primo numero

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I.C.S. “Raffaele Viviani”

NUMERO 1— FEBBRAIO

Il Giornalino La scuola delle idee

SOMMARIO:

Bimbi al lavoro!

2

Riflessioni sulla DAD

9

La post@ del cuore

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L’angolo dei libri

18

La critica musicale

19

L’Educazione Civica a scuola

20

Turismo & travel

22

L’angolo della scrittura

20

Intervista a Dante Alighieri

26

La lunga lotto per i diritti umani

30

Vite straordinarie

34

Il Giorno della Memoria

40

L’eredità della civiltà araba

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Notizie di rilievo: • Frutta che bontà! • L’uso e gli effetti della DAD con SPARK ADOBE • HO SCRITTO anch’io quel LIBRO! • IL MONDO CHE VORREI • I diritti delle DONNE di ieri e di oggi • MARTIN LUTHER KING: l’uomo che aveva un sogno

Il Giornalino raccoglie le idee, i progetti, le attività e le riflessioni degli alunni dell’ICS “Raffaele Viviani” e nasce dalla voglia di comunicare degli alunni e dalla necessità di avere uno strumento rappresentativo che possa far conoscere agli altri, anche fuori delle mura scolastiche, le molteplici esperienze educativo-didattiche vissute e condivise durante l’anno scolastico.

L’editoriale La scuola ai tempi del COVID Mi guardo intorno e penso che il mondo è cambiato nel giro di pochi mesi, che un virus, il COVID19, ci ha costretti a modificare tutte le nostre abitudini quotidiane; ci sono mancate le uscite, i compagni, le serate a mangiare pizza, gli abbracci... e anche la scuola. Ci siamo dovuti adeguare alla DAD, ovvero didattica a distanza, dove la distanza viene colmata dallo schermo di un pc. Tramite quest’ultima si sono ampliate le nostre conoscenze tecnologiche ma, al contrario, si sono limitate le nostre interazioni umane ed emotive. Tuttavia i nostri professori hanno sopperito a tali mancanze

comprendendo i nostri disagi e le nostre

difficoltà. In un periodo tanto difficile confido nella scuola, non soltanto come luogo di istruzione ma anche come luogo di incontro. Colgo l’occasione, a nome ti tutti noi alunni, per ringraziare il preparatissimo corpo docente e l’egregio preside, che si sono dimostrati sempre disponibili e pronti in ogni occasione. Siamo distanti oggi, per abbracciarci domani. Fabiana Meola - 3^M


Raccolgo la frutta e l'assaggio: mmm... che bontà! I nostri piccoli “contadini” della sez. D Leoncini.

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IL GIORNALINO


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4 novembre: i bambini celebrano le nostre FORZE ARMATE I bambini della sez. A (FIOCCO ROSSO) della scuola dell'infanzia R. Viviani, in occasione della giornata dedicata alle Forze Armate che si celebra il 04/11, hanno realizzato un elaborato esprimendo le loro emozioni e le loro sensazioni in relazione a quanto visto in classe, dopo la proiezione di un video, inerente l'argomento. I nostri piccoli hanno capito l'importanza di questa ricorrenza, riconoscendo il ruolo di alcune figure istituzionali, che ci tutelano e ci proteggono mettendo a rischio ogni giorno la propria vita.


QUADRETTI INVERNALI Lavori realizzati dai bimbi della sez. E del plesso di Casarea

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Coding della befana in PIXEL-ART

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Con il coding realizziamo una buffa befana sulla sua scopa, pronta a consegnare doni a tutti i bimbi buoni.

Le classi 5 sez .A /B della Viviani plesso di Casarea

L'inverno con i "COLORI FREDDI" Arte: Colori caldi e freddi. Con queste temperature gelide non potevamo non rappresentare questa stagione con i suoi...COLORI FREDDI. Disegno realizzato da Palma Pietro I. C. VIVIANI Plesso Casarea Classe 5 sez. B


Con un soffio facciamo volare tanta neve!

Lavori realizzati dai bimbi dell sez. F del plesso di Casarea

È arrivato l’inverno!

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I giorni della merla

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FACCIAMO UN CARICO DI VITAMINA C!

Con i semi di arancia facciamo tante piantine! Lavori realizzati dai bimbi della scuola dell’infanzia sez. F del plesso di Casarea

Tutti i colori del mondo nei nostri CALZINI SPAIATI

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L’uso e gli effetti della DAD con Spark Adobe Le emozioni, gli affetti e i sentimenti sono il costante sottofondo delle nostre esperienze quotidiane. Durante il periodo di chiusura della scuola gli alunni della 4^A e della 4^B del plesso di Casarea si sono impegnati in un progetto dal titolo “Dad sì, Dad no…?” per riflettere sulle proprie emozioni e raccontarle in modo originale e creativo. l Il progetto ha visto i nostri bimbi cimentarsi con Adobe Spark, un’interessante piattaforma per la creazione di video.

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Attualità

LA COMUNICAZIONE DI IERI E DI OGGI E L’EVOLUZIONE DEL NOSTRO MODO DI PENSARE E D AGIRE Il tema inviato è frutto di una riflessione con brainstorming, durante una lezione in DDI, nella classe 1D. L’alunna il cui compito ha raccolto tutte le informazioni messe in campo durante la lezione, si chiama Sara Visone. L’alunna ha avuto la capacità di mettere in evidenza le tematiche che i suoi stessi compagni, con la guida dell’insegnante, avevano esposto spontaneamente. Il compito è risultato completo sotto ogni punto di vista. La comunicazione è un aspetto fondamentale della nostra vita, essa ci permette di entrare in contatto con gli altri, di conoscerli e di farci conoscere. Ci sono vari tipi di comunicazione: abbiamo quella verbale, cioè quella scritta e parlata e quella non verbale riguardante i gesti. Anche l’arte può essere considerata una forma di comunicazione, perché ci comunica sentimenti, usanze passate, modo di fare antico e tanto altro. La comunicazione è un messaggio che sia il mittente ( colui che manda) e sia il ricevente ( colui che riceve) riescono a comprendere. Oggigiorno la tecnologia rappresenta un aspetto fondamentale per la comunicazione. Tutte, o quasi tutte, le popolazioni ricche della terra, utilizzano quotidianamente i telefonini come mezzo per comunicare con gli altri in qualsiasi momento della giornata. Ma pensiamo a quando non c’erano, la vita era più difficile, ma si aveva anche più fiducia nelle persone. Infatti, se ci si trovava in un piccolo paese, c’era un “passaparola” ,si dicevano le cose e tutti sapevano tutto di tutti. Se invece si voleva comunicare con qualcuno che non abitava vicino si scrivevano delle lettere.

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I genitori, ad esempio, erano più fiduciosi verso i figli perché appunto non potevano telefonarli mentre erano in giro con gli amici. Ad esempio, un ragazzino oggi , se esce di casa , può comunicare con i genitori per qualunque evenienza attraverso i cellulari, mentre prima i genitori, se davano il permesso ai loro figli, dovevano avere fiducia in loro, perché non potevano rintracciarli e l’unica forma di comunicazione era appunto il passaparola. Se una persona vedeva un ragazzo allontanarsi, subito avvisava i genitori. Si viveva con più ansia e paura, ma si aveva anche più fiducia nelle persone, mentre, oggi, non ci si fida più molto e non si parla più guardandosi negli occhi, ma solo attraverso uno schermo. A volte non ci rendiamo conto che è importante conoscerci da vicino e parlarci in faccia, guardandoci negli occhi e avendo contatto fisico. esempio, molti ragazzini e non solo, usano la tecnologia per offendere le persone e si sentono protetti perché sono dietro uno schermo, Per esempio, molti ragazzini e non solo, usano la tecnologia per offendere le persone e si sentono protet-

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ti perché sono dietro uno schermo, mentre prima, per offendere una persona, la dovevi guardare in faccia e magari ci ripensavi e riflettevi, perché avevi paura delle conseguenze. Un altro esempio può essere che, oggi, i ragazzi, si dichiarano attraverso il telefono e non riescono a comprendere e vivere l'emozione che si prova guardando una persona negli occhi e dicendole :”Ti amo.” Ciò non significa che la tecnologia sia cattiva, ma l'uso che noi ne facciamo (ovviamente non tutti) di solito è sbagliato o esagerato. Pensiamo, ad esempio, se durante questa pandemia non avessimo avuto i cellulari o i computer, sarebbe stato tutto più difficile e pesante da superare, soprattutto per noi giovani. Ma in passato, i nostri antenati hanno passato situazioni difficili senza tecnologia. Pensiamo solo alla prima guerra mondiale con un'epidemia in atto e niente tecnologia per comunicare. Certamente è stato molto difficile. Infatti, a quei tempi, le notizie venivano comunicate attraverso il giornale, per aggiornarsi sulla situazione di morti e feriti in guerra e non solo. Ancora oggi, in ogni piccolo paese, di solito nelle piazze, ci sono tombe o sculture che ricordano i morti della Prima Guerra Mondiale. Ecco, appunto, l'arte, attraverso la scultura, ci ricorda e ci comunica gli eventi del passato e del presente. Quindi, la comunicazione è fondamentale nella nostra vita quotidiana, la rende più semplice meno pericolosa. Io sono grata alla tecnologia e dal suo sviluppo, anche se credo che essa dovrebbe essere utilizzata in modo corretto e non spropositato. La tecnologia è frutto di anni di studio e di ricerca da parte di persone geniali e può quindi essere considerato come un dono, ma va usata correttamente. Sara Visone - 1^D

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NETIQUETTE DEL WEB 1.

Non offendere gli altri, non utilizzare termini denigratori, maleducati o inappropriati: un linguaggio blasfemo non viene tollerato da nessuno.

2.

Non pubblicare post che contengono abusi personali, parole d’odio e di pregiudizio, inclusa ogni forma di discriminazione razziale, religiosa, sessuale: Il bullismo digitale viene penalizzato dagli utenti e dagli stessi social media.

3.

Richiedi il consenso prima di taggare gli altri su foto o video

4.

Non hackerare profili dei tuoi amici o conoscenti perché con quest’atto si rischia la galera.

5.

Non diffondere immagini private tue o dei tuoi conoscenti.

6.

Non fare un attacco DoS perché è un reato e comporta il malfunzionamento della rete all’utente che lo subisce.

7.

Non dare mai il tuo numero di telefono a sconosciuti, né informazioni personali come indirizzo, età, foto, via email o social.

NETIQUETTE DELLA DAD 1.

Non tenere attivo il microfono se ci sono rumori di fondo.

2.

Nella postazione di studio bisogna essere composti e attenti come a scuola.

3.

Anche nella DAD è richiesto un abbigliamento adeguato e quindi non è ammesso stare in pigiama.

4.

La telecamera deve inquadrare solo lo studente e non parti della stanza.

5.

Non fare foto e video ai partecipanti della lezione. 6. Essere puntuali nell’entrare in lezione. 7. Non inviare il link della lezione ad estranei. 8. Non bisogna assolutamente mangiare in lezione. Francesca Pascucci e Gennaro Esposito - 2^H


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DAD O NO DAD? QUESTO È IL PROBLEMA! Tutti noi abbiamo affrontato, in questo periodo di Covid-19, la D.A.D., (Didattica a Distanza) e tutti abbiamo trovato vantaggi e svantaggi. Oggi parleremo proprio di questo.

VANTAGGI 1) Comunicare virtualmente tutti i giorni mi ha permesso di conoscere le regole da seguire in rete, che prima ignoravo, come ad esempio, il rispetto della privacy altrui (anche fare lo screen della videolezione in cui compaiono i volti dei compagni e dei prof può essere un reato! ). 2) Durante la lezione di musica in presenza, ad esempio in presenza non potevamo usare, il flauto, ma a distanza sì, abbiamo imparato molto di più. 3) Il risparmio di tempo per noi studenti perché sfruttiamo il tempo del tragitto per raggiungere la scuola o casa nostra per studiare o per giocare con gli amici (anche se a distanza). 4) Gli alunni possono consegnare i compiti su piattaforme come Classroom, in questo modo i docenti possono capire quotidianamente se e come gli alunni svolgono il proprio lavoro.

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SVANTAGGI 1) Lo svantaggio più comune è quello di una connessione instabile. Non tutti hanno una connessione stabile per supportare le videolezioni. infatti, il rischio di “laggare” è molto alto. 2) La D.A.D ha influito psicologicamente sulla salute di noi ragazzi che percepiamo la mancanza dei rapporti umani. 3) Non tutti hanno dimestichezza con la tecnologia (sia docenti che alunni) . 4) Una difficoltà che hanno soprattutto i docenti è l’assenza di un volto a cui associare una voce, quando noi studenti spegniamo le telecamere, (anche se ormai hanno imparato a riconoscere le nostre voci).


La Post@ del Durante i primi mesi del primo quadrimestre gli alunni di 2^H hanno imparato a conoscere e riconoscere le proprie emozioni per imparare a capirsi e per provare a capire gli altri, in un percorso di empatia e di crescita personale. Qualcuno ha aperto il suo cuore e ha confidato le sue paure, difficoltà e attese ai lettori del Giornalino scolastico. Purtroppo, questo virus non è scomparso e continua a manifestarsi, perciò siamo ancora costretti a usare delle precauzioni e a temere quest’anno ci siamo trovati a vivere una realtà di ritornare ad isolarci di nuovo nelle nostre molto diversa dalle altre: un virus chiamato Co- mura di casa, a parlarci di nuovo davanti ad uno vid- 19 ha costretto tutti noi a modificare le no- schermo. stre abitudini, anche quelle scolastiche, infatti ci siamo trovati davanti un nuovo metodo di studio E’ stato difficile accettare questo cambiachiamato DAD (Didattica A Distanza) che ci ha mento, ma l’abitudine di averlo già provato lo permesso di continuare a seguire le lezioni da scorso anno ha contribuito ad aiutarmi ad andacasa senza aver un contatto fisico con gli altri. re avanti, ma non vi nascondo che subire di Ho vissuto una sensazione unica, tra paura e nuovo questo distanziamento è stato per me stupore, per tutto quello che sentivo in Tv e mi fonte di tristezza e solitudine. Tuttavia devo sono trovato chiuso in casa a seguire le lezioni dire che, in questi mesi, ho appreso la reale imonline che mi hanno immerso in una realtà vir- portanza delle piccole cose: se prima tendevo a tuale: da un lato ho avuto la possibilità di prose- essere introverso rinunciando ad esternare il guire il programma scolastico grazie all’impe- mio affetto alle persone a me care, adesso ho gno dei nostri prof, ma dall’altro mi hanno tolto i compreso quanto sia essenziale esprimere rapporti sociali che mi permettevano di con- le proprie emozioni e finalmente ora che siadividere i miei pensieri e le mie emozioni mo riusciti di nuovo a rientrare a scuola, dopo con i miei compagni. Le videochiamate non le festività natalizie ,spero di non ripetere più potevano sostituire la vita reale, infatti durante un'esperienza del genere nella mia vita. questo periodo tutti si sono sentiti più soli, più tristi, un po’ per la lontananza, un po’ per lo Giacomo Intiso - 2^H stare chiusi in casa, ma soprattutto per essere privati di quelle sensazioni che solo la scuola fa vivere: lo stare insieme, l’affrontare le difficoltà con l’aiuto degli altri e il provare dei sentimenti verso un amico/a. Caro Giornalino della scuola,

Durante questo periodo in classe abbiamo affrontato molti argomenti, tra cui quelli che riguardavano le emozioni, l’ empatia, oppure temi e brani sul sentirsi incompresi: ci siamo sentiti un po’ tutti chiamati in causa perché ci siamo immedesimati nei protagonisti dei testi, i quali si sono rivelati utili nell’affrontare questo delicato periodo . Poi finalmente con l'inizio del 2021 siamo ritornati a scuola, ma è stato diverso da tutti gli altri ritorni provati finora: è stata una sensazione unica rientrare di nuovo a contatto con gli amici. Ho provato una felicità indescrivibile e ho sperato che tutto questo durasse per Pagina 16 sempre!

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Caro Giornalino della scuola, è da tanto tempo che sono in casa che AL VIA LE CELEBRAZIO NI PER I 7 0 0 A N NI D A L L A MO R T A D I quasi non ricordo com’è andare a scuola! L’inizio dell’anno è stato bellissimo perché tornare dopo tanti mesi a scuola mi faceva sentire molto emozionato, quasi come il primo giorno di prima media, anche perché ho conosciuto professori nuovi. Dopo poco tempo, però, ci hanno rinchiuso in casa per la seconda volta e per me è stato bruttissimo; nel primo lockdown infatti, tutti erano a casa, anche il mio papà, mentre adesso tutti possono uscire tranne noi ragazzi per andare a scuola; sembra che per molti la vita sia tornata uguale a prima mentre noi siamo parcheggiati nelle nostre camerette aspettando la scuola che viene a casa e questa situazione mi fa sentire isolato più che solo e forse anche un po’ escluso. Io penso di essere molto fortunato perché, grazie ai miei genitori, ho gli strumenti adatti per le videolezioni e tutte le comodità nella mia stanzetta ma a volte è difficile

stare attenti o studiare perché è sempre tutto uguale: gli adulti spesso non capiscono che per noi ragazzi condividere una corsa fuori scuola o risate per battute sciocche in classe ci aiuta a rendere le giornate diverse. Quest’anno, però, studiando le emozioni nei brani di antologia ho imparato almeno a riconoscerle e forse anche ad accettarle; infatti non mi sento sempre incompreso ma cerco di spiegare i miei sentimenti e soprattutto di condividerli con qualche amico, anche se sono molto riservato. Ti devo confessare, però, che dopo aver tanto desiderato di tornare a scuola, a volte ne ho anche un po’ paura; sicuramente sarà un altro primo giorno e le emozioni saranno tante, forse non tutte positive perché insieme al senso di libertà e di allegria ci sarà anche preoccupazione e ansia di tornare in una situazione che forse non sarà mai più come prima. A presto risentirci Rosario Altamura - 2^H

Caro Giornalino della scuola,

braccio di un genitore. da adolescenti il priquest’ anno a scuola abbiamo parlato tanto mo amore e da più grandi molto probamendelle emozioni e oggi voglio condividere te avere una famiglia, un lavoro o semplicon i tuoi lettori un’emozione che non pro- cemente la possibilità di viaggiare. vo da tempo: la felicità. La gioia magari in questo momento per noi Purtroppo in questo periodo, è lontana o magari dietro l’angolo, chissà! data la pandemia, la felicità Una cosa che so di per certo è che non non è stata molto presente dobbiamo pensare ad un domani perfetto e nella mia vita, al contrario mi dobbiamo evitare di farci sfuggire un oggi sono sentita un po’ sola per- magari non ideale. Oggi la felicità per me ché ho avvertito la mancanza è parlare con un amico, uscire insieme a delle persone di cui prima mi lui, ridere, scherzare. circondavo.

La felicità è un po’ come la pentola d’oro degli gnomi alla fine dell’ arcobaleno: ci sono persone che continuano a cercarla per poi accorgersi che è troppo tardi, proprio come per la pentola nessuno sa dove si trova, come si fa a raggiungerla e se potrà trovarla un giorno. Ognuno vede la felicità in modo diverso: da piccoli può essere un gioco nuovo o l’ab-

Come c’è la felicità c’è anche la tristezza ed è inutile nasconderlo, ci sono momenti bui per tutti, a volte anche solo parlare con un amico è la soluzione giusta. La tristezza è un’ emozione che tutti conosciamo e aiuta a far uscire il dolore che ci teniamo dentro prima che ci annienti. Essa ha un linguaggio tutto suo: le lacrime sono il modo più evidente per esprimerla, ma spesso si cela dietro l’apatia, magari preferiamo tenerci tutto dentro piuttosto che esporci al giudizio della società. Anna Cozzolino –2^H

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L’angolo dei libri HO SCRITTO ANCH'IO IN QUEL LIBRO... Per il progetto di educazione civica i ragazzi della 2°A hanno progettato un libro che ha come tematica il COVID-19 facendosi supervisionare dai professori; questo progetto nato per caso in una lezione di educazione civica è diventato un vero e proprio impegno per tutta la classe, man mano che hanno iniziato a lavorare al progetto gli sono venute in mente molte idee; tutta la classe si è divisa in vari gruppi scegliendo in ogni capitolo la tematica da affrontare, non è stato escluso nessuno!!! Gli introiti di questo libro andranno in beneficenza all'associazione per la ricerca della cura per le malattie rare. Tutti noi immaginiamo di riuscire a realizzare i nostri sogni come aiutare bambini con problematiche psicomotorie e un domani sperare che questo libro diventi famoso e poter dire “ho scritto anch'io in quel libro”. I RAGAZZI DELLA 2°A

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Critica musicale

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CANTANTI COME METEORE EFFIMERE: perché? Visto che tra non molto seguiremo il 71° Festival della canzone italiana, o più comunemente Festival di Sanremo, è un festival musicale che si tiene ogni anno in Italia, a Sanremo, a partire dal 1951, uno dei più importanti e longevi festival della canzone. Vi hanno preso parte come concorrenti, ospiti o compositori, molti dei nomi più noti della musica italiana. Rappresenta uno dei principali eventi mediatici italiani, con un certo riscontro anche all'estero, dato che viene trasmesso in diretta sia dalla televisione, in Eurovisione, sia dalla radio. La statuetta del Leone di Sanremo è il riconoscimento più prestigioso per i musicisti e gli interpreti italiani di musica leggera. Detto questo. Perché molti cantanti fanno una sola canzone e poi spariscono? Magari fino a prima non li conosceva nessuno, fanno una canzone che diventa un tormentone, soprattutto d’estate, e dopo spariscono o fanno qualche altra canzone ma sempre minore del tormentone per cui erano diventati famosi e quindi la gente nel giro di qualche mese li dimentica. In molti si sono chiesti perché dopo aver fatto una canzone che li ha portati in cima alle classifiche non continuano a spopolare. Diverse le risposte. La canzone non valeva niente ma la casa discografica investì talmente tanto da gonfiarle il successo, facendola passare alla radio fino alla nausea col risultato di averla impressa nella testa di chi è obbligato a sentirla ovunque. L’artista del momento, pur avendo qualità, brucia i tempi con un esordio a cui non sa dare seguito, fa una canzone, ma la gente, alla successiva la confronta con la prima e la giudica non all’altezza, così il cantante ”si brucia” e sparisce. Spesso le case discografiche dimostrano di essere a conoscenza del segreto del successo facile e veloce nel cercare o creare un motivetto orecchiabile e ripetitivo, questo genere di cantante e/o canzone da sfruttare al massimo per un breve periodo per

poi abbandonarli e lanciare altro. Ed ecco che alcuni cantanti sono come meteore che rapidamente muoiono. Un altro grandissimo ostacolo è l’ansia da palcoscenico che logora completamente chi non sa come fronteggiarla, spingendola a fare uso di sostanze sedative fino ad arrivare alle droghe che al momento levano ansia, fame, sete, sonno, stanchezza, ma in poco tempo portano dipendenza. La maggior parte dei cantanti crede di sfondare e mantenersi sulla cresta dell’onda per tutta la vita senza le basi di alcuni anni di lezioni di canto. Qualcuno ha avuto successo, in modo casuale, lanciando la propria canzone su Youtube, ma è sempre un successo di breve durata, effimero e instabile ce non assicura un mantenimento nel futuro. Di sicuro ci sono tanti altri motivi per cui molti cantanti diventano meteore effimere, perciò la carriera artistica è ritenuta difficile. Allora che fare? Come dice il nostro insegnante: Essere pratici, ascoltare i consigli, ragionare sulle proprie capacità reali, e poi studiare, studiare tanto, affinarsi, mettersi alla prova essere pronti a modificare percorsi e piani strategici per raggiungere mete significative in base alle proprie circostanze. Il successo arriverà? Forse, ma intanto si hanno le potenzialità per riuscire a mantenersi. Strada difficile quella del cantante, ma con giudizio e preparazione sarà meno difficile. Giorgia è una delle artiste più eclettiche, colte e rappresentative del mondo della musica italiana I ragazzi della 3^L


Cittadini consapevoli e attivi

a cura degli alunni della 1^B

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a cura di Arianna Prokopi e Vincenzo Lentino—3^M


Turismo &travel PRONTI A PARTIRE? Proprio ora che le partenze sono limitate, è tempo di non fermarsi e di iniziare a programmare la prossima meta da raggiungere appena sarà possibile viaggiare. Per avere qualche suggerimento sfogliate le nostre brochure: dal viaggio religioso a quello storico-artistico passando per quello gastronomico. A voi la scelta! Per info rivolgersi all’agenzia di viaggio “Parti con i ragazzi della 3^H”.

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Educazione civica AL VIA LE CELEBRAZIO NI PER I 7 0 0 A N NI D A L L A MO R T A D I

Un viaggio in bici: alla scoperta della mobilità sostenibile

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Seguendo la lezione sulla mobilità sostenibile de La Ville du quart d’heure francese e le piste ciclabili in plastica riciclata olandesi, i ragazzi della 2^H hanno organizzato delle visite guidate nelle più importanti città europee da compiere in sella ad una bici calcolando gli itinerari, i tempi di percorrenza e le distanze con Google Maps.

PERCHÉ AL GIORNO D’OGGI È IMPORTANTE VIAGGIARE O SPOSTARSI CON VEICOLI ELETTRICI O BICI? L’espressione mobilità sostenibile indica la modalità di spostamento in grado di diminuire gli impatti ambientali, sociali ed economici generati dai veicoli privati come l’inquinamento atmosferico. Per questo motivo l’ONU incentiva la popolazione mondiale all’uso di altri mezzi di trasporto come il monopattino elettrico che non inquina e si ricarica con la corrente, le automobili elettriche o la bicicletta. Tutto ciò è utile per il raggiungimento di uno dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, cioè il numero 13: Lotta contro il Cambiamento Climatico. Danilo Lombardi - 2^H Pagina 23


Mi racconto: io e l’altro IL MONDO CHE VORREI Dopo aver approfondito vari temi di Educazione Civica nelle diverse discipline, gli alunni di 2^H hanno realizzato una campagna pubblicitaria dal titolo “Il mondo che vorrei”. Ciascun alunno ha progettato un volantino su un argomento affrontato per poter informare e sensibilizzare i propri coetanei sulle principali sfide del mondo di oggi e sui più importanti valori che dovrebbero essere alla base della società del futuro.

La tua dieta è come una banca. La buona alimentazione è un buon investimento.

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L’angolo della scrittura

LAVO COR

DUE V UNA SV

a cu degli alunni

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AL VIA LE CELEBRAZIO NI PER I

ORI IN RSO

VITE… VOLTA

ura della 2^B

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Melissa Liccardi 2^H Pagina 28 IL GIORNALINO


L’intervista immaginaria A 700 anni dalla morte è vivo il ricordo del Sommo Poeta! Oggi io e il mio amico Pierluigi ci siamo svegliati con la voglia di tornare all’epoca di Dante Alighieri per intervistarlo e festeggiare 700 anni dalla sua morte. Con impegno e costanza siamo riusciti a costruire una macchina del tempo. Samuele: Buongiorno, signor Alighieri. Siamo onorati della sua presenza. Noi siamo qui per intervistarla. Possiamo? Dante: Certo, non disturbate. Mi farebbe piacere che mi intervistaste. Pier Luigi: Cosa l’ha colpito di Beatrice? Dante: Mi ha colpito: la sua intelligenza, la sua perspicacia, ma soprattutto, la sua bellezza. Samuele: Perché si è schierato con i guelfi bianchi? Dante: Perché credo nella fede cattolica e sostengo il Papa. Pier Luigi: Ah, bella risposta! Avrei fatto lo stesso! Samuele Quale delle sue opere in latino le piace di più? Dante: La mia preferita è il De vulgari eloquentia perché spiega le origini e le regole del volgare italiano.

Pier Luigi: Quale invece è la sua preferita in volgare? Dante: La mia preferita in volgare è la Divina Commedia. Samuele: Che cos’è la Divina Commedia? Dante: La Divina Commedia è un poema che parla del mio viaggio, dall’Inferno al Paradiso, cioè dal peccato alla salvezza eterna. Ho chiamato il mio viaggio “percorso di purificazione”. Pier Luigi: Da chi è stato accompagnato nel suo viaggio? Dante: Nel mio viaggio mi ha accompagnato l’anima di Virgilio, dall’Inferno al Purgatorio, e l’anima di Beatrice, dal Purgatorio a Paradiso. Samuele: Da quanti versi è composta la Divina Commedia? Dante: La Divina Commedia è composta da 14.233 versi. Pier Luigi: Da quali strofe e da quali rime è composta la Divina Commedia?

Dante: La Divina Commedia, è composta da strofe terzine, dette anche dantesche, e da rime incatenate. Dante: Samuele e Pierluigi, vediamo se avete studiato. Chi ha dato il nome “Divina” alla mia commedia? Samuele e Pier Luigi: Giovanni Boccaccio!!! Dante: Wow! Mi avete sbalordito! Ora, però, il tempo è finito. Dovete ritornare da dove siete venuti! Ciao!! Samuele e Pier Luigi: Grazie per la disponibilità. Arrivederci signor Alighieri! Samuele e Pier Luigi: Arrivederciiiii!!!! Samuele Mastrilli Pier Luigi Virgilio 2^H

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a lunga lotta per i diritti umani

I CURDI: CENT'ANNI DI LOTTA DI UN POPOLO SENZA STATO

I Curdi sono un popolo senza Stato, perché il loro territorio è suddiviso tra diversi Paesi: i Turchia è la parte più grande, dove vivono 13 milioni di Curdi: poi Iran, Iraq e Siria, il Paes che in questi anni è vittima di una guerra terribile, da cui fuggono milioni di profughi. I ragazzi della 3^H hanno realizzato una campagna pubblicitaria per far conoscere ai prop coetanei uno dei più atroci genocidi del nostro secolo e per far capire che bisogna uscir dalla zona grigia dell’indifferenza di fronte a un diritto umano negato.

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I diritti delle donne di oggi e di ieri

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Grazie all’opera di donne coraggiose che hanno deciso di non piegare la testa, nei decenni la parte femminile della società è riuscita a guadagnare numerosi diritti, su tutti quello al voto con la lotta delle suffragette, fino alla libertà di vestirsi nella maniera che si desidera. La strada, naturalmente, non è finita, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. Ce lo spiegano i ragazzi della 3^E.


L’ora dei giovani nel segno della legalità a cura di Lentino Vincenzo - 3^M

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A cura di Arianna Prokopi - 3^M

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Vite straordinarie a cura di Fabiana Meola e Francesca Rea- 3^M

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Vite straordinarie

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Il commento COS’È LA PACE? Una parola così semplice, che però ad oggi purtroppo non è conosciuta fino in fondo. Il dizionario Treccani ci offre la seguente definizione: “Pace: in senso stretto, la condizione contraria allo stato di guerra, con riferimento a nazioni, che, regolando i propri rapporti reciproci secondo comuni accordi senza atti di forza, possono attendere al normale sviluppo della loro vita economica, sociale, culturale.” La pace, quindi, è quella condizione in cui la guerra non esiste, tuttavia, è realmente così? L’umanità da secoli combatte contro ogni forma di guerra, di odio e di discriminazione, per non ripetere gli orrori del passato, ma purtroppo pensare che in tutto il mondo esista la pace sarebbe utopico, ancora oggi ci sono tantissime realtà vicino e lontane da noi, in cui la pace è solo un miraggio. Ma tornando in dietro nel tempo da quando possiamo parlare di una condizione di pace? L’Illuminismo, movimento storico europeo del Settecento, ha un ruolo fondamentale nella definizione della pace e delle regole, che nascono per salvaguardare la pace stessa. Il movimento citato ha come presupposto quello di rinnovare l’intelletto e la morale dell’uomo, facendo riferimento alle capacità razionali dell’uomo, cioè credendo che fosse più utile usare la razionalità dell’uomo in favore di una rivoluzione degli usi e dei costumi, finora troppo legati ad un passato bellicoso. Infatti, uno degli obiettivi è quello di creare delle regole, fatte da uomini, per essere rispettate da questi; regole, le quali avevano come unico scopo quello di preservare la pace, la comunità tra le nazioni e i diritti fondamentali dell’uomo, come l’uguaglianza, il diritto alla parola e quello di pensiero. Oltre all’Illuminismo, la pace sarà oggetto indiscusso anche della Rivoluzione Francese, avvenuta nel 1789, la quale ha sancito il principio della legalità, per cui sopra agli uomini devono esserci delle leggi dalle quali non si può fare meno. La storia è maestra, tuttavia, non semPagina 38

pre abbiamo colto i suoi inse mo nel passato abbia spiana un vivere insieme senza con dire che realmente tutti hann Basti pensare che nel nostro non volgiamo lo sguardo tro da anni le organizzazioni cri no alla pace? L’organizzazio momento i ragazzi ad abban lità, che poi è la strada attrav per scegliere una strada fat ottenere un bene infliggendo

Oltre alle organizzazioni crim fenomeno del terrorismo. Il uomini, i quali hanno l’intent ne, attraverso azioni pericolo gravi conseguenze. Ma non sono altri situazioni che pos pace, come per esempio il uomini a escludere altri in vi fisica, religiosa o sessuale. L cisce tre articoli fondamenta munità e del singolo vengan colar modo abbiamo: l’Artic Stato sarà sempre il garante ni, l’Articolo 11, che ripudia l 13, che garantisce la libertà conoscere la nostra Costitu prendere cosa sia giusto e che ci sono degli Articoli, sc scono ad altri uomini i loro d bligo morale di fare la scelta discapito di qualsiasi altra for vedere la nostra Costituzion ce, possiamo rifarci anche a che hanno cambiato le sorti pio: Gandhi, Mandela, Martin sa di Calcutta. Sono figure c da un piccolo obiettivo, fino a riuscite a coinvolgere con lo lotta contro il male potesse ad oggi nonostante le legg studiamo, nonostante il cono donne che hanno agito per scapito della propria vita, co

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egnamenti. Nonostante l’uoato la strada verso la pace e nflitti, ad oggi non possiamo no colto il significato di pace. o territorio nazionale, quindi oppo lontano, sono presenti iminali; perché queste minaone criminale spinge in ogni ndonare la strada della legaverso cui si arriva alla pace, tti di crimini con lo scopo di o ad altri un male.

minali, nel mondo è diffuso il terrorismo nasce da piccoli to di spaventare altre persoose, che possono portare a n si tratta solo di questo, ci ssono portare lontano dalla razzismo, che spinge pochi irtù di una loro caratteristica La Costituzione Italiana sanali affinché il bene della cono sempre rispettati; in particolo 3, che dichiara che lo e dell’uguaglianza tra cittadila guerra, e, infine, l’Articolo à ad ogni singolo cittadino. Il uzione ci permette di comcosa sia sbagliato, sapere critti da uomini, che garantidiritti fondamentali ci da l’oba giusta: scegliere la pace, al rma che pace non è. Oltre al ne, per salvaguardare la paallo studiare la vita di uomini, del mondo, come per esemn Luther King e Madre Terecarismatiche che sono partite a sognare in grande, e sono oro altre persone, affinché la essere vinta. Perché quindi gi, nonostante la storia, che oscere le vite di uomini e di il bene, talvolta anche a diontinuano ad esserci altri uo-

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mini che non riescono, o forse non vogliono, rispettare la legalità, la libertà, la pace e rispettare l’altro come fratello? Secondo me, la pace non deve essere un’idea, ma deve essere uno scopo, nella vita di tutti i giorni, uno scopo che ognuno di noi cerca di seguire e di rispettare; ci vuole impegno per fare la scelta giusta, ci vuole impegno per rispettare l’altro e la comunità. Non deve però essere lo scopo di pochi, ma tutti insieme dobbiamo lottare uniti, come già altri hanno fatto prima di noi, per poter sperare che un giorno la pace arrivi veramente in tutto il mondo. Basta uno per fare il male, ci vogliono molti per fare il bene, ma ciò che si ottiene ha un valore maggiore di qualsiasi altra cosa. Esposito Rosaria 3^I


Il Giorno della Memoria

LE VALIGIE DI AUSCHWITZ In occasione del Giorno della memoria noi alunni della 2^H abbiamo letto il racconto “Le valigie di Auschwitz” che parla del campo di sterminio di Aushwitz,in Polonia, realizzato con lo scopo di sterminare gli Ebrei nel 1940. Oggi si chiama Vernichtungslager ed è diventato un museo; la narratrice descrive le emozioni che trasmette questo posto affermando esplicitamente che non c’è ombra di felicità e nemmeno il sole riuscirebbe a cancellare l’oscurità che è presente . I Tedeschi in qualsiasi momento portavano via gli Ebrei e per rendere il tutto più realistico dicevano di preparare una valigia, tuttavia, non dicevano mai dove li avrebbero portati, quindi gli Ebrei portavano con sé il necessario, le stesse cose che avrebbero rimesso in valigia anche nel viaggio di ritorno verso casa, con la convinzione che un giorno sarebbero ritornati. Inazisti addirittura fecero credere che sarebbero ritornati indietro i loro beni personali perciò dovevano scrivere il loro nome e cognome sulle valigie cosicché le avrebbero ritrovate. Oggi quelle valigie sono nel blocco 5, dietro un vetro e si possono leggere i nomi, i cognomi, gli indirizzi scritti dagli uomini, dalle donne e dai bambini passati di lì. Per ricordare la vita di quelle persone abbiamo provato a preparare anche noi una delle tante valigie degli Ebrei deportati. Con questi oggetti abbiamo voluto rappresentare la loro speranza di ritornare a casa ma anche tutto ciò che non poterono più vedere per il resto della loro vita.

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UN’ASSOCIAZIONE PER NON DIMENTICARE Gli alunni di 3^H, dopo aver studiato le missioni e i loghi delle più importanti ONG e dopo aver affrontato il tema dei diritti umani,, hanno immaginato di fondare un'associazione no profit con lo scopo di preservare la memoria della Shoah e di tramandarla alle generazioni future. Per salvare il ricordo di ciò che è accaduto dall'assalto dei negazionisti hanno raccolto informazioni e foto e iniziato una campagna di sensibilizzazione e di recupero della memoria collettiva. Hanno così ideato un logo per la loro associazione e chiarito la loro missione, definito e divulgato il significato e le differenze dei termini shoah, olocausto e antisemitismo , infine, elencato tutte le violazioni dei diritti umani perpetrati durante la persecuzione degli Ebrei, ancor rima della soluzione finale del 1942, ovvero prima della deportazione nei campi di concentramento.

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EPICA CLASSICA AL VIA LE CELEBRAZIO NI PER I 7 0 0 A N NI D A L L A MO R T A D I

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Siamo gli alunni della classe 1^C e, per il nostro giornalino, abbiamo pensato di presentare un lavoro svolto durante una lezione di Epica in cui abbiamo trattato l’Epica classica e la lotta di Achille contro il fiume. Abbiamo sintetizzato con uno schema le caratteristiche principali dell’epica classica e, poi, attraverso un fumetto, abbiamo rappresentato la lotta tra Achille e il fiume.


I.C.S. “Raffaele Viviani” Redazione Alunni e docenti dell’ICS “Raffaele Viviani” Casalnuovo di Napoli (NA) Progetto Editoriale Prof.ssa Eliana Barone Prof.ssa Filomena Fioccola

A GIUGNO IL SECONDO NUMERO! “Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo.” (Malala Yousafzai )


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