New Entry Magazine - Edizione di Brescia del 30 Settembre 2022

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New Entry il Giornale della Gente New Entry Magazine BRESCIA - MANTOVA - CREMONA Fondato nel 1994www.newentrymagazine.it Clair fashion&dance via Deretti 89/91 25013 Carpenedolo (Bs) tel. 030 969 87 15 cel. 338 244 51 93 info@clair.it Gran Galà Dance Shoes Grangaladanceshoes www.clair.it/ecommerce/ SPECIALE SCUOLE DI BALLO: BUONO SCONTO DI 20 € PER GLI ISCRITTIAnno 28N°11 del 30/09/2022www.newentrymagazine.itredazione@newentrymagazine.itPer la tua pubblicità: 347.73.52.863 Gianluca Boffetti Sfoglia l’edizione digitale www.newentrymagazine.it IN BREVE.. pag. 6 Amare pag. 19 Ultimi giorni pag.22 Marone (Bs) pag.34 Archimede pag.40 Storia di Togo pag.51 Miss New Entry Qualità, Professionalità e Assistenza al servizio del cliente Ampio showroom Stile e cura dei dettagliGOTTOLENGO (BS) - Via Brescia, 23 Tel. 030 95 17 665 - www.rizzardiceramiche.it

GENTILEZZA

Dall’adolescenza andiamo in cerca di una persona da ama re, da stringere forte a sè o semplicemente di avere qual cuno accanto, un amico o un amica con la quale scambiare qualche chiacchiera. Sembra quasi che abbiamo paura a ri manere soli. E forse, nell’inconscio, è possibile che sia così. Insomma, cerchiamo compagnia. Cerchiamo di non essere soli, cerchiamo di affrontare la vita scaldandoci al calore di qualche affetto. L’amore, in qualunque forma si presenti, è l’ossigeno che ci tiene in vita, che ci nutre, ci consola. Stamattina ho in testa una frase -di ignota provenienza- che ho visto circolare spesso su Facebook. Dice più o meno così: ”quando incontri una persona, sii gentile con lei. Dietro, c’è sempre una storia che non conosci”. Ecco, mi piace pensare che si possano gettare nel mon do semi di gentilezza. Ne abbiamo bisogno tutti. Abbiamo bisogno di incontrare sguardi benevoli, di incrociare gesti quieti e non aggressivi. La vita è difficile, non ce la possia mo fare da soli. Ogni scambio di calore, ogni sorriso, ogni gesto gentile è una boccata d’ossigeno, un sostegno, una consolazione. Non è vero che un sorriso costa poco. Ci sono giorni in cui costa molto: richiede di uscire da se stessi, dai propri pensieri, dai propri stati d’animo; richiede lo sforzo di guardare un altro essere umano con interesse. È più facile essere nervosi, indifferenti, arrabbiati. Eppure, la gentilezza

una medicina che cura anche i nostri animi feriti, molto

dello sfogo di rabbia.

Gianluca Boffetti
02 Decreto del Presidente del Tribunale di Bergamo n°21 del 09/03/2000 Editore e Direttore Responsabile: Gianluca Boffetti Direttore Onorario: Michele Cortinovis Redazione: Stefano G. - Giorgio M. Sede: Brembate di Sopra (Bg) Via Tresolzio n° 48 Info pubblicità: Tel.347 73 52 863 Quindicinale d’informazione sociale e culturale a distribuzione gratuita NEW ENTRY MAGAZINE il Giornale della Gente www.newentrymagazine.it New Entry Magazine il giornale della gente New Entry Magazine Boffetti Gianluca newentrymagazinelombardia New Entry Television Anno 28 - N°11 del 30/09/2022 PER LA TUA PUBBLICITÁ Tel. 347 73 52 863 redazione@newentrymagazine.it
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C’è una frase che mi sento ripetere più o meno tutti i giorni: “non mi sarei mai aspettato/a di vivere questo”. La vita, nel bene e nel male, giunge in forme inattese. Spesso, non gradite.

E il vissuto con cui mi confronto quotidianamente è proprio quello del sentirsi imprigionati in condizioni non volute. Per questo penso spesso alle statue dei Prigioni di Michelangelo. Quelle immagini con tinuano a parlarmi della fatica di ogni vita, di quan to siamo imprigionati in materia che ci trattiene e ci toglie libertà. Da lì, strade diverse sono possibili, dal rimanere fermi al cercare -in vari modi e tempi- di andare oltre il limite, di limare la linea di confine. Lo scolpire di Michelangelo dava forma togliendo:

metafora di vita.

Quanta fatica, quanta pena, quanto lavoro… Quando si sentono i vincoli della pietra che impri giona le nostre vite, le nostre potenzialità, o i colpi dello scalpello che sbaglia e rovina qualcosa di fi nito o che sembrava tale, è difficile reggere l’urto. Ha da passà ‘a nuttata. E sembra non passare mai. Lavoro per aiutare le persone a cercare gli stru menti utili per vivere quelle lunghe notti dell’anima. E magari, per far sì che da quelle notti riescano a tirare fuori qualcosa di significativo. E lavoro per me, per le mie notti dell’anima. Ciò che riusciamo a fare di quelle notti è l’opera della nostra vita. sguardiepercorsi

PENSIERI E PAROLE MAI MI SAREI ASPETTATO... 03 Pasta fresca, Gastronomia di carne, pesce e verdure, rivendita pane, latte, formaggi, salumi e vini. Via Bergoma,7 - Loc. Fusetto - CARPENEDOLO (BS) Si accettano prenotazioni Tel. 030 969462 Cell. 339 22 38 485

BERE UN BICCHIERE DI LATTE È DIVENTATO UN LUSSO?

Volge in spuma l’ora, si fa densa, buia, impene trabile. Serotini pensieri, solerti, dappresso fanno da spola ad infiniti passaggi dalla luce all’ombra. Meriggio non dissimile dai mille che va’ consu mandosi nel complicato intrico di giorni uguali e diversi. Una donna, canuta, volto segnato da rughe profonde, braccia appese lungo i fianchi, veste sottile irrorata di fiori passi, dritto negli occhi mi fissa, il dito punto come a voler puntualizzare una questione di estrema delicatezza, importanza. Allineati i prodotti sugli scaffali, in bella vista invi tano all’acquisto.

Hanno vesti colorate, scritte sgargianti, sapori eso tici, al tatto alcuni paiono essere di seta.

Alla mente ritorna il personaggio di Italo Calvino, l’amato Marcovaldo, i suoi misfatti, disgrazie, in particolar modo, data la miseria in cui la famiglia viveva, il diletto di concedersi obbedendo alla vo glia cieca di riempire il carrello della spesa sino all’orlo, uno per ogni componente della famiglia assaporando anzitempo sapori e sofficità che mai avrebbero sentito per poi, poco prima di giungere alla cassa, riporre con grazia e solerzia ogni cosa al proprio posto rimirando infine, con sguardo compunto, la magrezza di una spesa troppo cau ta. La signora il cui stupore arresta il passo, osa proferire parola, riempire l’aria di poche parole il

cui sapore sono macigno e desolazione. “Mi scusi signora” chiede” .. bere una tazza di latte è diventato un lusso? Vede questo latte, due gior ni fa costava 15 centesimi in meno, guardi oggi, sfiora l’euro ….”. Asserisco, senza neppure avere il tempo di riflet tere, presa così alla sprovvista, mi permetto di po sarle una mano sull’ossuta spalla rassicurandola, dicendole che la politica è balorda e meschina pur tuttavia di non preoccuparsi poiché a breve ogni cosa si sistemerà. Si fanno piccoli, a fessura, gli occhietti di un colore indefinito; scuote la testa e s’allontana, rapita da chissà quali astrazioni. Per qualche istante l’inseguo con lo sguardo poi il rumore si fa caos, confusione, gesti affrettati.

Più tardi, confrontandomi in famiglia, narrando l’accaduto, trovo condivisione e preoccupazione comune per l’aumento incondizionato ed insensato dei prodotti di prima necessità.

Nel frattempo i canali televisivi sono invasi da po litici incravattati che imbrattano pareti di sterco, seminano menzogna, irrispettosi, si fanno belli, generosi, comprensivi, promesse che svaniranno al sorger del sole. Ticchettìo rapido di tempo che avanza, inghiotte, deruba, osa gettare un richiamo d’allarme: “Dove ci stanno portando? Cosa ne sarà di noi? Quale triste destino ci attende? “

Ed ancora: “la vita sotto il sole è forse solo un so gno o è l’apparenza di un mondo davanti a quello che sento, vedo ed odoro?”.

Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste

04 PENSIERI E PAROLE NEW ENTRY POINT MONTICHIARI (BS) - Via Brescia, 132 Tel. 030 96 25 63 bricoinmontichiari@gmail.com

Cosa vuol dire amare qualcuno?

Cosa vuol dire essere innamorati di qualcuno? Cosa vuol dire dare il tuo cuore in mano a qual cuno?

AMARE

A-M-A-R-E. Verbo della parola AMORE AMORE A-M-O-R-E

Da ragazza di 15 anni non posso sapere cosa sia il vero amore, o cosa voglia dire amare qualcuno.

O forse potrei saperlo.Sul dizionario, amare vuol dire:

• Provare amore, affetto per qualcuno, volergli bene: a. la famiglia, i figli; anche di animali.

• Provare un trasporto sentimentale e sensuale verso qualcuno, esserne innamorato.

Essere innamorati. Io da bambina ho sempre pensato che trovare l’amore era come nei film.

Ti innamori e poi vivi una favola, felice e contenta. Nessuno, però, aveva mai parlato di starci male. Come da bambini si hanno le prime cotte, anche io ne ho avute, ma tutte cotte irrilevanti, prive di significato. E così alle medie.

Sentivo molti miei compagni parlare di fidanza te e di fidanzati e dell’amore, ma io non sapevo

cosa volesse dire. Pensavo che sarebbe stato bello, visto che tutti ne parlavano con gli occhi luccicanti. Finché non è capitato a me.

Preavviso che sono sempre stata una ragazza difficile da gestire per il mio carattere abbastanza diffidente e che facevo amicizia raramente.

Poi, un giorno, ho incontrato lui.

Era di un anno più grande e, non so come, è riu scito a entrarmi dentro.

E ogni volta che qualcuno nominava il suo nome, sentivo dentro lo stomaco qualcosa.

Ma era tutto così strano, perché nessuno mi ave va mai fatto quell’effetto.

Poi, un giorno, quella persona mi ha mandato un

AMARE (A-M-A-R-E) PENSIERI E PAROLE 06 CARPENEDOLO (BS) - VIA BERGOMA (Zona Fusetto) - Tel. 030 96 97 038 GELATO, TORTE E SEMIFREDDI DI NOSTRA PRODUZIONE Gelateria Dolce Fiore

messaggio e penso che sia stato consapevole di ferirmi. Quindi, come le migliori storie d’amore non raccontano, stai male.

Quando quella persona per te importante (di una certa importanza) ti fa sentire male, per te non c’è niente di peggiore.

Inizi a credere a delle cose a cui prima non avre sti mai pensato di credere.

Dubiti di poter amare ancora. Pensi di cadere in basso.

Di non poterti più rialzare. Stai male, non lo nego.

Non sarebbe la verità e io, al contrario delle fan tastiche storie d’amore dei film, dico la verità sul le relazioni. Sui sentimenti.

Ma comunque vada, per quanto stai male, per quanto piangerai, un giorno quel dolore passerà. Si, fidati, passerà.

Perché tutto è momentaneo; anche il dolore. E piano piano, da sola o con qualcuno, guardare quella faccia non ti farà più stare male.

Quindi, cosa vuol dire AMARE qualcuno?

Vuol dire dare tutta te stessa ad una persona, giusta o sbagliata che sia. Non sei tu a decidere di chi innamorarti, ma lo fa il cuore (e spesso non ascoltando quello che dice la testa)

Cosa vuol dire essere innamorati di qualcuno?

Pensare a quella persona notte e giorno.

Pensarla quando parte una canzone o quando qualcuno gli assomiglia. Pensarla quando c’è qualcosa che inizia con la sua stessa iniziale. Mettere qualcosa e pensare se gli piacerà. Sperare che quella persona non ti faccia soffrire. Cosa vuol dire dare il tuo cuore in mano a qual cuno? Sperare che quel QUALCUNO non te lo rompa, ma che te lo tratti con cura.

Questo vuol dire AMARE.

Questo vuol dire essere INNAMORATI. Ma, ehi! Io ho solo 15 anni e forse, come tanti dicono, io non so niente dell’amore.

Eleonora Valeggi

“Il fanciullo”

Malinconico guardar l’orizzonte, il cielo infinito, il pensare coglie l’istante, immaginar il viso ed il sorriso raggiante, lacrime di gioia, scambiar con sentimento, a percepir festa, senza l’esser qui a sentir l’animo accarezzar il cuore. Dolce sollievo, a lasciar l’impronta ben visibile al fanciullo lasciato solo, a sradicar tristezze, cercando nell’infinito, ogni tuo respiro.

“Nuova alba”

Tanti frammenti di lei volano in quelle emozioni, sensazioni che travolgono l’orizzonte dello sguardo, lasciarsi andare per farsi sostenere dal suono del vento, con armonia di note e colori come tempesta di gocce colorate sfioro l’infinito di una nuova alba

Bgm Ed è Poesia Scalvini Roberta
PENSIERI E PAROLE Ed è Poesia
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“Ho 51 anni, un cancro nel curriculum della vita, libri, serie e film nel curriculum del lavoro. Sono la mamma di un ragazzo a cui ho dato giorni e notti affinché sentisse che nel suo autismo ci fosse un grande valore aggiunto.

Sono stati anni difficili. No, durissimi. Perché ho corso da sola, non mi sono voluta accontentare di amori di plastica e così in testa alle mie guerre ci sono sempre stata io, da sola. Circondata, ma sola. E se mi guardo oggi senza trucco e senza trucchi sento di volermi un gran bene”.

Sabrina Paravicini
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MEZZEMANICHE CON CREMA DI ZUCCA, TALEGGIO E PANCETTA AFFUMICATA CROCCANTE

Ingredienti per 5/6 persone

500 grammi di pasta (ho scelto le mezze maniche ) Mezza zucca mantovana

150 grammi di Taleggio

150 grammi di pancetta affumicata a fette sottili Olio EVO , sale , pepe

Rosmarino e uno spicchio d’aglio

Preparazione ricetta

Sbucciare la zucca, tagliarla a piccoli pezzi e racchiuderla nella carta stagnola.

Passare la zucca in forno a 180° per la cot tura. (circa 30 minuti). Questo passaggio dovrà essere fatto molto anticipatamente rispetto alla preparazione del piatto di pasta.

Cuocere la pancetta in una padella antiaderente fino a renderla croccante. Mettere a cottura la pasta in acqua abbondante salata.

In una padella mettere olio , uno spicchio d’a glio e un rametto di rosmarino, rosolare legger mente. Aggiungere la zucca ben schiacciata

resa a purea, se occorre aggiungere un poco di acqua. Spezzettare il Taleggio e inserirlo nel sugo sciogliendo sempre a fuoco basso, togliere l’aglio, salare e pepare.

Versare poi la pasta e mantecare bene pa sta-sugo. Nel mio piatto ho aggiunto una parte di pancetta tagliata a piccoli pezzetti diretta mente nel sugo ed altre fettine direttamente sul piatto prima di servire.

Dal blog: www.cucinarecreare.it A presto, Anna

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GUSTO A TAVOLA

ATTIMI

Ferma in auto al semaforo, nella nebbiosa aria mattutina vedo un bambino attraversare di cor sa la strada, tirandosi dietro la sua cartella for mato trolley. Un’aria di Vivaldi riempie di armo nia lo spazio intorno a me: vita quotidiana che scorre, ma per un attimo lo sguardo che coglie quel frammento di vita si fa poesia.

A volte accade.

Il quotidiano -nella sua normalità- risuona di bellezza, di intensità, di un po’ di meraviglia.

È un bambino come tanti che corre verso la scuola. Eppure per un attimo mi fa restare a bocca aperta, stupita, perché per quell’attimo l’immagine quotidiana ha cantato.

A volte succede. Quell’intensità dura poco, ma lascia dietro di sé una perdurante quieta felicità. sguardiepercorsi

Stiamo guardando un atlante di astronomia con un bambino di cinque anni. Il Sole è la sua debolezza. Osserva attentamente le illustrazio ni, mi fa domande, commenta. Gli spiego, che dopo molti anni il Sole si spegnerà. E’ visibilmente turbato, ma solo per un attimo. Subito dopo mi dice con un tono che non am mette obiezioni, chiaro e categorico: -Lo sai, un Sole si può anche spegnere ma ce ne sono tanti altri. Incredibile! Così vero e così giusto. Un bene può anche essere distrutto, calpesta to nel fango, ma il Bene sopravvivrà; possono spezzare le ali di un sogno, ma i Sogni avranno sempre la capacità di volare; potranno sputare in viso una verità per privarla dalla sua sacra lità, ma la Verità splenderà per sempre con la sua purezza cristallina; si può sciogliere come neve al sole una speranza, ma la Speranza è indistruttibile. Si può anche sradicare un albero, rimane la foresta, calpestare un fiore ma intorno un mare di fiori. Peccato, che noi, adulti, abbia mo perso da tempo la capacità di percepire ciò che per i bambini è naturale, spontaneo. Forse perchè abbiamo perso la purezza dello sguardo, la bontà dell’anima infantile e la capacità di ve dere con il cuore.

“Un Sole può anche spegnersi, ma nell’Universo ci sono tanti altri soli, il Sole non finirà mai”

IL SOLE PENSIERI E PAROLE
PENSIERI E PAROLE 10
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“Io e Marley” di John Grogan

Questo romanzo sicuramente piacerà tantissi mo a chi ha un animale domestico però io mi permetto di consigliarlo anche a chi non ama i cani (e anche i gatti) perché, magari, potrebbe ricredersi e cambiare idea su questo argomen to. Questo libro ha commosso in America circa 3.000.000 di lettori e credo anche una bella quantità in Italia seppur non sappia con esattez za il numero.

Il romanzo racconta, alla perfezione, la vita di un cane (Marley) con la sua famiglia (i Grogan).

John Grogan, lo scritto re, è un giornalista che ha vinto diversi premi e alcuni assai prestigio si come, ad esempio, il “Press Club’s Consu mer”. L’uomo vive con la moglie e i loro tre figli in Pennsylvania negli Stati Uniti d’America.

Questo è il suo primo li bro ed ha avuto un enor me successo di pubblico, come detto, e ciò è do vuto sia alla simpatia ma pure a un pizzico di tristezza che ci accompagna durante la lettura. Forse, anzi sono sicura, che questo libro sia di ventato un best seller perché Marley è grosso, forte e un po’ pazzerello e noi lo amiamo pro prio per questo e sicuramente chi ha un cane si riconosce alla perfezione in questa storia fino all’ultima pagina.

Grogan precisa che se non fosse stato per i suoi genitori, il libro non sarebbe mai uscito perché ha imparato da sua mamma l’arte della dialetti ca e perché è stato suo papà a prendergli il suo

primo cane quando era piccolo.

Il padre è morto proprio poco prima che il li bro uscisse nelle librerie però l’autore è felice di essere riuscito a leggere al genitore qualche capitolo del libro e il sorriso che l’uomo faceva al figlio quando lo sentiva leggere quelle pagine Grogan Junior non lo scorderà davvero mai. Alcuni commenti circa il libro: “People”: Un’e silerante tributo a 35 kg di lealtà, amore e obbe dienza” ;“Usa Today”: Un must per gli amanti dei cani; “New York Times”: Spiritoso e tenero come un bigliettino affettuoso: l’autore descrive il suo protagonista con umori smo e affetto impareg giabile; “Philadelphia In quirer”: Un narratore nato Grogan arriva al cuore profondo del rapporto tra animale e uomo e la lista potrebbe proseguire an cora però mi fermo qua. Giusto un piccolo riassunto: John e la moglie decidono di prendere un cane per “esercitarsi” al ruolo di genitori e credono che il riuscire a se guire un animale domestico sia il modo migliore per imparare a essere dei bravi mamma e papà. Però non pensano, o più probabilmente non sanno bene, cosa sia effettivamente l’adottare un cane. E’ un bel impegno da non sottovaluta re e non tarderanno ad accorgersi di cosa esso comporti …. Marley è un bellissimo e morbidis simo labrador beige o giallo che nel giro di poco diventa gigantesco. E’ un vero e proprio uraga no che distrugge un po’ tutto quanto gli capita

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sotto mano o meglio sotto i denti e tra le zampe. Rompe le zanzariere delle finestre o sbava a di smisura su chiunque gli capiti a tiro, mangia di tutto perché qualsiasi cosa lo attira come, ad esempio, pure i gioielli.

Una volta poi scappa da un bar tirandosi ap presso il tavolino del locale e, sinceramente, in questo mi sono rivista anch’io perché con uno dei miei cani è capitato pure a me e non vi dico la vergogna che ho provato, ma penso che sia stata la stessa che ha provato Grogan.

Nel libro si racconta di come Marley sia un ter remoto alla scuola di addestrameto cinofilo e di come il veterinario non sappia più “che santo votarsi” per renderlo un po’ più tranquillo e mansueto. Ma nonostante ne combini “di tutti i colori” è, davvero, pieno d’amore per tutta la sua famiglia umana.

E’ attaccatissimo a ogni singolo membro della famiglia Grogan e altrettanto loro a lui.

Per i bambini è un insotituibile compagno di gioco. Infatti è proprio grazie a questo suo modo d’essere se riesce sempre a riconquistare il loro affetto (anche se in alcuni casi sembrerebbe una missione impossibile).

Perché tanto è usuberante così come leale e allegro e difatti queste sono le sue armi vincenti come di qualsiasi altro quattro zampe.

Questo libro è una storia vera e reale di “una persona non umana” che è però più umana di tanti “veri” umani.

Marley ha condiviso con i Grogan momenti belli e brutti e loro con lui fino alla fine… quando arriverà il momento di salutarlo per sempre…

E’ certamente un commovente esempio d’amo re e fedeltà che è dedicato a un cane dal suo migliore amico.

DENUNCIA APERTA

Noi, noi, sempre e solo noi. Noi, sempre e ovun que, noi dappertutto, su ogni cosa, su tutto, su tutti. A tutti i costi, tramite la bugia, la truffa, la mala fede, l’inganno e la grande menzogna. È quello che vediamo e impariamo dall’alto; la bugia sistematica, il piagnisteo falso, l’imbroglio come forma di vita ma comunque sempre noi sopra gli altri, senza rispetto, senza alcun riguar do né pietà. Che importa? Io intanto ho fatto un gradino in più, che importa se ho spinto quell’al tro 100 gradini più in basso? Si arrangerà, fatti suoi... Siamo tutti i n f o r m a t i, vogliamo es sere protagonisti nell’esteriorità, nell’ostentare in ogni modo, nella bieca imitazione, nell’esibizioni smo a tutti i costi; anche nel male, nella bruttura, nell’oscenità, nell’atteggiamento disumano, per sino nell’omicidio. Come vampiri assetati, come cani idrofobi; ma i cani rabbiosi devono mordere per forza, non hanno scelta e così anche i fia beschi vampiri, non possono fare altro. Ma noi? L’informazione che ci bombarda con la bugia ma non c’è peggior informazione di una informazio ne d i s t o r t a. Ne ho fregato 1, 2, 3 e pensi che quel vantaggio acquisto truffando qualcuno in buona fede, perché c’è ancora gente in buona fede, ti porterà lontano? Solo al prossimo diso nesto come te. Ostentazione ed arrivismo a tutti i costi. Ma per arrivare dove? Cosa siamo diventa ti? Bestie feroci che si azzannano tra loro? Ma anche le belve, le fiere, squali, tigri, leoni si sbranano per pura sopravvivenza. Noi no, non dovrebbe essere, non può essere!!! Diceva klar knova, tradita, torturata e umiliata nell’istante prima di morire all’orecchio del suo amico più fidato:.. Ricorda, prima che spiri..... Tutti gli agenti disertano e tutti gli oppositori si vendono e uno scrittore vede la triste realtà come tutti gli altri; l’unica differenza è che ci scrive su un rapporto.

DEL MONDO
PROFUMO DI LIBRI
IL CANE PIÙ AMATO
PENSIERI E PAROLE
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Microstage e Open-day al Centro Bonsignori

È cominciato il nuovo anno formativo al Centro Bonsignori di Remedello. Come sempre sono sei i percorsi professionali proposti: Agricoltura (zootecnia e vivaismo), Elettricità, Meccanica (macchine utensili), Motoristica (riparazione vei coli), Ristorazione, Servizi d’impresa (informati ca e multimedialità).

Il Centro formativo professionale sta già pen sando anche al prossimo anno, per questo motivo ha fissato le date dei Microstage e degli Open-day.

I Microstage si svolgeranno nelle settimane dal 24 ottobre al 3 novembre: lunedì 24 per la Ristorazione, martedì 25 per la Motoristica, mercoledì 26 per l’Agricoltura, giovedì 27 per Macchine utensili, venerdì 28 per Servizi d’im presa e giovedì 3 novembre per Elettricità. Ogni Microstage occuperà il pomeriggio dal

le 14.15 alle 16.15; la prenotazione è obbligatoria al numero 030 957690. In queste date i formatori dei laboratori mostreranno le aule che rappresentano il “cuore” delle lezio ni al Bonsignori. Al termine del Microstage, gli allievi che frequentano l’ultimo anno di scuola secondaria di primo grado realizzeranno così un “prodotto-capolavoro” rappresentativo del settore.

Gli Open-day, che vanno prenotati allo stesso numero telefonico, avranno luogo sempre il sa bato pomeriggio: il 19 novembre, il 3 dicembre e il 14 gennaio 2023. Durante i pomeriggi di scuola aperta, le famiglie potranno visitare il Centro Bonsignori e conoscere i formatori. Ma saranno gli attuali allievi a spiegare con parole semplici lo svolgimento delle lezioni tra aule e laboratori. Venerdì 16 dicembre si svolgerà poi un Open-day online.

Intanto i più di 700 allievi del Bonsignori han no ripreso le lezioni. Gli studenti del primo anno sono stati accolti dai loro nuovo insegnanti e, per facilitare la conoscenza reciproca anche fra i ragazzi stessi, hanno trascorso una giornata all’aria aperta interamente dedicata a loro. Come vuole la tradizione, è stato raggiunto a piedi il Santuario della Madonna del Dosso di Casalmoro: dopo una riflessione guidata da pa dre Paolo Bergamini, i ragazzi hanno raggiunto l’oratorio per giocare insieme. Anche gli allievi del secondo anno hanno ripreso le lezioni, men tre quelli di terza e quarta sono pronti a intra prendere la consueta routine dell’alternanza scuola-lavoro, trascorrendo quattro giorni in classe e due in tirocinio nelle aziende del pro prio settore.

Centro Bonsignori
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Scomparsa di Mirella Gregori

Mirella Gregori — nata a Roma il 7 ottobre 1967 — figlia minore dei titolari di un bar in via Volturno a Roma, viveva con i suoi genitori ied era descritta da tutti come una ragazza assolutamente normale, che studiava con profitto presso un istituto tecnico della capitale. Il giorno della scomparsa, la ragaz za si recò regolarmente a scuola e tornò a casa attorno alle 14, dopo essersi intrattenuta qualche tempo in un bar vicino a casa assieme ad un’a mica, Sonia De Vito, che fu poi sentita nell’ambito delle indagini seguite alla scomparsa di Mirella. Quest’ultima dichiarò che lei e Mirella avevano parlato del più e del meno e non seppe fornire al tre informazioni.

Tornata a casa, Mirella fu chiamata al citofono da un sedicente amico, tale “Alessandro”, alle cui ri chieste di uscire avrebbe esclamato: «Se non mi dici chi sei, non scendo!», per poi prendere tempo e proporre di vedersi attorno alle 15:00. A quell’o ra, la ragazza effettivamente uscì, dicendo alla madre che aveva un appuntamento presso il mo numento al bersagliere di Porta Pia con un vecchio compagno di classe, il quale, ascoltato poi dagli inquirenti, dichiarerà che quel pomeriggio era im pegnato altrove. Da quel momento la famiglia non ha più avuto notizie della ragazza. Le indagini e l’archiviazione

La madre riferì che la figlia poco prima di spari re si vantò con lei di essere in grado di trovare il denaro necessario all’acquisto di un appartamento che i genitori non si potevano permettere; tutta via, tale uscita fu liquidata come una spacconeria adolescenziale. La madre, durante una visita del Papa alla parrocchia romana di San Giuseppe il 15 dicembre 1985, riconobbe in un uomo della gen darmeria vaticana facente parte della scorta, Raoul Bonarelli, una persona che spesso si intratteneva con la figlia e una sua amica in un bar vicino a casa.

Nell’ottobre del 1993 la signora fu messa a con

fronto con Bonarelli: confermò le proprie dichiara zioni ma non riconobbe il superpoliziotto; non era più sicura nonostante poche settimane prima in un’intervista a Il Tempo si fosse detta certa dell’i dentità dell’uomo.

Secondo quanto riportato da un documento del Sisde del 31 ottobre 1983, pubblicato inedito dal giornalista Tommaso Nelli su “Cronacaedossier.it”, la figlia dei gestori del bar situato all’epoca sotto l’abitazione dei Gregori sarebbe stata al corrente dell’identità dell’uomo che convinse Mirella a se guirlo; nonostante lo abbiano avuto in mano per più di un anno dalla sua acquisizione, i magistrati dell’ultima inchiesta giudiziaria non hanno però approfondito le informazioni contenute in questo atto.

Nel 1997 venne disposto dalla magistratura un

SEGNI NEL TEMPO 1983 16

procedimento contro Bonarelli, che risultava conoscere la ragazza, ma non si arrivò a nulla. Il procedimento verso ignoti per sequestro di persona venne poi archiviato nel 2007. Nel dicembre dello stesso anno venne insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana. Nell’ottobre del 2015 il GIP, su richiesta della Procura e per mancanza di prove consistenti, ha disposto l’archiviazione dell’inchiesta sulle sparizioni di Emanuela Orlandi e Mirella Grego ri, del 2006 avviata in seguito alle dichiarazioni di Sabrina Minardi, ex compagna del boss della Banda della Magliana Enrico De Pedis, e che vedeva sei indagati per concorso in omicidio e sequestro di persona: monsignor Pietro Vergari, Sergio Virtù (autista del boss), Angelo Cassani detto Ciletto, Gianfranco Cerboni detto Gigget to, Sabrina Minardi e Marco Accetti. Nel 2018 Maria Antonietta Gregori, sorella di Mirella, durante un’intervista radiofonica all’emittente Radio Cusano Campus dell’ Università degli Studi “Niccolò Cusano” ha invitato chiunque possa dare informazioni sul caso a contribuire, affermando di esser in contatto con alcuni studi legali per ottenere una riapertura delle indagini. I possibili collegamenti con il caso Orlandi Secondo la testimonianza di Mehmet Ali Agca, la scomparsa delle due ragazze, sarebbe col legata a quella del giornalista sovietico Oleg G. Bitov, avvenuta il 9 settembre dello stesso presso il Festival del Cinema di Venezia. In diversi comunicati del 1983 e del 1984 l’or ganizzazione di estrema destra turca dei Lupi Grigi dichiarò di custodire entrambe le ragazze. In realtà secondo quanto dichiarato da Günter Bohnsack, ex-ufficiale della Stasi (il servizio se greto della Germania Est), a un giornalista del quotidiano la Repubblica, sarebbero stati i ser vizi della Germania Est, assieme a quelli bulgari e ai sovietici del KGB, a servirsi del caso Orlandi (al quale quello Gregori è stato collegato) con fezionando falsi comunicati provenienti da sigle

diverse (tra cui il Fronte Turkesh, collegabile ai Lupi Grigi) proprio per deviare le indagini parallele sulla pi sta russo-bulgara, per l’attentato a Giovanni Paolo II. L’11 luglio 2005 alla redazione del programma Chi l’ha visto?, in onda su Rai 3, arrivò una telefonata anonima in cui si diceva che per risolvere il caso di Emanuela Orlandi era necessario andare a vedere chi è sepolto nella basilica di Sant’Apollinare e controllare «del favore che Renatino fece al cardinal Poletti». Si scoprì così che “l’illustre” defunto altri non era che un boss della Banda della Magliana, Enrico De Pedis.

Il 20 febbraio 2006, un pentito della Banda, Antonio Mancini, sostenne, in un’intervista al giornalista Fiore De Rienzo di Chi l’ha visto? — dopo aver ascoltato

l’audio registrato della telefonata che arrivò alla fa

SEGNI NEL TEMPO 17

miglia Orlandi — di aver riconosciuto nella voce di “Mario” quella di un sicario al servizio di De Pedis, tale Rufetto; le indagini condotte dalla Pro cura della Repubblica tuttavia, non confermarono quanto dichiarato da Mancini. Il 30 giugno 2008 il programma trasmise poi la versione integrale della telefonata anonima del 2005, lasciata inedita fino ad allora. Dopo le rivelazioni sulla tomba di De Pe dis e del cardinal Poletti, la voce aggiungeva: «E chiedete al barista di via Montebello, che pure la figlia stava con lei...con l’altra Emanuela». Il bar si rivelò appartenere alla famiglia di Sonia De Vito, amica di Mirella Gregori che probabilmente è la stessa che all’inizio fu accusata di falsa testimo nianza e reticenza. La redazione del programma è stata minacciata a luglio anche da un’altra te lefonata anonima da parte di un certo “biondino”.

Nel luglio 2010 è stato dato, dal Vicariato di Roma, il via libera all’ispezione della tomba di De Pedis nella basilica di Sant’Apollinare ed è stato dispo sto il prelievo del DNA sul fratello di De Pedis, sui famigliari di Emanuela e anche su Antonietta Gre gori, sorella di Mirella. Il 14 maggio 2012 è stata riesumato ed aperta la tomba di Enrico “Renatino” De Pedis ma al suo interno era presente unica mente la salma del defunto che, per espresso de siderio dei familiari, è stata cremata. Dopo ulteriore scavo più approfondito sul posto vennero trovate solo nicchie con resti di ossa risalenti al periodo napoleonico; non verranno trovate però tracce del DNA di Emanuela e Mirella. Quattro giorni dopo, il 18 maggio, è stato indagato don Pietro Vergari per concorso in sequestro di persona.

SEGNI NEL TEMPO 1983 18 Iscrizione gratuita entro il 31 Ottobre 2022 2) Aver compiuto almeno 18 anni entro la data 30 Settem bre 2022 e non aver compiuto 41 anni entro la data del 31 Ottobre 2022. Le tre finaliste oltre all’intervista corredata da fotografie pubblicata sulla nostra rivista e sito internet, avranno come premio dei buoni così suddivisi: € 150,00 per la prima classificata, € 100,00 per la seconda e € 50,00 per la terza per uno shooting fotografico professionale in studio nei vari generi fotografici, con vari set e cambi di outfit da concordare con il fotografo Piero Beghi di Ghedi (Bs). Mandaci la tua foto 347 73 52 863 redazione@newentrymagazine.it Miss New Entry2023 • • • Concorso di Bellezza con iscrizione gratuita

ULTIMI GIORNI

Interi settori di quel pianeta apparivano ora su gli enormi schermi; lo spettacolo era straziante, intere montagne andavano sgretolandosi e fran tumandosi, fiumi, mari e oceani esondavano e le loro colonne d’acqua impazzita portavano con sé intere città, intere regioni con la loro gente, la loro storia, i loro sogni. Un intero pianeta del qua le erano visibili altissime colonne di fumo nero e compatto che s’innalzavano un po’ ovunque dalla superficie, ora difficilmente visibile dove persino il sole penetrava faticosamente la coltre di vapori e di esalazioni tossiche giallastre che lentamente andavano ammantando quel pianeta del quarto settore. Un pianeta in agonia, giunto ai suoi ultimi respiri alla fine della sua lunga storia. Appariva come un paziente agonizzante, verso il quale i suoi lontani osservatori non potevano far altro che assistere impotenti e sgomenti alla sua distruzione. Ora anche i loro potenti punti d’osservazione di un’altissima tecnologia aliena, situati sulle cime di catene montuose di cristallo rosa, alte settemila metri e attraversate di venatu re rosso -grigiastre di metalli sconosciuti, andavano lentamente oscurandosi. Erano le ultime immagini che giungevano ai loro osservatori. Di lì a poco tutto sarebbe finito; era il rapporto finale su quel pianeta morente del Quar

to sistema solare chiamato Terra. Di quel quadrante sarebbe sopravvissuta, una vecchia stella ardente il cui compito di portare luce sarebbe venuto meno e insieme a lei la luna, satellite solitario nel buio dello spazio, ispiratrice per secoli,millenni, milioni di ere di scrittori, po eti , pittori, coppie di amanti e cuori erranti nella tempesta.

“Scritto nella profonda speranza che mai possa accadere e che il sole continui a baciarci ma an che nel timore che di questi tempi poche menti decidano di scrivere, anzi di cancellare la nostra storia per sempre”.

Enrico Savoldi
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Enrico

Deriva dal nome germanico Haimirick o Heimiri ch, composto dai termini haimi (o heim, “casa”, “patria”) e rich (“re”, “potente”, “dominante”); può quindi essere interpretato come “potente in patria”, “capo della casa. Il passaggio da Haimi rick a Heinrich è dovuto all’influsso di altri nomi germanici, come ad esempio Ha ganrich (da hagan, “giardino”, “re cinto”). Il nome era assai popolare nelle case reali dell’Europa conti nentale, e poi anche in Inghilterra dopo la conquista normanna (in seguito alla quale il nome divenne tra i più popolari fra i normanni); si diffuse in tutta Europa grazie al prestigio dei diversi sovrani che lo portarono, oltre che per via del culto di un buon numero di santi così chiamati; ulteriore spinta al nome è stata data in seguito da alcune opere letterarie, di autori quali Shakespe are, Pirandello e Novalis. È ben diffuso in tutta Italia.

Ad Enrico sono legati diversi altri nomi: alle sue stesse radici potrebbe risalire il nome Amerigo,

dall’etimologia dubbia; in italiano, diffusione au tonoma hanno i nomi Arrigo ed Enzo (quest’ulti mo dall’ipocoristico tedesco Heinz, anche se può abbreviare anche Vincenzo e Lorenzo). Infine, dall’abbreviazione per apocope dell’antico nome germanico in Haimo deriva l’italiano Aimone. L’o nomastico si festeggia in genere il 13 luglio, in memoria di sant’En rico II, imperatore del Sacro Ro mano Impero; con questo nome si ricorda anche, alle date seguenti: 20 gennaio, sant’Enrico, vescovo di Uppsala, evangelizzatore della Finlandia e martire per mano di Lalli

27 gennaio, sant’Enrique Anto nio de Ossó y Cervelló, sacerdo te, fondatore della Compagnia di Santa Teresa di Gesù; 1º feb braio, sant’Enrico Morse, uno dei quaranta martiri d’Inghilterra e Galles; 7 aprile, sant’Enrico Walpole, sacerdote gesuita martire a York; 10 maggio, beato Enrico Rebuschini, sacer dote camilliano; 17 luglio, beato Enrique Angelel li, vescovo di La Rioja e martire.

Beato Enrico Rebuschini
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Lago d’Iseo

A metà strada tra Iseo e Pisogne, si sviluppa a lago il paese di Marone. Conosciuto nell’Ot tocento come importante luogo di produzione della lana e più specificatamente del feltro, oggi Marone è famoso soprattutto per la coltivazione dell’ulivo, che gli ha meritato il nome di “Città dell’olio”. Marone è anche il luogo ideale per le passeggiate, a piedi e in mountain bike, lungo i numerosi sentieri che dal centro salgono verso la Croce di Marone e il Monte Guglielmo COSA VISITARE

Anche a Marone non mancano testimonianze del passato: in località “Cò de Hela”, lungo la ferrovia, si trovano i resti di una villa romana del I secolo d.C.

Su uno sperone di roccia, nel luogo di una pree sistente rocca, si trova l’antica parrocchiale di San Pietro in Vinculis (XV sec.).

Lungo la strada per Zone, verso il Passo Croce di Marone, merita una visita il santuario della Madonna della Rota (XV sec.) con affreschi di Giovanni da Marone.

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ITINERARI
MARONE (provincia di Brescia)

Degna di nota è la settecentesca parrocchiale di San Martino di Tours, con numerosi affreschi del Voltolini.

DA NON PERDERE

Pista ciclo-pedonale Vello-Toline – La vecchia litoranea intagliata nella roccia è stata trasforma ta in una bella e panoramica passeggiata, da per correre a piedi o in bicicletta. Direttamente a lago e lontano dal traffico automobilistico, la pista è molto apprezzata da cittadini e turisti sia per pra ticare sport che per il tempo libero. (A/R 10 km)

GITE ED ESCURSIONI

Al comune di Marone appartiene la frazione di Vello che si estende in un’unica via tra il lago e la collina. Il centro abitato si raccoglie attorno alla nuova parrocchiale dedicata a Santa Eufemia, che ospita una tela di Ottavio Amigoni del 1642. All’ingresso del paese troviamo l’antica parrocchiale quattrocente sca, ora conosciuta come chiesa dei Morti per la vicinanza al cimitero, che conserva affreschi attribuiti a Giovanni da Marone.

Trekking – Dal centro del paese si possono effet tuare molteplici passeggiate sulle montagne che lo circondano: raggiungere la frazione di Colpiano e immettersi nell’Antica Strada Valeriana; per correre la scalinata affiancata dalle santelle della Via Crucis per visitare la chiesa di San Pietro; oppure risalire il sentiero che dalla stazione fer roviaria conduce alle Piramidi di Zone (1h15 ) o alla Croce di Marone (2h), e in vetta al Monte Guglielmo (4h). A Vello, con un, un chilometro verticale porta in vetta alla Corna Trentapassi.

Gita in battello – Dal porto di Marone, durante la stagione estiva, partono due tour del lago, uno verso nord (per visitare le belle cittadine di Lovere o Pisogne) e uno verso sud (per visitare Monte Isola, Iseo o Sarnico).

LO SPORT

Oltre al trekking e alla MTB, Marone è la giusta destinazione per gli amanti dell’arrampicata, grazie alle numerose falesie presenti in località Madonna della Rota e per gli appassionati di windsurf, kitesurf e wakeboard, perché il vento soffia costan te durante tutta la giornata nella frazione di Vello. Fonti: visitlakeiseo.info

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INEGUAGLIABILE SAGGEZZA

Fin da bambino ho sempre avuto una grande ammirazione per Bruno e Stella, vedendo in loro una coppia unita da un amore paragonabile al primo giorno di nozze; lui era cugino di mia mamma e lei, la moglie, una donna bellissima che mi faceva pensare alla Madonna non solo per il suo viso acqua e sapone, ma perché aveva un modo di fare talmente aggraziato ed educato che me la faceva comparare con la Mamma di nostro Signore.

Anche se il grado di parentela non è strettissi mo, le nostre famiglie sono sempre state molto legate fra loro, mi ricordo perfettamente di Fau sta (mamma di Bruno e sorella di mio nonno materno), una donna piccolissima che sprizzava gioia da tutti i pori, era sempre talmente allegra da non sembrare normale, fuori luogo nella no stra società sempre così cupa ed oscurata da infinite preoccupazioni.

Ogni volta che Bruno, Stella e Fausta venivano a trovarci, solo al vedere la loro auto arrivare, in me cresceva una grande gioia. Racconto un breve aneddoto: avevo 15 anni, io ed il mio ami co Massimo a bordo del mio motorino, eravamo andati all’inaugurazione di una fabbrica sita ad Isorella (paese dove da moltissimi anni risie dono i miei parenti), per l’occasione era stata organizzata una grande festa, all’interno della struttura suonava una piccola orchestrina, io ed il mio amico eravamo timidamente seduti in disparte.

Appena mia zia Fausta mi vide (lei dove c’era da far baldoria non mancava mai ), mi afferrò per un braccio trascinandomi in pista, ballava come fosse stata morsa da una tarantola, salta va come una molla, crepavo dal ridere, quando siamo scesi disse: — non posso sopportare di vedere i ragazzi seduti da una parte e le ra gazze dall’altra, forza, venite con me —, così

dicendo portò me ed il mio amico dov’erano sedute le fanciulle, le ha fatte allargare e ci ha praticamente inserito in mezzo a loro. In que sto modo ebbi l’opportunità di conoscere una ragazza bellissima, parlai molto con lei, la sua intelligenza m’aveva incantato; poi mi chiese se ero così gentile da accompagnarla a casa: ci alzammo, era alta un metro e ottanta, vaccabe stia, non finiva più di crescere, lei si era accorta che ero rimasto un po’ così: “Giordano, spero che la mia altezza non ti metta in imbarazzo, purtroppo non è colpa mia se sono cresciuta così tanto” - ”Ma perdinci, sembri una model la, la colpa è mia che sono un pistola”. Arrivati di fronte alla sua villetta, dopo avermi detto di essere stata benissimo, si chinò su di me e mi baciò: “Ti aspetto domenica prossima” dopo di che entrò in casa...

Rimasi in piedi interdetto come un palo del tele fono sconnesso, “sogno o son desto”? Pensai tutta settimana a quella splendida ra gazza, mi piaceva moltissimo, ma il mio amico Massimo mi disse che assieme eravamo ridico li: io ero molto giovane con poca personalità e non ascoltai il mio cuore, ma le stronzate degli altri, e così non andai a trovare quella bellissima fanciulla e così non la rividi mai più. La dipartita della zia Fausta mi diede un dispia cere immenso, ma con mio grande stupore al suo funerale nessuno piangeva... intendiamo ci, non perché la sua scomparsa in tutti quelli che l’avevano conosciuta non avesse arrecato un dispiacere indescrivibile, ma perché la sua gioia di vivere, nonostante una vita piena di sa crifici, era stata tale che aveva contagiato, come fosse un benevolo virus, tutte le fortunatissime persone che le erano amiche. Sono certo che lei da lassù, fosse felice di vedere persone non piagnone e che anzi, a volte persino sorridevano

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PENSIERI E PAROLE

ricordando i suoi stravaganti e leggendari aned doti. Bruno e Stella venivano a trovarci almeno 2 volte al mese e da quando Bruno era andato in pensione anche più frequentemente, perché lui si era dedicato anima e corpo alla coltiva zione del suo orto (che concimava soltanto col letame dei nostri animali), ed alla cura del suo pollaio fatto di selezionate galline ovaiole; ama va a tal punto i suoi polli che non li alimentava con i normali mangimi in commercio, si fidava soltanto del nostro mais prodotto in azienda. In questo modo era certo di utilizzare un ali mento privo di additivi e conservanti; quando spargeva il mais nel pollaio, chiamando le sue galline per nome, diceva che si sentiva tornare bambino, come se rivivesse la sua infanzia. Purtroppo un brutta malattia ha costretto Bruno a rimanere paralizzato a letto per i suoi ultimi 7 anni di vita, periodo in cui sua moglie gli ha dedicato tutto il suo tempo ed il suo amore.

Ogni tanto con la mia famiglia andavamo a tro varlo, le prime due volte ci ha riconosciuto, mi ha stretto la mano dicendo: “Ta set Giordano, chel del mais”, poi è andato piano piano lette ralmente seccandosi fino a spegnersi. Domenica scorsa, io e mia moglie, siamo anda ti a trovare Stella, era da parecchio tempo che non la vedevamo (colpa anche del Covid ), ho suonato a lungo il campanello (è piuttosto sorda ed anche la vista non è più quella di un tempo), lei è uscita, ci ha guardato attentamente ma non ci ha riconosciuto, eppure nonostante ciò, ci ha comunque aperto, continuavo a ripeterle che sono Giordano, il figlio di Anna, ma lei non capiva, continuava a dire che l’età (92 anni) e gli acciacchi l’avevano rintronata, poi ho mostrato una foto di mia mamma sul telefonino ed apriti cielo, ha fatto un urlo di gioia: “Ma certo, sei il figlio di Anna e Attilio di Fiesse, adesso final mente ho capito !!”. Era talmente contenta che

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PENSIERI E PAROLE

alzava le mani al Cielo come se un suo desiderio fosse stato esaudito.

Ci ha raccontato il suo ultimo terribile periodo di vita; un po’ di tempo fa è stata colpita da un infarto che l’ha costretta in ospedale per oltre un mese, il primario del reparto aveva avvisa to i familiari che probabilmente non c’era più nulla da fare, lei aveva intuito perfettamente la situazione e ne era felice, perché sarebbe par tita senza sostare in un letto come una larva e non sarebbe stata di peso ai suoi cari ed invece il suo fisico e la sua straordinaria tempra hanno reagito (contrariamente ai suoi desideri).

Il cardiologo stesso ne rimase stupito; lei è sempre stata una fervida credente, ed anche quando non poteva parlare, lei pregava sempre perché la sua anima fosse accolta al più presto in Paradiso, “probabilmente devono aver male interpretato i miei pensieri perché sono ancora qua”. Le parole di Stella mi hanno dato qualche brivido e mi hanno fatto molto riflettere; passato il mese di ricovero, giunto il momento del ritorno a casa, quando ha salutato la sua compagna di stanza e gli infermieri, questi si sono messi a piangere e lei un po’ c’era rimasta male, ma la dottoressa gli ha spiegato che erano lacri me di affetto e amore, ringraziandola di esse re stata una loro paziente e di avere impartito involontariamente col suo modo di essere, una lezione di vita. Le stanze della casa ove Stella abita, sono tappezzate di fotografie, dei figli, dei tantissimi nipoti e lei ce le ha descritte una ad una: chi ritraevano e in quale occasione erano state scattate, si è soffermata in modo partico lare su un suo caro nipote che un’anno fa si è presentato a casa sua con il fidanzato: “Io ci sono rimasta male non perché ho scoperto che era omosessuale, ma perché nessuno mi aveva avvisato, ma cosa credono che non sia in grado di comprendere? Per me l’importante è che si vogliano veramente bene e si rispettino, quando

mi hanno detto che avevano intenzione di convi vere, ho cercato di aiutarli con una piccola som ma, per pagare almeno in parte l’arredamento... avrei voluto poter fare di più ma la mia pensione non me lo permette”. Le parole di questa straordinaria anziana Signo ra hanno colpito al cuore sia me che mia mo glie, magari tutti avessimo una tale saggezza; c’è un’altra stanza dedicata alle sue più care persone scomparse, una specie di reliquiario pieno non solo di foto, ma anche di Crocefissi, Madonne e le più svariate immagini Sacre dove lei passa molto tempo in preghiera: un lumino è sempre acceso, una luce ed il Rosario tutte le sere, per mantenere un dialogo con le persone che stanno lassù. Dopo quasi 3 ore di dialogo, io e mia moglie abbiamo deciso di togliere il di sturbo. Mentre stavamo per uscire, Stella ci ha voluto omaggiare di una enorme confezione di caffè, non volevamo accettarla, ma lei ha detto che quello non era niente rispetto all’immenso regalo che le avevamo fatto andandola a trova re. Ogni volta che ho la fortuna e l’occasione di parlare con questa straordinaria donna, ne esco sempre arricchito nel cuore e nell’anima, le persone anziane sono cariche di una saggezza che nessuna enciclopedia ci può in segnare, sono luce del passato che illumina il nostro futuro

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Giordano
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BARZELLETTE

In un negozio di biancheria: “Vorrei una camicia!”. “Certo....la taglia?”. “No, la porto via intera!”.

Due colleghi si confidano in ufficio dopo il ritorno dalle ferie. Dice il primo: “Allora, come ti è andata quest’anno?”. L’altro: “Bene! Ne ho cuccate due, esclusa mia moglie. E tu?”. E il primo: “Beh... an ch’io ne ho cuccate due, esclusa tua moglie...”.

Tra ambientalisti: “Qual è la tua posizione nei confronti del gorilla di montagna del Ruanda?”. “Preferibilmente non di spalle”.

Carabinieri al posto di blocco: “Non lo sa, signora, che non è consentito portare cani in auto?”. “Ma è di peluche!”. “Guardi che non le ho chiesto la razza!”.

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THE BIG PICTURE - ELTON JOHN SU E GIÙ DA UN PALCO - LIGABUE PER FORTUNA PURTROPPO - IRENE GRANDI URBAN HYMNS - VERVE MANGIO TROPPA CIOCCOLATA - GIORGIA

BRIDGES TO BABYLON - ROLLING STONES ROMANZA - NDREA BOCELLI

BE HERE NOW - OASIS

LE STRADE, GLI AMICI, IL CONCERTO NOMADI

LA DURA LEGGE DEL GOL - 883

ELTON JOHN

The Big Picture è il trentanovesimo album (il ven tiseiesimo in studio) dell’artista britannico Elton John, pubblicato il 22 settembre 1997. È dedicato a Gianni Versace, grande amico di Elton assassi nato proprio in quell’anno. Musicalmente parlando, il CD mette in evidenza brani lenti e recanti testi di notevole riflessività; tematiche intimiste, ad esem pio, si trovano nel singolo Recover Your Soul e in Live Like Horses (registrata durante le sessioni di registrazione di Made in England e poi reincisa). La presenza di codesti temi influenza le composi zioni eltoniane, imponenti e orchestrali; ciò nono stante, secondo la critica, la produzione di Chris Thomas, ancora una volta fin troppo votata all’e lettronica, appesantisce anche i brani più validi; per avere una decisiva rinascita artistica occorrerà attendere Songs from the West Coast (2001). The Big Picture, a livello di vendite, non replicò lo stesso successo dell’album precedente, anche perché venne distribuito subito dopo la pubbli cazione del famoso brano Candle in the Wind 1997, che, con grande delusione del pubblico, non era incluso nell’album (sebbene Something About the Way You Look Tonight facesse parte del singolo di beneficenza come ulteriore A-side).

L’eccessiva esposizione mediatica di Candle in the Wind, alla lunga, danneggiò l’immagine della car riera artistica di Elton, poco aiutata da una stampa che preferiva il gossip alla sua musica. Comunque, The Big Picture riuscì a raggiungere una #9 USA e

una #3 UK, e persino un’inaspettata prima posizio ne nella classifica italiana. Vennero estratti tre sin goli: le già citate Something About the Way You Look Tonight e Recover Your Soul e If the River Can Bend (quest’ultimo è l’unico a non possedere un videoclip). Something About the Way uscì anche come singolo in Europa senza Candle in the Wind 1997 (ma non nel Regno Unito). The Big Picture risulta l’album meno preferito di Bernie Taupin tra quelli composti dal duo, secondo quanto emerge da un’intervista di Elton del 2006.

Sir Elton Hercules John, è nato a Reginald Kenneth Dwight (Pinner, 25 marzo 1947). È uno dei maggiori artisti del pop contemporaneo, con la sua intensa attività musicale ha infatti con tribuito notevolmente alla diffusione del piano rock e negli anni settanta è stato tra i principali espo nenti del movimento. Nel corso della sua lunga carriera ha venduto oltre 300 milioni di dischi, ed è l’artista solista britannico più affermato di tutti i tempi, figurando pertanto tra i primi cinque artisti mondiali con le maggiori vendite. Inoltre, insieme all’autore Bernie Taupin, forma una delle coppie di compositori più famose e prolifiche della musica contemporanea, attiva pressoché ininterrottamen te dal 1967. Nel 1994 è stato inserito nella Rock and Roll Hall of Fame, mentre nel 1998 è stato fatto Cavaliere (Knight Bachelor) dalla regina Eli sabetta II per i servigi resi alla musica, alla cultura

Hit Parade dal 26/09 al 2/10/1997 1 2 3 4 5 1° POSTO 6 7 8 9 10
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inglese e alla beneficenza (la sua Elton John AIDS Foundation costituisce una delle principali organiz zazioni non profit esistenti al mondo). Nel 2004 la rivista Rolling Stone lo ha inserito al 49º posto nella sua lista dei 100 migliori artisti musicali.

Elton John detiene il record per il sin golo più venduto della storia: Candle in the Wind 1997/Something About the Way You Look Tonight vendette infatti oltre 40 milioni di copie, e tut ti gli incassi furono devoluti al Diana, Princess of Wales Memorial Fund. Ha inserito più di cinquanta brani nelle prime quaranta posizioni delle classi fiche inglesi e americane, nove album consecutivamente al primo posto nella classifica statunitense, 56 brani nella Top 40 di Billboard, sedici nella Top 10, quattro al secondo posto e nove al primo posto nella medesima classifica; ha

Something About the Way You Look Tonight

conquistato venticinque dischi di platino e trenta cinque d’oro, ha vinto sei Grammy Award e due Premi Oscar alla migliore canzone: uno nel 1995 (insieme al paroliere Tim Rice) per Can You Feel the Love Tonight, tratta dalla colonna sonora del film d’animazione della Disney Il re leone e un altro nel 2020 per (I’m Gonna) Love Me Again (insieme all’amico Bernie Taupin) tratta dal film sulla sua vita Rocketman. Nella sua carriera ha composto oltre settecento canzoni, di cui oltre cinquecento pubblicate uffi cialmente, e ha suonato in oltre 3 500 concerti, e nel 2008 ha completato il suo personale record di essersi esibito in tutti i 50 Stati degli U.S.A.

Elton John si è occupato anche di calcio, da pro prietario della franchigia statunitense dei L.A. Aztecs e della squadra di calcio inglese Watford.

Fonte: Wilipedia

LE CINTURE

La cintura è un accessorio indispensabile per arricchire e personalizzare l’outfit !! I modelli più in voga sono i seguenti:

Cintura alta e spessa in stile anni cinquan ta, con maxi fibbia, scultorea, dal taglio a vita alta; questo modello è perfetto indossato con un semplice e classico tailleur nero.

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Cintura sottile in cuoio o pelle nelle tonalità

del marrone, ideale per look romantici, con blu sa e gonna midi.

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IL PITTORE GUIDO TEDOLDI

Pochi mesi fa l’amministrazione Comunale ha deliberato l’intitolazione della traversa che con giunge v. XXV Aprile, costeggiando la Chiesa del Suffragio, a Piazza Teatro, al pittore concittadino GUIDO TEDOLDI, che nella vicina Via Antiche Mura aveva sia la casa che lo studio. Nel 5° evento estivo organizzato dalla Pro Loco, col pa trocinio dell’Assessorato alla Cultura, il nipote Giancarlo, già curatore nel 2015 di una mostra dello zio al Museo Lechi, nella suggestiva Piaz za Teatro, ha raccontato brevemente non solo il percorso artistico, ma anche tratteggiato il lato umano dello zio a cui era molto legato.

Tedoldi aveva 2 sorelle e 2 fratelli, il padre era artigiano calzolaio, premiato anche a Roma per la sua bravura; fu picchiato dai fascisti per non aver voluto suonare nella Banda per loro.

La madre, malgrado questo increscioso episo dio, a fine guerra nascose un soldato tedesco, che altrimenti sarebbe stato linciato dalla gente.

Tedoldi era di carattere chiuso, riservato.

Pittore “Tra libertà e prigionia” (detenzione che contribuì ancor più al suo carattere taci turno) che lo portò ad essere autentico, traspa rente, come uomo e come artista, molto schivo. Nel 1940 fu fatto prigioniero e portato in Egitto, dove rimase per 6 anni.

Al Cairo poté continuare a dipingere per gli In glesi e tornò in Patria con molti dei lavori ese guiti durante quei lunghi anni, segnato dalla lunga prigionia e dal dolore per aver perso amici commilitoni. Nato nel 1915, fu l’unico dei 5 figli che proseguì gli studi, seguendo pure un corso di pittura a Milano dal M° Mozzoni. Fin da ra gazzo fu prevalentemente ritrattista, ma dipinse anche nudi, paesaggi, angoli suggestivi di Mon tichiari, figure sacre e tele con intense scene

della sua prigionia, dura per il clima e gli stenti. Seppe unire il suo spirito reazionario al suo rap porto con la spiritualità: dipinse infatti parecchie Santelle votive in paese, nonché molte opere sacre in varie Chiese d’Italia e grandi affreschi. Una sua tela è collocata nella nostra Pieve di S. Pancrazio, un’altra nella chiesetta alla Pulcagna, nella frazione di Vighizzolo. Lontano dal dipingere per profitti economici, non condizionabile, spesso non voleva neppu re vendere le sue opere. Dal 1964 al 1970 fu consigliere comunale all’opposizione, insieme all’amico M° Bianchi, quando era Sindaco di Montichiari il dott. Scalvini. Coincidenza, la via ora intitolata a lui, affianca il Museo Risorgimentale intitolato proprio all’a mico M° Bianchi. Solitario, ebbe relazioni non durature, con le quali comunicava spesso con telegrammi, conservati ben ordinati in vari sac chi. L’unico compagno fedele fu il suo cocker nero Ambri, che lo seguiva nel Caffè degli ar

TERRITORIO MONTICHIARI (BS) 32

mondo

da

(Gek)

ci

chiari, Desenzano, Acquafredda, Borgo S. Gia como, Calvisano, Foggia. Come spesso purtrop po capita, i talenti locali non sono abbastanza apprezzati e conosciuti, pertanto questa è stata una serata molto interessante per scoprire o riscoprire questo importante artista montecla rense

TERRITORIO tisti e in ogni luogo in paese. Tedoldi, mancato nel 1996, si aprì un po’ solo negli ultimi anni al
esterno, lasciandosi anche immortalare
Renata, moglie del fotografo locale Fenaroli
e accettando inviti a pranzo da pochi ami
intimi. Allestì mostre personali e collettive fin dal 1934 a Brescia, a Sanremo, vinse concorsi a Monti
Ornella Olfi 33 SABBIATURE DI STABILI, LEGNO E MATTONI MACCHINARI INDUSTRIALI E AGRICOLI VERNICIATURE INDUSTRIALI - VESPE PRIMA DOPO PRIMAPRIMA DOPO SABBIATURE VESPE Via Cav.Bordogna, CALVISANO (BS) Tel. e Fax 030.99.68.233 - Cell.333.69.91.096 DOPO

CONTI:

IL GIOVANE CAMPIONE RICORDATO A VISANO

Sono ancora in molti a Visano che ricordano il campione di ciclismo degli anni 1968/1972 Archimede Conti, vittorie culminate con la conquista di Campione Regionale della Lombardia degli allievi, il 30 luglio 1972. A distanza di 50 anni lo hanno ricorda to, il 18 settembre nella storica gara ciclistica: “54° Gran Premio Sportivi Visanesi Memorial Conti Archimede”. Con un premio speciale al vincitore: una Coppa dei familiari, di Archimede. Gara che dal 1967, ha preso piede nel paese della bassa bresciana, grazie all’impegno di un gruppo di amici che costituivano il “Gruppo Sportivo Visanese” con sede alla trattoria “Car letto”. Una gara quella di Visano che ha visto nel tempo vari campioni vincere: Fausto Bertoglio, Marco Tabai, Nicola Loda, Elia Viviani. Per Archimede, nato il 2 giugno 1955, la bici letta era tutto. La sua passione per il ciclismo è

sbocciata presto a soli 12 anni, quando lavoran do in una for neria e poi nella distribuzione di bevande, impara va a maneggiare e pedalare la bi cicletta, passio ne sicuramente tramandata dal padre, come lui tifoso del gran de Fausto Cop pi. Contento del lavoro e delle soddisfazioni che ben presto le corse in bici gli davano, incominciò qualche anno dopo a vin cere più di una volta nelle categorie giovanili. A Visano, viveva con i genitori Fausto e Giulia Agati, ultimo dei fratelli dopo Alberto, Carla, Marta e Giuliana. Non mancava mai al lavoro, come aiuto fornaio, prima delle corsa era al lavoro, anche presto la domenica. Corse le prime gare con i colori e maglia del “G.S. Visanese” diventata più tardi Gruppo Sportivo “Supercarpen Visanese”. Guidato da Roberto Cavallari, che per decenni oltre ad essere allenatore di varie squadre, fu un maestro di vita per ragazzi e giovani. Vinse a Sondrio il Campionato Lombardo. Una vittoria, quei giorni, l’estate 1972, largamente festeggiata a Visano, anche se lui semplice e umile non voleva essere elogiato e non si dava importanza. Giovane ciclista con tanta forza

Una coppa dei familiari al vincitore della storica corsa ciclistica dopo 50 anni Archimede Campione Lombardo
ARCHIMEDE
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Le prime corse - 1969

e bontà, per lui erano tutti amici leali, buoni, mai un’offesa ne sgarbo in gara, atteggiamenti e buone maniere, come gli aveva suggerito il vivere in una famiglia con sentimenti umani e cristiani. Non sopportava le bestemmie, pro metteva di lasciare qualche traguardo volante ad altri corridori, impegnatesi a smetterla con quelle insensate imprecazioni. Una semplicità e disponibilità. Una sensibilità la sua, che dopo gli arrivi vittoriosi, l’emozione si tramutava in un breve star male. Nelle fughe, quasi sempre lui c’era, o le sollecitava, tirando più dei compagni di fuga, dando così spazio ed aiuto agli amici della stessa sua squadra.

Ma anche per altri ciclisti, che negli anni di gara aveva conosciuto e stimato, di altre squadre, così come loro facevano con lui.

Fra tutti va ricordato Giuseppe Martinelli, della stessa età, forte come lui, che passò al profes sionismo e poi per tanti anni fino ai nostri giorni come tecnico sportivo di grandi squadre inter nazionali quali: Ecoflam, Carrera Jeans, Merca tone Uno, Saeco, Lampre, Amica Chips e Asta na negli ultimi anni, guidando grandi campioni a vincere grandi giri. Un’amicizia, che continuò con i familiari di Archimede Conti, a tutt’oggi con la sorella Giuliana, testimone di vita del fra tello. Quella maglia di campione lombardo, non

gli portò fortuna, secondo il pensare di noi uma ni, in una caduta in allenamento perse la vita il 6 ottobre di quell’anno. “Una speranza perduta” diranno i giornali e tutto l’ambiente del ciclismo. Lo ricorda una lapide anche al Museo Internazionale del ciclismo alla Madonna del Ghisallo. E’ emozionante sentire il racconto della sorella Giuliana, di quel periodo. Si rivive la sua vita ciclistica in due album, ben ordinati dallo stesso giovane Archimede. Quello fotografico, con straordinarie immagini di corsa dell’impareggiabile “Foto Cine Rodella”, una vita di scatti, cineprese, tutt’ora in attività su varie televisioni e giornali nazionali. L’altro, un quaderno con in prima pagina la foto di Fausto Coppi, Eddy Merckx e il mezzanese Gianni Varini, dove il giovane ha incollato le cronache delle sue gare riportate da vari giornali, in particolare dal Giornale di Brescia. In una pagina scriveva dettagliatamente luogo, data, kilometraggio e media della gara, rapporti utilizzati nelle salite, unitamente alla classifica sua (varie volte primo) e degli amici: Giuseppe Durosini, (anch’esso più volte vincitore), Giu

Un arrivo da vincitore
TERRITORIO
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Dedica a Giuliana per la prima vittoria

seppe Percallo, Sandro Sandrini, Claudio Rossi, Giacomo Savasi e Marini.

Non manca il dettaglio dei premi: un paio di scarpe, delle bottiglie, un orologio, sei calze, un’anguria, un tappeto, un quadro. In dettaglio in una nota i premi in denaro della Federazione Ciclistica Italiana: lire 15.000 la vittoria, com presa quella di Campione Lombardo, 11.250 secondo, 6.000 quinto, 2.250 undicesimo. All’inizio del quaderno non mancano: “Le dieci norme del campione” e alla fine la: “Filastrocca Sportiva” allegra e spensierata su quel gruppo di giovani ciclisti.

Un ricco messaggio di testimonianza e di esempio il suo, ricordato quotidianamente nel monumento-stele posto accanto alla chiesa parrocchiale, un invito per i giovani che si accostano al ciclismo. Un sentito gra-

Un abbraccio al Padre dopo una vittoria

zie agli organizzatori e sportivi visanesi che lo ricordano nella storica corsa, da parte di Giuliana e familiari di Archimede Conti.

NEW ENTRY TUBE: RICORDI, EMOZIONI, SORRISI...

MC DONALD’S

Ray Kroc, nacque il 5 ottobre di 120 anni fa. Grazie a una casualità, quasi alla fine della sua carriera, ebbe la possibili tà di creare quella che è oggi la catena di fast food più gran de del mondo: McDonald’s.

GIGI SABANI

CICCIO INGRASSIA

100 anni fa, il 5 ottobre del 1922 nacque Francesco Ingras sia che insieme a Franco Franchi, hanno dato vita per decenni a una delle più popolari coppie comiche italiane. I due, insepa rabili al cinema e in televisione, hanno condiviso quarant’anni di carriera.

AUGUSTO DAOLIO

Presentatore Tv e imitatore italiano è nato a Roma il 5 ottobre 1952. Dopo essersi esibito alla versione radio fonica de “La corrida” imita con successo Gianni Morandi, Mino Reitano, Claudio Baglioni, viene notato da Gianni Ravera che lo invita al Festival di Castrocaro.

SKETCH 1983

IO

Augusto Daolio, leader dei NO MADI muore il 7 ottobre 1992 avvenuta tragicamente per una forma aggressiva di cancro allo stomaco.

Fortunatamente i componenti della band hanno saputo reagire, e i Nomadi sono ancora oggi protagonisti con le loro stupende canzoni.

VAGABONDO

Marino Marini NASCITA DEI SKETCH FRANCO E CICCIO
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“Vecchia moka”

Madre, la nostra vecchia moka canta ancora. La moderna macchinetta espresso non sa nemmeno parlare, non gorgheggia come la nostra vecchia caffettiera. Mi sembra ieri quando scendevo le scale che portavano alle alte camere del vecchio cascinale, entravo in cucina e la moka brontolava, prima con tono cupo poi sempre più acuto, accentuato. Il beccuccio sbuffava, l’intenso aroma empiva la cucina con grandi respiri lo facevo mio. Quando lo versavi nella tua tazza l’arricchivi di un goccio di spirito: la super grappa della zia Orsolina, distillata lacrima per lacrima col suo artigianale alambicco. Prima che mi vestissi di scuola mi offrivi sempre due cucchiaini, di quell’inconfondibile nero elisir un sapore che è rimasto in me. Memoria di un tempo sempre presente penetrato nell’anima. Sai, la nostra vecchia moka borbotta ancora ogni mattina, anch’io aggiungo una lacrima di spirito... Certo, non è atomica come la grappa della zia, ma il profumo la ricorda; l’aroma di un tempo, si spande per l’aria Ed io a pieni polmoni, respiro Te. Giordano

“TU” Tu entri dalla mia finestra, ti arrampichi sui muri della mia stanza, ti siedi ciondoloni in cima al mio armadio, o ancora, mi guardi appesa al soffitto, io ti sento, bellissima fata della notte, dimmi; com’è il tuo vestito? Arancione cremisi, bianco o rosso, come forse sono i tuoi lunghi capelli di fuoco. Perchè, per una notte, non incroci le gambe, di fronte a me e non mi mostri i tuoi occhi?

ED È POESIA
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“BUON ANNO SCOLASTICO”

Settembre con corona di foglie dorate, le rondini portano via l’estate e spensierate giornate soleggiate.

Altre rondini colmano l’aria di allegria, non sui telegrafici fili, ma sulla via verso la scuola. Con visi abbronzati, occhi traboccanti di sole, zaini pieni di speranze e sogni a colori. Buona fortuna ragazzi, buon inizio, vette raggiunte, vento propizio!

DEDICA IN POESIA

BEATRICE

Cara, dolcissima Beatrice, tu non sei un’attrice, ogni tuo sorriso è puro, limpido più di una sorgiva di montagna, quattro dentini, illuminano l’anima più del sole, non vi è stella in cielo più rischiarante, traini il Carro Grande e il Piccolo, l’Orsa Maggiore al tuo cospetto è solo un piccolo peluche. Incontaminata creatura non sporcar mai le tue acque con l’invidia, l’egoismo, non farti comandare dai soldi, con quelli non compri la felicità. Negli altri, cerca sempre il lato positivo, se non lo trovi, cambia persona. Gli stronzi vanno bene a concimare la terra, non la vita.

Parla col nonno dei tuoi problemi, L’esperienza dei “vecchi” è un’altra cosa che non acquisti con nessuna moneta. Buon Primo Compleanno Beatrice Sorriso Permanente.

Giordano

L’Eterna Regina

E’ volata in cielo l’Eterna Regina con passo felpato deciso, educato, ironico ha solcato le soglie dell’eterno. Intrico di misteri un regno da governare lotte intense quelle che si consumavano fra mura dorate sottorifugi, alterchi mascherati di perbenismo ai quali la cara Elisabetta ha saputo tener capo inseguendo il proprio cuore l’amore per la tradizione la devozione alla Patria.

Un vuoto regna come se qualcosa, se pur lontano avesse per vie traverse essere vissuto quotidiano veste dietro cui era certezza trovare ascolto e buonsenso scaltrezza, senso del dovere. Infinte le parole, lacrime, pensieri che si spenderanno in tutto il mondo in suo ricordo, in segno di omaggio, di riverenza oltre il titolo, oltre il trono, oltre la corona ma per la genuina bellezza di un animo delicato e forte capace di tenere a bada di restare salda nelle intemperie di far sentire il proprio grido velato di canto. Nel mio piccolo, semplicemente grazie per essere stata punto e cardine presenza, stella polare tradizione ed innovazione passato presente e futuro. Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste

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SCATTO D’IMPATTO Albert Einstein nel suo studio a Princeton, New Jersey, USA nel 1940 Oxford Science Archive/Image State/East News 39

2 FEBBRAIO 1925: LA VERA STORIA DI TOGO

Togo, di proprietà di Leonhard Seppala fu consi derato all’unanimità il cane più veloce di tutta l’Alaska negli anni ’20. Il nome di Togo deriva dall’ammiraglio della flotta giapponese Heiha chiro Togo, noto per aver combattuto nella guer ra contro la Russia nel 1904-1905.

Togo nacque in ottobre del 1913, figlio di Sug gen (incrocio fra un husky ed un malamute) e Dolly. Suggen godeva di un’ottima reputazione nell’ambiente dei musher (conducenti di una muta di cani da slitta) ed era discendente di una stirpe di grandi cani da corsa ed era stato usato dallo stesso Seppala in molte corse.

Le grandi capacità nella corsa di Togo non fu immediatamente evidente. Nacque leggermen te più piccolo degli altri, quindi con meno forza.

Era un cucciolo molto vivace che infastidiva e agitava gli altri cani, rendendo instabile l’atmo sfera nel canile. In un rapporto lo stesso Seppala scrisse: “Togo mostrava tutte le caratteristiche per diventare un delinquente canino”.

Nei suoi primi mesi di vita si ammalò di una grave infezione alla gola che fece perdere l’in teresse in lui, tanto che a sei mesi venne dato in adozione, sia per il suo pessimo carattere sia per il suo carente stato di salute. Togo però era un cane fedele e, dopo poche settimane nell’al tra casa, scappò, sfondando una finestra, dalla famiglia che l’aveva adottato, tornando dal suo padrone.

A questo proposito, Leonhard disse che “un cane così devoto al suo primo padrone e ai suoi compagni merita di essere accettato” e rimase così impressionato da questo com portamento che decise di riprendersi il cane, curandolo e addestrandolo meticolosamente. Il suo carattere però non si ammansì: pare che ogni volta che usciva dal canile, inseguisse tutte le slitte che vedeva saltando addosso al cane di

testa, causando problemi al musher. Questo suo comportamento gli costò quasi la vita perchè in fastidì una muta di alaskan malamute, molto più grandi degli husky, che lo ridussero veramente male. Questa traumatica esperienza però servì al suo addestramento: uno dei maggiori proble mi è riuscire ad addestrare i propri soggetti ad ignorare i cani degli altri team durante una gara, e Togo, in quella drammatica occasione capì che forse non era più il caso di essere rissoso. Togo ebbe l’occasione di provare quanto vales se dopo otto mesi di vita, durante un tragitto lungo 160 miglia. Lui non avrebbe dovuto partecipare alla spedi zione, ma il giorno dopo la partenza di Seppala saltò l’alto recinto del canile e si mise all’inse guimento. Lo raggiunse in una sola notte e Sep pala non potè fare altro che portare Togo con sé e lo mise nell’unica posizione da dove poteva controllarlo: di fronte a lui, a trainare la slitta. Qui Togo si allineò immediatamente e diede

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BEST FRIENDS FOREVER

prova di grande tenacia e forza, sorprendendo molto Seppala che capì che quel cucciolo così irrequieto aspettava solo di far parte della sua muta. Durante quel giorno Seppala continuò a spostare Togo in una posizione sempre più avanzata nella muta, mettendolo addirittura in testa al team durante l’ultimo tratto del percor so insieme ad un altro cane.

Durante il suo primo giorno di lavoro Togo era riuscito a correre per 75 miglia: risul tato incredibile per un cucciolo senza alcuna esperienza. Da quel momento il suo padrone lo chiamò “piccolo prodigio”, e aggiunse: “ho trovato un leader nato, un leader che stavo cer cando da anni”.

Fu lui il vero eroe della “corsa del siero”, la staf fetta di 1085 km con il siero contro l’epidemia

di Difterite (malattia tossinfettiva acuta e conta giosa, provocata da ceppi tossigeni di Coryne bacterium diphtheriae, un batterio Gram-positi vo che infetta le vie aeree superiori (e talora la cute). La tossina che esso produce è respon sabile di complicanze tipiche quali miocardite e paralisi dei nervi cranici e spinali) che aveva colpito la città di Nome in Alaska.

Togo era uno dei cani di Leonhard Seppala, come Balto, e sebbene quest’ultimo sia mag giormente ricordato (poiché fece l’ultimo tratto di strada consegnando l’antitossina), fu in realtà Togo a fare il tratto più lungo e pericoloso della staffetta: fece circa 480 km, contro i 50 km di Balto e degli altri cani.

Durante la corsa del siero, Togo aveva ben 12 anni: età eccezionale per un cane da slitta, spe cialmente per un cane di testa, visto che alla

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sua età la maggior parte erano già in pensione.

Questo dimostra la grande fiducia che Seppala aveva nel suo miglior cane, tanto da affidargli la sua stessa vita nelle tempeste nordamericane. Togo ed il suo team, come già detto, corsero cinque volte più distante ri spetto agli altri team di cani durante la corsa del siero.

In seguito ad alcuni problemi logistici (Leonhard dovette rincorrere la slitta con il siero più volte prima di riusci re ad incontrarla) Seppala, e con lui Togo, fece un totale di 261 miglia (420 kilometri), contro le 90 miglia o poco più che gli vengono ufficialmen te riconosciute.

Dopo aver completato il tragitto che gli era stato assegnato, sulla via del ritorno per Nome, Togo ed un altro cane della muta scapparono per rin correre un cervo, facendo perdere le loro tracce.

Per evitare di perdere anche gli altri cani, Seppala dovette tornare a Nome senza il suo cane di testa, con la pre occupazione che venisse scambiato per un lupo e ucciso da un cacciatore. Per fortuna, entrambi i cani riusciro no a tornare al loro canile autonoma mente, senza che succedesse loro nulla di male.

Togo non era solo un cane da corse: aiutò Seppala e molti altri in compiti di routine come rifornire di provviste i minatori delle numerose miniere d’o ro dell’Alaska occidentale.

Togo ebbe una discendenza numero sa, tra cui i più celebri furono Togo, Kingeak, Paddy e Bilka…

Vista la grande quantità di figli che ebbe, Togo è conside rato dagli esperti uno dei “padri” della moderna razza dei Siberian Husky, oltre che della sotto-razza dei cani da slitta di Seppala, che viene considerata una razza ben distinta. Togo è stato regalato alla fine dei suoi giorni da parte di Seppala a una sua compagna musher di nome Elizabeth Ricker nel Maine.

Dopo essersi separato dal suo miglior cane, Seppala di chiarò: È stato triste separarsi in una fredda e grigia mat tina di marzo, quando Togo mi sollevò una piccola zampa al ginocchio come per chiedermi perché non mi stesse seguendo.

Morì il 5 dicembre 1929 a Poland Spring, soppresso dallo stesso Seppala per alleviargli la sofferenza.

Al museo dell’Iditarod a Wasilla, in Alaska, si può vedere esposto il suo corpo imbalsamato. Secondo Seppala, Togo fu il suo cane migliore e di lui disse: “Non ho mai avuto un cane migliore di Togo. La sua resistenza, la sua fedeltà e la sua intelligenza rasentavano la perfezione. Togo è stato il miglior cane che sia mai vissuto in Alaska”.

Nel 2019 è stato prodotto il film Togo, con la regia di Eri cson Core e interpretato da Willem Dafoe, Julianne Ni cholson, Christopher Heyerdahl, Michael Gaston, Michael McElhatton, che racconta della storica spedizione, oggi conosciuta come La corsa del Siero.

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“ASSO NELLA MANICA”

Anche se dubito il “tutto e subito”, quel facile ostentare ti rende popolare.

Quattro ruote fiammanti, accecanti diamanti, vestiti griffati e pensieri viziati.

Lo sfoggiar di artiglieria sgargiante, con spavalderia pesante, hai l’ occhio luccicante in fiumi di bollicine per attirar le ballerine.

Belle donne e falsi amici che ruberanno le tue bici al primo falso passo i tuoi slip cadranno in basso.

Nervi tesi come corde di un basso, ma l’ assai ampio tuo passo rispetto alla falcata, ha sfidato una fortuna addormentata.

La camicia è una divisa, è la tua armatura in ghisa: bianca, candida, precisa, nel taschino la “Express Visa”.

Nella manica hai il tuo Asso, Rischi tutto: Nero o Rosso?

Il brivido fa il gradasso, ma in un lampo va al collasso.

Il tuo testardo orgoglio ti ha svuotato il portafoglio per l’ostentar assiduo di un accecato individuo.

L’ hai dovuta sbattere la testa. Una volta di troppo su quella finestra.

E te la sei rotta quella testa, tutti quei vetri in faccia han fatto festa, sfondando la franchigia, sfregiato di ingordigia. Masnovo Elisa

ED È POESIA ED È POESIA
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MITI SU INSTAGRAM DA SFATARE

Oggi ho deciso di sfatare 3 miti di cui ho sentito spesso parlare su Instagram.

Tra l’altro miti che bloccano tante persone nella gestione e crescita del proprio Busi ness Online.

Se sei d’accordo direi di iniziare subito!

Mito #1 se vuoi ottenere collaborazioni su Instagram devi avere milioni di followers

Ecco che scendono in campo i micro-influencers.Ne hai sentito parlare?

Sono profili con pochi followers (spesso 1-5k) che grazie al loro tasso di interazio ne vengono ricercati di più rispetto ai ma cro-influencers.

Da qui puoi capire che il numero di followers non conta nulla.

Forse in passato era importante, ma oggi conta di più la tua credibilità e quanto il tuo pubblico sia realmente affezionato a te.

Quindi condividi la tua passione, cura il tuo profilo e la tua community.

E ti assicuro che il tempo ti regalerà le sod disfazioni più grandi.

Mito #2 i followers e i likes determinano il tuo successo su Instagram

Followers e likes sono una componente im portante del tuo successo su Instagram, ma… Esatto c’è un MA!

E’ importante avere like e commenti di qua lità per creare un profilo di successo.

Quindi pensa prima di tutto al contenuto che offri ai tuoi followers, se è di qualità porterà alla tua pagina followers di qualità

Mito #3 devi essere esperto di marketing per avere successo su Instagram

In generale sono sempre favorevole e pro pensa allo studio e alla formazione, ma non devi essere un esperto di marketing per ottenere risultati. Se vuoi ottenere risultati devi avere un metodo, una strategia. Hai bisogno di provare e riprovare sbattendo la testa tante volte sullo stesso problema. Non arrivi ai risultati solo con il marketing (quello è una piccola parte), ma con delle competenze specifiche.

Questa è la verità.

Non hai bisogno di imparare tante cose, ma poche azioni che ti consentano di ottenere i tuoi risultati. Ci sentiamo presto, Ylenia.

P.S. Sono curiosa di sapere cosa ne pensi dei tanti corsi e informazioni che trovi onli ne. Rispondi a questa email con la tua opinione personale.

redazione@newentrymagazine.it

IG @yleniafrancini FASHION DIGITAL EXPERT 45

SARA, UN’ARTISTA A TUTTA IMMAGINE

Ha iniziato prestissimo a mettersi in gioco. Balla da quando era una bambina, posa da quando è adolescente. La danza e la fotografia sono i due mezzi che usa per esprimersi e per incantare. Sara è un trionfo di classe ed eleganza con un tocco di sensualità. Una ragazza che per come ragiona è decisamente più grande dei 20 anni che compirà da qui a pochi giorni. Il futuro, se lo vorrà, è tutto suo. Si sta diplomando in Economia internaziona le, porta avanti gli studi coniugandoli con le sue passioni, si dà un gran da fare con lavori che la impegnano da pomeriggio a sera inoltrata, ma le sue due passioni lentamente sono diventate anche dei lavori. Sara ha un corpo che in tanti le invidiano e una sensualità raccontata con uno sguardo, con un sorriso, con una espressione. E se ogni tanto qualche centimetro in più di pelle si scopre, non è mai fine a sé stesso o per guadagnare qualche pugno di likes. Dalla sua Romagna, dove è nata e cresciuta, ora sogna il grande salto… E, naturalmente, non hai paura di fare fatica… Diciamo che ne sono abituata, le mie giornate ini ziano all’alba, proseguono fino a metà pomeriggio per coltivare le mie passioni, e poi proseguono con il turno di lavoro fino a sera inoltrata. Non mi fermo mai perché sono determinata.

Tutto è curato nei minimi dettagli. Proprio così, ormai non lascio nulla al caso.

La palestra è uno step fondamentale per il benes sere della mia persona, ogni shooting è preparato accuratamente col il fotografo, outfit e trasferi menti sono progettati per far quadrare ogni cosa. Ecco, gestire il mio poco tempo a disposizione, è un punto forte!

La fotografia sta diventando qualcosa di sempre più importante…

Ho iniziato a fare foto sin da adolescente, ma ini zialmente sul set non sapevo quale messaggio dovevo trasmettere, e come avrei dovuto trasmet

terlo. Oggi quando poso voglio trasmettere benes sere, semplicità, eleganza; i miei scatti sono cam biati moltissimo: prima cercavo la malizia ad ogni costo, anche inconsciamente.

Ho già compiuto un percorso nella fotografia che oggi mi porta a ricercare un significato nel conte sto fotografico, mi piace dare un senso a quello che sto trasmettendo, nulla può essere lasciato al caso, rovinerebbe la magia! Ormai sei un trionfo di sensualità!

Ora quando poso mi piaccio, mi sento davvero me stessa, mi sento sicura, trasmetto quell’eleganza e quella sicurezza che ho ricercato a lungo.

Ho in programma tanti altri shooting per i prossimi mesi, voglio continuare a mettermi in gioco perché ho… fame e voglia di provare qualcosa che mi faccia sentire viva.

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L’INTERVISTA

Anche ballo e danza vanno nella stessa direzione…

Danza e ballo sono i due modi che ho per esprime re la mia personalità: sono la mia vita, mi ci sono avvicinata sin da piccolissima. Mi ricordo che cre avo coreografie per le feste, o che restavo per ora davanti a Mtv per guardare i videoclip e ricostruire le coreografie. Ho iniziato a studiare danza sin da giovanissima, poi un piccolo problema di salute mi ha tenuta lontana per qualche tempo. Ora ho ripre so, e questo è davvero un sogno…

Che ragazza sei nel quotidiano?

Mi piace essere esibizionista e stare al centro dell’attenzione, ma non solo per il modo di vestire. Anche per quello, certo… Però, sono una ragazza estroversa, quando mi sento sicura di me stessa sono espansiva e solare. Quando mi sento bene con me stessa mi piace anche osare nel modo di vestirmi, mi piace mostrare agli altri il mio benes sere, mi piace apparire. Già con 173 centimetri di altezza più 12 centimetri di tacco, è difficile non notarmi… ma io adoro puntare su acconciature, accessori, abbigliamento femminile ma mai vol gare.

Anche sui social il tuo personaggio piace…

Anche se io non ho mai avvertito una vera influen za verso il mondo social. Mi piace far vedere il mio divertimento, ma senza esagerare e senza avere

un rapporto ossessivo. Sto provando ad essere più attiva, vediamo… Rimango una ragazza tranquilla, quando posso mi gusto quello che sto vivendo, mi piace il concreto…

CONTATTI SOCIAL https://www.instagram.com/saraaelmoudden

47 L’INTERVISTA
NEW ENTRY DISTRIBUITO GRATUITAMENTE PRESSO IL DI MONTICHIARI La rivista New Entry, da 25 anni presente sul territorio di Bergamo e da 15 anni sul territorio di Brescia, Mantova e Cremona viene distribuita ogni 15 giorni in tutti i negozi, locali pubblici e in alcune edicole. Da oggi potete trovare la rivista all'uscita del supermercato "Rossetto" di Montichiari. Ringraziamo sin d'ora tutti coloro che hanno permesso questa nuova e proficua collaborazione.

MAZDA RX 8, SPORTIVITÁ A 9000 GIRI

La Mazda RX8 appartiene a quel genere di auto sportive e vecchia scuola che vedremo sempre meno spesso sulle strade. Ormai la mobilità su quattro ruote è orientata a titolo definitivo sull’elettrico e sull’ibrido.

Pionieristica, se si pensa che venne lancia ta nel 2003 con la configurazione di coupé a quattro porte. Ancora più all’avanguardia e inusuale fu la scelta del propulsore, il Renesis 13B-MSP, si optò per due rotori wankel da 654 cm cubi, nella versione europea erogava una potenza di 231 CV. Un dato altissimo per un 1.3, valori da moto super sportiva. Velocità di punta 235 km/h, 0-100 coperto in 6,4 secondi.

Cambio manuale a cinque o sei rapporti.

I motori Wankel necessitano di manutenzioni periodiche regolari, più o meno come ogni pro pulsore termico.

La loro vita in termini assoluti però è decisa mente più breve rispetto ad un motore tradi zionale.

Il design era frutto della matita di Ikuo Maeda, caratterizzato da una linea fortemente sportiva.

Linea filante, vettura bassa, doppio scarico al posteriore e grossi cerchi in lega.

Anche dentro era davvero particolare e bellis sima, una volta aperte le portiere a libro, den tro una sorta di ponte attraversava la vettura.

Lo stesso, quasi divideva le coppie di sedili, creando lo spazio anche per due vani porta oggetti. I sedili erano sportivi e avvolgenti, de cisamente adatti alla natura della macchina, sportiva e aggressiva nelle linee.

I giapponesi si sa, non lasciano mai nulla al caso: diversi particolari, fra cui la forma del po mello del cambio, l’incavo fra i poggiatesta dei sedili anteriori e una parte centrale del paraurti posteriore erano a forma triangolare… Questo perché il rotore Wankel ha una forma triangolare. Queste finezze e richiami valgono a mio avviso già il prezzo del biglietto. Tralasciando poi le tante altre caratteristiche positive dell’auto, prestazioni, linea etc...

Oggi per potersi comprare una RX8 sana e in grado di potervi portare a spasso per un po’ servono circa 15000 euro.

Attenzione ad esemplari con alti chilometraggi o a costi molto bassi, possono nascondere in sidie e problemi.

Sono auto che non ci saranno più a mio avviso in futuro, ragione per cui vale la pena compra re oggi se si è amanti del genere.

Per curiosità o valutazione su vetture di interesse storico inviare una mail a: meccanicagelmini@gmail.com

48 AUTO D’EPOCA
GOTTOLENGO (BS) - Via Brescia,8 - Tel/Fax 030.95 16 07 GHEDI (BS) - Via Matteotti,51 - Tel/Fax 030.90 50 645 PRALBOINO (BS) - Via Cavour,10 - Tel. 030 95 46 34 AUTOSCUOLE FEDRO UNA VOLTA AL MESE NELLA SEDE DI GOTTOLENGO RILASCIO E RINNOVO •LICENZA DI PORTO DI FUCILE USO CACCIA •LICENZA DI PORTO D'ARMI PER USO SPORTIVO/TRASPORTO IN USO SPORTIVO •LICENZA DI PORTO D'ARMI PER USO DIFESA PERSONALE CORSO RINNOVO CQC A GOTTOLENGO (BS) CORSO RECUPERO PUNTI CON INIZIO A OTTOBRE 2022 CON INIZIO A NOVEMBRE 2022

ARIETE (21/03 - 20/04)

Ponete molta attenzione al vo stro bilancio economico : sarà bene rivedere qualcosa per carcare di risparmiare di più. Favoriti brevi viaggi, contatti con parenti, comunicazioni. State soffrendo per un amore ma presto passerà...

CANCRO (22/06-22/07)

Ricacciate il pessimismo che si sta facendo strada: è anche il momento di tentare la buona sorte con il gioco. La fortuna bacia i temerari. Inutile guardare il passato: guardate avanti e dimenticate quello che è stato e cosa avete sofferto. Guardate dritto, davanti a voi.

BILANCIA (23/09-22/10)

Ignorate chi vi sta intorno. In amore non ci si deve far influen zare dalle chiacchiere altrui ma ragionare col cuore... Tentate la fortuna: potreste anche avere la soddisfazione di vincere una discreta somma e realizzare così un vostro piccolo sogno.

CAPRICORNO (22/12-20/01)

Una persona che in passato è stata importante si farà risentire. Alcune persone potrebbero de cidere improvvisamente di chiu dere un rapporto di coppia o, più semplicemente, di respingere le pretese di qualcuno che dav vero non gli interessa. Non sarà proprio un giorno speciale sotto questo punto di vista.

TORO (21/04-20/05)

Non lasciate nulla al caso in questo periodo: cercate sempre di ponderare,tutto prima di in ziare una qualunque impresa o cosa. Cercate di rilassarvi e lasciare fuori la porta alcuni problemi per poi partire a tutto sprint, freschi e riposati.

LEONE (23/07-23/08)

Siate indulgenti con il vostro partner: può capitare a tutti di commettere qualche er rore. Tuttavia siate anche ge nerosi con lui: in fondo divide con voi quasi tutto. Emozioni comprese. Con gli amici tutto ok, qualche problema di poco conto sul posto di lavoro.

SCORPIONE (23/10-22/11)

Meglio tardi che mai: vi accor gerete che una persona vicina a voi, quanto mai pettegola e intrigante, potrebbe mettervi in serio imbarazzo. Non confi datevi con nessuno. Potendo, cercate di aiutare chi vive la difficoltà: dimenticate le vostre e dedicatevi agli altri.

ACQUARIO (21/01-19/02)

Se state vivendo il vostro amore con ansia e trepidazione, fa reste meglio a concentrarvi sul lavoro e sulle vostre cose personali. Non lamentatevi sempre di tutto: fate in modo che gli altri non si accorgano del vostro disagio e soprattutto che non abbiano a criticarvi per il vostro troppo lamentarvi.

GEMELLI (21/05-21/06)

Non avete tutti i torti quando vi sentite demoralizzati ma non potete continuare a recrimi nare e a leccarvi le ferite. Fate i passi necessari per uscire da un imbuto nel quale vi siete cacciati. Vi arrabbiate per poco, cercate di controllarvi...

VERGINE (24/08-22/09)

Pensate bene prima di dire qualunque cosa : ricordate che la fretta è cattiva consigliera e precipitarsi a dire le cose senza pensarle equivale a volte a pro vocare autentici disastri. Final mente qualcuno torna a farsi vivo, ci saranno delle sorprese.

SAGITTARIO (23/11-21/12)

Situazioni nascoste verranno alla luce. Ti andrà di stare solo e rilassato. Una persona sarà in vidiosa. Non badarci: soffrirà lei. Mantenee la calma e tenete i segreti per voi: non fate confi denze ad amici e cercate solo le amicizie sincere.

Forti emozioni!

PESCI (20/02-20/03)

L’invidia è pronta ad aspettarvi dietro l’angolo : in fondo non è un gran male che ce ne sia, ma il troppo potrebbe danneggiarvi dal punto di vista delle energie. Telefonate in arrivo per molti: alcune potrebbero essere par ticolarmente importanti. Trovate il coraggio di affrontare alcune questioni da risolvere.

OROSCOPO / dal 29 Settembre al 12 Ottobre 2022 50

Entry

INIZIANO LE SELEZIONI

Ritorna a grande richiesta il concorso di bellezza organizzato dalla redazione di New Entry Maga zine che nell’ultima edizione, ha totalizzato più di 21.000 visualizzazioni con la speranza di egua gliare se non aumentare la partecipazione, non solo delle candidate, ma anche di tutti coloro che hanno espresso il loro voto durante le varie fasi. Condizioni di ammissione

1) Iscrizione gratuita entro il 31 Ottobre 2022

2) Aver compiuto almeno 18 anni entro la data 30 Settembre 2022 e non aver compiuto 41 anni en tro la data del 31 Ottobre 2022 Programma del concorso

1) Inviare tramite email a redazione@newentrymagazine.it oppure tramite numero whatsapp al 3477352863 una foto a mezzobusto con il viso in evidenza. Verranno scartate foto sfuocate, scure, con il cellulare davanti al viso!

2) In caso di un numero elevato di partecipanti, una giuria tecnica si riserva la facoltà di presele zionare le canditate che potranno passare alle fasi successive.

3) Il concorso si svolge con diverse tappe ad elimi nazione. (Esempio: se le candidate sono 24, nella prima fase, seconda e terza fase ne verranno eli minate 8 per giungere così alla fase finale con le ultime 4 finaliste. Con l’inizio di ogni fase vengono azzerati i voti di quella precedente.

4) Le votazioni avverranno tramite la pagina fa cebook di New Entry Magazine – Il Giornale della Gente dove verrà creato un album fotografico per ogni fase, riconoscibile dalla locandina nella quale si troverà la data ultima per votare.

Ad ogni fase la copertina verrà pubblicata con un colore diverso e ben visibile in modo da non crea re confusione. Chi vorrà votare potrà entrare sulla pagina, mettere il mi piace a New Entry Magazi ne – Il Giornale della Gente e esprimere la propria preferenze tramite il “mi piace” alla o alle miss da

lui ritenuta/e più meritevole/i.

5) Le miss candidate potranno condividere l’album creato dagli organizzatori sui propri profili social invitando le persone a votare.

Premi

Le tre finaliste oltre all’intervista corredata da foto grafie pubblicata sulla nostra rivista e sito internet, avranno come premio dei buoni così suddivisi: € 150,00 per la prima classificata, € 100,00 per la seconda e € 50,00 per la terza per uno shooting fotografico professionale in studio nei vari generi fotografici, con vari set e cambi di outfit da con cordare con il fotografo Piero Beghi di Ghedi (Bs) Una grande opportunità per avere un tuo portfolio di qualità e sentirti modella per un giorno. Non si escludono altri premi offerti dai nostri sponsor.

Miss New
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C’È FEBBRE... E FEBBRE

Sintomo tipico di malanni stagionali, in inverno, quest’anno è proprio temuto…quasi un incubo. In dialetto, anche per la febbre, ci sono modi dire, tramandati dalla saggezza popolare, che sicuramente servivano a sdrammatizzare ogni situazione spiacevole, trovandone il lato simpa tico, ironico o metaforico, a seconda dei casi. “Ìga la féer maiùna” – essere molto affamati, pertanto proprio il contrario di chi ha febbre ed è di solito inappetente; “Ìga la féer de caàl”- avendo il cavallo normalmente la temperatura tra i 37 e i 38 gradi, quando è malato la sua temperatura aumenta ben oltre quella umana, riferito dun que a chi ha la febbre molto alta; “Ìga la féer de niscus” - l’herpes alle labbra, si diceva fosse causata da un’indigestione, per cui doveva essere sintomo rivelatore di chi ave va mangiato troppo, anche se in realtà ha altre cause (per es. difese immunitarie basse); “Chèl bicér lé, sö l’oradèl del tàol, èl g’ha la féer”, bicchiere (ma qualsiasi oggetto) messo in bilico

sull’orlo di un piano, quindi a rischio di cade re, come chi ha febbre alta fa fatica a stare in equilibrio; “Se l’invidia la fös féer, töt èl mont èl scotarés” – se l’invidia fosse febbre, tutto il mondo scotterebbe perché purtroppo moltissimi sono invidiosi, sfociando spesso nella cattiveria. C’è poi per molti “La febbre del sabato sera”, che per fortuna non è una malattia, ma la vo glia di ballare scatenandosi e scaricare tensioni al termine della settimana (speriamo di poterlo

rifare presto) Ecco dunque che la febbre viene chiamata in causa per varie situazioni, da quel le concrete a quelle più fantasiose! Sperando di non avere la febbre, di nessun tipo, auguriamoci un proseguio d’inverno molto freddo, come gli inverni gelidi di una volta perchè, diceva chi de cenni fa conviveva con temperature sotto zero di parecchi gradi, che il gelo fa morire i virus e i batteri... incrociamo le dita!

Ornella Olfi
52 PENSIERI E PAROLE
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L’ETERNA LOTTA TRA CHI È ORDINATO E CHI NON LO È

Parlando con un’amica mi sono accorta che an diamo d’accordo su tutto tranne sul fatto che io sono una vera e propria perfezionista mentre lei vive perennemente e felicemente nel caos.

Lei afferma, sicura, che nella sua confusione vive benissimo, ma sarà vero?

Analizziamo (cercherò di essere imparziale, ma non so se ci riucirò) questi due modi di vivere che sono pressochè agli antipodi!

Credo che ordine significhi, anche, poter con trollare tutti gli aspetti della propria vita e ciò ci dà tranquillità, serenità e ottima organizzazio ne perché, ad esempio, non corro il rischio di prendere due appuntamenti lo stesso giorno alla medesima ora oppure se cerco la ricevuta con la garanzia del ferro da stiro vado a colpo sicuro a recuperarla nel faldone che si trova nello studio perché so esattamente che si trova in quel dato posto.

Così facendo non c’è il rischio di far perdere tempo sia a noi stessi che agli altri. Non avete mai pensato che “vita ordinata fa rima con vita ben organizzata”!

Detta così sembra un’esistenza da sogno, ma lo è realmente? Forse no!

Perché si corre il rischio di essere troppo rigidi,

pure verso gli altri, e con il passare degli anni si può diventare sempre più intransigenti e “bac chettoni”. Per colpa di troppa precisione si arriva a non perdonare niente a nessuno perché tuttto deve essere “dentro” determinati schemi che ci siamo creati noi e che vorremmo adattare a tutto e tutti. Però così facendo si perde anche il bello della vita, vale a dire quello svago, un invito per un aperitivo all’ultimo minuto che non avevamo programmato o quella piccola follia che potrebbe essere un bel dolce a fine pasto. E il colmo che spesso il detto “gli opposti si attraggono” sia vero e così si corre il rischio di avere accanto (in ami cizia o in amore) una persona che sia il nostro opposto e qui nascono i problemi. Come mai? Perché gli altri, soprattutto se si tratta di qualcuno disordinato, finiscono per trovare quella persona “precisina” troppo prevedibile, non spontanea, contro ogni cambiamento e sempre in attesa di trovare l’altro in errore così da poter affermare: “te l’avevo detto io!”. Altresì nell’immaginario collettivo, inoltre, fa più simpatia quello disor dinato stile Paperoga della Walt Disney perché risulta essere più allegro e alla mano proprio per colpa della sua imprevidibilità.

Ma è, davvero, “tutto oro quello che luccica?”

Non credo proprio in quanto, di contro, se guar diamo la situazione dalla parte della persona precisa, chi vive accanto a qualcuno un po’

PENSIERI E PAROLE
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pasticcione lo trova non troppo affidabile per ché nel suo DNA c’è sempre la tendenza a fare affidamento sugli altri per risolvere i guai che combina o perché ha bisogno di una mano nella ricerca di quello che non trova e questo crea, come ovvio, della tensione che a lungo andare potrebbe logorare i nervi.

E, difatti, con il passare del tempo alcune perso ne si stancano in quanto lo calcolano (a torto o forse, no) incostante e superficiale e finiscono, con buona probabilità, ad all’allontanarlo. In con clusione ogni tipo di comportamento ha i suoi lati positivi e negativi! Che fare allora? Bisognerebbe cercare una via di mezzo tra le due fazioni e, tra dotto nell’atto pratico, che cosa fare?

Tentiamo, almeno, di smussare qualche ango lo del nostro carattere! Sicuramente non è una cosa che si può fare “dall’oggi al domani” per ché serve tanto impegno e tantissima buona

volontà! Due esempi concreti per i confusionari: dovrebbero iniziare a mettere tutte le ricevute in un cassetto della cucina in modo che in caso di necessità sono in grado di trovarli senza far im pazzire nessuno nella ricerca!

Per quanto riguarda i super mega perfetti do vrebbero iniziare a contare fino a dieci prima di parlare (parlo per esperienza diretta!) in modo da capire che oltre al proprio punto di vista ve ne sono anche degli altri e che, ogni tanto, potreb bero essere altrettanto giusti.

Morale del discorso?

Nessuno è perfetto quindi dovremmo imparare a volerci bene (sia a noi stessi sia a chi ci sta intor no) per come siamo anche se il volersi migliorare è un ottimo punto di partenza e non di arrivo! La differenza è davvero molto sottile, ma c’è ed è sostanziale!

“SILENZIO”

Dolcezza nasce nella quiete della sera attesa bramosa di sogni in fuga fa la pelle accartocciare. Silenzio nelle vesti silenzio sopra righi scomposti silenzio nelle dita silenzio nella mente silenzio sui polpastrelli.

Rotondità di madre apprestano il passo da distanze remote giungono recano consolazione pace, affido. Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste

“GIURAMENTO”

Metti la mano sul petto, strappa con forza quel cuore che tanto ti appartiene, ruba l’amore che da tempo è rimasto sepolto, rompi il giuramento fatto permettendogli di battere ancora.

Monica Palazzi ED È POESIA Scalvini Roberta
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RAMMENDARE

GUARDARE

Sono andata da nonna, le ho chiesto di cucirmi il bottone della camicia.

Mi ha guardata, e teneramente mi ha detto: “Picciré vieni qua, ti devi imparare a fare tutto. Altrimenti che fai quando io non ci sto più? Butti le cose perché non sai aggiustarle? Tutt s’accong. Ricordatelo sempre”. La guardavo. Con il suo ditale, la sua scatola di legno che ha da quando sono nata, piena di cose per cucire. Mi ha commossa. Perché lei viene da una generazione che cuciva i buchi ai calzini invece di buttarli. Quella ge nerazione in cui si cambiava l’elastico alle mu tande e dagli avanzi di un tessuto per lenzuola, si creavano camicette fresche, per i più piccoli. Perché nulla si buttava, nulla veniva sprecato. Mentre la guardavo, fissavo la fede, che non ha mai tolto nemmeno dopo la scomparsa di non no. E ho pensato a tutte le volte che ha ricucito e rammendato, in 50 anni di matrimonio, invece di buttare. Ha ragione la sua generazione che dava valore alle cose e alle persone. Andiamo dalle nostre nonne e facciamoci in segnare a ricucire i rapporti, a rammendare il cuore e a ricamare nuovamente il valore della vita. “Tutt s’accong”. Non lo dimentichiamo.

“Bisogna guardare, e guardare è così difficile. Noi siamo abituati a pensare. Riflettiamo tutto il tempo, in modo più o meno felice, ma nessuno ci insegna a guardare. È un processo lungo.

Richiede parecchio tempo, imparare a guarda re. Uno sguardo che pesa, che interroga. (…)

A me interessa un unico aspetto della fotografia. Ce ne sono tantissimi altri, ma ciò che mi com muove, che mi appassiona, è lo sguardo sulla vita, una specie di interrogazione perpetua e una risposta immediata.”

Henri Cartier-Bresson, “Vedere è tutto” Sono completamente d’accordo. Guardare è l’attività costante delle mie giornate. E non solo perché ho la fortuna di possedere la vista. Guardo continuamente, e alleno lo sguar do. Guardo e ascolto. E ascolto anche attraverso lo sguardo. Guardo la vita in tutte le sue manife stazioni: persone, cose, natura, prodotti dell’at tività e dell’ingegno umano…

PENSIERI E PAROLE
sguardiepercorsi PENSIERI E PAROLE
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ODORI DEI MESTIERI

FUOCHI

Io so gli odori dei mestieri: di noce moscata sanno i droghieri, sa d’olio la tuta dell’operaio, di farina il fornaio, sanno di terra i contadini, di vernice gli imbianchini, sul camice bianco del dottore di medicine c’e’ un buon odore. I fannulloni, strano però non sanno di nulla e puzzano un po’.

I COLORI DEI MESTIERI

Io so i colori dei mestieri: sono bianchi i panettieri, s’alzano prima degli uccelli e han la farina nei capelli; sono neri gli spazzacamini, di sette colori son gli imbianchini; gli operai dell’officina hanno una bella tuta azzurrina, hanno la mani sporche di grasso: i fannulloni vanno a spasso, non si sporcano nemmeno un dito, ma il loro mestiere non è pulito.

Gianni Rodari

Rodari insegna ai bambini il valore del lavoro come un’attività che qualifica l’essere umano. Si dà valore a tutti i mestieri senza distinzione di sorta, perché ogni attività professionale ha la sua specifica funzione e una propria dignità. L’unico individuo che Rodari apertamente squa lifica è “il fannullone”, colui che gira con le mani in tasca e trascorre il proprio tempo a non fare nulla. Non ha colore ne profumo...

“È come avere un gran fuoco nella propria anima e nessuno viene mai a scaldarvisi, e i passanti non scorgono che un po’ di fumo, in alto, fuori del ca mino e poi se ne vanno per la loro strada.”

Vincent van Gogh Lo stato d’animo che comunica è davvero strazian te. Poche semplici parole raccontano un mondo. Al di là di van Gogh e della sua grandezza, forse un po’ tutti noi, leggendole, pensiamo ai nostri fuochi -più o meno grandi, più o meno intensi- che pas santi distratti non scorgono o non sono in grado di cogliere. Però tutti noi siamo anche quei passanti. Quanti fuochi altrui non siamo stati capaci di vede re? È un equilibrio sempre da ritrovare quello che sta tra la legittima concentrazione sulla nostra vita e l’attenzione a quelle altrui. Non ci sono regole, né princìpi astratti. Credo che ci sia solo l’avere in mente la domanda.

GOCCE DI MEMORIA

Gianni Rodari
PENSIERI E PAROLE
Riflessioni GLI
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“Il fondo del mare”

C’era una volta una bambina che si chiamava Caterina, un giorno nel fare surf cadde in acqua e si rese conto che invece di annegare o soffocare, riusciva a respirare anche sott’acqua. Quando raggiunge la riva corse dal nonno per raccontargli quello che le era successo, il nonno gli disse: “Caterina, è giunto il momento che tu sappia la verità, tua mamma non è morta, tuo papà si era innamorato di una sirena e lei è la regina del mare”. Quando il nonno finì il racconto, Carolina corse subito verso il mare, si tuffò senza pen sarci due volte, voleva cercare la sua mamma, si spinse negli abissi del mare fino a quando ad un certo punto incontrò due sirene e gli chiese se sapessero indicarle il posto dove potesse trovare la regina. Loro gli risposero: “ Vieni, ti accompa gneremo noi...”. Giunte là non c’era nessuno ma ad un certo punto apparve una signora che le chiese: “Chi sei?” - Lei rispose: “ Sono Caterina”. Sua mamma la riconobbe subito e dalla felicità si abbracciarono forte ed iniziarono a parlare.

La mamma le raccontò anche che c’era una strega malvagia che voleva rubare i loro poteri ed era per questo che dovette rinunciare a stare con lei ed il suo papà. All’improvviso arrivò la strega che le colse di sorpresa e cattutò la regina. Ca terina lottò con tutte le sue forze per salvare la sua mamma ma era troppo piccola, così anche lei venne presa e rinchiusa in una cella. La strega prese i poteri, li mise in un vaso e se ne andò ma Carolina, grazie ad un fermaglio che aveva nei capelli riuscì ad aprire la gabbia. Quando fece per liberare la sua mamma, essa le disse: “Non pen sare a me, devi trovare tre elementi, un pettine, una calamita e una gemma. Carolina fece molta strada ma alla fine trovò i tre elementi, i portò alla mamma che li mise in un buco che fece aprire un vortice; e non appena la strega tornò venne risucchiata dentro. La regina e Caterina si ripre sero i loro poteri, così vissero felici e contenti.

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ARIANNA ANELLI, UNA BELLEZZA

FRA FASCINO E ELEGANZA

La prima sfilata risale a quando era ancora una bambina. Aveva appena 7 anni e Arianna Anelli finì in passerella, spazzando via ogni forma di timidez za. “Ero veramente piccola ma capii subito che quella era la mia strada” racconta oggi, sorridente e affascinante più che mai.

Il percorso tracciato era quello giusto. Nel corso degli anni ha accumulato decine e de cine di shooting fotografici, sfilate, collaborazioni con brand, trasmissioni televisive, partecipazioni a grandi eventi e partnership con negozi di abbiglia mento. Il tutto, senza mai abbandonare gli studi. La dimostrazione lampante che, quando lo si vuole, fisico e testa possono camminare l’uno al fianco dell’altro. “La moda e la fotografia sono le mie passioni più grandi, ma non ho mai messo da par

te lo studio che ritengo fondamentale non solo per fini lavorativi ma anche a livello personale”. Così, Arianna Anelli, un seguito sui social di decine di migliaia di followers, ha frequentato il Liceo e si è data da fare con le versioni di latino. E non è finita qui. Ha tutta l’intenzione di imparare nuove lingue, “fondamentali per il giorno d’oggi” e ha anche tutta l’intenzione di proseguire nel suo percorso artistico. Il fascino non le manca. Guar dare le ultime foto per credere… Ecco, questi scatti sono davvero incredibili… Il mio ultimo set, ospitato nell’incantevole Roma, è di pochissimi giorni fa. Ero a Roma per visitare la città e un fotografo mi ha invitato a scattare: il caso mi ha dato un’opportunità meravigliosa e

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L’INTERVISTA

io… sono felicissima di avere fatto questa colla borazione! Devo dire grazie anche alla Make-Up Artist, davvero straordinaria! Abbiamo scelto per questo shooting lo stile glamour, il mio preferito in assoluto! I miei followers lo sanno: amo realizzare foto glamour mai volgari e curate nei minimi detta gli! Ed infatti, ho in programma tanti e nuovi set… Insomma, il periodo estivo ti ha restituito tantissima energia.

È vero, oggi più che mai ho voglia di tuffarmi in nuovi progetti! Detto questo, la mia estate è stata molto tranquilla! Ho scelto di rimanere in Italia e vi sitare qualche città in cui non ero mai stata, credo che il nostro sia un Paese veramente sorprendente e molto vario con continui paesaggi che si alterna no fra mare, montagna, collina e laghi.

I tuoi followers hanno seguito i tuoi spostamenti… tramite il tuo account Instagram!

È giusto che sia così, sono un canale fondamenta le! I social al giorno d’oggi sono veramente impor tanti ed è essenziali usarli per rimanere aggiornati con i tempi e il mondo! Credo che su Instagram oggi sia molto importante la qualità dei post per ché il confronto è globale e Instagram premia la qualità non la quantità! Io uso i social ma non ne sono dipendente: io cerco sempre di essere reale e questo credo sia alla base di un corretto utilizzo dei social!

La tua forza rimane quella di vivere la realtà.

È dalle esperienze reali che traggo la mia felicità! Adoro tutti gli animali, sono esseri speciali e riten go che ancora oggi non abbiano tutte le tutele che meritano! Credo con tutta me stessa in questa fra se: il cuore di una persona si vede da come tratta un animale!

Eppure, il tuo forte sono anche le relazioni personali costruite grazie alle tue esperienze artistiche.

Nel mondo dello spettacolo ho tantissime amicizie, fra queste sono orgogliosa di quelle che ho con i

61 L’INTERVISTA
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fotografi con cui mi piace moltissimo organizzare collaborazioni!

Detto da te: qual è il segreto per una fotografia che sappia stupire?

Sono una ragazza molto creativa e amo organizza re i look per i miei shooting! Quest’anno ho avviato una collaborazione con una truccatrice veramente brava che mi ha fatto scoprire ancora di più l’im portanza di un make-up e hair style perfetto per

foto e video! Credo che questo sia il 50% di una buona foto! Il resto lo fa… il giudizio di chi guarda sforzandosi di andare oltre il solo aspetto estetico!

CONTATTI SOCIAL

https://www.instagram.com/ariannaanelli CREDITS FOTOGRAFICI

PH: https://www.instagram.com/alessandro_sagnelli/ MUA: https://www.instagram.com/rozidasilvamkpart/

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