Il Sommelier NR.4/08

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News dall’Italia

Vino da salotto nel salotto di Torino Siamo in uno dei tanti salotti di Torino, piazza Carlo Alberto, bellissimo spazio nato dalla chiusura del giardino di Palazzo Carignano con un padrone di casa insolito, il Moscato, antico vitigno dal fascino aristocratico che accompagna i nostri momenti più dolci. Si è appena concluso il Moscato Wine Festival, ottava edizione di una manifestazione promossa ed organizzata dall’Associazione Gowine per celebrare un vino ricco di storia, cultura e tradizione diffuso non soltanto in Italia ma in molti paesi del mondo. Il Moscato, come dicono alcuni recenti studi di ampelografia genetica, è il progenitore di tutte le uve, sebbene la sua terra d’origine sia la Grecia in Piemonte cresce bene e ha dato origine ad una particolare varietà conosciuta come il Moscato Bianco di Canelli. 10.000 ettari, suddivisi in 52 comuni situati nelle provincie di Cuneo (45%, soprattutto nella zona di Santo Stefano Belbo), il 40% nella provincia di Asti (zona di Canelli) il 15% in quella di Alessandria (zona di Strevi), ben 12milioni di bottiglie, una docg dal novembre del 1993. Nella grande famiglia del moscato sono comprese varietà diverse dallo Zibibbo di Pantelleria al Moscato Giallo; ed una serie numerosa di

sottovarietà di Moscato Bianco, distinte in virtù del luogo di coltivazione: dei Colli Euganei, di Montalcino, di Trani, di Siracusa, di Tempio, di Frontignano, o con altre denominazioni: Moscatelo Douro, Muscateller, Weisser Muscateller, Gruner Muscateller, Weisse Muscaten Traube. Stesso vitigno, tanti vini con personalità diverse che sono stati presentati nella Grande Enoteca del Moscato Italiano ed in quella del Mondo. Oltre 200 le etichette in degustazione di tutte le Regioni italiane e di 15 Paesi di tre diversi continenti con un ricco programma di degustazioni guidate per dare modo agli appassionati di approfondirne la conoscenza. Parlando di vini aromatici non poteva mancare una sezione dedicata agli “altri vini aromatici” e pensando al Piemonte il Brachetto d’Acqui, importante docg dall’intenso profumo di rosa, che era ospite d’onore nei salotti dell’Ottocento. Non potevano mancare le proposte golose a cura dei Maitres dell’Associazione Nazionale Arte in Tavola – Piemonte che hanno preparato alcuni dessert con la tecnica della cucina flambé accompagnati dal Moscato. Per chi vuole approfondire le sue conoscenze, la Produttori Moscato d’Asti Associati ha pubblicato una

interessante monografia dal titolo “Asti L’aroma della tradizione” che ne descrive tutti i contorni con la passione del vignaiolo.

Momenti dolci con il Moscato, sicuro, mi piace ricordare le parole di Mario Soldati per provare altre emozioni: “Confesso di avere sempre avuto un debole per il Moscato. Lo trovo adatto al dessert, e alle merende specialmente quando vi partecipano i bambini: ma, soprattutto, mi va con salame crudo e fresco, tagliato a fette spesse, per spuntini verso le undici di mattina. Come ? Un vino dolce e leggero col salame? Provare per credere...”

Marcello Masi miglior comunicatore del vino e del cibo al Mondo Per la prima volta in un concorso mondiale veniva assegnato il titolo di Miglior Sommelier Comunicatore del cibo e del vino al Mondo. pagina 50

L’ambito riconoscimento è stato assegnato il 24 maggio 2008 - nella splendida cornice dell’Hotel Hilton Cavalieri di Roma - all’interno del Il Sommelier - Anno XXVI - n. 4/2008


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