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Tra gioco e azzardo
SI FA PRESTO A DIRE GIOCO, QUANDO SI TRATTA DI INTRATTENIMENTO: MA È SEMPRE MEGLIO SPECIFICARE SE SI TRATTA DI PURO GAMING, PER DIRLA ALL’INGLESE, OPPURE DI AZZARDO, CIOÈ GAMBLING. UNA DIFFERENZA NON PROPRIO SOTTILE CHE DIVENTA CENTRALE NELLO SVILUPPO FUTURO DEL SETTORE E NELLA SUA REGOLAMENTAZIONE.
dove i fantasy sports hanno contribuito all’apertrtura del mercato legale di scommesse sportive, rendendole popolari, se non altro, con una formula ibrida e approfittandosene della situazione regolatoria.
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all’interno dei 45 minuti di discussione “live”, e negli altri due incontri remoti che sono seguiti. E non sarò in grado di esaurirlo neppure in questo articolo. Già nella definizione del tema si evidenzia la sua ambiguità. È più facile esprimerlo in inglese, dove almeno esistono due parole diverse per distinguerli: gaming e gambling, anche se sono scambiati ogni volta, nella ricerca di una denominazione più leggera, e quindi accettabile, offerta dalla parola gaming. Un simile scambio applicato più o meno liberamente ha luogo in italiano tra gioco e gioco d’azzardo, ma vista la mancanza di due parole separate, mi pare che l’ambiguità linquistica rifletta ancora di più l’ambiguità generale tra dui tipi di gioco.
Ma quella stessa ambiguità liguistica si estende anche sugli altri aspetti, soprattutto quelli regolatori, che offrono sia vantaggi che svantaggi. La mancanza di chiarezza sullo status regolatorio da una parte sottopone ai possibili repercussioni e ai danni imprevisti nel caso di interpretazione opposta a quella assunta, mentre dall’altra parte apre la porta alla sperimentazione e, possibilmente, introduzione di modelli innovativi.
Ewa Bakun | Direttore delle strategie sui contenuti per Clarion Gaming dal 2018, è nel gruppo da oltre 13 anni, dove ha ricoperto i ruoli precedenti di head of content, event director focalizzati sul gaming e di programme manager.
Ne abbiamo osservato un esempio negli Stati Uniti,
I giochi tradizionali di casinò senza dubbio dominano e sono sempre la scelta preferita della maggioranza dei consumatori. Sono anche la fonte principale di reddito per gli operatori. Ci potremmo allora chiedere: perchè preoccuparci dei formati ibridi del gioco che al solito sono piuttosto di nicchia e di mera esplorazione e non interessano al target del gioco d’azzardo d’oggi? Perchè tanto interesse su questo tema? La risposta è opresto fornita: per assicurarsi la rilevanza del prodotto nel futuro. Giovani generazioni di consumatori crescono con i videogiochi e sono abituati al gioco in cui possono usufruire e perfezionare le loro abilità piuttosto che lasciare il risultato puramente alla sorte. L’introduzione degli elementi che permettono dei vari livelli dell’abilità nel gioco d’azzardo è uno dei principali modi di sperimentazione per renderlo più attraente ai nuovi tipi di consumatori, che magari in futuro migreranno al mondo d’azzardo, ma oggi pagano per il loro divertimento altrove. Ma non appena si inseriscono le abilità nel gioco, verrà messa in discussione l’integrità dal punto di vista regolatorio, soprattutto se è difficile stabilire il confine in modo ovvio e chiaro tra l’abilità e l’azzardo. Forse ci vuole una nuova definizione dell’azzardo, si sono chiesti i membri di Ampersand, che aiuti meglio a fare la distinzione dal gioco puro, per esempio: vantaggio della casa (house advantage), scambio di soldi (money exchange) o livello di abilità (skill level). Queste domande vengono poste perchè c’è una sperimentazione che supera i limiti per creare qualcosa di nuovo ed innovativo. In fin dei conti si tratta di innovazione: quindi nonostante le ambiguità, l’abbracciamo, se ciò significa avere un progresso e una prospettiva a lungo termine, di cui parlo così spesso in questa rubrica. Ma sempre che tutto avvenga in modo conforme alle regole.
Questa volta vorrei parlarvi di seduzione e di amore. Non mi addentrerò nei meandri pericolosissimi del sentimento profondo che unisce le persone, che porta due individui a decidere di legare le loro esistenze con la convinzione, ma preferirei dire speranza, che sia per sempre. Però faremo alcune considerazioni sull’amore in altre forme, ovviamente in chiave retail.
Per sempre: è un concetto di grande bellezza e forte fascino, ha dentro di sè la determinazione di una volontà superiore in grado di contrastare le avversità e mantenere immutata nel tempo una dimensione di benessere ed armonia.
Ma noi siamo gente pratica, sappiamo che per sempre ormai non ci sono più nemmeno i diamanti, così come matrimoni e relazioni, figuriamoci l’amore per un prodotto o un servizio. La fedeltà di marca si compra a suon di promozioni, omaggi e raccolta punti, anche e soprattutto nel nostro settore, gambling o amusement che sia.
Ma allora perché spendere energie per far innamorare i nostri clienti?
Perché oggi più che mai l’offerta tende a essere uniformata, omologata, appiattita, così come le azioni promozionali di cui sopra. La differenza, incredibile ma vero, la fa “l’amore”, in maniera meno poetica diremo l’empatia che si riesce a creare tra Noi e Loro.
Noi, la nostra offerta, la struttura, il personale, la nostra capacità di comunicare, e Loro, i nostri clienti, con le aspettative e il desiderio di vederle soddisfatte, prima fra tutti quella di essere considerati speciali. Non sono nemici, polli da spennare, un male necessario grazie al quale paghiamo le bollette a fine mese, ma compagni di avventura, che tanto più sapremo coinvolgere, tanto più si legheranno