Il Sommelier n.4 luglio/agosto 2012

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aspetto fondamentale legato alle Doc è il sistema dei controlli, che assume particolare rilevanza se si considera che molto vino siciliano è venduto sfuso e imbottigliato nel Nord Italia, con controlli molto limitati. Sarà l’Istituto regionale della Vite e del Vino a vigilare sulla Doc Sicilia. Sa operare molto bene, e garantirà uno standard di qualità altissimo”. E di una Sicilia al “plurale” dei vini aveva parlato proprio il direttore generale dell’Irvos, Dario Cartabellotta, sottolineando la vivacità commerciale dei produttori siciliani che oltre lo Stretto di Messina (leggi Vinitaly, Salone del Gusto, fiere internazionali) riescono a dare una visione di unità, anche in vista proprio dell’arrivo della Doc Sicilia. E che la nuova Doc porterà certamente i benefici sperati sia alle aziende produttrici che ai consumatori ne è convinto il presidente di Assovini Sicilia, Antonio Rallo, poiché il disciplinare approvato tutelerà anche i piccoli territori e le piccole Doc già esistenti, con la ulteriore novità della Igt

blanc, Pinot grigio, Nero d’Avola, Perricone,

“Terre Siciliane” (anch’essa targata novembre

Nerello cappuccio, Frappato, Nerello mascale-

2011), che sarà un’importante realtà dell’Isola.

se, Cabernet franc, Merlot, Cabernet sauvignon,

Le tipologie che possono rientrare nella nuova

Syrah, Pinot nero Nocera, Mondeuse, Carignano

Doc sono quelle del Bianco, anche nella tipologia

e Alicante: almeno l’85% del corrispondente vi-

vendemmia tardiva (con vitigni Insolia, Catarratto, Grillo, Grecanico, da soli o congiuntamente, per almeno il 50%); Rosso, anche nelle tipologie vendemmia tardiva e riserva (Nero d’Avola, Frappato, Nerello mascalese e Perricone, da soli o congiuntamente, per almeno il 50%); Rosato (Nero d’Avola, Frappato, Nerello mascalese e Perricone, da soli o congiuntamente, per almeno il 50%); Spumante bianco (Catarratto, Inzolia, Chardonnay, Grecanico, Grillo, Carricante, Pinot nero, Moscato bianco e Zibibbo, da soli o congiuntamente, per almeno il 50%); Spumante ro-

tigno; possono concorrere, per un massimo del 15%, le uve di altri vitigni, a bacca di colore analogo, idonei alla coltivazione nella Regione Sicilia con l’indicazione delle menzioni di due vitigni di cui all’art. 1, nel rispetto delle specifica normativa comunitaria. Significativo, infine, all’articolo 9 del disciplinare, il forte legame sottolineato tra l’uomo e la vite nel territorio siciliano, sin dalla preistoria e che rende bene l’idea di ciò che il vino rappresenta per l’Isola: “La millenaria storia vitivinicola di questo

sato (Nerello Mascalese, Nero d’Avola, Pinot nero

territorio, dalla preistoria fino ai giorni nostri, –

e Frappato, da soli o congiuntamente, per alme-

si legge – attestata da numerosi documenti, è

no il 50%); con la specificazione, infine, di uno

la generale e fondamentale prova della stretta

dei seguenti vitigni: Inzolia, Grillo, Chardonnay,

connessione ed interazione esistente tra i fattori

Catarratto,

umani e la qualità e le peculiari caratteristiche dei

Carricante,

Grecanico,

Fiano,

Damaschino, Viogner, Muller thurgau, Sauvignon

vini della Doc Sicilia”.

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