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Frati della Corda Notiziario della Custodia di Terra Santa MARZO | 2015

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PAGINA 3 Papa Francesco ha annunciato la celebrazione di un Anno Santo straordinario PAGINA 58 Notizie dalla Siria PAGINA 91 Non è qui, è risorto


INDICE SANTA SEDE

SORELLA MORTE

Papa Francesco ha annunciato la celebrazione di un Anno Santo straordinario

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Papa: Urbi et Orbi, abbiamo il coraggio del perdono e della pace

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CURIA GENERALIZIA Penitenzieria e allegati

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Frati Francescani in Capitolo

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PATRIARCATO LATINO Dichiarazione dell’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa

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Messaggio pasquale dei Capi delle Chiese 17 di Gerusalemme

Fra Basilio Talatinian

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Autobiografia Fra Basilio Talatinian

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REGIONE SAN PAOLO

Ratifica Vademecum

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Vademecum ita / spa / ing

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A Betlemme per imparare ad amare la lettura

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La Beata Vergine Maria introduce la Settimana Santa

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Benedetto colui che viene nel nome del Signore

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Lunedì Santo, Pellegrinazione a Betania

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Notizie dalla Siria

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Vescovo di Aleppo: solo la misericordia può salvarci

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Vi racconto la vita dei profughi siriani nei campi del Libano

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Giovedì Santo: dal Santo Sepolcro al Getsemani passando per il Cenacolo

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La vicinanza del Papa ai cristiani in Siria

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Notizie dal Libano: preparazione alla Pasqua

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Venerdì Santo, per commemorare la Passione, la Via Crucis e Processione Funebre del Signore

Emergenza Siria

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Gesù Cristo è risorto, “qui” e “adesso”

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Non è qui, è risorto

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Lo riconobbero nello spezzare il pane

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Riviste della Custodia di Terra Santa: incontro con i Responsabili

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CRONACA DELLA CUSTODIA Dove c’è un francescano, c’è una clarissa 68 e, dove c’è una clarissa, c’è un francescano

CURIA CUSTODIALE

Questa settimana due pellegrinazione di Quaresima

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I Francescani iniziano a Cipro la Quaresima 70 con gli esercizi spirituali

VARIE

Nomina Fra Narciso Klimas

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Al Dominus Flevit, tra pianto e speranza

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Galleria dell’Accademia di Firenze

Sintesi del verbale del Discretorio del 23 marzo 2015

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Martirologio di Terra Santa: una chiamata alla santità

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L’arte di Francesco. Capolavori d’arte 108 italiana e terre d’Asia dal XIII al XV secolo

Cento Anni Genocidio degli Armeni

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Oggi è spremuto il grappolo venuto da Maria

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Agenda del Custode

Getsemani: tra agonia e abbandono al Padre Benedetto il nuovo organo del Santo Sepolcro

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QR Code, come utilizzarlo

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Centenario del Genocidio Armeno

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Messa per la festa di San Giuseppe a Nazareth

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FRATERNITAS

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Frati della Corda

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Notiziario della Custodia di Terra Santa FRATI DELLA CORDA Notiziario della Custodia di Terra Santa Edizione n. 03 Marzo 2015 CONTATTI Segreteria Custodia di Terra Santa St. Francis 1 Jerusalem - POBOX: 186 - Israel custodia@custodia.org STAMPA Franciscan Printing Press fpp@bezeqint.net

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Santa Sede Papa Francesco ha annunciato la celebrazione di un Anno Santo straordinario CITTÀ DEL VATICANO, 13 MARZO 2015

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apa Francesco ha annunciato oggi, 13 marzo 2015, nella Basilica di San Pietro la celebrazione di un Anno Santo straordinario. Questo Giubileo della Misericordia avrà inizio con l’apertura della Porta Santa in San Pietro nella solennità dell’Immacolata Concezione 2015 e si concluderà il 20 novembre 2016 con la solennità di Nostro Signore Gesù Cristo, Re dell’Universo. All’inizio dell’anno il Santo Padre aveva detto: “Questo è il tempo della misericordia. È importante che i fedeli laici la vivano e la portino nei diversi ambienti sociali. Avanti!” L’annuncio è stato fatto nel secondo anniversario dell’elezione di Papa Francesco, durante l’omelia della celebrazione penitenziale con la quale il Santo Padre ha aperto l’iniziativa 24 ore per il Signore. Questa iniziativa, proposta dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, promuove in tutto il mondo l’apertura straordinaria delle chiese per invitare a celebrare il sacramento della riconciliazione. Il tema di quest’anno è preso dalla lettera di San Paolo agli Efesini “Dio ricco di misericordia” (Ef 2,4). L’apertura del prossimo Giubileo avverrà nel cinquantesimo anniversario della chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II, nel 1965, e acquista per questo un significato particolare spingendo la Chiesa a continuare l’opera iniziata con il Vaticano II. Nel Giubileo le letture per le domeniche del tempo ordinario saranno prese dal Vangelo di Luca, chiamato “l’evangelista della misericordia”. Dante Alighieri lo definisce “scriba mansuetudinis Christi”, “narratore della mitezza del Cristo”. Sono molto conosciute le parabole della misericordia presenti nel Vangelo di Luca: la pecora smarrita, la dramma perduta, il padre misericordioso.

Anticamente presso gli Ebrei, il giubileo era un anno dichiarato santo che cadeva ogni 50 anni, nel quale si doveva restituire l’uguaglianza a tutti i figli d’Israele, offrendo nuove possibilità alle famiglie che avevano perso le loro proprietà e perfino la libertà personale. Ai ricchi, invece, l’anno giubilare ricordava che sarebbe venuto il tempo in cui gli schiavi israeliti, divenuti nuovamente uguali a loro, avrebbero potuto rivendicare i loro diritti. “La giustizia, secondo la legge di Israele, consisteva soprattutto nella protezione dei deboli” (S. Giovanni Paolo II in Tertio Millennio Adveniente 13). La Chiesa cattolica ha iniziato la tradizione dell’Anno Santo con Papa Bonifacio VIII nel 1300. Bonifacio VIII aveva previsto un giubileo ogni secolo. Dal 1475 – per permettere a ogni generazione di vivere almeno un Anno Santo – il giubileo ordinario fu cadenzato con il ritmo dei 25 anni. Un giubileo straordinario, invece, viene indetto in occasione di un avvenimento di particolare importanza. Gli Anni Santi ordinari celebrati fino ad oggi sono 26. L’ultimo è stato il Giubileo del 2000. La consuetudine di indire giubilei straordinari risale al XVI secolo. Gli ultimi Anni Santi straordinari, del secolo scorso, sono

L’annuncio ufficiale e solenne dell’Anno Santo avverrà con la lettura e pubblicazione presso la Porta Santa della Bolla nella Domenica della Divina Misericordia, festa istituita da San Giovanni Paolo II che viene celebrata la domenica dopo Pasqua.

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Santa Sede stati quelli del 1933, indetto da Pio XI per il XIX centenario della Redenzione, e quello del 1983, indetto da Giovanni Paolo II per i 1950 anni della Redenzione. La Chiesa cattolica ha dato al giubileo ebraico un significato più spirituale. Consiste in un perdono generale, un’indulgenza aperta a tutti, e nella possibilità di rinnovare il rapporto con Dio e il prossimo. Così, l’Anno Santo è sempre un’opportunità per approfondire la fede e vivere con rinnovato impegno la testimonianza cristiana. Con il Giubileo della Misericordia Papa Francesco pone al centro dell’attenzione il Dio misericordioso che invita tutti a tornare da Lui. L’incontro con Lui ispira la virtù della misericordia. Il rito iniziale del giubileo è l’apertura della Porta Santa. Si tratta di una porta che viene aperta solo durante l’Anno Santo, mentre negli altri anni rimane murata. Hanno una Porta Santa le quattro basiliche maggiori di Roma: San Pietro, San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le mura e Santa Maria Maggiore. Il rito di aprire la Porta Santa esprime simbolicamente il concetto che, durante il Giubileo, è offerto ai fedeli un “percorso straordinario” verso la salvezza. Le Porte Sante delle altre basiliche verranno aperte successivamente all’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro. La misericordia è un tema molto caro a Papa Francesco che già da vescovo aveva scelto come suo motto “miserando atque eligendo”. Si tratta di una citazione presa dalle Omelie di San Beda il Venerabile, il quale, commentando l’episodio evangelico della vocazione di San Matteo, scrive: “Vidit ergo Iesus publicanum et quia miserando atque eligendo vidit, ait illi Sequere me” (Vide Gesù un pubblicano e siccome lo guardò con sentimento di amore e lo scelse, gli disse: Seguimi). Questa omelia è un omaggio alla misericordia divina. Una traduzione del motto potrebbe essere “Con occhi di misericordia”. Nel primo Angelus dopo la sua elezione, il Santo Padre diceva: “Sentire misericordia, questa parola cambia tutto. È il meglio che noi possiamo sentire: cambia il mondo. Un po’ di misericordia rende il mondo meno freddo e più giusto. Abbiamo bisogno di capire bene questa misericordia di Dio, questo Padre misericordioso che ha tanta pazienza” (Angelus 17 marzo 2013). Nell’Angelus dell’11 gennaio 2015 ha affermato: “C’è tanto bisogno oggi di misericordia, ed è importante che

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i fedeli laici la vivano e la portino nei diversi ambienti sociali. Avanti! Noi stiamo vivendo il tempo della misericordia, questo è il tempo della misericordia”. Ancora, nel suo messaggio per la Quaresima 2015, il Santo Padre ha detto: “Quanto desidero che i luoghi in cui si manifesta la Chiesa, le nostre parrocchie e le nostre comunità in particolare, diventino delle isole di misericordia in mezzo al mare dell’indifferenza!” Nel testo dell’edizione italiana dell’esortazione apostolica Evangelii gaudium il termine misericordia appare ben 31 volte. Papa Francesco ha affidato al Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, l’organizzazione del Giubileo della Misericordia. Lista degli anni giubilari e relativi Papi: 1300: Bonifacio VIII 1350: Clemente VI 1390: indetto da Urbano VI, presieduto da Bonifacio IX 1400: Bonifacio IX 1423: Martino V 1450: Niccolò V 1475: indetto da Paolo II, presieduto da Sisto IV 1500: Alessandro VI 1525: Clemente VII 1550: indetto da Paolo III, presieduto da Giulio III 1575: Gregorio XIII 1600: Clemente VIII 1625: Urbano VIII 1650: Innocenzo X 1675: Clemente X 1700: aperto da Innocenzo XII, concluso da Clemente XI 1725: Benedetto XIII 1750: Benedetto XIV 1775: indetto da Clemente XIV, presieduto da Pio VI 1825: Leone XII 1875: Pio IX 1900: Leone XIII 1925: Pio XI 1933: Pio XI 1950: Pio XII 1975: Paolo VI 1983: Giovanni Paolo II 2000: Giovanni Paolo II 2015: Francesco Negli anni 1800 e 1850 non ci fu il giubileo per le circostanze politiche del tempo. www.osservatoreromano.va


Papa: Urbi et Orbi, abbiamo il coraggio del perdono e della pace CITTÀ DEL VATICANO, 5 APRILE 2015

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on Gesù Cristo che è risorto “l’amore ha sconfitto l’odio, la vita ha vinto la morte, la luce ha scacciato le tenebre”: per questo, in un mondo che “propone di imporsi a tutti costi”, cerchiamo di “non cedere all’orgoglio” che alimenta violenza e guerre, ma di avere il “coraggio umile” del perdono e della pace. Questo il messaggio di Pasqua di Papa Francesco che dalla Loggia centrale della Basilica Vaticana ha impartito la benedizione Urbi et Orbi, subito dopo aver presieduto in Piazza San Pietro la Santa Messa ed aver compiuto un giro sulla papamobile per salutare i fedeli e augurare loro buona Pasqua. Il coraggio umile di Cristo Dal Signore risorto imploriamo la grazia di “non cedere all’orgoglio che alimenta la violenza e le guerre”, ma di avere il “coraggio umile” del perdono e della pace. Così Papa Francesco, dopo che una pioggia quasi incessante aveva accompagnato la Santa Messa di Pasqua in Piazza San Pietro, ha pregato e benedetto la città di cui è vescovo, Roma, e il mondo. Cristiani perseguitati Immediato il riferimento a quanti perseguitati: “A Gesù vittorioso domandiamo di alleviare le sofferenze dei tanti nostri fratelli perseguitati a causa del Suo

nome, come pure di tutti coloro che patiscono ingiustamente le conseguenze dei conflitti e delle violenze in corso. Ne sono tante”. I Paesi sconvolti dai conflitti Quindi il pensiero del Papa è andato alle tante realtà di guerra e sofferenza, come in Siria e Iraq: “Cessi il fragore delle armi e si ristabilisca la buona convivenza tra i diversi gruppi che compongono questi amati Paesi. La comunità internazionale non rimanga inerte di fronte alla immensa tragedia umanitaria all’interno di questi Paesi e al dramma dei numerosi rifugiati”. Implorata la pace per tutti gli abitanti della Terra Santa: “Possa crescere tra Israeliani e Palestinesi la cultura dell’incontro e riprendere il processo di pace così da porre fine ad anni di sofferenze e divisioni”. La preghiera di Francesco si è estesa alla Libia, affinché - ha detto - “si fermi l’assurdo spargimento di sangue in corso e ogni barbara violenza” e ci si adoperi “per favorire la riconciliazione e per edificare una società fraterna che rispetti la dignità della persona”. Poi allo Yemen, perché “prevalga una comune volontà di pacificazione per il bene di tutta la popolazione”. Con “speranza” ha affidato al Signore misericordioso “l’intesa raggiunta in questi giorni a Losanna” sul nucleare iraniano, af-

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Santa Sede finché - ha auspicato - “sia un passo definitivo verso un mondo più sicuro e fraterno”. Il dono della pace è stato implorato dal Pontefice pure per la Nigeria, il Sud Sudan, il Sudan e la Repubblica Democratica del Congo: “Una preghiera incessante salga da tutti gli uomini di buona volontà per coloro che hanno perso la vita – uccisi giovedì scorso nell’Università di Garissa, in Kenia –, per quanti sono stati rapiti, per chi ha dovuto abbandonare la propria casa ed i propri affetti”. La Risurrezione del Signore porti luce inoltre all’amata Ucraina, ha proseguito il Pontefice, non dimenticando “ quanti hanno subito le violenze del conflitto degli ultimi mesi”: “Possa il Paese ritrovare pace e speranza grazie all’impegno di tutte le parti interessate”. Le nuove e vecchie schiavitù Il Papa ha chiesto pace e libertà per i tanti uomini e donne “soggetti - ha sottolineato - a nuove e vecchie forme di schiavitù da parte di persone e organizzazioni criminali”: “Pace e libertà per le vittime dei trafficanti di droga, tante volte alleati con i poteri che dovrebbero difendere la pace e l’armonia nella famiglia umana. E pace chiediamo per questo mondo sottomesso ai trafficanti di armi, che guadagnano col sangue degli uomini e delle donne”. Gesù rimane sempre con i sofferenti La voce del Signore Gesù che dona pace e assicura di

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rimanere “sempre” con noi - ha affermato Francesco giunga dunque agli emarginati, ai carcerati, ai poveri e ai migranti “che tanto spesso sono rifiutati, maltrattati e scartati”, ai malati e ai sofferenti, ai bambini e specialmente a quelli che, ha aggiunto, “subiscono violenza”, a quanti “sono nel lutto” e agli uomini e alle donne “di buona volontà”. A tutti, ha spiegato il Papa, Gesù con la sua morte e risurrezione indica “la via della vita e della felicità”: la via è “l’umiltà, che comporta l’umiliazione” della morte sulla croce. Solo chi si umilia può andare “verso Dio”, perché “l’orgoglioso guarda dall’alto in basso, l’umile guarda dal basso in alto”. Chinarsi nel mistero pasquale D’altra parte, il mattino di Pasqua, Pietro e Giovanni avvertiti dalle donne - corsero al sepolcro e lo trovarono aperto e vuoto; si avvicinarono e si “chinarono” per entrare nel sepolcro. Per entrare nel mistero, ha ricordato il Papa, bisogna “chinarsi, abbassarsi. Solo chi si abbassa - ha aggiunto - comprende la glorificazione di Gesù e può seguirlo sulla sua strada”: “Il mondo propone di imporsi a tutti costi, di competere, di farsi valere… Ma i cristiani, per la grazia di Cristo morto e risorto, sono i germogli di un’altra umanità, nella quale cerchiamo di vivere al servizio gli uni degli altri, di non essere arroganti ma disponibili e rispettosi”. http://it.radiovaticana.va


Curia Generalizia

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Curia Generalizia

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Curia Generalizia

FRATI FRANCESCANI IN CAPITOLO Lettera di presentazione

Carissimi fratelli, il Signore vi dia pace! Con l’augurio di pace noi, Ministri Generali, apriamo questa lettera che segna un momento importante del nostro cammino verso l’ottavo Centenario del Perdono di Assisi (2016) ed il quinto Centenario della bolla di papa Leone X Ite vos detta anche “Bulla unionis” (2017). Quando il 4 ottobre 2013 papa Francesco visitò Assisi e si recò presso la tomba di san Francesco, a noi ministri generali disse: “Bravi, dovete rimanere uniti!”. A noi Ministri Generali uniti intorno a Papa Francesco ai piedi del serafico Padre san Francesco e ai frati delle famiglie francescane di Assisi presenti in quel momento, queste semplici parole sono rimaste molto impresse. Esse sono entrate particolarmente nel cuore dei frati delle famiglie francescane di Assisi trovandovi una conferma al loro desiderio sincero e profondo di camminare insieme e crescere nella comune vocazione e missione, suscitando, in modo profetico, l’idea di un sinodo delle famiglie francescane. Il sinodo vuole essere un itinerario condiviso che, prendendo spunto dalla memoria storica, passando per la riconciliazione e avvalendosi del dialogo e del discernimento fraterno, ci porti a scegliere e ad attuare insieme, in modo nuovo, iniziative di evangelizzazione. Le famiglie francescane di Assisi sono così giunte a pianificare insieme un itinerario di quattro anni (20155018), che auspicano essere solo la base, l’avvio di un processo da svilupparsi ulteriormente in futuro. Noi Ministri Generali abbiamo colto una profonda sintonia tra questa iniziativa delle famiglie francescane di Assisi e le attese che il Santo Padre Francesco ha su di noi religiosi oggi, dichiarate nella recente Lettera Apostolica in occasione dell'Anno della Vita Consacrata (28.11.2014), a conferma della bontà di questa iniziativa che vogliamo coinvolga tutti i frati del mondo. Cari fratelli, ciò che ha mosso le famiglie francescane di Assisi, presto condiviso e benedetto da noi Ministri Generali, vogliamo considerarlo “un soffio dello Spirito”, una “chiamata nuova” per tutti noi che seguiamo Gesù, aiutati anche dalla stessa Regola di san Francesco d’Assisi. Vogliamo che, mentre i frati ad Assisi compiono il cammino che si sono proposti, tutto il nostro Ordine li guardi con attenzione e cerchi con creatività di seguire il loro esempio nel proporsi percorsi simili, a livello nazionale o regionale. In questo cammino saremo aiutati attraverso una serie di informazioni provenienti da Assisi, idee e suggerimenti da copiare o da cui prendere spunto per inventare qualcosa di significativo nei luoghi dove viviamo. Per alcune iniziative forti (una all’anno) vi inviteremo esplicitamente a partecipare, anche con la vostra presenza, all’evento.

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Pertanto, invitiamo tutti e ciascuno a farsi responsabilmente carico di collaborare affinché questo progetto abbia buon fine, cominciando con la preghiera e la carità in azione, impegnando le risorse personali come componenti di un’unica grande famiglia religiosa. Vostri Ministri e Servi

__________________________ Fr. Marco Tasca, OFMConv Presidente di turno CMG

__________________________ Fr. Mauro Jöhri, OFMCapp

__________________________ Fr. Michael A. Perry, OFM

__________________________ Fr. Nicholas Polichnowski, TOR

Roma, 12 marzo 2015

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Curia Generalizia

FRANCISCAN FRIARS IN CHAPTER Letter of Introduction

Dear brothers, May the Lord give you Peace! With wishes for peace, we, the Ministers General, begin this letter. It marks an important moment in our journey toward the eighth centenary of the Pardon of Assisi (2016) and the fifth centenary of the Bull of Pope Leo X Ite vos, also known as the “Bulla unionis” (2017). To us, who were united around Pope Francis at the feet of our Seraphic Father St. Francis, and to the friars of the Franciscan Families of Assisi who were with us, these simple words made a big impact. They found a special place in the hearts of the friars of the Franciscan Families of Assisi. They confirmed a deep and sincere desire to walk together and grow in common vocation and mission, arousing, in a prophetic way, the idea of a Synod of the Franciscan Families. The synod would take the form of a shared, common path, starting from our historical memory, passing through reconciliation, dialogue and fraternal discernment and leading us to a new way of making choices together and working in unison on projects of evangelization. Members of the Franciscan Families of Assisi would come together in this way to plan a four-year itinerary (2015-2018)—those in particular who wish to be part of its foundation, to start a process for future development. We Ministers General have sensed deep harmony between this initiative of the Franciscan Families of Assisi and the expectations that the Holy Father has for us religious today, as he stated in his recent Apostolic Letter for the Year of Consecrated Life (November 28, 2014). His letter confirms the goodness of this initiative, an initiative in which we want all friars around the world to be involved. Dear brothers, what has moved the Franciscan Families of Assisi, what will soon be blessed and shared by us Ministers General, we consider to be “a breath of the Spirit,” a “new call” for all of us who follow Jesus, helped also by the same Rule of St. Francis of Assisi. While the friars in Assisi undertake this proposed path, we want the whole Order to observe them carefully and try to creatively follow their example in proposing similar paths, at the national or regional level. To make this journey, Assisi will be providing us with a wide range of information, ideas and suggestions to copy, or to take inspiration from, to

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invent something significant in the places where we live. For the strongest initiative experience (one per year) we would explicitly request you participate personally at the Assisi event itself. Therefore, we invite each and every one of you to do your share to help make this project a success, starting with prayer and active charity and the commitment of your personal talents as members of one great religious family. Your Ministers and Servants

__________________________ Fr. Marco Tasca, OFMConv President CMG

__________________________ Fr. Mauro Jรถhri, OFMCapp

__________________________ Fr. Michael A. Perry, OFM

__________________________ Fr. Nicholas Polichnowski, TOR

Rome, 12th March 2015

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Patriarcato Latino Dichiarazione dell’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa GERUSALEMME, 10-11 MARZO 2015

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capi delle Chiese cattoliche di Terra Santa si sono riuniti il 10 e l’11 marzo 2015 a Gerusalemme, presso la Custodia di Terra Santa, per discutere novità e sfide che le loro Chiese e il loro Paese si trovano ad affrontare. Di seguito il comunicato ufficiale emesso in conclusione dei lavori. Il nostro incontro semestrale si è tenuto presso il Convento francescano di Gerusalemme tra il 10 e l’11 marzo 2015 con la partecipazione degli ordinari giunti da Giordania, Palestina, Israele e Cipro. Abbiamo studiato i temi proposti dal programma: la canonizzazione delle due beate arabe palestinesi, le scuole cattoliche, la famiglia in vista del Sinodo del prossimo ottobre e gli aiuti umanitari. 1. Esprimiamo la nostra immensa gioia per la prossima canonizzazione delle due beate: Marie Alphonsine Ghattas, fondatrice della Congregazione del Rosario; e Maria di Gesù Crocifisso Bawardi, fondatrice del monastero carmelitano di Betlemme. Il fatto che loro due abbiano percorso il cammino della santità nel particolare contesto del nostro paese ci incoraggia a imitare le loro virtù, a vivere la loro fede e a chiedere la loro intercessione per la pace in Terra Santa e nel Medio Oriente. Incoraggiamo affinché un gran numero di nostri fedeli partecipino alla festa della canonizzazione che si terrà a Roma il 17 maggio, alle celebrazioni locali che precederanno e che se-

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guiranno l’evento e alla promozione di iniziative che aumentino la conoscenza e la consapevolezza della spiritualità delle due sante. 2. Le nostre scuole dovrebbero continuare ad offrire, oltre ad una eccellente formazione accademica e umana, la formazione religiosa a tutti i nostri studenti. È un nostro dovere e diritto inalienabile. In Palestina, riteniamo che sia importante migliorare la situazione materiale dei nostri insegnanti, creando anche un fondo pensione. Per quanto riguarda le nostre scuole in Israele, siamo preoccupati per il loro futuro a causa dei tagli alle sovvenzioni, operati dal Ministero della Pubblica Istruzione. Vi invitiamo a proseguire il dialogo con il Ministero per risolvere la questione dei sussidi e anche a sollecitare la partecipazione dei genitori per il sostegno finanziario alle scuole, con la convinzione che lo scopo delle nostre scuole non è il profitto, ma l’educazione per eccellenza. 3. In vista del prossimo Sinodo sul «ruolo e la missione della famiglia nel mondo contemporaneo», che si terrà a Roma nel mese di ottobre, abbiamo scambiato idee sulle sfide che le famiglie della nostro diocesi affrontano. Abbiamo anche sottolineato la necessità di migliorare la preparazione al matrimonio e la formazione continua delle coppie alla fede. Inoltre, ci auguriamo molti frutti dal prossimo Sinodo e soprattutto che venga approfondita la questione della nullità del matrimonio perché si renda più flessibile,


Patriarcato Latino senza toccare il principio dell’unità e indissolubilità del matrimonio. 4. Abbiamo anche pensato alla situazione dei rifugiati siriani e iracheni in Giordania, che vivono in condizioni difficili, senza a volte la speranza di ritorno ai rispettivi paesi. Ringraziamo la Caritas giordana e le altre agenzie umanitarie per il sostegno che offrono. Le risorse della Caritas stanno diminuendo progressivamente mentre la situazione si prolunga e diminuisce la speranza di trovare un paese ospitante. Invitiamo la comunità internazionale e le Nazioni Unite ad intervenire per non lasciare questi rifugiati nella loro disperata condizione. Facciamo anche un appello urgente per la ricostruzione di Gaza, per aiutare le migliaia di famiglie rimaste senza casa dopo l’ultimo conflitto.

La Chiesa si preoccupa anche dei migranti asiatici e africani che vivono in una situazione precaria: sfruttamento, discriminazione, mancanza di diritti fondamentali. La Chiesa guarda alle questioni della cura ai malati e agli asili per i bambini le cui madri sono al lavoro. La giornata si è conclusa con una Messa concelebrata al Centro “Notre Dame” di Gerusalemme in occasione del secondo anniversario dell’elezione di Papa Francesco. Che il Signore lo protegga. Auguriamo ai nostri fedeli un buon cammino verso la Pasqua, la festa della nostra salvezza, e tutti i frutti spirituali conseguenti alle opere di penitenza e soprattutto del Cristo Risorto. http://it.lpj.org/

Messaggio di Pasqua dai Capi delle Chiese di Gerusalemme

“E

gli ci ha rigenerati per una speranza viva, con la resurrezione di Gesù Cristo dai morti” (1Pt 1,3)

Noi, Patriarchi e Capi delle Chiese di Gerusalemme, porgiamo i nostri migliori auguri e benedizioni di Pasqua a tutti in nome del nostro Signore risuscitato, Gesù Cristo. Nonostante tutto ciò che minaccia la vita umana, disprezzandola o umiliandola, la speranza sgorga dalla Resurrezione e trova le sue radici qui a Gerusalemme. Il messaggio di Pasqua plasma l’identità stessa della Città Santa da molti secoli. È qui che si trova la Tomba Vuota, il luogo della sovranità di Dio sulla morte e i poteri delle tenebre, manifestata nella resurrezione di Gesù. In conseguenza di questo fatto, il luogo della Resurrezione non è semplicemente un oggetto di curiosità archeologica ma costituisce il cuore vivente della fede cristiana. È qui che la grazia di Dio si è manifestata numerose volte nel corso dei secoli e per questa semplice ragione merita il più grande rispetto. Con tutti gli uomini e le donne di buona volontà, noi siamo profondamente afflitti dal livello di violenza

esercitato falsamente in nome della religione in questi ultimi mesi in Medio Oriente e nel mondo. I membri delle comunità cristiane tra le più antiche in questa regione (specialmente in Egitto, in Iraq e in Siria) sono quelli che sono stati colpiti duramente insieme ad altre minoranze. Nessuna vera religione può spingere alla violenza contro una persona umana o contro le minoranze di una società. Noi condanniamo fermamente questi comportamenti. Coloro che compiono azioni così barbare disumanizzano se stessi insieme alle loro vittime. Nel nome di Nostro Signore Gesù Cristo, noi supplichiamo queste popolazioni di non cadere nella disperazione. L’esistenza stessa della città di Gerusalemme è un segno paradossale della speranza che il regno di pace, d’amore e di giustizia di Dio, prevarrà. Purtroppo, tutt’intorno, ci sono segni di tenebra che rendono difficile vivere in questi tempi, ma le ore più buie della notte sono proprio quelle che precedono di poco l’alba… La proclamazione gioiosa della Resurrezione all’alba della Domenica di Pasqua ci assicura che l’ultima parola non è quella della violenza e della disumanizzazione ma bensì quella dell’amore, della giustizia e della speranza in Dio. Il suo filo si dipana attraverso la storia

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Patriarcato Latino e troverà il suo compimento finale nella pienezza del Regno dei Cieli. Cristo è risorto! È veramente risorto! I Patriarchi e i capi delle Chiese di Gerusalemme + Patriarca Teofilo III, Patriarcato greco-ortodosso + Patriarca Fouad Twal, Patriarcato latino + Patriarca Norhan Manugian, Patriarcato della Chiesa apostolica armena + Fr. Pierbattista Pizzaballa, OFM, Custode di Terra Santa + Mons. Anba Abraham, Patriarcato copto ortodosso, Gerusalemme + Arcivescovo Swerios Malki Mourad, Patriarcato siro ortodosso + Mons Daniel Aba, Patriarcato ortodosso etiope + Mons Joseph-Joules Zerey, Patriarcato melkita + Arcivescovo Mosa El-Hage, Esarcato maronita + Mons Souheil Dawani, Chiesa episcopale di Geru-

salemme del Medio Oriente + Mons Munib Younan, Chiesa evangelica luterana di Giordania e Terra Santa + Mons Pierre Malki, Esarcato siro cattolico + Mons Joseph Antoine Kelekian, Esarcato armeno cattolico (Pasqua 2015)

The Easter Message of the Heads of Churches in Jerusalem

‘H

e has given us new birth into a living hope through the Resurrection of Jesus Christ from the dead’. (I Peter 1.3) We, the Patriarchs and Heads of Churches in Jerusalem, send our Easter Greetings and Blessings to all people everywhere in the name of our risen Saviour, Jesus Christ. In the face of so much that threatens to devalue or diminish human life, the hope that springs from the Resurrection is rooted here in Jerusalem. The message of Easter has shaped the very identity of this Holy City over many centuries. Here is located the site of the Empty Tomb, the place where God’s sovereignty over death and the powers of darkness was manifested in the raising of Jesus from the dead. As a consequence of this reality, the location where the Resurrection took place is not merely an object of archaeological curiosity but

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remains a living focus of Christian worship. It is a place where God’s grace has been manifested in numerous ways down the centuries and for that reason alone it deserves respect. Along with all people of good will, we are deeply distressed by the level of violence still being falsely perpetrated in the name of religion in parts of the Middle East and elsewhere in recent times. Members of some of the ancient Christian communities in this region – especially in Egypt, Iraq and Syria - have been among those most directly affected, along with other minority populations. There is no true religion which advocates violation of the human person or the victimization of minority groups in society and we condemn such actions in the strongest possible terms. Those who engage in such barbaric behaviour dehumanize not only their victims, but themselves.


In the name of our Lord Jesus Christ we urge people everywhere not to fall into despair. The very existence of this city of Jerusalem is paradoxically a sign of hope that God’s kingdom of peace, love and justice will prevail. There are indeed signs of darkness around us which make this a painful time to live through, but the darkest part of the night is often shortly before the dawn. The joyful proclamation of the Resurrection at dawn on Easter Sunday assures us that the last word lies not with violence and inhumanity but with God’s purpose of love, justice and hope which runs like a thread throughout history and will find its ultimate fulfillment in the coming fullness of his Kingdom. The Lord is risen! He is risen indeed! + Patriarch Theophilos III, Greek Orthodox Patriarchate + Patriarch Fouad Twal, Latin Patriarchate + Patriarch Nourhan Manougian, Armenian Apostolic Orthodox Patriarchate

+ Fr. Pierbattista Pizzaballa, ofm, Custos of the Holy Land + Archbishop Anba Abraham, Coptic Orthodox Patriarchate, Jerusalem + Archbishop Swerios Malki Murad, Syrian Orthodox Patriarchate + Archbishop Aba Embakob, Ethiopian Orthodox Patriarchate + Archbishop Joseph-Jules Zerey, Greek-MelkiteCatholic Patriarchate + Archbishop Mosa El-Hage, Maronite Patriarchal Exarchate + Archbishop Suheil Dawani, Episcopal Church of Jerusalem and the Middle East + Bishop Munib Younan, Evangelical Lutheran Church in Jordan and the Holy Land + Bishop Pierre Malki, Syrian Catholic Patriarchal Exarchate + Msgr. Georges Dankaye’, Armenian Catholic Patriarchal Exarchate (Easter 2015)

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VADEMECUM ad uso dei Commissari di Terra Santa Indice

Parte prima I compiti dei Commissari di Terra Santa 1.0 Definizione e descrizione dell’Ufficio dei Commissari di Terra Santa 1.1 Amore per i Luoghi Santi 1.2 I pellegrinaggi 1.3 Solidali con le necessità della Custodia di Terra Santa 1.3.1 Economia 1.3.2 La Colletta del Venerdì Santo 1.3.3 La comunicazione

Parte seconda I rapporti dei Commissari di Terra Santa con diverse Entità 2.1 I rapporti con la Custodia 2.2 I rapporti con la Provincia 2.3 I rapporti con le Diocesi 2.4 I rapporti con altre Entità

Parte terza L’Ufficio di Coordinamento dei Commissariati di Terra Santa 3.1 Istituzione 3.2 Le finalità Marzo 2015 | FdC | 21


Curia Custodiale Parte prima I compiti dei Commissari di Terra Santa 1.0 Definizione e descrizione dell’Ufficio del Commissario di Terra Santa La Custodia di Terra Santa è una missione di carattere speciale e internazionale, avente come scopo la tutela ed il culto dei Luoghi Santi, l’assistenza ai Pellegrini e l’incremento delle opere pastorale ed educative, ai sensi dell’Art. 1* §1 degli SSPP della Custodia di Terra Santa. Essa, dunque, ha il compito di custodire il carattere cristiano della Terra Santa ed in particolare la memoria dell’Incarnazione di NSGC. Tale carattere si esprime nella cura dei Luoghi Santi della Redenzione e nel supporto alla presenza cristiana, le pietre vive, non solo nella Terra Santa propriamente detta, ma anche nelle altre terre del Medio Oriente, in particolare in Siria, in Libano e in Giordania. La Terra Santa, infatti, è ancora oggi testimone della Storia della Rivelazione, che è, appunto, storia e che, nella propria geografia, conserva le tracce visibili di tale straordinaria manifestazione1. Inoltre, “La Provvidenza volle che, accanto ai fratelli delle Chiese orientali, per la cristianità di occidente fossero soprattutto i frati di Francesco d’Assisi, santo della povertà, della mitezza e della pace, a interpretare in modo genuinamente evangelico il legittimo desiderio cristiano di custodire i luoghi in cui affondano le nostre radici spirituali” (Giovanni Paolo II, Lettera sul pellegrinaggio ai luoghi legati alla storia della salvezza, 4 [29.06.1999)].

La presenza francescana in Terra Santa ha anche un carattere universale e rende visibile e concreta, con la presenza di frati provenienti da tutto il mondo, il legame delle Chiese locali di Terra Santa con la Chiesa Universale, guidata dal Sommo Pontefice. “Là costui è nato. Si dirà di Sion: L’uno e l’altro in essa sono nati e lui, l’Altissimo, la mantiene salda” (Salmo 87,4-5). Per rafforzare l’amore dei fedeli cristiani verso la Terra Santa e aiutare i frati in questa importante e difficile missione, l’Ordine dei Frati Minori, con l’incoraggiamento della Chiesa Universale, da molti secoli ha istituito la figura del Commissario di Terra Santa. Il Commissario di Terra Santa è un Frate Minore che riceve dal suo Provinciale il mandato di suscitare, nelle fraternità provinciali e nelle chiese locali del proprio territorio, interesse e amore per la Terra Santa, in particolare per la missione dei Frati Minori di Terra Santa.

Concretamente il Commissario si adopera per promuovere tutte le attività che possono servire e sostenere la missione della Chiesa e in particolare dei francescani in Terra Santa: pellegrinaggi, animazioni bibliche, mostre, convegni, giornate missionarie, preparazione di volontari, individuazione di vocazioni per la Custodia, raccolta richieste di messe perpetue, raccolta fondi, ecc. Speciale attenzione viene da sempre riservata alla promozione della Colletta del Venerdì Santo (che in alcuni paesi è spostata in altri giorni dell’anno liturgico), una delle principali fonti di sostentamento per le attività della Custodia di Terra Santa. Il Commissario, insomma, è la figura di collegamento tra la missione universale dei Frati Minori di Terra Santa e le Chiese sparse nel mondo e viceversa. Fin dalle sue origini, l’Ordine dei Frati Minori ha avuto Il Commissario di Terra Santa esprime tale mandato in un’attenzione particolare per la Terra della Redenzione sintonia con il suo Ministro provinciale e con la fratere ha considerato la provincia mediorientale la “perla” nità della sua Provincia. delle sue missioni, poiché essa custodisce non solo la memoria della Rivelazione, ma anche una parte imporIl Commissariato è una realtà di evangelizzazione deltante del carisma francescano: l’amore per l’umanità la Provincia, a servizio della Terra Santa. Spetta al Midi Gesù. I Frati Minori, nella custodia dei Luoghi Santi nistro provinciale sostenere, incoraggiare e verificare i e nel servizio amorevole a tutte le persone che vivono diversi ambiti delle attività del Commissario di Terra in questa Terra, esprimono in una sintesi mirabile tale Santa, in coordinamento con la Custodia di Terra Sancarisma. ta.

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“Accanto alla «storia della salvezza» esiste una «geografia della salvezza». Pertanto, i Luoghi Santi hanno l’alto pregio di offrire alla fede un irrefrangibile sostegno, permettendo al cristiano di venire in contatto diretto con l’ambiente, nel quale «il Verbo si fece carne e dimorò tra noi»” (Paolo VI, Nobis in Animo).

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Dal momento che per assolvere questo mandato è richiesta, oggi, una preparazione e una dedizione di tempo e di energia più impegnative rispetto al passato, i Commissari sono invitati a dedicare tempo e passione a servizio di quella che è giustamente chiamata la “pri-


ma” missione della Chiesa e dell’Ordine (cfr. SS 4,5). Mezzi: a) È auspicabile che i Commissari, soprattutto all’inizio del loro mandato, possano soggiornare per un tempo adeguato in Terra Santa, per imparare a conoscerla attraverso l’incontro con i frati, le visite ai Luoghi e alle opere gestite dalla Custodia, e sperimentando di persona l’ambiente sociale, culturale e religioso espresso dalle “pietre vive” che vi abitano. b) I Commissari sono invitati a frequentare gli opportuni corsi di formazione e di aggiornamento, il cui obiettivo è preparare allo svolgimento del servizio nel proprio territorio e all’animazione biblica e spirituale dei pellegrinaggi (cfr. SS 4,2,5). c) I corsi di formazione e di aggiornamento sono organizzati dalle Conferenze di appartenenza e/o, in Terra Santa, dalla Custodia, in collaborazione con lo Studium Biblicum Franciscanum (cfr. SS 10,1).

promesse e nelle alleanze, nell’evento Gesù di Nazareth e nella nascita della Chiesa.

Mezzi: a) La promozione, l’organizzazione e l’animazione dei pellegrinaggi sono tra i primi e principali compiti dei Commissari. Per adempiere questo compito, i Commissari siano ben preparati e competenti. Per svolgere il servizio di “guide” essi necessitano della autorizzazione della Custodia. b) I pellegrinaggi siano animati nel rispetto e nel solco del messaggio biblico e spirituale, proprio dei Luoghi Santi, con fedeltà e semplicità, senza trascurare le necessarie spiegazioni di carattere storico-archeologico, che permettono il loro ancoraggio nella storia e nella geografia. c) I pellegrinaggi prevedano tempi e momenti di preghiera e devozione, sia personali sia comunitari. Questi siano favoriti in tutti i modi, evitando il sovraccarico di visite che possono gratificare la curiosità, ma anche mortificare la più urgente formazione spirituale. 1.1 Amore per i Luoghi Santi Laddove è possibile, i pellegrini partecipino alla vita Suscitare interesse, procurare conoscenza e favorire liturgica dei Luoghi Santi. amore per la Terra Santa è un servizio alla Chiesa e d) I pellegrinaggi francescani, per quanto possibile, faall’Ordine. Le motivazioni di questo servizio sono di voriscano la partecipazione alla vita della Chiesa locaordine pastorale e direttamente legate alla storia fran- le. Pertanto, abbiano un carattere sobrio, evitando ogni forma di lusso e, possibilmente, individuando sistemacescana di Terra Santa. zioni logistiche vicini ai Luoghi Santi. Prevedano momenti e modalità per incontrare i frati della Custodia e Mezzi: a) La catechesi, come qualsiasi altra forma di annun- le “pietre vive” della Terra Santa, in particolare, nelle cio, contenga primariamente indirizzi teologici e spiri- nostre parrocchie e nelle nostre scuole. tuali, capaci di ricordare la Terra Santa come il nostro 1.3 Solidali con le necessità “luogo di nascita”, “radice” della nostra fede e della della Custodia di Terra Santa nostra tradizione giudaico-cristiana. b) Alcuni Luoghi Santi sono tali anche per gli Ebrei e per i Musulmani. Più in generale, la Terra Santa è un I Commissari incoraggino i frati della propria Provinforte richiamo storico-culturale anche per i non cre- cia a recarsi in Custodia non solo in pellegrinaggio, denti. Nella formazione e nella catechesi, si tenga con- ma anche per periodi più prolungati. Spetta anche al to anche di questo significato di carattere universale Commissario ricordare alla sua fraternità provinciale la possibilità, contemplata anche dalla legislazione che tali Luoghi rivestono. dell’Ordine (SSGG 73; cfr. CCGG 125; SS 4,4), di prestare servizio temporaneo in Custodia. 1.2 I pellegrinaggi I Commissari, inoltre, in coordinamento con gli aniOggi i pellegrinaggi costituiscono una risorsa impor- matori vocazionali, si adoperino a favorire e sostenere, tante per la catechesi. Sono sempre di più i cristiani con sano discernimento, “le vocazioni per la Custodia – praticanti e non – che partecipano ai pellegrinaggi tra i giovani dei rispettivi territori” (SS 4,4). con il desiderio di ripensare e rifondare la propria fede. 1.3.1 Economia Non v’è altro santuario al mondo, come il grande e diffuso santuario della Terra Santa, dov’è possibile anche “visivamente” ancorare nella storia e nella geografia La gestione dei beni e la raccolta di denaro per la Terra le “condiscendenze di Dio” che si sono rivelate nelle Santa assorbono molte delle energie del Commissario.

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Curia Custodiale È necessario, perciò, che tale incarico amministrativo sia svolto in modo ordinato, trasparente e sistematico. A tale scopo i Commissari dovranno attenersi ad alcune consuetudini e mandati. Tra questi, i seguenti sono i più importanti:

di Terra Santa. Le firme depositate siano sempre del Commissario e di un altro frate, autorizzato dal rispettivo Ministro provinciale. j) La consistenza dei beni mobili (in valuta), quelli di cassa e/o depositati in banca, la loro provenienza e movimentazione, come anche la consistenza e lo stato di beni immobili (case e terreni) e altri beni (librari, archivistici, vari oggetti di valore), devono essere registrati e aggiornati con sistematica regolarità. k) I beni mobili e immobili intestati al Commissariato o appartenenti ad esso in qualsiasi altro modo, siano curati diligentemente e amministrati nel pieno rispetto delle leggi civili del proprio Paese, in coordinamento e sotto la supervisione della Curia Provinciale. Eventuali problematiche, riguardanti tali beni e relative alle relazioni con la Provincia o con altri Enti, siano risolte mediante apposite convenzioni stabilite tra la Custodia e l’Ente interessato. l) Nella gestione delle abitazioni e/o di altre proprietà e per porre atti civili importanti, il Commissario necessita del mandato o della licenza del Governo della Custodia (SS 5,2) e della consultazione con il rispettivo Ministro provinciale. m) Tutti i registri contabili ed ogni altra documentazione siano conservati con cura nell’archivio del Commissariato. n) Ogni anno il Commissario faccia una relazione generale delle attività economiche e prepari una relazione completa. Tale relazione dovrà essere inviata al Custode di Terra Santa e al rispettivo Provinciale. o) In mancanza di un tempestivo e sistematico invio della relazione finanziaria del Commissario al Provinciale e alla Custodia, o in assenza di una relazione finanziaria completa, non si potrà ottemperare all’art. 8 del II capitolo degli Statuti Speciali della Custodia di Terra Santa, relativo al 3% di spese, messo a disposizione per l’acquisto di oggetti religiosi. p) È importante distinguere chiaramente, nel rendiconto economico, quali siano gli introiti derivanti dalla Colletta del Venerdì Santo e quali gli introiti derivanti dalle proprie attività. q) La Custodia faccia in modo di comunicare annualmente a tutti i Commissari un bilancio delle attività economiche della Custodia stessa.

a) Nelle loro attività di raccolta fondi, i Commissari siano sempre in coordinamento con la Custodia, per evitare fraintendimenti e/o doppie raccolte. La sintonia tra il Commissario e la Custodia è necessaria per un ordinato e trasparente servizio delle attività custodiali. b) I Commissari, d’intesa con l’Economato custodiale e nel rispetto delle leggi civili del proprio Paese, individuino le modalità più opportune per il trasferimento dei fondi alla Custodia. c) L’Economato custodiale si curi di inviare prontamente ricevuta dei fondi inviati. d) Scopo delle attività del Commissariato è sostenere le attività della Custodia. Si evitino, perciò, forme d’investimento o altre forme di accantonamento fondi. Ogni anno il Commissario invii i contributi ricevuti, trattenendo solo la somma necessaria per le attività correnti. Eventuali eccezioni devono essere approvate dal Ministro provinciale e dal Custode. e) I Commissari “non facciano spese rilevanti senza l’autorizzazione scritta” del Custode (SS 5,3). Le spese di mantenimento del Commissariato non devono superare il 3% degli introiti generali delle attività del Commissariato. f) Nei Paesi in cui il trasferimento di valuta è problematico, il Commissario cerchi le migliori soluzioni possibili, in coordinamento con la Provincia e la Custodia. g) La Curia Provinciale deve avere la possibilità legale di controllare i conti del Commissariato e verificarne l’invio ordinato alla Custodia. h) Nelle forme che si riterranno le più opportune (assemblee provinciali, capitoli, ecc.) è opportuno che anche il Commissario di Terra Santa, come tutte le attività della Provincia, abbia la possibilità di presentare il lavoro svolto, inclusi i resoconti finanziari. i) Si eviti nella forma più assoluta che i conti bancari siano intestati alla persona del Commissario. I conti bancari devono essere intestati soltanto al 1.3.2 La Colletta del Venerdì Santo Commissariato e, in caso questo non fosse possi- I modi per inviare la colletta del Venerdì Santo in Terra bile, si dovrà provvedere secondo il deliberato del Santa sono due. Ministro provinciale, sentito il parere del Custode Il primo prevede che la diocesi invii il denaro al Com-

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missariato di Terra Santa, che lo invierà alla Custodia di Terra Santa. L’altro modo prevede che la Diocesi invii il denaro alla Nunziatura Apostolica, che invierà il denaro direttamente alla Congregazione per le Chiese Orientali a Roma. Al termine di ogni anno, la Congregazione e la Custodia faranno un conguaglio e una divisione della somma totale. La Custodia, per antica tradizione, consegna poi alla Santa Sede la lista completa con il contributo di tutte le Diocesi che hanno versato la colletta.

multimedia, ecc.). Per amare la Terra Santa è, infatti, importante conoscerla e farla conoscere.

Mezzi: a) Per promuovere la devozione per la Terra Santa e le attività della Custodia, i Commissari utilizzino le tradizionali (brochures, libri, riviste, ecc.) e le nuove tecnologie (siti web, social networks ecc.) (cfr. SS 4,2,3). b) I Commissari sono caldamente invitati a trasmettere e diffondere alla Custodia il materiale promozionale da loro realizzato. Per questa ragione, è importante che il Commissario si c) I Commissari possono liberamente usufruire e conadoperi all’interno della Diocesi (o più Diocesi) o deltribuire alle attività di comunicazione della Custola locale Conferenza episcopale, per farsi conoscere e dia (Edizioni Terra Santa di Milano, per le riviste per promuovere le attività della Terra Santa. Specificanelle diverse edizioni; Franciscan Multimedia Cenmente, per quanto riguarda la colletta, dovrà compiere ter per filmati; sito internet, ecc.). i seguenti passi: a) Contattare tutte le Cancellerie vescovili (non solo i Vescovi, ma anche gli Economi diocesani) per sollecitare il versamento della colletta al CommissaParte seconda riato o, se questa fosse stata già consegnata al Nunzio, di chiedere comunque il suo esatto importo. I rapporti dei Commissari di Terra Santa con dib) Consegnare entro la fine dell’anno alla Custodia in verse entità maniera precisa l’importo della colletta ricevuta e l’elenco delle Diocesi che hanno versato. L’elenco 2.1 I rapporti con la Custodia deve essere completo e deve prevedere la distinzione tra le Diocesi che hanno versato al Commissario a) La comunicazione tra la Custodia e i Commissariati e quelle che hanno versato alla Congregazione traè facilitata dall’Ufficio di Coordinamento dei Commite la Nunziatura. missariati (cfr. SS 10,2). c) Consegnare a tutti i Vescovi del proprio territorio la b) I Congressi internazionali dei Commissari, convolista di tutte le Diocesi che hanno versato la colletta cati dal Padre Custode secondo criteri linguistici o e l’importo. altri criteri convenienti, siano tenuti con ragionevod) Consegnare ai Nunzi Apostolici del proprio territole frequenza e ad essi i Commissari abbiano cura rio la lista di tutte le Diocesi che hanno consegnato di partecipare, consapevoli della condivisione delle la colletta e l’importo. responsabilità (cfr. SS 9,1-2). Il rapporto con le Diocesi è particolarmente delicato. d) Ai Congressi internazionali siano invitati rappreSpetta dunque al Commissario locale comprendere sentanti della Curia generale dell’Ordine e delle quali siano i modi più adeguati, secondo gli usi e i coConferenze dei Ministri provinciali. stumi dei luoghi, per curare adeguatamente tale rap- e) I Convegni regionali dei Commissari, periodicaporto. mente convocati dal rispettivo Presidente della Conferenza e ai quali partecipa il Custode o un suo 1.3.3 La comunicazione rappresentante, siano tenuti con ragionevole frequenza. Essi sono occasioni per l’aggiornamento È a tutti noto il potere che la comunicazione oggi possullo stato, le attività e le necessità dei singoli Comsiede in ogni settore della vita pubblica e privata. Anmissariati e della Custodia (cfr. SS 9,3). che in ambito ecclesiale generale e nelle nostre struttu2.2 I rapporti con la Provincia re la comunicazione è riconosciuta come un settore da curare, coltivare e favorire, sia con i mezzi tradiziona- “Tutte le Province dell’Ordine favoriscano l’attività li, cui molti di noi sono abituati, sia con i mezzi mes- dei Commissari di Terra Santa, a norma degli Statuti si a disposizione della tecnologia moderna (Internet, generali” (CCGG 125).

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Curia Custodiale Per quanto riguarda lo stato giuridico del Commissa- b) È importante che i Commissari collaborino con le riato, va rilevato che esso appartiene alla Provincia varie associazioni ed entità esistenti sul territorio e con conseguenti obblighi e diritti. L’attività del Comche operano a sostegno della Terra Santa a tutti i missariato deve essere considerata a tutti gli effetti livelli, sia locale, che nazionale. Cosicché creando un’attività della Provincia. Ciò garantisce il diritto del un coordinamento tra le molteplici associazioni, ne Ministro Provinciale alla visita e al controllo delle attipossa derivare una combinazione operativa ai fini vità del Commissariato. Il Commissario non è esentato organizzativi di grande efficacia. dall’obbligo di presentare la relazione delle sue attività al Capitolo provinciale e al Governo della Provincia. Le varie associazioni che si adoperano nel territorio del Commissariato o a livello nazionale a sostegno 2.3 I rapporti con le Diocesi della Terra Santa siano incoraggiate sia dai Commissari sia dal Governo della Custodia nello svolgimento Per una maggiore efficacia dell’azione pastorale svolta del loro prezioso servizio. dai Commissari mediante la predicazione e i pellegrinaggi è necessario coltivare e mantenere cordiali rapporti collaborativi e di conoscenza con le diverse entità diocesane. Parte terza Mezzi: L’ufficio di Coordinamento dei Commissariati di a) I Commissari visitino periodicamente i Vescovi (ed Terra Santa eventualmente i Nunzi) per far loro conoscere le attività del Commissariato e le necessità della 3.1 Istituzione Custodia. b) In occasione della sua visita al Commissariato, il a) Con decisione del Discretorio custodiale (luglio Custode procuri di incontrare il Vescovo della Dio2011) si è istituito l’Ufficio di Coordinamento dei cesi in cui il Commissariato ha sede. Commissariati di Terra Santa, con sede a Gerusac) I Commissari intrattengano cordiali rapporti con i lemme, presso il Convento di San Salvatore. Parroci e i Rettori dei Santuari, ai quali proponga- b) Il responsabile dell’ufficio opera in stretta dipenno le Giornate pro Terra Sancta e qualunque altra denza dal Custode e in collaborazione con gli altri iniziativa utile alla Terra Santa. uffici custodiali (Segreteria ed Economato). d) I Commissari ricerchino la reciproca collaborazione con l’Ufficio Pellegrinaggi delle Diocesi. 3.2 Le finalità 2.4 I rapporti con altre Entità L’ufficio dei Commissari di Terra Santa e la conduzione dei Commissariati sono regolati dalle Costituzioni generali e dagli Statuti ai sensi dell’Art. 74 §3 degli SSGG dell’Ordine. Le esigenze del tempo suggeriscono una sempre maggiore sinergia tra le varie Istituzioni, ecclesiali e non. Sono perciò auspicabili il sostegno e la collaborazione con le diverse entità impegnate per la Terra Santa. Mezzi: a) Si ricorda che l’Associazione Terra Santa, ong (ATS), la Fondazione Terra Santa (FTS) e la Franciscan Foundation for the Holy Land (FFHL) appartengono alla Custodia e da essa dipendono direttamente.

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L’Ufficio di Coordinamento dei Commissariati di Terra Santa ha la finalità di: a) favorire la comunicazione tra la Custodia e i Commissariati. b) sensibilizzare i Commissari alle esigenze e alle problematiche della Custodia e viceversa. c) favorire la sinergia dei Commissariati e della Custodia circa le attività, i progetti e gli obiettivi indicati dalla Custodia. d) trasmettere ai Commissariati informazioni, richieste e direttive provenienti dalla Custodia (cfr. SS 4,3) e viceversa. e) collaborare con la Curia custodiale nell’organizzazione dei Congressi internazionali e/o altre iniziative riguardanti l’animazione dei Commissari. f) partecipare ai Convegni regionali dei Commissari, su richiesta delle Conferenze o per mandato del Custode.


g) collaborare con gli uffici e con altre entità della Cutico utile all’animazione dei pellegrinaggi. stodia, quali ad es. Christian Information Center i) organizzare in Terra Santa, in collaborazione con (CIC), Franciscan Media Center (FMC), Associalo Studium Biblicum Franciscanum, corsi di formazione Terra Santa (ATS), Fondazione Terra Santa zione e di aggiornamento per gli animatori di pelle(FTS), Franciscan Foundation for the Holy Land grinaggi. (FFHL), ecc. j) mantenere aggiornato l’indirizzario dei Commissah) offrire ai Commissari materiale divulgativo e didatriati.

VADEMECUM for the use of the Commissaries of the Holy Land Index Part One The duties of the Commissaries of the Holy Land 1.0 Definition and description of the Office of the Commissaries of the Holy Land 1.1 Love for the Holy Places 1.2 Pilgrimages 1.3 Solidarity with the needs of the Custody of the Holy Land 1.3.1 Economics 1.3.2 The Good Friday Collection 1.3.3 Communication Part Two The relations of the Commissaries of the Holy Land with various Entities 2.1 Relations with the Custody 2.2 Relations with the Province 2.3 Relations with the Dioceses 2.4 Relations with other Entitites Part Three The Commissariats Liaison Office 3.1 Establishment 3.2 Purpose Marzo 2015 | FdC | 27


Curia Custodiale Part One The duties of the Commissaries of the Holy Land 1.0 Definition and description of the Office of the Commissaries of the Holy Land The Holy Land Custody is a mission that has a special and international character. Its aim is that of taking care of the Holy Places and of the cult celebrated therein, as well as that of assisting Pilgrims and developing pastoral and educative undertakings, according to Art. 1* §1 of the Special Statutes of the Holy Land Custody. It, therefore, has the duty to preserve the Christian character of the Holy Land and in particular the memory of the Incarnation of Our Lord Jesus Christ. This character is expressed in the care of the Holy Places of the Redemption and in supporting the Christian presence, the living stones, not only in the Holy Land as such, but also in the other lands of the Middle East, in particular in Syria, Lebanon and Jordan. In fact, the Holy Land is still today a witness of the History of Revelation, which is, precisely, history and which, in its geography, conserves the visible traces of such an extraordinary manifestation1.

The Franciscan presence in the Holy Land has also a universal character and, with the presence of friars coming from all over the world, it makes visible and concrete the bond of the local Churches of the Holy Land with the Universal Church, guided by the Holy Father. “So and so was born there. But of Zion it will be said, ‘Every one was born there,’ her guarantee is the Most High” (Psalm 87,4-5). In order to strengthen the love of the Christian faithful for the Holy Land and to help the friars in this important and difficult mission, the Order of Friars Minor, with the encouragement of the Universal Church, for many centuries has instituted the figure of the Commissary of the Holy Land. The Commissary of the Holy Land is a Friar Minor who receives from his Provincial the mandate to arouse, in the provincial fraternity and in the local churches of his own territory, interest and love for the Holy Land, in particular for the mission of the Friars Minor of the Holy Land.

Concretely, the Commissary works to promote all the activities that can serve and sustain the mission of the Church and in particular of the Franciscans in the Holy Land: pilgrimages, biblical animation, displays, meetMoreover, “Providence decreed that, alongside the ings, missionary days, preparation of volunteers, disbrethren of the Eastern Churches, for Western Chris- cernment of vocations for the Custody, collection of tianity it would be the sons of Francis of Assisi, the requests for perpetual Masses, fundraising, etc. saint of poverty, gentleness and peace, who in truly evangelical style would give expression to the legiti- Special attention is always reserved for the promotion mate Christian desire to protect the places where our of the Good Friday Collection (which in some counspiritual roots are found” (John Paul II, Letter con- tries is changed to other days of the liturgical year), cerning Pilgrimage to the Places linked to the History one of the main sources of sustenance for the activities of Salvation, 4 [29.06.1999]). of the Custody of the Holy Land. The Commissary, in other words, is the liaison between the universal Ever since its origins, the Order of Friars Minor has mission of the Friars Minor of the Holy Land and the given particular attention to the Land of the Redemp- Churches spread throughout the world and viceversa. tion and has considered its Midde Eastern Province the The Commissary of the Holy Land expresses this man“pearl” of its missions, since it safeguards not only the date in harmony with his Provincial Minister and with memory of Revelation, but also an important part of the fraternity of the Province. the Franciscan charism: love for the humanity of Jesus. The Friars Minor, in their care for the Holy Places The Commissariat is an evangelizing reality of the and in their loving service to all those who live in this Province, at the service of the Holy Land. The ProLand, express their charism in a wonderful synthesis. vincial Minister is to sustain, encourage and check the different ambits of the activities of the Commissary of 1 “Next to the «history of salvation» there is the Holy Land, in coordination with the Custody of the a «geography of salvation.» Therefore, the Holy Places have a Holy Land. high quality to offer to the faith unbreakable support, enabling In order to carry out this mandate today, a preparation the Christian to come into direct contact with the environment, in which «the Word became flesh and dwelt among us»” (Paul and a dedication of time and energy more compelling VI, Nobis in Animo). than in the past is required, and so the Commissaries

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are invited to dedicate time and passion to the service of what is rightly called the “first” mission of the Church and of the Order (cfr. SS 4,5). Means: a) It is desirable that the Commissaries, especially at the beginning of their mandate, can stay for an adequate time in the Holy Land, to learn and know about it by meeting the friars, by visits to the Places and to the works carried out by the Custody, and to experience personally the social, cultural and religious surroundings expressed by the “living stones” who dwell there. b) The Commissaries are invited to follow the convenient courses of formation and updating, aimed at preparing them for carrying out the service in their own territory and for the biblical and spiritul animation of pilgrimages (cfr. SS 4,2,5). c) The courses of formation and updating are organized by the competent Conferences and/or in the Holy Land by the Custody, in collaboration with the Studium Biblicum Franciscanum (cfr. SS 10,1). 1.1 Love for the Holy Places To raise interest, provide knowledge and foster love for the Holy Land is a service to the Church and to the Order. The motivations of this service are pastoral and directly linked to the Franciscan history of the Holy Land. Means: a) Catechesis, as any other form of announcement, is to contain primarily theological and spiritual guides, able to recall the Holy Land as our “birth place”, “root” of our faith and of our Judeo-Christian tradition. b) Some Holy Places are such also for the Jews and for the Muslims. More in general, the Holy Land is a strong historico-cultural recall also for the non-believers. In formation and catechesis, account should be taken also of this universal meaning that such Places take on.

and copious sanctuary of the Holy Land, where it is possible “visibly” to anchor in history and in geography the “condescensions of God” that are revealed in the promises and alliances, in the Jesus of Nazareth event and in the birth of the Church. Means: a) The promotion, organization and animation of pilgrimages are among the first and principal tasks of the Commissaries. In order to fulfil this task, the Commissaries are to be well prepared and competent. To carry out the service of “guide” they need to be authorized by the Custody. b) Pilgrimages are to be animated in respect to and in the furrow of the biblical and spiritual message proper to the Holy Places, with fidelity and simplicity, without neglecting the necessary historicalarcheological explanations, that allow them to be anchored in history and geography. c) Pilgrimages are to foresee moments of prayer and devotion, both personal and communal. These are to be fostered in all modes, avoiding the overload of visits that can gratify curiosity, but also repress more urgent spiritual formation. Where possible, the pilgrims are to take part in the liturgical life of the Holy Places. d) Franciscan pilgrimages, as much as possible, are to foster participation in the life of the local Church. Therefore they should be moderate, avoiding every form of luxury and, if possible, arranging for lodging near the Holy Places. They should foresee moments and ways for meeting the friars of the Custody and the “living stones” of the Holy Land, in particular, in our parishes and schools. 1.3 Solidarity with the needs of the Custody of the Holy Land

1.2 Pilgrimages

The Commissaries are to encourage the friars of their own Province to come to the Custody not only on pilgrimage, but also for longer periods. The Commissary should also remind his provincial fraternity of the possibility, foreseen also by the Order’s legislation (SSGG 73; cfr. CCGG 125; SS 4,4), to offer temporary service in the Custody.

Today, pilgrimages constitute an important resource for catechesis. Christians – practising and not – are always the majority of those who take part in pilgrimages with the desire to reconsider and rebuild their faith. There is no other sanctuary in the world like the great

The Commissaries, furthermore, in coordination with the vocational animators, should endeavour to foster and support, with sound discernment, “vocations for the Custody among the youth of their respective territories” (SS 4,4).

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Curia Custodiale 1.3.1 Economics The administration of goods and the collection of money for the Holy Land absorb much of the energies of the Commissary. It is necessary, therefore, that such an administrative task be carried out in an orderly, transparent and systematic way. To this end, the Commissaries will have to hold to some customs and mandates. Among these, the most important are the following: a) In their activity of collecting funds, the Commissaries should always be coordinated with the Custody, to avoid misunderstandings and/or duplicate collections. Harmony between the Commissary and the Custody is necessary for an orderly and transparent service of the custodial activities. b) the Commissaries, in agreement with the custodial Office of the Bursar and respecting the civil laws of their own Country, are to work out the most opportune ways for transferring funds to the Custody. c) The custodial Office of the Bursar is to take care to send promptly a receipt of the funds that have been sent. d) The aim of the Commissariat’s activities is to support the activities of the Custody. Therefore, forms of investment or other forms of reserving funds are to be avoided. Every year, the Commissary is to send the received contributions, retaining only the sum necessary for current activities. Possible exceptions must be approved by the Provincial Minister and the Custos. e) The Commissaries “may not incur relevant expenses without the written authorization” of the Custos (SS 5,3). The maintenance expenses of the Commissariat must not exceed 3% of the general income of the activities of the Commissariat. f) In Countries where the transfer of money is a problem, the Commissary should look for the best possible solution in coordination with the Province and the Custody. g) The Provincial Curia must have the legal possibility to check the account of the Commissariat and to verify its orderly despatch to the Custody. h) In forms that will be held to be the most suitable (provincial assemblies, chapters, etc.), it is fitting that also the Commissary of the Holy Land, as with all the activities of the Province, should have the possibility of presenting the work carried out, including the financial accounts. i) It is to be absolutely avoided that the bank accounts

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be registered in the person of the Commissary. The bank accounts must be registered only by the Commissariat and, if this is not possibile, steps will have to be taken in accord with the deliberation of the Provincial Minister, after hearing the opinion of the Custos of the Holy Land. The deposited signatures are always to be those of the Commissary and another friar authorized by his Provincial Minister. j) The stock of mobile goods (in market value), cash in hand and/or deposited in a bank, their source and movement, and also the stock and the condition of immobile goods (houses and grounds) a n d other goods (libraries, archival, various valuable objects), must be registered and updated systematically and regularly. k) The mobile and immobile goods registered by the Commissariat or belonging to it in any other way, are to be diligently cared for and administered in full respect of the civil laws of the particular Country, in coordination with and under the supervision of the Provincial Curia. Problems that may arise with regard to such goods and relative to relations with the Province or with other Entities, are to be resolved through suitable conventions established between the Custody and the Entity concerned. l) In the management of housing and/or other properties and to posit important civil acts, the Commissary needs the mandate or the licence of the Government of the Custody (SS 5,2) and to consult with the respective Provincial Minister. m) All the accountable registers and all other documentation are to be carefully kept in the archive of the Commissariat. n) Every year the Commissariat is to make a general report of the economic activities and to prepare a complete report. This report must be sent to the Custos of the Holy Land and to the respective Provincial. o) In the lack of a timely and systematic sending of the financial report of the Commissary to the Provincial and to the Custody, or in the absence of a complete financial report, one will not be able to comply with art. 8 of Chapter II of the Special Statutes of the Custody of the Holy Land, relative to 3% of the expenses, placed at one’s disposition for acquiring religious objects. p) It is important to distinguish clearly, in the economic accounting, between the entries deriving from the Good Friday Collection and the entries deriving from one’s own activities. q) The Custody is to arrange to communicate annually


to all the Commissaries a balance sheet of the economic activities of the Custody itself. 1.3.2 The Good Friday Collection There are two ways of sending the Good Friday Collection. The first expects that the diocese send the money to the Commissariat of the Holy Land, which will send it to the Custody of the Holy Land. The other way expects that the Diocese send the money to the Apostolic Nunciature, which will send the money directly to the Congregation for the Oriental Churches in Rome. The Custody, by ancient tradition, then consigns to the Holy See the complete list of contributions of all the Dioceses that have paid in the collection. For this reason, it is important that the Commissary endeavour within the Diocese (or Dioceses) or the local Bishops Conference, to make himself known and to promote the activities of the Holy Land. Specifically, with regard to the Collection, he will have to take the following steps: a) To contact all the bishops’ Chanceries (not only the Bishops, but also the diocesan Bursars), to solicit the discharge of the collection to the Commissariat or, if this has already been consigned to the Nuncio, to ask about its exact total amount. b) To deliver to the Custody by the end of the year precisely the exact amount of the collection received and the list of the Dioceses that have paid in. The list should be complete and should foresee the distinction between the Dioceses that have paid in to the Commissary and those that have paid in to the Congregation through the Nunciature. c) To send to all the Bishops of one’s own territory the list of all the Dioceses that have paid in the collection and the exact amount. d) To send to the Apostolic Nuncios of one’s own territory the list of all the Dioceses that have sent the collection and the exact amount. The relationship with the Dioceses is particularly delicate. So it is up to the local Commissary to understand what would be the most adequate means, according to the usage and the customs of the places, in order to take care of the relationship adequately. 1.3.3 Communication The power that communication has today in every sector of public and private life is well known. Also in the

general ambience of the Church and in our structures communication is recognized as a sector to look after, to cultivate and foster, both by traditional means, which many of us are used to, and by the means provided by modern technology (Internet, multimedia, etc.). In order to love the Holy Land it is, in fact, important to know it and to make it known. Means: a) To promote devotion to the Holy Land and the activities of the Custody, the Commissaries should use the traditional means (brochures, books, reviews, etc.) and the new technologies (websites, social networks etc.) (cfr. SS 4,2,3). b) The Commissaries are warmly invited to forward and circulate to the Custody the promotional material that they produce. c) The Commissaries can freely make use of and contribute to the activities of communication of the Custody (Edizioni Terra Santa of Milan, for the reviews in different editions; Franciscan Multimedia Center for films; the website, etc.).

Part Two The relations of the Commissaries of the Holy Land with various Entities 2.1 Relations with the Custody a) Communication between the Custody and the Commissariats is facilitated by the Commissariats Liaison Office (cfr. SS 10,2). b) International Congresses of the Commissaries, convoked by Father Custos according to linguistic or other convenient criteria, are to be held with reasonable frequency and the Commissaries should take care to participate in them, aware of sharing responsibilities. d) Representatives of the General Curia of the Order and of the Conferences of Provincial Ministers are to be invited to the International Congresses. e) The Regional Conventions of Commissaries, periodically convoked by the respective President of the Conference and in which the Custos or his representative participates, are to be held with reasonable frequency. These are occasions for updating on the state, activities and necessities of the individual Commissariats and the Custody (cfr. SS 9,3).

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Curia Custodiale 2.2 Relations with the Province “All the Provinces of the Order are to foster the activity of the Commissaries of the Holy Land in accordance with the General Statutes” (CCGG 125). With regard to the juridical state of the Commissariat, clearly it belongs to the Province with consequent obligations and rights. The activity of the Commissariat must be considered with all its effects an activity of the Province. This guarantees the right of the Provincial Minister to visit and inspect the activities of the Commissariat. The Commissary is not exempted from the obligation of presenting the report of his activities to the Provincial Chapter and to the Government of the Province. 2.3 Relations with the Dioceses For a greater efficacy of pastoral action carried out by the Commissaries through preaching and pilgrimages, it is necessary to cultivate and maintain cordial relations of collaboration and acquaintance with the different diocesan entities. Means: a) The Commissaries should visit the Bishops (and possibly the Nuncios) periodically to let them know the activities of the Commissariat and the needs of the Custody. b) On the occasion of his visit to the Commissariat, the Custos is to endeavour to meet the Bishop of the Diocese in which the Commissariat has its seat. c) The Commissaries are to entertain cordial relations with the Parish Priests and the Rectors of Sanctuaries to whom they should propose the Holy Land Days and any other initiative useful to the Holy Land. d) The Commissaries should look for reciprocal collaboration with the Pilgrimage Office of the Dioceses.

port and collaboration with the different entities involved for the Holy Land are therefore desirable. Means: a) It is noted that the Associazione Terra Santa ong (ATS), the Fondazione Terra Santa (FTS) and the Franciscan Foundation for the Holy Land (FFHL) belong to the Custody and depend on it directly. b) It is important that the Commissaries collaborate with various associations and entities present in their territory that work to support the Holy Land at all levels, both local as well as national. In this way the multiple associations create a system of coordination among themselves, with the aim of resulting in an operative arrangement that would have the scope of a greatly efficacious organisation. The various associations that endeavour in the territory of the Commissariat or at the national level to support the Holy Land are to be encouraged both by the Commissaries and by the Government of the Custody in carrying out their precious service.

Part Three The Commissariats Liaison Office 3.1 Establishment a) Upon the decision of the Custodial Discretory (July 2011) the Coordination Office of the Commissariats of the Holy Land was established, with its seat in Jerusalem, at Saint Saviour’s Monastery. b) The head of the Office works in strict dependency on the Custos and in collaboration with the other custodial offices (Secretariat and Office of the Bursar). 3.2 Purpose

The purpose of the Coordinating Office of the Commissariats of the Holy Land is: 2.4 Relations with other Entities a) to foster communication between the Custody and the Commissariats. The office of the Commissaries of the Holy Land and b) to make the Commissaries aware of the needs and the organisation of work of the Commissariats are problems of the Custody and viceversa. regulated by the General Constitutions and Statutes c) to foster cooperation between the Commissariats according to Art. 74 §3 of the General Statutes of the and the Custody with regard to the activities, proOrder. jects and objectives indicated by the Custody. The needs of the time suggest an ever greater harmony d) to transmit to the Commissariats information, rebetween the various Institutions, ecclesial or not. Supquests and directives coming from the Custody (cfr.

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SS 4,3) and viceversa. Associazione Terra Santa (ATS), Fondazione Terra e) to collaborate with the custodial Curia in the organSanta (FTS), Franciscan Foundation for the Holy ization of the international Congresses and/or other Land (FFHL), etc. initiatives regarding the animation of the Commis- h) to offer to the Commissaries promotional and edusaries. cational material useful for animating pilgrimages. f) to participate in regional Conventions of the Com- i) to organize in the Holy Land, in collaboration with missaries, upon request of the Conferences or manthe Studium Biblicum Franciscanum, courses of dated by the Custody. formation and updating for the animators of pilg) to collaborate with the offices and other entities of grimages. the Custody, for example, Christian Information j) to keep the address list of the Commissariats up to Center (CIC), Franciscan Media Center (FMC), date.

VADEMECUM para uso de los Comisarios de Tierra Santa Indice Parte primera Obligaciones de los Comisarios de Tierra Santa 1.0 - Definición y descripción del oficio de los Comisarios de Tierra Santa 1.1 - Amor por los Lugares Santos 1.2 - Las peregrinaciones 1.3 - Solidarios con las necesidades de Tierra Santa 1.3.1. Economía 1.3.2. La Colecta del Viernes Santo 1.3.3. Las comunicaciones Parte segunda Relaciones de los Comisarios con las diferentes Entitades 2.1- Relaciones con la Custodia 2.2 – Relaciones con la Provincia 2.3 – Relaciones con las Diócesis 2.4 – Relaciones con otras Entidades Parte tercera La Oficina de Enlace de los Comisarios de Tierra Santa 3.1 Institución 3.2 Las finalidades

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Curia Custodiale Parte primera

un modo muy tangible dicho carisma.

La presencia franciscana en Tierra Santa reviste también un carácter universal y convierte en algo visible 1.0 Definición y descripción del Oficio de Comisa- y concreto con la presencia de los frailes provenientes de todas las partes del mundo, un lazo de unión entre rios de Tierra Santa la Iglesia local y la universal guiada por el Pontífice La Custodia de Tierra Santa es una misión de carácter Romano. “De Sión pueden decir: Todos han nacido en especial e internacional, y tiene como finalidad la tute- ella, el Altísimo la ha fundado” (Salmo 87,4-5). la y el culto de los Santos Lugares, la asistencia a los Peregrinos y el incremento de las obras apostólicas, Para reforzar el amor de los fieles cristianos por la Tiecomo se desprende del Art. 1* & 1 de los EEPP de rra Santa y ayudar a los frailes en esta importante y dila Custodia de Tierra Santa. Ella, por tanto, tiene el fícil misión, la Orden de los frailes menores con el estícompromiso de custodiar el carácter cristiano de Tierra mulo de la Iglesia Universal desde hace muchos siglos Santa y, en particular, el recuerdo de la Encarnación de ha instituido la figura del Comisario de Tierra Santa. nuestro Señor Jesucristo. Tal carácter se manifiesta en El Comisario de Tierra Santa es un fraile menor que reel cuidado de los Lugares Santos de la Redención y en cibe por parte de su Provincial un mandato de suscitar el soporte de la presencia cristiana, las piedras vivas, en la fraternidad provincial y en las iglesias del propio no sólo en Tierra Santa propiamente dicha sino tam- territorio, interés y amor por Tierra Santa , en particubién en las tierras del Medio Oriente principalmente lar sobre la misión de los frailes en la misma. Obligaciones de los Comisarios de Tierra Santa

Siria, Líbano y Jordania. Tierra Santa es en efecto, un testimonio vivo de la Historia de la Revelación que es, efectivamente, historia y que, en la propia geografía , conserva las huellas visibles de tan extraordinaria manifestación1. Además, “Quiso la Providencia que, junto con los hermanos de las Iglesias orientales, fueran sobre todo los hijos de Francisco de Asís, santo de la pobreza, de la mansedumbre y de la paz, los que, de parte de la cristiandad de occidente, interpretaran en modo genuinamente evangélico el legítimo deseo cristiano de custodiar los lugares en los que están nuestras raíces espirituales” (Juan Pablo II, Carta sobre la peregrinación a los lugares vinculados con la historia de la salvación, 4 [29.06.1999]). Desde sus orígenes la Orden franciscana tuvo una preocupación especial por la tierra de la Redención y consideró la provincia medioriental como la “perla” de sus misiones, porque ella conserva no solamente el recuerdo de la Redención sino también una parte no desdeñable del carisma franciscano: el amor por la humanidad de Cristo. Los frailes menores, en la custodia de los Lugares Santos y con el servicio amoroso hacia todas las personas que viven en dicha Tierra manifiestan de

Concretamente el Comisario se preocupa en promover toda clase de actividades que puedan servir y sostener la misión de la Iglesia y en particular la de los franciscanos en Tierra Santa: peregrinaciones, animaciones bíblicas, muestras, congresos, jornadas misioneras , preparación de voluntarios , individualización de vocaciones para la Custodia, recogida de peticiones de misas perpetuas, recogida de fondos, etc. Especial atención se merece la denominada Colecta del Viernes Santo (que en algunos países es trasladada a otro día del Año Litúrgico) y que es una de las fuentes de sostenimiento en favor de las actividades de la Custodia de Tierra Santa. El Comisario, finalmente, es la figura que coordina la misión universal de los Frailes Minores de Tierra Santa con las Iglesias esparcidas por todo el mundo y viceversa. El Comisario de Tierra Santa desarrolla tal mandato en sintonía con su Ministro provincial y con la fraternidad de su Provincia.

El Comisario se convierte en una realidad de la evangelización de la Provincia al servicio de Tierra Santa. Pertenece al Ministro Provincial sostener, alentar y verificar en los diferentes ámbitos las actividades del 1 “Junto a la «historia de la salvación» existe Comisario de Tierra Santa en coordinación con la Cusuna «geografía de la salvación». Por lo que los Lugares Santos todia. tienen el alto valor de ofrecer a la fe un inexpugnable sostén, permitiendo al cristiano de ponerse en contacto con el ambiente Hoy día se requiere una mayor preparación y ocupaen el cual «el Verbo se hizo carne y habitó entre nosotros»” ción para llevar adelante este cometido por lo que los (Pablo VI, Nobis in Animo). Comisarios son invitados a dedicar más tiempo y pa-

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sión al servicio de aquella que es denominada justa- portante en el campo de la catequesis. Son cada día mente la primera misión de la Iglesia y de la Orden más abundantes los cristianos que, practicantes o no, (cfr. SS 4,5). participan en las peregrinaciones con el deseo íntimo de reformularse la propia fe. Medios: No hay otro Santuario en el mundo como el de Tierra a) Sería deseable que los Comisarios, sobre todo en Santa donde es posible, aún “visualmente” profundizar los comienzos de su mandato, pudieran permanecer en la historia y en la geografía las “complacencias de durante un tiempo en Tierra Santa para aprender a Dios” que se reflejan en las promesas y en las alianzas, conocerla mejor a través del contacto con los frai- en la venida de Jesús de Nazaret y en el nacimiento de les allí residentes, con la visita a los lugares Santos la Iglesia. y a las actividades de la Custodia en los mismos, y experimentar personalmente el ambiente social, Medios: cultural y religioso manifestado a través de las “pie- a) La promoción, la organización y la animación de dras vivas” allí existentes. las peregrinaciones son los primeros y principales b) Los Comisarios son invitados a frecuentar los oporretos de los PP. Comisarios. Para cumplir con ellos tunos cursos de formación y de puesta al día cuyo dichos PP. Comisarios deben estar bien preparados y objetivo es el de preparar al mejor desarrollo del mostrarse competentes. Para llevar adelante el serejercicio en el propio territorio y a la animación vicio de “guías” necesitarán del permiso de la Cusbíblica y espiritual de las peregrinaciones (cfr. SS todia. 4,2,5). b) Las peregrinacioneas deben ser animadas con el c) Los cursos de formación y de puesta al día son orrespeto del mensaje bíblico y espiritual propio de ganizados por las Conferencias y/o, en Tierra Santa, los Lugares Santos., con fidelidad y simplicidad , por parte de la Custodia en colaboración con el Stusin olvidarse de las oportunas explicaciones de cadium Biblicum Franciscanum (cfr. SS 10,1). rácter histórico y arqueológico que permitan su ubicación en la historia y en la geografía. 1.1 Amor por los Lugares Santos c) En las peregrinaciones se provea siempre de un tiempo de oración y devoción, sea colectivo o priSuscitar interés, procurar un conocimiento y favorecer vado. Este tiempo ha de prevalecer sobre todo lo el amor por Tierra Santa es un servicio en favor de la demás evitando excesivos momentos a otras actiIglesia y de la Orden.. Las motivaciones de este servividades que puedan ser ajenos al principal objetivo cio son de orden pastoral y directamente ligadas a la como pueden ser la excesiva curiosidad sirviendo historia franciscana de Tierra Santa. de rémora a la más urgente formación espiritual. En donde sea posible, los peregrinos participen en la Medios: vida litúrgica de los Lugares Santos. a) La catequesis, como cualquier otro modo de anun- d) Las peregrinaciones franciscanas, en cuanto sea pocio, contenga ante todo motivos teológicos y essible, participen en la vida de la Iglesia local. Sean pirituales, capaces de recordar Tierra Santa como sobrias, evitando toda clase de lujo y, posiblemente, nuestro “lugar de nacimiento”, “raíz” de nuestra fe individuando acomodaciones logísticas junto a los y de nuestra tradición judío-cristiana. Santuarios. Prevean momentos y modalidades para b) Algunos Lugares Santo lo son también para los hepoder dialogar con los frailes de la Custodia y con breos y los musulmanes. Y, en general, Tierra Santa las “piedras vivas” de Tierra Santa especialmente ejerce también un atractivo especial desde el puncon nuestras parroquias y escuelas. to de vista histórico-cultural, también para los no creyentes. En la formación y en la catequesis se ha 1.3 Solidarios con las necesidades de tener también muy en cuenta este significado de de la Custodia de Tierra Santa carácter universal que revisten dichos Lugares Santos. Los Comisarios estimulen a los frailes de las propias Provincias a visitar Tierra Santa no sólo como peregri1.2 Las peregrinaciones nos sino también durante períodos más prolongados. Pertenece también a los PP. Comisarios recordar a sus Hoy día los peregrinos constituyen una parte muy im- comunidades provinciales la posibilidad contemplada

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Curia Custodiale incluso en la legislación de la Orden (EEGG 73; cfr. g) La Curia Provincial tiene el derecho de controlar las cuentas de la Comisaría y verificar el envío a la CCGG 125; EE 4,4) de prestar un servicio temporal en Custodia. la Custodia. h) En los modos que se creerán más oportunos (asambleas provinciales, capítulos, etc.) es oportuno Además, los Comisarios en unión con los animadores que también el Comisario de Tierra Santa, al igual vocacionales , trabajen en favorecer y sostener con un que sucede con las demás actividades de la Provinsano criterio, ¨las vocaciones para la Custodia entre los cia, tenga la oportunidad de presentar el trabajo dejóvenes de los respectivos territorios” (EE 4, 4). sarrollado incluidas las relaciones económicas. i) Se evite absolutamente que las cuentas corrientes 1.3.1 La economía en los bancos sean inscritas a nombre del Comisario. Se deberán inscribir solamente a nombre de La gestión de los bienes y la colecta de dinero para la Comisaría y, en caso de que no fuera posible, se Tierra Santa absorven muchas de las energías de los procederá según el justo criterio del Ministro ProPP. Comisarios. Es necesario, por consiguiente, que tal vincial una vez oído también el parecer del P. Cusencargo administrativo se lleve a cabo de un modo ortodio de Tierra Santa. Las firmas depositadas sean denado, transparente y sistemático. Por esta razón, los siempre las del Comisario y de otro fraile autorizaPP. Comisarios deberán observar algunas costumbres do por el P. Provincial. y mandatos. Presentamos algunos de los más imporj) La consistencia de los bienes en moneda, en caja o tantes. en banca, su proveniencia y actividad, al igual que la consistencia y el estado de los bienes inmuebles a) En lo referente a la colecta de fondos, los Comisa(casas o terrenos) y otros bienes (libros, archirios obren siempre en coordinación con la Custovos, otros objetos de valor) debe aparecer registradia, para evitar malentendidos y/o dobles colectas. dos y puestos al día con escrupulosa regularidad. La sintonía entre el Comisario y la Custodia es necesaria para un ordinario y transparente ejercicio de k) Los bienes muebles e inmuebles a nombre de la Comisaría o pertenecientes a la misma de cualquier sus actividades. modo que sea, se conserven diligentemente y se adb) Los Comisarios de acuerdo con el Ecónomo Cusministren en pleno respeto de las leyes civiles del todial y respetando las leyes propias de cada país, propio País. en coordinación y bajo la supervisión encuentren las modalidades más adecuadas para el de la Curia Provincial. Eventuales problemas refeenvío de las limosnas a la Custodia. rentes a tales bienes y relativos a la relación con la c) El Ecónomo Custodial se encargará de enviar lo anProvincia o con otros entes, se resuelvan a través de tes posible de el recibo de la suma que le fue enviaconvenciones entre la Custodia y el Ente interesada. do. d) Finalidad de las actividades del Comisario es la de sostener las actividades de la Custodia. Se eviten, l) En la gestión de casas u otros inmuebles o propiedades si se ha de recurrir a acciones civiles imporpor consiguiente, toda clase de actividades u otras tantes , el Comisario necesita de un mandato o de la formas de investir los fondos. Cada año el Comisalicencia del Gobierno de la Custodia (EE 5,2) rio envíe las contribuciones recibidas , reservando y de la consulta al Ministro Provincial. solamente la cantidad necesaria para desarrollar sus actividades normales. Si se tratara de eventuales m) Todos los registros de contabilidad o cualquier otra documentación se conserven cuidadosamente en el excepciones se debe recibir la aprobación tanto del archivo de la Comisaría. Ministro provincial como del P. Custodio. e) Los Comisarios no hagan inversiones importantes n) Cada año el Comisario presente una relación general de la actividad económica lo más completa posin la autorización escrita del P. Custodio” (EE 5,3). sible. Tal relación deberá ser enviada al P. Custodio Los gastos de mantenimiento de la Comisaría no de Tierra Santa y al propio Ministro provincial. deben superar el 3% de los ingresos generales de la o) Faltando un tempestivo y sistemático envío de la misma. relación financiera de la Comisaría al Provincial y f) En los países en los que el envío de dinero a la Cusa la Custodia., o en ausencia de una relación comtodia es problemático, el Comisario busque el mepleta , no se podrá invocar el artículo 8 del segundo jor modo encontrar una solución de acuerdo con la Provincia y la Custodia. capítulo de los Estatutos especiales de la Custodia

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de T.S. relacionado con el 3% de los envíos puestos a disposición del Comisario para poder adquirir objetos religiosos. p) Es importante poder distinguir claramente en la relación económica cuales sean los ingresos que se derivan de la colecta del Viernes Santo y cuáles los relativos a la propia actividad. q) La Custodia procure cada año enviar una relación acerca del balance económico en la misma.

gún los usos y costumbres del lugar para evitar fricciones al respecto. 1.3.3 Las comunicaciones

Es sabido por todo el mundo el valor que tienen las comunicaciones en todos los sectores de la vida pública y privada. Lo mismo se diga refiriéndonos al ámbito eclesial en general y en nuestras estructuras particulares: la comunicación es algo que tenemos que cuidar, 1.3.2 La Colecta del Viernes Santo cultivar y favorecer ya sea con métodos tradicionales, a los cuales muchos de nosotros estamos acostumbraLos modos de enviar la Colecta del Viernes Santo a la dos , ya sea con los medios puestos a disposición por Custodia son dos. parte de la tecnología moderna (internet, multimedia, El primero contempla que la Diócesis envíe directa- etc). Para amar Tierra Santa es importante ante todo mente dicha colecta al Comisario quien, a su vez, la conocerla y hacerla conocer. enviará directamente a la Custodia. El segundo prevé que la Diócesis envíe la Colecta di- Medios: rectamente a la Nunciatura Apostólica que enviará di- a) Para promover la devoción a Tierra Santa y a las rectamente a Roma a la Congregación para las Iglesias actividades de la Custodia, los Comisarios utilicen Orientales. tanto los métodos tradicionales (folletos, libros, revistas) como las nuevas tecnologías (sitios web, La Custodia, según una antigua tradición, entrega a la social network, etc) (cfr. EE 4,2,3). Santa Sede una relación completa de lo entregado por b) Se ruega encarecidamente a los Comisarios trasmicada una de las diferentes Diócesis. tir y difundir en la Custodia el material destinado a Por este motivo es necesario que el Comisario se haga la promoción empleado por ellos. conocer en el seno de cada Diócesis de o de la local c) Los Comisarios pueden libremente usufruir y conConferencia Episcopal para poder dar a conocer mejor tribuir en las actividades de promoción de la Custolas actividades de la Custodia de Tierra Santa. De un dia (Edizioni Terra Santa de Milán, para las revistas modo especial, en la referente a la Colecta, deberá reaen sus diferentes versiones; Franciscan Multimedia lizar los siguientes pasos. Center, para las filmaciones, Internet, etc). a) Contactar todas las Cancillerías episcopales (no sólo los obispos sino también los ecónomos diocesanos) para recordarles la obligación de entregarle el fruto de la Colecta o si ya fue consignada al NunParte segunda cio, saber el importe de la misma. b) Entregar antes del fin de año a la Custodia de un Relación de los Comisarios de Tierra Santa con modo preciso el importe de la colecta recibida y la diferentes entitades lista de las Diócesis que la entregaron. La lista debe ser completa y debe precisar la distinción entre las 2.1 Relaciones con la Custodia diócesis que entregaron la colecta directamente al Comisario y las que lo entregaron a la Congrega- a) Las comunicaciones entre la Custodia y los Comición a través de la Nunciatura. sarios viene facilitada por parte de la Oficina de c) Entregar a todos los obispos del propio territorio la Coordinación entre la Custodia y las Comisarías lista de todas las diócesis que consignaron la colec(cfr. EE 10,2). ta y su importe. b) Los Congresos internacionales de los Comisarios, d) Lo mismo se haga con el Nuncio Apostólico del convocados por parte del P. Custodio según critepropio territorio. rios linguísticos u otros que juzgue convenientes , La relación que se hace referente a las diócesis es algo se lleven a cabo con relativa frecuencia y los Comimuy delicado. Corresponde, pues, al Comisario local sarios pongan un interés particular en participar en especificar cuáles sean los modos más adecuados , selos mismos bien conscientes de la mutua responsa-

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Curia Custodiale bilidad (cfr. EE 9,1-2). d) A los Congresos internacionales sean invitados representantes de la Curia General de la Orden y de las Conferencias de Ministros Provinciales. e) Los Convenios regionales de los Comisarios, periódicamente convocados por el respectivo Presidente de la Conferencia y a los cuales participa el P. Custodio o un su representante, tengan lugar con relativa frecuencia. Ellos sirven de ocasión para la puesta al día acerca del estado, actividades y necesidades de cada una de las Comisarías y de la Custodia (cfr. EE 9,3). 2.2 Relaciones con la Provincia “Todas la Provincias de la Orden favorezcan la actividad de los Comisarios de Tierra Santa a norma de los Estatutos Generales” (EEGG 125). En lo referente al estado jurídico de las Comisarías hay que hacer notar que pertenece a la Provincia con las consiguientes obligaciones y derechos. La actividad del Comisario debe ser considerada bajo todos los conceptos como una actividad de la Provincia. Esto garantiza el derecho del Ministro Provincial en poder visitar y controlar las actividades de dicha Comisaría. La Comisaría no queda exenta de la obligación de presentar la relación de sus actividades al Capítulo provincial y al Gobierno de la Provincia. 2.3 Relación con las Diócesis Para una mayor eficacia de la actividad pastoral del Comisario mediante la predicación y las peregrinaciones, es necesario mantener unas relaciones cordiales con las diferentes entidades diocesanas. Medios: a) Los Comisarios visiten periódicamente a los Obispos (y eventualmente también al Nuncio) para darles a conocer las actividades del Comisario y las necesidades de la Custodia. b) Con motivo de su visita a la Comisaría, el P. Custodio procure también visitar al Obispo de la Diócesis en la que el Comisario ejerce su actividad. c) Los Comisarios mantengan relaciones cordiales con los Párrocos y los Rectores de los santuarios a los cuales pueden proponer las Jornadas por Tierra Santa o cualquier otra iniciativa en favor de los Santos Lugares. d) Busquen también los Comisarios la recíproca co-

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laboración con la Oficina de peregrinaciones de la Diócesis.. 2.4 Relaciones con otras Entidades El oficio de los Comisarios de Tierra Santa y la práctica de las Comisarías están reguladas por las Constituciones Generales y por los Estatutos según el Art. 74 & 3 de los EE GG de la Orden. Las exigencias del tiempo sugieren una mayor ¨sinergia¨ entre las diferentes Instituciones, eclesiales o no. Es, por consiguiente, muy deseable el sostenimiento y la colaboración entre las diferentes entidades empeñadas en servir Tierra Santa. Medios: a) Se recuerda que la Associazione Terra Santa, ong (ATS), la Fondazione Terra Santa (FTS) y la Franciscan Foundation for the Holy Land (FFHL) pertenecen a la Custodia y dependen directamente de la misma. b) Es importante que los Comisarios colaboren con las diversas asociaciones y entes existentes en su territorio y que trabajan para sostener Tierra Santa según los diversos niveles, tanto locales como nacionales. De modo que, creando una coordinación entre las múltiples asociaciones, se pueda llegar a una síntesis operativa que tenga gran eficacia en las finalidades organizativas. Las diferentes asociaciones que obran en el territorio de la Comisaría o a nivel nacional en favor de Tierra Santa sean estimuladas en su actividad no solamente por parte de la Comisaría sino también por parte del Gobierno de la Custodia en el desarrollo de tan inestimable servicio.

Parte tercera La Oficina de Enlace de los Comisarios de Tierra Santa 3.1 Institución a) Tras una decisión por parte del Discretorio Custodial (julio 2011) se estableció la denominada “Oficina de Enlace de los Comisarios de Tierra Santa” con sede en el convento de San Salvador, en Jerusalén. b) El responsable de dicha oficina obra en coordinación y en estrecha dependencia del P. Custodio, y en colaboración con los demás entes custodiales, por ejemplo, la Secretaría y el Economado.


3.2 Las finalidades La Oficina de Enlace de los Comisarios de Tierra Santa tiene por cometido: a) favorecer las comunicaciones entre los Comisarios y la Custodia. b) sensibilizar los Comisarios a la problemática y exigencias de la Custodia y viceversa. c) favorecer la “sinergia” de los Comisarios y de la Custodia a acerca de las actividades, proyectos y objetivos indicados por parte de la Custodia. d) transmitir a las Comisarías información, pedidos y directivas provenientes de la Custodia (EE 4,3) y viceversa. e) colaborar con la Curia custodial en la organización de los Congresos internacionales o de cualquier otra iniciativa referente a la animación de la Comisarías.

f) participar en las Asambleas regionales de las Comisarías bajo la petición de las Conferencias o por mandato del P. Custodio. g) colaborar con los entes u otras entidades de la Custodia como pueden ser por ejemplo el Christian Information Center (CIC), Franciscan Media Center (FMC), Associazione Terra Santa (ATS), Fondazione Terra Santa (FTS), Franciscan Foundation for the Holy Land (FFHL), etc. h) ofrecer a los Comisarios material divulgativo y didáctico útil para la animación a las peregrinaciones. i) organizar en Tierra Santa, en colaboración con el SBF, cursos de formación y de puesta al día para los animadores de grupos. j) mantener al día las direcciones de las respectivas Comisarías.

I COMMISSARIATI DI TERRA SANTA La Custodia di Terra Santa incrementa la sua attività nel mondo grazie all’aiuto dei Commissari, frati dell’Ordine Minore impegnati ad essere “ponti tra la Terra Santa e i cristiani di tutto il mondo”. I Commissari operano nel territorio della loro Provincia francescana: • raccolgono le offerte della Colletta “pro Terra Sancta” del Venerdì Santo • propongono le Giornate dedicate alla Terra Santa, • chiedono sostegno e solidarietà perché possa continuare la missione francescana in Terra Santa, • organizzano i pellegrinaggi nei Luoghi Biblici e diffondono materiale informativo e oggetti religiosi creati in Terra Santa. Attualmente i Commissariati di Terra Santa sono distribuiti in 44 nazioni del mondo per un totale di 84 Commissariati. Le origini storiche L’origine dei Commissariati di Terra Santa è antichissima ed è motivata dalla difficoltà da parte della Custodia di assolvere ai suoi compiti in una situazione politica e religiosa assai complessa. Costatato infatti che né la vita dei frati né la conservazione dei Luoghi Santi erano possibili senza le elemosine dei Principi cristiani, i primi Statuta della Custodia (1377) stabiliscono che il Custode deputi uno o due laici per curare l’amministrazione delle elemosine. Mezzo secolo più tardi la figura del Commissario di Terra Santa viene istituita ufficialmente con la bolla His quae di papa Martino V (24 febbraio 1421). In tempi più recenti Papa VI ha dichiarato che l’attività dei Commissari “tanto benemerita nel passato, ci sembra tuttora valida e funzionale” (Paolo VI, Nobis in animo).

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Sintesi del verbale del Discretorio del 23 Marzo 2015 Il Discretorio si è riunito presso gli Uffici della Curia Custodiale a San Salvatore. Nel corso dei lavori, tra gli altri, sono state prese le seguenti decisioni e trattati i seguenti argomenti: 1. Il Custode ha informato il Discretorio sulla situazione dei frati ammalati, in particolare di fra Policarpo Angelisanti, fra Pablo Vizcarra, fra Cristoforo Alvi, fra Louis Bohte. 2. Il P. Custode ha relazionato riguardo le visite presso le comunità ad Amman, Monte Nebo, Delegazione di Roma, Napoli. 3. Tavole di Famiglia. Sono state prese in esame varie situazioni personali e le richieste pervenute al Discretorio: - Fra Oscar Mario Marzo, la Segreteria di Stato ha concesso il benestare all’assunzione definitiva presso la C.C.O. - Fra Tony Choucry, assistente spirituale dell’O.F.S. della C.T.S. - Emmaus, la Comunità di San Salvatore organizzerà delle turnazioni per assicurare un sacerdote fino al reperimento di una presenza stabile. - Dopo diversi tentativi di ricomposizione, il Discretorio ha discusso a lungo e poi deliberato su situazioni di divisioni interne in alcune fraternità. 4. Formazione. Il Segretario Custodiale per la Formazione e Studi ha presentato le relazioni riguardanti i vari livelli della formazione, i vari candidati e le differenti situazioni da affrontare. Sono state anche esaminate le varie situazioni riguardo chi frequenta gli studi Superiori. Attualmente il quadro della formazione nelle sue varie tappe risulta composto come di seguito: Casa di accoglienza Betlemme: 11 aspiranti: 2 nicaraguensi; 2 peruviani; 1 argentino; 3 colombiani; 1 filippino; 2 palestinesi. Casa di accoglienza Harissa: 8 aspiranti: 5 siriani, 2 libanesi, 1 iracheno. Casa di probandato – Montefalco: 2 postulanti di cui 1 giordano ed 1 polacco. Casa di noviziato – La Verna: 7 novizi: 2 italiani, 1 spagnolo, 1 colombiano, 1 siriano, 1 panamense, 1 polacco. Studentato – Ain Karem: 8 studenti: 1 italiano, 1 cileno, 2 argentini, 1 siriano, 1 brasiliano, 1 cipriota. San Salvatore, Studentato teologico: 18 studenti di cui 4 della C.T.S. più 4 studenti di lingua fuori sede. Inoltre il Discretorio è stato consultato per le seguenti richieste: - David Grenier, Canada; Alberto Pari, Italia; Ulise Zarza, Argentina; per il secondo grado dell’Ordine (presbiterato). 5 Questioni Economiche – Richieste dai conventi. Si è venuti incontro alle necessità della comunità del Getsemani – Romitaggio: restauro della copertura della grotta del Romitaggio, che sarà interamente finanziato da benefattori. Conti CTS, Economia e progetti. Il Discretorio ha analizzato il bilancio consuntivo dell’anno 2014 ed il bilancio di previsione dell’anno 2015 presentati dall’Economo di Terra Santa. Dalla lunga discussione che si è sviluppata, emerge comunque la necessità di valutare, insieme all’Economato, come ridurre le spese ed ottimizzare le rendite locali.

Fra Sergio Galdi ofm Segretario di Terra Santa

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Synthesis of the Minutes of the Discretorium of 23 March 2015 The Discretorium met at the Offices of the Custodial Curia at Saint Saviour. During the course of the meeting, among other things, the following decisions were taken and the following topics were discussed: 1. The Custos informed the Discretorium on the situation of sick brothers, particularly that of fr. Policarpo Angelisanti, fr. Pablo Vizcarra, fr. Cristoforo Alvi, fr. Louis Bohte. 2. The Father Custos presented a report regarding the visits to the communities of Amman, Mount Nebo, Delegation of Rome, and Naples. 3. Tabulae Familiae. The Discretorium examined various personal situations and other requests it received: - Fr. Oscar Mario Marzo, the Secreteriat of State has conceded its favourable assent to him being definitively assumed by the Congregation for Oriental Churches. - Fr. Tony Choucry, spiritual assistant to the S.F.O. in the C.T.S. - Emmaus, the Community of Saint Saviour will organise the rotation of service to ensure that a priest ministers to the community until a stable presence is found. - After various attempts to come to a viable solution, the Discretorium has discussed at length and taken decisions regarding internal divisions in some fraternities. 4. Formation. The Custodial Secretary for Formation and Studies has presented the reports regarding the various levels of formation, the individual candidates and the different situations that have to be faced. The Discretorium also examined the various situations regarding friars who are doing specialised studies. At this stage the picture of formation in its various stages results composed as follows: House of welcome Bethlehem: 11 aspirants: 2 Nicaragua; 2 Perù; 1 Argentina; 3 Colombia; 1 Filippino; 2 Palestinians. House of welcome Harissa: 8 aspirants: 5 Syria, 2 Lebanon, 1 Iraq. Postulancy – Montefalco: 2 Postlants: 1 Jordan, 1 Poland. Novitiate – La Verna: 7 novices: 2 Italy, 1 Spain, 1 Colombia, 1 Syria, 1 Panama, 1 Polish. Student House – Ain Karem: 8 students: 1 Italy, 1 Chile, 2 Argentina, 1 Syria, 1 Brazil, 1 Cyprus. Saint Saviour, Theological Seminary: 18 students of whom 4 belonging to C.T.S. and 4 students studying languages in other houses and abroad. The Discretorium has also made consultations regarding the following requests: - David Grenier, Canada; Alberto Pari, Italia; Ulise Zarza, Argentina; for the second grade of Orders (priesthood). 5. Economic matters – Requests from friaries. The Discretorium has responded to the needs of the community of Gethsemane – Hermitage: restoration of the roofing of the Grotto of the Hermitage, which will be financed entirely by benefactors. Accounts CTS, Economy and projects. The Discretorium has analysed the final balance of the year 2014 and the balance planned for 2015, presented by the Economo of the Holy Land. After the long discussion that ensued, the Discretorium is aware of the need to evaluate, together with the Economato, how to reduce costs and optimise local income. Fr. Sergio Galdi ofm Secretary of the Holy Land

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Gerusalemme, 9 Aprile 2015

Prot. n.° AA-16-CX/15 A tutti i Guardiani e Superiori della Giudea e Galilea e p.c. a tutti i Religiosi Loro Sedi ----------------------------Caro fratello,

il Signore ti dia pace!

Come vedrai dalla lettera allegata, il Patriarcato Armeno Ortodosso di Gerusalemme organizza una serie di eventi per commemorare il centenario dal tragico genocidio armeno. Anche la Custodia, che purtroppo non è stata estranea a quei tragici eventi, intende partecipare a questa commemorazione. Facendo seguito alla richiesta del Patriarca Armeno, dispongo quindi che il giorno 23 aprile prossimo, tutte le chiese della Custodia di Terra Santa, alle ore 18.15 (corrispondenti alle 19.15 in Armenia) suonino 100 rintocchi consecutivi e che in tutte le fraternità , in quel giorno, una santa messa sia celebrata secondo le intenzioni del Patriarcato armeno. Fraternamente,

fra Sergio Galdi ofm Segretario di Terra Santa Secretary of the Holy Land

fra Pierbattista Pizzaballa ofm Custode di Terra Santa Custos of the Holy Land

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Curia Custodiale Agenda DEL CUSTODE

APRILE 2015

1-5

Gerusalemme: Liturgie Settimana Santa

18

06

Emmaus: Pellegrinazione annuale

07-08 Gerusalemme: Scambio di auguri con le comunità ortodosse

23-24 Gerusalemme, San Salvatore: Riunione del Discretorio di Terra Santa con la Commissione Economica

08

25-27 Atene (Grecia): Visita alle fraternità

Gerusalemme, San Salvatore: S. Messa Cardinale Canizares di Valencia

28

09-16 Siria: Visita alle comunità 17

Beiruth: Incontro con il Cardinale Bechara Boutros Rai, Patriarca dei Maroniti

Gerusalemme, Santo Sepolcro: Ingresso Solenne

Bari (Italia): Conferenza: Uno sguardo redento. Testimoni di speranza in scenari di guerra

29-30 Bari (Italia): Comunità di S. Egidio “Cristiani in Medio Oriente: Quale Futuro”

Datebook OF THE CUSTOS

APRILE 2015

1-5

Jerusalem: Holy Week Liturgies

18

06

Emmaus: Annual pilgrimage

07-08 Jerusalem: Easter Greetings with Orthodox communities

23-24 Jerusalem, Saint Saviour: Meeting of the Discretorium of the Holy Land with the Economic Commission

08

25-27 Athens (Greece): Visit to the fraternity

Jerusalem, Saint Saviour: Mass Cardinal Canizares of Valencia

09-16 Syria: Visit to the communities 17

Beiruth: Meeting with Cardinal Bechara Boutros Rai, Patriarch of the Maronites

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28

Jerusalem, Holy Sepulchre: Solemn Entrance

Bari (Italy): Conference: A gaze of redemption. Witnesses of hope in scenes of war

29-30 Bari (Italy): Comunità di S. Egidio “Christians in the Middle East: What is their future?”


Sorella Morte Custodia Terræ Sanctæ Jerusalem fra

Basilio (K erop) Talatinian ofm

Marasc (Italia) 10 Febbraio 1913 † Gerusalemme 29 Marzo 2015 Custodia di Terra Santa

Cari Confratelli, la vita terrena di fra Basilio si è spenta. La sua scomparsa lascia noi, suoi confratelli, tristi e orgogliosi. Tristi, perché fra Basilio era la persona amabile e serena che tutti stimavamo e amavamo; orgogliosi, perché la sua esistenza è la parabola del dolore che si trasfigura in perfetta letizia, delle obbligazioni quotidiane divenute leggere in gioioso equilibrio. E questo è tanto più impressionante se si ripercorre qualcuno dei 102 anni da lui vissuti. “Sono nato a Tarash in Cilicia (Turchia, la terra di san Paolo)… In quanto Armena, la mia famiglia è stata esiliata in Siria, dopo la dichiarazione della Prima guerra mondiale. Un giorno un ufficiale turco del campo di concentramento ha visto mio padre e ha chiesto chi fosse quell’uomo. Saputo che era Armeno, ha ordinato che fosse ucciso”. È il primo ricordo cosciente di quel bambino di tre anni: dei soldati portano fuori dall’accampamento il suo papà, che non ritorna più. Rimasto orfano anche della Mamma, fu accolto insieme a due fratelli in un orfanotrofio di Tarash retto dagli Americani. Nel 1921 nuovamente i Turchi cacciarono gli Armeni e l’orfanatrofio peregrinò in Siria e in Libano, finchè fra Giovanni Balian, francescano, vicario parrocchiale di Betlemme, suo cugino, riuscì a portarlo in Palestina, nell’orfanatrofio dei Salesiani di Betlemme. Fra Basilio aveva 9 anni. A 13 anni entrò nel seminario francescano di Emmaus e percorse tutte le tappe della formazione religiosa e sacerdotale a Nazareth, al Tabor, a Betlemme e Gerusalemme. Dopo l’ordinazione sacerdotale i superiori lo inviarono a Roma, dove si laureò in Diritto Canonico. Lo studio e l’insegnamento del Diritto hanno finito di formare e caratterizzare il suo stile di vita, facendo di lui un uomo giusto nel senso totale della parola. Onorava Dio, serviva la Chiesa, amava i fratelli. Tutti lo ricordiamo presente immancabilmente alla preghiera comunitaria, solerte nel guidare la preghiera come cappellano dell’Infermeria custodiale; generoso nell’accettare, ormai ottantenne, di svolgere tutte le funzioni di parroco degli Armeni Cattolici di Gerusalemme. Ha servito la Chiesa, con un lavoro continuo, qualunque compito gli venisse dato. In una nota biografica ha scritto: “Sono stato prefetto degli studi della Custodia per molti anni, sono stato nominato visitato generale della missione dell’Alto Egitto, visitatore apostolico della congregazione delle Suore del Rosario in Palestina Transgiordania e Libano, sono stato nominato dal Santo Padre esperto del Concilio Vaticano II e ho lavorato nella Commissione preparatoria della Congregazione delle Chiese orientali per la celebrazione del Concilio Vaticano II. Per otto anni sono stato discreto di Terra Santa e per due volte guardiano di San Salvatore. Mentre ero guardiano mi sono interessato per la riparazione della chiesa di San Salvatore che aveva subito danni nel conflitto fra ebrei e arabi nel ’48. Da 50 anni sono il cronista custodiale e da 14 cappellano dell’infermeria custodiale. Sono stato membro della commissione per l’aggiornamento delle costituzioni dell’ordine francescano e perciò ho partecipato al capitolo generale di Assisi; sono stato membro della commissione per l’aggiornamento degli statuti della Custodia e ho partecipato a molti capitoli custodiali. Per due volte sono stato eletto Presidente custodiale”.

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Sorella Morte Ha amato i fratelli, rispettando ognuno come un signore, accorgendosi di tutto come un amico. Partecipava alla vita comune in tutto, anche nelle ricreazioni. Sapeva rallegrarsi per ogni iniziativa, aveva un dono per ogni festeggiato, una battuta piacevole per ogni incontro. Alla scuola del divino Maestro e di Francesco fra Basilio, già qui in terra, ha raggiunto la beatitudine di chi è perseguitato per la giustizia, la ricchezza dei poveri, la gioia del vivere insieme. Siamo immensamente grati al Signore per il dono di fra Basilio. Fra Basilio aveva 102 anni di età, 83 di professione e 76 di sacerdozio. Gli convengono in suffragio l’applicazione di 3 Sante Messe per ogni sacerdote. Gli altri religiosi partecipino a 3 Sante Messe e pratichino lodevolmente 3 Viae Crucis. In ogni fraternità una Santa Messa sia celebrata in comune. Preghiamo di celebrare con sollecitudine questi suffragi, perché il nostro fratello sia ammesso presto alla presenza del Padre celeste. San Salvatore, 31 Marzo 20015

fra Sergio Galdi ofm Segretario di Terra Santa

Custodia Terræ Sanctæ Jerusalem fra

Basilio (K erop) Talatinian ofm

Marasc (Italy) 10 February 1913 † Jerusalem 29 March 2015 Custody of the Holy Land

Dear Brothers, I am communicating to you the news of the return of Fra Basilio Talatinian to the House of the Father in the grateful and affectionate memory of his generous service. His passing away leaves us sad but also proud. We are sad, because Fra Basilio was a lovable and tranquil person esteemed and loved by all; we are proud because his existence is the parable of suffering that is transfigured in perfect joy, of the daily obligations that for him became a light burden making of him an example of joyful equilibrium. These words become more impressive if we go through his long and eventful life. “I was born at Tarah in Cilicia (Turkey, the land of Saint Paul)... Since my family was Armenian, we were exiled in Syria after the declaration of the First World War. One day a Turkish official in the concentration camp saw my father and asked who he was. When he was told that he was Armenian, he gave the order to kill him.” This is the first conscious memory of that child of three years: the soldiers took his father away from the camp, and he never returned back.

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After having lost also his mother, together with his two brothers he was taken to an orphanage, which the Americans had established in Tarash. In 1921, the Turks again expelled the Armenians and the orphanage had to move first to Syria and then to Lebanon, until Fra Giovanni Balian, a Franciscan who was the parochial vicar of Bethlehem and also his cousin, succeeded in taking him to Palestine, in the orphanage of the Salesians in Bethlehem. Fra. Basilio was 9 years old at the time. When he was 13 years old, he entered the Franciscan seminary at Emmaus and went through all the stages of religious and priestly formation in Nazareth, Tabor, Bethlehem and Jerusalem. After his priestly ordination the superiors sent him to Rome, where he received a doctorate in Canon Law. The study and teaching of Canon Law formed and characterised his style of life, and made of him a just man in the full sense of the term. He honoured God, served the Church and loved the brothers. Everyone remembers him unfailingly present at community prayers, full of enthusiasm at leading prayers when he was chaplain of the Custodial Infirmary, and generous in accepting to take the responsibilities of pastor of the Armenian Catholics of Jerusalem, even though he was eighty years old. Fra Basilio has served the Church by working unceasingly in whatever duty was entrusted to him. In a biographical note he wrote: “I have been prefect of studies of the Custody for many years, I have been nominated General Visitator of the mission of Upper Egypt, Apostolic Visitator of the Congregation of the Rosary Sisters in Transjordan and Lebanon. The Holy Father nominated me expert during Vatican Council II, and I have worked in the preparatory Commission of the Congregation for Oriental Churches, in view of the celebration of Vatican Council II. For eight years I have been discreet of the Holy Land and twice I was Guardian at Saint Saviour. While I was guardian I took care of the restoration of the Church of Saint Saviour that had suffered damages during the Arab-Israeli War of 1948. I have been Custodial Chronicler for 50 years and chaplain of the Infirmary for 14 years. I have been member of the Commission for the updating of the Constitutions of the Franciscan Order and therefore I participated at the general chapter of Assisi; I have been member of the Commission for the revision of the Statutes of the Custody and I have participated in many custodial chapters. Twice I was elected Custodial President.� Fra Basilio loved the brothers, respecting each and every one in a gentlemanlike manner, and being attentive of their needs as a friend. He took active part in community life in all its moments, even during recreation. He knew how to be joyful at each initiative; he always had a gift for the feast of each brother, and could always reserve a joyful comment for every meeting. While he still lived on this earth, Fra Basilio frequented the school of the Divine Master, in such a way that he has now reached the beatitude of those who were persecuted because of righteousness, the richness of the poor ones, and the joy of living in the brotherhood. We are immensely grateful to the Lord for the gift of Fra Basilio. Fra Basilio died at 102 years of age, 83 years of profession, and 76 years of priesthood. Every priest has the duty of celebrating 3 Holy Masses for the repose of his soul. The other religious have the duty to participate in 3 Holy Masses and pray 3 Viae Crucis. A Mass is to be celebrated in common in every fraternity. Let us remember with solicitude this brother in our prayers, with gratitude to the Father who has given him to us, so that our fraternal union will be full in the light of the Lord. St. Saviour, March 31, 2015

Fra Sergio Galdi ofm Secretary of the Holy Land

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Sorella Morte VITA DEL REV. PADRE BASILIO TALATINIAN, SCRITTA DAL MEDESIMO Sono l’ultimo figlio del Sig. Wartiwar Talatinian, figlio di Garabed; dalla sua prima moglie ha avuto 3 figli: Kevork, Najib e Iskandar; dopo la morte di sua moglie ha sposato mia madre, Feride Cialoglian, che era vedova, con un figlio, Francois Petizian. Il matrimonio di Wartiwar con Feride è stato fecondo di 6 figli: Vehide, Hovsep, Naum, Stipan, Zekia (suor Lucienne), e io, Kerop (Basilio).

vamo nell’orfanotrofio americano di Marash, dove ho imparato l’alfabeto armeno: parlavo allora solamente la lingua turca. Lì ho avuto dolore a un dito del piede sinistro. Mio fratello Naum mi portava sulle sue spalle all’ospedale, dove ho subito un intervento chirurgico. Ho avuto inoltre piaghe alla testa, il dottore mi copriva la testa con un telo con catrame. Lo faceva molte volte, cioè molte volte lo metteva e lo toglieva, e per toglierlo mi addormentava con cloroformio. L’uso di Sono nato a Marash, in Cilicia (Turchia), antico questo anestetico è il motivo per cui penso che soffro Regno Armeno nel medioevo, e sono stato battezzato di sonnolenza fino ad oggi. nella mia città, secondo il rito armeno cattolico il 10 febbraio 1913; ho visto il documento del mio batteI Turchi hanno cacciato gli Armeni da Marash nel simo nella Segreteria della Custodia di Terra Santa a ‘21-’22. Gli Americani hanno condotto i loro orfani priGerusalemme. La mia famiglia è stata esiliata a Deir ma ad Aleppo, poi a Homs in Siria, e infine a Antilias a Zor in Siria, dopo la dichiarazione della prima guerra nord di Beirut (Libano). In uno di questi tre luoghi (non mondiale. Qui abbiamo preso la febbre tifoide, eccetto mi ricordo quale) mio fratello Stipan si arrabbiò contro mio fratello Hovsep (il quale me l’ha raccontato). di me. Non me ne ricordo il motivo e io per scappare da lui sono corso salendo in fretta per una gradinata, su cui Un giorno un ufficiale turco ha visto mio padre e ha era fissato un fanale posto entro una guarnitura di ferro chiesto chi fosse quell’uomo: e saputo che era armeno, che terminava con una punta contro la quale urtai la mia ha ordinato che fosse ucciso e i soldati turchi l’hanno testa ferendovi e caddi. Non mi ricordo di ciò che è sucammazzato (me l’ha raccontato mio fratello Naum). cesso poi, ma ho ancora il segno della ferita sulla testa. Dopo poco tempo, abbiamo lasciato Deir Zor e siamo La notizia della nostra permanenza ad Antilias arrivò al tornati a Marash, perché mio fratello primogenito nostro cugino padre Giovanni Balian ofm, figlio della Kevork era soldato nell’esercito turco e perciò siamo sorella di nostra madre Feride. Era già francescano e potuti tornare a Marash, anche se il carro, durante il vicario parrocchiale di Betlemme. Sapendo della nostra viaggio, era rimasto in panne. Mia madre morì di tifo: presenza ad Antilias dagli americani ha fatto le pratiche io ero accanto a lei. Mia sorella Zekia (suor Lucienne) per farci entrare in Palestina. Vi erano altri Armeni mi ha detto che lei mi ha sollevato per farmi baciare mia che viaggiavano con noi sul camion. Sulla carta su cui madre che era sul suo letto prima che morisse di tifo, era scritto il nome di coloro che potevano entrare in dopo aver aiutato altri malati di questo male. Palestina non figurava il mio. Alla frontiera ho visto un poliziotto inglese e ho gridato ecco gli inglesi! Mio Mi ricordo di essere vissuto con mio fratello Iskan- fratello Naum mi ha detto stupido! Nasconditi sotto quedar, il quale durante l’inverno comprimeva il terrazzo sta cassa vuota e taci. Nella cassa osservavo attraverso con un rullo per impedire alla pioggia di filtrare nella una fessura ciò che accadeva. Il poliziotto esaminava la casa. Andavo nei giardini per prendere frutta da man- nostra carta confrontandola con il documento che aveva giare. Dopo la dichiarazione della prima guerra mon- nelle mani e trovandola conforme ad esso fece passare il diale, gli armeni cercavano riparo per proteggersi dai camion: così siamo entrati in Palestina. Il padre Balian turchi. Iskandar con me è andato al Patriarcato armeno è venuto ad accoglierci e ha inscritto Naum al collegio cattolico, dove per caso ho visto una donna nuda e ho di Ratisbonne a Gerusalemme e Istipan e me nell’orfafatto subito all’istante il proposito di rimanere celibe, notrofio di D. Belloni dei padri Salesiani di Betlemme, pur ignorando tutto ciò che riguarda sessualità e ma- dove abbiamo imparato l’italiano, l’arabo e altre materie trimonio. Era questo il segno della mia vocazione allo scolastiche. Era l’anno 1922. Dopo due anni ho scelto stato religioso? il mestiere di calzolaio e mio fratello Stipan quello di sarto. Nella mia classe uno dei ragazzi ha fatto qualcosa Dopo la morte dei miei genitori sono rimasto orfano contro l’educazione e il maestro pensava che fossi io il con i miei fratelli e sorelle. Naum Stipan ed io vive- colpevole. Ad ogni mio diniego mi dava uno schiaffo:

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lo fece molte volte. Infine è passato un altro alunno, il quale ha confessato dopo alcuni schiaffi: diceva lui il vero? Una volta ho visto mio fratello Stipan picchiato dal maestro: ho avuto grande pena e ho pianto come se fossi picchiato io. All’esame di calzolaio ho avuto la medaglia di bronzo e un bel libro in italiano. A volte gli orfani erano condotti a Gerusalemme per visitare i luoghi santi. Dopo aver camminato per un’ora o più ho cominciato a dormire camminando Il padre Giovanni Balian ci veniva a confessare. Una volta, può darsi nel quarto anno, gli ho detto: Padre, voglio essere come te, cioè francescano, ma senza saper nulla della vita religiosa francescana e ancora meno delle obbligazioni di questo genere di vita. Dio mi conduceva per le sue vie come un cieco. I padri Salesiani non erano contenti che il padre Giovanni mi volesse condurre ad Emmaus, ma il padre ha risposto dicendo che io volevo essere francescano e non salesiano. Nel settembre 1926 ero già ad Emmaus, ove ho iniziato gli studi ginnasiali. Si studiava: latino, italiano, arabo, un po’ di francese, storia, geografia, matematica e catechismo. Inoltre ho iniziato a suonare

il pianoforte ma senza progredire molto. Mentre ero ad Emmaus dormivo molte volte durante la giornata e anche alla sera durante la recita del Rosario. Il Direttore del Collegio Serafico mi ha ordinato di recitare il Rosario in piedi e non in ginocchio, ma dormivo ugualmente. Il sorvegliante allora mi ha detto: dormi in ginocchio, dormi in piedi: quindi è meglio che dorma seduto. Perciò ho cominciato a dormire seduto. Nel collegio non sono stato un buon alunno, perché prendevo fichi e biscottini e altre cosine senza il permesso. Una volta sono stato castigato. Non mi ricordo se perché non volevo mangiare qualche pasto o perché avevo buttato formaggio che puzzava, ho dovuto mangiare in ginocchio in refettorio. Mentre ero ad Emmaus ci fu un violento terremoto. Ero fuori del Collegio, accanto ad un muretto al quale mi sono aggrappato e con il quale dondolavo, mentre sentivo rumore come di carri armati. Dopo quattro anni di ginnasio ho cominciato il noviziato a Nazaret (1930-31). Durante una lunga cerimonia ho preso l’abito francescano con una decina di altri miei compagni di ginnasio. Trascorrevamo la giornata in preghiere, istruzioni del padre Maestro e nel pomeriggio facevamo la processione alla cripta dell’annunciazione

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Sorella Morte di Maria, che si trovava sotto il presbiterio della vecchia Chiesa, al posto della quale si è costruita oggi la grande basilica. Dopo la processione giocavamo. Con i frati della comunità facevamo peregrinazioni nei santuari il giorno della festa del titolo del luogo santo: Naim, Cana, Monte Tabor, Cafarnao, ecc. La cerimonia della vestizione ha avuto luogo il 29 settembre 1930, e quella della professione temporanea dei voti religiosi il 29 settembre 1931. Molti dei miei compagni di noviziato hanno lasciato l’abito e sono tornati a casa. Dopo la professione siamo saliti al Monte Tabor, per fare il quinto anno di ginnasio e tre anni di filosofia. Sul Monte Tabor ho preso coscienza di essere armeno e di dover imparare la lingua armena; avevo solo imparato l’alfabeto armeno a Marash nell’orfanotrofio americano; avevo dimenticato la lingua turca. Pian piano ho imparato alcune parole armene. Nel frattempo accompagnavo all’armonium il canto gregoriano e a volte la messa polifonica di Perosi o di qualche altro autore. Progredivo però poco con l’armonium e il piano. Lungo il corso dei miei studi mi impegnavo ben sapendo di non essere abbastanza intelligente, nonostante cercassi di apparire tale. Mentre compivo il terzo anno di filosofia il Maestro mi informò che ero destinato a fare studi superiori a Roma, allora gli ho detto di non esserne capace, ma mi ha risposto che era un ordine del Custode di Terra Santa. Per uscire dalla Palestina bisognava avere un passaporto, e non avevo nessun documento per attestare della legalità della mia presenza in questo Paese. Quando mi chiesero come ero entrato, spiegai di essere entrato con molte persone che avevano un documento comune che era ormai scomparso. L’8 dicembre 1934 ho emesso i miei voti solenni. Ho lasciato il Monte Tabor nell’estate 1935, sono venuto a Gerusalemme dove ho ricevuto il passaporto palestinese dal Mandato Britannico. Con questo passaporto da Haifa mi sono imbarcato sulla nave Esperia che ha fatto scalo a Siracusa e approdato a Napoli donde con il treno sono giunto a Roma. Per iscriversi al Pontificio Ateneo Antoniano bisognava superare un esame di filosofia. Ho compiuto gli studi teologici (teologia dogmatica, morale, spiritualità, diritto canonico, storia ecclesiastica, ecc.) dal 1935 al 1939. Mi sono esaurito nel terzo anno: non potevo né studiare, né dormire; nonostante tutto volevo essere ordinato sacerdote. Che fare? I farmaci che prendevo non mi guarivano. Un giorno ho avuto l’idea di fare ginnastica sulla terrazza del Collegio: quella notte sono

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riuscito a dormire bene e il giorno seguente ho potuto anche studiare. Perciò ho fatto ginnastica ogni giorno e ho potuto fare tutti gli esami. Il 17 luglio 1938 sono stato ordinato sacerdote secondo il rito latino nella Chiesa di Sant’Ignazio a Roma. Dopo la mia ordinazione sacerdotale, ho visitato i Santuari francescani di Assisi e della Verna e di Sant’Antonio a Padova. A Venezia il Commissario di Terra Santa mi ha fatto una gran festa per la mia ordinazione e dopo sono andato in Palestina per mare per le vacanze: dopo le vacanze sono tornato a Roma per il quarto anno di teologia e alla fine dell’anno ho ottenuto la licenza in teologia. Lungo i successivi tre anni ho fatto gli studi superiori di Diritto Canonico. Mi ricordo che durante il corso di teologia il professore di Diritto Canonico tentava di sapere se avessi studiato la lezione e gli ho risposto bene; nella classe seguente mi ha interrogato un’altra volta per sapere se avessi ancora studiato e gli ho di nuovo risposto bene: ma all’esame finale, malgrado avessi studiato tutto il giorno e la notte, non sono stato in grado di rispondere ad alcuna domanda. C’è rimasto male ma non ha preteso la ripetizione dell’esame. All’esame finale scritto mi ricordavo bene del soggetto del tema da svolgere e dopo averlo svolto in poco tempo ho consegnato al professore il mio scritto, tanto che gli altri alunni pensavano che mi fossi ritirato dall’esame. Avevo invece ottenuto il massimo, ossia 10. Dopo due anni ho ottenuto la licenza in Diritto Canonico, e dopo il terzo anno ho finito la mia tesi dottorale e ho potuto difenderla nel dicembre 1942. Il titolo della tesi è De contractu matrimoniali iuxta Armenos (in latino), cioè Il contratto matrimoniale secondo gli Armeni (L’ho pubblicata nella tipografia di San Salvatore, nostro convento, Gerusalemme 1947, pp. 197. In questo anno 1947 ho ottenuto il titolo di dottore in Diritto Canonico). Il libro ha ricevuto una bella recensione nella Rivista Orientalia Christiana Periodica (Roma). Eravamo in guerra nel 1942: è per questo che non potei rientrare in Palestina. Allora ho accettato l’invito di insegnare Diritto Canonico nella provincia francescana delle Marche (Ancona) in Italia, nella città di Iesi. Qui ho accompagnato la messa polifonica di San Giuseppe Calasanzio con l’organo e le messe di requiem, ho predicato per la prima volta in italiano, ho visitato Loreto. A volte durante la notte uscivamo dal convento dato che gli aerei inglesi e americani sorvolavano la nostra città. Durante il secondo anno i Superiori hanno ordinato il trasferimento del corso di teologia in due villaggi lontani da Iesi, che cominciava ad entrare nel mirino dei bombardamenti nemici. Dopo la nostra partenza questa città fu bombardata (solo la zona militare). Il paese dove ho insegnato si chiama Cingoli, il cui piatto principale


erano i fagioli, che producevano flatulenza: ne soffrivo (1944-2005), anche se un po’ sciupata. molto. Il dottore mi ha consigliato di fare un puré di fagioli togliendo la buccia, causa della flatulenza. Così Ho dimenticato di raccontare l’avventura che mi è cala mia sofferenza è passata. pitata mentre ero a Iesi. Il Superiore mi ha incaricato di andare in un’altra città per il ministero delle confessioni. Un giorno è venuto in convento un malato iugoslavo, La città distava da Iesi più o meno 20 Km. Ci dovevo ricercato dai soldati tedeschi, perché faceva sabotaggi. andare in bicicletta perché non c’erano altri mezzi. Al Il superiore gli ha dato una stanza in convento dato che ritorno dovevo fare una curva un po’ ardua in salita, ho era malato: speravamo che i tedeschi non avrebbero accelerato, ma anziché prendere la parte interna della scoperto il suo rifugio. Si è poi saputo che i tedeschi, curva ho preso l’esterno e sono finito per terra fuori già arrivati a Cingoli lo cercavano. Il superiore ha strada, con la mia bicicletta. Mi sono fatto un po’ male chiesto consiglio alla comunità per sapere cosa fare del ma la bicicletta era in buono stato. Tornato in convento malato: ho suggerito di dargli delle coperte per potersi a Iesi i freni della bicicletta erano consumati, perché li nascondere nel bosco sulla montagna. Gli altri frati non avevo usati di continuo. erano del mio parere. Allora il superiore l’ha tenuto in convento. I tedeschi poi hanno saputo che lo iugoslavo Mentre ero ad Emmaus, suonavo a volte l’armonium era in convento e sono venuti a prenderlo. L’hanno tro- nel salone crociato. Esprimevo a volte i miei sentimenti vato a letto e l’hanno tirato giù, portato fuori della porta tristi; nel chiostro c’era una gazza o ghiandaia che non del convento e l’hanno ucciso con un colpo di pistola. Il poteva volare in alto perché le avevamo tarpato le ali. cadavere è rimasto lì per alcuni giorni. Il superiore ha Quando suonavo in tono minore l’uccello volando enpregato il sindaco del paese di toglierlo e di seppellirlo. trava nella sala dell’armonium e si posava accanto alla tastiera per ascoltare la triste melodia. Ancora a Cingoli i tedeschi cercavano tutti i mezzi di trasporto perché avevano deciso di ritirarsi e tornaMentre ero al Monte Tabor coltivavo i fiori (garofare in Germania. Sono venuti in convento di nascosto, ni): avevo un garofano i cui petali bianchi finivano con hanno preso cavallo e carro. Il nostro superiore mi ha una bordatura rossa, ma una volta uno stelo di garofano incaricato di parlare con il comandante tedesco per ha prodotto due fiori, uno tutto bianco, l’altro tutto rosso. ottenere la restituzione del cavallo e del carro (perché parlavo un po’ di tedesco). Mentre cercavo di ottenere Sempre al Tabor facevamo passeggiate scendendo la restituzione, il tedesco mi ha chiesto a che ci servis- la montagna. Una volta mi è capitato che al salire la se il carro. Gli ho risposto che era utile per i preti che montagna eravamo vicini a tende di beduini. I loro cani vanno a predicare nei villaggi. Non volle restituirmeli, ci hanno rincorso abbaiando. Allora subito mi sono ma prendendosi gioco di me mi disse che nel Vangelo voltato verso di loro e sono corso loro incontro. I cani è scritto: Andate a predicare, ma Cristo non ha detto di si sono spaventati e sono fuggiti. Al Tabor di nuovo, andare con il carro… scrivevamo un giornalino intitolato “Le pratoline”: una volta ho scritto i miei pensieri sul Dottore Serafico Dopo aver compiuto il periodo di insegnamento Bonaventura. Il mio articolo ha attirato l’attenzione del biennale a Cingoli, ho fatto le pratiche per tornare a padre Maestro che anche per altri motivi era convinto Gerusalemme. Inglesi e americani avevano occupato la che fossi adatto a fare studi superiori. Le pratoline hanno nostra regione. Avevo scritto una lettera alla Santa Sede, attirato l’attenzione del Custode di TS che ha voluto esprimendo il mio desiderio di ottenere dagli Alleati il farci visita al Tabor quell’inverno con la sua macchina. permesso di partire per la Palestina. Approfittando di Abbiamo voluto verificare lo stato della strada e abbiaun passaggio su un camion di militari americani neri, mo trovato in mezzo alla strada due grandi blocchi di sono giunto a Roma. Ho trovato asilo nel collegio di pietra che la pioggia aveva fatto rotolare sulla strada. Sant’Antonio in cui avevo studiato e ho scritto per la Con un altro studente ho cercato di spingerli fuori straseconda volta alla Santa Sede. A Roma ho comprato un da ma il mignolo della mia mano destra è rimasto tra i vocabolario di italiano (lo uso ancora), e una spazzola due blocchi. Ho avuto una ferita di tre centimetri che per i vestiti. Volevo comprare una spazzola a buon mer- scomparve dopo 40 giorni. cato, ma la donna che ne vendeva mi ha consigliato di comprarne una migliore per 100 lire. Ho seguito il suo A Roma ho scritto al Vaticano, per il mio ritorno consiglio e l’ho comprata. La spazzola è ancora buona in Palestina. Questa volta il mio desiderio è stato rea-

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Sorella Morte lizzato. Gli inglesi mi hanno destinato a un campo di concentramento vicino ad Ancona, prima di partire per Taranto, da cui mi sarei imbarcato per la Palestina. La guerra non era terminata ancora. Anziché vivere nel campo di concentramento ho ottenuto il permesso di vivere nella canonica di un prete. Sono rimasto con lui 15 giorni, poi ho preso il treno con alcuni ebrei fino a Bari. Ci hanno distribuito tavolette di cioccolato: il treno si è fermato in una stazione dove c’erano dei frati a cui ho dato le tavolette di cioccolato. Il mio gesto ebbe un duplice effetto: per i frati era un lusso durante la guerra, per gli ebrei era fonte di stupore la mia generosità. Per me era solo un senso di simpatia per i miei confratelli. Poi sono andato fino a Taranto in camion con gli stessi ebrei per prendere una nave mercantile. Sulla nave si dormiva e si mangiava tutti insiemi. Un rabbino mi ha consigliato di dormire vicino a lui, forse per evitarmi pericoli durante la notte. Prima di arrivare ad Haifa il mare era molto agitato e alcuni hanno vomitato dove si dormiva e dove si mangiava. Ho preso l’iniziativa di pulire i locali, ma avevo bisogno dell’aiuto di un giovane. A chi ricorrere? Mi sono rivolto ad un giovane che dopo qualche esitazione ha acconsentito. Abbiamo pulito la lordura e l’abbiamo gettata in mare. Nonostante il buon esempio dato agli ebrei, uno mi ha detto: Tu rimani ancora cristiano? Ma io non gli ho risposto. Da Haifa ho preso il treno per Atlit, verso Gerusalemme. Era il marzo del 1945. Nella Pasqua dello stesso anno il Custode padre Gori, poi nominato Patriarca di Gerusalemme, mi ha inviato a Kassab (un villaggio del nord della Siria) dove i Francescani avevano una parrocchia, una scuola e dei terreni per confessare in armeno. Le nostre missioni di Kassab e di Baghgiagaz sono state cedute nel 1946 agli Armeni cattolici per ordine della Santa Sede. Per arrivare a Kassab il Superiore di Baghgiagaz mi ha fatto salire su un cavallo in compagnia del servo dell’ospizio. Era la prima volta che viaggiavo a cavallo. Arrivato a Kassab le mie gambe erano indolenzite e non potevo mettermi a letto senza alzarle con le mani. Nell’ottobre 1945 ho cominciato a insegnare Diritto Canonico ai nostri seminaristi di Betlemme. Durante il mio soggiorno in questa piccola città con i professori di teologia siamo andati a piedi al monastero di Mar Saba camminando per sette ore. Il dolore delle mie gambe era tanto forte che per stendermi sul letto dovevo prendere di peso le mie gambe e metterle sul letto.

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Quando Israele è entrato in guerra contro gli arabi nel 1948 non ci fu nessun problema a Betlemme, occupata dall’esercito egiziano. In Convento viveva anche il delegato apostolico. Gli egiziani sono partiti senza combattere gli ebrei. Dopo la loro partenza sono andato a visitare la Chiesa greco-ortodossa di Mar Elias tra Gerusalemme e Betlemme. I soldati egiziani avevano profanato la chiesa: rotte tutte le croci, strappate tutte le immagini sacre per il grande zelo della loro religione, dato che il Crocifisso, per i Musulmani, non è il Cristo Gesù, bensì un malvagio e le immagini sono vietate dal Corano. Ma perché gli egiziani erano venuti? Per fare questo o combattere gli ebrei? A Betlemme ero vicario del convento e dovevo spesso cantare la messa. Il Patriarca latino mi aveva nominato difensore del vincolo presso il Tribunale di Gerusalemme. L’ufficio del difensore è di produrre tutti gli argomenti buoni e validi per impedire al giudice di pronunciare una sentenza contro la validità del matrimonio. Ho compiuto questo ufficio per molti anni. Un marito a Betlemme aveva ripudiato sua moglie e aveva fatto ricorso al Tribunale per avere la sentenza di nullità del matrimonio. Sono andato dalla moglie per avere informazioni. Tornato in convento ero invaso dalle pulci. Il mio abito marrone le aveva attirate: ne ho sofferto tre giorni prima di liberarmene; la povera donna viveva nella miseria. La sentenza del giudice fu in favore della validità del matrimonio e il marito dovette mantenere la moglie. Dopo quattro anni il seminario teologico fu trasportato nel convento di San Salvatore (1949). In ottobre ho cominciato l’insegnamento, rimanendo in questo convento fino ad oggi. Ho esercitato l’ufficio di professore di Diritto Canonico per 36 anni (2 in Italia, 4 a Betlemme e 30 a Gerusalemme). Ho dimenticato di dire che durante il mio soggiorno a Betlemme sono stato nominato Vice-postulatore delle cause dei santi per la Custodia e durante 30 anni ho lavorato per l’istruzione delle cause di beatificazione in Palestina, Siria, Libano, Egitto. Il risultato del mio lavoro fu la beatificazione di Salvatore Lilli e dei suoi 7 compagni armeni, martirizzati dai Turchi in Cilicia, e della fondatrice delle Suore Francescane d’Egitto, Caterina Troiani. A Betlemme ho pubblicato la mia tesi di dottorato. Con la pubblicazione ho ottenuto il titolo di Dottore in Diritto Canonico. A Gerusalemme il Custode mi ha incaricato di preparare il congresso assunzionistico orientale. Ho dovuto cercare conferenzieri per ognuno dei riti: armeno, caldeo, copto, maronita, melchita, siriano. Ho tenuto la prima conferenza, per il rito armeno, nel collegio dei Frères l’8 dicembre 1950. Il Congresso è durato dall’8 al


12 dicembre. Sono stato incaricato della pubblicazione Presidente custodiale, quando padre E. Roncari era delle conferenze. Il libro è stato pubblicato a Gerusalem- Custode di Terra Santa. me nel 1951 col titolo Atti del congresso assunzionistico orientale (230 pp. e 13 tavole). Sono stato nominato parroco degli Armeni cattolici di Gerusalemme. Il parroco, malato di epilessia, è partiSono stato prefetto degli studi della Custodia per to senza ritorno. Il Vescovo armeno mi ha autorizzato a molti anni, sono stato nominato visitatore generale fare tutte le funzioni di parroco il 15 settembre 1991; ho della missione dell’Alto Egitto, visitatore apostolico svolto questo ministero per 3 anni e mezzo. È vero che della congregazione delle Suore del Rosario in Palestina ho avuto molti uffici, ma ciò è dovuto alla sovrastima dei Transgiordania e Libano, sono stato nominato dal Santo miei superiori. Per questo motivo ho commesso parecchi Padre esperto del Concilio Vaticano II e ho lavorato sbagli nella mia vita. Ho scritto molti articoli nella rivinella Commissione preparatoria della Congregazione sta italiana La Terra Santa e negli Acta Custodiæ Terræ delle Chiese orientali per la celebrazione del Concilio Sanctæ. Ho pubblicato anche Il Primato di Pietro nella Vaticano II. Per otto anni sono stato discreto di Terra chiesa armena (Cairo 1960, 143 p.), Il monofisismo nella santa e per 2 volte guardiano di San Salvatore. Mentre chiesa armena. Storia e dottrina (Gerusalemme 1980, ero guardiano mi sono interessato per la riparazione 122 p.), Spirito di Dio Padre e Figlio (Gerusalemme della chiesa di San Salvatore che aveva subito danni 1986, 129 p.), Apostolato dei Francescani tra gli Armeni nel conflitto fra ebrei e arabi nel 48. Da 50 anni sono (in ACTS 1999, p. 376-463), Santuari di Terra Santa in il cronista custodiale e da 14 anni il cappellano dell’in- possesso dei Francescani (Gerusalemme 2002, 134 p.), fermeria custodiale. I Custodi di Terra Santa dal 1937 al 2004 (Gerusalemme 2005, 258 p.), Il Vangelo di Maria (Gerusalemme Sono stato membro della commissione per l’aggior- 2005, 266 p.). namento delle costituzioni dell’ordine francescano e perciò ho partecipato al capitolo generale di Assisi; San Salvatore, 11 ottobre 2005 sono stato membro della commissione per l’aggiornamento degli statuti della Custodia e ho partecipato a molti capitoli custodiali. Per due volte sono stato eletto Fra Basilio Talatinian ofm

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Regione San Paolo Notizie dalla Siria ALEPPO, 24 FEBBRAIO 2015 Dal mio arrivato ad Aleppo, il flusso di gente che bussa alla porta del nostro Convento aumenta sempre più: sono soprattutto le famiglie che chiedono ogni sorta di aiuto. Sulla mia scrivania di parroco sono sparsi tanti piccoli fogli e ogni foglio è un richiamo a un caso da ricordare o a un problema da risolvere. Arrivano persone affamate, al limite della disperazione e della perdita della fede. È qui che Gesù, attraverso il parroco, deve restare inchiodato sulla “croce” della sedia, qualche volta da mattina a sera, per accudire le sue pecore. Cosa fare? Uscire per la visita nelle case o rimanere in convento ad accogliere chi bussa? A differenza del mese scorso, l’accoglienza prende il sopravvento sulle visite poiché un grave motivo limita le nostre uscite: sono le bombe che cadono numerose e improvvise e che non risparmiano nessuno! Programma quotidiano La giornata inizia con la Santa Messa del mattino alle 7.30. Mentre un frate celebra l’altro confessa. Subito dopo la S. Messa si sale alla cappella del convento a pregare l’Ufficio delle letture, Lodi e Ora media. Si prega con calma, rispettando tutti gli spazi di silenzio. Questo momento più di ogni altro ci dona la forza di andare avanti. Nell’ufficio parrocchiale comincia la corsa per inseguire le cose da fare mentre il campanello comincia a suonare e… così si procede. Ci si ferma all’una per un breve intervallo di pranzo. Noi due frati approfittiamo per un momento di condivisione e raccontarci le varie situazioni delle persone che abbiamo incontrato. Alle 15.30 ricomincia il tempo intenso delle visite con i problemi e le richieste. Alle 16.50 siamo in basilica e ancora mentre un frate confessa, l’altro celebra la Messa. Quando tutti sono andati a casa e il convento è chiuso noi due, poveri frati, saliamo insieme per cenare, condividendo gli incontri, i problemi e tutti i propositi e gli impegni che dovranno essere assunti il giorno dopo. Stiamo pensando di pregare i Vespri in arabo nella basilica di San Francesco, dopo la Messa serale, per la gente che lo desidera. Speriamo di farcela per non

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perdere l’occasione di celebrare i Vespri comunitari! Funerali in abbondanza Questo mese di febbraio ha un “colore” speciale: è il mese di sorella morte. Abbiamo assistito a tanti, troppi, funerali, sempre in aumento: sono gli anziani ammalati che non resistono al freddo e alla malnutrizione. La maggior parte dei defunti è gente povera. Un sacerdote però mi ha sussurrato che tutta questa gente muore più per la disperazione che non per il freddo o per la fame. Quando mancano elettricità, gasolio, acqua e cibo, i poveri si lasciano andare spegnendosi disperati. Come pagare gli affitti delle case? Ci sono tante famiglie che vivono in affitto, ma che non ce la fanno più a pagare il canone mensile. Vivono in situazioni precarie al limite della sussistenza. Quando ci chiamano per essere visitate, noi verifichiamo quanto grande sia la loro miseria, soprattutto quando in famiglia ci sono tanti bambini. Colmare le “lacune” nell’aiuto offerto da Associazioni che operano nel nostro territorio Alcune Associazioni ecclesiastiche che aiutano le famiglie che abitano in case d’affitto, pagando parte del loro canone, chiedono come pre-condizione il contratto legale d’affitto. Solo pochi padroni di casa accettano di farlo, con il risultato che tante famiglie bisognose non vengono aiutate. Noi cerchiamo di rimediare come possiamo, colmando queste lacune con sostegni concreti. Aiuto agli studenti universitari È noto che le famiglie cristiane siriane sono pronte a fare sacrifici sul cibo o sulla salute, ma non rinunciano all’educazione dei loro figli. Li iscrivono a scuole private (cristiane) perché quelle statali sono totalmente deteriorate e vale sia per le scuole primarie e secondarie, sia per l’università. Stiamo aiutando circa cento giovani studenti universitari che frequentano università statali e private. Nonostante i giovani siano consapevoli del rischio di non poter continuare gli studi il loro impegno nello studio non diminuisce. In questo febbraio siamo intervenuti aiutando con una somma di Euro 22,7 ciascuno, per un totale Euro 2.270.


Le banche chiedono il pagamento del mutuo delle case A tutte le difficoltà delle famiglie se ne aggiunge un’altra di non poco conto: le rate mensili dei mutui accesi con le banche anni fa quando avevano deciso di acquistare la casa. È di questi giorni l’ingiunzione di pagare le somme accumulate, da un anno, con la minaccia di un processo giudiziario. L’epilogo di una sentenza di esproprio e vendita delle loro abitazioni con sfratto è facilmente prevedibile. Come potete immaginare ci sono cifre enormi in gioco e alcune famiglie hanno cominciato a chiederci aiuto. Seppur in pochi casi, noi abbiamo cercato di intervenire, ben sapendo che tantissimi resteranno senza aiuto. Difficoltà con gli aiuti alimentari Riguardo gli aiuti alimentari, ieri ho confrontato il pacco di cibo distribuito da noi con quello offerto da diverse associazioni: il nostro è il più povero! C’è bisogno di aggiungere cibi nutrienti per i bambini: latte, scatole di tonno, etc. L’olio che era un prodotto assai comune in Siria, versato sul pane era il cibo del povero, oggi è carente e, quindi, molto caro... Contavamo su un pacco chiamato “pacco di mezza luna”, distribuito dal Governo ogni cinquanta giorni.

L’ultima volta l’abbiamo ricevuto in febbraio, ma siamo stati informati che il pacco sarà distribuito, da oggi in poi, ogni quattro o, Dio non voglia, ogni otto mesi. Bisognerà prepararsi anche a questo, comprando tutto a nostre spese. Inizio della Quaresima nella sala di lettura La fine del periodo di esami, cade proprio nel giorno d’inizio del cammino quaresimale. Tolta l’illuminazione elettrica, la Santa Messa è stata celebrata alla luce delle candele. Un tavolo da studio come altare, per significare l’importanza di offrire al Signore, nel Sacrificio Eucaristico, l’impegno degli studenti che quotidianamente si trovano in questa sala. Abbiamo ricordato e ringraziato per i ragazzi che hanno finito gli esami e quelli che non sono potuti rimanere alla Celebrazione eucaristica. Abbiamo pregato per tutti i nostri benefattori che ci permettono di andare avanti con questo progetto. Durante la Santa Messa delle Ceneri, ho visto negli occhi dei giovani brillare una luce di gratitudine, rivolta al Signore, principio di ogni bene, noi frati siamo solo “servi inutili”, niente di più.

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Regione San Paolo 20 febbraio 2015: la Via Crucis del primo venerdì di Quaresima Com’è consuetudine anche qua ad Aleppo, per i fedeli di Rito latino, abbiamo celebrato la Via Crucis del venerdì di Quaresima nella basilica di San Francesco, secondo lo stile classico, lo stesso di Gerusalemme, utilizzando lo stesso testo, per vivere questo momento importante in comunione con i confratelli della Custodia di Terra Santa. Alla fine della Via Crucis, abbiamo pregato ancora con la nostra gente e con tutto il cuore, per i benefattori che ci permettono di continuare la missione in questa “città devastata” di Aleppo. Che il Signore conceda loro tutte le grazie necessarie per dare sempre più frutti di salvezza! Aleppo, 5 marzo 2015 Aleppo: “città devastata” Per descrivere la realtà di Aleppo, non ci sono parole sufficienti. L’intelletto umano con tutto il suo talento creativo in composizioni concettuali si trova impotente. Aleppo è una città devastata, colpita profondamente! Assistiamo ad una catastrofe del sistema economico, a un crollo dell’intera società, di un popolo e di una cultura. In mezzo a tutto questo disastro noi, come Chiesa, cerchiamo di essere quella rete di relazioni che impedisce all’uomo di crollare.

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Se Damasco è stata colpita duramente per la mancanza di elettricità, l’aumento del caro vita e i bombardamenti sulle abitazioni; Aleppo è stata colpita ancor più duramente, perché sia aggiunge la mancanza d’acqua, di viveri e, soprattutto, di lavoro. Nonostante tutto ciò, le famiglie e le persone, almeno la maggior parte di loro, riescono ancora a reggersi in piedi. Quello che ci incoraggia ad andare avanti nella missione quotidiana, sono le parole che Gesù ha pronunciato sulla figlia di Jairo: “non è morta, ma è solo addormentata”. C’è ancora Speranza! Questa frase è diventata, ad Aleppo, la professione di fede del Parroco e dei suoi parrocchiani, di tutti i cristiani. La missione pubblica di Gesù continua oggi ad Aleppo Ultimamente nella Liturgia eucaristica, il racconto di S. Marco parla della missione pubblica di Gesù. Egli percorreva le strade delle città predicando il Vangelo, scacciando i demòni e guarendo la gente da ogni sorta di malattia. Pensando alla nostra missione ad Aleppo con tutte le dure realtà, in special modo i casi difficili che quotidianamente si affrontano in parrocchia, veramente


mi scopro, come persona credente e come sacerdote, a continuare la missione pubblica di Gesù, sinceramente fiero di essere parte e strumento della Sua tenerezza. Visite nella zona di Middàn Il nome di Middàn significa in arabo il campo. Da quando è iniziato il “caos” ad Aleppo, Middàn è diventato un campo di battaglia, un campo dove si muore con estrema facilità. In questa zona popolare abitano tante famiglie cristiane numerose di origine armena. I negozi sono accanto alle loro abitazioni costruite vicinissime l’una all’altra; le case sono piccole e gli edifici alti, di cinque o sei piani. Le famiglie, in maggioranza poverissime, non ce la fanno ad abbandonare le case poiché non hanno altro luogo in cui rifugiarsi. La gente se ne sta rintanata nelle case a distanza di soli 100 metri dalle milizie armate, che continuamente lanciano i loro “regali di morte”: bombole di gas, mortai e missili. Si odono, insistenti, i rumori delle sparatorie. Le strade sono inagibili se non correndo a rischio della propria vita per i cecchini che si divertono a puntare e ammazzare uomini e donne disarmati, costretti a uscire in cerca di lavoro o per comprare qualcosa da mangiare. Due famiglie le cui case sono state visitate da quei “regali di morte” e che, nonostante ciò, continuano ad abitare in quelle case molto danneggiate, mi hanno chiesto aiuto per ripararle, almeno parzialmente. Ho benedetto la prima casa con l’Acqua Santa la casa, abbiamo pregato di fronte a una piccola icona della Madonna, dove egli prega solitamente con sua moglie. La seconda casa è di una coppia di sposi: una stanza da letto, una cucina e una stanzetta piccolissima dove possono sedersi strette strette quattro persone. È proprio questa stanza che è stata colpita mentre loro due erano in casa, l’esplosione ha forato il tetto, distruggendo una parete e l’arredamento poverissimo perduto per l’incendio divampato. Dopo aver pregato con loro, li ho benedetti con quel che rimane della casa e ho ispezionato i lavori di ricostruzione già cominciati. Il terzo caso che vi racconto è quello di una signora, madre di cinque figli, che si presenta informandomi che il marito è stato ricoverato d’urgenza all’ospedale perché soffre di “cirrosi epatica virale”. Come Parrocchia abbiamo coperto le spese per il ricovero e i medicinali, ma ora, dovrà essere ricoverato a Homs oppure a Damasco. Ho trovato l’intera famiglia riunita in una stanza: i figli tutti insieme raccolti come pulcini attorno alla madre e al padre senza fiato. Abbiamo pregato tutti insieme quindi ho benedetto loro e la casa, assicurando che la mano tenera di Dio, che è la Chiesa loro madre, sarà sempre presente accanto a loro.

Sulla via del ritorno alla Parrocchia, mentre riflettevo sull’esperienza e sul dono di questi “incontri”, ho capito di aver percorso una Via Crucis vera e propria. Mi pareva, mentre m’incamminavo tra una casa e l’altra, in quella zona colpita così duramente, di percorrere con i miei Confratelli le Stazioni (della Via Crucis) nella Città Vecchia di Gerusalemme. Spero che il Signore mi dia la forza di non smettere mai di vivere quotidianamente questa vera “Via Crucis” qui ad Aleppo. La Mano tenera di Dio La visita a queste case di Midàn, è il gesto più bello e più vero per testimoniare come, anche oggi, Gesù non si vergogna di toccare la lebbra, pur di manifestare quanto Lui è presente. Al gesto del “tocco” al lebbroso se ne aggiunge un altro che manifesta l’immensa tenerezza di Dio. È il dono compassionevole del cibo offerto da Gesù alla folla affamata, attraverso il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci (Mc 6, 34-44). Quanta letizia ho sperimentato, dopo questa giornata faticosissima, ma ricolma di segni di tenerezza e di compassione, appoggiando il capo sul cuscino prima di addormentarmi in pace, consapevole di essere stato il tramite affinché la missione pubblica di Gesù abbia a continuare qui e ora: manifestando Egli stesso la tenerezza del Padre nei confronti dei suoi figli! “Quanta più gioia c’è nel dare che nel ricevere!” (At 20,35) Fra Ibrahim Sabbagh ofm Parroco di Aleppo-Azizieh

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Regione San Paolo Vescovo di Aleppo: solo la misericordia può salvarci ALEPPO, 14 MARZO 2015

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indizione di un Giubileo straordinario della misericordia, preannunciato ieri da Papa Francesco nel corso della liturgia penitenziale da lui presieduta in Piazza san Pietro, suscita riflessioni singolari tra i cristiani della Siria, a partire dalla condizione di ansia e sofferenza da loro vissuta nel momento in cui si entra nel quinto anno del conflitto siriano. “Invochiamo e mendichiamo la misericordia di Dio per noi stessi, per la Chiesa di qui, per tutti i nostri amici e compagni di strada, e anche per tutti questi che commettono cose atroci tirando in ballo il nome di Dio: che Dio stesso abbia davvero misericordia di noi e di loro, e tocchi i cuori di tutti”. Così il vescovo Georges Abou Khazen, vicario apostolico di Aleppo per i cattolici di rito latino, descrive all’agenzia Fides i sentimenti e le attese provocati in lui dalla notizia dell’indizione di un anno giubilare dedicato alla misericordia.

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Solo il miracolo della misericordia può sanare le ferite “Per tutti noi”, spiega il vescovo della martoriata metropoli siriana “fare esperienza della misericordia di Dio è una questione vitale, da mendicare come una cosa che ci è necessaria per vivere: solo chi fa esperienza della misericordia di Dio può essere poi misericordioso con gli altri, e farsi loro incontro per aiutarli”. “Il dolore e la sofferenza degli innocenti – aggiunge il vescovo Abou Khazen “ci appaiono assurdi, e di per sé possono indurire e spegnere anche i cuori più generosi, fino a farli incattivire. Solo il miracolo della misericordia può risanare le ferite altrimenti mortali della nostra anima, e produrre frutti di conversione e riconciliazione. Papa Francesco – conclude il vescovo – ripete che la misericordia non è un atteggiamento pastorale, ma è la stessa sostanza del Vangelo. E questo, nella condizione a Aleppo, lo percepiamo tutti i giorni, fin nelle pieghe più intime delle nostre vite”. http://it.radiovaticana.va


Vi racconto la vita dei profughi siriani nei campi del Libano MARJ EL KOK (LIBANO), 17 MARZO 2015

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bu in piedi davanti alla sua tenda nel campo profughi di Marj El Khokh, nel sud del Libano, guarda le nuvole che si addensano nel cielo. Stanotte la temperatura è arrivata vicino allo zero ed il vecchio capofamiglia sa che l’asprezza di questa stagione rende ancora più dura l’esistenza sua e delle altre 13 persone che con lui condividono un tetto fatto di plastica e lamiere. Stamattina ha ricevuto il gasolio dallo staff di Avsi che lavora al campo per alimentare una piccola stufa che aiuterà le persone che vivono in questa tenda a sentire meno il freddo. Anche Omar ormai è un “residente” del campo di Marj El Kok. A colloquio con gli assistenti sociali di Avsi, rivendica orgogliosamente il suo ruolo di capofamiglia. Ogni giorno si reca nei campi della piana agricola per guadagnare i soldi necessari al sostentamento di sua moglie e dei loro 5 figli. Vogliono continuare a vivere, facendo affidamento soprattutto sulle proprie forze, ma chiedono di non essere dimenticati. Omar ha costruito personalmente la tenda dove vive ma con il tempo i buchi sono diventati sempre più grandi e ora non ha abbastanza soldi per coprirli con teli e stracci. Vite cambiate dagli orrori della guerra, interrotte e costrette a ricominciare in altri luoghi, lontano da casa. Spesso senza la sicurezza di un tetto sulla testa, di cibo e di istruzione per i propri figli. Questo vuol dire essere profughi, non avere niente di normale, bello e familiare: vivi lontano da casa, lontano dalla tua famiglia, sotto una tenda. Sei partito da un posto violento ed arrivi in un posto dove la violenza ti ha seguito, perché i campi profughi sono violenti. Oggi ormai a 4 anni dallo scoppio della guerra in Siria affianco all’emergenza umanitaria, quella di assicurare un tetto e del cibo a chi scappa, c’è anche un’altra urgenza: quella di evitare che una generazione vada perduta, che resti senza alcuna istruzione o non completi i cicli scolastici iniziati in patria. In questi quattro anni, la guerra in Siria ha riversato in Libano – Paese di 4 milioni di abitanti – circa 2 milioni di profughi, di cui quasi mezzo milione di bambini in età scolare.

Quindi la scuola, avere un insegnante, un quaderno o una penna sono diventate cose necessarie per i bambini dei campi. Il far riprendere loro la scuola, farli giocare, far fare loro corsi di alfabetizzazione… tutto concorre per farli tornare ad amare la vita. Passando per il campo tra fango e stracci tanti piccoli volti spuntano dalle tende e viene da chiedersi: sapranno di essere in un villaggio disperso in Libano perché una guerra li ha cacciati da casa? Si ricorderanno cosa vuol dire andare a scuola? Avranno fatto in tempo ad imparare a leggere? I genitori oggi sono al lavoro in un campo e quindi questa sera tutti mangeranno? A volte non si ha il coraggio di cercare le risposte alle domande che ci facciamo, quello che so è che oggi Ahmad, 6 anni e da 4 profugo, grazie ad un corso di alfabetizzazione che stiamo facendo nel campo, ha imparato a scrivere i numeri. Forse è poco per il compleanno dei 4 anni trascorsi con una guerra per “amica”, ma penso che dare una chance a Ahmad e agli altri quarantamila bambini che con Unicef stiamo aiutando in questo momento, sia l’unica risposta possibile a chi è pronto a usare le ignoranze e le povertà come fresca carne da macello in nome e per conto di una “guerra santa”. www.avsi.org

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Regione San Paolo La vicinanza del Papa ai cristiani in Siria CITTÀ DEL VATICANO, 21 MARZO 2015

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iportiamo l’intervista rilasciata a Radio Vaticana da S. Ecc. Mons. Ciryl Vasil’, Segretario della Congregazione per le Chiese Orientali, al termine della missione vaticana in Siria guidata conclusa il 18 marzo. Il presule ha portato la vicinanza del Papa e la costante attenzione con cui la Santa Sede continua a seguire la drammatica situazione del popolo e della Chiesa in Siria.

Perciò, l’interesse da parte nostra deve essere sicuramente concentrato sulle comunità cristiane, ma non esclusivamente su di esse, con la consapevolezza che queste fanno parte della sofferenza dell’intero popolo siriano. Da parte dei cristiani c’è grande attesa, curiosità e sensibilità verso tutto quello che viene portato come messaggio della Santa Sede, del Santo Padre; lo percepiscono con molta sensibilità prendendo ispirazione da ogni gesto di solidarietà e addirittura si aspettano anche qualche soluzione concreta come se il Santo Padre potesse risolvere direttamente la situazione - o come se l’Occidente fosse davvero così cristiano – come se bastasse un cenno del Santo Padre per cambiare le grandi decisioni politiche che vengono trattate ad altri livelli. Infatti in questo senso anche le attese dei cristiani in Siria sono in altissime. Si potrebbe dire che talvolta è difficile soddisfarle in maniera immediata, ma ogni gesto di buona volontà, di incoraggiamento e di sensibilizzazione è ben atteso e ben accolto.

R. - In quanto incaricato della Congregazione per le Chiese Orientali il messaggio si potrebbe ricondurre a tre punti principali: vicinanza, solidarietà e incoraggiamento. La nostra Congregazione segue da sempre le Chiese Orientali in tutte le parti del mondo, specialmente in Medio Oriente, dove rappresentano un mosaico molto diversificato delle comunità che da secoli convivono in questo territorio, anche con rappresentanti di altre religioni e fedi religiose. La nostra vicinanza si esprime in tanti modi, talvolta con una visita in situazioni specifiche come questa che vive la Chiesa in Siria. In questi casi può essere un segno abbastanza eloquente. Solidarietà: anche questa si esprime attraverso l’organizzazione di vari tipi di aiuto: sostentamento del clero, aiuto spirituale e organizzazione delle varie iniziative portate poi avanti, come quelle caritative. L’ultimo punto è l’incoraggiamento ai cristiani che stanno vivendo una situazione particolarmente difficile, perché rappresentano una minoranza - forse la meno difesa - che si trova in mezzo a vari fuochi incrociati e che per questo potrebbe essere facilmente portata verso un sentimento D. – Si può dire che qui in questo luogo l’ecumenismo di scoraggiamento o una tentazione di fuga. è palpabile … R. – Infatti per lunga tradizione i cristiani che si trovano D. - Con quale esperienza lei torna dalla Siria? Cosa in minoranza di fronte ad altre fedi religiose si sentono ha visto incontrando la gente? più vicini l’un l’altro nonostante le eventuali differenze, R. - In certi momenti mi sorprendeva la naturalezza con denominazioni, distinzioni confessionali che sono nate la quale la gente continua a vivere anche nelle situazioni nel corso dei secoli; questo l’ho visto e sperimentato, che, per un osservatore esterno, sembrano estreme o ad esempio, durante un incontro dei giovani in una impossibili da vivere; vedere i ragazzi, i giovani che parrocchia della periferia di Damasco dove erano prenonostante esperienze traumatiche comunque riescono senti i ragazzi di varie parrocchie cristiane, non solo ad esprimere la gioia tipica della loro età è un fattore cattoliche. Durante l’incontro con il Patriarca greco incoraggiante e sorprendente. Dall’altra parte però non ortodosso di Damasco, nel momento della preghiera si può negare una sofferenza sempre più grande delle ecumenica inserito nell’ambito della preghiera dell’ufnostre comunità cristiane che condividono con altri ficio bizantino, hanno partecipato i rappresentanti della cittadini della Siria situazioni difficili. Infatti noi par- Chiesa ortodossa, siro ortodossa e armena. Perciò era liamo spesso solo delle comunità cristiane, ma occorre un segno veramente eloquente dell’unione di preghiera tenere presente che queste rappresentano solo una parte, per il bene di tutti i cittadini della Siria. perché la maggioranza dei morti e dei feriti vengono dalle comunità di altre fedi religiose, musulmane o altre. http://it.radiovaticana.va/

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Notizie dal Libano: preparazione alla Pasqua 26 MARZO 2015

Il

26 Marzo 2015, i Frati e i giovani Prepostulanti della Comunità di Harissa, hanno organizzato una giornata di ritiro presso il Monastero di monaci maroniti nelle montagne al Nord del Libano. Hanno invitato anche i due frati della comunità di Beirut. Erano presenti: - Quattro frati di Harissa: Jihad Krayyem, Tony Choucri, Halim Noujaim, Rojer Saad. - Padre Angelico Pilla, in convalescenza a Harissa. - Otto giovani Prepostulanti: 5 siriani, 2 libanesi e un iracheno. - Due frati di Beirut: Toufic Bou Merhi e Maroun Younan. In tutto quindici persone e siamo andati con quattro auto al Monastero di Sant’Antonio Abbate, a KOS’HAYYA, al Nord del Libano. Nella Valle di KADISHA, che in lingua siriaca significa la Valle dei SANTI, inizia il bosco dei famosi Cedri del Libano, rifugio dei cristiani durante le varie persecuzioni, dal tempo degli Omayyadi fino all’epoca dei Turchi. Secondo la tradizione libanese Sant’Antonio Abbate, ha viaggiato dall’Egitto fino a questa valle, vivendo nelle grotte vicine per un po’ di tempo. Questo Monastero è molto importante per la storia libanese, sia civile sia religiosa e anche francescana. Infatti, molti dei nostri frati hanno visitato questo monastero dal XV° secolo fino ai nostri tempi.

Stando in quella valle mi sono venuti in mente i nostri frati che hanno vissuto quei luoghi: - Il Beato Grifone, l’Apostolo dei Maroniti XV, Secolo. - Gabriele Kila’i: Francescano, teologo, creatore della poesia popolare libanese e Vescovo dei Maroniti di Cipro... XV Secolo. - Padre Jaques Vandomes, secolo XVII, Delegato del padre Custode per trattare la cessione di un convento dai maroniti affinchè, i francescani fossero vicini alla Sede del Patriarcato maronita. Infatti, la Gerarchia Maronita, cedette ai francescani di Terra Santa, il Convento di San Giacomo Martire a Ehden. - Eugene Roger, autore del famoso libro: “La Terre Sainte, ou Terre de Promission”. Eugene Roger era consigliere e medico del famoso principe e benefattore della Custodia, Fakhriddin Al-Ma’ni, (chiamato nei documenti di Terra Santa “Ficcardino”). Da lui, nel XVII secolo, abbiamo ricevuto i Santuari di Nazareth e del Monte Tabor. - Senza parlare di tanti altri che hanno visitato o vissuto in quei luoghi.

Il gruppo davanti al monastero

Arrivati al Monastero verso le nove del mattino, abbiamo trovato ad aspettarci l’Eremita Giovanni Khawand. La nostra giornata è iniziata con la recita delle Lodi Mattutine secondo il rito latino. Poi, abbiamo trascorso quasi due ore con l’Eremita Khawand, che ci ha parlato della Vita Consacrata, commentando il documemto pontificio sulla Vita Consacrata alla luce del Vangelo di S. Giovanni Apostolo.

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Regione San Paolo

Il sorriso della grazia divina

Il sorriso della grazia divina

Finito l’incontro con l’Eremita, abbiamo celebrato la Messa con il rito Maronita. Abbiamo avuto uno spazio di tempo per contemplare Iddio nella bellezza del creato che, in quella zona, si nota molto bene. Persino uno dei frati ha preferito stare fuori, in contemplazione della natura come mezzo per arrivare al Creatore, piuttosto che venire a condividere il pranzo con noi. Il Superiore del Monastero, ha voluto assolutamente che pranzassimo con gli altri religiosi maroniti, convenuti nel Monastero per un ritiro spirituale.

accompagnato padre Angelico a visitare la grotta dove gli indemoniati legati vi trascorrevano la notte e, per intercessione di Sant’Antonio Abbate, venivano liberati dai demoni. Ritornando a casa abbiamo visitato il Monastero di Santa Rafqa (Rebecca), dove la santa ha vissuto per più di venti anni insegnando il catechismo ai bambini..... Sulla strada del ritorno, in auto, abbiamo recitato il Rosario. Abbiamo poi sostato per visitare anche un famoso Santuario della Madonna, mantenuto dai Greci Ortodossi. A tavola abbiamo incontrato un Definitore Generale Siamo ritornati ad Harissa verso il tramonto del sole. dei Monaci maroniti, che visse per un breve periodo a Gerualemme e Betlemme. Il monaco ci ha riconosciuto Il Monastero è considerato uno dei monasteri più antichi e noi ci siamo ricordati di lui, siamo stati contenti di nel Libano, ancora in funzione. Qui fu installata, nel rivederci e di conversare con lui e tutti i religiosi ma- 1610, la prima stamperia del Libano e del Medio Oriente. roniti del Monastero. Nella prima metà del secolo XIX, ospitava circa 300 Dopo pranzo, siamo rimasti un po’ di tempo coi Mo- monaci. Ancora oggi si trovano celle per eremiti e per naci maroniti. Prima di lasciare il luogo, un frate ha coloro che si sentono chiamati a questo genere di vita.

In fondo si vede la neve sulle montagne più alte del Libano vicino ai famosi cedri

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Padre Angelico sostenuto dal suo Guardiano e da uno dei giovani, ma piuttosto si aggrappa all’inferriata della scala perchè vorrebbe gettare via il bastone.


Siria: è emergenza umanitaria. Cosa puoi fare tu. “S ono rimasti in pochi nel villaggio di Homs, ogni volta che passo davanti alla scuola mi sembra un miracolo che ci siano ancora dei bambini sui banchi e prego che anche oggi possano tornare a casa vivi. In Siria si esce di casa e si corre il rischio di non tornarci. Ma non posso fermarmi, tanti dei nostri assistiti sono già in fila per comprare qualcosa, fare la spesa è diventato un lavoro, devo andare da loro, si-

curamente non avranno abbastanza soldi e mi aspettano. Staremo in fila per ore sperando di non dover scappare da qualche bombardamento.. e domani sarà la stessa cosa. Questa è la nostra quotidianità in Siria”. Fra Halim, ofm. http://www.proterrasancta.org

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Cronaca della Custodia Dove c’è un francescano, c’è una clarissa e, dove c’è una clarissa, c’è un francescano

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ll’inizio di Gennaio, Fra Donaciano ha guidato un insolito gruppo di pellegrini in visita alla Terra Santa: tutte religiose contemplative, tutte messicane destinate a diventare ‘pietre vive’ dei cristiani di Nazareth. Otto giovani clarisse della Provincia di Zacatecas, al centro del Messico, hanno risposto all’appello per rinnovare la comunità, lanciato da madre Françoise della Vergine, badessa del Monastero di Nazareth, ora ritirata in Francia. Le clarisse hanno lasciato il loro Paese, la loro cultura, il loro Convento per rifondare quello della Città dell’Annunciazione insieme alle sei sorelle native del posto.

noma, il Patriarca latino di Gerusalemme ha delegato un sacerdote per seguire e accompagnare la comunità. Per i legami esistenti con il Patriarcato normalmente è un francescano. Da molti anni, Fra Stéphane Milovitch ofm ha accompagnato le suore francofone nel loro progetto di rifondazione, incoraggiandole da un punto di vista esterno ma necessario. Ora è assistito da Fra Donaciano Paredes ofm che, come tutti i frati messicani, è stato formato nella Provincia di Zacatecas. « Dato che parlo la stessa lingua delle sorelle, Fra Stéphane mi ha chiesto di aiutarlo. Nella prima parte del progetto, mi sono sforzato di rispondere alle domande delle suore affinché abbiano un’idea chiara dell’impegno che le attende. Dopo averle accolte al loro arrivo, mi sono recato in visita al Convento, ho assistito alla cerimonia del passaggio di poteri dal Patriarca Mons. Twal al Vescovo di Nazareth, Mons. Marcuzzo e abbiamo fatto alcuni giorni di pellegrinaggio. È importante per queste religiose, donne di fede, scoprire i Luoghi Santi prima di inserirsi pienamente nella loro nuova vita al Monastero. Il mistero dell’Incarnazione le ha spinte a venire qui. Il pellegrinaggio le ha confortate nella scelta dando loro un’ulteriore motivazione ».

La nuova comunità dovrà affrontare molte sfide. Imparare le lingue sarà la prima tappa necessaria: francese e spagnolo, per meglio comunicare in convento, inglese come lingua internazionale, italiano per le messe quotidiane celebrate dai francescani di Nazareth, arabo per le persone della comunità, ebraico per i documenti ufficiali… Accettare di arricchirsi, nonostante le differenze culturali tra messicane, francesi, libanesi e ivoriane, ma soprattutto accettare il gap generazionale tra consorelle con meno di 40 anni e altre con più di 65 anni. Un cammino arduo e allo stesso tempo straordinario. Madre Felipa, la nuova badessa, sorride fiduciosa, dichiarando: « A poco a poco, il Signore farà la sua opera! ». Dei quattro monasteri di Clarisse in Medio Oriente, due sono in Terra Santa, a Gerusalemme e a Nazareth. A percorrere questa prima tappa, le suore non sono Durante gli ultimi dieci anni quello di Gerusalemme sole. Anche se il Monastero è gestito in maniera auto- è stato rifondato da suore italiane, accompagnate della Custodia. Da allora, segno della vitalità ritrovata, una giovane è entrata nel noviziato e ha pronunciato i suoi primi voti.

A Nazareth, le suore messicane desiderano infondere nuovo dinamismo al monastero che conta quattordici religiose, Madre Felipa sottolinea: « Desideriamo trasmettere nuova energia, imparando le une dalle altre per dare un nuovo volto al Monastero ». Ridendo, ricorda i tornei di giochi di società e le partite di pallavolo tra le suore, « è importante fare sport! ». Quando spiega il ruolo delle clarisse, è raggiante: « La nostra vita di clarisse è come una candela che illumina silenziosamente. Missionarie dal chiostro, preghiamo per la Terra Santa e per il mondo nel silenzio della nostra

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umile vita, ordinaria ma consacrata allo Straordinario ». Le suore lavorano per guadagnarsi da vivere: producono le ostie per i Santuari vicini e, presto, confezioneranno i paramenti per i sacerdoti. Preparano e vendono anche rosari in legno d’olivo e cingoli, ma anche cartoline con i fiori secchi di Terra Santa. Residenti a quindici minuti a piedi dalla Basilica dell’Annunciazione, accolgono spesso gruppi di pellegrini. Poiché il Beato Charles de Foucauld trascorse tre anni nella loro comunità, dal 1897 al 1900, in un piccolo museo sono raccolti alcuni oggetti che gli appartenevano.

secondo polmone ci apporta l’ossigeno. Una suora un giorno mi ha scritto: ‘Dove c’è un francescano, c’è una clarissa e, dove c’è una clarissa, c’è un francescano’. Penso sia proprio così.

È importante che la famiglia sia al completo.» . Se le suore di clausura non possono far visita ai frati, questi si recano con gioia da loro: per predicare ritiri, celebrare la messa, parlare… Alcuni frati hanno scelto di celebrare nel Monastero la loro prima messa. E quando, per caso, si domanda a un francescano quale è la relazione con le clarisse, egli conferma: « Ho la sen« Dal nostro arrivo, ci sentiamo molto sostenute dal sazione che siamo della stessa famiglia! È strano, non Patriarca, dai nostri fratelli francescani e dal Signore », saprei spiegarlo, ma è esattamente questo il sentimento aggiunge la madre badessa. Per la Custodia è normale che ci fa sentire in famiglia. ». accompagnare le clarisse di Terra Santa: « Dall’unico carisma di San Francesco e Santa Chiara sono nati due Una famiglia che si è allargata in questo 2015 e che Ordini, due modi di vita, apostolico e contemplativo. È prega adesso per le future vocazioni. importante che i due polmoni del nostro carisma siano presenti intorno ai Santuari in Terra Santa », dichiara Contatti Clarisse Nazareth Fra Stéphane, mentre Fra Donaciano aggiunge: « La Tel: +972 4 6559961 loro presenza, la loro fraternità e la loro preghiera ci E-mail: clairemarie1884@gmail.com aiuta nelle difficoltà che possiamo incontrare. Durante il clairemarie1884@bezeqint.net pellegrinaggio, quando i frati hanno incontrato le nuove clarisse, hanno sempre chiesto: ‘pregate per noi’. Questo www.custodia.org

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Cronaca della Custodia I Francescani iniziano a Cipro la Quaresima con gli esercizi spirituali CIPRO, 23-27 FEBBRAIO 2015

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al 23 al 27 febbraio a Cipro, si è tenuto un corso di esercizi spirituali organizzati dalla Custodia di Terra Santa. Dodici religiosi (6 dell’Isola e 6 della Terra Santa) condotti dal predicatore per scoprire e approfondire “il sapore interiore del divino”. A guidarci in questi cinque giorni di esercizi si è reso disponibile p. Peter John Hughes, monaco camandolese che trascorre un anno sabatico dai francescani della Custodia a Gerusalemme. Il corso è stato organizzato a Pervolia, vicino a Larnaca, in un Villaggio Turistico in riva al mare dove, già l’anno scorso abbiamo sperimentato una buona accoglienza. L’intera struttura era a nostra disposizione, compresa la grande sala conferenze, dove si svolgevano i nostri incontri di preghiera e riflessione. L’ambiente molto famigliare, la buona cucina e la vicinanza del mare hanno contribuito all’ottima riuscita del corso di esercizi spirituali con il quale è iniziato il cammino quaresimale. Bisogna sottolineare che per i frati arrivati da Gerusalemme si è verificata la curiosa situazione di dover ricominciare il tempo quaresimale per la seconda volta. A Cipro la Quaresima inizia con una settimana di ritardo perché si celebra la Pasqua con i Greci ortodossi, secondo il Calendario Giuliano.

i brani scelti dai Vangeli e dal Libro dei Re, abbiamo cercato di impostare un progressivo cammino spirituale adatto alle persone consacrate. Dal punto di partenza, con la prima meditazione sulla “sfida della solitudine e del silenzio” attraverso il nostro oggi dove “vediamo in modo confuso”, siamo arrivati all’ultima tappa che ci ha portato al Tabor con la meditazione: “Trasfigurazione il divino si manifesta in noi”. La novità di questo corso consisteva nella proposta del predicatore di approfondire il tema della conferenza, in forma più personalizzata, con un incontro individuale con ogni partecipante.

Il tema degli esercizi: “Il sapore interiore del divino – percorsi di rinnovamento” indica l’itinerario proposto Un programma speciale è stato realizzato il 25 febbraio, nelle meditazioni quotidiane dal padre predicatore. Con Mercoledì delle Ceneri. Nel pomeriggio siamo andati in pellegrinaggio alla chiesa ortodossa Angeloktistis (“costruita dagli angeli”), che risale al tempo crociato e conserva all’interno l’abside decorata da un mosaico del VI secolo raffigurante la Madonna con il Bambino tra due Arcangeli. La seconda tappa ci ha portato al Santuario della definitiva sepoltura di San Lazzaro, risuscitato da Gesù a Betania. La Chiesa di Lazzaro, eretta sulla sua tomba, ricorda la tradizione secondo cui Lazzaro si recò a Cipro e divenne prima Vescovo e poi Santo Patrono di Kition, odierna Larnaca.

Alla fine siamo arrivati alla chiesa francescana, Santa Maria delle Grazie, dove è stata celebrata prima la Via Crucis seguita dalla Santa Messa con l’imposizione delle

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ceneri. P. Gabriele, superiore della comunità di Larnaca, La presenza di p. Dobromir e la visita dei frati venuti ci ha accolto a braccia aperte e la tavola imbandita per dalla Terra Santa è stata molto gradita dai frati in servizio alla missione di Cipro; un modo per sperimentare una merenda, al segno della ospitalità francescana. la reale vicinanza con Gerusalemme dove batte il cuore La partecipazione al corso dei confratelli di Terra San- della Custodia di Terra Santa. ta (alcuni venuti per la prima volta a Cipro) ha offerto Fra Jerzy Kraj ofm loro la possibilità di conoscere la nostra missione e la bellezza di questa Isola mediterranea. Il tempo ha sorpreso i partecipanti con la nevicata dei giorni precedenti, di conseguenza, gli esercizi si sono svolti con temperature affatto desiderate. Per alcuni, il viaggio organizzato dopo gli esercizi spirituali alle montagne Trodos, dove c’era oltre un metro di neve, è stato una bellissima esperienza. Approfittando della presenza di p. Dobromir Jasztal, Vicario custodiale, a Limassol prima degli esercizi spirituali, è stato organizzato un incontro del ritiro mensile per tutti i frati dell’Isola con la conferenza del padre Vicario. P. Dobromir ha partecipato anche all’incontro dei Parroci e della Commissione Economica Regionale di Cipro.

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Cronaca della Custodiale Custodia Al Dominus Flevit, tra pianto e speranza GERUSALEMME, 4 MARZO 2015

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uando Gesù fu vicino a Gerusalemme, leggiamo al capitolo 19 del Vangelo di Luca, alla vista della città pianse su di essa dicendo: ‘Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace’ “. Questa Parola, insieme ai testi del profeta Geremia e della Lettera ai Filippesi che riprendono il tema del pianto, ha guidato la prima delle peregrinazioni quaresimali a Gerusalemme, svolta il 4 marzo nel Santuario del Dominus Flevit. Durante la messa solenne, presieduta dal Segretario della Custodia di Terra Santa padre Sergio Galdi, la meditazione è stata proposta dall’australiano Peter Hughes, monaco benedettino camaldolese. P. Peter John HUGHES, osb Cam - Priore Comunità San Gregorio al Celio – Roma ”Gerusalemme è un luogo che ispira, ma anche un luogo che ci fa sentire angoscia. Perché è qui che sentiamo

tutta la difficoltà di raggiungere un accordo fra le parti differenti. Possiamo anche attraverso i suoi occhi e le sue lacrime, cercare un modo in cui noi possiamo contribuire a costruire la pace, secondo i suoi desideri”. Il luogo che ricorda il pianto di Gesù su Gerusalemme offre ancora oggi una delle viste più belle sulla Città Santa dal Monte degli ulivi e dalla chiesetta che ha essa stessa la forma della lacrima. Uno scenario che ha aiutato la riflessione di religiosi, pellegrini, ma anche dei cristiani locali che hanno preso parte alla celebrazione. Francis HALLAQ - Parrocchia latina di Gerusalemme “Abbiamo tanto bisogno di tornare a piangere in questo luogo e di tornare a Cristo, battendo i nostri petti con spirito di pentimento per ricevere le grazie”. Victor SAADEH - Parrocchia latina di Gerusalemme “È la prima volta che un amico m’invita a questa messa e ho saputo ora che Gesù ha pianto in questo luogo per Gerusalemme. E non solo per Gerusalemme, ma per tutto il mondo”. P. Sebastiano ECLIMES, ofm - Superiore Santuario Dominus Flevit “Ricordando il pianto di Gesù su questo luogo, in Iraq è la prima volta che i cristiani non possono celebrare nelle proprie chiese. Sono stati cacciati via dalle proprie case e hanno distrutto anche le loro chiese. È un motivo di grande pianto e tristezza per noi pensare a ciò che vivono i cristiani iracheni, che sono all’origine del cristianesimo in Medio Oriente”. Il pellegrinaggio al Dominus Flevit è il primo di una serie di appuntamenti, promossi dai francescani della Custodia di Terra Santa, che si succedono nelle settimane di Quaresima, nei santuari di Gerusalemme. P. Sergio GALDI, ofm - Segretario di Terra Santa ”A Gerusalemme abbiamo il privilegio di poter vivere proprio nei luoghi dove si sono svolti questi misteri legati alla vita e alla Passione di Gesù, al suo dolore. E dunque, percorreremo durante la Quaresima tutti questi luoghi, contemplando tutti questi misteri, che poi ci porteranno alla gioia della risurrezione con la Pasqua”.

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Martirologio di Terra Santa: una chiamata alla santità GERUSALEMME, 7 MARZO 2014

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opo quattordici anni di lavoro, il Martirologio di Terra Santa è stato pubblicato. Ogni giorno nel refettorio di San Salvatore viene letto dai Frati della Custodia dopo l’Angelus et il Benedicite. Il “Martirologio di Terra Santa”, riunisce in un unico volume i 909 Santi o Beati legati soprattutto alla Chiesa madre di Gerusalemme. Iniziata nel 2000, in seguito al Giubileo della Chiesa convocato da Giovanni Paolo II, la redazione del martirologio è opera di Fra Cristoforo Alvi ofm, francescano che vive nel Convento di San Salvatore a Gerusalemme. La sua idea è stata molto semplice: mentre il Papa insisteva sull’importanza dell’eredità spirituale dei martiri nella Chiesa, il frate ha pensato di catalogare i francescani che, « In un modo o nell’altro, hanno realizzato la loro vocazione al servizio della Terra Santa, lasciando un esempio di fede, di santità o di martirio ». Sono stati quindi elencati, principalmente, i santi martiri uccisi a causa della loro fede in Cristo, attraverso i secoli di presenza francescana in Terra Santa. Ma in questa lunga lista, Fra Cristoforo ha specificato la differenza tra martiri « di sangue » e martiri « della carità ». Infatti, sono numerosi i frati che hanno perso la vita per atti di carità soccorrendo i malati di peste, di tifo, ecc. L’elenco è completato da diverse figure della Chiesa legate all’ordine francescano o alla Terra Santa. Nel volume si trovano Papa Giovanni XXIII – promotore del viaggio per la consacrazione della Basilica di Emmaus, mentre era Cardinale – , Giovanni Paolo II ricordato per il viaggio apostolico del 2000. La Beata Mariam di Gesù Crocifisso – carmelitana araba che sarà canonizzata il prossimo 17 maggio – nominata anche come Terziaria francescana. Così come San Luigi IX di Francia, Terziario francescano e promotore di una Crociata. Questa lunga lista composta da 909 « Figure legate alla Terra Santa » è suddivisa tra Santi, Beati, Venerabili, Servi di Dio e Martiri della carità dell’Ordine francescano. Il lavoro di ricerca e di classificazione è stato realizzato unicamente da Fra Cristoforo: un lungo lavoro compiuto come una vera missione. Ci confida: « Ho pensato che sarebbe stato un peccato lasciar cadere nell’oblio ciò che altri, prima di noi, hanno

donato a questa terra. Sarebbe un dispiacere lasciar perdere questi ricordi. È grazie a tutti questi Martiri, a questi Santi, a questi uomini forgiati dalla carità, che noi siamo presenti qui oggi. Spesso è difficile vivere qui, mantenere la presenza francescana in Terra Santa. Questo mio lavoro mi è sembrato del tutto naturale ». Per raggiungere un tale risultato, il frate italiano ha dovuto armarsi di pazienza. Confrontare le fonti, confermare i dati, non dimenticare nessuno. Un lavoro realizzato in quattordici anni, insieme agli altri impegni di Fra Cristoforo. I documenti interni all’ordine francescano sono stati molto utili, soprattutto i necrologi (i più antichi scritti a mano). Il frate ha consultato anche gli archivi della Custodia di Terra Santa: una vera miniera d’informazioni sulla secolare presenza francescana. Il martirologio è un’importante testimonianza della vitalità della Chiesa che non ha smesso di generare santi, martiri, poveri servitori di Cristo, morti per la carità. Queste 909 figure cristiane, scandite ogni giorno al refettorio del Convento di San Salvatore a Gerusalemme, testimoniano il lavoro paziente di Fra Cristoforo e costituiscono un invito a seguire il loro umile esempio, intraprendendo una vita di fede e santità, ma soprattutto, di carità, senza la quale tutto è vano. www.custodia.org scansire il codice QR (istruzioni a pag. 110) oppure andare all’indirizzo http://goo.gl/sUH5f1

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Cronaca della Custodiale Custodia Getsemani: tra agonia e abbandono al Padre GERUSALEMME, 11 MARZO 2015

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a mia anima è triste fino alla morte»: sono le parole drammatiche di Gesú nei racconti degli evangelisti, rievocate durante la seconda pellegrinazione di Quaresima. Fra Benito JOSÉ CHOQUE ofm Superiore Basilica del Getsemani Il Getsemani è il luogo per eccellenza della preghiera di Gesù.“Restate qui e pregate” ha detto lui ai discepoli. É lo stesso invito che fa a noi in questa Quaresima. Oggi celebriamo la seconda pellegrinazione quaresimale in questo Luogo Santo. All´ombra di questi ulivi, vicino alla roccia dell’Agonia e alla grotta del tradimento, certamente anche a noi è chiesto un momento di preghiera in questa Quaresima”. La celebrazione dei francescani si è svolta proprio nella Basilica del Getsemani. Ha presieduto la Messa padre Stéphane Milovitch, Guardiano del Convento di San Salvatore, insieme al Vicario Custodiale, padre Dobromir Jasztal, alla comunità del convento del Getsemani e una ventina di sacerdoti. Ha tenuto l’omelia padre Peter John Hughes, Priore della comunità di San Gregorio al Celio, a Roma. Padre Hughes ha ricordato come i tre evangelisti che raccontano l´Agonia di Gesù al Getsemani con le parole riferite alla sofferenza estrema – tristezza, terrore, angoscia –, ma anche la consegna fiduciosa al Padre: “Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!”. Dopo la celebrazione, è seguita la venerazione della roccia dove, secondo la tradizione, Gesù ha sudato sangue: “Il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra”.

P. Darcisio ROBAERT, ofm - Convento Getsemani “É un’esperienza bella che io auguro a tutti. Sono qui per lavorare, a servizio dei gruppi di pellegrini che vengono a pregare e visitare la Basilica, per accogliere ognuno al meglio”. Irene BOSCHETTI Vivere la Quaresima in Terra Santa significa, ogni mercoledì, fare una tappa che ci avvicina sempre di più al Calvario e anche alla risurrezione”. Nel Santuario, ogni giorno passano centinaia di pellegrini.Alla fine di questo pellegrinaggio, contempliamo il giardino degli Ulivi: luogo della sofferenza, ma che aspetta la forza della primavera, che arriverà nella Pasqua di risurrezione. scansire il codice QR (istruzioni a pag. 110) oppure andare all’indirizzo http://goo.gl/4KHyI8

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Benedetto il nuovo organo del Santo Sepolcro GERUSALEMME, 12 MARZO 2015

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iovedì 12 marzo, nonostante l’orario mattutino, molte persone sono accorse al Santo Sepolcro. Durante la messa quotidiana, il Custode di Terra Santa, ha benedetto il nuovo organo della Cappella di Santa Maria Maddalena. Erano presenti numerosi fedeli, sacerdoti e chierici, venuti per assistere alla speciale cerimonia. La Messa è iniziata ai piedi del nuovo strumento, posto di fronte all’altare della Maddalena, accanto alla cappella dell’Apparizione. Prima della benedizione, Padre Pizzaballa ha ricordato brevemente l’importanza dell’organo nella liturgia: « Siamo qui riuniti per benedire questo nuovo organo, che renderà più belle e solenni le nostre celebrazioni. Nella liturgia, lo scopo più importante della musica, è rendere gloria a Dio e condurci alla santità ».

In quest’occasione, per la sua lunga durata, è stato impossibile seguire il cerimoniale previsto per la benedizione di un organo che, normalmente, consiste in un dialogo tra il sacerdote e l’organo. In otto riprese, il celebrante invita l’organo a “svegliarsi” : « Svegliati, organo, sacro strumento, intona la lode di Dio nostro padre e creatore », l’organo risponde con brevi improvvisazioni…. Al Santo Sepolcro la benedizione si è svolta sotto forma di preghiera per ricordare la maestà di Dio e la necessità per l’uomo di « Unire la sua voce all’inno universale di preghiera ». Dopo la benedizione, l’organo è risuonato, sotto le dita esperte di P. Johannes Ebenaurer, organista viennese. La Messa votiva della Resurrezione è proseguita in atmosfera di palpabile solennità. Nell’omelia, il Custode ha ricordato l’importanza del luogo per questa Messa della Resurrezione. « Qui Cristo è risorto definitivamente dalla morte. La tomba vuota è qui per ricordarcelo ». La data scelta per la benedizione è coincisa con metà Quaresima. Per Fra Pizzaballa, un’occasione per sottolineare un parallelo con il centro della cristianità: « Al Santo Sepolcro, la gioia non si ferma mai. Anche durante la Quaresima, non possiamo tacere la realtà della Resurrezione. In un certo senso, l’organo è necessario per cantare la gloria del Risorto. E la musica occupa un posto importante nella liturgia ».

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Cronaca della Custodiale Custodia

Come sempre, la Messa è stata celebrata in latino, mentre le letture sono state lette in tedesco. Il nuovo organo è stato fabbricato dall’Azienda austriaca Rieger. La celebre famiglia di costruttori di organi, ha costruito numerosi strumenti in Terra Santa, sia a Gerusalemme, San Salvatore e Getsemani, sia a Nazareth e Betlemme. Il progetto è stato realizzato grazie alla totale copertura finanziaria del Commissariato di Terra Santa d’Austria e donatori privati. Alla Messa erano presenti l’Ambasciatore austriaco e il Signor Wendelin Eberle, responsabile della Rieger. Il nuovo strumento accompagnerà le messe mattutine nella Tomba e le processioni quotidiane. Precisa Fra

Petrus, Vice-Economo della Custodia e organista del Santo Sepolcro: «La missione liturgica dell’organo si adempie così in pienezza. Per la sua vicinanza ai luoghi delle celebrazioni latine al Santo Sepolcro, lo strumento aiuterà veramente le nostre liturgie. La sua realizzazione è stata impegnativa; le canne del nuovo organo sono state ricoperte da pannelli di legno per proteggerle dalla polvere che circola nel Santo Sepolcro ». Con i suoi sedici registri, l’organo di Santa Maria Maddalena servirà da rinforzo al grande organo del Santo Sepolcro situato nella galleria sopra l’edicola. Un procedimento ingegnoso permette all’organista di suonare i due strumenti sulla stessa tastiera. L’installazione del grande organo, terminata nell’estate 2014, non è stata facile a causa dello Statu Quo, ma ormai ci sono tutti gli ingredienti per dare la massima solennità alle liturgie. www.custodia.org scansire il codice QR (istruzioni a pag. 110) oppure andare all’indirizzo http://goo.gl/oPG9qC

Messa per la festa di San Giuseppe a Nazareth NAZARETH, 19 MARZO 2015

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adre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, insieme ai frati della comunità francescana della Basilica dell´Annunciazione a Nazareth ha celebrato la Festa di san Giuseppe. Dalla Casa della Sacra Famiglia alla Messa nella Grotta dell’Annunciazione, a testimonianza della devozione popolare legata a San Giuseppe. scansire il codice QR (istruzioni a pag. 110) oppure andare all’indirizzo http://goo.gl/lvhZLi

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Questa settimana due pellegrinazioni di Quaresima GERUSALEMME, 18-21 MARZO 2015

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a Pasqua si avvicina veloce e le “Pellegrinazioni” francescane che si svolgono nei vari Luoghi Santi per celebrare la Messa e onorare le plurisecolari tradizioni, si succedono fino alla Domenica di Resurrezione. Mercoledì 18 marzo, nella chiesa della Flagellazione è stata celebrata, in un’atmosfera raccolta, la terza pellegrinazione quaresimale della Custodia di Terra Santa. Preceduta dai vespri solenni, la Messa celebrava la Dedicazione della Chiesa e la Flagellazione di Gesù. Nella cappella affollata il coro dei frati Alberto, Mark, Ugo, Eliazar, Božo e Ricardo, ha animato questa festa annuale. Nell’omelia, padre Peter John Hughes, ha trattato il Vangelo della Flagellazione secondo Giovanni, insistendo sulla tipicità della lotta contro il male, così come Gesù l’ha vissuta al momento della sua Passione. Se l’uomo da sempre ha cercato una risposta alla questione del male e della sofferenza, anche Dio ha dovuto confrontarsi con il male secondo la nostra condizione umana: « Ecco l’Uomo! » (Gv 19,5). Da una passività apparente emergono la forte resistenza morale di Gesù, la sua pazienza e perseveranza nel cammino di Speranza. « Di fronte alla gravità del male, non c’è altra soluzione che lo scandalo di un Dio solidale con noi nella sofferenza, di un Dio che lotta con noi; questo scandaloso paradosso è rappresentato da un Dio ferito dal male, da un Dio che soffre e riscatta il male con la sua sofferenza. Nella condanna e passione di Gesù, nella sua

accettazione, ciò che succede è inevitabile; il Vangelo di Giovanni ci presenta una nuova forma di non-violenza espressa da Gesù durante tutta la sua vita fino alla sua morte in croce ». Fra Najib Ibrahim, a nome dei frati del Convento, ha invitato l’assemblea, composta dai cristiani locali, religiosi e persone di passaggio, al rinfresco allestito nel refettorio. Sabato 21 marzo, i frati minori si sono recati sul Monte degli Ulivi per celebrare quattro stazioni importanti. La Messa della resurrezione di Lazzaro ha riunito i francescani a Betania, villaggio a maggioranza musulmana, dove risiede una piccola comunità. Una delegazione del Convento di San Salvatore, accompagnata da un gruppo di giovani pellegrini sloveni, è stata accolta dal Superiore della comunità. Dopo una festosa colazione, i fedeli si sono recati alla Tomba di Lazzaro per la seconda stazione. È necessario ricordare questa tappa, poiché il luogo di sepoltura dell’“Amico di Gesù” oggi è sotto l’autorità del Waqf (istituzione musulmana). Qui i francescani possono celebrare la messa soltanto due volte l’anno e Fra Sergio Galdi, Segretario di Terra Santa, l’ha celebrata la mattina presto.

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Cronaca della Custodiale Custodia

Ora, l’edicola che ricorda il posto dove Cristo è asceso al Cielo, è una moschea. Al canto del Te Deum è iniziata la commovente processione, che ha attirato l’attenzione di alcuni turisti presenti. In pochi passi si giunge al Carmelo del Pater Noster, ultima tappa della giornata. I francescani, come nelle altre stazioni, hanno letto il Vangelo legato al posto, cantando un inno e recitando diverse intenzioni di preghiera.

L’autobus ha poi trasportato i figli di San Francesco, verso il luogo dell’Ascensione. « Prima, racconta Fra Stéphane, i francescani partivano a piedi da San Salvatore verso tutte le stazioni, ma da quando c’è il muro di separazione, non è più possibile ». Muro o non muro, non si può interrompere una tradizione che dura da secoli. Arrivati al luogo dell’Ascensione i frati sperimentano con gioia un altro privilegio, perché anche questo luogo è aperto soltanto tre volte l’anno.

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La mattinata di sole è terminata magnificamente con il canto di pellegrini rumeni presenti al Carmelo, che hanno interpretato una melodia davvero emozionante. Il cammino verso Pasqua giunge ormai alla sua conclusione. La V domenica di Quaresima sarà un’ulteriore occasione per celebrare i riti solenni al Santo Sepolcro. Mentre le pellegrinazioni continueranno fino all’ingresso solenne nella Settimana Santa, con la festa della Domenica delle Palme. www.custodia.org


A Betlemme per imparare ad amare la lettura BETLEMME, 23 MARZO 2015

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unedì 23 marzo, presso il teatro del Terra Santa School di Betlemme, è stato inaugurato il Salone del libro, aperto al pubblico fino a giovedì 26 marzo. Gli studenti, posizionati in luoghi strategici, hanno indicato ai visitatori la strada più rapida per raggiungere il teatro. Davanti a un pubblico numeroso sono stati conferiti i premi ad autori e personalità dell’ambiente accademico e letterario. Erano presenti Vera Baboun, Sindaco di Betlemme, Shoqi al-Issa, Ministro degli Affari Sociali, Issa Qaraqe’, Ministro incaricato del dossier dei detenuti, Nisreen Omro, Direttrice dell’Educazione nel Distretto di Betlemme, Fra Marwan Di’des ofm, Direttore della Scuola e Segretario delle scuole della Custodia di Terra Santa. Fra Marwan ha brevemente illustrato la storia e le novità del Salone del Libro. « Quest’anno, con il sostegno della casa editrice Dar il-joundi, il Salone offre una selezione di 40.000 titoli. Contrariamente alle apparenze, l’inaugurazione del Salone non è un semplice evento, ma la conclusione di un percorso durato quattro mesi, durante i quali i ragazzi per fascia di età sono stati introdotti alla lettura di un libro. »

Nella lunga corsia del Salone, i libri traboccano sui tavoli. Copertine con grafica e titoli accattivanti rallentano il passo dei visitatori. « Non biasimo i ragazzi d’oggi, aggiunge il frate, che vivono al ritmo di messaggini, trasformando l’arabo in lettere latine abbreviate e dipendono dal mondo virtuale che sollecita continuamente la loro attenzione. Ciò nonostante la formazione individuale deve attingere sia alle fonti culturali sia a quelle d’informazione ».

Secondo Fra Marwan, l’iniziativa più importante è quella di incoraggiare giovani e meno giovani, alla lettura e allargare i propri orizzonti, fattori indispensabili per la maturità intellettuale di ogni allievo. Accanto a questo progetto culturale, la Terra Santa offre anche corsi di ricerca documentaria, un supporto necessario per imparare la tecnica della ricerca scientifica, metodo che affina lo spirito critico e culturale.

La relazione tra lo studente e il libro è del tutto personale. « Come per ogni amicizia essa va coltivata per consolidarsi e accompagnare così ciascuno per tutta la vita», conclude Fra Marwan. www.custodia.org

« Con la preparazione degli allievi e l’inaugurazione del Salone inizia la terza tappa del progetto intitolato Betlemme che legge ». Con l’aiuto degli studenti della Scuola di Terra Santa, l’iniziativa si augura di diffondere il dibattito culturale in altre scuole, creando poli di lettura dove gli allievi potranno discutere i vari argomenti trattati nei libri letti. « Il Salone del Libo, non è un fine, ma un mezzo e i suoi risultati dovranno essere valutati tra un anno », dichiara il frate francescano.

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Cronaca della Custodiale Custodia La Beata Vergine Maria introduce la Settimana Santa GERUSALEMME, 27 MARZO 2015

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Gerusalemme, con la festa della Beata Vergine Maria Addolorata celebrata il 27 marzo all’altare del Calvario nella Basilica del Santo Sepolcro, sono iniziate le celebrazioni legate alla Settimana Santa. Nel mondo intero, la Chiesa commemora la festa della Vergine Addolorata il 15 settembre, mentre al Santo Sepolcro, secondo lo Status Quo, si ricorda l’ultimo venerdì di Quaresima. La Messa, preceduta dalle lodi, è stata celebrata da Padre Noel Muscat ofm, Presidente del Convento del Santo Sepolcro.

sulla roccia nuda del Calvario, penetra l’anima di Maria facendo di lei la regina martyrum, il primo testimone qualificato dell’obbedienza di fede del Figlio al Padre ». La Vergine è un segno di speranza e di fiducia nella fedeltà di Dio al Suo disegno di salvezza per noi. Come lei, anche noi siamo chiamati a obbedire con fiducia a Dio, nell’attesa del giorno glorioso dell’incontro con Gesù Risorto. L’assemblea, era composta soprattutto da religiosi, religiose, parrocchiani e alcuni stranieri che vivono a Gerusalemme e partecipano abitualmente alle solennità francescane. I presenti hanno approfittato degli ultimi momenti di calma in questo Luogo che tra pochi giorni accoglierà folle di pellegrini venuti a Gerusalemme per la Settimana Santa. www.custodia.org Per l’occasione si è cantato lo Stabat Mater, preghiera del XIII secolo attribuita al francescano italiano Jacopone da Todi. Il canto evoca il dolore di Maria per la crocifissione di suo Figlio: « La Madre addolorata stava in lacrime presso la Croce, su cui pendeva il Figlio. » Nell’omelia, Fra Noel ha parlato del dolore provato dalla Madre presso la croce: « La Madre “stava”, non nel senso statico del termine, bensí nella perseveranza di una fede vigilante e operosa che non viene mai meno. La spada del dolore, annunziata nel vaticinio di Simeone pronunziato al tempio, nel giorno in cui Maria si presentò come “vergine offerente”, qui, in questo luogo,

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Benedetto colui che viene nel nome del Signore SABATO 28 MARZO – PELLEGRINAZIONE A BETFAGE

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uore spirituale di Gerusalemme e culmine dell’anno liturgico, la Settimana Santa si apre, dopo quaranta giorni di preparazione. Sabato 28 marzo, i francescani hanno percorso l’ultima pellegrinazione della Quaresima, già legata alla festa delle Palme. Una delegazione si è recata al Santuario di Betfage per celebrarvi Messa. In questo luogo Cristo chiese ai suoi discepoli di cercare un asino per il suo ingresso trionfale a Gerusalemme.

« Gerusalemme, città dove si uccide, città degli egoismi, città su cui Cristo pianse, ma soprattutto città dov’è radicata la nostra salvezza », commenta Fra Hugues, predicatore delle pellegrinazioni quaresimali. Mentre i frati minori erano riuniti nella chiesa con i parrocchiani e un gruppo di pellegrini, la comunità indiana dei lavoratori migranti era riunita nel cortile per iniziare la processione delle Palme. Dalla vigilia, il quartiere cristiano di Gerusalemme è in effervescenza: alcuni parrocchiani intrecciano le palme, dai megafoni risuonano preghiere, gli scout fanno le prove per la parata…. La Settimana Santa può iniziare!

DOMENICA 28 MARZO – MESSA DELLE PALME E PROCESSIONE

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bambini degli Ebrei stendevano i propri mantelli A questa lunga messa, tre ore di celebrazione con la sulla strada, acclamando: Osanna al Figlio di Da- Passione cantata, hanno partecipato pochi fedeli locali. vide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore!». Oltre ad alcuni fedeli, venuti da Nablus con il loro ParSono queste le parole che hanno accompagnato i fedeli al Santo Sepolcro per la processione delle Palme. Riuniti attorno al Patriarca latino, chierici francescani, sacerdoti, studenti e seminaristi del Patriarcato, erano numerosi. Nella lunga processione, il rosso dei paramenti liturgici si abbinava al verde delle palme. Nella Basilica, inondata dal sole del mattino, il fruscio delle palme accompagnava il suono potente dell’organo, nell’atmosfera festosa e, al contempo, severa, quale immagine dell’ingresso solenne e festoso di Cristo nella Città Santa. La ressa prima della processione è stata subito sedata dai kawas che hanno ristabilito l’ordine.

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Cronaca della Custodiale Custodia

roco, l’assemblea era composta da volontari provenienti da diversi Paesi e pellegrini. Per questi ultimi la Messa è stata un po’ sconcertante. « Era difficile da seguire, ci volevano i microfoni! », confida uno di loro. I Copti che celebravano dietro l’Edicola cantavano forte. Per fortuna i libretti distribuiti hanno consentito a tutti di seguire la liturgia di questa bella festa. La messa è stata seguita dalla grande processione del pomeriggio. Nel primo pomeriggio, sotto un sole splendente, in atmosfera di festa, una moltitudine di persone si è recata a Betfage. Sacerdoti e seminaristi del Patriarcato Latino, Francescani, parrocchiani di Palestina, Israele e Gerusalemme, pellegrini, stranieri di passaggio, persone che abitano nel Paese, di Chiese locali e Chiese di altrove, tutti riuniti per la processione della Domenica delle Palme nei luoghi citati dalla Bibbia. Dopo la lettura del Vangelo, ciascuno è stato invitato a

pregare per la pace in Terra Santa e nel mondo intero e per la conversione dei cuori. Adagio, la folla si è messa in cammino. Ultimi i seminaristi del Patriarcato, il Custode, Fra Pierbattista Pizzaballa, il Patriarca latino di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal. In mano rami di palme o di ulivo, sventolando gli striscioni delle varie parrocchie, i cristiani camminavano verso Gerusalemme, cantando o pregando a gruppi. « Abbiamo sensibilità e stili diversi, ma ciascuno prega a modo suo. Penso che questa processione sia una testimonianza di pace e unità che può coinvolgere ebrei e musulmani » sottolinea Padre Pablo, argentino che vive in Terra Santa da sei anni. Jaime, un giovane spagnolo che studia qui si meraviglia: « Tutta Gerusalemme è qui: ho visto persino il mio professore di ebraico che è ebreo! ». Più in là, alcune giovani musulmane velate hanno partecipato alla festa. I seminaristi Francescani hanno preparato l’animazione: chitarre e tamburi accompagnavano i diversi canti, mentre altri danzavano. Gli aspiranti francescani li precedevano cantando a squarciagola. « La festa di oggi è unica nell’anno: è un’atmosfera molto diversa da quella che regna al Santo Sepolcro », sottolinea uno di loro. Il Patriarca, arrivando alla Basilica di Sant’Anna, benedice la folla, prima che gli scout inizino la fanfara lungo le mura esterne della città fino a Porta Nuova. Uno dei parrocchiani di San Salvatore afferma: « Se la metà dei parrocchiani è in processione, l’altra metà è qui per accompagnare gli scout! ». Come duemila anni fa, è una grande folla quella riunita per festeggiare l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme. www.custodia.org

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Lunedì Santo, Pellegrinazione a Betania GERUSALEMME, 1 APRILE 2015

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uest’anno per la prima volta, profumo e mirra sono stati benedetti il lunedì della Settimana Santa, durante la peregrinazione a Betania, dimora di Lazzaro, Marta e Maria. La Chiesa universale propone il vangelo di Giovanni (12,1-11) come testo del giorno. « Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betania, dove si trovava Lazzaro, che Egli aveva resuscitato dai morti ». Sei giorni prima della Pasqua, la Custodia si è riunita proprio in questo luogo, dove sono stati benedetti e sparsi i preziosi profumi. Come ha ricordato il Custode nell’omelia, sei giorni prima di Pasqua, Gesù prende coscienza di ciò che dovrà soffrire e lo accetta con assoluta libertà. Quando, in questo testo evangelico, si assiste alla scena chiamata: “Unzione di Betania” e Maria di Magdala versa sui piedi di Gesù il costoso profumo, i discepoli si scandalizzano di fronte al gesto perché lo considerano uno spreco. Durante la benedizione del Lunedì Santo, la liturgia compie ciò che questo gesto significa. L’unzione prefigura la morte di Gesù, la benedizione di oli e profumi prefigura la liturgia del Venerdì santo. I due episodi e le due liturgie sono intimamente legati. Davanti alla mirra e al profumo, il Custode ha invitato a riflettere sulla loro dimensione umana e spirituale. Sono segni di morte, la mirra usata per imbalsamare, ma anche segni di gioia, il profumo si usa nei giorni

di festa e, infine, di guarigione. L’olio, infatti, come si racconta nella parabola del Buon Samaritano, è usato per curare le piaghe. Il Custode ha invitato i fedeli a diventare “Profumo di Cristo” (2 Co 2,15). Il Cristo ci fa passare, come Lui stesso ha fatto, dalla morte alla vita. Egli è la nostra gioia, cura le nostre piaghe e non solo quelle fisiche. Ricevendo questo profumo, diventiamo a nostra volta unzione per tutto ciò che è ferito attorno a noi. Dobbiamo essere a Sua immagine, immagine di Colui che ci libera da tutto ciò che è foriero di morte. A conclusione della celebrazione, il Custode ha deposto alcune gocce di profumo nel cavo della mano di ogni fedele dicendo: « Sii il profumo di Cristo ». Lo stesso profumo ungerà le mani dei fedeli dopo la Processione funebre di Cristo. Al Funerale di Cristo, la folla emozionata si riunirà attorno ai diaconi che indosseranno la dalmatica nera. Una selva di mani si tenderà verso di loro; alcune con il rosario nel palmo, altre con un fazzoletto, altre vuot. I diaconi, confusi e imbarazzati, risponderanno alle richieste dei fedeli distribuendo erbe aromatiche, incenso, mirra e profumo. Possano i fedeli che entreranno nel silenzio del Sabato Santo, diventare a loro volta «Profumo di Cristo». www.custodia.org

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Cronaca della Custodiale Custodia Giovedì Santo: dal Santo Sepolcro al Getsemani passando per il Cenacolo GERUSALEMME, 2 APRILE 2015 MESSA CRISMALE E MESSA IN COENA DOMINI AL SANTO SEPOLCRO

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a città dorme ancora. Mentre il sole inizia lentamente la sua ascensione, le campane suonano per avvertire il popolo cristiano: il mistero della Redenzione comincia qui, a Gerusalemme, al Santo Sepolcro. Come non gustare l’atmosfera speciale che regna nella Basilica della Resurrezione questa mattina del Giovedì Santo? Certo, vi è molta solennità, la folla di sacerdoti presenti è qui per manifestarlo. Il Patriarca nell’omelia lo ricorda: « È la festa del sacerdozio, è il vostro giorno! ». Questa moltitudine di sacerdoti vestiti di bianco è venuta per rinnovare le promesse dell’ordinazione e concelebrare la Messa con i Vescovi ausiliari e il Nunzio. La gioia è visibile anche sui volti dei pellegrini. Tra di loro un gruppo di colombiani che aspetta con una certa agitazione l’inizio della celebrazione. « Se sono contenta? E come non esserlo? », risponde con entusiasmo una fedele: « È la mia prima Pasqua qui! » afferma sorridendo, quasi sorpresa di essere in un luogo tanto particolare.

appena arrivati dai quattro angoli del mondo: per loro ogni gesto suscita meraviglia. La Messa è particolare. Celebrata di mattina, riassume nello stesso tempo la celebrazione dell’Ultima Cena, la Messa Crismale e la processione all’Edicola del Santo Sepolcro.

Bisogna ammetterlo: è commovente! Essere qui, nel centro della cristianità, dove tutto ciò che si celebra è accaduto 2000 anni fa. Patriarca e sacerdoti, fedeli o Il Santo Sepolcro riunisce fedeli provenienti dalle realtà curiosi, locali o stranieri, tutti accompagnano Cristo più diverse. Parrocchiani arabi che per niente al mondo nel suo mistero. mancherebbero alle celebrazione pasquali, pellegrini Gli stessi riti saranno celebrati oggi da tutta la cristianità, ma niente può sostituire la densità spirituale ed emotiva che abita questi muri, dove i cristiani si succedono da millenni per rivivere la Pasqua del Signore, per passare, con Cristo, dalla morte alla vita.

I FRANCESCANI RICEVONO LE CHIAVI DEL SANTO SEPOLCRO

Secondo la tradizione, le famiglie musulmane, cui è stata affidata dal Medio Evo la chiave del Santo Sepolcro, oggi l’hanno consegnata simbolicamente ai Francescani. In assenza del Vicario custodiale, l’onore di portarla al Santo Sepolcro è toccato a padre Athanasius Macora, il Discreto (Consigliere) di Terra Santa

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più anziano presente a Gerusalemme. Le porte sono state aperte alcuni minuti per far entrare i religiosi che dovevano assicurare la preghiera davanti al Santissimo Sacramento che riposa nella Tomba.

AL CENACOLO, DODICI BAMBINI RAPPRESENTANO GLI APOSTOLI

Sono le ore 15, 00. I frati Francescani si riuniscono all’ingresso del Convento di San Salvatore per la iniziare la pellegrinazione al Cenacolo, con sosta alla Cattedrale armena di San Giacomo e conclusione alla Chiesa siriaca di San Marco. I pellegrini mescolati alle famiglie cristiane della città vecchia hanno seguito il battito ritmato dei Kawas. Arrivati al Cenacolo, si annunciano gli avvenimenti in programma. Tra questi la Lavanda dei Piedi, che sarà commemorata dal Padre Custode, Pierbattista Pizzaballa. La sala è già affollata. Pellegrini, cristiani locali e turisti assistono all’inizio della celebrazione. I bambini sono commossi per la folla che li circonda e l’attenzione che è loro rivolta. Seduti in semicerchio, hanno assistito alla celebrazione accanto a Padre Firas Hijazin, il Parroco. Il Custode ha lavato i piedi dei bambini, davanti ai genitori commossi.

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Cronaca della Custodiale Custodia

« Immaginate: sono di Gerusalemme ed è la prima volta che visito il Cenacolo! », ha confidato la madre di Sameer, uno dei dodici bambini. « Che gioia vederlo al centro di questo rito! », ha esclamato. « Compiere al Cenacolo questo rito, particolarmente commovente e ricco d’umiltà, è un’esperienza avvincente, afferma Jabra Majlaton, padre di Saher, anch’egli tra i dodici. Un momento che segnerà questi bambini per tutta la vita ». Guardando i suoi amici con un grande sorriso, Saher aggiunge: « Quando mi hanno scelto per essere tra i dodici, mi sono sentito proprio come uno dei dodici apostoli! ».

VEGLIATE E PREGATE PER NON CADERE IN TENTAZIONE

C’è un grande silenzio nella Basilica dell’Agonia. La veglia dell’Ora Santa presieduta dal Custode di Terra Santa, Fra Pierbattista Pizzaballa, aspetta il segnale di partenza dalle telecamere. L’Ufficio sarà trasmesso in diretta sul sito del CMC e molte altre reti televisive. La Basilica straripa di pellegrini e fedeli locali venuti dalle città vicine. In questo silenzio, davanti alla Pietra

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dell’Agonia, è il momento della preghiera e del raccoglimento. « Vegliate e pregate per non entrare in tentazione », ha ricordato il Custode. Sono stati poi evocati i tre momenti principali avvenuti in questo stesso luogo: la predizione di Gesù del rinnegamento di Pietro, la fuga dei suoi discepoli, l’Agonia di Cristo nel Giardino e, infine, il suo arresto. Giovani e adulti, in piedi o seduti per terra, pregano insieme. « Un intenso momento di preghiera cui si unisce la gioia di essere in questa Basilica », confida suor Zina. La veglia volge al termine, i fedeli lasciano la basilica per iniziare la fiaccolata fino alla Chiesa di San Pietro in Gallicantu, attraverso la Valle del Cedron. Sul sagrato, i numerosi pellegrini rimasti fuori illuminano la strada con candele e fiaccole. Alcuni iniziano a cantare: « Siamo di Ramallah, esclamano Mira e Aline, eravamo presenti l’anno scorso e ritorneremo l’anno prossimo perché questa veglia è la testimonianza di un’intensa comunione. Cosa c’è di più bello? Venite anche l’anno prossimo con la vostra gioia. Non mancate! ». www.custodia.org


Venerdì Santo, per commemorare la Passione, la Via Crucis e Processione Funebre del Signore GERUSALEMME, 3 APRILE 2015

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uesto Venerdì Santo 2015, sono tanti, forse troppi, gli smartphone e le macchine fotografiche in mano alla folla assiepata davanti al Santo Sepolcro. Centinaia di pellegrini e cristiani locali si sono svegliate all’alba per assistere all’ingresso solenne del Patriarca latino di Gerusalemme, guidato dai Francescani, per assistere all’apertura delle porte nella Basilica della Resurrezione, chiuse dalla vigilia. Alcuni cantano, altri parlano, ma tutti sono ben attenti, pronti a entrare nella Basilica prima che le porte si chiudano, durante la celebrazione della Passione di Cristo. Sul Calvario, i religiosi e la corale della Custodia aspettano insieme a molti pellegrini, mentre gli altri fedeli restano ammassati sulla scala. L’assemblea forma un tutt’uno. « All’inizio è stato molto rumoroso, il tempo che ognuno trovasse il suo posto ma, appena iniziata la lettura cantata della Passione, è calato un profondo silenzio, totale, impressionante », dichiara Maëlle, una giovane francese della corale. Dominic, proveniente da

Singapore, conferma: « Ero giù, ma abbiamo ascoltato tutto, in un’atmosfera intensa di preghiera ». La venerazione della Santa Croce sul luogo della Crocifissione è il culmine di questa celebrazione. Là dove la croce dell’infamia è stata piantata, le reliquie della stessa croce sono ormai il segno tangibile della Salvezza. Quando le particole consacrate la vigilia, vengono portate in processione dalla tomba al Calvario, il fervore è tale che si forma calca per prendere a comunione. Dopo la celebrazione, si parla a voce bassa con i vicini in attesa che riaprano le porte del Santo Sepolcro. Tutti questi cristiani, provenienti da vari Paesi, sono qui per vivere il Venerdì Santo a Gerusalemme, che continua con la Via Crucis. Il contrasto è sorprendente. Solo qualche giorno fa, per la grande processione delle Palme, la folla era gioiosa, con danze e canti. Oggi, nelle strade di Gerusalemme, il corteo è partecipato, ma in modo più raccolto poiché, per i cristiani, questa è l’occasione di vivere solennemente la Via Crucis di Cristo. La folla quasi non sta nelle strade strette della Città Vecchia. I militari e la polizia israeliana, che assicurano il servizio d’ordine, riescono a mala pena a farsi sentire. Nonostante il disordine, il fruscio di cui risuonano le pietre plurisecolari di Gerusalemme è commovente: innumerevoli lingue diverse si uniscono per pregare il Padre Nostro e l’Ave Maria.

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Cronaca della Custodiale Custodia IN TARDA MATTINATA SI SUCCEDONO DUE VIA CRUCIS.

Prima, quella dei Francescani seguiti da pochi fedeli, poi quella della Parrocchia araba latina, guidata dagli scout. Una pellegrina commenta: « È difficile pregare in questa ressa! Ma ciò che è importante è essere presenti in tanti per camminare al seguito di Cristo ». Come ogni Via Crucis, la processione termina al Santo Sepolcro, nello stesso luogo dove 2.000 anni prima, Cristo ha sacrificato la Sua vita per la salvezza del mondo. La folla si ferma. Cala il silenzio che durerà tutto il pomeriggio.

PROCESSIONE FUNEBRE DEL SIGNORE

Il Venerdì Santo, all’interno della Basilica della Resurrezione, è celebrato dai francescani della Custodia di Terra Santa una cerimonia poco conosciuta: la Processione funebre di Cristo. Che commuova o che colpisca, essa non lascia comunque le persone indifferenti. Poche persone hanno la possibilità di vederla da vicino tanta è la folla che invade il Santo Sepolcro in questo giorno. Il sito internet della Custodia è il mezzo più appropriato, per permettere agli internauti di partecipare nel rito di questo ufficio di epoca medioevale ispirato alla Passione di Cristo e chiamate Misteri. Nella stessa epoca, secondo la tradizione, San Francesco d’Assisi ha inventato il Presepe di Natale. Ma se il

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Bambino del Presepe poco si presta alla polemica, un Cristo sanguinante fa molto pensare. Questo ufficio rappresenta la deposizione del corpo di Gesù dalla Croce, la sua unzione e la sua deposizione nella Tomba. Una raffigurazione che si svolge nei luoghi stessi della Sua Passione, dal Calvario all’edicola del Santo Sepolcro. Il rischio di raffigurare questi momenti della Passione, è quello di venerare la morte piuttosto che il memoriale della morte, che non esisterebbe senza la resurrezione. L’immagine vuole farci comprendere che il Cristo, Figlio del Dio Vivente, ha conosciuto la morte nella sua carne. È proprio qui che è racchiusa la rivoluzione e la speranza della fede. In Suo Figlio, Dio ha conosciuto la morte per trionfare di essa. “Se il Cristo non è risuscitato, vana è la nostra fede” (1Cor 15,17). In Terra Santa, dove Giudaismo e Islam vietano di rappresentare Dio, la Processione funebre non significa assistere alla sepoltura di Cristo, ma farne memoria. Durante questa rappresentazione, noi ci scopriamo in ascolto di Cristo che ci dice: “O uomo stolto e tardo di cuore a credere a tutto ciò che i profeti hanno detto! Non sapevi che Cristo doveva soffrire per entrare nella Sua gloria?”. www.custodia.org


Gesù Cristo è risorto, “qui” e “adesso”! GERUSALEMME, 4 APRILE 2015

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uesto Sabato Santo, nel luogo stesso dell’Anastasis, numerosi fedeli aspettavano la veglia pasquale, la madre di tutte le veglie. Come tradizione, i Francescani guidati da Fra Dobromir Jazstal, Vicario custodiale, hanno raggiunto il Patriarca latino di Gerusalemme al Patriarcato per accompagnarlo al Santo Sepolcro. Sacerdoti, seminaristi, Cavalieri del Santo Sepolcro hanno occupato i banchi disposti attorno all’altare allestito davanti alla Tomba. All’ingresso della Basilica, a porte chiuse, la celebrazione è iniziata con la benedizione del fuoco davanti alla pietra dell’unzione. Questo fuoco ha riacceso le candele della tomba e il nuovo cero pasquale. Dopo l’Exultet, sono seguite le letture. « Senza il testo sarebbe difficile seguire o concentrarsi – sussurra Paulina, una polacca dagli scintillanti occhi blu – c’è tanto rumore. Per me – continua – è importante vivere questo mistero nel luogo stesso dell’Anastasis ».

Attorno all’edicola, gruppi di pellegrini e turisti proseguono la visita della Basilica. Mentre le prime letture ripercorrono la storia della Salvezza, il Gloria, accompagnato dall’organo e dalle campane che suonano a distesa, risuona riempiendo le volte della cupola.

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Cronaca della Custodiale Custodia Per un mese, a Gerusalemme, i cristiani si scambieranno gli auguri in tutte le lingue. Fra Ayman ofm, originario di Nazareth esclama in arabo: « al-masih qam! » (Cristo è risorto!) e bisogna rispondere: « haqan qam! ». « Come cristiano di Terra Santa, penso che dobbiamo vivere i misteri di Cristo negli stessi luoghi dove sono accaduti i fatti, per trasformarli in memoria viva nel nostro quotidiano. Come frate francescano – prosegue – personalmente il Tempo pasquale è una grazia particolare. “Qui” e “adesso”, sono due parole sempre presenti nelle mie preghiere. È “qui” e “adesso” che Gesù Cristo Davanti alla Tomba vuota, il Patriarca proclama il è risorto. Il messaggio di questo Luogo Santo è l’amore Vangelo della Resurrezione. Nessun altro posto è emo- per l’altro, amico o nemico, dalla nascita alla morte. zionante come Gerusalemme, nel luogo stesso della Dobbiamo testimoniare Gesù nelle nostre vite e il dolce Resurrezione! profumo che abbiamo ricevuto nella veglia pasquale… deve essere portato ogni giorno ». « In arabo la Basilica è chiamata Chiesa della Resurrezione – spiega Padre Raed Abusahlia – non vogliamo Per questo, da domani, in questo luogo e per otto giorni, rimanere sul Golgota tutta la vita. I periodi difficili festeggeremo solo la nostra gioia: Cristo è Risorto, è sono sempre momentanei; il messaggio di Pasqua è la veramente Risorto! gioia, è la vittoria della vita sulla morte, incluse tutte le nostre pene!». www.custodia.org

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Non è qui, è risorto! GERUSALEMME, 5 APRILE 2015

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orte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello. Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa. Cristo, mia speranza, è risorto: precede i suoi in Galilea». Le parole della sequenza di Pasqua, cantate prima dell’Alleluia della Resurrezione, non potrebbero illustrare meglio la gioia che regnava stamattina al Santo Sepolcro. Cristo è vivo! La tomba vuota è segno della Sua vittoria sulla morte. Bisogna essere a Gerusalemme per capire quanto il mistero della Redenzione sia celebrato con gioia! I fedeli sono giunti numerosi alla Messa celebrata dal Patriarca, per celebrare questa festa tanto attesa. Parrocchiani, pellegrini, sacerdoti di passaggio e, naturalmente, molti francescani. Il Santo Sepolcro, come al solito, riecheggiava di mille suoni. Campane ortodosse, organo latino che cantava gloriosamente la gioia della Resurrezione, copti che

pregavano dietro l’Edicola, gruppi di pellegrini e, ancora, uffici armeni e siriaci. Oggi, infatti, le Chiese ortodosse celebrano la domenica delle Palme. Una festosa confusione che mostra, ancora una volta, quanto il Santo Sepolcro sia la Basilica per tutti quelli che hanno risposto la propria fede in Cristo. Un popolo di cristiani

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Cronaca della Custodiale Custodia nelle quattro versioni evangeliche. Per il piccolo gregge cristiano del Medio Oriente, era impossibile non pensare ai fratelli perseguitati in Iraq e Siria. Nell’omelia, il Patriarca ha voluto infondere un messaggio d’incoraggiamento: « Fratelli e sorelle, armiamoci di coraggio e della gioia del nostro incontro con Gesù, per annunciare ai nostri fratelli la Sua Resurrezione e la Sua vittoria. Come cristiani, siamo chiamati nel cuore di questa Regione del Medio-Oriente, scosso da guerre e insanguinato dalla violenza, a essere segno di contraddizione, segno di Speranza. Il nostro futuro, in questa Regione e nel mondo, è incerto e oscuro, ma non dobbiamo avere paura: Cristo sarà con noi fino alla fine dei tempi ». La gioia pasquale non si ferma alla Domenica di Resurrezione. Per una settimana, la Chiesa celebra l’Ottava di Pasqua, con la stessa solennità. Lunedì di Pasqua, i frati minori si recheranno a Emmaus in pellegrinaggio. Nel Santo Sepolcro, il popolo cristiano, continuerà a celebrare per tutto l’anno il mistero della Redenzione; la gioia non si fermerà mai più.

che crede alla vittoria del Messia sulla morte. Mentre i latini celebravano la Messa pontificale di Pasqua davanti alla Tomba vuota, molte messe basse (private) si sono susseguite all’interno dell’Edicola. Il Custode di Terra Santa, il Vicario custodiale, il Nunzio apostolico, Mons. Lazzarotto, hanno celebrato la Messa nel luogo stesso della Resurrezione. « Ero veramente commossa. Ho sentito qualcosa che ardeva dentro di me. Essere là, in questo giorno, di fronte a Cristo presente nell’Eucarestia... », dichiara una giovane volontaria francese, che ha partecipato a Cristo è risorto, è veramente risorto! una di queste Messe. Buona festa di Pasqua a tutti! Alla fine della Messa, i sacerdoti hanno svolto la processione attorno all’Edicola, proclamando la Resurrezione www.custodia.org

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Lo riconobbero nello spezzare il pane EMMAUS QUBEYBEH, 6 APRILE

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uando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero.Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero”. (Luca 24, 30-31) Lunedì 6 aprile, gli autobus di pellegrini sono partiti verso Emmaus Qubeybeh per assistere alla Messa Pontificale, presieduta da Padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa. Appena superato il posto di blocco israeliano, la scena è cambiata. Lungo la strada serpeggiante che porta al Santuario, si alternano case di pietra bianca e uliveti piantati nella terra rossa. Il Santuario si confonde nel paesaggio rurale, inserito in Una solidarietà – ha concluso – che si manifesta con la ambiente familiare e rilassante. presenza dei pellegrini del mondo intero, poiché ogni La Messa è iniziata al canto dell’Alleluia. Le preghiere cristiano è guardiano della Terra Santa ». in arabo, latino e italiano hanno permesso all’assemblea L’assemblea è stata invitata a pranzo. Grazie al bellissimo tempo, alcuni si sono sdraiati sull’erba, altri sono di partecipare. « Cristo non ci abbandona, neanche quando siamo nel rimasti all’ombra, altri ancora hanno goduto della vista dubbio! », ha affermato Fra Ramzi Sidawi ofm. « Abbia- stupenda che dalla terrazza spazia attraverso vallate in mo percorso il cammino di Cleofa e Simeone: possiamo direzione del Mediterraneo. tutti essere nel dubbio. Camminiamo con Lui . come nelle Scritture Egli ci raggiungerà nel nostro cammino Un bambino, in abito francescano, accompagnato dalla mamma, è stato il primo a entrare in chiesa per i vespri, quotidiano di fede! ». Dopo la comunione, c’è stata la benedizione del pane, cerimonia conclusiva di questo Lunedì di Pasqua. distribuito dal Custode a tutti i presenti. Tra loro Maya, giovane parrocchiana di Gerusalemme. « Per me, criwww.custodia.org stiana locale, l’emozione è minore rispetto a quella di un pellegrino – confida – devo fare uno sforzo per mettermi al suo posto. I pellegrini contribuiscono a rafforzare la fede dei cristiani locali e la nostra presenza li riconforta. Ci nutriamo gli uni degli altri ». Fra Firas Hijazin ofm, ha spiegato come questo lunedì di Pasqua riassuma la Settimana Santa: « Un appello a una nuova umanità. Il mondo ha bisogno di prendere una nuova direzione, perché viviamo tempi difficili, ma dobbiamo vivere nella speranza, nella preghiera e nella solidarietà.

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Curia Custodiale RIVISTE DELLA CUSTODIA DI TERRA SANTA

Riviste della Custodia di Terra Santa: incontro con i Responsabili GERUSALEMME, 23-27 MARZO 2015

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gni edizione contiene un proprio tesoro, ognuno diverso dall’altro, ma insieme le riviste formano un unico fondamentale ‘corpus’ sulla Terra Santa, che non si può leggere da nessun’altra parte”. Padre Eugenio Alliata ofm (in occasione dei 90 anni della Rivista Terrasanta) Dal 25 al 27 marzo, si è svolto a Gerusalemme, presso la Curia della Custodia, Sala S. Antonio, l’incontro con i Direttori e/o capo redattori delle riviste cartacee della Custodia di Terra Santa, convocato dal Padre Custode. Erano presenti i responsabili delle riviste in lingua Araba, Francese, Italiana, Inglese, Spagnola, Portoghese. L’incontro, con tutti i responsabili delle riviste “Terra Santa” legate direttamente alla Custodia legalmente, è servito per fare il punto della situazione nella quale opera ogni edizione, confrontare serenamente su quanto è stato fatto in questi ultimi anni e quanto e come resta da fare. I temi da discutere e sviluppare, erano molteplici e ben dettagliati nel programma, molto corposo, seguito durante i tre giorni di lavoro, redatto secondo

l’input di Padre Pierbattista Pizaballa. Il Custode ha partecipato alla prima e ultima sessione dell’incontro. Hanno parecipato in ordine di anno di uscita della testata: Giuseppe Caffulli per Terrasanta, Italiano - 1921 Jose Manuel Martinez, Tierra Santa, Spagnolo - 1921 Marie-Armelle Beaulieu, Terre Sainte Magazine, Francese - 1921 Fra Najib Ibrahim o.f.m., Salam w kheir, Arabo 1940 Daniel Medinger, Holy Land Review, Inglese - 1975 Maria Lurdinha Nunes, Terrasanta, Portogese - 2012 Alberto Porro, consulente Terrasanta, Italiano Nizar Halloun, Terre Sainte Magazine, Francese Doni Ferrari, Segreteria Custodia di Terra Santa Si pubblicano le singole relazioni preparate dai Responsabili e/o Delegati di ogni Rivista e una tabella riassuntiva. Se pur redatti con diversi criteri, i dati contenuti e presentati alla riunione che rispecchiano le inevitabili differenze culturali, sociali ed economiche, sono stati argomento d’interessanti discussioni e preziose fonti di future collaborazioni e sinergie.

Edizione Italiana - Dati 2014 General Information Number of pages 64 +4 Number of copies – tiratura media 5400 copie Countries concerned - Italia e Europa Periodicity - bimestrale Distribution: Paper / PDF / Tablets Android - Ipad – Tutti i formati Price subscription - 28 euro Number of Subscribers 4200

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Cost Cost Layout Cost Print – 0,57 euro cad Cost Expedition – 0, 2176 cad Confezione: 0,035 Costo Totale: 0, 82 a copia totale generale 26.560,00 euro


Terra Santa – Registrazione Tribunale di Milano n. 905 del 28-11-2005 Direttore responsabile Giuseppe Caffulli

NB: In redazione periodici (e testate elettroniche) lavorano 3 giornalisti e un grafico. Risulta difficile determinare il costo esatto del personale per la realizzazione di Terrasanta. La ragione è presto detta: la redazione si occupa della rivista Terrasanta, del tabloid Eco di Terrasanta, delle edizioni digitali di Terrasanta italiano e spagnolo, del giornale on line in 5 lingue terrasanta.net, dell’ufficio stampa delle Edizioni e della Fondazione Terra Santa, la realizzazione grafica e la supervisione della rivista spagnola e portoghese. La gestione dei siti delle Edizioni Terra Santa, Fondazione, libreria ecc… Tuttavia possiamo stimare che la realizzazione di Terrasanta (che incide al 30 per cento sul totale del lavoro della redazione; 25 per cento l’Eco di Terrasanta, 25 per cento terrasanta.net e versioni Ipad, 20 per cento ufficio stampa libri, Fondazione e libreria) valga in termini di impatto economico circa 75 mila euro annui, a cui vanno aggiunti 7 mila euro circa di costi per fotografie e collaborazioni varie (tra cui anche quelle di alcuni frati). La rivista raccoglie circa 5 mila euro di pubblicità e abbonamenti per 73.218 euro A margine: l’Eco di Terrasanta (che ha costi solo di personale e non si produzione) genera 170.700 euro di introiti tra abbonamenti e offerte. Le riviste insieme generano 251.918 euro di introti tra abbonamenti e donazioni. Il che significa che il settore riviste (cartacee) è in sostanziale equilibrio economico.

Address Data Base Who: Teresa Preite Which software: Software gestionale dedicato Ermanno Paissoni Software House NB: Il database gestisce abbonamenti, acquisti librari, donazioni, messe, ecc… Software impaginazione: InDesign

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Sharing the Articles Price of an article: Contract with the Authors NB: Ogni nostro autore esterno sottoscrive una notula (cessione diritto d’autore) che prevede un pagamento e un diritto di ripubblicazione. Mediamente noi paghiamo 160-200 euro ad articolo (solo testo). Non esiste un prezziario per la vendita degli articoli. Quando è capitato, si contratta con buon senso, visto che si offre un prodotto già pronto sia nei testi che nelle immagini. Sharing the Pictures Contract with the Photographers/Agencies Abbiamo un contratto con Ansa a download (40 euro a foto più Iva). Ma gli acquisti sono limitatissimi (meno di 5 a uscita). La maggior parte delle immagini sono di produzione interna o arrivano dal Network Custodia.

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Edizione Francese - Dati 2014 General Information Number of pages 60 Number of copies/Month 5500 Number of copies/Year 33254 Countries concerned 49 Mainly France, Canada, Belgium, Switzerland Periodicity 6 Distribution paper + pdf Price subscription (euros) 28 Normal 50 Support 70 Benefactors 20 PDF Repartition Subscribers 763 Hommage 139 Free 2541 Paying 332 promotion -1725 It’s difficult* * Copies for pilgrims, copies out of Europe and difficulties of paiement in Euros Cost fabrication (euros) per Issue 2014 Cost Layout* 3000 18000 Cost Print* 3607 21642 Cost Expedition 5033 30198 * No VAT on the Prices (see details) Aver/1 cop Fabrication Print Exp Total 1,19 0,91 2,10 Labor Cost Content Salaries Total 0,11 1,15 1,26 Fabrication + Labor Cost (euros) 3,36 Terrasanta.net Traduction (euros ) Webmaster Total

2014 3809 payed by Milan 0 3809

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1 Student in Political Science Team Paris 2 Job Profiles Volunters 1/3 Time, working on susbcription registration Cost of the All Team (euros) 5 people Budget 2014 Terre Sainte Magazine + Terrasanta.net French Session Expenses (all the expenses including Car insurance etc) 119815 euros Subscriptions 65337 euros Donations 57700 euros Deficit if not counting the Donations -54478 euros Deficit reduced by the Donations 3222 euros We miss - 1946 subscriptions to cover the deficit without counting the donations We have 115 subscriptions beyond balance counting the donations Legal Status of the Review Owner Custody of the Holy Land - Jerusalem Publisher Marie-Armelle Beaulieu Chief Editor Marie-Armelle Beaulieu Producer* Bayard Service Edition Ouest - France * The Producer helps only on technical and administrative point of view. He does not interfere in the Content of the Review. Legal Status and Registration BNF ISSN 0040-3873 CPPAP 1115 G 92075 Where France Since When 1st time 50 ties ?? Last time Decembre 2013 Catalog BNF http://bibliographienationale.bnf. fr/Series/CuP_13.h/cadre200-1.html Administration Addresses Address Data Base Who: Commissariates (France and Canada) + Jerusalem Software Excel Microsoft


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Pictures The pictures of the Custody are Free of Charge for HLR. The contract with Flash90 includes all the languages of HLR Nadim Asfour is available for any special order according to his Schedule HLR = Holy Land Reviews

Review Fabrication and Labor Cost Not VAT Issue Copies Layout Print Routage Expedition Total Photo ArticlesTranslation January February TSM 629 5310 3000 3512 919 4060 11491 400 0 80,00 March April TSM 630 5668 3000 3632 981 4202 11815 400 0 96,24 May June TSM 631 5957 3000 3729 1031 4279 12039 400 545 85 July August TSM 632 5483 3000 3570 949 4101 11620 470 0 0 September October TSM 633 5147 3000 3458 676 3665 10798 620 0 70,76 November December TSM 634 5689 3000 3740 984 4353 12077 400 0 94,96 Total 6 33254 18000 21642 5538 24660 69840 2690 545 427 av/issue 5542 Total Technical realisation of TSM 73502 Promotion Products Flyer Relaunch Flyer Total Terrasanta.net Stevy Charlet Emilie Rey Total

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Translation 2768 1041 3809

Fabrication Issue Cost Print Cost Expe Total Fab TSM 629 1,23 0,94 2,16 TSM 630 1,17 0,91 2,08 TSM 631 1,13 0,89 2,02 TSM 632 1,20 0,92 2,12 TSM 633 1,25 0,84 2,10 TSM 634 1,18 0,94 2,12 Total 7,16 5,45 12,61 Average 1,19 0,91 2,10 Fabrication + Labor Cost for 1 copie (average)

Labor Cost Content 480 496 1030 470 691 495 3662 0,11

Salaries 6377 6377 6377 6377 6377 6377 38260 1,15

Total Labor 6857 6873 7406 6847 7067 6872 41922 1,26 3,36

Labor Cost Employees Full Time Marie-A.Beaulieu* 33960 Charges incl Intern** Full Time Part Time Emilie Rey 3200 1600 Marie-M. Vaillant 1200 600 Adélie Pontay 1000 500 Hélène Morlet 2400 1200 Nicolas Kimmel 800 400 Total Interns 8600 4300 Total Team 38260 * Data from the French Commissariate *All the Intern are also working on custodia.org

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Note about the VAT, from French Accounter No VAT on the invoices of the Producer: explanations « D’une manière générale la Tva est due dans le pays de consommation d’un bien, et non dans le pays de production de ce bien. En l’espèce, s’agissant de journaux produits et imprimés en France et livrés en Israël, donc à l’export, la territorialité de la Tva se situe en Israël. Autrement dit, la Tva est exonérée en

France et exigible à l’entrée sur le sol Israélien, recouvrée via les douanes Israélites. Ensuite si Custodie de Terre Sainte est acteur économique assujettie à Tva en Israël, elle peut récupérer la Tva qu’elle aura éventuellement payée aux douanes.» Car Insurance Garage Total Total Budget Expenses Revenue Subscription France + Belgique Suisse Canada Total Subscription Donation Oeuvres OESS Total Budget Revenue

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Edizione Spagnola - Dati 2014 INFORMAZIONE GENERALE Nº pagine: 68 Copie stampate: 6.500 (+1.000 a Gerusalemme) Paesi destinatari: Europa (15), America (21) ed altri in Africa ed Asia (8) Periodicità: Bimestrale Canali di distribuzione: Versione cartacea e versioni digitali (PDF, iPad & Android) Prezzo abbonamento: Cartacea: 18,00 € - Normale Spagna (singolo numero 4,00 €) 30,00 € - Concorso (solo Spagna) 25,00 € - Europa 50,00 ₪ - Israele $ 30,00 - America e resto del mondo

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Digitale: 20,00 € - PDF (singolo numero 3 €) 13,99 € - iPad (singolo numero 2,99 €) 14,10 € - Android (singolo numero 3,01 €) Abbonati versione cartacea Spagna: 3.782 Europa: 62 America: 661 Resto del mondo: 10 Tipologia degli abbonamenti gestiti dalla Spagna: Abbonamenti di pagamento: 2.606 Omaggio e promozione: 1.156 Interscambio: 20

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STATUS LEGALE Propietario: Custodia di Terra Santa Editore: Centro Tierra Santa (Madrid) Direttore: José Manuel Martínez Gómez Amministratore: Fra Teodoro López Status legale: Riconosciuta legalemente Registrazione:* ISSN: 0333-6212 (Centro ISSN della Biblioteca Nacional de España). Visita: http://catalogo. bne.es/uhtbin/cgisirsi/JXY9sgNvJH/BNMADRID/234080022/5/0 * Deposito Legale: M-37351-2012 (Oficina de Depósito Legal de la Comunidad de Madrid) Nota: Da 1960 la rivista aveva il suo ISSN, ma i dati non erano corretti. Ha il suo numero di Deposito Legale da decembre 2012 PRESENZA NELLE RETI SOCIALI * WEB: http://www.terrasanta.net/tsx/index.jsp (più da 300 articoli pubblicati da decembre 2012) * Facebook:https://www.facebook.com/pages/ Revista-Tierra-Santa/379898425423177 ( 379 “Mi piace”; 307 articoli pubblicati da decembre 2012, quando si è creata) * Twitter:-https://twitter.com/revistats (120 seguaci; 307 tweets da decembre 2012, quando si è creata) COSTI Impaginazione: 1.549,00 € Tipografia Spagna: 3.600,00 € Tipografia Betfage: Dato sconosciuto Spedizione: 5.300,00 € COSTO SINGOLO NUMERO -Tipografia: 0,55 € - Tipografia +Spedizione Spagna: 1,73 € - Tipografia +Spedizione Europa: 3,28 € - Tipografia +Spedizione America: 3,44 € SQUADRA Amministrazione

Una collaboratrice a tempo parziale (lunedi, mercoledi e venerdi da 11.00 - 13.00) Autori Non c’è contrato con nessun autore. Gli articoli e tutto il materiale elaborato per la rivista spagnola si trova gratuitamente a disposizione degli demandanti (chiediamo soltanto citare la fonte, cioè la rivista). Non abbiamo nessun contrato con nessuna Agenzia fotografica (utilizammo le foto di Flash90 -pagato per la rivista francese- e il archivio fotografico della Custodia) Costo della squadra 2014 Costi stipendio direttore e collaboratori (freelance) annuale 2014= 28.575,08 € Costo totale annuale 2014 (squadra + rivista): 87.841,26 € (vedere tavola aggiunta RICAVISPESE) Costo per pagina = 215,30 € (costo per pagina = costi totali annuali / numero de pagine annuali, cioè 68 x6= 408) DATABASE Microsoft ACCESS Una database molto semplice, creata per un volontario alcuni anni fa. I dati si devono estrarre manualmente. ABBONATI Tipologia abbonati secondo pagamento (marzo 2015): - Morosi (fino 2012): 206 - Abbonamento normale (18 €): 777 - Addebito preautorizzato normal: 1.020 - Concorso: 195 - Addebito preautorizzato concorso: 194 - Commissariati della Spagna (cioè normale): 214 EVOLUZIONE ABBONAMENTI 2013-2015 (2013-2014-2015) Annullamenti: 523-129-98 Nuove: 262-139-23 Gli annullamenti sono dovuti principalmente alla mancaza di pagamento

RIVISTE DELLA CUSTODIA DI TERRA SANTA

Abbonamenti versioni digitali (gestito da Milano): 15 Costi per numero digitale = 6.528,00 € Costi annuali (6 numeri digitali)= 39.168,00 €

Marzo 2015 | FdC | 99


Curia Custodiale RIVISTE DELLA CUSTODIA DI TERRA SANTA

Riviste stampate (2014)

Riviste inviate

España

4.436

Europa

201

America

1.654

Altri paesi

9 TOTALE =

2014

Abbonamenti

gennaio-febbraio

7.000

marzo-aprile

7.000

maggio-giugno

7.000

luglio-agosto

6.500

settembre-ottobre

6.500

novembre-decembre

6.500

6.300 Tipografia

TOTALE 2014 =

40.500

Spedizione

Altri spese*

TOTALE SPESE

5.502,52 €

59,93 €

5.562,45 €

Gennaio

4.704,37 €

Febbraio

7.666,00 €

3.713,67 €

144,42 €

75,47 €

3.933,56 €

Marzo

23.456,00 €

3.713,68 €

5.000,00 €

223,24 €

8.936,92 €

Aprile

1.360,28 €

727,92 €

2.149,85 €

2.877,77 €

Maggio

730,00 €

3.713,68 €

5.349,54 €

38,00 €

9.101,22 €

Giugno

1.679,00 €

356,78 €

252,74 €

609,52 €

Luglio

1.054,24 €

3.599,29 €

5.334,65 €

56,14 €

8.990,08 €

Agosto

392,99 €

435,29 €

28,76 €

464,05 €

Settembre

328,50 €

5.323,56 €

21,73 €

5.345,29 €

Ottobre

784,00 €

3.599,29 €

32,94 €

3.632,23 €

Novembre

5.801,00 €

3.599,29 €

5.234,52 €

49,52 €

8.883,33 €

Decembre

2.470,85 €

885,58 €

44,18 €

929,76 €

*NOTA Posta abbonati e commissioni banchi, Posta e commissioni banchi, Commissioni banchi, buste e posta, Posta, banchi e concorso, Posta e banchi, Banco, posta e pago collaboratore rivista (200 E), Commissioni banchi, Posta e banchi, Posta e banchi, Posta e banchi, Banco e rilegatura riviste, Posta e banchi Totale ricavi =

50.427,23 €

Totale spese =

59.266,18 €

Totale generale 2014 =

- 8.838,95 €

IMPORTANTE: nelle spese della tipografia è compreso il 4% IVA nelle spese della spedizione è compreso il 21% IVA

100 | FdC | Marzo 2015


General Information • Number of pages: 52 pages • Number of copies: 5,500 • Countries concerned: United States, Canada, Philippines, Ireland, Australia, England, Scotland, Malta, Taiwan, China • Periodicity: Quarterly • Distribution: Paper/PDF/Tablets Android-IPad • Price subscription: $24.95; Discount Price of $19.95; $13.99 digital edition • Number of Subscribers: 4,925

Translators: Agostino Bono (Italian and Spanish) Father Michael Cusato, OFM (French) Proofreader: Carolyn Summers

Cost Per Issue • Cost Layout: $2,500 • Cost Print: $5,925 ($1.20 per copy) • Cost Expedition: $1,320 (.27 per copy)

Cost of the Magazine • Layout + Print + Expedition: $9,745 • Layout + Print+ Expedition + Expenses (including Team, Freelancer, Photos, commercial tools): $12,745

Team • How many people in your team? We have two teams for The Holy Land Review. ♦ Our first team is the Editorial Advisory Board, which includes five members: Father Larry Dunham, OFM, publisher of The Holy Land Review, Father Garret Edmunds, OFM; Father Greg Friedman, OFM; Brother John Sebastian, OFM; and Daniel Medinger, editor ♦ Our second team consists of those who produce the publication. These include: Daniel Medinger, editor; Erin Heilman, senior designer; Shelby Lewis; production assistant; Father Greg Friedman, assistant editor; Agostino Bono, translator for Spanish and Italian; Father Michael Cusato, OFM, translator for French; Carolyn Summers, proofreader. Job Profiles in your Team Publisher: Father Larry Dunham, OFM Editor: Daniel Medinger Assistant Editor: Father Greg Friedman, OFM Contributing Editor: Father Garret Edmunds, OFM Senior Designer: Erin Heilman Production Assistant: Shelby Lewis

Cost of the Team • Editorial: The Holy Land Review budgets for about 30,000 words in each issue. Translation expense is $7,500 per issue. We budget $2,500 to purchase articles and photos for each issue. • Design and Composition: about $2,500 per issue

Legal Status of the review: • Owner, Editor, legal Status and Registration: Custody of the Holy Land • Where, Since when: I am aware there was an edition earlier than 2006 but I don’t have history about it. The earlier edition was suspended and revived during the tenure of Father Almagno Romano, OFM. Address Data Base • Who: We recently outsourced this function to Cambey and West. • Which software: Proprietary but CSV compatible. Also, it integrates with our digital edition (Stonewash) so readers can access The Holy Land Review online anywhere in the world. Sharing the Articles • Price of an article: Our rates are negotiable but we are paying between $150 to $500. • Contract with the Authors: We don’t have an agreement at this time but we hope that we can establish a procedure during this meeting. Sharing the Pictures • Contract with the Photographers/Agencies: We don’t have an agreement at this time but we hope that we can establish a procedure during this meeting.

RIVISTE DELLA CUSTODIA DI TERRA SANTA

Edizione Inglese - Dati 2014

Marzo 2015 | FdC | 101


Curia Custodiale RIVISTE DELLA CUSTODIA DI TERRA SANTA

Goal: To increase Holy Land Review paid subscriptions 8,500 over the next 16 months Method: Direct Mail Advertising Email Social Media Franciscan Promotions

Direct Mail

$ 200,000

Email

$ 20,000

Ads

$ 12,000

Total

$ 232,000

Net (loss) Income

$ (19,925)

Plan and Budget Direct Mail: 400,000 pieces (25,000 per month) for 16 months

Renewal Income/Expense Summary

COST

5,200 subs

$ 129,740

Fulfillment expense

$ 52,000

400,000

.50 each $ 200,000

Acqusition loss

.015% rate of return 6,000 new subs

$ 149,700

Net (loss) income

$ (50,300)

Renewal 80%

Net Income

Monthlv

Expense Income

Net

25,000

$ 12,500 $ 9,356.25 $ (3,144)

19,925 $ 57,815

THE HOLY LAND REVIEW BUDGET OUTLINE INCOME Subscription 19.95

E-mail Cost

Subs individual and bulk

200,000

$ 20,000 $ 49,900

Net income

$ 29,900

Donations

ExDense Income

Net

25,000

$ 2,500

$ 59,875

TOTAL

4.925 $ 100.754

EXPENSE

Ads

General Management

$10.000

$ 12,475

Stories and photos

$10.000

$ 475

Translation

$30.000

Copy Editing

$10.000

Composition

$10.000

$1,000 per month

$ 12,000

500 new subs Net income

Income/Expense Summary Direct Mail

$ 149,700

Email

$ 49,900

Ads

$ 12,475

Printing and addressing

Total

$ 212,075

Postage

102 | FdC | Marzo 2015

$ 2.500

Ads

Monthlv

$ 62,375

$ 98.254

Digital edition

.01 rate of return 2,000 new subs

4.925

Proofing

$2.000 $32.000 $5.500


$1.800

Digital APP

$4.800

Website

$2.500

Fulfillment

$ 1,250 per month

$15.000

Renewal processing Renewal printing Renewal postage Promotion

$ 2.500

TOTAL

$ 126.100

NET

$ (25,346)

Edizione Portoghese - Dati 2014 Informazioni Generali Numero di pagine - 52 Numero di copie - 5.000 Paesi - Brasile Periodicità - Trimestrale Distribuzione: Carta / PDF Prezzo di sottoscrizione R$ 28,50 U$ 10,00 Costo Costo Stampa R$ 2,55 U$ 0, 85 Costo Spedizione R$ 1,43 U$ 0,47 Team Quante persone nella vostra squadra? 4 persone Profili di lavoro nella vostra squadra Fra Jorge Hartmann - Porto Alegre - Brasil (direttore risponsabile della rivista in Brasile) Lurdinha Nunes- Jerusalém

(Giornalista- collabora con articoli e insieme a Edizioni di Terra Santa - Milano, è responsabile del contenuto e anche dei contati tra il Brasile - Terra Santa - Milano). Maximiliano Oliveira e Daniel Gonçalves Porto Alegre- Brasil Responsabile per la riorganizzazione della nuova tappa della rivista (gestione commerciale, abbonamenti, divulgazione ) Costo del team R$ 6.500 U$ 2.150 Costo del Magazine Layout di stampa + + Expedition Spese Layout di stampa + + + Expedition (compresi squadra, Freelancer, foto, strumenti commerciali) Edizioni Terra Santa (Layout, articolo, autori, foto) U$ - 10 mila (annuale) R$ 30,00 Status giuridico della revisione: Proprietario, Editor, Status giuridico e registrazione Comissários da Terra Santa Brasil

RIVISTE DELLA CUSTODIA DI TERRA SANTA

Digital Edition Hosting

Marzo 2015 | FdC | 103


Curia Custodiale RIVISTE DELLA CUSTODIA DI TERRA SANTA

Editor: Edizioni Terra Santa Milano Status giuridico e registrazione Comissariados do Brasil Dove, da quando Da 2012 - In São Paulo - Canção Nova Dalla fine 2014 - Porto Alegre Nuova equipe di lavoro Indirizzo Data Base Chi Quale software Utiliziamo Il Software - SCAP PLUS, Amministrato per ASPIN TECNOLOGIA Porto Alegre- Brasil

Edizione Araba - Dati 2014 General Information Number of pages: 64 or 72 Number of copies: 2100 Countries concerned: Holy Land, USA, Canada Periodicity: every two month Distribution: Paper / PDF / Tablets Android - iPad Price subscription: Holy Land: 50 NIS; abroad: 40 USD Number of Subscribers: 2.000 Cost Cost Layout: 1.500 NIS Cost Print: 9 NIS Cost Expedition 2.000 NIS Team How many people in your team ? Only one, and the responsible of the FPP office Cost of the Team: 1500 NIS for one issue Cost of the Magazine Layout + Print + Expedition + Expenses (including Team, Freelancer, Photos, commercial tools): 2.000 NIS for one issue Legal Status of the review: Owner, Editor, legal Status and Registration

104 | FdC | Marzo 2015

Address Data Base Which software: FPP office Sharing the Articles Price of an article Contract with 3 Authors: I don’t have a contract, I offer a present (total 1.300 USD every year) to the three authors form Lebanon. Sharing the Pictures Contract with the Photographers/Agencies


RIVISTA

LINGUA

DATI TECNICI Pages

Copies Periodicity Price Subscription Subscriber

TERRE SAINTE

FRANCESE

60

5500

6

28 €

TERRA SANTA

PORTOGHESE

52

5000

4

10 $

TIERRA SANTA

SPAGNOLA

68

6500

6

18 €

6300

HOLY LAND REW

INGLESE

52

5500

4

24,95 $

4925

TERRA SANTA

ITALIANA

64

5400

6

28 €

4200

Tot. Cost A

Team

Salaries

Tot. Cost B

FRA

3.000,00 € 3.607,00 € 5.033,00 € 0,55 € 0,66 € 0,92 €

2,12 €

0,11 €

1,15 €

1,26 €

3,38 €

POR

2.500,00 € 0,50 €

0,43 € 0,47 $

1,72 €

2.160,00 € 0,43 €

0,00 €

0,43 €

2,15 €

ESP

COSTI A+B

Print Expedition

1.549,00 € 3.600,00 € 5.300,00 € 0,24 € 0,55 € 1,18 €

1,97 €

0,03

0,36 €

0,39 €

2,36 €

2.500,00 $ 0,42 € 0,45 $

2.500,00 $ 0,42 € 0,45 $

0,00 €

0,42 €

2,19 €

1,52 €

1,52 €

2,34 €

ITA

Layout (ich)

COSTI B

USA

COSTI A

2541

0,79 € 0,85 $

1,10 € 1,20 $

0,25 € 0,27 $

1,77 €

0,57 €

0,25 €

0,82 €

Translation 3.809,00 €

7.500,00 $

RIVISTE DELLA CUSTODIA DI TERRA SANTA

Riepilogo Riviste per Edizione - Dati 2014

Marzo 2015 | FdC | 105


«Cari fratelli e sorelle, che con coraggio rendete testimonianza a Gesù nella vostra terra benedetta dal Signore, la nostra consolazione e la nostra speranza è Cristo stesso. Vi incoraggio perciò a rimanere attaccati a Lui, come tralci alla vite, certi che né la tribolazione, né l’angoscia, né la persecuzione possono separarvi da Lui (cfr Rm 8,35). Possa la prova che state attraversando fortificare la fede e la fedeltà di tutti voi!» Papa Francesco, Lettera ai cristiani del Medio Oriente

Giornata mondiale

dellaTERRA SANTA 2015

AVVISO SACRO

Offri il tuo contributo per i Luoghi Santi e i cristiani di Terra Santa

La Custodia di Terra Santa IN CIFRE

280 missionari, 55 santuari, 24 parrocchie, 4 scuole, 4 case per malati e orfani,

5 case per pellegrini, 3 istituti accademici, 2 case editrici, oltre 1.500 posti di lavoro, oltre 530 unità abitative per famiglie bisognose

383 borse di studio annuali per studenti universitari, 170 sussidi per studenti in difficoltà

Realizzazione a cura di Edizioni Terra Santa - Fondazione Terra Santa - www.edizioniterrasanta.it - info@terrasanta.net - tel.02/34.59.26.79 - fax 02/31.80.19.80 - foto Mab/Cts Per notizie e approfondimenti sui Luoghi Santi: www.terrasanta.net

106 | FdC | Marzo 2015


Varie Galleria dell’Accademia di Firenze 30 MARZO 2015 - SALUTO

A

tutti porgo il mio cordiale saluto e il mio benvenuto a questo atteso momento. Si tratta di un evento che, visto da Gerusalemme, vede coinvolti lo Studium Biblicum Franciscanum, Facoltà di Scienze Bibliche e Archeologia, e la Custodia di Terra Santa (proprietaria dei reperti da noi inviati). Questa iniziativa è la concretizzazione di una collaborazione che va avanti da un paio d’anni e che sta portando i primi frutti, materializzando ambiziosi progetti e ottimi propositi. È una chiara testimonianza dello spirito di collaborazione e delle sinergie positive venutesi a creare fra istituzioni accademiche di diversi paesi. Come Direttore dello SBF e Decano della Facoltà di Scienze Bibliche e Archeologia, voglio sottolineare lo spirito di positiva collaborazione che si è instaurato a diversi livelli, in primo luogo in vista dell’impegno volto alla realizzazione di questa mostra. Da parte mia, dopo un primo attento ascolto, non ho dovuto far altro che dare fiducia alle persone che la provvidenza (è il caso di dirlo!) mi ha fatto incontrare; persone di alta statura umana e culturale. Vengo, perciò, a ribadire la mia personale soddisfazione e disponibilità ad altre collaborazioni. I presupposti ci sono tutti e sono ottimi! La collaborazione con la Commissio sinica dell’Ordine francescano (ubicata nella sede centrale della nostra università, a Roma) ci ha permesso di pianificare e concretizzare questo evento in tempi ristretti. Spostare reperti archeologici da paese a paese non è impresa di poco conto, come è ben noto in questo ambiente. Ciò è stato possibile anche grazie al clima di fiducia reciproca che si è instaurato da subito. Fra le realizzazioni comuni merita una menzione anche la preparazione in tempi rapidi del catalogo della mostra, edito con maestria e professionalità dall’editore Giunti. Dunque, da parte nostra, questa collaborazione è stata un vero piacere! Il dr. Angelo Tartùferi, direttore di questa prestigiosa Galleria, il 28 agosto 2014 scriveva a noi collaboratori con opportuno ottimismo: “Consentitemi di esprimere anche a nome del prof. Francesco D’Arelli, che curerà insieme a me la mostra e il catalogo, la mia gratitudine e soddisfazione per la disponibilità da voi espressa a collaborare a questa impresa, che siamo certi riuscirà ottimamente”. Da parte mia confermo oggi che l’impresa – come giustamente venne definita – ha avuto

un ottimo esito. I rapporti della Custodia e dello Studium sono stati principalmente col prof. Francesco D’Arelli il quale ha saputo metterci a nostro agio, fra l’altro riducendo al minimo indispensabile l’apparato burocratico che pur deve circondare un’iniziativa del genere. Di questa sua costante, competente e benevola premura gli siamo profondamente grati. La Custodia di Terra Santa in questi anni sta attuando uno sforzo non indifferente per rinnovare il proprio polo museale. Insieme al prof. Eugenio Alliata, direttore del nostro Museo archeologico (e qui presente), devo confessare che la collaborazione all’organizzazione di questa mostra (“L’Arte di Francesco. Capolavori d’arte italiana e terre d’Asia dal XIII al XV secolo”) ci ha aperto nuovi orizzonti e prospettive. In merito al divenire della mostra (visto da Gerusalemme). La Custodia di Terra Santa, con lo Studium Biblicum Franciscanum, è grata di avervi partecipato prestando opere dalle collezioni del Museo e dall’Archivio storico. In un primo momento si pensava di esporre tutti e cinque i capitelli della basilica crociata di Nazareth, ravvisando per uno di essi anche la possibilità di un intervento di restauro; poi, per varie ragioni, ci siamo orientati verso una scelta tematica che comprende una trentina di pezzi dedicati al ciclo dell’apostolo Pietro (fra i quali uno dei cinque capitelli istoriati di Nazareth). Si

Marzo 2015 | FdC | 107


Varie tratta di pezzi unici, di eccezionale importanza storica e incomparabile suggestione, che si aggiungono ad altri preziosi reperti di diversa provenienza, come il corno ritenuto tradizionalmente quello donato a San Francesco dal Sultano d’Egitto Malik-al-Kamil in occasione del loro incontro avvenuto nel 1219-20. Concludo facendo mie le parole di padre P. Pizzaballa, Custode di Terra Santa, nell’augurare all’esposizione il successo che giustamente merita: “Vedere e conoscere attraverso la bellezza delle opere, delle volontà, del sacrificio e dell’amore gratuito di tanti uomini che qui

hanno donato la propria vita sia, per ogni visitatore della mostra, una scoperta capace di suscitare interrogativi preziosi. Il saluto di san Francesco è l’augurio più vero che posso fare per l’esposizione, per la diffusione di questo catalogo e di ogni opera che potrà suscitare, per quanti ne vorranno cogliere suggerimenti e impegno: Pace e Bene”. Massimo Pazzini, ofm Direttore dello Studium Biblicum Franciscanum Decano della Facoltà di Scienze Bibliche e Archeologia

L’arte di Francesco. Capolavori d’arte italiana e terre d’Asia dal XIII al XV secolo

Il

30 marzo, il Decano dello SBF, insieme a padre E. Alliata, ha partecipato alla conferenza stampa d’apertura e ha rivolto un saluto ai presenti a nome della Custodia e dello Studium. Organizzata dalla Galleria dell’Accademia, in collaborazione con l’Ordine dei Frati Minori, e ideata scientificamente con la Commissio Sinica (Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani della Pontificia Università Antonianum di Roma), la mostra ha

documentato ai massimi livelli qualitativi la produzione artistica di diretta matrice francescana (pittura, scultura, arti suntuarie) dal Duecento al Quattrocento e, nel contempo, ha posto in evidenza la straordinaria attività evangelizzatrice dei francescani in Asia, dalla Terra Santa alla Cina, rievocandola anche con oggetti di eccezionale importanza storica e incomparabile suggestione. Tra questi, il corno ritenuto tradizionalmente dono al Santo dal Sultano d’Egitto Malik-al-Kamil nel 1219-20 in occasione del loro incontro e conservato in Assisi nella Cappella delle reliquie della basilica di San Francesco. La Custodia di Terra Santa, con il museo e l’archivio, ha partecipato con una trentina di pezzi – fra i quali uno dei cinque capitelli istoriati provenienti dalla basilica crociata di Nazareth – dedicati al ciclo dell’apostolo Pietro. La mostra e il catalogo, alla stesura del quale hanno partecipato anche tre docenti dello SBF (E. Alliata, p. N. Klimas e p. M. Pazzini), sono a cura del Direttore della Galleria dell’Accademia, Angelo Tartuferi e del Direttore scientifico della Commissio Sinica, Francesco D’Arelli. Hanno fatto parte del comitato scientifico dell’esposizione i docenti dello Studium p. E. Alliata e p. M. Pazzini. La mostra, allestita a Firenze presso la Galleria dell’Accademia, resterà aperta dal 31 marzo 2015 al 11 ottobre 2015. www.unannoadarte.it

108 | FdC | Marzo 2015


Oggi è spremuto il grappolo venuto da Maria 3 APRILE 2015 DAL CENACOLO ALLA PASQUA NEGLI INNI DI EFREM IL SIRO ue inni di Efrem il Siro, sulla crocifissione e il secondo sulla risurrezione di Cristo, ci aiutano a entrare nei misteri che celebriamo in questi giorni santi. Il primo contempla il cenacolo, luogo che diventa prefigurazione della Chiesa stessa nella sua celebrazione dei misteri, e il secondo presenta la Chiesa della terra e quella del cielo unite nella lode al Signore.

D

sozzura del ladro che lo avrebbe consegnato». Lavanda che è presentata da Efrem come una nuova creazione, il battesimo dei dodici: «Nostro Signore purificò il corpo dei fratelli nel catino che è simbolo della concordia. Nel ventre delle acque Cristo ci ha formati nuovamente. Non siamo membra divise che non si accorgono di lottare contro il proprio amore!».

Il cenacolo, luogo dell’ultima cena di Cristo con i discepoli, viene quasi personificato ed è visto dal poeta già come vera e propria Chiesa che celebra i sacramenti, luogo del servizio: «Beato sei tu, luogo, perché furono inviati due suoi discepoli e vennero a prepararti per la sua cena. Si era scelto la purezza, e in te la vide, si era scelto la santità, e dentro di te la trovò. Alla tua fedeltà diede abbondantemente la sua benedizione, dono per il tuo servizio. Beato sei tu, luogo del giusto, poiché in te il Signore nostro ha spezzato il proprio corpo. Un piccolo luogo fu specchio di tutta la creazione riempita da lui. La grande alleanza uscì da una piccola dimora e riempì la terra».

Nel secondo inno sulla risurrezione, Efrem descrive la gioia pasquale, presentata come una grande liturgia di tutta la creazione, che accomuna il cielo e la terra. E inizia con un riferimento al luogo centrale della croce che riapre il paradiso, da dove sgorga la lode di tutta la creazione: «E la chiave fu per me la tua croce, fu essa ad aprire il paradiso. Dal giardino portai, raccolsi e recai dal paradiso fiori sparsi durante la tua festa, negli inni, sull’umanità». Tutta la creazione quindi, nella festa di Pasqua, innalza la lode a Dio, ed Efrem elenca tutti coloro che lodano il Signore redentore, a cominciare da coloro che fanno parte della liturgia della terra: «Ecco la festa gioiosa che è tutta bocche e lingue. Donne e

Luogo del dono del corpo e del sangue di Cristo, il cenacolo è il luogo dove Gesù stesso diventa sacerdote e vittima: «Beato sei tu, luogo. Di ciò che avvenne in te tutta la creazione è piena, ed è troppo piccola. Beata la tua dimora, nella quale fu spezzato quel pane dal covone benedetto. In te fu spremuto il grappolo venuto da Maria, calice della salvezza, il nostro Signore che in te si fece vero altare, sacerdote, pane e calice della salvezza, altare e agnello, sacrificio e sacrificatore, sacerdote e cibo». Più avanti il cenacolo viene presentato come luogo della lavanda dei piedi, ed Efrem la collega con l’accoglienza di Abramo ai tre personaggi (chiamati da Efrem «vigilanti», che in siriaco significa anche «angeli») sotto la quercia di Mamre. La grandezza della teofania veterotestamentaria viene messa di fronte a quella del figlio nel lavare i piedi, e lavarli anche al traditore: «Come in te, apparve anche ad Abramo mentre portava il vitello ai vigilanti. I serafini fremettero vedendo il figlio che, cinto ai fianchi un lino, lavava nel catino i piedi, la

Marzo 2015 | FdC | 109


Varie uomini casti furono trombe e corni. Bambini e bambine di lode liturgica procede nell’inno con una descrizione della liturgia celebrata nella settimana santa. furono in essa arpe e cetre». Il poeta inserisce in questa lode liturgica anche l’immagine dell’arca e quella che si potrebbe quasi chiamare la liturgia degli animali, raccolti per coppie con le loro voci concordi: «Nell’arca risuonarono similmente tutte le voci da tutte le bocche. Fuori flutti terribili, dentro di essa voci deliziose. Le lingue, a due a due, modulavano in essa concordi, in purezza, ed erano prefigurazione della nostra festa ove uomini e donne vergini hanno cantato il gloria al Signore dell’arca». Questa dimensione

Qui Efrem presenta tutta la gerarchia, quella della terra e quella del cielo: «Il grande pastore vi intrecci come suoi fiori le sue interpretazioni, i presbiteri le loro buone opere, i diaconi le loro letture, i giovani i loro alleluia, i bimbi i loro salmi, le donne caste i loro inni, i semplici fedeli la loro condotta». In questa strofa è descritto il ruolo di ognuno: il vescovo («grande pastore») che spiega la Scrittura, i sacerdoti nel loro operare, i diaconi che proclamano la Parola, i giovani come cantori e salmisti, i fedeli nel vivere come cristiani, ai quali si aggiungono «martiri, apostoli e profeti, i cui fiori sono come loro e incoronano la nostra bella festa». L’inno si conclude con una preghiera per i cristiani ovunque perseguitati e martoriati, allora e oggi: «Accetta, nostro re, la nostra offerta e dacci in cambio la salvezza. Pacifica le terre devastate, edifica le chiese incendiate affinché, quando vi sarà pace grande, una gran corona possiamo intrecciarti di fiori provenienti da ogni parte, perché sia incoronato il Signore della pace. Benedetto colui che agì e può agire!». www.osservatoreromano.va

QR CODE, come utilizzarlo Il QRCode è un codice a matrice sviluppato nel 1994 dalla giapponese Denso Wave, significa “Quick Response”, ovvero risposta rapida, in quanto consente una veloce decodifica del suo contenuto. Per accedere ai contenuti da QRCode, devi utilizzare un lettore QR. Trova il codice QR e inquadralo tramite la fotocamera digitale del tuo telefono. Il tuo cellulare aprirà l’indirizzo corrispondente. Se non hai un lettore QR installato sul tuo cellulare o smartphone, puoi trovarne molti gratuiti nei negozi/store di applicazioni per il tuo cellulare (iTunes, App store, Android market, Blackberry Appworld, Ovi store, etc).

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Centenario del Genocidio Armeno 24 APRILE 2015

Il

prossimo 24 aprile, in Armenia e nel mondo, gli armeni ricorderanno i cento anni trascorsi dal primo grande genocidio del XX secolo, il Metz Yeghern, che in lingua armena significa “il Grande Male”. Il culmine delle celebrazioni sarà il 24 aprile, data tradizionalmente scelta per commemorare i tragici eventi che, soprattutto nel 1915 e 1916, portarono alla morte di circa un milione e mezzo di persone e alla quasi completa cancellazione della presenza armena nei territori dell’allora Impero Ottomano.

per ricordare il cinquantenario di un evento che, in Oriente e in Occidente, nessuno sembrava allora disposto a ricordare. Oggi come ieri, luogo simbolo è Tsitsernakaberd, il “Forte delle Rondini”, una collina poco lontana dal centro di Jerevan dove sorge il memoriale delle vittime del Genocidio. Dopo l’indipendenza, nel 1995, qui è sorto anche il Museo-Istituto del Genocidio armeno.

La scelta della data ha un valore altamente simbolico. Infatti, nella notte tra il 23 e il 24 aprile del 1915, alcune centinaia d’intellettuali armeni furono arrestati a Istanbul e in altre località dell’Impero, per essere in seguito deportati e uccisi. Tra loro spiccavano, esponenti della letteratura armena moderna, medici, giornalisti, sacerdoti, avvocati, politici, insegnanti, architetti e mercanti. Il Forte delle Rondini La prima manifestazione ebbe luogo nel 1965, nell’allora Il ”non ti scordar di me” è il fiore scelto dal popolo armeno Unione Sovietica, quando centomila persone sfilarono come simbolo dello sterminio.

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Fraternitas

Fraternitas

VOLUME XLVIII • EDIZIONE 222

APRILE 2015

Notiziario Internazionale OFM

La Comunicazione nel Capitolo generale 2015

Formare per la Missione

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i è celebrato l’incontro annuale di formazione presso la Fraternità Francescana Internazionale “Beato P. Gabriele M. Allegra OFM” di Roma, sul tema “formare per la missione” l’11 marzo 2015 nel pomeriggio. Il tema è stato presentato da Fr. Massimo Tedoldi, OFM, Segretario generale per la missione e l’evangelizzazione, e da Fr. Vidal Rodriguez Lopez, OFM, Segretario generale per la formazione e gli studi. All´interno dell’anno dedicato alla Vita consacrata, in entrambi le presentazioni si sono avuti dei riferimenti all’esortazione pastorale “Evangelli gaudium”, di Papa Francesco, perché in essa sia nella formazione che nella missione ci sono orizzonti che sfidano a camminare come Ordine Francescano in una Chiesa in “uscita”, nella quale tutti siamo “discepoli - missionari”. Alla riunione hanno partecipato i Frati che seguono gli studi presso la Pontificia Università Antonianum e altri centri romani; e che vivono nel Collegio Internazionale seguendo un progetto di vita comune e un programma di formazione permanente, accompagnato dall´équipe responsabile.

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continua a pagina 2

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F R A T E R N I T A S

L CAPITOLO GENERALE 2015 segna una nuova tappa nell’ambito delle comunicazioni all’interno dell’Ordine. Da alcuni anni si comunica via posta elettronica fra gli Uffici della Curia generalizia e le Province, inviando avvisi e documenti. Ci siamo trovati spesso con la difficoltà di non trovare l’indirizzo giusto di un Ministro o Custode, oppure di un’Entità. Nel mondo di oggi gli indirizzi cambiano spesso, e non sempre il cambiamento viene comunicato agli Uffici della Curia. Si è pensato così, su raccomandazione dell’Ufficio Comunicazioni OFM, di assegnare ad ogni Entità (Provincia, Custodia ecc.) un indirizzo sul sito dell’Ordine (ofm.org), facendo uso del numero già assegnato dalla Segretaria generale per le comunicazioni ufficiali. Con un nome di utente (username) unico e un password che l’utente (Ministro, Custode, ecc.) può cambiare quando occorre. Si pensa di evitare, così, le difficoltà comparse in questi ultimi anni, assicurando una migliore continuità di comunicazioni anche dopo i cambiamenti normali di governo nelle Entità.

Seminario sull’Ecumenismo del Servizio per il Dialogo

a commissione “Servizio per il dialogo” dell’Ordine ha svolto la sua ultima attività di animazione del sessennio, dal 16 al 21 febbraio scorso, mediante un seminario sul dialogo ecumenico presso l’Istituto per le Studi Ecumenici (ISE), nel convento San Francesco della Vigna a Venezia. Il tema scelto per questo quinto seminario del sessennio era: “L’ecumenismo in vista del dialogo interreligioso”. Il tema scelto aveva l’intenzione di sottolineare l’esigenza del dialogo tra i cristiani affinché il nostro dialo-

go con le altre religioni e le altre culture possa avere più credibilità. Per noi, non è possibile il dialogo interreligioso se non esiste il dialogo tra i cristiani! Con le diverse relazioni e riflessioni. Il seminario ha approfondito e capito meglio la diversità e le ricchezze delle Chiese orientali e quelle derivate della Riforma di Martino Lutero. Nella nostra preghiera abbiamo pregato con l’arricchimento della spiritualità dell’Islam e di quella del

Buddhismo, rispettivamente. Si ha potuto sperimentare la possibilità di lasciarsi introdurre al mistero di Dio mediante la fede dei non cristiani. 1

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CAPITULUM GENERALE da pagina 1

Il Capitolo generale e le Comunicazioni tra i fratelli (cont.)

AREA RISERVATA

Capitulum Generale

I documenti del Capito10.V - 7.VI Assisi, Santa Maria degli Angeli lo generale 2015, quindi, si trovano sul sito dell’Ordine (www.ofm.org) e i Frati capitolari ricevono un username IN OSTRA e password che offre loro l’acETATE PREGHIERA/MESSAGGIO cesso all’Area Riservata del sito sotto l’etichetta “CapiOmnes vocentur fratres minores – cf Rnb 6,3 Accanto a tutte le iniziatolo generale.” Possono legtive tecnologiche contiamo, gere “on-line,” scaricare per studiare più tardi, oppure stampare scambiare testi e osservazioni sui la- però, su quel mezzo francescano di i documenti a cui si è interessati. Il vori svolti. Seguendo le indicazioni comunicazione, antico ma efficace, risparmio di spese per i servizi di ti- del Ministro generale, la Segretaria che è la preghiera sincera e costanpografia e spedizione postale saran- del Capitolo cercherà di favorire al te di tanti fratelli e sorelle di tutto il no notevoli, un aspetto che non è da massimo un clima di dialogo, di con- mondo che sostengono il lavoro dei versazione e di scambio attraverso i Capitolari. Una cartolina, via posta, sottovalutare al giorno di oggi. mezzi di comunicazione. si può indirizzare al Capitolo GeneL’Ufficio Comunicazioni attiverà rale presso la “Domus Pacis” (Piazza Così anche durante i lavori del Capitolo generale, i Capitolari avranno un sito Web specifico, dedicato ai Porziuncola, 1, 06081 Santa Maria accesso ai documenti originali, alle lavori del Capitolo, in modo di tener degli Angeli, Perugia PG, Italia). Un traduzioni appena fatte, agli appunti informato l’Ordine e gli interessati messaggio di incoraggiamento per il Capitolo si può sempre mandare dei segretari dei vari gruppi di lavo- sull’andamento del Capitolo. all’indirizzo elettronico del Capitolo ro senza dover aspettare la stampa capgensec@ofm.org. e la riproduzione in fotocopie nelle LIVE STREAMING diverse lingue e messe nelle caselle Da ogni Entità dell’Ordine è stata BUONA PASQUA postali. richiesto un video-clip di un massiI Frati della Segretaria del CapitoStampanti e fotocopiatrici, per chi mo di cinque minuti, da proiettarsi vuole, saranno a disposizione, ma si nell’Aula all’inizio delle varie sessio- lo, con l’Ufficio Comunicazioni, colspera che con il nuovo sistema di ri- ni Plenarie del Capitolo, in modo da gono lieti l’occasione per augurare a durre al minimo l’utilizzo della carta, rendere “visivamente” presenti i Frati tutti i lettori di Fraternitas una Pasqua offrendo un segno concreto di so- dalle diverse parti del mondo, le per- gioiosa e serena nel Signore Risorto. brietà nell’uso delle risorse naturali sone con cui vivono e fra cui lavoraFr. William Short, OFM, in linea con l’impegno del rispetto no. L’Ufficio Comunicazioni, da parte Segretario del creato. sua, offrirà la possibilità di sperimenFr. Sergiusz Baldyga, OFM, Ci si aspetta che molti Frati avran- tare in tempo reale alcuni momenti Vice-Segretario no, durante i lavori del Capitolo, uno significativi del Capitolo attraverso strumento elettronico (Smartphone, “live-streaming” e poi video-registraFr. Joseph Magro, OFM, tablet, computer portatile, ecc.) con zioni per chi vuol seguire più da viciUfficio Comunicazioni cui possono leggere, correggere e no i nostri momenti forti.

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L’Ufficio Comunicazione del Capitolo, infine, provvederà alla diffusione di comunicati e brevi notiziari dei lavori capitolari nelle tre lingue ufficiali: italiano, inglese e spagnolo.

Area Riservata e Modulo Avete ricevuto per posta elettronica username e password per poter accedere all’”Area Riservata” del Capitolo Generale sul sito Web dell’Ordine: www.ofm.org. Troverete là i Documenti e le informazioni per il Capitolo Generale. Se avete bisogno di aiuto per accedere all’”Area Riservata”, potete rivolgervi a Fr. Joseph Magro dell’Ufficio Comunicazioni. Siete pregati di riempire quanto prima il “Modulo informazioni personali” (Lettera-Modulo) sull’Area Riservata. 2

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Fraternitas SEGNALIBRO FRANCESCANO Libri Francescani Chiara Codazzi, Suor Chiara Ricci tra storia e memoria. Storiografia sulla fondatrice delle Francescane Angeline, Ed. Antonianum, Roma 2014, pp. 416. Il volume mette in luce l’influsso che hanno avuto le immagini che di lei la storiografia ha consegnato nel tempo, fa emergere le cause del divario che è intercorso tra la memoria della sua vicenda e quella del suo ruolo di fondatrice e, infine, consegna elementi significativi per comprendere come, nella famiglia religiosa da lei fondata, è rimasta attiva e si è sviluppata la memoria carismatica attinta alla sua scuola, pur senza riferimenti espliciti alla sua persona. Enzo Bianchi “Per lo tuo amore...”

S. Maria degli Angeli – Festa del Perdono In occasione della Festa del Perdono di Assisi e nella prospettiva più ampia del Giubileo del Perdono del 2016 (gli 800 anni dall’istituzione dell’Indulgenza per la Porziuncola richiesta da san Francesco a Papa Onorio III), dopo lo straordinario intervento dello scorso anno di Massimo Cacciari, un altro noto pensatore contemporaneo, Enzo Bianchi, priore della Comunità di Bose, è stato ospite del Santuario della Porziuncola ed ha tenuto una conferenza, presso la “Domus Pacis” il 1° agosto 2014 alle ore 17, sul significato del Perdono.

P

Verso il Giubileo del Perdono di Assisi

Vivere il

erdono

srl

grafiche vd

Basilica Papale di S. Maria degli Angeli in Porziuncola Teatro delle Stuoie – Domus Pacis Informazioni: Opera della Porziuncola Tel.: 0758051430 info@porziuncola.org – www.porziuncola.org

Lettera della Conferenza dei Ministri generali: V Centenario della bolla di papa Leone X È un momento importante del nostro cammino verso l’ottavo Centenario del Perdono di Assisi (2016) ed il quinto Centenario della bolla di papa Leone X Ite vos detta anche “Bulla unionis” (2017). ... mentre i frati ad Assisi compiono il cammino che si sono proposti, tutto il nostro Ordine li guardi con attenzione e cerchi con creatività di seguire il loro esempio nel proporsi percorsi simili, a livello nazionale o regionale. In questo cammino saremo aiutati attraverso una serie di informazioni provenienti da Assisi, idee e suggerimenti da copiare o da cui prendere spunto per inventare qual-

cosa di significativo nei luoghi dove viviamo. Maggiori informazioni e la lettera integrale dei Ministri si possono trovare nel sito www.ofm.org

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Il 10 marzo 2015, si è tenuto a Roma, presso la Curia generale OFM, un incontro tra i responsabili del Segretariato generale per la Missione e l´Evangelizzazione e il Segretariato generale per la Formazione e gli Studi, con i nuovi assistenti esecutivi del Ministro generale per l’Ufficio di sviluppo e di ricerca dei fondi, Fr. John O’Connor, OFM e Fr. Mario Dicicco, OFM, degli Stati Uniti. Lo scopo di questo incontro è stato quello di conoscere direttamente i progetti di missione e formazione dell’Ordine francescano, aiutati economicamente attraverso questi segretariati; conoscere la prassi di

presentazione e valutazione delle modalità dei progetti ordinari e straordinari, in particolare come si accompagna la loro attuazione, al fine di coordinare le iniziative di ricerca dei fondi nelle diverse istituzioni di beneficenza che ci possono aiutare.

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Riunione dell’Ufficio OFM di Sviluppo e Ricerca dei Fondi

ingresso gratuito

F R A T E R N I T A S

Assisi

MANDOLINI GIANCARLO, I Frati Minori delle Marche. In guerra, il passaggio del fron1 agosto 2014 - ore 17.00 te, la resistenza, Provincia Picena S. Giacomo della Marca, BMGrafica, Osimo 2014, pp. 240. L’Autore ha bussato alle porte dei Conventi, ha ascoltato i testimoni dei fatti, ha consultato gli archivi per avere una visione d’insieme degli avvenimenti bellici, nella certezza che la maggior parte dei Frati, sollecitati anche dai Ministri provinciali, abbiano contribuito ad aiutare coloro che erano nel bisogno: ebrei, coscritti, sfollati.

I Frati di Assisi a piedi verso Roma

Dieci Frati Francescani, appartenenti ai diversi rami maschili dell’Ordine nato da Francesco d’Assisi, il 6 marzo hanno iniziato un pellegrinaggio a piedi verso Roma. Il pellegrinaggio si è concretizzato in incontri, preghiere e testimonianze di Fraternità. Il tutto distribuito in sette tappe, vissuto in sette giorni, per un totale di 185 km. 3

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PICCOLE NOTIZIE

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I francescani d’Italia si incontrano in Veneto

Dal 2 al 6 marzo, nella Casa di Spiritualità “Santuari Antoniani” a Camposampiero (PD), i francescani d’Italia si sono incontrati in Veneto. Questo per dar via alla 39° Assemblea generale dell’Unione Conferenze dei Ministri Provinciali della famiglia francescana d’Italia. Il tema dell’incontro annuale, che in questa edizione cade nell’anno della Vita Consacrata, è: “Essere per andare… Con frate Francesco testimoni gioiosi”.

Agenda del

Ministro generale Aprile: 1-4: ROMA: Celebrazioni Pasquali 7-8: PADOVA: Capitolo delle Stuoie di 6 Province del Nord Italia 9-19: USA: Convegno De Paul University, Chicago 20-22: Polonia: Incontro con Benefattori 23-30: ROMA: Preparazione Capitolo generale 2015 L’agiografia di Bernardino da Siena

ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE STUDI DI CANTO GREGORIANO

Commentaria de Cantu Gregoriano, Musica antiqua,

Sacred Music & Liturgical History International Journal of Gregorian Chant, Early Music, Sacred Music & Liturgical History

PONTIFICIO ISTITUTO DI MUSICA SACRA

antemus omino Corso di

Canto Gregoriano

alla Porziuncola – ASSISI dal

6 11 luglio 2015 al

con il patrocinio di:

PONTIFICIO ISTITUTO DI MUSICA SACRA A.I.S.C.Gre (sez. italiana) – A.Gi.Mus

Dal 6 al 11 Luglio 2015 si terrà un corso di Canto Gregoriano presso la Porziuncola in Assisi, con il patrocinio del “Pontificio Istituto di Musica Sacra”. [cantemusdomino@libero.it] “La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio della liturgia romana; perciò nelle azioni liturgiche, a parità di condizioni, gli si riservi il posto principale”.

(SC 116)

TRIENNIO FONDAMENTALE

Corso monografico di qualificazione

II Corso

(Cod. Gaillac 776, “Albi” - cod. St-Yrieix 903)

Docente: Prof. Giovanni Conti

Fr Saul Zamorano oFm della Prov. della SantiSSima trinità, cile, Per la Frat. B. g. allegra, in roma Fr. dominik daniel valer oFm della Prov. di San venceSlao, rePuBBlica ceca, Per la Prov. del SantiSSimo Salvatore (Slovacchia) Fr. marko mrše, oFm della Prov. del SantiSSimo redentore, croaZia, Per la Prov. della Santa croce (Slovenia)

Il 15 aprile 2015, si terrà il seminario di studio, in occasione della pubblicazione del volume, “L’agiografia su Bernardino Santo (1450-1460)”, a cura di Daniele Solvi, SISMEL-Edizioni del Galluzzo, Firenze, 2014. Il seminario è organizzato dalla Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani della Pontificia Università Antonianum. [www.antonianum.eu]

Fr. JerZy witoSław SZtyk, oFm della Prov. dell’aSSunZione della B.v.m, Polonia, Per la Prov. di San FranceSco d’aSSiSi (Polonia) Fr. Joxe maria arregi guridi, oFm della Prov. n.Sra de arantZaZu, SPagna, Per la Prov. de Santiago de comPoStela (SPagna) Fr. german FauStino tax Bulux, oFm Prov. n.Sra de guadaluPe, Panamá e centroamérica, Per la Prov. de San FeliPe de JeSúS (méxico)

NOVITÀ 2015

I Corso

Docente: P. Matteo Ferraldeschi, OFM

Fr Giacinto D’anGelo oFM della Prov. Salernitano-lucana dell’imm. conc. dei Frati minori, italia, Per la Frat. del collegio S. iSidoro in roma

Fr. Samuel cegłowSki, oFm della Prov. di Santa edvige, Polonia, Per la Prov. di San michele arcangelo (ucraina)

Corso di Canto Gregoriano Commentaria de Cantu Gregoriano, Musica antiqua, Musica sacra et Historia liturgica Musica sacra et Historia International Journal of Gregorian Chant, liturgica Early Music,

NUOVI VISITATORI

La notazione aquitana Docente: Prof. Franz Karl Praßl

The history of the Franciscans in England Franciscan English Language Programme extends back to the lifetime of St Francis III Corso

Docente: P. Maurizio Verde, OFM

Liturgia

Docente: P. Andrea Dall’Amico, OFM

Corso superiore di formazione permanente

Analisi e interpretazione del repertorio gregoriano Docente: Prof. Franco Radicchia

when the first mission, consisting of nine brothers, arrived on 10 September 1224.

Dal 5 alEngland 31 counted luglio 2015 nel around fifty houses and “Franciscan International over 1,500 friars, with the first permanent Study Centre”, Canterbury, house established in Canterbury, once one Ingilterra, si terrà un corof the most visited pilgrim cities in Europe (after only Rome and Santiago de so in lingua inglese: “Franciscan English Language Programme”. Questo proCampostela). gramma è per gli OFM e OFM Conv. di tutto il mondo. Il corso, quest’estate, è By the end of the 13 century a Franciscan, John of Peckham, would per i principianti. prossima estate verrà offerto un corso intermedio. become Archbishop ofLa Canterbury. The Finalità: Conoscenza, analisi, interpretazione e direzione del repertorio gregoriano della Messa By the middle of the century the friars in e dell’Ufficio attraverso lezioni teoriche e pratiche. Il corso include lezioni di Liturgia.

Sede del Corso: Hotel Domus Pacis – Santa Maria degli Angeli, Assisi (PG) – (adiacente alla Basilica) Destinatari: Maestri di coro, cantori e musicisti, animatori del canto sacro, liturgisti, sacerdoti, religiosi e religiose, cultori e amatori del canto gregoriano. Iscrizioni: entro il 30 giugno 2015.

Al termine di ogni corso sarà rilasciato un attestato di partecipazione.

Info e iscrizioni:

www.porziuncola.org – www.assisiofm.it Tel.: 075.80.51.430 (ore: 9.00-12.30/15.00-18.00 giorni feriali) th Fax: 075.80.51.418 – cantemusdomino@libero.it

rich legacy of the Franciscans in Britain, particularly in the area of the Franciscan intellectual tradition, is renowned throughout the world. The enduring heritage of Roger Bacon, Robert Grosseteste, Duns Scotus, William of Ockham, John of Peckham, Adam Marsh and a host of others in Canterbury, at Oxford, and other centres of pastoral activity and learning continues to bear as brilliant a witness as ever.

Programma: Franciscan Daily liturgy, 20 hours of classroom instruction per week, Saturday excursions. Per più informazzioni ci si può rivolgere al Risponsabile: Fr. Tom Reist English Email: frtom.r@franciscans.ac.uk Tel: +44 1227 769 349 Language

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Remnants of the original settlement built between 1267 and 1328 still exist in a scenic part of the old city. The prayerful environs of old Greyfriars and the Franciscan International Study Centre, perched overlooking the city since 1974, offer testimony to the enduring Franciscan presence in the British Isles.

Greyfriars Chapel, set in the Franciscan Gardens, is the only building now remaining of the first English Franciscan Friary built in 1267, forty three years after the first Friars settled in Canterbury, during the lifetime of St Francis of Assisi.

Buona Pasqua a tutti i nostri lettori

Programme

Giles Lane, Canterbury FRATERNITAS notiziario internazionale OFM - editore: Fr. Joseph Magro OFM Kent CT2 7NA United Kingdom Telephone: +44 (0) 1227 769 349 eMail: fraternitas@ofm.org - tel: +39 0668491 339 - http://www.ofm.org/fraternitas - www.fb.com/ofm.org - @ofmdotorg Email: info@franciscans.ac.uk Franciscan International Study Centre

Website: www.franciscans.ac.uk Reg. Charity no.: 260851

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