Corriere Etrusco n.79

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EDITORIALE Ma davvero tutto è vanità?

I

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n questa settimana abbiamo osservato in val di Cornia quattro eventi che hanno mostrato, in modo particolare in quest’ ultima settimana, la baldanza del PD locale e delle sue ramificazioni istituzionali. Si parte con l'iniziativa dal titolo “Riforma degli strumenti urbanistici per una unità della Val di Cornia” che si è tenuta il 7 novembre a Suvereto nel quale sono stati invitati i rappresentanti di tutti i comuni (a guida PD, ndr.) eccetto che quelli di Suvereto, guarda caso guidato dalla lista Assemblea Popolare. Poi la triste vicenda del nuovo addetto stampa del sindaco di Piombino, scelto per “fiducia” in barba ai migliori curriculum d'Italia, e che speriamo non abbia prodotto l'infelice risposta inviata dal Giuliani alla stampa in risposta alle accuse di Coppola sull'argomento. Si continua con la vicenda dei quartieri. Una lotta intestina “sul nulla” nella quale un partito che si proclama “democratico” produce una delibera che «dispone dei diritti delle formazioni politiche derogando in maniera retroattiva a una norma chiara ed eseguibile». Se avete sbagliato prendetene atto, non cambiate le regole del gioco in corsa, non è bello. Per ultima la vicenda dei “Gianni Boys” che chiedono che anche il loro “amato” Anselmi possa partecipare alle primarie di federazione. Richiesta legittima che andrebbe allargata a tutti gli iscritti che ne facciano richiesta, in un partito che si chiama “democratico”. Detto questo a Piombino e in Val di Cornia si continua comunque a parlar d'altro per non affrontare i temi critici della città, che sono l'elevato indebitamento, un porto che senza SS398 sarà una cattedrale nel deserto, e per ultimo, ma non meno importante, una gravissima crisi siderurgica che ha fatto chiudere altoforno, acciaieria e cokeria in una sola estate, senza che ne istituzioni, ne partito di maggioranza “assoluta”, siano intervenuti nel modo incisivo che la situazione invece avrebbe richiesto. Giuseppe Trinchini

Venerdì 7 novembre 2014, Numero 79 - Anno II Redazione Via G. Bruno 22, Piombino (LI) stampato su carta riciclata

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Il PD «commissaria» i quartieri Approvata tra forti proteste delle opposizioni, la delibera retroattiva dei quartieri Alla fine è stata approvata con i voti della sola maggioranza (Pd, Spirito Libero e Sinistra per Piombino) la delibera che «interpreta» l’articolo 12 comma quinto del regolamento dei consigli di quartiere. Il testo normativo in questione recita in maniera imperativa: «Nel caso una o più formazioni politiche non ritengano di presentare le proprie indicazioni o comunque non rispettino i tempi previsti, si procede all’assegnazione dei seggi vacanti tra le altre formazioni politiche sempre rispettando il quoziente elettorale». Il Pd ha presentato la sua lista con 18 giorni di ritardo per suoi problemi interni e questo doveva significare la decadenza del partito di maggioranza relativa dai consigli di quartieri, la delibera ad partitum permette di rimettere in pista il Pd per la formazione dei Consigli di quartiere. L’assessore Claudio Capuano ha respinto le critiche delle opposizioni dicendo che «non possiamo tenere fuori dai quartieri il partito che ha preso il 49% dei voti alle ultime amministrative.» Una spiegazione che ha incontrato una forte e tenace opposizione da parte di Rifondazione Comunista, Movimento 5 Stelle, Un’altra Piombino (SEL) e Forza Italia e ha suscitato imbarazzo anche negli alleati di Spirito Libero e Sinistra per Piombino. Fabrizio Callaioli (PRC) ha definito la deli-

bera come «una cosa abominevole, un’aberrazione giuridica. Il testo è chiaro e la norma è perentoria in quanto prevede una precisa sanzione, ovvero la decadenza.» Massimiliano Santini (Movimento 5 Stelle) sottolinea l’assenza dell’assessore Paola Pellegrini (Pdci) insinuando una dissidenza in seno alla giunta comunale e specificando che « abbiamo proposto di formare una lista di persone socialmente e culturalmente impegnate da cui estrarre a caso, in piazza, i nominativi. Vi diffidiamo dall’approvare questa delibera». Su questa diffida si è accesa una baruffa con il capogruppo del Pd Ilvio Camberini che ha parlato di minacce e offese gratuite. Rinaldo Barsotti, spiegando le ragioni del Pd ha aggiunto: «ci offendete senza motivo quando parlate di atto abominevole. Ma per fortuna dell’Italia il 41% degli elettori a livello nazionale non la pensa così.»Il Movimento 5 Stelle non

si rassegna: subito dopo l’approvazione da parte della maggioranza della delibera i penta stellati hanno convocato una conferenza stampa con il parlamentare toscano Massimo Artini. Alla nostra domanda se intendesse presentare una interrogazione parlamentare, Artini ha risposto: «Innanzitutto ricorreremo a prefetto e Tar e poi, visto che il Segretario comunale risponde al Ministero dell’Interno, non escludiamo anche di portare in parlamento questa brutta faccenda con una interrogazione al ministro Alfano. Di sicuro la cosa non può finire qui, è un fatto di principio.» Una delibera, quindi, che divide fortemente la città e la politica toscana e che renderà, con ogni probabilità, ancora più rovente l’imminente campagna elettorale per le regionali del 2015. Andrea Panerini Per leggere tutti gli articoli clicca su CorriereEtrusco.it


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