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TERSKE DOLINE

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31. avgusta 2012

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NUOVE INIZIATIVE IMPRENDITORIALI che puntano alla valorizzazione delle risorse agricole nel rispetto dell’ambiente KRATKE - BREVI - KRATKE

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Kratke Brevi brevi kratke

A Tunis il centro raccolta rifiuti La comunità dell’Alta Val del Torre può nuovamente utilizzare un punto di raccolta rifiuti. Dallo scorso 18 agosto l’ecopiazzola è attiva, realizzata ex-novo dal Comune. Nella nuova area di conferimento, sita in località Tunis, a Vedronza, si potranno concentrare anche tutti i rifiuti Raee dal gruppo 1 al gruppo 5, pitture e vernici pericolose, imballaggi vuoti di sostanze pericolose e batterie al piombo. Oltre al resto delle immondizie «tradizionali»: dagli ingombranti, alla carta, ai pneumatici fino alle lastre di vetro.

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Lavori sulla strada Cergneu-Monteprato Migliora l’accesso ai borghi di Monteprato e Cergneu, a Nimis. Grazie a un intervento della Protezione civile, infatti, sono stati progettati e realizzati, su istanza urgente dell’amministrazione municipale, dei lavori di messa in sicurezza dei versanti e di protezione della carreggiata nei punti ove si presentavo le maggiori criticità. Le opere, cantierate in agosto per 200mila euro, hanno interessato un tratto di 2 km e si sono rese necessarie per la continua caduta massi e sassi dai pendii, anche a causa del nubifragio del 2011. Nella parte di strada che si stacca da Monteprato, inoltre, s’è proceduto all’installazione di un guardrail, a protezione di automobilisti e persone a piedi.

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Prosnid, una nascita dopo 35 anni Era da 35 anni che la piccola comunità di Prossenicco di Taipana non festeggiava, come sempre unita, un evento del genere, pieno di gioia: la nascita di un bambino. È successo il primo agosto scorso: il pargolo si chiama Patrik ed è il figlio di Nataœa Perat e di Alan Cecutti, gestore dell’agriturismo di Prossenicco «Bez mej-Senza confini», presidente della locale pro loco, consigliere comunale, un giovane molto attivo e impegnato nel sociale. Patrik è venuto alla luce all’ospedale di Postumia, in Slovenia, e alla nascita pesava 3,190 kg. Felice la mamma Nataœa che adesso si divide col pupo tra Staro Selo, vicino a Caporetto, e Prossenicco, borgo che il piccolo Patrick ha già visitato tre volte.

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Cornappo, 25 anni di matrimonio

� � Sabato 18 agosto nella chiesa del Sacro Cuore di Cornappo di Taipana, si sono presentati Claudio e Loretta, gestori della locale trattoria «Le sorgenti», per ricordare davanti al Signore il loro 25° anniversario di matrimonio. Sulla porta di chiesa li ha accolti il diacono Leopoldo Pantarotto, che si è felicitato con loro. Non sono mancati momenti di commozione e tanti applausi, a testimonianza della sentita partecipazione dei presenti.

Con Vecchia fattoria e Casa Luskovaz l’Alta Val Torre sempre più golosa �

A Micottis si sperimenta pure la coltivazione del tartufo nero

� Paola Treppo

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al progetto sperimentale per il rilancio della coltivazione del fagiolo fiorina, promosso dal Parco Prealpi Giulie, passando per diversi allevamenti di capre e conigli fino ad arrivare, di recente, all’apertura di uno spaccio aziendale a cura della realtà taipanese di Zore lungo la statale 13 «di Uccea», a Vedronza. Così, in Alta Val del Torre, l’agricoltura e la zootecnia, in particolare di nicchia, ormai la fanno da padrone, trasformando poco a poco questo pezzetto verde della Slavia, e non senza sacrifici, in un piccolo paradiso del goloso. Cioè di chi cerca un ambiente incontaminato e prodotti naturali fatti come una volta. Non a caso da anni il Comune promuove «A tavola nell’Alta Val del Torre» per far conoscere, tra l’altro, la ricchissima e peculiare tradizione gastronomica della zona, fatta di piatti unici, come la «gramperesa», polenta con patate e farina gialla, la «ocikana», gnocchi di polenta con fari-

Carla Pizzamiglio na bianca e gialla conditi con latte, formaggi e burro fuso, lo «stak», purea di patate, fagioli e tegoline lessati, conditi con lardo fuso, e il «po¡ganik», infine, un’energetica salsiccia con latte e farina. Adesso, nel panorama di qualità della vallata, arrivano altre due interessanti novità che offrono un ulteriore motivo per visitare la zona al turista. La prima riguarda l’ampliamento e il potenziamento di quella che oggi è una piccola stalla, ricavata in uno stabile che sorge sulla via per Villanova delle Grotte. L’azienda si chiama «La vecchia fattoria» e produce, già adesso, seppure in quantità limitate, formaggi di capra, di mucca e misto capra-mucca. Il titolare, Cristian Nardulli, originario di Pontebba, già noto per le sue rinomate capacità di chef, ha deciso di investire nella zootecnia, andando a soddisfare una sua grande passione: lavorare a stretto contatto con la natura e con gli animali.

Domenica 2 settembre Lusevera riapre il museo

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l Museo etnografico di Lusevera riapre le sue porte completamente rinnovato. Per lo speciale evento, che coinvolge tutta la comunità dell’Alta Val Torre e gli amici della vicina Slovenia, il Centro ricerche culturali , realtà presieduta da Guglielmo Cerno che gestisce il museo, ha organizzato una giornata di festa per domenica 2 settembre. Si inizierà in chiesa, alle 11.30, con la celebrazione della messa presieduta dal parroco, don Renzo Calligaro. Accompagnerà il rito il prestigioso coro di Kranj e si uniranno in preghiera gli amici di Lubiana. Per l’inaugurazione, dalla capitale della Slovenia giungerà pure la professoressa di storia dell’arte Milena Ko¡uh, da sempre vicina alla comunità della valle e fortemente interessata alla sua storia, tanto da realizzare il libro «Alta Val Torre», a da promuovere una raccolta fondi per il restauro dell’organo Ka@in della chiesa di San Floriano di Villanova delle Grotte, inaugurato nel 2011. Terminata la messa, la cerimonia si sposterà innanzi il Museo etnografico. Qui si terranno i discorsi ufficiali di autorità ed esperti. «Grazie alla legge regionale per la tutela della lingua slovena – fa sapre il sindaco di Lusevera, Guido Marchiol –, l’amministrazione municipale è stata destinataria di un fondo ad hoc per realizzare lavori di impermeabilizzazione dell’immobile. Ciò ha permesso di creare un cappotto a quella che un tempo fu la latteria di Lusevera e di prevenire i danni causati dall’umidità». All’interno del museo trovano spazio, oggi, visibili, un migliaio di oggetti e documenti, testimonianza della vita di un tempo in Alta Val Torre. Grazie a un ulteriore contributo finalizzato, è stato possibile, poi, realizzare dei pannelli informativi bilingue italiano-sloveno. Si tratta di scritti tratti dal libro-diario di Alessandra Molaro Ferrari, una delle prime maestre di italiano della valle. Originaria di Casalecchio, raggiunse Lusevera nel 1916, anni in cui la scuola elementare contava un gran numero di allievi e classi. In quel periodo in valle si parlava unicamente il dialetto sloveno: nei suoi scritti, infatti, oltre a riportare dettagliatamente usanze, costumi e tradizioni di Lusevera, la Molaro Ferrari ricorda la difficoltà di insegnamento di quella che allora era di fatto una lingua sconosciuta, l’italiano. Saranno presenti alla cerimonia anche il direttore del Goriœki muzej Kromberk di Nova Gorica, Andrej Malni@, che ha curato gratuitamente il restauro dei pezzi esposti e la presidentessa dell’Istituto per la cultura slovena, con sede a San Pietro al Natisone, Bruna Dorbolò. Gli obiettivi, per il futuro, sfruttando un terzo finanziamento, sono quelli di realizzare un catalogo, un video, un portale web che metta in rete tutti i musei etnografici transfrontalieri Friuli/Slovenia, di allestire delle teche e di mantenere il più possibile aperto il museo. (p. t.)

Dopo un avvio in sordina, scorto dagli estimatori del prodotto di nicchia grazie a un piccolo cartello con la scritta «formaggio di capra», adesso Nardulli sposta la sua attività a Pradielis: un privato ha concesso una stalla più grande, tanto che sarà possibile aumentare anche il numero di mucche da allevare, insieme a quello delle capre. La scelta del cuoco è precisa: utilizzare tutti i metodi più naturali per far crescere gli animali, ottenendo latticini gustosi, nutrienti e soprattutto sani. Il progetto, sul lungo periodo, prevede anche l’attivazione di una fattoria didattica e di uno spaccio per la vendita diretta delle delizie del latte, comprese le formaggette aromatizzate. Ed è legata proprio a quest’ultimo aspetto la seconda novità agroalimentare per Lusevera: nel futuro spaccio de «La vecchia fattoria» troveranno posto anche i pro-

dotti di «Casa Luskovaz», una piccola realtà attiva sulle alture del borgo di Micottis. A scegliere di ristrutturare una casa tradizionale in questa frazione è stata la famiglia di Carla Pizzamiglio, originaria del Pordenonese ma innamorata dell’Alta Val Torre. Insieme ai parenti già ora raccoglie e trasforma lavanda, per ottenere acqua madre, essenza e olio, e alleva le api, proponendo un irresistibile «Miele di Micottis». Largo anche a preparati per la casa e per il benessere personale a base di eucalipto. In via sperimentare, infine, Carla punta sul tartufo: il pregiato tubero, del tipo nero, è stato seminato a Micottis dalla famiglia Pizzamiglio che ha dato avvio a un singolare esperimento agricolo. Se avrà successo, l’Alta Val Torre potrebbe diventare una nuova meta di richiamo per gli estimatori della ricercata «patata».

MOSTRA FOTOGRAFICA nell’ambito della festa del paese

Prossenicco ha rivissuto la sua storia recente

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a sbarra di confine è stata abbattuta «ma dobbiamo continuare a impegnarci per eliminare tutto ciò che ancora ci divide, alla ricerca costante della pace, in famiglia e tra famiglie». Così don Roberto Borlini nella sua omelia, durante la messa celebrata a Prossenicco nel giorno della festa del borgo il 5 agosto. In una chiesa gremita, con tanti emigranti rientrati nella località taipanese per le ferie estive, il sacerdote ha esortato i fedeli a non dimenticare chi, anche in passato, ha molto lavorato perché la vita e le tradizioni di Prossenicco non andassero a morire. «Non è sufficiente stare assieme: è necessario capirsi e ascoltarsi - ha detto -. Lo schiamazzo deve lasciare il posto al silenzio e alla riflessione; al saluto superficiale subentri un saluto fatto col cuore. Il momento di crisi che stiamo vivendo deve farci capire quanto sia importante il rapporto vero con il prossimo: no, quindi, ai bisticci di borgo, anche per delle banalità. Sì alla condivisione, prendendo esempio dal miracolo che Gesù fece della moltiplicazione dei pani e dei pesci». Un’omelia severa, quella di don Borlini, «per risvegliare i sentimenti e non dimenticare chi ci è stato accanto, chi ci ha dato la vita in dono e chi ci ha preceduto in questo cammino». Prossenicco ha onorato la memoria, in occasione dei festeggiamenti organizzati dalla pro loco, allestendo una mostra di vecchie fotografie del borgo in un locale ristrutturato nel rispetto dell’architettura tipica montana. Dal lavoro nel bosco fino agli anni difficili della guerra, passando per i momenti di festa comunitari tra cui l’«evento» importante che rappresentò per la popolazione l’inaugurazione della nuova corriera per il trasporto delle perso-

ne a valle. E ancora nozze, battesimi, prime comunioni e celebrazioni in chiesa o nelle vie del borgo. Le ore di svago in osteria con l’accompagnamento della fisarmonica e le istantanee in bianco e nero della vita scolastica, in una Prossenicco densamente abitata. Fotografie che, grazie ai giovani del borgo, sono diventate anche quadri da appendere in casa, per portare con sé un pezzetto di «Come eravamo una volta». In mostra anche pezzi unici concessi per l’iniziativa dalle famiglie del posto: gli abitini bianchi del battesimo, i documenti legati all’emigrazione, pagelle scolastiche, macchine fotografiche d’epoca. Per tutti visitatori una cartolina di recente stampa con i tradizionali «Saluti da Prossenicco». Oltre l’allestimento le bancarelle con i prodotti e l’artigianato tipici della zona e dell’alta Valle dell’Isonzo. � P. T.


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