Fdc08bis agosto2013

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Varie 10. Atti di volgarità e insulti del leader dei fratelli contro i simboli del paese. 11. Foto che mostravano come nelle barricate dei Fratelli musulmani vi erano ogni genere di armi leggere e pesanti. 12. Distruzione del patrimonio culturale, di monumenti come a piazza Nahda di fronte all’università e nei musei. 13. Definire colpo di stato la deposizione di Morsi da parte dell’esercito. 14. Rendere la vita impossibile agli abitanti della zona in cui si riunivano con controlli dei cittadini, infastidivano donne e ragazze, chiasso giorno e notte, sporcizia insoportabile per mancanza di servizi igienici. 15. Partecipazione obbligatoria delle donne al Gihad, il Gihad del Nikah (obbligo per le donne a offrirsi ai manifestanti per incoraggiarli a resistere contro la polizia). Donne uccise per essersi rifiutate. 16. Presenza di stranieri appartenenti al Qaeda e a Hamas. Invogliare i più poveri a prendere parte alla manifestazione con la promessa di cibo e soldi. 17. Provocazione e ricerca di scontro con i militari e la polizia per apparire vittime e martiri agli occhi del popolo e del mondo. Spari contro i propri sostenitori per accusare esercito e polizia, facendo della TV alJazirah il loro canale di informazione falsificando video e filmati. Dopo tante pressioni esterne sull’esercito, il generale el-Sissi chiese al popolo di scendere nelle strade il 26 Luglio 2013 per delegare l’esercito a combattere contro il terrorismo. Ancora una volta oltre quaranta milioni di Egiziani dimostrarono a sostegno dell’esercito. I tentativi di mettere fine alle barricate dei Fratelli musulmani. Il Presidente Mansur ha preso diverse iniziative per mettere fine alle barricate innalzate da uomini armati e ha chiesto a mediatori interni ed esterni di convincere i

Fratelli di accettare di negoziare, ma senza risultato. Si sono mostrati sempre intransigenti e non accettavano se non il ritorno di Morsi come presidente. Uno dei loro leader ha dichiarato: “Vi governiamo o vi uccideremo”. El-Baradey, vice presidente, che tanti ritengono fedele della politica americana, aveva l’ordine di aiutare i Fratelli musulmani a governare per questo chiedeva di non intervenire con la forza per mettere fine alle barricate. Era stato scelto dai giovani ribelli come rappresentante della rivoluzione, ma ha tradito la rivoluzione e i giovani e ha dovuto dimettersi. Le tappe della fine dell’assedio armato. Alle ore 6.41 del mattino del 14 Agosto 2013. dopo più di otto settimane d’attesa paziente, le truppe della polizia sono intervenute per mettere fine alle barricate. Tra le 7.00 e le 8.00 ha predisposto una via di evacuazione e ha assicurato ai manifestanti un’uscita sicura. Con altoparlanti la polizia ha chiesto ai Fratelli di lasciare la piazza e ritornare alle loro case e alle loro attività in tutta sicurezza. La risposta è stata di rifiuto. La polizia ha usato il gas lacrimogeno per disperdere i manifestanti. In questo momento i Fratelli hanno agito da terroristi. I franchi tiratori hanno aperto il fuoco da diverse posizioni contro gli agenti della polizia, provocando una quarantina di morti e diverse decine di feriti. Dopo due ore di scontri la polizia è riuscita a sgomberare i manifestanti. Sul posto ha trovato munizioni, pistole, armi pesanti, contratti di matrimoni e ventitre cadaveri posti sotto il palco da cui i Fratelli si rivolgevano ai presenti. Molti Fratelli musulmani, tra cui vi erano deliquenti comuni e criminali sono stati arrestati insieme a quanti hanno opposto resistenza o erano coinvolti in atti di violenza. Il vero volto del gruppo religioso terroristico Alle 10.00 del mattino i Fratelli musulmani, agendo da veri terroristi hanno dato inizio al piano di mettere a fuoco l’Egitto, rivolgendo la loro violenza contro i cristiani nell’intento di iniziare una guerra civile. L’altro scopo era obbligare la polizia a nascondersi, esattamente come avvenne il 25 gennaio 2011, attaccando ventuno stazioni di polizia, uccidendo poliziotti, rubando le armi e altro dando poi fuoco ai locali, alle macchine della polizia. Al Cairo hanno gettato dal ponte Cinque Ottobre una macchina della polizia con cinque militari. La vera chiesa sono i fedeli non le pareti Con il cuore spezzato dal dolore, con parole amare e la voce bassa per il pianto i cristiani dell’Egitto hanno guardato alla distruzione delle loro chiese in cui erano

26 | FdC | Settembre 2013


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