Poveri indiani d'America, com'erano diversi per gli invasori! Poveri indigeni di tutti i paesi, come sono considerati diversi, solo perché sono indigeni, cioè del luogo, nati e vissuti in quel posto!

Gli aborigeni australiani si ammalano solo quando vedono un occidentale, insomma per loro è come un accidente! Ecco la diversità non viene accettata e il motivo è ovvio: o sei uguale a me o ti sfrutto come posso, anzi proprio all'osso.

Morte tua vita mea è il famoso detto latino, e i latini a volte erano cretini, ma altre volte dicevano ciò che vedevano.

Malgrado tutto è forse potrebbe attenuare il senso delle differenze vere o presunte. Ma vere significa che accadono e allora sono uguali altre, altrimenti sarebbe come dire che, l'aria di montagna essendo diversa da quella di pianura, va trattata perché fa respirare diversamente, eppure malgrado tutto, è aria, senza la quale non si può respirare.

Ecco il bandolo della matassa, si dicevano Pippo e Peppuccio, le vacanze di montagna o quelle di mare sono scelte in base ai gusti. L'aria è diversa si sa. Ma nessuno si sognerebbe di confrontare un'aria con l'altra, questa è meglio o peggio è solo un dileggio!

La gente deve guadagnare economicamente e mentalmente e le due cose hanno una corrispondenza biunivoca. La loro equivalenza passa per qua.

Disabili, diversamente abili, handicappati, etc, vogliono dire, in fondo, che o siamo tutti uguali o la cosa non va bene, ma perché non va bene non è mai chiaro. Perché la chiarezza, per molti, è come l'ebbrezza, non fa essere lucidi, allora ci si concede tutto e di più: ecco di più .

Quel diversamente abile forse è di più perché ha di meno per ragioni che lui quasi mai ha cercato. Noi invece pensiamo che sia di meno, ma vediamo: se è fisicamente malandato, il suo organismo ha dimenticato tutte le cellule, o le ha 12

perse per strada come succede negli incidenti stradali.

E' di più perché è di meno, forse è sbagliato. È di più perché sopporta con pazienza e la pazienza, si sa, è la virtù dei forti. Forti sono quindi coloro che accettano di essere come sono anche dopo.

Quindi la forza viene da dentro, per reagire alla violenza anche morale degli altri. Viene da dentro e ancora vale quell'ormai quasi adagio, dentro di te abita la verità, ma qua la verità si può chiamare anche sfortuna. Allora la sfortuna ha un valore che sembra incommensurabile, mentre la fortuna spesso ha valore perché è del predatore.

E lo stato che fa? Fa quello che fa di solito distribuisce pani come faceva Gesù, solo che forse lui lo faceva guardando all'insù, mentre lo stato guarda in giù. C'è una bella differenza. Guardare il cielo o la terra non è la stessa cosa. L'uomo guarda il cielo sperando di trovare conforto, oppure guarda la terra pensando al prossimo raccolto.

Spesso il malgrado tutto è guarda o da un letto o da una carrozzina elettrica. Guarda sempre in lontananza, se non ha perso la speranza. La vita è una danza, pensa, io danzo come posso e se posso. L'immaginazione mi aiuta perché pensa: malgrado tutto sono. Gli altri non si pongono nel girotondo, forse lo facevano da piccini e ora ricordano il movimento.

Ma se hanno l'halzaimer cosa ricordano? Se un ictus gli ha leso alcune cellule che sono proprio quelle del pensiero. Allora la storia è diversa. La storia ha bisogno di memoria e la memoria ha bisogno di storia da ricordare.

L'abile, ha bisogno del disabile, del diversamente abile, tutti sono malgrado tutto è da qui l'uguaglianza che non è il perno del mondo, ma è la possibilità di libertà questa, la libertà limita il disabile cosiddetto, certo libertà di muoversi, ma di pensare no, anche se limitato psichicamente.

Il pensiero è l'unica cosa libera, certo il proprio pensiero. Libero e non necessariamente normalizzato, ma basta che non nuoccia alla gente.

I preti la pensano così? Le organizzazioni e sono tante, alcune si occupano di quelli che neanche chiamano, perché non ne conoscono neanche il nome.

Però li portano nei santuari perché avvenga il miracolo e questo avviene, i disabili pagano il viaggio e loro pensano che il costo è quello della speranza. Anche sperare costa, sperare in un miracolo costa aldilà se avvenga o meno il miracolo.

Ma per questi, i miracoli, ci vuole poco, basta che qualcuno dica di aver visti la madonna in quel posto perché nessuno controlla se forse era anche in un altro posto. Eppure solo Dio ha il dono dell'ubiquità, al di qua poi al di là vedremo se e quando ci andremo.

Ma perché prendersela tanto con i preti? Qualcuno ha raccontato in “Storia della clinica” che i medici sono venuti dopo e li hanno sostituiti nell'incarico di illudere. Stregoni della salute anche dei diversamente abili, in tutti i sensi.

Medici e preti, stregoni nei mondi primitivi, lo dice l'antropologia, società oggi di solidarietà. Si ci sono quelli che sono sempre solidali e poi, magari fanno le offerte. Però 13

se incontrano uno sulla carrozzina da adulti per, come dicono, diversamente abili e sono da soli, fanno finta di non vedere.

Perché vedere costa, allora è meglio andare al cinema, tanto quelli saranno sempre diversamente abili, anche con l'elemosina. Certo per la ricerca per le malattie rare ormai c'è una mobilitazione generale.

Tanto anche anche qui c'è il generale che si chiama sponsor. Basta mandare un sms con un telefonino e le malattie rare diventano finalmente conosciute. Certo la ricerca deve andare avanti, guai se si fermasse tutti perderebbero i guanti, medici, infermieri, ricercatori, sacerdoti.

Nascono associazioni per alimentare l'affare, scusate, non è un affare. Ma lo potrebbe diventare, perché ci sono sempre quelli in coma vegetativo che non sappiamo come chiamare.

Non sono disabili, non sono diversamente abili, non sono niente sono solo attaccati ad una macchina che li fa vegetare. Qualcuno dice vivere, ma loro non lo sanno. Vi ricordate il testamento biologico è stato inventato proprio per questo, qualcuno ha pensato che bisogna sempre mettere per iscritto quello che si pensa anche di se stessi.

Questo, in fondo, sarebbe positivo, diventerebbero tutti scrittori, certo sarebbero gialli individuali!

Ma allora la sanità che deve curare i malcapitati e li chiama pazienti, quando paziente dovrebbe essere il medico, perché gli altri sono solo malati o messi fisicamente male.

C'è qualcosa che non va, bisogna rivedere tutto. Ma se rimaniamo al malgrado tutto è diventa tutto più semplice.

Non ci sarebbero più significati se non fossero usati solo usati per ipocrisia.

Ecco, l'ambiente circostante, spesso è ostile, infastidito, non vorrebbe questa rogna.

Spesso è una rogna che si attacca al cervello dell'ambiente che deve far finta di occuparsene con amore. Lo stato dà l'accompagno economico quando il diversamente abile, alias nonostante tutto è, deve essere aiutato.

Ma lo stato può, al massimo, elargir denaro, mai amore, partecipazione, parola rassicurante. Lo stato non lo può fare è asettico e, se si tratta di una malattia che prevede infezioni, più asettico è meglio è. Capite, si dicono Pippo e Peppuccio, c'è un calcolo per tutto!

Solo che il calcolo è complesso e inconscio, per questo il disabile è sempre solo. Del resto la sua condizione fa pensare alla fine della vita, la fa vedere per quello che è: finitudine, nulla dopo e su quel dopo tutti ci hanno inventato e ci inventano ancora paradisi.

Allora l'ambiente sociale è “ostile” quello familiare spesso anche, il problema, qualsiasi esso sia, non è certo gradevole in sé, anche se contiene in sé la radice di un futuro oscuro, spesso incerto, e poco gradevole.

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Allora malgrado tutto è va ridefinito con malgrado tutto ci prova. E' abituato alla vita alla quale ci si abitua facilmente perché si nasce non per volontà propria, ma per imposizione della natura. Ora la natura è priva di perché, spesso è lei che dobbiamo combattere.

Darwin, quello famoso per l'origine della specie, e che ormai fa specie, lo aveva detto.

Noi mutiamo e l'uomo, come lo conosciamo ora è solo risultato di questo mutamento. Ma lei, la natura, continua il suo percorso che tutti gli scienziati, pensatori nati da sempre cercano di capire: come i bambini si chiedono sempre perché, perché quello e qualcuno è riuscito a capire ed entrare nel naturale, ma questo è sempre da verificare dopo.

Trapianti d'organo, impianti artificiali, farmaci e quanto altro, tutto viene testato per capire quello che, in fondo, non va capito, ma solo accettato, forse. Accettare di essere mortali, schegge che possono impazzire, lasciando spiazzati quelli che guardano sorpresi le circostanze.

Queste avanzano e spesso sono imprevedibili. Tutti sono solidali col modo di come si può guadagnare anche da quelle che poi, loro stessi, chiamano disgrazie. Insomma si capisce che è difficile capire ed accettare.

Accettare la differenza, che spesso può far soffrire fisicamente e lentamente. Certo ne risente la mente del diversamente abile, ma lui ha un vantaggio, sa di essere debole e come disse Adler, quello della psicologia individuale, il senso di inferiorità è una grande molla propulsiva per la vita e addirittura per il successo.

Ma l'ambiente sta a guardare e mette il paletto perché tutto questo sia interdetto.

Perché lo fa non si sa, tutti dicono, a parole, di essere, impotenti, davanti alla potenza della diversità, la differenza ci spaventa sempre.

Ancora lo psicologo ha inventato una logica che mette a posto tutto, lui dice che è normale e bisogna accettare per guarire. Solo che spesso non si sa guarire da che, visto che spesso il danno non è riparabile con niente, se non solamente con un po' d'amore disinteressato e vero, non ostentato e basta.

Pippo e Peppuccio riflettono, e se tutto dipendesse da una mancanza d'amore, fin dall'inizio? Questa cosa sembra strana, eppure i lapsus possono essere mortali se fatti con le automobili. Gli incidenti, anche se sembrano banali, possono essere il risultato di una punizione inconscia e le difese immunitarie si abbassano al punto che non difendono più l'organismo.

Anzi spesso lo offendono e lo fanno ammalare anche di malattie gravi, così ritenute perché portano alla morte, quel nulla che non capiamo cosa sia. La cosa va riflettuta perché in mezzo c'è quell'amore che “ dopo”: tutti diciamo di sentire, ma queste forse sono solo parole.

Amore certo che è diverso dall'istinto sessuale, anzi l'amore è vero se spirituale se è solo carnale può diventare anche pericoloso. Malattie veneree, ma anche litigi sanguinari che leggiamo sui giornali.

Il tradimento della dignità personale ne è spesso la causa. Questo incide sulla vita al punto di farla finire. Ancora Darwin con la sua selezione naturale. Il conflitto sessuale 15

sarebbe anche lui motivo di selezione. Ma questo forse è meglio ripassarlo sui suoi libri o magari su quelli di storia e anatomia.

Insomma il discorso è un discorso non religioso, ma etico. L'etica, questa formula umana che non vuol dire niente se non che dobbiamo fare i bravi, e questo ce lo dicevano fin da bambini, fate i bravi.

Poi al liceo non ci abbiamo più capito niente, perché i bravi erano quelli che nei Promessi Sposi affrontano a malo modo don Abbondio che abbondava di paura già di suo. ma quanti hanno capito quel Manzoni, quanti hanno fatto tesoro di quell'essere umani che significa innanzitutto, non offendere la vita e la dignità di nessuno?

Allora malgrado tutto è sta ad indicare che tutto si deve superare e non si può dire lascio tutto e basta, ora la smetto? La vita va da una parte, noi andiamo da un'altra, quando ci incontreremo per darci la mano? Forse è questo il vero ostacolo, darsi la mano con gli altri e con se stessi anche se si è offesi dalla vita.

Dopo questo c'è non ne posso più e allora finisce lo sfruttamento e il piagnisteo falso di tutti e malgrado tutto è deve decidere cosa fare di sé.

E deve decidere al di là delle convenzioni, della falsa pietà, al di là del suo limite.

E poi, vi siete mai chiesti si domandano Pippo e Peppuccio, perché in televisione non c'è una trasmissione specifica per il malgrado tutto è? Ci sarebbe da chiederselo si dicono Pippo e Peppuccio. fanno tante trasmissioni identiche, ma il target per i diversamente non viene considerato.

Perché? Semplice, perché dovrebbero in televisione spiegare bene se gli altri sono malgrado tutto non sono, e questo sarebbe troppo difficile da spiegare, scomparirebbero le differenze se non quelle messe apposta.

Allora sembra una concertazione contro quello che è stato sfortunato o lo si ritiene tale, certo la concertazione è sempre contro, contro qualcosa o qualcuno. Ma la domanda risorge sempre spontanea: chi ci guadagna se qualcuno ci rimette?

Questa è la storia umana, tutti guardano la differenza, ma ne fanno una convenienza se non sanno fare altro. Certo v'è sempre l'eucarestia per la fragilità del diversamente abile. Lo dicono nei convegni e potrebbe essere vero, basta provare.

Il corpo di Cristo che ti guarisce dai tuoi mali, qualsiasi essi siano. Bella cosa, un'ostia che solo messa in bocca ti fa alzare dalla sedia a rotelle, se sei lì sopra, ma accertati di non finirci sotto.

Anche questo può capitare, ma non ti preoccupare, sei già nei guai, se un incidente ti aggredisce, non ti preoccupare. Tu sei come gli altri, l'assicurazione, se ce l'hai ne terrà conto. Se non ce l'hai non ti preoccupare uguale.

Non tornerai per gli altri e per te stesso ad essere normale e ricordato comunque nonostante sei e gli altri non sono sicuri di questo o lo sono troppo. Non conoscono la misura, perché la misura non c'è. Il buon senso ha senso, solo il buon senso ha senso.

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Allora la tua sofferenza fa la differenza per te. Gli altri provano forse compassione o peggio pietà, ma non riusciranno mai ad amarsi veramente, aspetteranno solo la gente.

L'imponderabile di Leopardi che cos'è? È imponderabile proprio perché non sapremo mai cosa sia e neanche cos'è, un po' come coccodè, la gallina è nata prima lei o l'uovo? Se risponderemo a questa domanda, finalmente capiremo che la gente in genere non è allora, nonostante le classificazioni internazionali il diversamente abile lo possiamo chiamare nonostante tutto è.

Ma cos'è? E qui torniamo all'uovo e la gallina. Fateci caso, c'è sempre un uovo nella vostra vita. Un uovo a pasqua, un uovo a colazione, se volete, un uovo alla lotteria del bar, un uovo che può diventare frittata.

Ecco ora la frittata è fatta, si dicevano Pippo e Peppuccio, i diversamente abili o nonostante tutto sono, hanno mantenuto il sono, ma hanno perso la salute, ognuno a modo suo, ma la salute è andata.

Ora si tratta di capire dove è andata, comunque è partita, ma dove è andata? Vi ha lasciato per l'imponderabile come diceva Leopardi. Lui poeta non aveva bisogno di sapere cosa fosse questo imponderabile.

Noi che non siamo Leopardi, non siamo poeti, non viviamo su quell'ermo colle dova viveva lui, non vediamo l'infinito, anzi oggi non vediamo neanche il finito, visto che il non vedente è possibile che abbia perso la vista per sempre.

L'imponderabile ci sembra la vita, quando la salute è finita o se n'è andata. Pippo si chiede? Ma dove è andata? Non si sa è anche questo un mistero. Donna partorirai con dolore disse Dio ad Eva e tutte le sue discendenti.

Ma dell'uomo che disse? Si chiese Pippo. Ecco il mistero, dell'uomo non disse niente mandò solo Giuseppe che, dopo aver messo su una falegnameria, capì che il suo compito era il legno. Infatti dopo con due pezzettini di legno sfregati arrivò il fuoco.

Col legno si fecero supporti per la casa, travi per la casa, insomma il legno diventò il disegno dell'uomo. Ormai per lui era l'unico lavoro dopo aver fallito la concezione, ma non ce n'era bisogno, perché la Madonna doveva essere immacolata.

Lo fu, racconta la religione cristiana, fece il bambino divino, senza supporto del falegname, ma Giuseppe rimasto a spasso fece il resto, anzi lo fecero i suoi discendenti anche se non erano tutti falegnami.

Il falegname lavora il legno e con questo ancora si fanno mobili per la casa l'imponderabile è sempre alle porte. Il diversamente abile a volte soffre per i problemi che ha. Possono essere dovuti a una malattia conclamata, ad un incidente di percorso veicoli stradali o il lavoro poco sicuro.

Quanti accidenti possono capitare nell'andare a zonzo per il mondo! Forse bisogna essere preparati. Ma come fai a prepararti se non sai niente di quello che può succedere, perché questo, come diceva Leopardi, è imponderabile.

Allora non ti rimane che accettare incidenti e malattie invalidanti e aspettare con 17

pazienza che l'abitudine ti riprenda diversamente giacché diversamente sei, anche se malgrado tutto sei.

Ma cosa sei? Per alcuni un rottame che non puoi portare neanche dal carrozziere. La tua carrozza è passata e la salute è andata. Ma lo stato ti prende in carico e ti dice: accontentati del welfar state finché c' è, poi potrai decidere della tua vita, ma ricordati di fare il testamento biologico anche se non ti sembrerà logico.

Niente è logico in questo mondo, è per questo che qualcuno a pensato alla logica, si doveva mettere a posto la coscienza, ha visto che 2 più 2 fa per tutti 4 e ha pensato che il discorso era andato. Aveva bisogno di un resoconto e questo lo poteva portare un qualcosa di così evidente che neanche un dentista avrebbe avuto il coraggio di metterla in dubbio.

Così, quasi nacque la logica, poi nacque la para logica e alla fine venne il paradiso, dopo tanto riso in Cina a tutti veniva da ridere. Il riso non mancava, ma qualcuno non rideva più. Indossarono le sacche uguali e venne Mao a fare miao, miao.

Non tutti ci credettero e la differenza si cominciò a sentire, e torna la differenza. Un filosofo morto da poco ci ha fatto uno studio e ha capito in fin di vita che in fondo erano tutti uguali gli uomini.

Tutte uguali erano le donne e i diversamente abili differivano solo per il tipo di differenza. Chi era zoppo, ma si diceva che camminava male per essere gentile. Chi per fare pipì aveva bisogno di un tubo di silicone inserito nell'uretra e una busta di plastica appesa alla gamba.

Chi vedeva male o quasi per niente e aveva bisogno di altra gente. Chi sentiva male o sentiva troppo bene per essere vero e aveva bisogno della televisione che gli faceva i gesti. Lo chiamavano linguaggio Breil.

Chi nei movimenti era impedito, chi prendeva lucciole per lanterne e fu chiamato Diogene. Solo dopo si seppe che era saggio, e da qui nacque la storia del malgrado tutto è e la cosa andò avanti.

Malgrado tutto è diventò un cavallo di battaglia nei vari parlamenti, perfino in quello europeo. Parlamentari di tutte le nazioni si fecero promotori di una rivoluzione umanitaria.

Nel frattempo altre rivoluzioni allietavano l'ingegno umano. E' normale il politico che vende facilmente le norme di legge, le fa più vicino a lui, magari per cambiare il suo destino.

Ma queste sono guerricciole indolori per chi le fa, gli altri i governati ne possono risentire. Si risentono, ma dopo vanno a votare e la cosa rimane sempre tale e quale.

Qua il diversamente abile potrebbe avere le sue possibilità.

Il suo voto conta uguale anche se lui non è uguale e questa cosa almeno l'hanno salvata.

Qui l'ipocrisia è finita, c'è solo il numero e si sa che la maggioranza vince sempre abile, meno abile, non è questo importante.

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Qui sono tutti uguali, ecco l'uguaglianza arriva quando il mondo va alla deriva. Malgrado tutto è rimane attonito. Lui pensava di essere diverso invece le elezioni lo hanno reso uguale. Conta come gli altri, anzi se i problemi per lui sono tanti, lo vanno anche a trovare dove si trova.

Eco il suo voto serve e la costituzione in genere parla del voto come un diritto e un dovere. Questo sembra giusto, anche se sono diversamente abili, il loro voto conta per uno moltiplicato tanti quanti sono.

L'uguaglianza è importante anche se dopo ce ne sono sempre tante di promesse inevase.

Ma anche questo vale per tutti. Popper, grande filosofo, diceva che è meglio la libertà dell'uguaglianza, ma il diversamente abile che se ne fa dell'uguaglianza?

Lui è uguale solo a se stesso.

Se è diversamente abile perché malato sicuro sarà solo uguale solo a se stesso. I malanni sono sentiti individualmente. Ognuno sente i propri, gli altri sono sempre distanti. Solo un grande amore può captare lo stato del malato. Poi qua dipende dalla malattia, alcune sono incomprensibili anche ai medici.

Conoscono tutto in teoria, hanno visto dei casi quasi analoghi. Ma mai nessuno è uguale ad un altro. Questo succede solo a quelli che stanno bene, somigliano tutti, sono ad una dimensione. Stessi gusti, ma non sempre stessi disgusti, ma i gusti sono spesso i piaceri del corpo e raramente della mente.

Insomma, se vediamo le cose come stanno, il diversamente abile malato 'è la cartina di tornasole, perché tutto sia sempre privo di sole. Raramente l'ambiente riconosce lo stato di malgrado tutto è al disabile malato.

Quindi bisogna fare buon viso e cattivo gioco per essere riconosciuti almeno come mente e corpo, quando questi sono distinti, ma questo è raro. Infatti i problemi fisici influenzano l'umore non del disabile, ma dell'abile che ci vive a contatto.

Se di contatto si può parlare, in genere la gente teme sempre la differenza nella gente, figuriamoci di quelli che ormai sono perduti, irrimediabilmente perduti. Pensate alle malattie che non hanno una cura e che si trascinano a lungo, quelle che si dicono croniche e non sono mai toniche.

Nessuno ha tono, non ce l'ha il malato e se ce l'ha non glielo riconoscono. Non lo vedono veramente, come sempre, poi oggi lui è malato, quindi peggiorato. Non è neanche più una persona, ma spesso solo una “larva” umana.

Si trascina nel mondo e nel suo ambiente dicendo no alla gente, ma se anche dice si, il suo si è considerato un no e viceversa.

La cosa reale è che lui, il diversamente abile, ha perso il reame. Era un re o se donna regina, adesso non sta neanche su una poltroncina. Ci vuole una sedia bella robusta e, se se lo può permettere, o lo stato ha pietà di lui, gli tocca una sedia detta a rotelle che oggi è meccanizzata, quasi elettrica.

Se non vede, il diversamente abile, ha l'accompagno e questo vale anche se non può 19

deambulare liberamente. Insomma servito e riverito, qualcuno, educato, infatti fa anche l' inchino.

Se l'incapacità è mentale che succede? Oggi niente, ieri, l'attaccavano ad una macchina che somigliava ad un frullatore. La Merini, poetessa, l'ha provata ed è strano che poi sia diventata una delle poetesse italiane più famose.

Ma di disabili, se sono riconosciuti tali, hanno altri servizi succulenti: ambulanza servita e riverita. Gli infermieri a loro disposizione per bucarli dove non vorrebbero ma.......

Ecco che arriva il medico, qualche volta è quello di turno. Sono in ospedale e li mi dice che non è normale.

Strano medico è il primo che me lo dice, gli altri mi dicono che l'ospedale è fatto per il normale, quando si sente giù e vuole il morale su. Il fatto è che a forza di dire disabile è diversamente abile è meglio. Almeno puoi giocare a tanto peggio tanto meglio come fanno i politici.

Ma questi non ti hanno dimenticato, tu sei sempre un voto e sai com'è, un voto porta l'altro e alla fine votiamo tutti e oro ci vuotano le tasche, anzi svuotano quelle degli altri.

E cominciano a nascere le onlus, le fondazioni, le associazioni, i preti sono già pronti a darti la benedizione, qualsiasi sia la lezione che vogliono dari, tanto tu non li scarti, a qualcosa ti devi attaccare.

Pippo e Peppuccio, dicono, ma tutti quelli sms per aiutare i disabili o gli aspiranti disabili, come li contano? Non c'è risposta risponde Pippo che di queste cose se ne intende. Alla fine finisce sempre con un conteggio astratto, lui è stato impiegato all'istat e queste cose le conosce bene. Ora è in pensione, ma non gli manca l'azione.

Il pensiero ce l'ha fisso: ma tutti questi disabili o diversamente abili che dir si voglia perché non fondano un partito politico? Per lui questa è un'idea fissa, infatti questa cosa di malgrado tutto è non lo convince. Lui dice, per fare politica bisogna non essere e basta.

Peppuccio, che d'inverno gira col cappuccio, ragiona sempre caldo. Le sue cellule sono ben conservate e lui a questa storia del partito non ci crede. La sua posizione è chiara: se siamo visti come diversamente abili saremo troppo dentro all'idea del politico e non si capirebbe più la differenza perché in politica bisogna sempre essere diversamente abili.

Pippo non è d'accordo. Lui dice che una rappresentanza in parlamento sarebbe utile a giustificare i politici che sempre sono diversamente abili e che l'unica cosa che lui ci vede, Pippo, è che non si potrebbe più usare malgrado tutto è perché il politico non è per antonomasia.

Peppuccio gli dice, scusa Pippo, ma questo per antonomasia somiglia troppo a quella parola usata e stra usata, ma che tutti fingono di ignorare. Ho capito, tu vuoi dire mafia!

Ma che c'entra, cerchiamo di essere onesti noi veramente siamo diversamente abili invece loro sono sempre abili e questo non si può contestare.

Arrivano a parlare di appalti per le forniture, numerose e costose, qua ci vuole gente 20

non interessata alle cose, ma solo interessata all'interesse. Così si è più obiettivi. Le regioni, i comuni, gli ospedali, i medici, potrebbero tutti usufruire di quel federalismo che ancora non si è capito cos'è.

Le pensioni di invalidità non possiamo assegnarcele perché interessati, insomma la cosa sarebbe troppo complicata. Se poi i diversamente abili si chiamassero malgrado tutto è, a quel punto come sarebbe giustificato il partito?

Il primo requisito per stare in politica è quello di non essere e aver dolo l'interesse e come si giustificherebbero quelli che si facessero chiamare malgrado tutto è?

Insomma per essere politici bisogno sapere fare sempre la somma delle entrate, le uscite non ci sarebbero se non fittizie.

Ma che cosa vuol dire fittizio dice Pippo? Falso vuol dire risponde Peppuccio e i diversamente abili non possono essere malgrado tutto sono .

Ho capito, sei stato chiaro, i diversamente abili se colti in fragrante non saprebbero come darsela a gambe.

Una buona ragione per non fondare un partito. La politica come può aiutare i diversamente abili, forse con una maggiore attenzione alle prebende. Ma sarebbero sempre bende.

In fondo i problemi rimarrebbero gli stessi, l'amore per le persona sarebbe uguale.

Quello va cercato tra i parenti gli amici, gli altri uguali nella loro diversità.

Certo ci vorrebbe sempre l'aiuto dello psicologo, la mente va tenuta a posto e ci vuole un esperto. La solitudine rimarrebbe il problema dei problemi ed evitarla con gente normale sarebbe sempre difficile.

Ecco che scatta la solidarietà, solidali tra di loro, solidali con quelli che scelgono la solidarietà come stile di vita.

Chissà se la solidarietà mitigherebbe le ansie, le paure, le storture? Le abitudini degli altri sono diverse, come sono diverse le abitudine di tutti, almeno che non si scelgono quelli simili per vedute.

In questo il parlamento andrebbe bene, nessuno fa niente e tutti sono contro tutti. Il parlamentare può parlare, non è forse per questo che si chiama parlamento?

Dice Pippo, qua casca l'asino, e uno sordo muto come farebbe? Certo non parlerebbe, tanto quelli che parlano spesso sparlano solamente degli altri. Insomma potrebbe essere un vero colloquio tra sordi, e questa volta sarebbe vero.

Quella del parlamento non sta in piedi, ora dice Pippo mi viene in mente il testamento biologico tanto discusso dal nostro parlamento sotto il papa e la Svizzera che nel cantone più popolato, solo con un referendum ha dato il la non solo alla eutanasia assistita, ma di più l'aiuto ai suicidi che là sembra siano molti il 2% della popolazione, un numero veramente importante.

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Non capisco cosa c'entra questo con i diversamente abili? Peppuccio gli risponde è chiaro chissà quanti diversamente abili, magari con malattie croniche incurabili pensano di smetterla di dar ragione alla vita.

Questo succede anche con i detenuti in carcere, sono là per altri motivi. Solo diversamente abili alla vita e durante la detenzione qualcuno non gliela fa anche per i ritardi della giustizia qualche volta. Certo la cosa è diversa, ma una galera è la malattia cronica, e una galera è la detenzione per essere stato diversamente abile nella vita.

La cosa va riflettuta. C'è chi ha colpa e chi non ce l'ha tra questi. I diversamente abili classici spesso sono innocenti, quella innocenza che in fondo riesce a farti pietà per quanto è innocente. Gli altri nelle galere, hanno commesso quelli che si chiamano reati e sono stati condannati.

Ma le celle sono piccole e spesso ci stanno in troppi, mentre il parlamento è grande e le poltrone sono comode. I parlamentari vengono pagati, molto vengono pagati. Certo questo è giusto altrimenti dov'è il gusto di fare il parlamentare!

Certo prendono bei soldini e con una legislatura vanno in pensione con tutti gli agi. Ma si sa questa è la storia dell'uomo fin dalle catacombe, direte che queste hanno portato a san Pietro.

Pippo non gliela fa a seguire e dice che, in fondo sarebbe meglio contare solo quelli che sono abili , sarebbero di meno e facie quindi da contarli. Ma questa carrellata ha messo in luce parecchi aspetti di questo mondo che tutti si ostinano a pensare tondo.

Riflettendoci un poco ci rimane difficile scoprire quelli veramente diversamente abili.

Ma adesso si daranno da fare per scoprire chi sono questi veramente diversamente abili.

E agli altri daremo un altro nome, per esempio non abili, ma sensibili all'odore del denaro e saranno sicuramente tanti.

Bisogna sempre ricominciare daccapo col linguaggio che prende senso mentre lo abolisce. Ecco ci risiamo! E' meglio riderci su, se ti è capitato qualcosa cerca di non diventare come gli altri ti vedono, una cosa.

Allora i nomi diventano tanti e sembra che meno hai più nomi hai, mano a mano che si turba l tuo organismo diventa complicato chiamarti come curarti, sempre più complicato. Ora sappiamo che per esprimere quello che abbiamo dobbiamo essere, allora malgrado tutto è va bene, perché spiega, ma dopo gli altri? Quelli che non hanno capito cosa vuol dire essere, cosa pensano?

Un attore famosissimo,fece un film che ebbe molto successo. Aprì delle cliniche dove si applicava il suo metodo. Le cliniche ancora esistono, esiste anche l'attore. Il metodo è semplice, basta far ridere i ricoverati in ospedale.

Tutto migliorava, certo non c'erano sempre guarigioni definitive, c'erano solo miglioramenti d'umore che giovavano a tutti, qualsiasi fosse il problema.

Disabili, diversamente abili, cronici per malattia, cronici per incuria dei medici.

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Insomma c'erano tutti e non erano in vista, alcuni, purtroppo, questa non ce l'avevano, ma c'era qualcuno che li guidava.

Ora, sentite, sentite, che cosa è successo, la cosa ha avuto talmente tanto successo che a qualcuno è dispiaciuto. Chi era questo qualcuno vi chiederete? Bravi erano i soliti ignoti, non quelli di Totò, ma quelli che lucrano dai problemi altrui.

Volete sapere chi sono questi, se ci pensate troverete il burocrate. Questo lo troverete sempre e dovunque. Dite che quella è cosa vecchia, un'invenzione di Napoleone? E' vero, ma Napoleone c'è sempre, si trasforma, ma è lì.

Sempre basso, ma invadente con la gente. Certo non se la prende direttamente col malgrado tutto è, questo lo vede quando gli serve, poi lo butta. Insomma non è che lo butti proprio, non lo fa mai debuttare all'aria, lo tiene spesso chiuso in quelle case di riposo, dove uno non si riposa neanche per niente.

Ma si chiede Pippo 'sta sanità, deve essere privata o pubblica? Interessi di bottega dicono privata, perché il privato conosce le regole del buon far fruttare. Il pubblico ha lo stato dietro e non è neanche educato, le lezioni costano, la gente non studia e poi dicono malgrado tutto è proprio a quelli che chiamano con ipocrisia diversamente abili.

Loro, nello stato sono bravi a far fruttare, qua sono molto abili. Certo spesso sono aiutati dai preti. Li accompagnano nei santuari, li vanno a trovare negli ospedali per dargli l'estrema unzione, insomma l'olio in fronte per aprirgli le porte del paradiso.

Vedete quanto costano poco i privati ed i preti?

Il pubblico è troppo sbrigativo e non si accorge che i malgrado tutto sono, sono veramente. Lui pensa alla gente cosiddetta “sana” e danarosa. Questi possono fruttare, come se fossero un campo di mele.

Insomma tutte quelle carrozzine elettriche, neanche inquinano. Loro, gli abilissimi, non si accorgono che quei motorscooter elettrici possono essere utilizzati da tutti senza inquinare.

Certo poi la benzina chi la compera? Le automobili a chi le diamo? Insomma gli nonostante tutto sono almeno servono alla sanità, privata o pubblica, alle fondazioni, ne nascono sempre di nuove. Riusciamo a fare di tutto un mercato, anche per chi sta male o gli va male: lo possiamo chiamare questo un altro tipo di strozzinaggio?

Comunque l'ipocrisia si può e forse si deve battere e aggirare usando i nomi giusti con i giusti significati, visto che ce l'hanno dati. Allora malgrado tutto è non è un panegirico per nascondere, ma è un'espressione per chiarire senza interferire.

Alla fine basta chiedersi se alcuni problemi comportano per chi ce l'ha un problema e come gli altri possono essere d'aiuto senza interferire o senza ingiuriare. Sembra che, a parte le normali attenzioni che una società avanzata può avere. La ricchezza che, anche attraverso la tecnologia, si può avere.

La cosa migliore e più difficile sembra ridare umore alla vita che sicuramente cambia, non è quella di prima, ma questo è un altro fatto. Difficile sapere com'è la vita che uno 23

conduce, ci si abitua e l'abitudine è uno stordimento che uno non può mai dire non mi mento.

Ma quale dovrebbe essere allora la condizione di un malgrado tutto è? Di nuovo il mistero. Nessuno lo può dire è sempre una cosa individuale.

Il disegno di Dio è imperscrutabile dicono, ma chi lo dice? I pretaioli, nodi del pensiero che rispuntano sempre tra la gente. Guardiamo dentro il disagio del diversamente abile e troviamo la sua grande pazienza direte perché non può fare niente.

Infatti poco può fare, ma non illudiamoci che gli abili facciano di più e poi questo fatto di fare chi l'ha detto, uno può anche solo pensare e col pensiero far muovere un treno.

Però il nodo da sciogliere è stava meglio prima o sta meglio adesso? Oppure il prima ed adesso sono solo modalità che diamo noi al tempo.

Casi personali, ecco forse questa condizione è l massimo della personalizzazione. Ci abbiamo mai pensato a questo o deve essere solo un riflesso? Un riflesso allo specchio come fa Narciso? Oppure dobbiamo imparare a ragionare noi in un'altra maniera e sentire di più gli altri, tutti gli altri e dire a tutti, quando lo sentiamo, malgrado tutto sei!

Le coordinate, tutti coloro che nascono sani ce l'hanno poi può accedere che si perdano e non dobbiamo certo elencarne i motivi. Questi i preti li sanno: è sempre la volontà di Dio per loro, ma poi non spiegano altro, dicono e parlano. La parola ha il suo pregio, ma qual'è il vantaggio di parlare a vanvera con uno già provato dal destino?

Vantaggio per chi? Tornano le associazioni che sembra si preoccupino del diversamente abile e lo torchiano finché possono. In attesa del miracolo tutti, quelli che ci credono, sperano.

I santuari tornano ad essere gremiti, i santi aumentano, i miracoli si vedono ogni tanto qualcuno vince alla lotteria, almeno qualcuno ce lo dice. Comunque speriamo che si tratti di un malgrado tutto è, almeno il miracolo c'è e non è inventato.

Torniamo allo stato inteso come comunità di persone, certo tra queste ci sono anche i diversamente abili o i malgrado tutto è, ma chi sono gli uni e chi sono gli altri.

Questo è come essere o non essere che diceva Amleto, ma non sappiamo se era sincero.

Il dubbio è lecito soprattutto su questo argomento che vede l'uomo combattere con le sue fragilità. Fragile o forte dipende dalla sorte o da noi? Sempre domande tornano ad insidiarci. Domande, domande, sempre domande. I malgrado tutto è vuole delle risposte.

E che risposte vuole? Per esempio, potere dare l'esempio di pazienza, di sopportazione, sarebbe una grande lezione per tutti. Ormai sono tutti impazienti, vogliono, soldi, vogliono un bel lavoro, vogliono la sicurezza della pensione.

Lecito volere e lecito è sperare. Ma il diversamente abile cosa spera? Spera almeno di riuscire a colmare i vuoti che, ogni tanto, si formano nella sua testa e nel tempo che sembra non accorgersi di lui, passa uguale con la stessa velocità che riguarda tutti.

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Sbagliato, questo è sbagliato, il tempo dovrebbe passare diversamente, perché spesso loro sono più lenti e anche se hanno più tempo spesso la memoria è rimasta quella motoria di sempre.

Certo la tecnologia ha fornito supporti adatti per i meno adattati, ecco meno adattati!

Un altro modo definire la differenza forzata, meno adatti, ma a che a che cosa. In senso generale ed esistenziale tutto è cambiato, il futuro è cambiato, il presente è cambiato, ma rimane il passato che sta lì ad ricordare che poteva essere diverso cioè sempre uguale.

Ma non sarebbe stato banale? Forse si forse no, poteva anche andar peggio, peggio in che senso si chiede Pippo? Il peggio si risponde deve ancora venire è sempre alle porte.

Ma le porte sono strette, sono sempre strette, è la porta della vita che si stringe sempre.

Allora, dice Pippo, è meglio guardare avanti comunque? La risposta sembra facile, ma non lo è per niente. E' naturale guardare avanti, eppure proprio questo potrebbe essere il problema. Proprio come quei problemi che ci danno a scuola per farci sbagliare.

Il voto a scuola diventa brutto e il voto è voto, si può stimare, ma come diventa la mente per i diversamente abili si può stimare?

La mene è mente.

Quella del diversamente abile forse è più abile, perché, se non aggredita da psicosi pensa sempre, si affina, osserva meglio è più paziente. Lui è il nostro tempo col cervello, per questo è meglio parlarne come malgrado tutto è.

L'essere gli appartiene, non è distante da sé come capita a tutti in genere, distratti pronti a cadere negli anfratti della vita.

Distratti tanto da perdere proprio loro così detti fortunati perché non pensati come handicappati. L'essere proprio quello che dà dignità e diventeranno meno dignitosi e usciranno anche loro, qua per altri motivi.

Da quel malgrado tutto è.

Pippo è esterrefatto. Ha capito che malgrado tutto è può essere esteso anche a lui.

Proprio per questo la questione è la dignità personale che è individuale, certo uno si può anche associare.

Ormai esistono associazioni per tutto e di più. Addirittura c'è un'associazione che associa le associazioni. Certo l'associazione del malgrado tutto è si deve ancora formare. Forse sarà un po' più difficile perché credere di essere è difficile per tutti da quando esiste il mondo, questo non è fatto per accettare le differenze, ma solo per indicarle con l'indice.

Infatti esiste chi va a caccia delle differenze per mettere in evidenza le assenze. Già anche la prosopopea dà i suoi vantaggi, e svantaggi per i diversamente abili.

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Cosa dobbiamo dire ancora? Pippo e Peppuccio, si fanno la domanda senza potersi dare la risposta. Questa non è semplice.

Nessuna domanda ha una risposta facile. Eppure se il malgrado tutto è ha del supporti può insegnare empatia, simpatia, qualche volta modi di sopportare la vita. Poi gli altri non perdono mai nei suoi confronti quello sguardo ipocrita.

Ma non si può dire ipocrita, forse un misto tra mi dispiace, non so che fare, meglio a te che a me, inconscio. Che significa inconscio o l'avvertono o no.

Il finale è dicono Pippo e Peppuccio abbiamo trovato un nome nuovo malgrado tutto è.

Ora sappiamo che è, dobbiamo scoprire solo cosa, ma forse questo lo scopriranno ognuno per conto proprio: anche la differenza può avere il suo riscatto costante. Ma!!!

Alla fine siamo tutti uguali!

Cosa significa che alla fine siamo tutti uguali? Significa forse che la vera uguaglianza è solo quella. Però nonostante tutto è, può essere seguito dalla famiglia otre che dallo stato per le questioni burocratiche, laddove questo è previsto?

Sembra che in questo la famiglia sia lasciata da sola. E' previsto lo psicologo in qualche caso, ma perché è previsto, si chiede Pippo? Lo psicologo non serve quando c'è un vuoto di fondo che può essere chiamato assenza di amore?

Ora chi può sostituire la famiglia in questo? Non è che i problemi del malgrado tutto è non sono i problemi del nostro tempo, che mentre predica solidarietà e amore, questo lo destina solo alle cose tipo: automobili, telefonini, computer, etc, insomma tutto quello che la tecnologia ci propina?

Allora, in questo caso, l'amore ha preso la direzione dell'affetto per le cose, dimenticando le persone. Pippo non si rassegna, si dice, a allora questo vale per tutti e l'attenzione per il diversamente abile sarebbe addirittura moltiplicata per un nulla, per una cosa inesistente, l'amore per le persone. Certo capisce che questa è un po' un'esagerazione. E' un'altra la lezione. L'assurdo è IL PRINCIPIO DEL PRESENTE E QUESTO VALE PER TUTTO. Accidenti che discorso filosofico che esce fuori! Qui addirittura in mezzo c'è Beckett quello di aspettando Godot. Riflettiamo!

O aspettando diritti più civili? Di recente i disabili, cosiddetti diversamente abili, ribattezzati malgrado tutto è solo di recente da certa gente.

Hanno pensato che scioperare gli poteva servire perché il loro voto in politica ha un valore. Insomma i loro voti si contano come quello degli altri, è un'altra uguaglianza che hanno, se non gliela tolgono perché i tempi cambiano i potrebbe dare sempre fastidio a qualcuno, se uno non si sente nessuno.

Ma dove vanno quelli detti diversi a destra o a sinistra. Ritorna Gaber che su questo è stato chiaro, sapete che cosa ha detto alla fine: che in fondo era uguale!

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Accidenti questo Gaber la sapeva lunga! Come al solito nessuno o ascoltava. Erano in pochi nei teatri quando si esibiva. Ma nessuno era sulla carrozzella, perchĂŠ il teatro costa e anche Gaber costava quando si esibiva.

Poi siamo arrivati al malgrado tutto è, ora si tratta di capire solo cosa sono gli altri, ma lo appureremo. La pazienza, dice Pippo è il loro forte: possono fare poco, ma hanno tempo di pensare, gli altri potrebbero fare molto e non fanno in quanto a pensare, pensano tutti uguale.

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