ilgiornaGiulio_3

Page 1

N.3 GIUGNO 2024 Momenti condivisi. Momenti condivisi.

Favoriamo la creatività, consolidiamo l’unità e incoraggiamo la crescita dei nostri alunni con progetti comuni. Accendiamo fuochi.

L’incontro di due personalità  è come il contatto  tra due sostanze chimiche; se c’è una qualche reazione, entrambi ne vengono trasformati.

La Giulio Romano illuminata a festa

Viva viva il Tredesìn!

La biblioteca di Giulio Romano

Il valore delle parole Il rosa che unisce

In seconda A la parola all’ordine del giorno è “condivisione”

Tanti pezzi, un’unica grande squadra

Noi e gli altri

INDICE

Oltre le parole, il nostro mondo di simboli

Gita al museo egizio di Torino

“Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme un progresso, lavorare insieme un successo” 7 8 10 13 19 21 25 29 33 36 43 47

Tutti in scena

www.icsbarozzi.edu.it
Luce che illumini la via infondi in tutti l’allegria, chiunque segue la tua scia respira un poco di magia.” “

La Giulio Romano illuminata a festa

Natale è il momento dell’anno in cui il tempo subisce una sospensione. È vissuto come attesa in cui presente, passato e futuro si fondono. La sua atmosfera, le sensazioni, l’attesa (che anche gli adulti vivono rievocando il Natale sperimentato da piccoli), viene sentita in modo particolare dai bambini che la ritrovano come momento da condividere con la famiglia ma anche con compagni e insegnanti. Quest’anno la nostra scuola ha deciso di dare forma a quest’atmosfera illuminando la scuola con grandi vetrate colorate. Ne è venuta fuori una cosa spettacolare, dall’effetto magico, tanto da incuriosire i passanti che per un attimo sospendevano la corsa allo shopping e fotografavano la nostra scuola. Quasi fosse uno di quegli enormi alberi addobbati che si vedono in quel periodo in città. Un lavoro comune in cui, ogni classe del nostro plesso, ha realizzato un pezzettino che è andato a comporre il lavoro finale. Insomma, la somma di

molti addendi per ottenere il risultato. Una vera condivisione nella quale è stato importante l’impegno di tutti e di ciascuno. Ma non è finita! Presi dall’entusiasmo natalizio, ogni bambino ha realizzato la propria lanterna con la stessa tecnica delle vetrate, nella lanterna è stata messa una lucina a batteria e… in un pomeriggio neanche tanto freddo, al tramontare del sole, tutti i bambini, le famiglie, gli insegnanti della Giulio Romano hanno sfilato sui marciapiedi delle strade vicino alla scuola.

Un enorme serpentone colorato di lanterne che cantava e che gli abitanti del quartiere salutava dalle finestre. È stato il nostro modo per augurare a tutti “Buon Natale”, per vivere insieme quella ritualità che si ripete ogni anno in quel periodo. Illuminando la via.

www.icsbarozzi.edu.it 7

VIVA VIVA IL TREDESÌN!

Quando ride in cielo il sole, quando sbocciano le viole, tante fronde, tanti fiori, bancarelle di colori.

Per adulti e piccinin, è arrivato il Tredesìn. ”

Eh sì, quando il sole ride nel cielo ma anche le nuvole lo dipingono, arriva il Tredesìn. La festa del quartiere piena di bancarelle di fiori che ne fanno, soprattutto, una festa di colori. E il Tredesìn arriva, sempre, ogni anno, anche nella nostra scuola. Un momento intenso, di partecipazione collettiva di tutte le classi. È il momento in cui l’arte si impossessa di spazi e tempi, a scuola, il momento in cui tutti sono all’opera per realizzare, ogni anno, qualcosa di unico e di bello da esporre, per esserci, per partecipare, per rinnovare l’unione e la condivisione con il nostro quartiere. È un momento di appartenenza, per tutti. Quest’anno abbiamo scelto di realizzare dei grandi fiori di stoffa con la tecnica patchwork. Abbiamo raccolto stoffe colorate per rendere l’idea della primavera in arrivo, le abbiamo tagliate e poi assemblate. È stato bello vedere i bambini accostare i colori,

cucire, incollare, dar forma ad un fiore e, nel momento dell’esposizione, dimenticarsi della fatica per realizzarlo ma sentirne quasi il profumo oltre la stoffa.

Abbiamo abbinato ai nostri enormi fiori di stoffa delle poesie giapponesi, gli haiku, dalla struttura molto semplice: tre versi e diciassette sillabe, secondo lo schema 5-7-5. Un modello breve-lungo-breve.

Purtroppo, però, quest’anno il sole non ci ha proprio sorriso e, le nuvole, nella domenica del Tredesìn, hanno deciso di grondare di acqua, tanto da non far svolgere la festa e la fiera dei fiori.

Le nostre composizioni artistiche, però, erano comunque lì, bagnate ma profumate, di quel profumo particolare di cui sanno solo i bambini.

www.icsbarozzi.edu.it 9

La biblioteca di Giulio Romano

La nostra biblioteca negli ultimi anni ha subìto dei grossi cambiamenti.

Grazie alla collaborazione con i genitori sono stati sostituiti i vecchi arredi e sta sempre più diventando un luogo bello e accogliente in cui ogni bambino può sentirsi accolto. Quest’anno abbiamo aderito all’iniziativa io leggo perché e grazie alla grande adesione da parte delle famiglie al progetto, la nostra biblioteca si è arricchita di titoli nuovi e albi illustrati all’avanguardia. Il team di insegnanti si occupa di aggiornarsi con i migliori libri del momento, vincitori di premi importanti e che possano garantire ai nostri alunni letture intense e arricchenti. Due giorni a settimana lo spazio biblioteca è aperto alle classi, le quali

possono prendere in prestito i titoli che scelgono liberamente o guidati dagli insegnanti presenti.

Aperta a tutte le occasioni di lettura in grande gruppo la biblioteca diventerà sempre più un luogo vivo in cui entrare in contatto con la bellezza delle parole.

Ogni anno la nostra scuola aderisce al progetto del Sognalibro di Andersen e invia alla redazione della rivista i migliori prodotti interamente realizzati dai bambini. Il team della biblioteca, insieme all’associazione genitori e ai colleghi della sede di Barozzi organizza una premiazione interna che valorizza i Sognalibri più belli. È un momento emozionante di condivisione e di bellezza che i nostri alunni vivono annualmente.

10

PRIMA A e B

Il valore delle parole

Attraverso la poesia di Albero Alfabeto dei Leo Lionni abbiamo ritrovato il percorso fatto in questo primo anno di scuola. Le letterine, unendosi, prendono forza e formano parole anche importanti con le quali trasmettere il proprio messaggio.

Ciascuno ha dato la propria parola per costruire un messaggio collettivo che è diventato la nostra parola d’ordine.

www.icsbarozzi.edu.it 13
18

Il rosa che unisce

Noi bambini delle classi prime abbiamo partecipato al concorso

Biciscuola-Giro di Italia. Abbiamo ideato e realizzato dei cartelli stradali con la mascotte del Giro lupo Wolf. I nostri cartelli: senso unico, attenti al cemento, attenzione animali in strada, divieto di accesso, stop alla guerra, attenzione ponte rotto, attenzione padroni maleducati, attenzione attraversamento lupi scolari, albergo per lupi ciclisti.

Diciamo tutti insieme: se andiamo con la bici siamo più felici!

www.icsbarozzi.edu.it 19

SECONDA A

In seconda A la parola all’ordine del giorno è “condivisione”

Rientrati in classe quest’anno abbiamo trovato il nostro caro amico il signor Sole, che ci ha salutato e invitato alla scoperta di luoghi ed esperienze bellissime da condividere insieme attraverso un viaggio con tanto di biglietti per salire sulla mongolfiera. Basta chiudere gli occhi e si vola. Di sicuro dove andremo, presto lo scopriremo.

Buon viaggio!

www.icsbarozzi.edu.it 21

…e infatti la mongolfiera è atterrata a “Cascina Murnee” per condividere l’esperienza della trasformazione dell’uva in vino.

Dopo l’osservazione diretta, la mongolfiera ci ha riportato in classe per verificare l’esperimento, come dei veri scienziati, della trasformazione dell’uva in vino.

Così ci siamo messi subito a lavoro.

22

Abbiamo imparato anche ad osservare, registrare le fasi della fermentazione in tabella: Che stupore! Il gas sprigionato dal mosto ha gonfiato il palloncino!Siamo dei veri scienziati che lavorano ad una scoperta. È proprio bello imparare sperimentando e condividendo le stesse emozioni e conoscenze.

www.icsbarozzi.edu.it 23

Tanti pezzi, un’unica grande squadra

In classe abbiamo letto il libro Che cos’è la scuola? che ci ha fatto riflettere sull’importanza di essere un gruppo unito, di collaborare, di aiutarsi, di essere un’unica grande squadra di cui ciascuno di noi è un pezzettino. Dalla nostra conversazione sono emerse parole importanti.

Eccone alcune:

www.icsbarozzi.edu.it 25
SECONDA B

Anche Gianni Rodari, con la poesia Proverbi, ci ha fatto ragionare su quanto sia bello condividere con compagni e amici oggetti, idee, esperienze. Abbiamo imparato a scrivere in verticale, sperimentando un gioco di parole chiamato acrostico.

Non è stato facile ma, confrontandoci e collaborando, ci siamo riusciti.

00
www.icsbarozzi.edu.it 00
00

TERZA A

Noi e gli altri

Gli alunni hanno svolto in piena autonomia dei lavori durante le ore di educazione civica e di arte.

Durante le attività, hanno espresso tutte le loro opinioni al riguardo, scrivendo e condividendo le loro idee e i loro sentimenti. Hanno associato la condivisione alla solidarietà e sperimentato nei lavori di gruppo tutto ciò che è venuto fuori dalle loro idee e dai loro pensieri, secondo le regole di tanti divertenti giochi linguistici.

www.icsbarozzi.edu.it 29
Condividere è il mio verbo preferito ” “

TERZA B

Oltre le parole, il nostro mondo di simboli

Nella nostra classe, impariamo a stare insieme e a comunicare in modi speciali.

Partendo dalla poesia Promemoria di Gianni Rodari i bambini danno nuova vita a ogni parola attraverso immagini.

Con la loro creatività, semplificano le parole in simboli chiari e immediati, rendendo la comunicazione un’avventura piena di scoperte e accessibile a tutti. I lori disegni creano connessioni profonde, trasformando i bambini in artisti della comunicazione.

Con questa attività ognuno ha potuto riflettere sull’importanza della Comunicazione Aumentativa e Alternativa.

www.icsbarozzi.edu.it 00

Condividere sì,

è una bella cosa, però è molto faticoso quindi per farlo ci dobbiamo impegnare. ”

Per me condividere un linguaggio

“ Condividere ti dà gli amici, la cosa più bella della vita.

è un momento per conoscere qualcuno per stare insieme. ”

Condivisione vuol dire stare con qualcuno a cui si vuole bene e in quel momento mi sento felice. ” “

Per me condividere un nuovo linguaggio significa aprire spazi a nuove persone. ”

QUARTA A e B

Gita al museo egizio di Torino

Mercoledì 13 dicembre, noi delle quarte, siamo partiti dalla scuola

Giulio Romano per andare a Torino a visitare il museo egizio. Siamo saliti su un pullman che ci ha portati a destinazione dopo circa due ore di viaggio: all’interno del pullman l’autista ci ha preparati al clima torrido e arido egizio alzando la temperatura del climatizzatore a 100°, tant’è che qualcuno di noi vedeva il pavimento ricoperto di sabbia e, al posto delle auto, superavamoi cammelli in autostrada. Non vedevamo l’ora di arrivare a Torino.

Alle 10:30 circa siamoarrivati nella città che ospita il museo egizio, il secondo più grande del mondo. Scesi dal pullman, abbiamo camminato in fila nel centro di Torino che ci è sembrata una città molto antica e dolce (città dei gianduiotti). Una volta arrivati al museo, siamo stati accolti dal personale interno che ci ha accompagnati in un luogo dove abbiamo posato i nostri zaini e giubbotti. Successivamente si sono presentate a noi le nostre guide che ci hanno

dato degli auricolari in modo da sentire meglio la loro voce durante il tour. La prima tappa del nostro percorso “egiziano” è stata vedere e capire le fasi della mummificazione e come questa si sia evoluta nel tempo. È stato emozionante vedere dal vivo il primo esemplare di mummia messa in posizione fetale sul fianco sinistro, all’interno di una buca scavata nella sabbia. Sembrava stesse dormendo. Il calore della sabbia ha permesso che si conservasse fino a noi. “Pensate com’è stato scomodo stare così per 2000 anni nella stessa posizione!”

Sapete perché il corpo è riuscito a mantenersi, senza decomporsi, per tutti questi anni? È proprio grazie al clima caldo dell’Egitto!

Dopo questa mummia abbiamo visto i primi sarcofagi che non erano come ce li immaginavamo perché erano dei vasi in cui conservare il corpo.

I sarcofagi però erano costituiti anche da contenitori a forma di uomo in cui veniva riposto il defunto.

36

Gli uomini avevano tre sarcofagi invece le donne ne avevano solo due.

CURIOSITÀ: il corpo della mummia si trova dentro un sarcofago che poi viene messo dentro un altro sarcofago per proteggere il defunto durante il viaggio per l’aldilà. I vari sarcofagi erano posizionati a matrioska. Uno delle fasi della mummificazione riguardava togliere gli organi interni del defunto e metterli in dei vasi

detti Canopi.

La guida ci ha spiegato che gli Egizi, prima di morire, facevano scrivere sul proprio sarcofago quello che volevano avere ogni giorno nell’aldilà. Inoltre, all’esterno di ogni sarcofago erano dipinti due occhi che avevano lo scopo di spaventare i ladri intenzionati a rubare i gioielli della mummia.

In Egitto, i ricchi si facevano costrui-

38

re 365 statuine che venivano deposte all’interno della tomba e sostituivano il defunto nel lavoro che lui avrebbe dovuto svolgere in eterno. Vi diciamo anche che, man mano che ci spostavamo nelle varie sale, trovavamo sarcofagi più recenti.

ALTRA CURIOSITÀ: in Egitto, due divinità pesavano il cuore della persona morta: se il cuore pesava meno o uguale ad una piuma, il defunto

poteva andare nell’aldilà perché in vita non aveva commesso tanti peccati; se il cuore pesava più della piuma significava che quella persona, in vita, aveva commesso molti peccati e il cuore veniva mangiato da una creatura con zampa di leone, testa di coccodrillo e il corpo da ippopotamo, cioe’ l’insieme degli animali piu’ pericolosi di tutto l’Egitto. Infine nell’ultima tappa del nostro

www.icsbarozzi.edu.it 39

percorso nel mondo egizio, abbiamo visitato la sala che si trova stampata nel nostro libro di testo.

In questa sala abbiamo visto una statua di una divinità egizia con testa da leonessa e corpo da umana ed era onorata perché era così malvagia da poterli ferire e nei templi c’erano 365 statue sedute quando gli egizi onoravano questa divinità di notte e 365 in posizione eretta quando veniva onorata di giorno.

Inoltre, c’era una statua che ci ha molto colpito perché era alta cinque metri e pesava cinque tonnellate:

“Chissà quanta roba ha mangiato!”

Una volta terminata la nostra visita, abbiamo ritirato zaini e giubbini e...

via, fuori a mangiare il nostro pranzo (per terra!). Pure i piccioni avevano fame perché si avvicinavano troppo ai nostri panini e gran parte di noi li rincorreva.

Dopo il pranzo, abbiamo camminato per circa 5 minuti per raggiungere il nostro pullman così tanto desiderato. Inutile dirvi che il caldo egizio c’era ancora...

Alle ore 16:50 siamo arrivati a scuola dove ci aspettavano i nostri genitori.

E’stata una gita meravigliosa, interessante e nuova.

La consigliamo a chi ha voglia di scoprire l’antichità e la storia di una civiltà che ha fatto la storia.

40

IDEAZIONE: insegnanti e alunni della 5aA

TESTO e REGIA: ins. A. Mascia

AIUTO REGIA: ins. D. Sangiovanni, M. Ricordo, E. Orilia

SCENOGRAFIA: insegnanti e alunni della 5aA

LUCI E SUONI: ins. E. Orilia

COSTUMI: genitori della 5aA

ADATTAMENTO in LIS: ins. M. Ricordo

INTERPRETE in LIS: ins. C. Laquintana

42
MONACA DI MONZA
AGNESE AZZECCAGARBUGLI BRAVO BRAVO
CARDINALE BORROMEO DON ABBONDIO DON RODRIGO FRA’ CRISTOFORO GERVASO INNOMINATO LUCIA ALESSANDRO MANZONI NARRATORI PERPETUA RENZO TONIO

“Or bene” gli disse il bravo all’orecchio, ma in tono solenne di comando, “questo matrimonio non s’ha da fare, né domani, né mai.”

Tutti in scena

Tutto è nato per gioco, leggendo il testo “I promessi sposi” versione ragazzi quando la maestra ci ha chiesto quale era il nostro personaggio preferito e ognuno di noi ne ha scelto uno. Poi, un lunedì pomeriggio, i nostri compagni di alternativa, sono tornati in classe con il copione: avevano aiutato le nostre insegnanti a batterlo al computer. Abbiamo così scelto i ruoli ma ci serviva una sala per provare e potevamo farlo solo in un’aula della scuola, un’aula in cui non c’è niente (ma proprio niente) di teatrale. Sono così iniziate le prove e, subito dopo, la ricerca degli oggetti che ci servivano. Poi abbiamo cominciato a pensare alla scenografia. Ci servivano, però, ancora i costumi: a quel punto è iniziato uno scambio pazzesco di scarpe, foulard, vestiti, cappelli… Eravamo quasi pronti. Ormai ci sentivamo dei veri attori e ci sarebbe voluto un

vero palcoscenico per recitare. I nostri genitori lo trovarono! Non restava che trovare il coraggio di salirci sopra e andare in scena. E ci bastò guardarci negli occhi per capire che quello lo avevamo già!

QUINTA A
“Un grazie di cuore ai genitori della

classe per averci permesso di andare in scena su un vero palcoscenico”.

Mettersi insieme è un

inizio, rimanere insieme un progresso, lavorare insieme un successo ”

Tutto è iniziato quando abbiamo studiato i Greci e la maestra Maria Rosa ci ha proposto di approfondire gli argomenti più importanti con delle ricerche da svolgere in classe divisi in gruppi. Prima di iniziare la maestra ci ha spiegato passo passo come si sviluppa una ricerca e quali strumenti utilizzare per trovare tutte le informazioni necessarie. Siamo stati in biblioteca e abbiamo preso tutti i libri di storia e sui Greci. In seguito sono stati creati i gruppi e assegnati gli argomenti: Tosca, Paola, Matteo, Alessandro e Chiara si sono occupati dell’arte in genere e, soprattutto, degli edifici più importanti che si trovavano ad Atene; Olivia,

Valentino, Tito e Andrea hanno cercato notizie sui personaggi greci che si sono distinti nelle scienze e nella filosofia; Giulia, Diego, Mia e Francesco si sono dedicati agli sport e alle Olimpiadi; Lorenzo, Alina, Mattia e Leonardo hanno lavorato sul teatro e Clio, Agnese e Sebastiano hanno approfondito la religione gli dei. All’interno dei gruppi ognuno aveva un compito (selezionare gli argomenti, rielaborare le notizie trovate, cercare le figure, ecc.) e tutti hanno contribuito.

E’ stata un’esperienza bellissima, cooperare è stato molto gratificante e stimolante. Non vediamo l’ora di ripetere l’esperienza!

www.icsbarozzi.edu.it 47
ICS JACOPO BAROZZI MILANO

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.