Trasporto sostenibile: il progetto Ge.T.R.I.

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Il Progetto

Ge.T.R.I (Gestione Transfrontaliera

Trasporto Inerti e Rifiuti Inerti Intermodale)

rappresenta un esempio reale per il trasporto sostenibile di merci tra Italia e Svizzera

Trasporto sostenibile: il progetto Ge.T.R.I.

L'integrazione dei trasporti ferro-gomma

Nel mondo contemporaneo, la necessità di combattere il cambiamento climatico è divenuta una consapevolezza diffusa, una sfida complessa, che richiede sforzi su diversi fronti: dal progressivo minore utilizzo di materie prime fossili per la produzione di energia, all’urgenza di ripensare i processi produttivi per ridurre

l’impatto ambientale, fino alla riprogettazione dei prodotti, rendendoli più durevoli e favorendo il riuso dei componenti e degli scarti, secondo i principi dell’economia circolare.

Anche il settore della logistica e dei trasporti non è da meno nella sfida ambientale. Ma come si declina la sostenibilità ambientale in ambito logistico?

Tecnologia e innovazione sono i nuovi al-

leati in questa corsa verso un futuro sostenibile. Dai sistemi di trazione ibridi ed elettrici, che stanno rivoluzionando il panorama dei trasporti, all’introduzione di carburanti alternativi come LNG, il bio-metano e l’idrogeno, puntando alla riduzione delle emissioni e alla diversificazione energetica.

Inoltre, le filiere logistiche stanno subendo una ristrutturazione fondamen -

104 ottobre 2023 In prImo pIano
• Ing. Martina Farioli, Ing. Alessandro Creazza, Dott. Giorgio Ghiringhelli

tale, abbracciando le tecnologie informatiche più avanzate per aumentare l’efficienza, ridurre i viaggi a vuoto e i tempi di attesa nei punti di carico/scarico o in quelli di scambio modale (ad esempio porti e terminal intermodali) e sviluppando un sistema infrastrutturale efficiente, in grado di rispondere, quantitativamente e qualitativamente, alle esigenze del mercato e ridurre l’impatto ambientale. Un passo indispensabile per rendere il settore più eco-friendly e allineato agli obiettivi di sostenibilità.

Proprio il tema dello scambio modale, ossia favorire l’utilizzo dell’intermodalità ferroviaria rispetto al tutto-strada, e il miglioramento delle infrastrutture dei trasporti, sono da tempo due degli obiettivi su cui si concentrano le azioni per la politica dei trasporti in Italia.

Alcuni esempi includono il Ferrobonus, un programma di incentivi per il trasporto combinato, la Cura del ferro, un piano di investimenti per potenziare la rete ferroviaria, entrambi approvati dal Governo nel 2017, fino ad arrivare all’attuale PNRR, che si pone obiettivi come l’aumento della competitività e dell’efficientamento dei sistemi di trasporto in Italia al fine di ridurre le emissioni connesse all’attività di movimentazione delle merci.

Il trasferimento modale e l’intermodalità rappresentano una delle priorità per trasferire la merce, dal punto di origine a quello di destinazione, in modo più sostenibile ed ecologico.

Il progetto GeTRI, “Switch to a new way of transport” (successivamente rinominato semplicemente SWITCH, “cambio”, per dare l’idea del trasferimento modale di trasporto), nasce dall’idea di analizzare il trasporto transfrontaliero tra Italia e Svizzera dei materiali inerti prodotti dalle attività di costruzione, demolizione e scavo, al fine di realizzare un sistema logistico e di trasporto integrato, competitivo e sostenibile.

IL PROGETTO INTERREG ITALIA-SVIZZERA GETRI

Il progetto GeTRI (Gestione Transfrontaliera Trasporto Inerti e Rifiuti Inerti Intermodale) finanziato dal Bando Interreg V Italia-Svizzera con la programmazione 2014-2020, ovvero il programma di cooperazione territoriale europea, mira a promuovere la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale tra i diversi paesi membri dell’UE e dei paesi limitrofi, finanziato dal Fondo Europeo di sviluppo regionale. In particolare, fa riferimento all’Asse 3, dedicato alla “mobilità integrata e sostenibile”, il quale si concentra specificamente sulla mobilità, cercando di migliorare l’efficienza

e la sostenibilità dei sistemi di trasporto nelle aree coinvolte. I progetti Interreg hanno quindi avuto l’obiettivo di affrontare le sfide legate alla mobilità, come il traffico congestionato, l’inquinamento atmosferico e il cambiamento climatico, promuovendo soluzioni innovative e sostenibili per il trasporto di persone e merci. Hanno riguardato lo sviluppo di infrastrutture e servizi di trasporto più efficienti, l’uso di tecnologie green, l’implementazione di soluzioni di mobilità condivisa e la promozione di abitudini di viaggio sostenibili. GeTRI tra il 2018 e il 2021 (durata complessiva del progetto di 36

Verso un trasporto sostenibile degli inerti tra Italia e Svizzera

Il trasporto degli inerti tra Italia e Svizzera rappresenta un ambito spesso sottovalutato ma di rilevante importanza. Tra le due regioni esiste infatti uno scambio di materiali inerti (terra, pietrisco, ghiaia e residui da demolizioni) pari a circa il 30% del traffico transfrontaliero totale. L’Italia esporta verso la Svizzera inerti vergini per il settore edile, mentre in senso contrario vengono trasportati rifiuti inerti, per un totale di 1,8 milioni di tonnel -

mesi) ha posto l’attenzione sul miglioramento della mobilità nelle zone transfrontaliere attraverso iniziative mirate alla pianificazione strategica e sostenibile dei sistemi di trasporto merci e in particolare degli inerti (sabbia, ghiaia, etc.) e rifiuti inerti (C&D), cercando di:

– Ottimizzare il trasporto di inerti vergini dall’Italia alla Svizzera e rifiuti inerti dalla Svizzera verso l’Italia;

– Valutare e valorizzare un sistema intermodale che prevede l’integrazione del trasporto su gomma e ferrovia; – Ridurre le emissioni di CO2 e le esternalità legate al traffico stradale. Questi i partner di progetto: Repubblica e Cantone Ticino; Provincia di Varese; Regione Lombardia; SBB CFF FFS Cargo; LIUC Università Cattaneo; ARS Ambiente; Provincia di Como.

late (sulla base dei dati forniti dall’Agenzia delle dogane della Svizzera, il flusso di materiali inerti e rifiuti inerti tra Italia e Svizzera è stato, nel 2020, pari a 1,8 milioni di tonnellate, di cui 1,2 milioni di inerti vergini esportati dall’Italia alla Svizzera e circa 600 mila di rifiuti inerti da Svizzera a Italia). Attualmente il trasporto viene effettuato prevalentemente attraverso il sistema stradale, per un totale di circa 120.000 veicoli all’anno (con portata massima di 16 tonnellate/veicolo), che tendono a concentrarsi su pochi corridoi transalpini, generando inquina -

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mento dell’aria, inquinamento acustico e consumo energetico.

Questa preferenza modale di trasporto è principalmente motivata dal basso valore della merce trasportata, che comporta, da un lato, un notevole impatto dei costi di trasporto sul prezzo finale e, dall'altro, una limitata estensione dell'area su cui sono distribuiti i punti di origine/destino (es. le cave), ristretto a poche decine di chilometri. Il progetto GeTRI ha voluto indagare nuovi strumenti e modalità di programmazione e gestione del trasporto degli inerti attraverso l’integrazione del trasporto su gomma con quello ferroviario al fine di ottimizzare la logistica e ridurre gli impatti di quest’ultima sull’ambiente: traffico, emissioni inquinanti (PM, NOx) e climalteranti (CO2) e rumore dovuto al trasporto inerti e rifiuti inerti, con ricadute positive sul territorio anche in termini di competitività delle aree coinvolte. Attraverso un progetto pilota, che ha coinvolto aziende italiane e svizzere di trasporto, estrazione e gestione dei materiali inerti, è stata verificata la fattibilità tecnica del trasporto intermodale degli inerti tra le due regioni, la quale ha dimostrato la possibilità di ridurre sensibilmente le emissioni inquinanti e delle altre esternalità di trasporto (incidenti, congestione, rumore). Nonostante il miglioramento ambientale, l’aspetto economico, ovvero il differenziale di costo, rimane tuttavia significativo. La fattibi -

Figura 1 - confronto tutto gomma e gomma-ferro - test pilota

lità economica di questo tipo trasporto dipende da un mix di fattori:

• ridefinizione dei costi ferroviari e attenta “limatura” di ogni voce di costo;

• internalizzazione anche parziale dei costi delle esternalità del trasporto su strada;

• forme d’incentivazione dello switch modale per raggiungere il break-even tra tutto-strada e trasporto intermodale;

• gestione semplificata delle formalità doganali in CH e IT e digitalizzazione documenti;

• sincronizzazione degli orari fra gli attori coinvolti.

È necessario quindi passare dalla scala pilota alla scala industriale per valutare in modo più completo tali fattori e aumentare l’interesse degli attori coinvolti (trasportatori, gestori di impianti, imprese di costruzione, proprietari di raccordi, ecc.) affinché si generino sinergie che permettano di superare anche questa barriera. Proprio su quest’ultimo aspetto si è concentrata l’attività 2023: promuovere e condividere i risultati del progetto per incentivare il trasporto intermodale.

La propensione degli stakeholders allo switch modale

È stato condotto uno studio per capire quale sia la percezione dell’impatto ambientale del trasporto su gomma tra i

principali attori nella filiera del trasporto inerti e la loro propensione allo switch modale. Per raggiungere tale obiettivo è stata sviluppata una breve survey, pubblicata online, per mappare quelle che sono oggi le principali aree critiche per l’adozione del trasporto intermodale nel trasporto degli inerti. Il questionario ha voluto indagare i vantaggi e svantaggi dell’adozione del trasporto intermodale, i possibili sviluppi futuri e i fattori abilitanti che consentirebbero una diffusione su larga scala del passaggio da gomma a ferro per il trasporto degli inerti.

Le prime domande della survey sono servite per definire le caratteristiche del campione di indagine classificando la tipologia dei rispondenti. Al sondaggio online hanno risposto per il 40% Enti pubblici e Associazioni, 20% Produttori di inerti vergini e Cave, 20% Aziende di smaltimento o riciclo e un altro 20% autotrasportatori. Altri due fattori interessanti riguardano la categoria merceologica e il fatturato aziendale: il campione dei rispondenti è composto al 100% dalla categoria merceologica sabbia e pietrisco e da aziende di piccole dimensioni (fatturato <10 milioni €).

Analizzata la struttura del campione la survey ha voluto indagare quali fossero, secondo gli stakeholders, i fattori da valutare nella scelta dello switch modale. Al primo posto, uno dei fattori considerato più importante per passere dalla modalità di trasporto dei materiali inerti da

Costo del trasporto EUR/t CHF/t Costo del trasporto tutto strada 17,53 19 Esternalità tutto strada 7,51 8,14 Totale tutto strada 25,04 27,14 Costi trasporto intemrodale 28,03 30,38 Esternalità intermodale 3,42 3,71 Totale intermodale 31,45 34,09 Differenza tra EUR/t intermodale vs tutto-strada 6,41 6,95 PER AGEVOLARE IL CAMBIO MODALE SERVONO POLITICHE PER RIDURRE LA DIIFFERENZA DI COSTO TRA I DUE METODI 106 ottob RE 2023 In prImo pIano

Figura 2 Categoria rispondenti Figura 3 Fattori abilitanti switch modale gomma-ferro

gomma a ferrovia è il costo (media voto importanza 4,8 su 5). L’aspetto economico risulta di fondamentale importanza per gli attori della filiera; quindi, per agevolare il cambio modale sarà necessario intervenire attraverso politiche migliorative e incentivi per colmare la differenza di costo tra i due metodi di trasporto. A seguire troviamo poi in ordine, dal più importante: Affidabilità del trasporto e Sicurezza del trasporto, Qualità del servizio e Impatto ambientale, ed infine all’ultimo posto la velocità del trasporto. Allo stesso modo è stato chiesto di identificare e valutare quali potessero essere le principali criticità, gli svantaggi, per effettuare lo switch modale. Al primo posto tra le preoccupazioni dei rispondenti alla survey troviamo al primo posto la mancanza di sistemi infrastrutturali adeguati. Al secondo posto tra gli svantaggi di uno switch modale ci sono la velocità di trasporto, i tempi di attesa e il costo maggiori per un trasporto intermodale gomma-ferro rispetto ad un trasporto tutto gomma. Infine, vengono considerati criticità la mancanza di collaborazione tra i soggetti della filiera e l’affidabilità del trasporto intermodale.

La propensione degli stakeholders allo switch modale

Per rispondere alle criticità rilevate e soprattutto cercare un modo per incentivare la collaborazione tra gli attori coinvolti nel trasporto degli inerti, nel 2023 è stato avviato un tavolo di lavoro con stakeholder da Svizzera e Italia, e in particolare della Regio Insubrica (Regione Lombardia e Canton Ticino) ovvero l’area maggiormente caratterizzata dal trasporto dei materiali inerti, che ha portato alla bozza di revisione del protocollo di coordinamento intitolato: “Intesa di coordinamento transfrontaliero per la gestione dei materiali inerti tra la Regione Lombardia e il Cantone Ticino” del 2015. Infatti, nell’ambito delle attività di diffusione/capitalizzazione dei risultati raggiunti dal progetto, ARS ambiente e Università LIUC hanno attivato una serie di iniziative per l’individuazione dei soggetti

sia italiani che svizzeri da coinvolgere nel Tavolo e per la facilitazione nella costruzione di un percorso di affinamento del Protocollo, coinvolgendo, oltre ai partner di progetto, anche la Direzione Generale Infrastrutture Trasporti e Mobilità Sostenibile di Regione Lombardia, ARPA Lombardia, la Regio Insubrica, ANCE Lombardia, ANEPLA e Mercitalia Logistics (Gruppo FS).

Il tavolo ha lavorato quindi nella prima metà del 2023 aggiornando il Protocollo 2015, che il gruppo di lavoro porterà all’attenzione degli organi di governo e, nello spirito del progetto, consentirà una gestione trasparente e semplificata del trasporto intermodale degli inerti tra le due aree. Il protocollo sarà un primo passo che consentirà la diffusione su larga scala del passaggio da gomma a ferro per il trasporto degli inerti identificando procedure condivise per affrontare le sfide emerse.

40% 20% 20% 20% A quale categoria di stakeholder appartiene la sua azienda
pubblico/Associazione Servizi di autotrasporto inerti Produttore di inerti vergini/Cava Riciclo/Smaltimento inerti
0 1 2 3 4 5 Costo del traporto Velocità del trasporto Qualità del servizio Impatto ambientale Sicurezza del trasporto Affidabilità del trasporto Livello di importanza 4,8 3,8 4,2 4,2 4,4 4,4 4,6 4,8 4,6 4,2 3,6 0 1 2 3 4 5 Disponibilità di sistemi infrastrutturali adeguati Velocità del trasporto e tempi di attesa Costo del trasporto Collaborazione tra i soggetti della filiera Affidabilità
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Ente Figura 3 Criticità switch modale gomma-ferro
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